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Bollettino Ufficiale n. 21 del 26 / 05 / 2005

Codice 24.1
D.D. 7 aprile 2005, n. 94

Istanza per interventi funzionali per rendere disponibile l’acqua degli invasi E.N.E.L. di Valle Gesso per uso irriguo (portata massima di 3.500 l/sec per 45 giorni all’anno nel periodo luglio - agosto e portata media 2.625 l/sec) presentata dal Consorzio Irriguo di II grado “Valle Gesso”. Parere ex articolo 55 delle legge regionale del 26 aprile 2000, n. 44.

IL DIRIGENTE

Premesso che:

* il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il 26 giugno 1959, scegliendo tra quattro differenti istanze in concorrenza tra loro per l’utilizzazione delle acque dell’alto Gesso, accordava la preferenza a quella presentata dalla ditta Piemonte Centrale di elettricità (P.C.E.) poiché oltre ad assicurare, pur non quantificandolo, un rilascio di entità tale da soddisfare le preesistenti utenze irrigue di valle, conteneva, l’ulteriore impegno di garantire a valle dell’ultima restituzione, nel territorio del Comune di Roccavione in località Andonno, un incremento, anch’esso non quantificato, delle portate fluenti in Gesso durante la magra estiva;

* il 4 aprile 1960, a garanzia dell’impegno di effettuare ulteriori rilasci in corrispondenza delle magre idrologiche del Gesso, la ditta P.C.E. e la Provincia di Cuneo, in rappresentanza dei Consorzi irrigui localizzati sulla destra orografica della Stura di Demonte, sottoscrivevano una Convenzione preliminare dove all’articolo 2 si conveniva che la P.C.E. avrebbe rilasciato a valle dell’impianto di Andonno oltre alla già prevista portata minima estiva, fissata in 6.430 l/sec, una portata supplementare di 5.100 l/sec per una durata massima di 45 giorni annui compresi nel periodo luglio - agosto e che, limitatamente ai primi 20 giorni del mese di luglio poteva essere richiesta una portata integrativa pari a 7.100 l/sec, l’integrazione annua, comunque, non poteva eccedere complessivamente i 19.828.800 metri cubi;

* il 15 dicembre 1965 i Consorzi irrigui della destra Stura costituirono il Consorzio irriguo di II grado Valle Gesso allo scopo di realizzare la captazione e le linee d’adduzione per utilizzare le acque d’integrazione;

* il 26 aprile 1966 il Consorzio irriguo di II grado Valle Gesso presentò al Ministero dei Lavori Pubblici un’istanza di concessione di derivazione a scopo irriguo per derivare dal serbatoio di compenso a valle della restituzione della centrale idroelettrica di Andonno, passata in proprietà dell’E.N.EL. a seguito della legge sulla nazionalizzazione dell’energia, una portata massima di 3.000 l/sec per un volume complessivo massimo di 12.000.000 di mc annui dal 1 luglio al 30 agosto e una portata media di 2.240 l/sec nel periodo dal 1 aprile al 30 giugno;

* il 17 giugno 1992 il Comitato Regionale per le Opere Pubbliche (C.R.O.P.) approvò il progetto presentato dal Consorzio Valle Gesso per derivare, dalla restituzione dell’impianto di Andonno, i volumi d’acqua che nella Convenzione preliminare del 1960 la società di gestione degli impianti idroelettrici dell’alto Gesso si impegnava a rilasciare. Tale progetto prevedeva la realizzazione di una condotta in pressione di 1.500 mm di diametro e di lunghezza 16.000 m, pari alla distanza tra Andonno e la presa sul Gesso della Bealera Maestra di Benevagienna e di un’altra condotta in pressione, dal diametro di 800 mm che dalla Bealera Maestra conduceva l’acqua al canale Bealerasso lunga complessivamente 8.000 m;

* il medesimo progetto venne approvato dal competente Assessorato all’Agricoltura che l’ammise a finanziamento per un importo pari a 12 miliardi e 600 milioni di lire a valere sui fondi della legge 18 maggio 1989 n. 183, successivamente ridotto a 8 miliardi e 700 milioni di lire;

* nel 1995 il Consorzio irriguo di II grado Valle Gesso, al fine di ricercare soluzioni progettuali condivise da tutti i consorzi irrigui dell’areale cuneese, presentò all’Assessorato Agricoltura un nuovo progetto che prevedeva tra l’altro la veicolazione del rilascio dalla restituzione della centrale di Andonno, pari a 3.500 l/sec per 45 giorni nel periodo luglio - agosto, attraverso gli impianti di produzione di energia idroelettrica della Società Italgen fino alla località “Ponte di ferro” al confine tra i Comuni di Borgo S. Dalmazzo e Boves, dove con una condotta in pressione lunga 500 m si sarebbe derivato il volume di competenza per trasportarlo alla “Vasca Soldati” per immetterlo nel Canale Vermenagna. Successivamente, attraverso il canale Naviglio in località Spineta di Cuneo, la portata sarebbe stata prelevata e convogliata, attraverso due condotte in pressione, alla Bealera Maestra di Benevagienna e al Canale Bealerasso per una lunghezza complessiva di 13.200 m;

* il progetto sopradescritto fu, accantonato a causa degli alti oneri necessari per realizzare gli interventi di impermeabilizzazione e risagomatura delle sezioni dei canali e per la messa in opera delle condotte forzate;

* nel marzo dell’anno 1998, il C.I. di II grado Valle Gesso inoltrò al Ministero dei Lavori Pubblici una domanda di concessione, variante alla precedente istanza del 1966 per uso promiscuo dell’acqua idroelettrico - irriguo. Tale progetto prevedeva l’utilizzazione delle opere idrauliche di proprietà della Società Italgen per il trasporto delle acque dalla restituzione della centrale idroelettrica di Andonno a valle di quello della centrale Italgen a Borgo S.Dalmazzo dove, mediante la realizzazione di una traversa di presa nell’alveo del torrente Gesso, si sarebbe derivata tutta l’acqua disponibile fino a un massimo di 6,77 mc/sec, fatti salvi i diritti irrigui di terzi e il rilascio del deflusso minimo vitale. La portata captata, tramite una condotta in pressione di 2.000 mm di diametro e 5.000 m di lunghezza, avrebbe raggiunto una centrale idroelettrica in località Tetto del Lupo, nel territorio del Comune di Cuneo, e successivamente sarebbe stata rilasciata alla Bealera Maestra e al Canale Bealerasso;

* nel corso del procedimento istruttorio dell’istanza per l’uso promiscuo dell’acqua furono presentate numerose opposizioni da parte di alcuni Consorzi irrigui, Enti locali e Associazioni ambientaliste che, valutando strettamente correlata l’infiltrazione dell’acqua nel materasso alluvionale dell’alveo del Gesso con l’alimentazione delle sorgenti in destra Stura e in particolar modo quella di Beinette, che origina l’omonimo lago, ritenevano che una diminuzione dei volumi d’acqua fluenti nell’alveo del Gesso potesse generare una riduzione delle portate delle sorgenti;

* il 27 settembre 2001 il C.I. di II grado Valle Gesso, presentò un nuovo progetto alla Provincia di Cuneo per sottoporlo alla Valutazione d’impatto ambientale. La nuova ipotesi progettuale, pur ricalcando l’impostazione progettuale precedente limitava l’utilizzo delle acque al solo uso irriguo (portata massima 3.500 l/sec per 45 giorni annui nel bimestre luglio - agosto, portata media 2.625 l/sec);

* nel corso dei lavori delle Conferenze dei servizi per la Valutazione dell’impatto ambientale del progetto emersero, nuovamente, le opposizioni di alcuni Consorzi irrigui operanti nel territorio e di Enti locali che resero necessaria, da parte del C.I. di II grado Valle Gesso, ricercare una soluzione progettuale alternativa condivisa con tutti i Soggetti irrigui presenti sul territorio e le Comunità locali;

* il 19 maggio 2004 il C.I. di II grado Valle Gesso trasmetteva ai Soggetti partecipanti alla conferenza dei servizi indetta dalla Provincia di Cuneo il progetto dei lavori necessari per l’utilizzo degli esistenti canali Naviglio e Vermenagna per il trasferimento di acqua proveniente dai rilasci E.N.E.L. della valle Gesso denominato “Invasi E.N.EL. di valle Gesso - Interventi funzionali per rendere disponibile l’acqua invasata anche per l’utilizzo irriguo”. Il progetto ricalca nelle sue linee generali quello presentato nel 1995 e consente di disporre di acqua in pressione che permetterà, in futuro, la diffusione nell’areale consortile di tecniche irrigue a maggiore efficienza;

* il 30 giugno 2004 il Consorzio di II grado del Pesio chiedeva alla Regione Piemonte e alla Provincia di Cuneo che fossero valutate, in maniera approfondita, le possibili interferenze causate dalla realizzazione dell’opera in progetto con le modalità di ricarica degli acquiferi superficiali dell’areale compreso tra la destra orografica del torrente Gesso e la sinistra del torrente Pesio;

* il 9 luglio 2004 la Regione Piemonte - Direzione Territorio rurale - comunicava alla Provincia di Cuneo di essere in procinto di avviare un progetto finalizzato alla verifica dell’entità delle eventuali interazioni idrologiche tra il torrente Gesso e l’alimentazione delle sorgenti localizzate nel bacino sul torrente Pesio;

considerato che il progetto in esame prevede di:

* derivare la portata massima di 3.500 l/sec per 45 giorni compresi nel bimestre luglio - agosto per un volume complessivo di risorsa non superiore ai 13.608.000 metri cubi rilasciata dall’E.N.EL, su richiesta del Consorzio di II grado Valle Gesso, a valle della centrale idroelettrica di Andonno in aggiunta a quelli stabiliti dal Decreto di concessione del Ministero dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministero delle Finanze 27 luglio 1987, n.1026 pari a 5.000 l/sec per il periodo 15 aprile - 15 settembre e di 3.500 l/sec per la restante parte dell’anno;

* captare l’acqua rilasciata dal bacino di compenso della centrale E.N.EL e, utilizzando gli impianti idroelettrici della Società Italgen, vettoriarla alla presa principale del Consorzio irriguo Naviglio - Vermenagna che sarà ristrutturata e automatizzata;

* trasportare la risorsa idrica lungo il canale principale del Consorzio Naviglio - Vermenagna, opportunamente ricondizionato, fino a giungere in prossimità del partitore tra le acque del Canale Naviglio e del Canale Vermenagna (Vasca Soldati) dove, al fine di evitare interferenze con il riparto in essere, è prevista la realizzazione di una nuova vasca che consente l’estrazione della portata di rilascio che verrà successivamente reimmessa nel Canale Vermenagna a valle del partitore;

* rimodellare la sezione del Canale Vermenagna per consentire il trasporto della portata aggiuntiva fino a raggiungere la località Tetto Vivalda nel territorio del Comune di Boves, dove attualmente il Canale Naviglio e il Canale Vermenagna sono affiancati e scorrono paralleli per più di due chilometri;

* unificare per un tratto della lunghezza di 2.050 m i due canali, mediante l’ampliamento e la ristrutturazione del Canale Vermenagna, per condurre, utilizzando il Canale Naviglio la cui sezione verrà risistemata, la portata di rilascio fino in località Spinetta, in Comune di Cuneo;

* realizzare allo sbocco del Canale Naviglio una vasca di carico da cui partiranno due condotte: la principale in acciaio dal diametro di 1.500 mm raggiungerà in località Tetto del Lupo, in Comune di Cuneo il corso della Bealera Maestra di Benevagienna, l’altra, realizzata in polietilene ad alta densità dal diametro di 630 mm raggiungerà il Canale Bealerasso a Molino dei Tetti nel territorio del Comune di Castelletto Stura;

visti gli elaborati progettuali che comprendono:

* la sintesi in linguaggio non tecnico;

* lo studio d’impatto ambientale;

* la relazione descrittiva tecnica;

* la relazione geologico - geomorfologica;

* la relazione geologica - geomorfologica relativa all’opera di derivazione dalla restituzione E.N.EL.;

* la relazione di calcolo;

* il computo metrico estimativo;

* il quadro economico;

* il piano particellare di esproprio;

* gli elaborati grafici;

vista, inoltre, la documentazione integrativa redatta e presentata dal Consorzio proponente a seguito delle osservazioni e richieste d’integrazione al progetto emerse nel corso della prima conferenza dei servizi;

ritenuto che nei limiti e nelle condizioni indicate dal progetto in argomento sia tecnicamente fattibile la fornitura d’acqua integrativa prevista di 3.500 l/sec per 45 giorni all’interno del bimestre luglio - agosto, come anche esplicitato dall’E.N.EL. nella nota del 29 dicembre 2004, prot. n. 1050;

considerato che il Piano regionale di Tutela delle acque adottato dalla Giunta regionale con la Deliberazione del 20 settembre 2004 n. 23-13437 e successive modificazioni e integrazioni, all’interno della monografia di area relativa al torrente Gesso, evidenzia che nella sezione alla confluenza con la Stura di Demonte, all’altezza delle opere di presa dei comprensori irrigui serviti dal C.I. di II grado “Valle Gesso” si rilevano condizioni di criticità idrologica ricorrente nel trimestre irriguo sia nelle condizioni dell’anno medio sia nelle condizioni dell’anno “scarso” e che i volumi rilasciati dagli invasi dell’alto Gesso sono in grado di coprire i deficit di prelievo nell’anno medio e di sopperirvi parzialmente nell’anno idrologicamente “scarso”;

valutata la compatibilità dell’intervento in progetto con il Piano direttore regionale per l’approvvigionamento idropotabile e l’uso integrato delle risorse idriche, finalizzato al risanamento, al risparmio, alla tutela, alla riqualificazione e all’utilizzo a scopo multiplo delle acque in Piemonte approvato con la Deliberazione del Consiglio regionale del 12 dicembre 2000, n. 103 - 36782 nel quale viene evidenziato che:

* l’obiettivo del risparmio idrico è da perseguire attraverso il miglioramento anche dell’efficienza delle reti di trasporto ed interventi d’impermeabilizzazione delle canalizzazioni;

* la quasi totalità degli invasi esistenti destina le acque raccolte alla produzione di energia mentre è di fondamentale importanza, soprattutto negli areali di pianura caratterizzati da criticità idrologiche ricorrenti, dare attuazione ad accordi tra i gestori degli impianti e gli utilizzatori di valle per consentire il rilascio di volumi d’acqua invasati;

* al fine di armonizzare le utilizzazioni delle acque, prestando particolare attenzione all’idroesigenza irrigua, con le esigenze di salvaguardia dell’ambiente è necessario che, riconosciuta la valenza strategica e la destinazione idroelettrica delle acque accumulate negli invasi, si ottimizzi l’uso di tali risorse privilegiando l’utilizzazione plurima delle stesse;

verificata la coerenza del progetto con gli indirizzi del Piano regionale di Tutela delle acque che incentiva:

* gli interventi finalizzati a migliorare l’efficienza del trasporto dell’acqua a livello delle grandi adduttrici comprensoriali, razionalizzando gli schemi funzionali delle reti e rimodellando i profili dei canali per limitare la percolazione in falda della risorsa trasportata;

* la revisione delle regole operative degli invasi per integrare le disponibilità idriche a supporto dell’agricoltura durante i regimi di magra accentuati, assicurando l’uso plurimo delle acque invasate attraverso il coordinamento della produzione idroelettrica con le prioritarie esigenze dell’agricoltura di valle;

* l’introduzione dei metodi irrigui ad alta efficienza che comportano l’impiego di minori volumi d’acqua, sostituendo la pratica dell’irrigazione per scorrimento con l’aspersione e la microirrigazione;

* la razionale utilizzazione delle acque superficiali che consente la riduzione dei prelievi delle acque sotterranee, salvaguardando da una eccessiva pressione antropica i volumi d’acqua immagazzinati, limitando i rischi di possibili inquinamenti degli acquiferi profondi legati agli interscambi tra falde e contenendo i consumi energetici necessari per estrarre e portare in superficie la risorsa idrica;

considerato che:

* le modalità di fornitura di acqua da parte dell’ENEL e di misura della stessa saranno definite contestualmente all’adozione del provvedimento di concessione della relativa derivazione a servizio degli impianti dell’alto Gesso;

* alla derivazione in oggetto non si applica il DMV in quanto trattasi, nel caso di specie, di utilizzo di una parte dei volumi di acqua invasati nei bacini dell’Alto Gesso e quindi di portate che integrano le disponibilità naturali del periodo luglio e agosto;

* la realizzazione del progetto di trasporto della fornitura d’acqua integrativa determina nuove modalità di fruizione della risorsa da parte dell’Italgen tali da rendere necessario variare le attuali condizioni che regolano il diritto d’utilizzazione dell’acqua, e che in tale sede saranno imposti gli obblighi di misura al fine di registrare rispettivamente la portata captata in corrispondenza della traversa sul torrente Gesso in località Andonno, nel territorio del Comune di Roccavione e di quella rilasciata in alveo nella medesima sezione;

* contestualmente al rilascio della concessione in oggetto l’Autorità concedente dovrà procedere al rigetto di tutte le istanze di concessione in precedenza presentate che risultino non compatibili con le opere in argomento progettate per realizzare il trasferimento dei rilasci E.N.EL. dagli impianti dell’alto Gesso ai comprensori irrigui di valle;

* la realizzazione del progetto in argomento consentirà al Consorzio irriguo di II grado “Valle Gesso”, di disporre di acqua in pressione all’imbocco della Bealera Maestra di Benevagienna e del Canale Bealerasso, e che quindi lo stesso Consorzio dovrà impegnarsi ad incentivare il passaggio dagli attuali metodi d’irrigazione a scorrimento, oggi predominanti nell’areale consortile, all’aspersione o alla microirrigazione che garantiscono una maggiore efficienza irrigua;

* gli interventi di ampliamento, impermeabilizzazione e ristrutturazione dei tracciati dei canali Naviglio e Vermenagna, potrebbero consentire un più elevato livello di integrazione delle infrastrutture irrigue dell’area, si ritiene altresì che debba essere verificata la fattibilità tecnica dell’unificazione delle opere di captazione dei Consorzi le cui prese sono posizionate sulla destra orografica del torrente Gesso;

considerato, altresì, che l’Autorità concedente, a seguito degli esiti dello studio finanziato dalla Regione Piemonte finalizzato a valutare le eventuali interferenze idrologiche tra il bacino del torrente Gesso e l’alimentazione dei fontanili presenti nel bacino del torrente Pesio, e in coerenza con i risultati dello stesso potrà:

* imporre al concessionario l’obbligo di installare e mantenere attiva una rete di stazioni di monitoraggio relativa alle acque superficiali e sotterranee finalizzata al controllo degli effettivi scambi idrici tra i contigui bacini del torrente Gesso e del torrente Pesio nel tratto sotteso dalla derivazione in oggetto;

* stabilire, nell’ambito del rinnovo delle derivazioni irrigue alimentate dal Gesso, obblighi di rilasci in alveo di volumi idrici rapportati all’esigenza di non alterare la ricarica dei fontanili situati nel bacino del torrente Pesio;

preso atto che:

* il 31 agosto 2004 veniva convocata dalla Provincia di Cuneo - Servizio V.I.A la prima Conferenza dei servizi dell’istruttoria integrata della valutazione d’impatto ambientale nel corso della quale venivano presentate al Consorzio irriguo proponente una serie di richieste di chiarimenti e d’integrazioni;

* il 13 settembre 2004 la Provincia di Cuneo - Settore risorse idriche ed energetiche nell’ambito del procedimento integrato tra la Legge regionale 14 dicembre 19989 n.40 e il Regolamento regionale 29 dicembre 2003 n.10/R pubblicava l’ordinava n.1311 relativa all’istanza del C.I. di II grado Valle Gesso e fissava in data 11 novembre 2004 la visita di sopralluogo;

* il 4 gennaio 2005 la Provincia di Cuneo - Servizio V.I.A. trasmetteva ai Soggetti partecipanti all’istruttoria di Valutazione d’impatto ambientale la documentazione integrativa al progetto richiesta al proponente nel corso della prima Conferenza dei servizi e da questi prodotta;

* il 9 gennaio 2005 la Provincia di Cuneo - Servizio V.I.A. convocava per il giorno 8 marzo 2005 la seconda Conferenza dei servizi;

vista:

* la legge 18 maggio 1989, n. 183, “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo”;

* il decreto legislativo 12 luglio 1993, n. 275, “Riordino in materia di concessione di acqua pubblica”;

* Il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59";

* la legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione” e successive modifiche e integrazioni;

* il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole” e successive modificazioni e integrazioni;

* l’art. 56 della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59";

* la Deliberazione del Consiglio regionale del 12 dicembre 2000, n. 103-36782 che approva il “Piano direttore regionale per l’approvvigionamento idropotabile e l’uso integrato delle risorse idriche, finalizzato al risanamento, al risparmio, alla tutela, alla riqualificazione e all’utilizzo a scopo multiplo delle acque in Piemonte”;

* il Regolamento regionale del 29 luglio 2003, n. 10/R “Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica”;

* la Deliberazione del Consiglio regionale del 20 settembre 2004 n. 23 -13437 e successive modificazioni e integrazioni che adotta il “Piano regionale di Tutela delle acque”;

* l’articolo 51 della legge regionale 8 agosto 1997, n. 51 “Norme sull’organizzazione degli uffici e sull’ordinamento del personale regionale” che attribuisce ai Dirigenti di Settore il compito di provvedere alla gestione finanziaria, tecnica e amministrativa compresa l’adozione di tutti gli atti che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno;

* la Deliberazione del Consiglio regionale del 30 settembre 1997 n. 442-CR 14210 “Istituzione dei Settori regionali e relative declaratorie” che istituisce e assegna le relative funzioni di competenza al Settore 24.1 “Pianificazione delle risorse idriche, bilancio idrico, disciplina delle utilizzazioni”;

* la Deliberazione della Giunta regionale n. 39 - 9611 del 9 giugno 2003 che rinnova l’incarico di Dirigente Responsabile del Settore 24.1 all’Ing. Walter Mattalia

determina

di esprimere, per le ragioni espresse in premessa, parere favorevole al rilascio del provvedimento di concessione relativo all’utilizzo della portata massima di 3.500 l/sec, proveniente dai rilasci degli invasi E.N.EL. dell’alta valle Gesso, per un massimo di quarantacinque giorni all’anno nel bimestre luglio - agosto, cui corrisponde una portata media di 2.625 l/sec, le cui modalità di fornitura saranno stabilite contestualmente all’adozione del provvedimento di concessione di detti impianti, al fine di trasferirla ai comprensori irrigui di valle attraverso gli impianti idroelettrici della “Società Italgen” e, successivamente, alla rete principale del “Consorzio irriguo Naviglio - Vermenagna” nel territorio del Comune di Roccavione (CN), subordinatamente al rispetto delle condizioni di seguito riportate:

* sia fatto installare un misuratore di portata, con registrazione dei dati, alla presa principale del Canale al servizio del Consorzio irriguo “Naviglio - Vermenagna”, all’incile del quale viene derivata la portata massima di 3,5 mc/sec rilasciata dalla vasca di demodulazione della centrale idroelettrica dell’E.N.EL di Andonno e ivi vettoriata dagli impianti della superiore centrale Italgen;

* il concessionario si impegni ad integrare e gestire la rete di stazioni di monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee finalizzata al controllo degli effettivi scambi idrici tra i contigui bacini del torrente Gesso e del Pesio nel tratto sotteso dalla derivazione in oggetto; rete la cui esatta configurazione sarà definita nell’ambito degli studi finanziati dalla Regione Piemonte e finalizzati a valutare le eventuali interferenze idrologiche tra il bacino del torrente Gesso e l’alimentazione dei fontanili presenti nel bacino del torrente Pesio;

* il Consorzio irriguo di II grado “Valle Gesso”, che disporrà di acqua in pressione all’imbocco della Bealera Maestra di Benevagienna e del Canale Bealerasso, si impegni ad incentivare il passaggio dagli attuali metodi d’irrigazione a scorrimento, oggi predominanti nell’areale consortile, all’aspersione o alla microirrigazione che garantiscono una maggiore efficienza irrigua;

* sia verificata, in relazione agli interventi di ampliamento, impermeabilizzazione e ristrutturazione dei tracciati dei canali Naviglio e Vermenagna, la fattibilità tecnica della futura unificazione opere di captazione dei Consorzi le cui prese sono posizionate sulla destra orografica del torrente Gesso.

Contestualmente al rilascio della concessione in oggetto l’Autorità concedente dovrà rigettare tutte le istanze di derivazione, in precedenza presentate, incompatibili con la realizzazione del progetto di trasferimento della risorsa dalla restituzione della centrale E.N.EL. di Andonno alla Bealera Maestra di Benevagienna e al Canale Bealerasso.

Prima dell’avvio dell’esercizio della derivazione in oggetto, l’Autorità concedente dovrà, inoltre:

* imporre l’installazione di opportuni strumenti registratori della portata derivata dal Gesso in località Andonno, nel territorio del Comune di Roccavione, e di quella rilasciata in alveo contestualmente alla definizione della variante alla concessione di derivazione dell’Italgen, in modo da verificare che i volumi complessivamente prelevati in ciascun periodo dell’anno non eccedano i limiti della concessione nella quale saranno ricompresi anche i volumi idrici in oggetto;

* imporre l’installazione di opportuni strumenti registratori delle portate e dei volumi restituiti dalla centrale idroelettrica di Andonno, in sede di rilascio della concessione definitiva relativa agli impianti idroelettrici ENEL dell’Alto Gesso, al fine di misurare gli effettivi volumi di acqua resi disponibili in alveo;

* stabilire, nell’ambito del rinnovo delle derivazioni irrigue alimentate dal Gesso e in coerenza con i risultati del citato studio finalizzato a valutare le eventuali interferenze idrologiche tra il bacino del torrente Gesso e l’alimentazione dei fontanili presenti nel bacino del Pesio, rilasci in alveo di volumi idrici opportunamente modulati al fine di non alterare la ricarica dei predetti fontanili.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 61 dello Statuto e dell’articolo 16 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 8/R/2002.

Il Dirigente responsabile
Walter Mattalia