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Bollettino Ufficiale n. 46 del 18 / 11 / 2004

Codice 17.1
D.D. 19 agosto 2004, n. 231

L.r. 40/1998 - Fase di verifica della procedura del VIA inerente il progetto Realizzazione di Centro Commerciale classico G-CC2 in zona C1 del vigente PRGC presentato dalla Soc. Real Estate r.l. con sede in Novara via Dei Tornelli n. 11, localizzato in Cameri - NO - Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- Di ritenere che il progetto “Realizzazione di centro commerciate classico G-CC2 in zona C1 del vigente PRGC”, localizzato nel Comune di Cameri (NO), presentato dall’ing. Piercarlo Boasso, in qualità di legale rappresentante della Società Geomark r.l., con sede in Torino, corso Regina Margherita 99, su incarico e per conto della Società Real Estate r.l., con sede in Novara, via dei Tornelli, n. 11, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni e indicazioni di seguito elencate:

1. Urbanistica e Viabilità - L’intervento subordinato alla preliminare redazione del Piano Esecutivo Convenzionato di libera iniziativa di cui all’art. 43 della L.R. 56/77, esteso all’intera area di proprietà, da intendersi come area a destinazione commerciale e viabilità pubblica in progetto contigua alla struttura di vendita. Il PEC dovrà essere redatto in conformità col progetto oggetto della presente Verifica VIA e contenere tutti gli elaborati richiesti dall’art. 39, con particolare attenzione ad una progettazione di dettaglio delle opere di urbanizzazione primaria e dei relativi allacciamenti.

Le opere viarie proposte dalle società per risolvere le esternalità negative e da concludersi entro la data di apertura del centro commerciale sono:

- realizzazione della complanare est, che caratterizza il principale asse di ingresso all’area commerciale, collegata alla SS32 mediante un nodo in uscita dalla SS32 stessa; l’assetto viabilistico proposto in corrispondenza della curva pericolosa non dovrà inficiare la successiva realizzazione di un’ulteriore rotatoria a sud del progetto.

- rotatoria a due corsie lungo l’asse della SS32 dalla quale si stacca la rampa di ingresso alla tangenziale di Novara e un percorso ad anello che va ad unirsi alla complanare e dalla quale sono collocati gli accessi ai parcheggi della struttura;

-realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la complanare e la strada, oggi rurale, proveniente da Cameri centro;

-realizzazione di una rotatoria sul ring in progetto, all’incrocio con la strada di servizio interna;

- realizzazione di due assi di collegamento pubblici all’interno dell’area per convogliare i flussi verso la complanare o verso il percorso ad anello che conducono alla rotatoria sulla SS32 o alla tangenziale mediante percorso preferenziale;

- realizzazione di una bretella di collegamento, nei due sensi di marcia, tra la tangenziale e la rotatoria di smistamento posta sul ring, quindi in uscita dalla tangenziale verso il centro commerciale e in entrata sulla tangenziale verso Novara;

-le opere viarie indicate nella tav. 1m - “Assetto viabilistico del progetto” (scala 1:2000) e non ricomprese nel perimetro del PEC devono essere comunque inserite nella convenzione che dovrà essere stipulata col Comune;

- dovranno essere rispettate le sezioni stradali previste dal D.M. del 04.011.2000.

2. Acque - Il proponente dovrà ottenere l’autorizzazione al transito delle proprie acque piovane nel Cavo consortile, rispettando i limiti di portata che gli saranno consentiti dall’Associazione Irrigazione Est Sesia (50 l/s), e farsi carico dell’opportuna manutenzione dello stesso, onde evitare intasamenti e degrado. Si richiede che il progetto definitivo preveda e approfondisca adeguatamente quanto segue:

- lo studio idraulico per l’utilizzo del Cavo consortile (in particolare, i calcoli che hanno portato alla determinazione delle portate scaricate e dei volumi di laminazione), quale recettore delle acque di pioggia, corredato da un cronoprogramma di manutenzione e da un’analisi dello scenario conseguente all’insufficienza delle vasche di laminazione e allagamento delle aree circostanti;

- il funzionamento del sistema di controllo della laminazione;

- le soluzioni da adottarsi per dare la continuità idraulica al reticolo irriguo e per consentire l’irrigazione dei terreni del Distretto “Due Fontane”;

-la rete idrica che si intende realizzare per lo sfruttamento delle acque piovane di cui sopra, anche attraverso rappresentazione cartografica;

- un pozzetto per ispezione e prelievo delle acque dello scarico nel Cavo irriguo, che, per evitare erosione o dissesti, dovrà essere tangenziale alla direzione della corrente oppure, se sarà ortogonale all’asta del corso d’acqua, dovranno essere previste opportune opere di protezione delle sponde;

-un cronoprogramma dei lavori che, per quanto possibile, collochi l’esecuzione dei lavori di scavo e posa delle fondazioni nei periodi di maggiore soggiacenza della falda e di realizzare le fondazioni in modo tale da assicurare la sopportazione delle possibili spinte idrauliche, previa una valutazione della spinta idrostatica a cui verrà sottoposta la struttura in progetto in situazioni di massima escursione della falda stessa; inoltre, si dovrà provvedere ad una adeguata impermeabilizzazione delle porzioni interrate del centro commerciale;

- lo scarico delle acque reflue civili, qualora non sia ancora realizzata la fognatura, in acque superficiali previa depurazione ed autorizzazione comunale.

3. Impatto Atmosferico ed Energetico - Nel progetto definitivo dovranno essere contenute valutazioni relative a:

- l’impianto di climatizzazione, anzichè a ricircolo d’aria (sistema che favorisce l’insorgere e la diffusione di germi patogeni), con utilizzo di pannelli rinfrescanti a soffitto;

-la fattibilità tecnica unitamente alla redditività economica della previsione di un impianto di cogenerazione (generazione combinata di energia elettrica e calore) alimentato a gas - naturale, e di un impianto ad assorbimento per l’utilizzo del calore prodotto in esubero nei mesi estivi, ai fini della sua trasformazione in frigorie utili al servizio di raffrescamento;

- al fine di ridurre e razionalizzare i fabbisogni energetici e i conseguenti oneri gestionali, la scelta emessa in opera delle migliori soluzioni architettoniche relativamente al sistema di illuminazione per favorire il più possibile il ricorso controllato alla luce naturale, affiancata da sistemi illuminanti ad alta efficienza riducendo i carichi termici indotti dall’insolazione estiva e, per quanto possibile, adottando sistemi attivi di controllo e ombreggiature naturali.

4. Inserimento Paesaggistico, Interventi di Mitigazione e Compensazione Ambientale - Si sottolinea l’esigenza di richiedere ogni possibile sforzo per estendere l’area a verde al fine sia di migliorare la qualità dell’aria, sia di consentire alle varie specie animali ancora presenti di sopravvivere (cibarsi, avere protezione e riparo), sia di migliorare l’aspetto prospettico dell’opera in progetto. E’ necessario, quindi, assegnare alle aree verdi un ruolo di rilievo nell’ambito della progettazione di insieme del sito, in quanto elementi in grado di arricchire la qualità percettiva e ambientale del complesso; il progetto definitivo dovrà prevedere quanto segue:

-tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo devono procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico;

- si dovranno aumentare il più possibile le superfici destinate alle aree verdi (tetti, aiuole, siepi, rotonde rinverdite, ecc.), sia lungo il perimetro sia all’interno dell’area commerciale, che devono essere collocate in modo opportuno per meglio raccordare la nuova edificazione col paesaggio circostante; inoltre, dovranno essere previste alberature all’interno delle aree di parcheggio per evitare di creare isole di cemento;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive, la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento deve utilizzare specie autoctone e/o tenere conto del clima e del disturbo antropico; le specie devono essere messe a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana; non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

- specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione dell’alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonchè relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale sia come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori;

- la progettazione nonchè la direzione dei lavori delle opere di sistemazione e recupero deve coinvolgere professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonchè le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali; inoltre, l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di appalto, dovrà essere affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

5. Rifiuti - Il progetto definitivo, relativamente all’esatta collocazione delle isole ecologiche opportunamente previste per consentire la raccolta differenziata in fase di esercizio del centro commerciale, dovrà riportare sia nella relazione sia in una cartografia:

a. le aree da adibire ed attrezzare con cassoni di dimensioni adatte allo stoccaggio temporaneo (in funzione dei volumi prodotti e della prevista frequenza di svuotamento) di materiale differenziabile (RSA, carta e cartone, vetro, materiali metallici, organico, legno, plastica);

b. dei cassonetti per la raccolta differenziata (lattine, plastica e vetro) ad uso del pubblico_elle aree a questo accessibili;

c. un’idonea canalizzazione di raccolta e recapito in fognatura del percolato derivante dai cassoni dedicati alla frazione organica;

- relativamente ai rifiuti organici (Codice CER 20 01 08) che si verrebbero a produrre soprattutto all’interno degli esercizi di ristorazione collettiva, dovrà essere prevista una raccolta differenziata ad hoc, da concordare col Comune, in considerazione soprattutto di due elementi: il primo concerne l’importanza di questa raccolta differenziata nel permettere di superare il 35% di raccolta differenziata (% prevista dal D.Lgs. 22/97 all’art. 24, e che se non verrà raggiunta farà applicare al Comune la sanzione regionale di cui all’art. 17 comma 2 della L.R. 24/2002); il secondo riguarda il recente recepimento della direttiva 31/99 (c.d. direttiva discariche), avvenuta col D.Lgs. 36/2003, che nel tempo determinerà una progressiva e drastica riduzione del rifiuto biodegradabile (nella fattispecie, il rifiuto organico e cartaceo) che potrà essere conferito in discarica solo dopo essere stato sottoposto a trattamento; al fine di ciò il proponente, in sede di progetto definitivo, dovrà:

- fornire la stima quantitativa della composizione merceologica e della produzione in base a coefficienti di produzione previsti dalla tab. 4º DPR 158/99;

- valutare, sulla base dei regolamenti comunali vigenti, la quantità di ciascuna tipologia di rifiuti che può essere gestita nell’ambito del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;

- individuare i soggetti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, cui affidare lo smaltimento della quota di rifiuti non gestibile nell’ambito del servizio pubblico.

6. Fase di Cantiere - L’allestimento e la gestione del cantiere devono essere previsti nell’ottica di mitigare il più possibile l’impatto sul territorio, rispettando quanto riportato nel progetto relativo all’istanza in oggetto; a questo fine nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare:

-la necessità che l’impresa affidataria dei lavori produca un cronoprogramma che coadiuvi la riduzione del disturbo da rumore;

- la provenienza e destinazione delle terre di riporto/scavo (cava di prestito, campo disponibile a ricevere il terreno di scotico eccedente);

- lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi d’opera dovranno essere effettuati garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, inoltre, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti e degli eventuali reflui civili prodotti, secondo le normative vigenti;

- gli scarichi d’acqua in fase di cantiere dovranno essere autorizzati dalla Provincia.

7. Verifica delle Prescrizioni e Monitoraggi - Deve essere rispettato quanto segue:

-fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/1998 il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera;

- si dovranno effettuare le seguenti attività di monitoraggio, in fase di costruzione e di esercizio, da concordare, per quanto riguarda tempistiche e modalità, preventivamente col Coordinamento VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente: del traffico, atmosferico, verifiche idrauliche;

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

-il Direttore dei lavori deve trasmettere, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, al Coordinamento VIA-VAS e Dipartimento ARPA, territorialmente competente, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto, nonchè da elaborati successivi utili agli scopi;

-i risultati dei rilevamenti effettuati devono essere trasmessi al Dipartimento ARPA territorialmente competente;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione volti alla riduzione degli impatti, a carico del proponente e da concordare col Comune;

8. Dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 L.R. 56/77; quest’ultima potrà essere rilasciata soltanto dopo che il Progetto Definitivo avrà recepito le prescrizioni contenute nel presente atto.

9. Il Comune dovrà verificare, prima del rilascio del Permesso di Costruire, il rispetto di tutte le prescrizioni riportate nel presente dispositivo e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni relative allo scarico delle acque piovane (domanda di concessione per la realizzazione del sotto passo al canale Cavour e per le interferenze con la rete irrigua del Distretto “Due Fontane”; concessione al transito delle acque scaricate dalla vasche di laminazione nel Cavo Consortile); inoltre, il provvedimento comunale dovrà contenere interamente le prescrizioni di cui al punto 7, nonchè quelle che verranno riportate nell’atto di autorizzazione urbanistica regionale ex art. 26 L.R. 56/77.

10. Sono fatti salvi i diritti e gli interessi di terzi, nonchè le competenze di altri Organi, Amministrazioni o Enti in senso autorizzativo ai fini della realizzazione dell’intervento in oggetto.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione dell’atto sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Il Direttore regionale
Marco Cavaletto