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Bollettino Ufficiale n. 21 del 26 / 05 / 2005

Codice S1.4
D.D. 12 maggio 2005, n. 489

Approvazione del Bando pubblico per l’assegnazione di contributi a favore delle Autonomie Locali piemontesi per progetti relativi al Percorso A - Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel e Africa Occidentale anno 2005 - Impegno di spesa Euro 427.000,00 sul cap. 11014/05

In seguito alla mozione n. 382 “Iniziative politiche di cooperazione con il Terzo Mondo”, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale nella seduta del 19 febbraio 1997, la Regione Piemonte ha intrapreso una serie di programmi per sostenere le iniziative volte ad affrontare il problema della sicurezza alimentare nei Paesi del Terzo Mondo.

Dal 1997 la Regione Piemonte approva annualmente un “Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà” in alcuni paesi del Sahel e dell’Africa Occidentale per rinnovare il proprio impegno nei confronti delle popolazioni africane.

Con DGR n. 14-15223 del 30/03/05 sono stati confermati gli indirizzi espressi dalla Giunta Regionale con le direttive per l’anno 2004 , già oggetto d’intesa ai sensi dell’art. 10 della L.R. 67/95 e approvate con DGR 21-13125 del 26/7/2004.

In continuità con le esperienze precedenti ha deciso di operare attraverso i tre percorsi di intervento adottati, indicativamente secondo la seguente ripartizione percentuale delle risorse finanziarie disponibili per le iniziative di cooperazione:

* Percorso A : processi di cooperazione decentrata degli enti locali (25%),

* Percorso B: iniziative a regia regionale (25%),

* Percorso C: progetti di soggetti pubblici e privati senza fine di lucro (50%).

Per l’attuazione del Percorso in oggetto, si rende pertanto necessario impegnare la somma di Euro 427.000,00 , a favore delle Autonomie Locali piemontesi promotrici di progetti di cooperazione decentrata , già accantonate (Acc. N. 100778) con la DGR 13-15223 del 30/3/2005, sul capitolo di competenza n. 11014 del bilancio regionale 2005.

In coerenza con le indicazioni contenute nelle Direttive relativamente al percorso A, si rende altresì necessario definire le modalità di attuazione dei processi di cooperazione decentrata per la sicurezza alimentare e la lotta alla povertà negli otto paesi del Sahel e dell’Africa Occidentale oggetto del programma regionale e le modalità di presentazione delle proposte progettuali. Tale documento è allegato alla presente determinazione per farne parte integrante e sostanziale.

Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 31 ottobre 2005. Le proposte progettuali saranno valutate secondo la data di arrivo fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, pari a Euro 427.000,00.

Al fine di valorizzare lo sforzo progettuale svolto dalle Autonomie Locali piemontesi si ritiene opportuno riconoscere priorità, in deroga a quanto stabilito sopra, ai progetti presentati e ritenuti ammissibili nell’ambito del Bando Sahel e Africa Occidentale - Percorso A -anno 2004 (DD. n° 1155 del 29/9/04) che non hanno ottenuto contributo per mancanza di risorse finanziarie disponibili e che verranno confermati con apposita richiesta entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione del Bando Percorso A - 2005.

Tutto ciò premesso

IL DIRIGENTE

visto il D.Lgs. n. 165/01,

visto l’art. 22 della legge regionale n. 51 del 8/8/97;

vista la legge regionale 17/08/1995 n. 67 e successive modifiche e integrazioni,

vista la mozione del Consiglio regionale n. 382 del 19/02/1997 relativa alle iniziative politiche di cooperazione con il Terzo Mondo,

vista la mozione del Consiglio regionale n. 941 del 28/9/2004;

vista la L.R. n. 3 del 17/2/2005;

vista la DGR n. 21-13125 del 26/07/04 di approvazione delle “Direttive relative all’anno 2004 per la definizione dei programmi regionali di sicurezza alimentare nel Sahel e nell’Africa Occidentale” e

di accantonamento delle risorse necessarie,

vista la DGR n. 14-15223 del 30/3/2005;

visto il comma 2 dell’art. 3 della l.r. 2/2005;

determina

per le motivazioni illustrate in premessa

* di approvare le modalità di attuazione e di presentazione delle proposte progettuali del Percorso A - Processi di cooperazione decentrata degli enti locali- del Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel e nell’Africa Occidentale per l’anno 2005, riportate in allegato alla presente determinazione per farne parte integrante e sostanziale;

* di impegnare la somma di Euro 427.000,00 sul capitolo 11014/05 che presenta la necessaria disponibilità, a favore delle Autonomie Locali piemontesi individuate con successivi atti amministrativi, secondo i criteri citati in premessa e stabiliti al paragrafo 2 del documento allegato alla presente determinazione;

* di riconoscere priorità ai progetti già presentati dalle Autonomie Locali piemontesi e ritenuti ammissibili nell’ambito del Bando Sahel e Africa Occidentale - Percorso A - anno 2004 (DD. n° 1155 del 29/9/04) che non hanno ottenuto contributo per mancanza di risorse finanziarie disponibili e che verranno confermati con apposita richiesta entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione del Bando Percorso A - 2005.

* di definire con successivi atti amministrativi sulla base di apposita attività istruttoria, l’ammontare dei contributi da assegnare a ciascuna Autonomia Locale piemontesi;

* di liquidare i contributi assegnati secondo le modalità stabilite al paragrafo 10 del documento allegato alla presente determinazione.

La presente determinazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso innanzi al TAR Piemonte entro il termine di 60 giorni.

Il Direttore regionale
Roberto Moisio

Allegato

BANDO PUBBLICO PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE E LOTTA ALLA POVERTA’ NELL’AREA DEL SAHEL e DELL’AFRICA OCCIDENTALE. PERCORSO A ANNO 2005

Processi di cooperazione decentrata degli enti locali

Con il Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà, avviato nel 1997, la Regione Piemonte ha finanziato la realizzazione di importanti iniziative di cooperazione internazionale volte ad affrontare il problema della sicurezza alimentare e della lotta alla povertà in quattro paesi dell’Africa sub-sahariana: Burkina Faso, Mali, Niger e Senegal.

Con l’approvazione delle Direttive per la definizione del programma regionale per l’anno 2004, la Regione ha esteso il proprio impegno anche al Benin, Capo Verde, Costa d’Avorio e Mauritania.

Nell’ambito di tale Programma la Regione Piemonte ha attribuito grande importanza al coinvolgimento di Province e Comuni utilizzando , in particolare, il modello di intervento della cooperazione decentrata tra Autonomie Locali (1) in quanto è convinzione ormai diffusa, che le autonomie locali sono in grado di fornire un importante contributo ai processi di sviluppo poiché detengono competenze utili e il ruolo istituzionale necessario:

* al rafforzamento delle istituzioni di Paesi Terzi nell’ambito dei servizi rivolti ai propri cittadini,

* all’avvio e al sostegno dei processi di decentramento, democratizzazione e rafforzamento delle capacità istituzionali delle città dei Paesi Terzi,

* alla promozione delle “eccellenze” del contesto regionale piemontese

* alla promozione vera e propria di un “sistema” , di una “rete” di soggetti della società civile che possono collaborare e lavorare insieme all’Ente pubblico sulle tematiche specifiche della cooperazione internazionale ed decentrata (2).

Per promuovere la partecipazione degli enti locali al programma di sicurezza alimentare nelle aree del Sahel e dell’Africa Occidentale, la Regione ha istituito un’apposita linea di finanziamento (percorso A) dedicata ai progetti di cooperazione decentrata degli enti locali piemontesi. Negli anni 199-2004 sono stati sostenuti progetti che hanno dato vita a forme di partenariato tra enti locali del Piemonte e dell’Africa Occidentale, coinvolgendo in un impegno organico e prolungato gli attori delle rispettive comunità locali.

Sulla base delle DGR n. 21-13125 del 26/7/2004 e DGR 14-15223 del 30/3/2005 di approvazione delle Direttive per la definizione del programma regionale di sicurezza alimentare nel Sahel e nell’Africa Occidentale per l’anno 2005, è stato redatto il presente documento.

§ 1. PREMESSA

Nel promuovere il Programma di Sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel e nell’Africa Occidentale , la Regione Piemonte intende attuare processi di cooperazione decentrata degli enti locali nelle aree africane individuate per :

* Valorizzare il patrimonio di esperienze e competenze proprio dei diversi soggetti piemontesi attivi nella cooperazione internazionale, attraverso lo sviluppo delle capacità di progettazione e di realizzazione di iniziative di cooperazione in Africa Occidentale.

* Promuovere le attività di cooperazione delle istituzioni locali piemontesi attraverso il sostegno di iniziative di gemellaggio/partenariato con collettività locali africane per favorire i processi di decentramento amministrativo e le politiche di sviluppo socio-economico finalizzate a migliorare le condizioni di sicurezza alimentare e lotta alla povertà a favore delle popolazioni dell’ Africa Occidentale;

* Sviluppare un’azione regionale diretta a rafforzare le istituzioni di livello regionale dei paesi dell’Africa Occidentale nonché a sostenere e coordinare le azioni che coinvolgono, in un’ottica di sistema, vari soggetti piemontesi impegnati in attività di cooperazione nell’ Africa Occidentale (per es. ONG, associazioni di categoria, Università, ASL, Agenzie Formative, Pro-Loco ecc.).

§ 2. SOGGETTI PROPONENTI

Possono chiedere finanziamenti nell’ambito del presente percorso le autonomie locali piemontesi nonché ogni forma associativa e di cooperazione tra i medesimi.

§ 3. ORIENTAMENTI METODOLOGICI

Le proposte progettuali e le azioni di cooperazione decentrata dovranno tener conto delle linee di indirizzo e degli orientamenti metodologici individuati dalla Regione Piemonte con le Direttive annuali pertanto i progetti e le azione di cooperazione decentrata devono:

* consolidare partenariati duraturi per la definizione e la realizzazione di progetti di sviluppo locale integrati e sostenibili;

* valorizzare la costruzione di processi di rete tra i diversi attori della società civile piemontese e africana. In particolare valorizzando l’esperienza, le conoscenze e le competenze delle ONG ed associazioni piemontesi che, fermo restando il ruolo attivo delle amministrazioni competenti, possono contribuire e svolgere un ruolo significativo alla realizzazione del programma di sicurezza alimentare;

* favorire il massimo coinvolgimento della popolazione, attraverso azioni di sensibilizzazione sul territorio;

* orientare verso un’integrazione delle competenze locali e delle competenze dell’ente piemontese che le promuove attraverso lo scambio di know how.

§ 4. REQUISITI DEL PROGETTO

Sono finanziabili progetti finalizzati alla promozione e alla realizzazione di iniziative volte alla salvaguardia della sicurezza alimentare e della lotta alla povertà che esprimano forme di cooperazione decentrata (3)

I progetti proposti a finanziamento devono prevedere:

a) la realizzazione in almeno in uno degli otto paesi africani individuati dal Programma regionale di sicurezza alimentare e lotta alla povertà : Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Mali, Mauritania, Niger, Senegal;

b) il coinvolgimento di un ente omologo di uno dei paesi dell’ Africa Occidentale con cui concertare le azioni di cooperazione decentrata;

c) la chiara definizione del ruolo del soggetto omologo africano e delle associazioni del Nord e del Sud che partecipano al progetto,

d) iniziative di scambio di esperienze, di competenze e di risorse tra soggetti pubblici e privati del Piemonte ed i loro corrispettivi omologhi africani nonché investimenti diretti in loco;

e) il cofinanziamento delle iniziative proposte,

f) l’avvio di attività di monitoraggio e di valutazione delle iniziative proposte.

Inoltre è’ possibile prevedere, eccezionalmente e limitatamente a una sola opportunità, “Azioni preliminari all’attività di cooperazione allo sviluppo” purché tali attività si inseriscano all’interno di un’iniziativa più vasta che preveda la realizzazione futura di azioni concrete. Qualora sussistano tali condizioni l’autonomia locale proponente dovrà aver già identificato il paese e l’area di intervento e coinvolto nel progetto la società civile. Le “Azioni preliminari all’attività di cooperazione allo sviluppo ” devono:

* identificare con precisione i partners e le comunità locali beneficiare;

* stabilire relazioni e rapporti di fiducia con i partners e le comunità locali;

* definire i temi di lavoro;

* pianificare con i partners e le comunità locali le modalità per la definizione delle azioni, dei tempi nonché i rispettivi ruoli e responsabilità nel progetto da predisporre;

* analizzare il contesto locale ;

* recepire le esigenze delle comunità locali.

§. 5. AGEVOLAZIONI PREVISTE

Il contributo regionale erogabile per ciascun progetto è stabilito fino al limite del 50% del costo totale del progetto ammissibile a finanziamento, e comunque non superiore all’importo massimo di euro 36.000,00.

Ogni soggetto proponente potrà presentare al massimo due progetti.

Il contributo ammissibile assegnato ai sensi del presente bando non è cumulabile con contributi riconosciuti su altre linee di finanziamento del “Programma di Sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel e nell’Africa Occidentale” o con iniziative regionali diverse.

Pertanto alla presentazione della domanda di contributo i soggetti eleggibili devono specificare se, per attività strettamente connesse al progetto presentato, sono stati concessi altri contributi pubblici e in quale misura.

§ 6. MODALITA’ DI ADESIONE

I soggetti proponenti, di cui al § 2, possono aderire al Percorso A - “Processi di cooperazione decentrata degli enti locali ” per l’ anno 2005 presentando le proprie proposte progettuali alla

Regione Piemonte, Settore Affari Internazionali e Comunitari -

Piazza Castello 165 -10122 - Torino

utilizzando una delle seguenti modalità:

a) a mezzo posta mediante raccomandata con avviso di ricevimento. Farà fede la data del timbro dell’ufficio postale di spedizione;

b) con consegna a mano alla Segreteria del Settore Affari Internazionali e Comunitari - Torino, P.zza Castello 165; la consegna potrà avvenire dalle ore 9.00 alle ore 12.00 dal lunedì al venerdì;

c) mediante telefax, utilizzando il numero 011/432.2658.

La domanda in carta semplice (modulo A), sottoscritta dal rappresentante legale dell’ente locale proponente, dovrà essere corredata dai seguenti allegati utilizzando, quando indicato, i moduli predisposti dalla Regione:

* scheda descrittiva delle attività e delle azioni previste dal progetto redatta in forma libera;

* scheda di sintesi e relativo cronogramma del progetto (modulo B) ;

* un preventivo di spesa (modulo 1) ;

* lettera di adesione dell’Autorità Locale partner che, nel caso in cui non possa essere prodotta contestualmente alla presentazione del progetto, potrà anche essere inviata nei 30 giorni successivi.

La scheda di sintesi del progetto e il preventivo di spesa dovranno pervenire alla Regione anche in versione informatica, tramite floppy-disk, CD-ROM o con messaggio e-mail all’indirizzo: coopera.int@regione.piemonte.it

Sulla busta contenente l’istanza di contributo dovrà essere riportata la scritta :

“Iniziative per la sicurezza alimentare nei Paesi del Sahel e dell’Africa Occidentale

Percorso A -anno 2005".

Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 31 ottobre 2005. Le proposte progettuali saranno valutate secondo la data di arrivo fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, pari a euro 427.000,00.

In deroga a quanto stabilito sopra, viene riconosciuta priorità ai progetti presentati dalle Autonomie Locali piemontesi nell’ambito del Bando Sahel e Africa Occidentale - Percorso A - anno 2004 (DD. n° 1155 del 29/9/04) che non hanno ottenuto contributo per mancanza di risorse finanziarie disponibili e che verranno confermati con apposita richiesta entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione del presente Bando.

§ 7. VOCI DI SPESA AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO

Al fine di ottimizzare le risorse impegnate e di migliorare la stesura della rendicontazione finale si richiede un’accorta e corretta valutazione delle voci di spesa previste per la realizzazione del progetto da proporre al finanziamento.

Sono considerate ammissibili a finanziamento le seguenti tipologie di spesa:

* Spese di personale (personale espatriato e locale, studenti, ecc.);

* Missioni ;

* Investimenti (acquisto di macchinari, costruzioni ecc);

* Materiali di consumo;

* Formazione;

* Studi/Ricerca;

* Sensibilizzazione in Italia e in loco;

* Spese generali;

* Imprevisti.

L’ammissibilità di ulteriori tipologie di spesa non direttamente riconducibili a quelle sopra evidenziate verrà valutata nel corso dell’istruttoria.

Nel redigere il preventivo di spesa e successivamente il rendiconto finanziario, si dovrà tenere conto dei seguenti limiti delle voci di spesa:

* spese per il personale riconosciute fino al 50% del costo totale del progetto;

* spesa per le missioni riconosciute fino al 50% del costo totale del progetto;

* spese generali riconosciute fino al 6% del costo delle attività del progetto ( cioè le spese del progetto al netto delle spese generali e degli imprevisti);

* imprevisti, il cui utilizzo dovrà essere debitamente motivato in fase di rendicontazione, riconosciute fino al 3% del costo delle attività del progetto ( cioè le spese del progetto).

Si precisa inoltre che la quota del 50% di finanziamento di competenza dell’ente titolare può essere sostenuta con:

1) contributi finanziari,

2) contributo in natura,

3) valorizzazioni.

Per contributo in natura si intende il costo sostenuto per il lavoro svolto nel progetto da personale dipendente retribuito dall’ente titolare del contributo o di altri enti/partner coinvolti nel progetto, comprese spese di viaggio, missioni e diarie, nonché costi per beni e servizi impiegati ma che non vengono acquistati all’esterno specificamente per il progetto (ad es. l’utilizzo di una sala o di locali dell’ente altrimenti affittati a terzi).

Tali spese devono essere quantificabili con precisione e non in maniera forfetaria (ad esempio giorni di missione, affitto mensile ecc.).

Per “valorizzazione” s’intende la quantificazione dei beni e/o servizi e/o lavoro apportati in modo forfetario o a titolo gratuito al progetto. Tali “valorizzazioni” saranno ammesse nei seguenti casi:

* quantificazione del lavoro svolto in modo forfetario da personale dipendente retribuito dall’ente titolare del contributo (ad es. per le attività di progettazione, di redazione di atti amministrativi, di rendicontazione);

* quantificazione del lavoro svolto a titolo gratuito da parte di altri soggetti;

* quantificazione di beni e/o servizi offerti a titolo gratuito da parte di soggetti coinvolti nel progetto (es. vitto e alloggio per delegazioni in visita ecc.) o imputate forfetariamente dall’ente al progetto (ad. es. spese telefoniche, per l’energia elettrica).

Le spese che verranno realizzate e rendicontate sotto forma di attività valorizzate non dovranno superare il 30% del costo complessivo del progetto.

Sia nel caso dei contributi in natura che delle valorizzazioni, la quantificazione sarà resa nella forma di una dichiarazione sottoscritta da chi ha offerto beni e/o servizi, che indicherà anche le modalità di quantificazione dell’importo.

§. 8. INIZIO DECORRENZA DEI PROGETTI APPROVATI

Sono ammessi a contributo le attività dei progetti proposti avviate nell’anno solare a cui si riferisce il presente bando.

Le iniziative per le quali si richiede il contributo potranno essere già avviate autonomamente prima dell’approvazione dei relativi atti amministrativi senza che ciò comporti alcun impegno da parte dell’Amministrazione regionale.

§ 9. PROCEDURE GENERALI DELL’ISTRUTTORIA

Le iniziative presentate saranno oggetto di un’istruttoria tecnico-amministrativa da parte dell’Ufficio regionale competente, nel corso della quale si procederà alla verifica dell’ammissibilità formale delle domande, sulla base dei seguenti criteri:

* Soggetto proponente (Comuni, Unioni e Consorzi di Comuni, Province, Comunità Montane e forme associative e di cooperazione tra i medesimi)

* Ambito del progetto (Sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Mali, Mauritania, Niger, Senegal)

* Tipologia del progetto (Cooperazione decentrata)

* Verifica limiti delle voci di spesa (vedi § 5).

La valutazione dei progetti avverrà sulla base dei seguenti parametri:

* ricadute sulla sicurezza alimentare e lotta alla povertà nei paesi africani individuati;

* caratteristiche del partenariato in Piemonte e in Africa/Sahel;

* coerenza tecnico-economica;

* ricadute delle azioni di sensibilizzazione sulle comunità piemontesi e africane/saheliane.

Nel corso dell’istruttoria gli uffici regionali organizzeranno appositi incontri con i soggetti proponenti al fine di approfondire le iniziative proposte e concertare eventuali integrazioni e collaborazioni con altri progetti regionali. Le eventuali integrazioni, modifiche e rimodulazioni del progetto andranno inviate entro i 30 giorni successivi all’incontro di concertazione.

Con apposito atto amministrativo l’Ufficio regionale competente approverà i progetti ammissibili e comunicherà per scritto l’ammontare dell’eventuale contributo assegnato. Entro i successivi 30 giorni, i soggetti interessati dovranno comunicare, pena la revoca del contributo stesso, l’accettazione del contributo e la richiesta di liquidazione dell’acconto (modulo C).

§ 10. PROCEDURE PER L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI E RENDICONTAZIONE DELLE SPESE

Il contributo assegnato per ciascun progetto approvato sarà erogato in due rate.

La prima rata pari al 70% del contributo assegnato verrà liquidata dalla Regione, come anticipo sulle spese da sostenere, non appena sia stata adottata la determinazione di approvazione dei progetti ed una volta ricevuta la lettera di accettazione del contributo.

Ad ultimazione del progetto sarà liquidato il saldo del contributo.

Per consentire la liquidazione del contributo, l’ente titolare dovrà consegnare la seguente documentazione:

* una relazione conclusiva degli interventi realizzati redatta in forma libera;

* una rendicontazione delle spese sostenute per l’attuazione dell’intero progetto.

La rendicontazione delle spese dovrà essere consegnata all’Ufficio competente entro 1 anno dalla data di accettazione del contributo. Tale termine può essere eccezionalmente prorogato a seguito di motivata richiesta di proroga (modulo F) presentata dall’ente titolare del contributo. Trascorsi 30 giorni dal ricevimento della domanda, la richiesta di proroga si intende accolta; l’eventuale diniego da parte della Regione verrà motivato e comunicato per scritto all’ente interessato.

La rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione del progetto approvato sarà redatta utilizzando i moduli predisposti dalla Regione Piemonte, in specifico:

* la richiesta di saldo del contributo assegnato con le previste dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà specificate nel modulo D

* la tabella dei preventivi e dei consuntivi di spesa firmata dal legale rappresentate dell’ente titolare del contributo (modulo 2)

* un elenco delle pezze giustificative delle spese sostenute, firmato dal legale rappresentate dell’ente titolare del contributo. (modulo 3). E’ possibile allegare gli atti amministrativi adottati per la realizzazione del progetto purché contengano informazioni idonee a rendere identificabile la tipologia delle spese.

Qualora il costo totale sostenuto e rendicontato a conclusione del progetto approvato sia inferiore a quello indicato nel preventivo allegato alla presentazione della domanda di contributo, l’Ufficio competente procederà ad una riduzione del contributo proporzionale al costo totale effettivamente sostenuto e documentato.

Le pezze giustificative delle spese sostenute non dovranno essere allegate alla rendicontazione ma archiviate e mantenute a disposizione per eventuali controlli e verifiche della Regione Piemonte nelle sedi legali dei Soggetti proponenti per un periodo di 5 anni.

§ 11. VARIAZIONE DEL PROGETTO IN CORSO D’OPERA

Qualora durante il periodo di realizzazione degli interventi si verifichino eventi eccezionali ed imprevisti, gli enti beneficiari di contributo potranno presentare istanza motivata di variazione dei progetti in corso d’opera, allegando la relativa documentazione (modulo E).

I funzionari regionali incaricati valuteranno le modifiche proposte al progetto e nei successivi 30 giorni comunicheranno per scritto all’ente interessato l’esito dell’istanza.

Le modifiche ammesse potranno concernere:

* parziale variazione delle località di intervento, purché non vengano variati gli obiettivi e le tipologie di azioni specifiche,

* parziale variazione dei partners, purché si tratti di sostituzioni o aggiunte, debitamente motivate,

* variazione di singoli capitoli del preventivo di spesa per quote aggiuntive non superiori al 30%, purché la variazione non comporti un aumento del contributo assegnato. Non è necessaria l’autorizzazione per la modifica del preventivo qualora la compensazione tra i capitoli di spesa non superi il 10% di variazione per singolo capitolo,

* variazioni di caratteristiche tecniche delle opere in fase di realizzazione,

* parziale variazione delle metodologie previste per la realizzazione delle azioni specifiche.

§ 12 . TERMINE DI ULTIMAZIONE DEl PROGETTI

Il termine ultimo per il completamento dei progetti approvati sul presente bando, comprese le eventuali e motivate proroghe concesse , è stabilito al 30 giugno 2007.

§ 13. SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO

Al fine di promuovere le attività previste dal percorso A “Processi di cooperazione decentrata degli enti locali” la Regione Piemonte può attivare per le Autonomie Locali interessate un servizio di accompagnamento che faciliti l’avvio di rapporti di cooperazione con le Collettività Locali Saheliane e dell’Africa Occidentale.

In specifico è possibile avvalersi di un servizio di :

* Attività di accompagnamento e di promozione in Italia (per es. programmazione di azioni di sensibilizzazione individuazione partners, definizione problematiche locali, approfondimenti in merito alla realtà locale...);

* Consulenza tecnica e supporto operativo e logistico in Italia e in Africa Occidentale (per es. programmazione e elaborazione di progetti ed azioni specifiche, organizzazione missioni, incontri e riunioni con i partners, ecc.)

* Messa a disposizione di Antenne Locali, dove sono presenti referenti piemontesi, per facilitare i rapporti a distanza ed eventualmente eseguire attività di monitoraggio degli interventi realizzati .

Per accedere a tale servizio gli enti interessati potranno contattare gli uffici regionali competenti.

Sarà cura dell’Ente Locale dichiarare, in fase di rendicontazione, i servizi di cui si è usufruito (Modulo G).

§ 14. INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Ai sensi della Legge 675/1996 si informa che il trattamento dei dati personali che verranno comunicati alla Regione Piemonte, Settore Affari Internazionali e Comunitari, sarà unicamente finalizzato all’espletamento delle funzioni inerenti alle procedure di finanziamento, di informazione e promozione delle attività realizzate. L’istanza di contributo equivale a consenso al trattamento dei dati da parte del responsabile del procedimento, individuato nella persona dell’arch. Giorgio Garelli, del Settore Affari Internazionali e Comunitari.

Gli enti titolari dei contributi assegnati con il presente bando, in occasione delle proprie attività di informazione/comunicazione, sono tenuti a specificare che il progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte - Settore Affari Internazionali nell’ambito del Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà nel Sahel e nell’Africa Occidentale.

Le modalità di utilizzo del marchio Regione Piemonte sono illustrate nella homepage del sito della Regione Piemonte. (www.regione.piemonte.it - cliccare sul marchio)

Gli enti titolari dei contributi assegnati con il presente bando dovranno altresì aver cura di inserire i dati relativi al progetto cofinanziato dalla Regione Piemonte nella banca dati contenuta nel sito Agora Piemonte all’indirizzo web http://agora.piemonte.it.

Si precisa che gli enti finanziati sul presente bando che non si atterranno a tali indicazioni potranno avere penalizzazioni nei successivi Programmi regionali.

Per ogni comunicazione relativa al presente bando si invita ad utilizzare la modulistica appositamente predisposta e scaricabile dal sito http:\\agora.regione.piemonte.it qui di seguito indicata:

* domanda di contributo (Modulo A)

* scheda di sintesi del progetto (Modulo B)

* accettazione del contributo (Modulo C)

* richiesta di saldo del contributo assegnato (Modulo D)

* domanda di variazione del progetto in corso d’opera (Modulo E)

* domanda di proroga del termine di rendicontazione (Modulo F)

* servizio di accompagnamento (Modulo G)

* preventivo di spesa (Modulo 1)

* confronto tra preventivo e consuntivo di spesa (Modulo 2)

* elenco pezze giustificative (Modulo 3)

Ulteriori informazioni possono essere richieste all’ufficio Affari Internazionali e Comunitari ai seguenti numeri:

Telefono: 011/432.2954 - 4626 - 2757

Fax: 011/432.2658

E-mail: coopera.int@regione.piemonte.it.

Il testo del presente bando, con i relativi allegati, è disponibile presso i siti Internet:

www.regione.piemonte.it

http:\\agora.regione.piemonte.it ( alla pagina “news”).1


NOTE

(1) Col termine “cooperazione decentrata” si intende riferirsi alle “iniziative di cooperazione allo sviluppo svolte dagli enti locali piemontesi, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territorio di relativa competenza amministrativa, attuate in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Paesi in via di sviluppo favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio”.

(2) In linea con queste convinzioni la Regione Piemonte a distanza di otto anni dall’avvio delle prime iniziative di cooperazione decentrata e internazionale ha promosso nei primi mesi del 2004 un processo strategico attivato con l’iniziativa degli “Stati generali della cooperazione decentrata” nell’ambito del quale sono stati realizzati sussidi per la promozione della cooperazione decentrata tra le autonomie locali. Tale processo mira a rispondere all’esigenza diffusa di un momento di riflessione collettiva, per ripensare criticamente e patrimonializzare quanto fatto nel recente passato da tutti i soggetti pubblici e privati impegnati nella cooperazione decentrata e a progettare insieme - in un orizzonte di medio - lungo periodo - la strategia per la cooperazione decentrata che il sistema Piemonte dovrà realizzare nel corso dei prossimi anni.

(3) Confronta nota 1.