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Bollettino Ufficiale n. 10 del 10 / 03 / 2005

Deliberazione della Giunta Regionale 28 febbraio 2005, n. 19-14890

Approvazione di modalita’ e criteri per contributi alle Amministrazioni Provinciali a sostegno di programmi di attivita’ nel campo dell’educazione e sensibilizzazione ambientale

A relazione dell’Assessore Cavallera:

Vista la DGR n. 47-11385 del 23.12.2003, con la quale è stato approvato il “Programma regionale IN.F.E.A. per gli anni 2004/05" confermando l’importanza dei processi di comunicazione e di sensibilizzazione aventi come oggetto le tematiche ed i problemi ambientali e puntualizzando i temi oggetto delle azioni, di cui si prende atto nella stesura del bando allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale.

Considerato che nel Programma succitato emergeva l’orientamento a far convergere i finanziamenti destinati al sostegno delle attività dei Laboratori della Rete regionale per l’educazione ambientale verso le Amministrazioni Provinciali, quali Enti locali intermedi a cui affidare il compito di coordinare a livello provinciale i progetti educativi in campo ambientale, raccogliendoli in programmi provinciali.

Vista la DGR n. 13-14592 del 24.01.05, con la quale è stato approvato l’Accordo quadro in materia INFEA che sancisce una forma più organica di collaborazione tra la Regione e le Province piemontesi ai fini dell’affermazione di un sistema integrato di iniziative ed interventi in materia INFEA, con particolare riferimento allo sviluppo e al potenziamento della Rete regionale per l’educazione ambientale.

Considerato che, in base all’art. 7 del succitato Accordo, le Province si impegnano a predisporre e a cofinanziare dei programmi provinciali di attività nell’ambito del Bando regionale INFEA e secondo le linee guide formulate nei Programmi regionali INFEA, inserendo in tali programmi le attività dei Laboratori Territoriali attualmente operativi, ma anche quelle di nuovi centri di educazione ambientale che potranno essere riconosciuti dalle province sulla scorta dei requisiti previsti nell’art.6 dell’Accordo suindicato e dalle indicazioni emergenti a livello regionale e nazionale.

Considerato, inoltre, che la valorizzazione del territorio deve essere perseguita attraverso una partecipazione, per quanto possibile, allargata e corresponsabile di tutti gli attori sociali che operano in campo ambientale e che, pertanto, è opportuno il coinvolgimento degli enti e delle associazioni del territorio che dovranno far confluire le loro proposte, anche attraverso i laboratori, nei programmi provinciali.

Dato atto che con legge n. 3 (Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per gli anni 2005-2007), approvata dal Consiglio regionale in data 17.02.2005, è stanziata la somma di euro 600.000 sul cap.15640, si ritiene opportuno, rinviare ad un successivo atto deliberativo, la quantificazione delle risorse che saranno destinate al sostegno delle suddette iniziative.

Per quanto sopra premesso, la Giunta Regionale;

vista la Legge Regionale n.32 del 1982;

visto l’art.17 della legge regionale n.51 del 1997;

con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di approvare i criteri, le procedure e le modalità per la richiesta di contributi per azioni ed iniziative di documentazione, informazione e sensibilizzazione in campo ambientale per il 2005, da assegnare alle amministrazioni provinciali, come previsti dal documento allegato alla presente deliberazione di cui è parte integrante;

- di rinviare ad un successivo atto deliberativo, la quantificazione delle risorse che saranno destinate al finanziamento delle suddette iniziative disponibili nel cap. 15640 del bilancio 2005;

- di prevedere la contemporanea pubblicazione, sul Bollettino Ufficiale della Regione, della deliberazione e del documento allegato relativo ai criteri, alle procedure e alle modalità per le richieste di contributo.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI NELL’AMBITO DELL’ACCORDO PER LO SVILUPPO DELLA RETE REGIONALE DI SERVIZI PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE, PER AZIONI ED INIZIATIVE DI DOCUMENTAZIONE, INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE IN CAMPO AMBIENTALE PER L’ANNO 2005.

1. FINALITA’ E LINEE DI INTERVENTO

La Regione Piemonte intende promuovere e cofinanziare la progettazione e la realizzazione di azioni di documentazione, informazione e sensibilizzazione in campo ambientale coerenti con gli orientamenti dell’Unione Europea e della più recente legislazione nazionale e regionale e con i contenuti e i temi del “Programma regionale IN.F.E.A. (informazione formazione educazione ambientale) anni 2004/05"approvato dalla Giunta regionale con D.G.R. n. 47-11385 del 23.12.03.

Il presente bando, in particolare, intende promuovere la sostenibilità ambientale attraverso il sostegno a programmi provinciali caratterizzati da progetti in grado di sollecitare la partecipazione di diversi attori sociali, pubblici e privati, chiamati a diversi livelli e con competenze differenziate a definire obiettivi, strategie ed azioni per attività integrate di educazione, informazione e sensibilizzazione in campo ambientale.

I progetti che comporranno i programmi provinciali possono essere rivolti ad ambiti diversi quali i minori e/o adolescenti e loro famiglie, le scuole, le comunità locali, le categorie professionali, perseguendo le seguenti linee di intervento:

* rafforzare le conoscenze specifiche sui temi ambientali dei cittadini e delle istituzioni;

* promuovere la riduzione della vulnerabilità del sistema ambientale rispetto alle dinamiche antropiche e del sistema socioeconomico;

* stimolare cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini, promuovendo atteggiamenti di rispetto e di responsabilità nei confronti dell’ambiente;

* promuovere la partecipazione e la condivisione dei temi e dei problemi ambientali da parte di tutti i portatori di interesse (mondo istituzionale, imprenditoriale, della scuola, del volontariato...)

* diffondere informazioni e conoscenze sui temi ambientali ed incentivare la partecipazione del pubblico ai processi decisionali riguardanti l’ambiente;

* promuovere la conoscenza del territorio in cui si colloca l’iniziativa nelle sue dinamiche e nei suoi rapporti con l’uomo.

2. TEMI OGGETTO DELLE AZIONI

a) conoscenza, tutela, valorizzazione del patrimonio ambientale e salvaguardia della biodiversità;

b) prevenzione dei rischi ambientali;

c) sensibilizzazione per una corretta gestione dei rifiuti: riduzione, recupero e riutilizzo;

d) sensibilizzazione per un corretto uso delle risorse idriche;

e) risparmio energetico e riduzione dei gas climalteranti;

f) educazione alla mobilità sostenibile;

g) processi di Agende XXI svolti in ambito scolastico;

h) agricoltura, alimentazione e salute;

i) certificazione ambientale nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni.

Le singole iniziative possono essere realizzate con le seguenti tipologie di intervento:

* progettazione e realizzazione di campagne informative, di sensibilizzazione;

* processi di Agenda 21 in ambito scolastico (analisi della situazione ambientale in cui è inserita la scuola, forum scolastici, progettazione e realizzazione di azioni concrete volte a migliorare l’ambiente scolastico);

* monitoraggio sulle propensioni e comportamenti dei cittadini di un particolare territorio con l’adozione di strumenti di analisi sulla sostenibilità dei comportamenti individuali o familiari;

* realizzazione di specifici prodotti di comunicazione, sia di tipo cartaceo che multimediale;

* realizzazione di convegni, seminari, workshop su tematiche rilevanti a livello locale;

3. SOGGETTI BENEFICIARI

Amministrazioni Provinciali.

4. TERMINE E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

La data ultima per la presentazione delle domande di contributo è stabilita il giorno 27 maggio 2005 entro le ore 12,00. Le istanze presentate o spedite oltre tale data non saranno ammesse all’istruttoria.

Consegna:

* a mano: la consegna delle domande dovrà essere effettuata presso il Settore Politiche di Prevenzione, Tutela e Risanamento Ambientale, in Via Principe Amedeo, 17 a Torino, II° piano e attestata dal numero di protocollo, (orario 10/12 - 14/15,30 dal lunedì al giovedì e 10/12 il venerdì);

* spedizione: le domande dovranno essere indirizzate a: Regione Piemonte, Assessorato Ambiente, Settore Politiche di prevenzione, tutela e risanamento ambientale, via Principe Amedeo, 17 - 10123 Torino (farà fede il timbro postale).

Sulla busta contenente la domanda dovrà essere scritto: “L.R.: 32/82 - Sostegno ad azioni ed iniziative di documentazione, informazione e sensibilizzazione in campo ambientale - anno 2005".

Per informazioni:

dott.ssa Anna Maria Sacco, tel. 011/432.4772, e-mail: annamaria.sacco@regione.piemonte.it

dott. Alessandro Palese, tel. 011/432.4761, e-mail: sandro.palese@regione.piemonte.it

5. MODALITA’ PER LA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA

La domanda dovrà essere compilata utilizzando i modelli approvati con determinazione del dirigente, pubblicati sul B.U.R.P, contestualmente alla presente deliberazione.

Sono previsti i seguenti modelli:

* Modello di domanda per le richieste di contributo

* Scheda riassuntiva del programma di attività provinciale

* Scheda di presentazione dei progetti

Le schede dei progetti, con l’indicazione del responsabile e del referente, dovranno consentire la valutazione della rispondenza complessiva del progetto agli obiettivi generali espressi nel presente bando e la coerenza delle azioni previste ai fini del raggiungimento degli obiettivi progettuali indicati. Le schede, dovranno, inoltre, essere corredate da un piano economico complessivo con la specificazione delle singole voci di spesa, delle risorse eventualmente impegnate e di altri contributi richiesti o concessi.

Non verranno esaminati eventuali documenti allegati ai progetti diversi da quelli richiesti.

Le schede riassuntive dei progetti dovranno pervenire alla Regione anche in versione informatica, tramite floppy-disk o con messaggio e-mail ai seguenti indirizzi:

annamaria.sacco@regione.piemonte.it

sandro.palese@regione.piemonte.it

Nel caso in cui la documentazione pervenuta non consenta di svolgere un adeguato esame della proposta, il Settore regionale competente potrà richiedere, anche per via breve, le necessarie integrazioni.

Le iniziative per le quali si richiede il contributo potranno essere avviate autonomamente prima dell’approvazione dei relativi atti, senza che ciò comporti alcun impegno da parte dell’Amministrazione regionale.

6. AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

Il finanziamento regionale, che non potrà comunque eccedere il 70% del costo complessivo di ciascun programma, sarà concesso alle Amministrazioni provinciali a seguito di attività istruttoria di valutazione della qualità dei Programmi provinciali da parte del Settore regionale competente e dell’approvazione degli stessi con Determinazione Dirigenziale.

Al fine di assicurare un’equa distribuzione delle risorse a livello regionale, l’ammontare del contributo erogabile per ciascuna provincia sarà stabilito nella Determinazione Dirigenziale di approvazione dei Programmi in base ad una quota fissa uguale per tutte le province pari a 30.000 euro e in base ad una quota variabile calcolata sulla parte residua dello stanziamento utilizzando parametri relativi al territorio e alla popolazione.

Il contributo effettivamente concesso a ciascuna provincia, a conclusione dell’istruttoria, potrà discostarsi in eccesso o in difetto rispetto alle quote stabilite, secondo un meccanismo premiale che terrà conto della qualità dei progetti presentati.

Nel caso in cui tutti i Programmi ottengano il massimo della valutazione, in presenza di richieste di finanziamento pari o superiori al contributo massimo erogabile, non sarà attribuito nessun premio aggiuntivo.

7.MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO PER LE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI

La concessione del contributo sarà subordinata alla verifica dei seguenti requisiti:

1. approvazione e sottoscrizione da parte della Provincia dell’Accordo INFEA Regione-Province

2. redazione dei programmi, secondo i modelli pubblicati sul B.U.R.P. contestualmente al bando.

3. presenza di un cofinanziamento (minimo 30%).

La valutazione della qualità dei programmi provinciali sarà effettuata dal Settore regionale competente attraverso un’analisi che terrà conto sia degli elementi costitutivi dei progetti sia delle modalità di redazione delle domande.

I programmi provinciali saranno approvati, previa istruttoria, con Determinazione del Dirigente del Settore “Politiche prevenzione, tutela e risanamento ambientale”.

Il contributo sarà erogato alle amministrazioni provinciali con atto di liquidazione in due soluzioni:

il 50% entro sei mesi dall’approvazione dei programmi;

il saldo a conclusione dell’iniziativa, previa compilazione (utilizzare i modelli preposti e pubblicati sul B.U.R.P. contestualmente al bando) e presentazione della seguente documentazione attestante la conclusione delle attività previste nei programmi provinciali:

- relazione attestante la conclusione delle attività;

-rendiconto delle spese sostenute con riferimento all’ammontare del costo complessivo per la realizzazione dell’intero programma;

- dichiarazione relativa al rendiconto;

- materiale eventualmente prodotto, utile come documentazione per i Laboratori Territoriali ed i Centri d’esperienza della Rete regionale per l’educazione ambientale e per il Settore regionale competente (congruo numero di copie) che dovrà essere inviato direttamente ai suddetti.

Nel caso in cui l’ammontare delle spese sostenute per la realizzazione del programma provinciale di attività risultasse inferiore alla spesa prevista, il contributo stesso sarà erogato in misura proporzionale al costo complessivo effettivamente sostenuto per l’iniziativa.

La documentazione attestante la conclusione delle attività dovrà pervenire entro due anni dalla pubblicazione sul BURP dell’atto di approvazione dei programmi provinciali pena la decadenza dal beneficio con conseguente obbligo di restituzione della somma già percepita.

E’ fatta salva per le amministrazioni provinciali, previa comunicazione al Settore regionale competente, la possibilità di stornare risorse da un’iniziativa all’altra del programma purché l’impiego dei fondi sia conforme con le finalità del programma stesso.

8. MOTIVI DI NON AMMISSIBILITÀ ALL’ISTRUTTORIA

Non saranno ammessi all’istruttoria:

1. progetti presentati direttamente da enti pubblici ed associazioni e non inseriti nei programmi provinciali;

2. iniziative che sviluppano temi diversi da quelli previsti nel presente Bando;

3. corsi di formazione professionale;

4. domande e progetti non compilati sui modelli pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte;

5. domande e progetti incompleti o privi dei requisiti richiesti dal bando.

9. ONERI NON AMMISSIBILI A CONTRIBUTO

* Allestimento o recupero di strutture da destinarsi a Centri di educazione ambientale

* Ripristino di aree degradate

* Arredi vari, compresi quelli per parchi e giardini (con esclusione di bacheche illustrative per esposizione e percorsi autoguidati)

* Beni immobili

* Spese per l’ordinario funzionamento di enti e associazioni

* Oneri relativi ad iniziative autopromozionali.

10. SPESE AMMISSIBILI A CONTRIBUTO

* Costi relativi al personale per progettazione e gestione delle attività da realizzare (ore/persona)

* Uscite e visite sul territorio

* Affitto locali ed attrezzature per lo svolgimento delle attività

* Acquisto attrezzature e materiali (max 20%)

* Realizzazione materiali per la documentazione e diffusione dei risultati del progetto (pagine web, cd-rom, opuscoli...)

* Produzione di materiali e sussidi didattici

* Realizzazione di prodotti informativi e comunicativi (articoli per Rete Ambiente News e/o giornali locali)

* Spese generali descritte nel dettaglio (max 5%)

11. REVOCA DEI CONTRIBUTI

Il contributo regionale del Bando in oggetto sarà revocato qualora non siano ottemperate le disposizioni indicate in merito all’erogazione dei contributi e qualora il progetto non sia terminato entro due anni dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale dell’atto di ammissione a contributo.

12. CRITERI DI VALUTAZIONE

I Programmi provinciali saranno valutati in relazione alla presenza dei requisiti formali relativi all’ammissibilità dell’istanza e in relazione alla qualità progettuale determinata dall’applicazione del metodo di analisi multicriteriale di seguito illustrato.

Tale strumento di valutazione, che si basa su più dimensioni valutative vista la complessità dei programmi sopra citati, che devono soddisfare obiettivi plurimi consente, mediante l’attribuzione di un punteggio, di distinguere gli stessi in due classi:

ACCETTABILI da 38 a 60 punti (Programmi ammessi a contributo)

Da 55 a 60 punti (fino al 100% del contributo erogabile + eventuale premio)

Da 49 a 54 punti (fino all’80% del contributo erogabile)

Da 43 a 48 punti (fino al 60% del contributo erogabile)

NON ACCETTABILI da 0 a 37 punti (Contributo non concedibile).

Il metodo si basa sulle seguenti DIMENSIONI:

qualità del progetto, diffusione e ampiezza dell’impatto, dimensione economica.

Ad ogni dimensione corrispondono più criteri di valutazione.

Dimensioni

Criteri

Punteggio Max

Qualità del programma

g1 Livello di dettaglio
g2 Progettazione partecipata
g3 Monitoraggio e valutazione efficacia

7
9
8

Diffusione e impatto

g4 Omogeneità della diffusione
g5 Piano della comunicazione
g6 Utenza coinvolta

8
8
6

Dimensione economica

g7 Coerenza del piano finanziario
g8 Trasferibilità-Innovazione

7
7

Descrizione delle dimensioni e dei relativi criteri

Qualita’ del programma

Il Programma provinciale deve comprendere la stesura dei singoli progetti sulle apposite “schede di presentazione”, (che fanno parte della modulistica approvata con determinazione dirigenziale e pubblicata sul presente numero del B.U.R.P.), che guidano i proponenti ad un’organica e completa esposizione delle informazioni necessarie ed utili per compiere una valutazione corretta ed omogenea.

Tutti i progetti che costituiscono il programma devono rispondere ai requisiti richiamati nelle schede progettuali, al fine di consentire la corretta comprensione del rapporto esistente tra obiettivi, azioni, metodologie adottate ed esiti previsti.

Nell’ambito della valutazione della qualità delle azioni proposte viene considerato l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche che conferiscono alle proposte progettuali la capacità di soddisfare le esigenze espresse o implicite del territorio. Le idee progettuali ed i suoi prodotti devono risultare coerenti e pertinenti ai bisogni del territorio sul quale si interviene, nonché con i piani ed i programmi di livello superiore.

Concorrono a definire la qualità delle singole iniziative la concretezza e la rilevanza locale, la definizione degli obiettivi ed il controllo degli stati di avanzamento, la partecipazione allargata e corresponsabile degli attori sociali che operano sul territorio in campo ambientale, l’approccio interdisciplinare, la definizione degli investimenti, gli strumenti comunicativi

Sono stati individuati, pertanto, i seguenti criteri:

* Livello di dettaglio

* Progettazione partecipata

* Monitoraggio e valutazione efficacia

G1 Livello di dettaglio.

Si valuta la presenza e la compilazione in modo dettagliato delle singole schede progettuali le quali devono contenere i seguenti elementi costitutivi del progetto:

a) finalizzazione e contesto di riferimento,

b) definizione degli obiettivi e dei risultati attesi

c) modalità esecutive-operative e programma temporale

d) concertazione tra diversi soggetti istituzionali ed associativi

e) piano della comunicazione

f) diffusione sul territorio

g) strumenti di monitoraggio e di verifica in itinere del progetto

h) definizione degli investimenti (finanziari, tecnici e in risorse umane), coerenza e disarticolazione costi

i) destinatari dell’iniziativa

G2 Progettazione partecipata

La dimensione di lavoro relativa a questo criterio mira ad identificare percorsi di lavoro che intendono promuovere e perseguire una partecipazione allargata e corresponsabile di diversi attori sociali che operano in campo ambientale, dalla fase ideativa alla programmazione degli interventi, alla gestione, al monitoraggio e alla valutazione delle attività progettuali. Si valuterà la qualità del partenariato considerando ruolo e pertinenza degli attori coinvolti, in quanto ogni soggetto deve essere portatore di una competenza utile per intraprendere un’esperienza sulle problematiche ambientali, condivise e rilevanti a livello locale, integrando saperi e metodologie.

G3 Monitoraggio e valutazione dell’efficacia

La definizione, in un ambito progettuale, di strumenti e di modalità di osservazione e di autovalutazione dei risultati previsti e di strumenti e di modalità di valutazione dell’efficacia della proposta, sono ritenuti elementi fondamentali che contribuiscono a determinare la qualità di una proposta.

Questo criterio è relativo:

-alle attività programmate nel progetto che permettono di seguirne l’evoluzione, apportando in corso d’opera eventuali adeguamenti in funzione delle sollecitazioni e delle risposte ricevute sia dal territorio che all’interno del gruppo di lavoro;

-alla capacità di valutazione dell’efficacia dell’intervento sul piano conoscitivo e comportamentale, di valutazione delle ricadute misurando il raggiungimento degli obiettivi e lo scarto rispetto allo stato di fatto “ante” progetto.

Diffusione e impatto

Questa dimensione è rivolta a valorizzare quelle proposte che presentano capacità organizzative e progettuali e volontà di raccordarsi con il territorio, prevedendo fasi di indagine sulle necessità e sulle emergenze in campo ambientale, rispettando una omogeneità nella distribuzione delle azioni educative sul territorio. Le iniziative devono assumere il territorio e le sue necessità come terreno privilegiato di indagine e di azione.

Nella valutazione si terrà conto delle strategie di comunicazione previste nonché della tipologia e numerosità dei destinatari.

Essa è caratterizzata dai criteri:

* Omogeneità della diffusione

* Piano della comunicazione

* Utenza coinvolta

G4 Omogeneità della diffusione

Questo criterio mira a soddisfare l’esigenza di una risposta soddisfacente alle esigenze espresse o implicite del territorio, sviluppando percorsi di lavoro che curino la dimensione relazionale e il lavoro di rete, mantenendo coerenza di impostazione ed organizzative, pur nella massima e piena valorizzazione delle diversità.

G5 Piano della comunicazione

Il piano della comunicazione è relativo:

-alla cura dell’efficacia dell’informazione e della comunicazione e alla valutazione degli strumenti utilizzati per attuare la diffusione del messaggio educativo/informativo relativamente al target di destinatari individuato, di cui occorre tener conto nell’ individuazione del linguaggio e dell’approccio;

-alle metodologie e agli strumenti comunicativi utilizzati, da quelli testuali a quelli multimediali, da momenti di incontro, riunioni/dibattiti a lezioni;

-agli strumenti utilizzati per le attività di documentazione, che possono riguardare sia la raccolta dei dati e delle informazioni al termine delle attività progettuali che la descrizione delle esperienze maturate nel corso della realizzazione dell’iniziativa, che dovranno evitare di presentare problemi e soluzioni come completamente definiti, ma avere il carattere di “lavori in corso”;

-alla collaborazione con il bollettino Rete Ambiente News per la redazione di articoli relativi all’attuazione del progetto, corredati da documentazione fotografica (avvio/esecuzione/relazione finale).

G6 Utenza coinvolta

E’ stata espressa una scala di preferenza per quanto riguarda il target dell’utenza a cui il progetto si rivolge in modo da favorire la presenza di attività rivolte a fasce deboli e/o a rischio e di attività in cui sono parte attiva soggetti che interagiscono direttamente con l’ambiente

Gli stati di valutazione, in ordine decrescente dal primo all’ultimo, sono:

Pubblico particolare: programma che si rivolge anche a fasce deboli e/o a zone a rischio (immigrati, disabili o zone a particolare rischio ambientale o in via di spopolamento, o coloro che si trovano ad interagire in prima persona con l’ambiente (ad esempio: decisori sociali, agricoltori o allevatori...) -6 punti-

Scuola / popolazione adulta: programma rivolto solamente all’ambito scolastico ed eventualmente ad un ambito territoriale definito. -4 punti-

Popolazione adulta: programma rivolto in generale ad un pubblico adulto.-2 punti-

Dimensione economica

Questa dimensione è destinata a valutare il grado di concreta realizzabilità della proposta, tenuto conto delle risorse indicate come necessarie, le esperienze maturate in precedenza e la possibilità di trasferibilità dell’idee progettuali.

La dimensione è costituita dai seguenti criteri:

* coerenza e correttezza del piano finanziario

* trasferibilità-innovazione

G7 Coerenza e correttezza del piano finanziario

La validità della proposta è rappresentata in primo luogo dall’ammissibilità dei costi dichiarati, dalla congruità degli stessi e dal grado di adeguatezza delle risorse messe a disposizione dai soggetti attuatori del progetto.

Viene valutato il rapporto tra i risultati attesi e le risorse necessarie per la sua realizzazione; la tipologia delle risorse deve essere indicata con riferimento alle risorse umane, materiali ed economiche.

G8 Trasferibilità-Innovazione

La trasferibilità rappresenta la possibilità di ricavare da un determinato progetto una procedura standard, una metodologia di approccio, un insieme di esperienze formalizzabile in qualche modo e utilizzabile in altri contesti (territoriali, target utenza.....), valutando l’economicità del trasferimento dell’esperienza, si valuta inoltre la possibilità di duplicazione ed utilizzo del materiale realizzato.

L’innovazione è relativa a quanto previsto in ordine a metodologie/procedure/modalità, partenariati, contenuti/attività, in relazione all’esistente e anche alle esperienze già maturate in precedenza.

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO E TRATTAMENTO DATI PERSONALI

Il responsabile del procedimento è individuato nella persona del dott. Carlo Bonzanino, dirigente responsabile del Settore “Politiche di prevenzione, tutela e risanamento ambientale”.

A norma del D.lgs. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” si informa che il trattamento dei dati personali che verranno comunicati alla Regione Piemonte, Settore “Politiche di prevenzione, tutela e risanamento ambientale”, sarà unicamente finalizzato all’espletamento delle proprie funzioni istituzionali di informazione, documentazione e promozione delle politiche ed attività realizzate nel settore della tutela ambientale. L’istanza di contributo equivale a consenso al trattamento dei dati da parte del responsabile del procedimento, individuato nella persona del Dirigente del Settore “Politiche di prevenzione, tutela e risanamento ambientale”.

La Determinazione Dirigenziale n. 31/2005, Codice 22.1, relativa alla D.G.R. sopra riportata, è pubblicata su questo Bollettino Ufficiale nell’apposita Sezione (ndr)