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Bollettino Ufficiale n. 41 del 14 / 10 / 2004

Codice 17.1
D.D. 14 giugno 2004, n. 136

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Società Fossano Futura r.l., localizzato nel Comune di Fossano (CN) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere che il progetto “Realizzazione di Centro commerciale in zona L2 - Via Villafalletto del vigente PRGC in Comune di Fossano (CN)”, presentato dalla Società Geomark r.l. con sede in Torino, Corso Regina Margherita 99, su incarico e per conto della Società Fossano Futura r.l. con sede legale in Cuneo, Via Luigi Einaudi 8 bis, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il Progetto Definitivo recepisca tutte le prescrizioni di seguito elencate:

1. Viabilità - Le opere viarie proposte dalla società per risolvere le esternalità negative, da concludersi entro la data di apertura del centro commerciale di vendita sono:

- ampliamento del tratto di via Villafalletto compreso tra lo svincolo della tangenziale ovest e l’intersezione con via Circonvallazione; la nuova sede stradale verrà realizzata a due corsie per senso di marcia, con spartitraffico centrale e relativi marciapiedi, tra lo svincolo con la tangenziale di Fossano e la nuova rotatoria in progetto, la parte rimanente verrà ampliata rimanendo a una corsia per senso di marcia, verrà realizzato lo spartitraffico centrale tra la nuova rotatoria e l’incrocio con via S. Chiara;

-realizzazione del tratto iniziale della strada parallela alla tangenziale, prevista dal PRGC, all’interno del lotto;

- realizzazione di una rotatoria tra la nuova viabilità parallela alla tangenziale e via Villafalletto, di ingresso al centro commerciale;

- realizzazione di una rotatoria tra via S. Chiara e la nuova viabilità in progetto;

- ampliamento e sistemazione del tratto di via S. Chiara del tratto tra via Villafalletto e il sottopasso alla tangenziale;

- sistemazione dell’incrocio tra via Nicola Sasso e via Villafalletto.

2. Acque - Si prescrive di adottare la soluzione presentata nella riunione precedente la conferenza di servizi relativa al canale S. Martino: il canale dovrà essere spostato dal lato opposto rispetto alla strada, sul lato a nord della via S. Chiara nel tratto tra la tangenziale e la rotatoria in progetto, in modo che resti a cielo aperto; le operazioni dovranno avvenire senza interruzioni del flusso. Nel Progetto Definitivo dovrà essere definito quanto segue:

- dimensionamento delle condotte e della vasca di accumulo delle acque provenienti dallo strato filtrante dei parcheggi in autobloccanti;

- caratteristiche qualitative delle acque reflue del centro commerciale (in base al tipo di attività commerciali previste, al numero di servizi igienici, ecc.), impatto che avranno sull’impianto di depurazione (confrontare la potenzialità residua dell’impianto col carico organico associato agli scarichi del centro commerciale), impianti provvisori di pretrattamento da attivare in assenza del depuratore in progetto, tempi e modalità con cui verrebbero realizzati tali impianti, caratteristiche dei pretrattamenti previsti;

- caratteristiche e dimensionamento delle opere in elenco in funzione dei volumi di acqua scaricati, delle caratteristiche delle acque sotterranee e di eventuali falde presenti:

- lo scolmatore che permette alle acque di seconda pioggia di by-passare la vasca di prima pioggia;

- la vasca di prima pioggia, costituita dal disoleatore e dalla vasca di decantazione/dissabbiatura;

- delle trincee drenanti;

- delle rete di fognatura nera;

-il sistema di monitoraggio in continuo sia messo in funzione previa verifica di ARPA Piemonte a garanzia della significatività dei parametri rilevati e della adeguatezza della strumentazione impiegata; è necessario, inoltre, imbastire il protocollo delle attività conseguenti alla constatazione di superamenti dei valori di attenzione e allarme per i parametri rilevati; detto protocollo sarà parte integrante del Progetto Esecutivo. A garanzia della sostenibilità della soluzione prospettata occorre che siano specificate qualità e quantità attese delle acque, volumi consumati su base stagionale e dimensioni dello stoccaggio.

3. Atmosfera - La progettazione definitiva deve mirare alla riduzione, per quanto possibile, degli effetti inquinanti indotti dai gas di scarico del traffico, con limitazioni, barriere e separazioni tra i luoghi di sosta e di assembramento delle persone, nonchè con l’adozione di opportune campagne di sensibilizzazione e di educazione degli utenti del complesso commerciale.

4. Impatto Acustico -Valutare la realizzazione di un cappotto isolante e soluzioni di alternative all’asfalto fonoassorbente, da concordare col Comune e con l’ARPA territorialmente competente, che eventualmente predisporranno un monitoraggio in fase di esercizio e a carico del proponente nelle case dei ricettori.

5. Inserimento Paesaggistico, Interventi di Mitigazione, Recupero e Compensazione Ambientale - Migliorare l’aspetto prospettico (il prospetto est ed in particolare il prospetto sud paiono contraddistinti da una certa qual monotonia non prevedendo aperture o elementi architettonici per lunghi tratti) assegnando alle aree verdi un ruolo di rilevo nell’ambito della progettazione di insieme del sito, in quanto elementi in grado di arricchire la qualità percettiva e ambientale del complesso: il progetto definitivo dovrà prevedere quanto segue:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo devono procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico:

- si dovranno aumentare il più possibile le superfici destinate alle aree verdi (tetti, aiuole, siepi, rotonde rinverdite, ecc.), sia lungo il perimetro sia all’interno dell’area commerciale, che devono essere collocate in modo opportuno per meglio raccordare la nuova edificazione col paesaggio circostante; in particolare, dovranno essere previste alberature all’interno delle aree di parcheggio per evitare di creare isole di cemento e dovrà essere esteso il pergolato a tutta l’area di parcheggio in copertura;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive, la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento deve utilizzare specie autoctone e/o tenere conto del clima e del disturbo antropico; le specie devono essere messe a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana: non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

-dovrà essere realizzato un opportuno inerbimento negli spazi auto; le piazzole di sosta dovranno essere realizzate con le tipologie quali “elementi modulari in c.l.s. inerbiti” altrimenti denominati “blocchetti in calcestruzzo con tappeto erboso carrabile” o altre soluzioni che permettano il sicuro ed apprezzabile inerbimento;

-la realizzazione di nuove strade o la modifica del tracciato di quelle attualmente in uso deve prevedere la realizzazione di attraversamenti per la piccola fauna vertebrata selvatica;

-in riferimento alla climatizzazione dei locali si richiede che vengano studiate misure di risparmio energetico adottando sia tecnologie a basso impatto o di recupero del calore sugli impianti termici, sia soluzioni di isolamento termico dei locali;

-in riferimento all’illuminazione notturna del centro commerciale si richiede che vengano adottate le misure atte a ridurre l’inquinamento luminoso quali la gestione su linee parallele con spegnimenti alternati dell’illuminazione dei parcheggi, mantenimento solo di alcuni punti fissi per la sorveglianza notturna, frangiluce per controllare la dispersione verso direzioni indesiderate. Si richiede inoltre una dichiarazione circa le quantità di Isolux emesse, numero e tipologia dei corpi illuminanti;

-localizzare la cabina elettrica in posizione maggiormente defilata rispetto ai punti di maggiore visibilità;

-definire le modalità di inserimento di eventuali elementi di segnalazione (cartelloni, impianti pubblicitari, tralicci di segnalazione) aventi rilevanza estetica e dimensionale;

- fornire una documentazione fotografica integrativa di tipo panoramico, con individuazione planimetrica dei punti di ripresa, che consenta una più chiara rappresentazione dell’area di intervento, con particolare attenzione alle visuali percepibili da eventuali punti/percorsi di interesse panoramico, da circostanti nuclei abitativi e/o da fabbricati di interesse paesistico.

6. Rifiuti - Nell’ottica di garantire la compatibilità ambientale non soltanto nella fase di costruzione del centro commerciale, ma anche nella fase di esercizio e gestione delle attività svolte nello stesso, è necessario fare alcune considerazioni che dovranno essere tenute in conto dalla Società proponente nelle successive fasi progettuali;

-affinchè il futuro gestore del centro commerciale possa adottare nella gestione dei rifiuti di imballaggio tutte le precauzioni necessarie per consentire all’impresa di raccolta e recupero, cui verranno conferiti i rifiuti stessi, la massima resa (al fine di soddisfare gli obiettivi del D.Lgs. 05.02.97, n. 22), dovrà essere prevista e facilitata la raccolta monomateriale (ogni rifiuto raccolto in un apposito contenitore), predisponendo nel progetto definitivo all’interno del centro commerciale:

a. un’area da adibire ed attrezzare con cassoni di dimensioni adatte allo stoccaggio temporaneo (in funzione dei volumi prodotti e della prevista frequenza di svuotamento) di materiale differenziabile (RSA, carta e cartone, vetro, materiali metallici, organico, legno, plastica);

b. dei cassonetti per la raccolta differenziata (lattine, plastica e vetro) ad uso del pubblico nelle aree a questo accessibili;

c. un’idonea canalizzazione di raccolta e recapito in fognatura del percolato derivante dai cassoni dedicati alla frazione organica;

- relativamente ai rifiuti organici (Codice CER 20 01 08) che si verrebbero a produrre soprattutto all’interno degli esercizi di ristorazione collettiva, va detto che dovrà essere prevista una raccolta differenziata ad hoc, da concordare con il Comune; ciò in considerazione soprattutto di due elementi: il primo concerne l’importanza di questa raccolta differenziata nel permettere di superare il 35% di raccolta differenziata (% prevista dal D.Lgs. 22/97 all’art. 24, e che se non verrà raggiunta farà applicare al Comune la_anzione regionale di cui all’art. 17 comma 2 della L.R. 24/2002); il secondo riguarda il recente recepimento della direttiva 31/99 (c.d. direttiva discariche), avvenuta col D.Lgs. 36/2003, che nel tempo determinerà una progressiva e drastica riduzione del rifiuto biodegradabile (nella fattispecie, il rifiuto organico e cartaceo) che potrà£essere conferito in discarica solo dopo essere stato sottoposto a trattamento; al fine di ciò il proponente, in sede di progetto definitivo, dovrà:

- fornire la stima quantitativa della composizione merceologica e della produzione in base a coefficienti di produzione previsti dalla tab. 40 DPR 158/99;

- valutare, sulla base dei regolamenti comunali vigenti, la quantità di ciascuna tipologia di rifiuti che pur essere gestita nell’ambito del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;

- individuare i soggetti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, cui affidare lo smaltimento della quota di rifiuti non gestibile nell’ambito del servizio pubblico;

7. Fase di Cantiere - L’allestimento e la gestione del cantiere devono essere previsti nell’ottica di mitigare il più possibile l’impatto sul territorio; a questo fine:

-nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare:

- i volumi di inerti prodotti e movimentati, le eventuali modalità di trasporto e loro destinazione finale (qualora non fosse possibile il riutilizzo in sito);

- la destinazione dei materiali con particolare riferimento a quelli derivanti da rimozione asfalti e da demolizioni edili considerando, per questi ultimi, anche la possibile presenza di amianto;

- le reali possibilità di conferimento presso la discarica individuata;

- gli accorgimenti necessari a evitare interferenze con l’acquifero superficiale; in particolare le operazioni che possono determinare eventuali sversamenti di sostanze contaminanti dovranno essere effettuate in condizioni di sicurezza e, in caso di incidente, dovrà essere predisposto un piano di immediata bonifica;

- il cronoprogramma dei lavori per le distinte fasi (es. viabilità, infrastrutture connesse, ...);

- le informazioni relative all’organizzazione dei cantieri per la realizzazione delle opere viarie annesse al progetto in esame;

- le superfici devono essere irrorate con opportuna frequenza, deve essere realizzata una vasca per il lavaggio delle gomme degli automezzi in uscita dal cantiere, il cantiere deve essere limitato da schermature in geotessuto di opportuna grammatura;

- l’impresa affidataria dei lavori deve mettere a disposizione macchine i cui livelli di emissione sono certificati (marchio CE);

- il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica deve essere minimo, privilegiandone il recupero;

- indicare le aree adibite allo stoccaggio temporaneo del terreno vegetale di scopertura, che, in attesa del successivo riutilizzo nelle operazioni di recupero ambientale, dovrà essere temporaneamente stoccato in cumuli di ridotte dimensioni e interessato da inerbimento protettivo, al fine di preservarne la fertilità.

8. Fase di Esercizio - Oltre a quanto specificato in altri punti, si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola (adozione di navette di collegamento tra centri urbani interessati e centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro). Indicare nel PD:

- la frequenza con cui pulire la ghiaia degli autobloccanti;

-un protocollo delle attività ordinarie e straordinarie, al verificarsi di perdite significative di idrocarburi da parte di mezzi nei parcheggi, di controllo, manutenzione ed eventuale bonifica".

9. Verifica delle Prescrizioni e Monitoraggi - deve essere rispettato quanto segue:

- si dovranno effettuare le seguenti attività di monitoraggio, in fase di costruzione e di esercizio, da concordare preventivamente col Dipartimento ARPA di Cuneo: acustico, atmosferico, acque sotterranee;

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA di Cuneo l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere all’ARPA Dipartimento di Cuneo, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto;

- i risultati dei rilevamenti effettuati devono essere trasmessi all’ARPA Dipartimento di Cuneo;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti.

10. E’ necessaria l’autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 1904 per le opere interferenti col canale S. Martino.

11. Il Progetto Definitivo dovrà recepire tutte le richieste, purchè legittime, formulate da parte degli Enti interpellati, tra cui, si ricorda, il Nuovo Regolamento Edilizio Comunale, la cui efficacia sarà contestuale a quella del nuovo PRGC, ed il P.E.C..

12. Dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 L.R. 56/77; quest’ultima potrà essere rilasciata soltanto dopo che il progetto definitivo avrà recepito le prescrizioni contenute nel presente atto.

13. Il Comune dovrà verificare, prima del rilascio del Permesso di Costruire, il rispetto di tutte le prescrizioni riportate nel presente dispositivo ed il provvedimento comunale dovrà contenere interamente le prescrizioni di cui al punto 9, nonchè quelle che verranno riportate nell’atto di autorizzazione urbanistica regionale ex art. 26 L.R. 56/77.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni