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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 11

Codice 24.1
D.D. 3 dicembre 2004, n. 349

Istanza del 18.03.2003 dell’E.N.E.L. Produzione S.p.A. di variante alla concessione di derivazione d’acqua dal fiume Toce, dal torrente Alfenza e dal Rio Emo e nei comuni di Crodo e Crevoladossola (VB) per la produzione di energia nella centrale di Crevola Toce III, con raddoppio, da 180 a 360 moduli, della portata max istantanea derivabile. Parere ex art. 56 della l.r. 44/2000 e ai sensi dell’art. 12 della l.r. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, ai sensi dell’art. 56 della L.R. 26.4.2000 n. 44, parere favorevole al rilascio della variante alla concessione di derivazione d’acqua dal fiume Toce e dal torrente Alfenza e Rio Emo nei comuni di Crodo e Crevoladossola, con raddoppio della portata istantanea massima complessivamente derivabile da 18 a 36 mc/sec da utilizzare sul salto immutato di 205.05 m per produrre la potenza nominale di 27.584 kW nella centrale di Crevola Toce III, a condizione che:

1) la derivazione venga gestita in modo da garantire il rilascio di un deflusso minimo istantaneo di: 1,70 mc/sec a valle dell’opera di presa sul fiume Toce modulati su base mensile fino a raggiungere i 2,18 mc/sec nel mese di giugno e di 0,05 mc/sec a valle delle opere di presa sui torrenti Alfenza e Rio Emo;

2) a tutela della fauna ittica la modulazione mensile proposta dal concessionario nella relazione progettuale datata 1 settembre 2004 sia modificata elevando il rilascio a 2,00 mc/sec nel trimestre dicembre - febbraio, salvo successivi adeguamenti da valutare sulla base degli effetti indotti sull’ambiente idrico;

3) sia concordato con l’Autorità concedente un sistema di monitoraggio che permetta di valutare la relazione tra la portata rilasciata e la qualità del microhabitat per determinate specie ittiche indicatrici, ad esempio attraverso l’applicazione del metodo PHABSIM o di metodologie analoghe, e siano definite le modalità di trasmissione ai soggetti istituzionali interessati dei dati raccolti, al fine di una periodica revisione dei programmi di monitoraggio e per la verifica dell’effettivo impatto ambientale dell’opera;

4) sia imposto al concessionario l’obbligo di incrementare, su istanza motivata dell’Autorità concedente, i rilasci qualora i risultati del monitoraggio ambientale di cui al punto 3) evidenziassero tale necessità al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale fissate dal Piano di Tutela delle Acque;

5) venga redatto il piano di monitoraggio quali-quantitativo delle acque superficiali e sotterranee ed in particolare delle sorgenti interessate dall’opera, al fine di valutare in fase di realizzazione ed esercizio, lo stato complessivo delle risorse idriche nell’area di potenziale interferenza dell’impianto in oggetto. Il piano di monitoraggio dovrà indicare i punti di prelievo, i parametri da rilevare, le frequenze di campionamento, tenuto conto di quanto disposto in materia di tutela delle acque dal decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e s.m.i.;

6) venga fatta installare un’asta idrometrica su tutte le sezioni di prelievo al fine di consentire una verifica puntuale del rispetto degli obblighi di rilascio in alveo a valle delle stesse;

7) venga fatto installare un misuratore di portata in continuo, con registrazione dei dati, a valle della presa dal torrente Toce prelievo e che i risultati delle misure vengano trasmessi all’Autorità concedente secondo le modalità che saranno definite dall’amministrazione regionale;

8) vengano fatti installare, in corrispondenza delle opere di presa, idonei strumenti per la misurazione e registrazione in continuo delle portate derivate dai tre corpi idrici interessati al prelievo e che i risultati delle misure vengano trasmessi all’autorità concedente secondo le modalità che saranno definite dall’amministrazione regionale;

9) sia realizzata la scala di risalita per l’ittiofauna sul Toce, da dimensionare in modo tale da far defluire attraverso di essa una frazione del DMV idonea al passaggio dei pesci;

10) eventuali venute d’acqua significative e persistenti (di portata paragonabile alle emergenze sorgentizie della zona) intercettate in fase di scavo, fatte salve le prioritarie esigenze di sicurezza e la compatibilità qualitativa dell’acqua con gli usi idropotabili, vengano captate e convogliate, mediante apposita conduttura, all’esterno per l’eventuale utilizzo futuro;

11) la società richiedente la concessione predisponga - entro una data da concordarsi con l’Autorità concedente e comunque non oltre 3 mesi dalla data del provvedimento di concessione - una proposta operativa di gestione dei rilasci in alveo relativa agli impianti esistenti a monte e gestiti dalla società stessa nella quale sia anche valutata la possibilità della costruzione di opere idonee alla risalita dell’ittiofauna e la trasmetta alla medesima Autorità ai fini della definizione di un opportuno protocollo di sperimentazione da concordare anche con la Regione, sperimentazione dalla quale scaturiranno i valori definitivi da assicurare a valle delle diverse opere di presa.

Il Dirigente responsabile
Walter Mattalia