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Bollettino Ufficiale n. 41 del 14 / 10 / 2004

Codice 17.1
D.D 17 giugno 2004, n. 153

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Società Immobiliare Il Torchio r.l., localizzato nel Comune di Romagnano Sesia (NO) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere che il progetto “Progetto di realizzazione di un centro commerciale classico e di un centro commerciale sequenziale in area individuata dal PRGC vigente come L2 e destinata ad Aree di riordino, di completamento e per nuovi impianti produttivi (N.I.P.)”, localizzato nel Comune di Romagnano Sesia (NO), presentato dall’ing. Piercarlo Boasso, in qualità di legale rappresentante della Società Geomark S.r.l., con sede in Torino, Corso Regina Margherita, n. 99, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni di seguito elencate:

1. Viabilità - Le opere viarie per risolvere le esternalità negative sono prescritte per i due scenari previsti:

- all’attivazione dei centri commerciali della Società Immobiliare Il Torchio congiuntamente all’attivazione centro commerciale della Società Piemonte Engineering insistente sulla stessa localizzazione L2, le seguenti opere viarie dovranno essere realizzate e funzionali da realizzarsi a carico della società proponente sono:

- realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la SP 299 e via Prolo;

- realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la via Prolo e l’ingresso/uscita dei centri commerciali;

- realizzazione di una rotatoria nelle vicinanze dell’ingresso/uscita ai centri commerciali sulla nuova viabilità perimetrale all’area d’intervento;

- realizzazione della viabilità perimetrale l’area di intervento;

- realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la SP 299 e la strada rurale a nord dell’area d’intervento;

- realizzazione di una strada parallela alla SP 299, in continuazione della viabilità perimetrale l’area d’intervento, dirette alla rotatoria in progetto verso Romagnano Sesia di cui al punto precedente;

- realizzazione di un tratto della pista ciclabile lungo la SP 299 prevista dalla pianificazione urbanistica comunale;

- partecipazione alla realizzazione, anche in forma provvisoria, di una rotatoria sulla SP 299 in corrispondenza dello svincolo del casello autostradale; il Comune dovrà stabilire mediante convenzione, sulla base della superficie di vendita autorizzata, la suddivisione della spesa di progettazione e di realizzazione tra i vari insediamenti commerciali insistenti sulla L2;

- partecipazione alla realizzazione della bretella di collegamento, parallela ad est della SP 299, prevista dal comune nel Piano direttore, a doppio senso di marcia, con innesto a rotatoria (o a coppa giratoria da concordare con il Comune) sulla SP 107 (via Pastore), con allargamento del sottopasso ferroviario; il Comune dovrà stabilire mediante convenzione, sulla base della superficie di vendita autorizzata, la suddivisione della spesa di progettazione e di realizzazione tra i vari insediamenti commerciali insistenti sulla L2;

- partecipazione alla sistemazione e messa in sicurezza del tratto di SP 299 compreso tra lo svincolo autostradale e la rotatoria in progetto all’incrocio con la strada rurale, mediante il posizionamento di un cordolo a centro strada o soluzioni alternative, da concordare con la Provincia di Novara, atte ad impedire l’attraversamento da parte dei veicoli della linea di mezzeria; il Comune dovrà stabilire mediante convenzione, sulla base della superficie di vendita autorizzata, la suddivisione della spesa di progettazione e di realizzazione tra i vari insediamenti commerciali insistenti sulla L2;

- partecipazione alla realizzazione della strada di collegamento tra il lotto interessato dai due centri commerciali, tra cui quello in oggetto, e l’altro lotto interessato da altro centro commerciale, all’interno della stessa localizzazione L2.

-all’attivazione dei soli centri commerciali oggetto della presente deliberazione le seguenti opere viarie dovranno essere realizzate e funzionali da realizzarsi a carico della società:

-realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la SP 299 e via Prolo;

- realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la via Prolo e l’ingresso/uscita dei centri commerciali;

- realizzazione di una rotatoria nelle vicinanze dell’ingresso/uscita ai centri commerciali sulla nuova viabilità perimetrale all’area d’intervento;

- realizzazione della viabilità perimetrale l’area di intervento;

- realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la SP 299 e la strada rurale a nord dell’area d’intervento;

- realizzazione di due strada parallele alla SP 299, in continuazione della viabilità perimetrale l’area d’intervento, dirette alla rotatoria in progetto verso Romagnano Sesia di cui al punto precedente;

- realizzazione di un tratto della pista ciclabile lungo la SP 299 prevista dalla pianificazione urbanistica comunale;

- realizzazione, anche in forma provvisoria, di una rotatoria sulla SP 299 in corrispondenza dello svincolo del casello autostradale;

- realizzazione della bretella di collegamento, parallela ad est della SP 299, prevista dal comune nel Piano direttore, a senso unico di marcia verso il centro di Romagnano, con innesto a rotatoria (o a coppa giratoria da concordare con il Comune) sulla SP 107 (via Pastore);

- realizzazione del collegamento tra la bretella di cui al punto precedente e la viabilità perimetrale del lotto d’intervento;

- sistemazione e messa in sicurezza del tratto di SP 299 compreso tra lo svincolo autostradale e la rotatoria in progetto all’incrocio con la strada rurale, mediante il posizionamento di un cordolo a centro strada o soluzioni alternative, da concordare con la Provincia di Novara, atte ad impedire l’attraversamento da parte dei veicoli della linea di mezzeria.

2. Acque - Si richiede che il progetto definitivo riporti quanto segue:

- studio idrogeologico con ricostruzione della piezometria locale nelle condizioni di massima e minima escursione della falda;

- utilizzo dell’acqua piovana filtrata per i lavaggi delle superfici interne e dei piazzali di parcheggio, l’irrigazione delle aree verdi, gli scarichi dei WC e per la rete antincendio. A tale scopo preveda due vasche di accumulo dell’acqua piovana proveniente dalle coperture e collocate sul retro delle strutture commerciali; nei periodi di siccità la fonte di approvvigionamento idrico per i suddetti usi sarà rappresentata dall’acquedotto comunale; si dovranno specificare le caratteristiche della rete di distribuzione interna ai centri commerciali, che in questo caso dovrà essere doppia;

-chiara indicazione dei consumi di acqua potabile previsti, sia per il consumo umano sia per la rete antincendio;

-relativamente alle acque recapitate nella rete fognaria mista consortile, si dovrà avere garanzia relativamente alla capacità da parte del Depuratore di Fara Novarese di sopportare il nuovo carico idraulico ed inquinante;

-i necessari interventi di ripristino ambientale, dovuti al deterioramento del rivestimento in calcestruzzo, del Rio San Martino, sono da realizzarsi secondo i criteri propri dell’ingegneria naturalistica per rivegetare il più possibile le sue sponde; l’eventuale impermeabilizzazione del fondo pur essere realizzata mediante l’impiego di idonei geosintetici, adeguatamente protetti da ciottolame non cementato, riducendo al minimo indispensabile l’impiego di manufatti cementizi;

- verifica della sezione idraulica del rio San Martino, in relazione alla portata del bacino afferente ed agli ulteriori apporti derivanti dalla realizzazione delle opere, nel tratto a valle dell’immissione;

-medesimo trattamento di depurazione previsto per le acque di prima pioggia di pertinenza dai parcheggi (disoleatura e dissabbiatura) anche per quelle derivanti dalla viabilità interna, prima di essere smaltite nei pozzi perdenti; in caso contrario dovranno essere convogliate alla rete fognaria mista; per la definizione dei volumi delle vasche di trattamento si potrà fare riferimento alla normativa prevista dalla Regione Lombardia (art. 20, comma 2, L.R. 62 del 27.05.85); relativamente alle acque di seconda pioggia, provenienti da tutte le superfici impermeabilizzate e dalla viabilità interna, si dovrà indicare con chiarezza la loro destinazione finale;

- per quanto riguarda il cantiere, prima dell’inizio lavori, si dovrà dare indicazione agli Enti autorizzativi e al dipartimento ARPA territorialmente competente, delle fonti di approvvigionamento idrico potabile e non e circa le modalità di smaltimento dei reflui civili prodotti;

3. Atmosfera - Si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola; tali azioni dovranno essere ovviamente realizzate in modo coordinato con la mobilità territoriale e le strutture di natura commerciale e non, presenti e future. Si suggerisce di ripensare l’impianto di climatizzazione non a ricircolo d’aria (sistema che favorisce l’insorgere e la diffusione di germi patogeni), bensì con l’utilizzo di pannelli rinfrescanti a soffitto.

4. Impatto Acustico - Il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della L. 447/95, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti i possibili accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo. E’, inoltre, opportuno approntare un cronoprogramma relativo all’impiego dei macchinari di cantiere, onde evitare il più possibile la contemporaneità di utilizzo, di vietare i lavori durante la notte, di predisporre schermature sufficientemente alte che circondino l’intero cantiere (con funzione oltre che di barriera acustica, anche di barriera antipolvere). In riferimento alla fase di esercizio dei centri commerciali, sarà opportuno valutare anche sistemi alternativi all’asfalto fonoassorbente atti a ridurre l’impatto acustico (es. barriere antirumore).

5. Inserimento Paesaggistico, Interventi di Mitigazione e Compensazione Ambientale - Si sottolinea l’esigenza di richiedere ogni possibile sforzo per estendere l’area a verde al fine sia di migliorare la qualità dell’aria, sia di consentire alle varie specie animali ancora presenti di sopravvivere (cibarsi, avere protezione e riparo), sia di migliorare l’aspetto prospettico dell’opera in progetto. E’ necessario, quindi, assegnare alle aree verdi un ruolo di rilevo nell’ambito della progettazione di insieme del sito, in quanto elementi in grado di arricchire la qualità percettiva e ambientale del complesso; il progetto definitivo dovrà prevedere quanto segue:

-tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo devono procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico;

- si dovranno aumentare il più possibile le superfici destinate alle aree verdi (tetti, aiuole, siepi, rotonde rinverdite, ecc.), sia lungo il perimetro sia all’interno dell’area commerciale, che devono essere collocate in modo opportuno per meglio raccordare la nuova edificazione col paesaggio circostante; salvaguardare e ripristinare la fascia di vegetazione arborea/boschiva ancora, in parte, presente lungo la SP299; inoltre, dovranno essere previste alberature all’interno delle aree di parcheggio per evitare di creare isole di cemento;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive, la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento deve utilizzare specie autoctone e/o tenere conto del clima e del disturbo antropico; le specie devono essere messe a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana; non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

- specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione dell’alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), non che relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale sia come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori;

-la progettazione nonchè la direzione dei lavori delle opere di sistemazione e recupero deve coinvolgere professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonchè le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali; inoltre, l’esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di appalto, dovrà essere affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate;

- salvaguardare e valorizzare i coni visuale tuttora fruibili dalla SP299 verso la dorsale collinare (elemento di significativa rilevanza paesaggistica);

-in prossimità dei beni di interesse storico culturale e/o documentario (anche se contrapposti rispetto all’asse viario), valorizzare le visuali fruibili verso il territorio agrario ad essi circostante, nonchè verso macchie e/o filari di vegetazione arborea, ed ogni altro segno di caratterizzazione del paesaggio.

6. Rifiuti - Il progetto definitivo, relativamente all’esatta collocazione delle isole ecologiche opportunamente previste per consentire la raccolta differenziata in fase di esercizio del centro commerciale, dovrà riportare sia nella relazione sia in una cartografia:

a. le aree da adibire ed attrezzare con cassoni di dimensioni adatte allo stoccaggio temporaneo (in funzione dei volumi prodotti e della prevista frequenza di svuotamento) di materiale differenziabile (RSA, carta e cartone, vetro, materiali metallici, organico, legno, plastica);

b. dei cassonetti per la raccolta differenziata (lattine, plastica e vetro) ad uso del pubblico nelle aree a questo accessibili;

c. un’idonea canalizzazione di raccolta e recapito in fognatura del percolato derivante dai cassoni dedicati alla frazione organica;

- relativamente ai rifiuti organici (Codice CER 20 01 08) che si verrebbero a produrre soprattutto all’interno degli esercizi di ristorazione collettiva, dovrà essere prevista una raccolta differenziata ad hoc, da concordare col Comune, in considerazione soprattutto di due elementi:

il primo concerne l’importanza di questa raccolta differenziata nel permettere di superare il 35% di raccolta differenziata (% prevista dal D.Lgs. 22/97 all’art. 24, e che se non verrà raggiunta farà applicare al Comune la sanzione regionale di cui all’art. 17 comma 2 della L.R. 24/2002); il secondo riguarda il recente recepimento della direttiva 31/99 (c.d. direttiva discariche), avvenuta col D.Lgs. 36/2003, che nel tempo determinerà una progressiva e drastica riduzione del rifiuto biodegradabile (nella fattispecie, il rifiuto organico e cartaceo) che potrà essere conferito in discarica solo dopo essere stato sottoposto a trattamento; al fine di ciò il proponente, in sede di progetto definitivo, dovrà:

- fornire la stima quantitativa della composizione merceologica e della produzione in base a coefficienti di produzione previsti dalla tab. 40 DPR 158/99;

- valutare, sulla base dei regolamenti comunali vigenti, la quantità di ciascuna tipologia di rifiuti che pur essere gestita nell’ambito del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;

- individuare i soggetti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, cui affidare lo smaltimento della quota di rifiuti non gestibile nell’ambito del servizio pubblico;

7. Risparmio Energetico - Si consiglia di prestare, in fase di progettazione esecutiva, la massima attenzione alla scelta e messa in opera delle migliori tecnologie e soluzioni architettoniche al fine di ridurre e razionalizzare i fabbisogni energetici e i conseguenti oneri gestionali. In particolare deve essere analizzata la possibilità di ricorrere a pompe di calore condensate ad acqua, cogenerazione e frigoriferi ad assorbimento per soddisfare le necessità energetiche dell’insediamento e prevedere la massima cura nella progettazione e scelta del sistema di illuminazione. Tutto ciò per favorire il più possibile il ricorso controllato alla luce naturale, a sistemi illuminanti ad alta efficienza riducendo i carichi termici indotti dall’insolazione estiva e, per quanto possibile, adottando sistemi attivi di controllo e ombreggiature naturali.

8. Fase di Cantiere - L’allestimento e la gestione del cantiere devono essere previsti nell’ottica di mitigare il più possibile l’impatto sul territorio; a questo fine nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare:

- le misure di mitigazione finalizzate alla minimizzazione degli impatti derivanti dalle attività di cantiere;

- gli accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo da rumore;

- i bagni e gli allacciamenti fognari;

inoltre:

- l’impresa affidataria dei lavori, che deve mettere a disposizione macchine i cui livelli di emissione sono certificati (marchio CE);

- ai materiali derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della L. 443/2001 ;

- lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi d’opera dovranno essere effettuati garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, inoltre, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti e degli eventuali reflui civili prodotti, secondo le normative vigenti;

-al fine di tutelare acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo a fronte di sversamenti accidentali di sostanze pericolose per l’ambiente, si ritiene opportuno dotare il cantiere di idonei sistemi tecnologici, quali ad esempio panne adsorbenti o sepiolite, e di adeguate procedure operative di intervento al verificarsi dell’emergenza; per le aree di cantiere prive di superficie pavimentata, nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato.

9. Verifica delle Prescrizioni e Monitoraggi - Deve essere rispettato quanto segue:

-fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/1998 il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera;

- si dovranno effettuare le seguenti attività di monitoraggio, in fase di costruzione e di esercizio, da concordare, per quanto riguarda tempistiche e modalità, preventivamente col Coordinamento VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente: del traffico, acustico, atmosferico, acque sotterranee;

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, al Coordinamento VIA-VAS e Dipartimento ARPA territorialmente competente, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto;

- i risultati dei rilevamenti effettuati devono essere trasmessi al Dipartimento ARPA territorialmente competente;

-in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione volti alla riduzione degli impatti, a carico del proponente e da concordare col Comune;

-sono fatti salvi i diritti e gli interessi di terzi, nonchè le competenze di altri Organi, Amministrazioni o Enti in senso autorizzativo ai fini della realizzazione dell’intervento in oggetto.

10. Dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 L.R. 56/77; quest’ultima potrà essere rilasciata soltanto dopo che il Progetto Definitivo avrà recepito le prescrizioni contenute nel presente atto e nello S.U.E. che dovrà essere approvato e pubblicato.

11. Il Comune dovrà verificare, prima del rilascio del Permesso di Costruire, il rispetto di tutte le prescrizioni riportate nel presente dispositivo ed il provvedimento comunale dovrà contenere interamente le prescrizioni di cui al punto 9, nonchè quelle che verranno riportate nell’atto di autorizzazione urbanistica regionale ex art. 26 L.R. 56/77.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni