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Bollettino Ufficiale n. 01 del 5 / 01 / 2005
Deliberazione della Giunta Regionale 29 dicembre 2004, n. 79-14513
Atto di indirizzo alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro per lattivazione della Misura E1 del Complemento di Programma al POR - FSE - Obiettivo 3 - 2000/2006, linea di intervento 3. Complemento di Programmazione al POR Ob. 3 Regione Piemonte. Prenotazione di Euro 6.000.000,00 su capp. vari bilancio pluriennale 2005/2006
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di approvare latto di indirizzo alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro per lattivazione della Misura E1 del Complemento di Programmazione al Programma Operativo Regionale, FSE - Obiettivo 3 - 2000/2006, per la linea di intervento 3, allegato quale parte integrante alla presente deliberazione.
Di assegnare alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro la somma complessiva di euro 6.000.000,00 quale copertura finanziaria per la realizzazione delle azioni previste dal Bando in oggetto, mediante prenotazione sui capitoli del bilancio 2005 e bilancio 2006.
Di riservare a successivo provvedimento lassegnazione alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro di congrue risorse finanziarie, entro il limite massimo di euro 500.000,00 per finanziare, a valere sulla linea di intervento 1 azione 5, forme di intervento a titolo di sostegno al reddito previste nellatto di indirizzo.
Di disporre che il Direttore Regionale Formazione Professionale - Lavoro, ai sensi della l.r. 51/97, provveda mediante successivi atti amministrativi ad approvare:
* il bando per la linea di intervento 3, azioni 1 e 3
* le disposizioni di dettaglio per la gestione dei progetti
* le linee guida per la valutazione e la nomina di un nucleo di valutazione composto da funzionari individuati dalla Direzione Formazione Professionale - Lavoro e dalla Direzione Politiche Sociali in relazione alle specifiche competenze, con il supporto dellAnimatrice Pari Opportunità e dellAssistenza Tecnica al POR;
* le graduatorie dei progetti per ogni tipologia di azione e per ogni Provincia.
Alla somma complessiva di euro 6.000.000,00 si fa fronte come segue:
per euro 3.600.000,00 mediante prenotazione sui sottoelencati capitoli del bilancio 2005:
- euro 1.620.000,00 (FSE) sul cap. 11546/05 (P.100270)
- euro 1.584.000,00 (FR) sul cap. 11442/05 (P. 100271)
- euro 396.000,00 (cof. reg.) sul cap. 11540/05. (P. 100272)
per euro 2.400.000,00 mediante prenotazione sui sottoelencati capitoli del bilancio 2006:
- euro 1.080.000,00 (FSE) sul cap. 11546/06 (P. 100098)
- euro 1.056.000,00 (FR) sul cap. 11442/06 (P. 100099)
- euro 264.000,00 (cof.reg.) sul cap. 11540/06; (P. 100100)
La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dellart. 65 dello Statuto e dellart. 14 del DPGR n. 8/R/2002.
(omissis)
Allegato (fare riferimento al file PDF)
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO SOCIALE EUROPEO - OBIETTIVO 3 - 2000-2006
MISURA E1 - PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO
ATTO DI INDIRIZZO - LINEA DI INTERVENTO 3 - AZIONI 1 E 3 - ANNO 2004
INDICE
1. RIFERIMENTI NORMATIVI
2. OBIETTIVI DELLA MISURA E1
3. AZIONI AMMISSIBILI: LINEA DI INTERVENTO 3
- a) Azione E1 3.1 Pag. 4
- b) Azione E1 3.3 Pag. 6
4. RISORSE PROGRAMMATE
5. COSTI AMMISSIBILI
6. MODALITA DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTI
7. VALUTAZIONE DELLE DOMANDE
8. CRITERI DI VALUTAZIONE
9. FORMAZIONE DELLE GRADUTATORIE
10. MODALITA DI EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI
11. MODALITA DI AUTORIZZAZIONE E DI GESTIONE DEI PROGETTI
12. MONITORAGGIO, CONTROLLO E CERTIFICAZIONE DEI PROGETTI
13. DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
1. RIFERIMENTI NORMATIVI
* Regolamento (CE) 1784/1999 relativo al Fondo Sociale Europeo UE Regolamento (CE) 438/2001, relativo ai sistemi di gestione e controllo degli interventi cofinanziati.
* Regolamento (CE) 1685/2000 e Regolamento (CE) 448/2004 recanti disposizioni in merito allammissibilità delle spese degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali.
* Regolamento (CE) 1159/2000 recante disposizioni in materia di informazione e pubblicità.
* Programma Operativo Regionale per lObiettivo 3, 2000-2006 della Regione Piemonte (riprogrammazione di medio periodo) approvato con decisione C (2004) 2107 del 09/06/2004.
* Complemento di programmazione del POR, approvato (Rev. 04) con DGR n. 36 -13007 del 12/07/2004.
2. OBIETTIVI
ASSE E |
Misure specifiche intese a migliorare laccesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e laccesso a nuove opportunità di lavoro e allattività imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro |
Misura E1" |
Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro |
La misura E1 prevede lattivazione di interventi diretti a consentire alle donne la possibilità di usufruire delle attività e dei servizi contemplati dagli altri assi del POR, attraverso il superamento degli ostacoli tecnici e culturali che impediscono lattuazione del principio di pari opportunità nel mondo del lavoro.
Le finalità della Misura E1 sono:
* Aumentare il tasso di partecipazione delle donne al lavoro e favorire limprenditorialità femminile;
* Migliorare la posizione relativa della componente femminile nel mondo del lavoro e favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi della vita familiare e personale in unottica di condivisione delle responsabilità familiari.
Le finalità individuate sono coerenti con la Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni Verso una strategia quadro comunitaria per la parità tra donne e uomini (2001-2005) - Proposta di Decisione del Consiglio concernente il programma relativo alla strategia quadro comunitaria in materia di parità tra uomini e donne (2001-2005) presentata dalla Commissione COM (2000) 335 definitivo del 7.6.2000.
3. AZIONI AMMISSIBILI: LINEA DI INTERVENTO 3
Le proposte progettuali dovranno indicare gli elementi di maggiore coerenza con gli indirizzi del Fondo Sociale Europeo (FSE) obiettivo 3 POR 2000/06, con la metodologia VISPO (Valutazione Impatto Strategico Pari Opportunità), con le finalità della Legge 53/2000 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città e con la recente riforma del Mercato del Lavoro introdotta dalla Legge 30/2003 del 14 febbraio 2003.
Azione E1 3.1
Lazione E1.3.1 è rivolta alla sperimentazione di azioni finalizzate ad introdurre misure flessibili da parte di enti e di aziende private e pubbliche a favore dei/delle dipendenti che, intervenendo sulla struttura organizzativa del lavoro e degli orari, favoriscano la conciliazione fra responsabilità di lavoro e responsabilità familiari e incoraggino la diffusione della responsabilità sociale delle imprese
Linea di intervento 3 |
Azioni per lintroduzione di forme di flessibilità sul lavoro e per il reinserimento socio-lavorativo di soggetti in situazione di disagio |
Azione E1.3.1. |
Interventi di sostegno alla riorganizzazione del lavoro e della struttura degli orari, in particolare rivolti alla promozione del lavoro part-time e del telelavoro, per facilitare la permanenza delle donne nel mondo del lavoro attraverso una migliore conciliazione con la vita familiare (rif. Complemento di Programmazione al POR Ob. 3 - Rev. 04). |
Destinatari/e finali |
Lavoratrici e lavoratori dipendenti di enti e aziende pubbliche e private, coinvolti nelle sperimentazioni previste nei progetti Lavoratrici e lavoratori assunti con le tipologie contrattuali previste dal D.Lgs 276/03 (ad eccezione del contratto di apprendistato), coinvolti nelle sperimentazioni previste nei progetti |
Soggetti attuatori |
- Imprese e loro consorzi; |
Le iniziative progettuali dovranno incidere significativamente sullorganizzazione del lavoro, anche in termini di valorizzazione e promozione della risorsa femminile e dovranno contenere elementi significativi di innovazione; sarà opportuno il coinvolgimento di Istituzioni e degli Organismi di parità attivi sul territorio.
Le iniziative progettuali dovranno prevedere la definizione di un modello trasferibile.
Le proposte progettuali dovranno essere rivolte al perseguimento di uno dei seguenti obiettivi:
3.1A) Introduzione e sperimentazione in ambito aziendale di formule organizzative di lavoro decentrato per introdurre e/o rafforzare modelli flessibili di telelavoro (es.: domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili), inclusa la realizzazione di azioni di accompagnamento e tutoring per le lavoratrici e i lavoratori che si inseriscono in una nuova modalità lavorativa, anche a seguito di una prolungata assenza.
3.1B) Introduzione e sperimentazione di soluzioni operative per integrare il part-time nellorganizzazione aziendale, con incentivazione e semplificazione di accesso a varie modalità di utilizzo del tempo parziale (es.: forme più flessibili e reversibili, utilizzo per i livelli più alti), inclusa la realizzazione di azioni di accompagnamento e tutoring per le lavoratrici e i lavoratori che si inseriscono in una nuova modalità lavorativa, anche a seguito di una prolungata assenza.
3.1C) Introduzione e sperimentazione di soluzioni innovative di job sharing (lavoro ripartito o condiviso tra più lavoratori/trici) anche in posizioni medio-alte e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratori/trici), inclusa la realizzazione di azioni di accompagnamento e tutoring per le lavoratrici e i lavoratori che si inseriscono in una nuova modalità lavorativa, anche a seguito di una prolungata assenza.
3.1D) Introduzione e sperimentazione di formule organizzative adatte a rispondere alle esigenze dei/delle dipendenti con responsabilità familiari, finalizzate ad integrare i diversi strumenti possibili (es.: banca delle ore, permessi straordinari, aspettative, flessibilità concordata, mix tra formule innovative e forme tradizionali), inclusa la realizzazione di azioni di accompagnamento e tutoring per le lavoratrici e i lavoratori che si inseriscono in una nuova modalità lavorativa, anche a seguito di una prolungata assenza.
Sperimentazioni di servizi aziendali finalizzati a favorire la conciliazione e la cura dei figli.
3.1E) Realizzazione di azioni di promozione di percorsi di carriera, di valorizzazione e riconoscimento delle competenze femminili nellambito dei luoghi di lavoro, finalizzate a moltiplicare le possibilità di scelta e la pianificazione del progetto di carriera professionale delle donne.
Dimensione dei progetti
Sulla base delle precedenti esperienze si conferma limporto massimo finanziabile nella misura di 80.000,00 Euro (oneri fiscali compresi, ove previsti dalla normativa vigente).
Qualora il progetto venga proposto da una rappresentanza di categoria o da un consorzio di imprese, con sperimentazione degli obiettivi che coinvolga dipendenti di almeno quattro imprese, limporto finanziabile potrà raggiungere un massimo di 150.000,00 Euro.
In questo caso, il coinvolgimento delle imprese dovrà essere formalizzato da apposite lettere di adesione alla sperimentazione da parte delle stesse.
Azione E1 3.3
Lazione E1.3.3 prevede la definizione e la sperimentazione di percorsi finalizzati a sostenere luscita da situazioni di sfruttamento o di particolare disagio e a favorire il reinserimento socio-lavorativo di persone appartenenti alle categorie dello svantaggio, individuate nel Complemento di Programmazione tra i destinatari/e dellintervento.
Linea di intervento 3 |
Azioni per lintroduzione di forme di flessibilità sul lavoro e per il reinserimento socio-lavorativo di soggetti in situazione di disagio |
Azione E1.3.3 |
Percorsi di reinserimento socio-lavorativo di persone in situazioni di disagio (rif. Complemento di Programmazione al POR Ob. 3 - Rev. 04). |
Destinatari/e finali |
Donne in reinserimento socio-lavorativo; |
Soggetti attuatori |
Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.) nellambito delle quali la titolarità del progetto, ai fini della presentazione della domanda, sia affidata preferibilmente ad un ente locale territoriale di riferimento. E indispensabile la presenza allinterno della A.T.S. di una Istituzione di Parità e di tutti i soggetti strettamente funzionali alla realizzazione del progetto (rif. pag. 108 del Complemento di Programmazione al POR Ob. 3 - Rev. 04). |
Lazione progettuale dovrà essere rivolta al perseguimento del seguente obiettivo:
3.3A) Definizione e sperimentazione di percorsi per sostenere luscita da situazioni di sfruttamento e/o di esclusione sociale di persone in situazione di disagio.
I progetti finalizzati allinserimento o al reinserimento sociale e lavorativo, devono prevedere la realizzazione di percorsi integrati di orientamento e di accompagnamento a favore dei/delle destinatari/e.
I percorsi integrati devono prevedere una fase di reinserimento sociale (es. attività di recupero dellautostima, di sviluppo dellautonomia personale), seguita da azioni di orientamento al lavoro (es. bilancio delle competenze, tutoring) e di sostegno della capacità lavorativa, attraverso progetti personalizzati sui/sulle singoli/e destinatari/e.
Dimensione dei progetti.
Sulla base delle precedenti esperienze (Linea 4.2 nel precedente bando) limporto massimo finanziabile è di 150.000,00 Euro (oneri fiscali compresi, ove previsti dalla normativa vigente).
Potranno essere previste eventuali forme di sostegno al reddito a favore dei/delle destinatari/e, funzionali alla realizzazione degli obiettivi dei progetti, che saranno finanziate sulla linea di intervento 1, azione 5, con successivi provvedimenti amministrativi.
4. RISORSE PROGRAMMATE
Per la linea di intervento indicata nel presente bando sono previsti complessivamente euro 6.000.000,00 (oneri fiscali compresi, ove previsti dalla normativa vigente) di cui:
- euro 4.000.000,00 per la linea dintervento 3 azione 1;
- euro 2.000.000,00 per la linea dintervento 3 azione 3.
5. COSTI AMMISSIBILI
I costi ammissibili fanno riferimento al Regolamento (CE) 448/2004 e alle Linee guida per la rendicontazione e la certificazione delle spese dei progetti in applicazione della legge regionale 14 aprile 2003, n. 8", approvate con D.D. n. 739 del 08/10/2004.
Le categorie di costo riconducibili al Conto economico preventivo di progetto, da presentare in allegato alla domanda di contributo, sono le seguenti:
Categorie di costo Percentuali
a) Costi di preparazione 12% (max)
b) Costi
di realizzazione 60% (min)
c) Costi per la diffusione dei risultati 10% (max)
d)
Costi per la direzione e la valutazione 8% (max)
e) Costi amministrativi
e generali 10% (max)
Le spese devono essere direttamente funzionali al raggiungimento dellobiettivo di progetto.
Potranno essere ammesse eventuali compensazioni, rispetto a quanto preventivato per ogni singola categoria di costo del conto economico, in misura non superiore al 15%, fatto salvo che i costi di realizzazione devono ammontare almeno al 60% del costo complessivo del progetto.
Tutto il materiale prodotto è di proprietà della Regione Piemonte, pertanto utilizzabile dai soggetti attuatori senza autorizzazione soltanto per fini di diffusione delle attività progettuali.
Nella definizione del materiale prodotto è necessario attenersi alla normativa di riferimento - L. 903/77, art.1, e L. 125/91, art. 4 - in ordine allindicazione che i messaggi non contengano discriminazioni di genere.
6. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTI
Le domande di contributi dovranno pervenire nei tempi e nei modi previsti da successivo bando.
7. VALUTAZIONE DELLE DOMANDE
In coerenza con le indicazioni del Programma Operativo FSE 2000/06 la Regione Piemonte si impegna a ricorrere ad una procedura aperta di selezione dei progetti in accordo con i principi di parità di trattamento, di trasparenza, di riconoscimento reciproco e di proporzionalità.
La valutazione delle domande avverrà mediante verifica di ammissibilità sia a livello complessivo sia a livello di singole azioni costituenti il progetto, in relazione alle normative comunitarie, nazionali e regionali ed in particolare alle disposizioni del successivo bando.
La valutazione delle domande sarà effettuata da un nucleo di valutazione presieduto dalla Dirigente del Settore Sviluppo dellimprenditorialità e composto da funzionari individuati dalla Direzione Formazione Professionale - Lavoro e dalla Direzione Politiche Sociali in relazione alle specifiche competenze, con il supporto dellAnimatrice Pari Opportunità e dellAssistenza Tecnica al POR, secondo le indicazioni fornite dalle Linee guida per la valutazione approvate dalla Direzione Formazione Professionale - Lavoro.
8. CRITERI DI VALUTAZIONE
I criteri di valutazione sono raggruppati nelle classi di seguito descritte.
Classe Punteggio massimo
1) Idoneità del soggetto attuatore 250
2) Qualità
della proposta progettuale 750
Totale 1.000
Si precisa che per lammissione alla graduatoria è necessario raggiungere il punteggio minimo totale di 600 punti ripartito sulle seguenti basi minime:
* punteggio minimo di 150 punti per la classe riferita allidoneità del soggetto attuatore;
* punteggio minimo di 450 punti per la classe riferita alla qualità del progetto proposto.
9. FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE
A conclusione della fase di valutazione il Direttore regionale della Direzione Formazione Professionale - Lavoro approva le graduatorie dei progetti, per ogni tipologia di azione e per ogni provincia. Nelle graduatorie verrà data priorità, ove possibile, allammissione di un progetto per ciascuna provincia.
Qualora si determini il mancato utilizzo delle risorse destinate ad ogni linea di intervento, la Direzione Formazione Professionale - Lavoro potrà mediante proprio provvedimento, contestuale allapprovazione delle graduatorie, procedere alla ridistribuzione delle risorse.
10. MODALITA DI EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI
In conformità a quanto previsto dal POR OB.3 della Regione Piemonte, lerogazione dei contributi avverrà in relazione allo stato di avanzamento della spesa autocertificata dai soggetti attuatori, ad eccezione degli Enti senza scopo di lucro per i quali è prevista lerogazione di un anticipo sulle attività avviate a seguito di presentazione di garanzia fidejussoria.
11. MODALITÀ DI AUTORIZZAZIONE E DI GESTIONE DEI PROGETTI
Per quanto attiene le modalità di autorizzazione e di gestione dei progetti approvati e finanziati si rinvia a successivo bando.
12. MONITORAGGIO, CONTROLLO E CERTIFICAZIONE DEI PROGETTI
I dati fisici e finanziari richiesti dal Sistema nazionale di monitoraggio saranno rilevati attraverso procedure informatiche dedicate.
Il soggetto attuatore è responsabile della corretta esecuzione delle attività autorizzate e della regolarità di tutti gli atti di propria competenza ad essi connessi; è altresì responsabile sia delle dichiarazioni rese in autocertificazione al momento di presentazione della domanda sia di ogni altra certificazione resa nel corso dellattività autorizzata.
13. DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
a) Bando
Il Direttore regionale della Direzione Formazione Professionale - Lavoro provvederà con propri atti alla predisposizione di apposito Bando ad evidenza pubblica.
b) Pubblicità
A tutti i destinatari finali delle azioni dovrà essere data opportuna informazione sulle finalità delle azioni e sulla provenienza dei fondi.
Gli operatori saranno tenuti, in ogni occasione di rilevanza esterna, nella fase promozionale, per le attività finanziate del FSE, a seguire le disposizioni della Regolamento della Commissione Europea CE n. 1159/2000.
c) Pubblicazione
La Regione provvederà alla pubblicazione del presente atto di indirizzo sia sul BURP (Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte), sia sul proprio sito Internet allindirizzo http://www.regione.piemonte.it/lavoro/pariopp/bando.htm.