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Bollettino Ufficiale n. 49 del 9 / 12 / 2004

Codice 25.9
D.D. 13 ottobre 2004, n. 1685

O.M. n. 3090 del 18.10.2000 - O.P.C.M. n. 3237 del 12.08.2002. Evento alluvionale primavera estate 2002 - Conferenza dei Servizi di Verbania. Comune di Santa Maria Maggiore. Sistemazione e regimazione acque movimento franoso sponda dx rio d’Ovigo. Importo finanziato: Euro 10.000,00=

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di approvare il progetto per la sistemazione e regimazione acque movimento franoso sponda dx Rio d’Ovigo, in Comune di Santa Maria Maggiore dell’importo di Euro 10.000,00, così suddiviso (come da D.G.C. n. 7 del 20.02.2004);

a) Per lavori    Euro    6.753,24
b) Oneri per la sicurezza non soggetti
a ribasso    Euro    208,86
Sommano    Euro    6.962,11
c) Somme a disposizione dell’Amministrazione:
Per spese tecniche    Euro    1.064,90
per CNPAIA    Euro    21,30
Per IVA sui lavori    Euro    1.392,42
Per IVA sulle spese tecniche    Euro    217,24
Per arrotondamento    Euro    342,03
Sommano    Euro    3.037,89
Totale    Euro    10.000,00

A condizione che:

- le caratteristiche del materiale lapideo impiegato siano coerenti, per cromatismo e tipologia, a quelle delle pietre presenti nei luoghi di intervento;

- il materiale di propagazione impiegato nelle opere di consolidamento sia coerente con il corredo flogistico locale;

- le spese tecniche ammissibili a contributo regionale vengano ricondotte nel 15% dell’importo dei lavori a base d’asta.

E nel rispetto delle seguenti prescrizioni di carattere generale:

1) i lavori dovranno essere realizzati a regola d’arte, in conformità al progetto allegato all’istanza ed i movimenti di terreno dovranno essere limitati allo stretto necessario, tenendo in preminente considerazione qualsiasi fase e circostanza la stabilità del terreno e il buon regime delle acque;

2) in corso d’opera dovranno essere adottati gli accorgimenti tecnici e provvisionali più indicati per evitare in modo assoluto il verificarsi di smottamenti, soscendimenti, dilavamenti e/o rotolamento di materiale a valle;

3) gli sbancamenti in depositi sciolti dovranno essere eseguiti con la creazione di pendenze di scavo adeguate e compatibili con le caratteristiche geotecniche dei materiali, realizzando le opere di sostegno in tempi brevi per evitare il dilavamento delle pareti di scavo ad opera di eventuali acque ruscellanti;

4) dovrà essere posta particolare cura nell’esecuzione delle opere di regimazione, captazione, drenaggio e smaltimento delle acque superficiali, onde evitare l’insorgere di fenomeni di dilavamento, erosione e/o ristagno, dimensionando in modo adeguato le canalette di raccolta, sottoponendole a una manutenzione periodica e garantendo il convogliamento delle acque stesse negli impluvi naturali; dovranno essere predisposte opportune opere di intercettazione delle acque di infiltrazione a tergo dei muri di sostegno;

5) i reinterri per la ricostruzione della morfologia circostante potranno avvenire con i materiali di risulta degli sbancamenti, evitando però l’impiego di orizzonti limosi eventualmente incontrati durante gli scavi;

6) i materiali di risulta degli scavi che non potranno essere riutilizzati nell’ambito degli interventi dovranno essere allontanati dall’area e comunque in nessun modo potranno interessare alvei e fasce spondali di rii o colatori;

7) dovrà sempre e comunque essere ottemperato al disposto delle norme di cui al D.M. 11.03.1988 sulle norme geotecniche.

Di autorizzare l’esecuzione dei lavori di cui sopra ai sensi del D.Lgs. n. 42/04 e della L.R. n. 45/89.

Di trasmettere il presente provvedimento alla Soprintendenza ai beni ambientali e per il paesaggio del Piemonte ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs 42/2004 (ex art. 51 del D.Lgs 490/99).

Di dichiarare i lavori in oggetto di pubblica utilità, nonchè urgenti e indifferibili ai sensi della L. 2359/1865 e successive modifiche e integrazioni.

I lavori e le espropriazioni occorrenti per la realizzazione dell’opera di cui trattasi dovranno iniziarsi entro anni Uno e compiersi entro anni Cinque dalla data della presente determinazione.

Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Ercole