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Bollettino Ufficiale n. 47 del 25 / 11 / 2004

Codice 26
D.D. 15 novembre 2004, n. 590

XX Giochi olimpici Invernali Torino 2006 - Progetto preliminare “Realizzazione di pista per lo sci di fondo avente lunghezza superiore a 1,5 Km e di un campo da golf”. Approfondimenti da compiere nell’ambito della redazione del progetto definitivo e del relativo Studio di Impatto Ambientale a seguito della D.D. 478 del 21/09/04

Premesso che:

Con Determinazione 478 del 21/09/04 è stato stabilito in conformità agli indirizzi emersi nella riunione di conferenza di servizio preliminare tenutasi in data 20/09/04 che il progetto in esame debba essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 onde sanare le lacune evidenziate in rapporto alla normativa vigente e acquisire tutti gli elementi utili all’istruttoria di merito, in considerazione anche delle carenze informative e progettuali rilevate negli elaborati esaminati.

In detta determina è stato stabilito che con successivo atto sarebbero state indicate le prescrizioni per la redazione dello Studio di Valutazione Impatto Ambientale e del progetto definitivo.

Il comma 5 del punto 2.2 della D.G.R. 42-4336 del 5/11/01 prevede che qualora risulti necessario sottoporre il progetto alla fase di valutazione, l’Autorità competente in materia di VIA, entro sessanta giorni dalla convocazione della Conferenza di Servizi, fornisce indicazioni sugli approfondimenti da compiere nell’ambito della redazione del progetto definitivo e del relativo Studio di Impatto Ambientale e qualora non sussistano elementi di incompatibilità, unitamente a tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento, indica le condizioni e gli elementi necessari per ottenere, in sede di presentazione del progetto definitivo, i necessari atti di consenso, in coerenza con le indicazioni espresse nella VAS.

La C.d.S, si è tenuta il giorno 20/09/04.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono stati invitati a partecipare alla C. d. S. i seguenti organismi:

Direzione Reg.le Tutela e Risanamento Ambientale-Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico, Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Direzione Regionale OO.PP Settore decentrato OO.PP e Assetto Idrogeologico, Direzione Regionale OO.PP, Direzione Regionale Difesa Suolo, Direzione Regionale Pianificazione Risorse Idriche, Direzione Regionale Industria, Direzione Regionale Turismo Sport Parchi, Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica, Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico- Usi Civici, Direzione Regionale Economia Montana e Foreste, Direzione Regionale Territorio Rurale, Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio Direrezione per V.I.A., Soprintendenza per i Beni Archeologici di Torino, Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Corpo Forestale dello Stato, Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Comunità Montana Alta Valle di Susa, A.R.P.A, Provincia di Torino, Provincia di Torino Serv.VIA, A.S.L. n. 5, Comune di Sauze d’Oulx, Osservatorio Regionale dei Lavori Pubblici.

Si dà atto che nella D.D. 478 del 21/09/04 non è stata riportata fra i partecipanti la Direzione Regionale Territorio Rurale per mero errore materiale.

Sono pervenuti i seguenti pareri di competenza trasmessi dalle seguenti Direzioni Regionali ed altri enti:

* Direzione Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione e Gestione Rifiuti con nota prot. n. 13420/22.2 del 23/07/04, acquisita con prot. 9032/26/04 del 27/07/2004;

* Comune di Sauze d’Oulx con nota prot. n. 6981 del 08/07/2004, acquisita con prot. n. 8451/26/2004 del 15/06/04;

* Comune di Sauze d’Oulx con nota prot. n. 7722 del 27/07/2004, acquisita con prot. n. 9424/26/2004 del 05/08/04;

* Direzione Industria Settore Pianificazione e verifica attività estrattiva con nota prot. n. 14043/16.4 del 14/09/04, acquisita con prot. 10628/26/04 del 16/09/2004;

* Direzione Difesa del Suolo Settore Pianificazione Difesa del Suolo con nota prot. n. 6377/23.2 del 14/09/04, acquisita con prot. 10699/26/04 del 20/09/2004;

* Direzione Turismo -Sport-Parchi con nota prot. n. 18234/21 del 13/09/04, acquisita con prot. 10701/26/04 del 20/09/2004;

* Direzione Opere Pubbliche Settore Decentrato OO.PP. e Difesa Assetto Idrogeologico - Torino con nota prot. n. 45251/25.3 del 21/09/04, acquisita con prot. 10886/26/04 del 23/09/2004;

* Direzione Pianificazione Risorse Idriche con nota prot. n. 7520/24 del 30/09/04, acquisita con prot. 11182/26/04 del 01/10/2004;

* A.R.P.A., con nota prot. 125427/SCO4 del 04/10/2004, acquisita con prot. 11490/26/04 del 07/10/2004;

* Provincia di Torino Area Ambiente, Parchi, Risorse Idriche e Tutela della Fauna con nota prot. n. 280939 del 08/10/04, acquisita con prot. 11636/26/04 del 11/10/2004;

* Direzione Territorio Rurale con nota prot. n. 9432/13.1 del 06/10/04, acquisita con prot. 11638/26/04 del 11/11/2004;

* Direzione Tutela e Risanamento Ambientale Programmazione e Gestione Rifiuti con nota prot. n. 17472/22.1 del 11/10/04, acquisita con prot. 11893/26/04 del 15/10/2004;

* Direzione Economia Montana e Foreste con nota prot. n. 34021/14 del 14/10/04, acquisita con prot. 11945 del 18/10/2004;

* Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica con nota prot. n. 0015931/19 del 18/10/04, acquisita con prot. 11950 del 18/10/2004;

* Azienda Sanitaria Locale 5 con nota prot. n. 55695 del 18/10/04, acquisita con prot. 12731 del 29/10/04;

Sulla base dei pareri espressi dagli stessi e del verbale della C.d.S. sono state redatte le indicazioni riportate nell’ allegato -A-

Tutto cio’ premesso:

IL DIRIGENTE

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285 e s. m. e i.;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Visto il D.lgs. n. 42/2004;

Vista la L.R. 45/1989;

Vista la L. 109/94

Visto il DPR 554/99

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Visto la D.D. 478 del 21/09/04

Visto il verbale della riunione della Conferenza di servizi, acquisito agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti;

Per tutto quanto sopra esposto

determina

di fornire al Proponente le indicazioni richieste dal comma 5 del punto 2.2 della DGR 42-4336 del 5/11/01 sugli approfondimenti da compiere nell’ambito della redazione del progetto definitivo e del relativo studio di impatto espresse dall’allegato “A” che costituisce parte integrante della presente Determinazione;

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

La presente Determinazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e delle L.R. 8.8.97 n. 51.

Il Dirigente responsabile
Enzo Gino

Allegato (fare riferimento al file PDF)

Elenco delle indicazioni sugli approfondimenti da compiere nell’ambito della redazione del progetto definitivo e del relativo studio di impatto ambientale del Progetto - Campo da Golf e Pista di sci di Fondo con relative strutture edilizie nel Comune di Sauze d’Oulx di cui al progetto prot. 6981 del 08/07/04 previste dalla D.G.R. 42-4336 del 5/11/01 e D.P.R. 554/99 e dell’art.12 L.R. 40/98.

1) ASPETTI PROGETTUALI

a) Dall’esame degli elaborati progettuali si evince l’interferenza del progetto con aree attualmente soggette ad attività di rinaturalizzazione e bonifica da parte della Regione Piemonte, nonché con aree di riconosciuta presenza naturale di amianto. Si richiede quindi, ai fini della presentazione della futura progettazione definitiva, che l’intervento in oggetto NON interferisca con aree che evidenziano la presenza di amianto naturale.

b) Nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità.

c) Ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere previsto dal progetto la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati.

d) Si sottolinea che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

e) Il proponente dovrà produrre una chiara progettazione di tutti gli ambiti progettuali, con particolare riferimento alla necessità di rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rivegetazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento, la sistemazione superficiale e il drenaggio dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge.

f) A maggior specificazione, si sottolinea come particolare cura dovrà essere dedicata nella identificazione e nella descrizione delle modalità di cantiere e di ripristino con particolare riferimento alla realizzazione delle azioni del progetto che vedono la movimentazione degli inerti.

g) Relativamente alle attività di movimento terra, nel rilevare una notevole discrepanza tra i dati quantitativi prospettati, considerate inoltre le difficoltà di cantiere, si richiede quanto segue:

* una attenta verifica della quantificazione dei volumi di scavo e riporto in relazione alle sezioni di progetto prospettate;

* una riduzione delle volumetrie prospettate operando se necessario modifiche alla progettazione;

* una precisa descrizione delle modalità di cantiere in relazione anche alla necessità di trasportare i volumi terrosi da un’area all’altra del sito.

h) I volumi di materiali di riporto indicati nella relazione illustrativa non coincidono con quelli riportati nello studio di verifica ambientale: nella prima si parla di 80.000 m3 tra inerti e terreno vegetale, a fronte dei 20.000 m3 di terreno vegetale e dei 40.000 m3 di inerti citati nello studio. Con i 20.000 m3 di inerti da scavo da smaltire, dovranno essere movimentati 80.000 - 100.000 m3. Ipotizzando che le movimentazioni avvengano con autocarro, e che un autocarro ad un asse può caricare 10-15 m3 per viaggio, il traffico indotto sarà compreso tra 5.300 e 10.000 viaggi. Si richiede pertanto una descrizione dettagliata del piano di movimentazione dei materiali (modalità di smaltimento, percorsi e fasce orarie se con autocarri ecc.), completo delle misure di mitigazione e compensazione degli impatti (abbattimenti di polveri e rumore, salvaguardia della rete stradale comunale e vicinale se si utilizzano autocarri, interferenze con l’ecosistema e la fauna selvatica).

i) Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

j) Con riferimento al Piano degli Inerti redatto dal Toroc il progetto definitivo dovrà definire con precisione la provenienza di materiali inerti e del terreno vegetale necessari per l’intervento in progetto.

k) Particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare soluzioni idonee tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto. Nella fase definitiva dovranno trovare quindi maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno eventualmente impiegate, nonché la concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque.

l) Si richiede che la documentazione progettuale evidenzi l’interferenza con le opere olimpiche, siano esse a carattere definitivo o temporaneo, nonché con tutte le reti tecnologiche e i sottoservizi presenti nell’area.

m) La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.

n) Nel progetto definitivo devono essere approfonditi e meglio specificati i materiali utilizzati per la realizzazione degli edifici e i materiali di pavimentazione per i piazzali e le aree di pertinenza attraverso piante e planimetrie in scala opportuna. Inoltre dovrebbe essere analizzato e documentato l’inserimento degli edifici in progetto nel contesto ambientale e territoriale, anche attraverso simulazioni fotografiche.

o) Il progetto definitivo deve contenere un documento relativo alle prime indicazioni per il piano sicurezza aggiornato con gli elementi di conoscenza a disposizione per l’area in oggetto e provenienti anche dagli studi condotti dalla Regione Piemonte per la messa in sicurezza dell’area adiacente e dall’Agenzia Torino 2006 per la realizzazione dell’attiguo impianto di Freestyle.

p) deve contenere un cronoprogramma aggiornato relativo alle fasi di costruzione;

q) prima dell’inizio dei lavori il soggetto autorizzato deve accertare l’esistenza di eventuali sovrapposizioni con altri interventi da effettuarsi da Enti diversi, al fine di un corretto coordinamento nell’esecuzione delle opere, in particolar modo con gli interventi relativi ai Giochi olimpici invernali di Torino 2006 sia riguardante le opere permanenti sia quelle temporanee, valutando opportunamente le tempistiche di intervento, che la fase di utilizzo post olimpico.

r) E’ necessario precisare, se sono opere interferenti con corsi d’acqua pubblici e/o demaniali, per le stesse dovrà essere richiesta al settore Decentrato OO.PP e Difesa Assetto Idrogeologico apposita autorizzazione in linea idraulica ai sensi del R.D. 523/1904.

s) Nel progetto definitivo dovrà essere verificata l’interferenza con il progetto di una tratta di rete fognaria prevista c.d. opere connesse. In adiacenza alla linea di acquedotto per l’innevamento artificiale, i cui lavori risultano già conclusi, è prevista la realizzazione di una tratta di rete fognaria dalla frazione Grand Villard fino all’impianto di depurazione in località Gad. Il tracciato della rete fognaria, sostanzialmente obbligato, interferisce nella parte iniziale con i lavori previsti per il campo da Golf. La progettazione definitiva dei lavori di fognatura, curata dalla SMAT S.p.A., risulta in fase di conclusione e a breve ne verrà avviata la conferenza definitiva. Il progetto realizzazione di pista per lo sci da fondo avente lunghezza superiore a 1,5 Km dovrà pertanto tenere in debita considerazione la predetta interferenza.

t) Nella Club House dovrà essere indicato la posizione definitiva, degli allacciamenti idrici e fognari, le planimetria, le sezioni con alzate, ecc.

u) Dovranno essere valutate le interferenze tra le perimetrazioni del sito oggetto dell’intervento e alcune zone boscate.

v) Lo Studio di Impatto Ambientale dovrà documentare l’uso del suolo in atto nell’area dell’intervento, con una specifica tavola di analisi. Dovrà anche essere condotta una attenta valutazione ecologica e paesaggistica delle trasformazioni previste nel contesto territoriale, a scala locale e a scala vasta, anche in considerazione del fatto che il progetto interessa delle zone a prato che rivestono notevole importanza paesaggistica ed ecologica nelle zone montane.

w) Lo Studio di Impatto Ambientale dovrà contenere una esaustiva documentazione fotografica del sito ante e post intervento, finalizzata a valutarne il corretto inserimento paesaggistico e l’effettiva funzionalità paesaggistica delle opere di mitigazione e recupero ambientale. Dovrà essere forniti approfondimenti, mediante un dettaglio cartografico, sulle scelte localizzative della messa a dimora delle specie arboree e arbustive.

2) AMBITO FAUNISTICO

a) L’inquadramento faunistico desunto dal piano naturalistico dell’adiacente Parco regionale Gran Bosco di Salbertrand contiene delle check-lists che non fanno riferimento specie presenti nell’area di 63 ha oggetto dell’intervento. Fatto salvo il popolamento carabidologico (Tabella 1 dello studio di verifica ambientale), di cui sono state indicate le specie tipiche delle formazioni vegetali ricadenti nell’area, le informazioni per gli altri taxa devono essere adeguate alle dimensioni e alla quota della zona. Le caratteristiche ambientali ne fanno un sito di alimentazione e rifugio particolarmente utile per ungulati selvatici, lagomorfi, piccoli mammiferi ed avifauna in primavera, autunno ed inverno. La Provincia di Torino ha individuato proprio su questi terrazzamenti una Zona di Ripopolamento e Cattura (art. 10 L.R. 70/96).

b) la zona interessata dall’intervento è caratterizzata da una abbondante presenza di ungulati e si trova all’incrocio tra gli areali del branco di lupi di Bardonecchia e di quello di Salbertrand. Proprio in corrispondenza del perimetro dell’area protetta di Salbertrand sono infatti state rinvenute numerose testimonianze della presenza di questo canide che gode di particolare protezione ai sensi della Norma sulla protezione della Fauna Omeoterma e per il prelievo venatorio. La particolare tutela non è da intendersi come mero divieto di prelievo della specie ma altresì come divieto di alterazione dell’habitat che ne consente la sopravvivenza.

c) L’intervento in oggetto si ritiene possa essere fonte di alterazione importanti se non irreversibile della componente vegetale che si ripercuoterebbe anche sulla componente faunistica, a causa della sottrazione di habitat utile, della sottrazione di risorse trofiche, dell’alterazione degli equilibri tra i vari taxa, della riduzione della biodiversità dell’area.

d) Nello Studio di Impatto Ambientale devono essere considerati con particolare attenzione gli elevati impatti sulle componenti vegetazione, fauna ed ecosistemi e in nessun caso dovrebbero essere previste recinzioni dell’area di gioco che determinino una sottrazione permanente dell’area alla fruizione da parte della fauna. Devono altresì essere previste adeguate compensazioni a fini faunistici che garantiscano la sopravvivenza e la stanzialità della fauna selvatica nelle zone di intervento, individuata dal piano faunistico-venatorio provinciale come zona di ripopolamento e cattura “Oulx-Garai”.

e) Le indagini sulla fauna devono riguardare l’area specifica di interesse e non solo l’area vasta e devono tenere anche in considerazione la pesante interferenza dell’opera, in termini areali, con la Zona di Ripopolamento e Cattura “Oulx Garai”.

f) E’ necessaria una caratterizzazione faunistica più dettagliata, poiché lo stesso studio di verifica indica impatti elevati sulla fauna nelle fasi di cantiere e di esercizio; ciò consentirà di proporre mitigazioni e compensazioni mirate. L’abbondante irrigazione estiva di greens e tees trasformerà l’ecologia delle praterie secche; si richiede di valutarne le conseguenze, soprattutto sulle componenti faunistiche tipiche di questi ambienti. Prendendo come taxon esemplificativo l’avifauna, gli autori segnalano almeno 12 specie appartenenti all’allegato I della Direttiva Uccelli (79/409 CEE), specie che necessitano di misure speciali di conservazione.

3) AMBITO URBANISTICO

a) Gli interventi in progetto non risultano conformi rispetto alla strumentazione urbanistica vigente e adottata nel Comune di Sauze d’Oulx. Per tali motivi in sede di progetto definitivo dell’impianto dovrà essere predisposto la Variazione Urbanistica al P.R.G.C. vigente ai sensi della L. 285/2000. Per gli stessi motivi in sede di progetto definitivo dell’impianto andrà predisposta anche la Variazione Urbanistica alla Variante di Adeguamento al P.A.I. ai sensi della L. 285/2000.

b) Le variazioni Urbanistiche ex comma 4 articolo 9 della L. 285/2000, da presentare in sede di progetto definitivo, dovranno essere predisposte in osservanza delle procedure previste dalla DGR n. 42-4336 del 5/11/2001 e s.m.i. anche in riferimento agli elaborati, e contenere l’insieme delle modifiche relative agli strumenti urbanistici interessati derivanti dalla realizzazione delle opere previste.

c) Si richiede che vengono forniti i dati relativi al numero di parcheggi pertinenziali all’edificio stesso, nonché il numero di parcheggi previsti per il pubblico.

d) In merito all’accessibilità dell’area si dovrà provvedere a garantire adeguate soluzioni sia per il traffico di tipo veicolare, nonché per la percorrenza pedonale, comprensive degli spazi destinati al parcheggio.

e) Si richiede inoltre un coordinamento progettuale e realizzativo tra gli interventi in oggetto e l’impianto di freestyle in fase di realizzazione, stante la sovrapposizione di alcune parti degli interventi (si cita ad esempio la buca 18 e la viabilità di accesso al freestyle).

4) ASPETTI PAESAGGISTICI

a) La copertura dell’edificio della Club House deve essere previsto con lastre un rame preossidato scure.

b) Riguardo alle opere previste per l’inserimento dell’impianto nel contesto paesistico-ambientale, si ritiene che la documentazione a carattere definitivo debba contenere i seguenti approfondimenti:

i. rispetto all’edificio club house/centro servizi si richiedono approfondimenti progettuali relativi agli interventi di sistemazione delle aree pertinenziali, con particolare riferimento agli ambiti da destinarsi a parcheggio e spazio per il pubblico, provvedendo a definire nel dettaglio i materiali previsti e le modalità di rivestimento delle superfici carrabili e privilegiando, per la pavimentazione, tipologie che prevedono la formazione e il mantenimento di manti erbosi; rispetto alla strada di accesso all’impianto, si valuti la possibilità, in sede di progetto definitivo, di contenere l’impatto sul contesto paesaggistico prevedendo interventi di messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone, volti a limitare le visuali panoramiche sull’ambito di intervento;

ii. si richiede , in riferimento a quanto indicato nell’allegato A della D.G.R. 9.04.01 n 45-2741 “VAS”, che la progettazione definitiva dell’intervento sia accompagnata da elaborati di dettaglio relativi all’inserimento paesaggistico delle strutture in oggetto, individuando gli interventi di recupero e mitigazione da attuare al fine di consentire una adeguata integrazione dell’opera in progetto nel contesto interferito;

iii. si richiede che in sede di progetto definitivo siano predisposti elaborati che consentono di individuare puntualmente le opere che si sovrappongono al progetto del Freestyle e le modifiche che si intendono apportare al progetto del Freestyle stesso, così come autorizzato in sede di conferenze di servizi;

iv. in merito alle opere di compensazioni si richiedono, oltre ad elaborati di progetto a carattere definitivo, ampia documentazione fotografica dei siti d’intervento.

5) AMBITO PROGRAMMAZIONE E DI PIANIFICAZIONE

a) Il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (PTC) indica che il sito ricade su un’estesa Frana quiescente (PTC - tav. C Carta del dissesto idrogeologico); la stessa area è altresì classificata come Zona di ricarica della falda (PTC - tav. A2 Aree ad elevata sensibilità ambientale). Inoltre l’intervento si colloca tra due Siti di Importanza Comunitaria tutelati ai sensi dalla Direttiva Habitat 92/43: l’Oasi Xerotermica di Oulx - Amazas (IT1110042) ad ovest, e il Gran Bosco di Salbertrand (IT1110010) già tutelato come Parco naturale, ad est. Il quadro territoriale che scaturisce dai suddetti elementi presenta una situazione caratterizzata da potenziali criticità ambientali che meritano di essere ulteriormente indagate in fase di V.I.A. ex art. 12 della L.R. 40/98.

b) Si segnala che, diversamente da quanto indicato nella “Relazione Illustrativa (Aprile 2004)” presentata dal proponente, il PTC è stato approvato con D.C.R. n. 291-26243 del 1 agosto 2003 e pertanto è pienamente cogente.

6) ASPETTI GEOLOGICI

a) Dovrà essere considerata la stabilità globale del versante e verificato il comportamento dello stesso a seguito delle irrigazioni estive necessarie per il campo da golf, specificando la necessità di eventuali opere di drenaggio delle acque superficiali e profonde nel rispetto D.M. 11 marzo 1988.

b) Lo Studio di Impatto Ambientale deve verificare l’interferenza dell’opera con la presenza di una frana quiescente areale, fornendo approfondimenti conoscitivi finalizzati a definire a scala di dettaglio il reale grado di pericolosità geomorfologia ed idraulica dell’area, e a verificare la compatibilità degli interventi con le condizioni del dissesto idrogeologico. In particolare lo studio dovrebbe dimostrare che il progetto non costituisce aggravante e causa di maggiori danni per il sito interessato e per le aree limitrofe. (art. 13.5.1.4 delle N.d.A. del PTC).

c) Lo Studio di Impatto Ambientale dovrà approfondire la possibilità di rinvenimento di affioramenti di amianto, utilizzando anche i dati provenienti dagli studi puntuali relativi alla realizzazione dell’impianto del Freestyle e quelli disposti dalla Regione Piemonte per la messa in sicurezza delle zone limitrofe.

d) Lo studio dovrà recare una precisa ed accurata interazione con gli affioramenti di rocce amiantifere con le opere di rinaturalizzazione in corso di realizzazione da parte dell’ARPA .

e) Lo studio deve recare previsione ed anticipazione dei contenuti del piano di sicurezza in merito alle azioni da effettuarsi in presenza di affioramenti di materiale contenente amianto naturale.

f) Lo studio dovrà recare rapporti delle opere in progetto con gli impianti di adduzione delle acque per l’innevamento artificiale in Sauze d’Oulx e con previste opere fognarie, nonché con tutti i sotto-sopraservizi interferiti.

g) Lo studio dovrà recare alternative progettuali e scenari che comportino il totale allontanamento da aree prossime ad affioramenti di rocce con riconosciuta presenza di amianto.

h) Rilevato che nella relazione geologica-tecnica è stata prescritta, in considerazione della fragilità del versante, la raccolta delle acque dai pluviali e dalle superfici di calpestio al fine di evitare l’istaurarsi di fenomeni di erosione ed instabilità, si ritiene necessario esplicitare la compatibilità del sistema di irrigazione necessario per la manutenzione del campo da golf che prevede, complessivamente, l’introduzione nell’assetto idrogeologico locale di 45.000 m3 di acqua.

i) Dovrà essere rappresentato l’attuale reticolo di drenaggio superficiale delle acque e le modifiche derivanti dall’attuazione degli interventi in progetto, definendone anche in questo caso, la compatibilità rispetto l’attuale assetto idrogeologico.

7) ASPETTI SULLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

a) Il progetto definitivo deve contenere valutazione orientativa delle quantità e tipologie di sostanze chimiche quali pesticidi, funghicidi e fertilizzanti che dovranno essere utilizzate per mantenere in condizioni ottimali il green, valutandone l’impatto ambientale anche in relazione alla possibile interferenza con la falda.

b) Deve essere adeguatamente giustificata la quantificazione delle necessità idriche per il sostentamento del green del campo da golf. L’Associazione Europea del Golf, infatti, stima che un campo a 18 buche consuma mediamente 2.000 m3 di acqua al giorno e tale dato risulta in contrasto con le stime presentate nel progetto (45.000 m3 concentrati tra luglio - settembre) anche considerando un periodo di bagnatura limitato a soli tre mesi all’anno.

c) Il proponente dovrà chiarire e dimostrare in modo inequivocabile la sostenibilità da parte della risorsa idrica disponibile degli usi plurimi a cui verrebbe assoggettata (innevamento artificiale della proposta pista da fondo, delle piste stazione alpina di Sauze d’Oulx, dell’impianto olimpico del Freestyle e irrigazione del cosiddetto “green” dell’ipotetico campo da golf), prospettando le situazioni di massima criticità e fornendo anche un disciplinare d’uso per la gestione e gli utilizzi di tale risorsa dopo l’evento olimpico, che tenga conto di analoghe valutazioni già fatte in merito alla gestione dell’impianto di innevamento connesso alla realizzazione del bacino in Località Pian della Rocca.

d) In sede di progetto definitivo deve essere riportate chiare indicazioni in merito alle verifica delle fonti di approvvigionamento idrico. In particolare dovrebbe essere dimostrata la possibilità di ricarica in considerazione del fatto che l’impianto necessita di prelievo idrico sia in estate, per l’irrigazione del campo da golf, che in inverno, per la produzione di neve artificiale.

e) Dato che il progetto ricade in una Zona di ricarica della falda, ai sensi dell’art. 37 punto 4.1. delle N.d.A. del Piano Territoriale Regionale (al quale il PTC rimanda) lo Studio di Impatto Ambientale dovrà verificare la compatibilità delle singole opere con i caratteri del regime delle acque sotterranee.

f) Ai fini dell’utilizzo delle fonti di approvvigionamento idrico occorrerà accertarne l’idoneità all’uso e richiedere la concessione a derivare.

g) Il progetto definitivo dovrebbe contenere un piano di monitoraggio ambientale e un piano di gestione ecocompatibile del campo del golf che miri a ridurre gli impatti generati dal campo in fase di esercizio e che tenga conto del risparmio della risorsa acqua e della salvaguardia della falda acquifera.

8) RELATIVAMENTE ALLO SVILUPPO RURALE

La realizzazione degli impianti sportivi in progetto comporterà il cambio di destinazione d’uso di una vasta porzione di territorio e bloccherà qualsiasi altra ipotesi di valorizzazione del patrimonio e delle risorse agricole esistenti e delle aziende agricole insediate. A fronte di questi cambiamenti il progetto preliminare presentato ha considerato i vantaggi offerti dai nuovi impianti ma non ha approfondito ipotesi alternative di sviluppo del territorio fondate sull’analisi delle potenzialità agricole e zootecniche e sulle opportunità per l’occupazione e per lo sviluppo rurale del comprensorio. Anche se è stato dichiarato in sede di Conferenza dei Servizi che nell’area non operano imprenditori agricoli, è verosimile che su questo territorio operino agricoltori part-time o imprese con centri aziendali ubicati in altri comuni, assicurando la manutenzione del territorio.

Il progetto definitivo dovrà, quindi:

a) contenere una verifica dettagliata delle aziende agricole esistenti e dell’impatto socio-economico imputabile alla realizzazione del progetto;

b) valutare gli impatti della mutata destinazione d’uso sull’agricoltura ancora esistente, dovrà essere fornito un quadro aggiornato delle attività attualmente mantenute (percentuale di superficie pascolata e sfalciata, numero di capi al pascolo, periodi di pascolo ecc.);

c) valutare gli effetti dell’ impiego delle sostanze idonee al controllo delle specie infestanti che sarebbero impiegate per il mantenimento della cotica e che potrebbero essere oggetto di fenomeni di dilavamento e trasporto in aree limitrofe. Se tale ipotesi si rivelasse corretta gli effetti di modificazione ecosistemica potrebbero essere estesi a superfici ben maggiori dei 63 ettari previsti per la trasformazione, anche dato il perimetro estremamente frastagliato dell’impianto;

9) RELATIVAMENTE AGLI INTERVENTI MITIGATIVI E COMPENSATIVI

Per quanto riguarda le mitigazioni e le compensazioni ambientali, con le informazioni attualmente disponibili si richiede che i progettisti sviluppino le seguenti proposte:

a) individuazione precisa del corridoio faunistico a cui fa cenno la relazione “Prime indicazioni e prescrizioni relative alla sicurezza”, utile a limitare le interferenze con la fauna selvatica in fase di cantiere, da concordarsi con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte e l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica;

b) valutare la possibilità di mantenere in alcune zone dell’area in oggetto d’intervento alcune attività di tipo agricolo;

c) lo Studio di Impatto Ambientale deve prevedere gli opportuni interventi compensativi corrispondenti agli impatti residuali non risolvibili con gli interventi di mitigazione.