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Bollettino Ufficiale n. 41 del 14 / 10 / 2004

Codice 17.1
D.D. 9 marzo 2004, n. 42

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla società Geomark S.r.l. su incarico e per conto della Società Promogeco S.r.l., localizzato nel Comune di Chieri (TO) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di ritenere che il progetto di realizzazione di centro commerciale classico, localizzato nel Comune di Chieri (TO), località Gialdo, via Mondo ang. Via Montù, presentato dalla Società Geomark r.l. con sede in Torino, Corso Regina Margherita, n. 99, su incarico e per conto della Società Promogeco r.l. con sede in Leinì, via Valletta n. 1, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni di seguito elencate:

1. Viabilità: entro la data di apertura del centro commerciale devono essere realizzate ed utilizzabili tutte le opere viabilistiche proposte in progetto, nel rispetto delle seguenti prescrizioni e di quelle che emergeranno in sede di conferenza di servizi ai sensi del D.Lgs. 114/98:

- collegamento stradale prosecuzione di via Montù con rotonda di connessione con la SS10;

- creazione segmento viario pubblico che collega via Mondo con via Montù, percorrendo il perimetro sud ed est dell’area di intervento per congiungersi con via Montù mediante nuova rotatoria;

- realizzazione di sistema ad isola rotatoria a doppia corsia su via Montù in corrispondenza con via Mondo;

- realizzazione rotatoria che si collocherà all’intersezione tra via Mondo, l’uscita del Gialdo e la nuova viabilità pubblica di SUE;

- realizzazione rotatoria in corrispondenza dell’attuale intersezione semaforizzata tra via Mondo e la S.P. 128;

- deve essere concordato col Comune un sistema di divieti con sensi unici per via Bodoni e le altre vie adiacenti in modo da evitare che vi graviti il traffico del centro commerciale in progetto;

- in merito alla viabilità interna del centro commerciale, si prescrive che la corsia di accumulo del parcheggio a quota +0.00 m non presenti accessi fino alla rotatoria di smistamento;

- verificare la soluzione progettuale della rotatoria su via Montù, con l’obiettivo di disassarla maggiormente o di realizzarla in asse per garantirne la sicurezza, tenendo anche conto della vicinanza della stessa al ricettore ad uso residenziale (R14);

- inserire apposite rastrelliere per biciclette all’interno della zona parcheggio;

- integrare le opere di viabilità previste con la viabilità pedonale, raccordando gli eventuali percorsi ciclopedonali presenti su via Montù;

2. il progetto definitivo dovrà comunque rispettare i seguenti dati progettuali:

superficie lorda di pavimento    14.504 mq
superficie coperta    13.901 mq
superficie di vendita totale    8.840 mq
centro commerciale G-CC2:
1 grande struttura alimentare e non
alimentare G-SM1    4.500 mq
5 esercizi extra-alimentari
(M-SE2 e M-SE3)    4.240 mq
1 esercizio 250 mq (prodotti parafarmaceutici
, abbinabile alla farmacia) in
galleria    100 mq
parcheggi:
parcheggi pubblici    pa 576 = 15.964 mq
parcheggi privati    pa 566 = 15.850 mq
totale parcheggi    pa 1.142 = 31.815 mq
superficie a verde privato    3.879 mq

3. Acque - il Comune è tenuto ad inserire nel certificato di destinazione urbanistica anche i dati relativi alla classificazione del territorio in funzione del dissesto e a richiedere al soggetto attuatore la sottoscrizione di un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell’amministrazione pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e persone comunque derivanti dal dissesto segnalato (PAI adottato con deliberazione dell’Autorità di Bacino del Fiume Po il 26 aprile 18/01 “Adozione del Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico per il bacino idrografico del Fiume Po - PAI”, art. 17, comma 6ter, art. 18, comma 10, della L. 18 maggio 1989 n. 183); si prescrive inoltre:

- il rispetto delle aree di salvaguardia regolamentate dalla legislazione vigente (D.P.R. 236/1988 e D.Lgs. 152/99, D.G.R. 102-45194 del 26 aprile 1995) per il pozzo ad uso idropotabile della cascina posta sulla strada vecchia di Riva a sud-est del realizzando edificio commerciale; se si intende allacciare tale utenza al pubblico acquedotto e destinare il pozzo ad uso agricolo, è necessario che il funzionamento del centro commerciale sia subordinato a tale evento;

- nella verifica idraulica di dimensionamento delle condotte per lo smaltimento delle acque meteoriche, di tenere conto dei dati pluviometrici riferiti agli eventi alluvionali dell’ottobre 2000; dovrà essere inoltre verificata l’idoneità del corso d’acqua ricettore;

- che la società richieda al Settore OO.PP. di Torino l’autorizzazione idraulica allo scarico ai sensi del R.D. 523/1904;

- a titolo propositivo, di realizzare un monitoraggio della falda con n. 5 piezometri, di cui 4 esterni ed uno centrale all’area rispetto al perimetro dell’area commerciale e posizionati a “croce” con i due assi orientati uno in senso parallelo e uno ortogonale al senso di deflusso della falda, profondi fino ad almeno 15 m dal p.c. Tale monitoraggio dovrà avere rilievi con scadenze mensili durante la fase di allestimento cantiere, per le opportune valutazioni in fase esecutiva, e scadenze semestrali nella fase post-intervento che si protrarrà per almeno cinque anni dal termine dei lavori. I risultati di tale monitoraggio dovranno essere inviati periodicamente all’Ufficio Tecnico Comunale.

Qualora i dati di monitoraggio indurranno a considerare eventuali interferenze tra la superficie piezometrica e la quota del pavimento del locale interrato, dovranno essere predisposti adeguati interventi di drenaggio, in fase di cantiere e di esercizio;

4. Atmosfera - si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola (adozione di navette di collegamento tra i centri urbani interessati ed il centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti), nell’ottica più ampia di prevenire e ridurre le emissioni dovute al traffico, come previsto dalla L.R. 43/00 - Allegato A “Prima attuazione del piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria”;

5. Impatto Acustico - il proponente dovrà:

- valutare il clima acustico attuale, precisando in particolare le condizioni sonore esistenti presso i ricettori sensibili individuati; estendere la valutazione di impatto acustico previsionale a tutti i ricettori sensibili presenti in area ristretta, considerando le nuove case di civile abitazione che verranno costruite in asse a via Montù e ponendo particolare attenzione alla cascina esistente a sud est dell’area d’intervento; in relazione a quest’ultimo ricettore, è prevista l’area di carico/scarico, i compattatori per rifiuti ed il passaggio della nuova viabilità pubblica: deve essere approfondita la problematica delle emissioni sonore derivanti da queste sorgenti, per garantire il rispetto del livello differenziale presso i ricettori sensibili; la documentazione per l’insediamento in oggetto (ex art. 8 L. 447/95 e art. 10 L.R. 52/00) dovrà essere redatta ai sensi della D.G.R. 02/02/04, n. 9-11616 “Legge regionale 25 ottobre 2000 nº 52 - art. 3, comma 2 3, lettera c). Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico”;

- predisporre opere di mitigazione acustica lungo la via di propagazione dei rumore, la progettazione degli interventi di mitigazione (barriere naturali e/o artificiali) dovrà essere effettuata definendo le proprietà acustiche minime che le barriere dovranno possedere per rendere trascurabile la trasmissione del rumore (potere fonoisolante). Il dimensionamento delle barriere dovrà essere valutato considerando le caratteristiche specifiche dei siti (ricettori) e specificando i modelli di calcolo previsionale utilizzati;

- specificare gli interventi sulla viabilità esistente, con riferimento ai limiti acustici contenuti nella bozza di decreto attuativo sulle infrastrutture stradali;

- approfondire l’analisi relativamente al periodo notturno, sia per quanto riguarda le emissioni sonore derivanti dai flussi di traffico indotti dalla nuova viabilità, sia in riferimento alle emissioni sonore generate dagli impianti fissi di condizionamento e refrigerazione, che andranno a sommarsi ai livelli sonori esistenti;

- il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h) della L. 447/95, qualora detto obbiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti i possibili accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo;

- si deve tener conto delle indicazioni fornite dalla D.C.R. 23/12/03 nº 247-42514 ed autoregolamentare l’orario di carico/scarico, privilegiando i periodi diurni (ore 06-22) ai sensi della legge quadro sul rumore.

6. Interventi di Mitigazione e Recupero Ambientale - si richiede al proponente di valutare soluzioni progettuali alternative a quelle presentate, al fine di ridurre l’impatto ambientale provocato alla cascina posta a sud est dell’area, prevedendo la traslazione dell’edificio verso via Mondo e/o l’inversione della posizione tra strada e area verde, con la possibilità di collocare sul lato della cascina una doppia barriera fonoassorbente; inoltre il progetto deve prevedere che:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo procedano per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico;

- nell’impianto delle specie arboree ed arbustive devono essere impiegate esclusivamente specie autoctone emesse a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana; la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento tiene conto del clima e del disturbo antropico, perciò non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

- il proponente dovrà produrre un elaborato in cui siano dettagliati gli interventi di sistemazione a verde (pianta e schizzi prospettici e/o fotomontaggi), relativamente sia alla viabilità (rotatorie, sistema ad isola rotatoria, fascia alberata, ecc.), sia alle aree verdi di pertinenza del nuovo centro commerciale (superficie a verde, scarpate, fasce verdi ecc...), in modo da consentire un qualificato inserimento nel contesto interessato;

- il sistema d’illuminazione del centro commerciale deve essere adeguato alla L.R. 31 del 24/03/00 “Disposizione per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche”;

- dovrà essere previsto l’uso di asfalto drenante e fonoassorbente lungo tutti i tratti di nuova viabilità previsti.

7. Rifiuti - si deve rendere minimo il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica privilegiando, ove tecnicamente possibile, le attività di recupero; inoltre:

- occorre prevedere, in base alle attività insediate presso il centro commerciale, idonee aree per stoccaggio di rifiuti pericolosi (oli e batterie usate) e deposito temporaneo dei rifiuti ingombranti (elettrodomestici); tali aree devono essere accompagnate da precisi protocolli gestionali, in cui è definito esattamente l’ingombro che, insieme allo stoccaggio di bancali e pedane, va a sottrarre spazio di manovra dei mezzi adibiti al trasporto merci e smaltimento rifiuti;

8. Fase di Cantiere - devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:

- nel progetto definitivo dovranno essere evidenziati i volumi di inerti prodotti e movimentati e le relative modalità operative, con particolare riferimento al trasporto ed alla loro destinazione finale, scegliendo discariche vicine in modo da non generare intasamento di mezzi d’opera sulla viabilità ordinaria, e privilegiando, ove tecnicamente possibile, le attività di recupero;

- il proponente dovrà indicare, attraverso un apposito elaborato, le aree di cantiere e di stoccaggio degli inerti, valutare alternative progettuali che consentano il maggior riutilizzo in loco dei materiali di risulta, sia attraverso la riconfigurazione plano-altimetrica dell’area di progetto, sia migliorando l’impatto visivo con l’utilizzo degli eventuali esuberi per la realizzazione delle opere a verde ed eventuali opere di mitigazione acustica; descrivere riutilizzi e destinazioni previste per l’eventuale materiale di risulta non risistemabile in loco; specificare i provvedimenti che s’intendono adottare nell’organizzazione e gestione del cantiere per limitare al minimo possibile lo spostamento dei mezzi d’opera nei periodi di maggiore flusso di traffico, riducendo in tal modo le pressioni sull’area; studiare i percorsi cantiere-discarica e valutare il traffico pesante indotto nella fase di realizzazione dell’opera e generato dal trasporto di materiale, e specificare le soluzioni che s’intende adottare per mitigare gli impatti complessivi derivanti da tali aspetti;

- deve essere descritto gli interventi di ripristino ambientale delle aree di cantiere;

- nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti in area di cantiere priva di superficie pavimentata, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente;

- il suolo asportato e opportunamente accantonato in fase di cantiere dovrà essere riutilizzato per la sistemazione prevista delle aree a verde;

- in fase di cantiere dovranno essere adottate idonee misure atte a contenere la dispersione delle polveri, in particolare:

a. le eventuali aree di stoccaggio di materiali inerti potenzialmente polverulenti dovranno essere localizzate al riparo dal vento e lontane dalle aree di transito dei veicoli di trasporto;

b. le aree di cantiere non pavimentate e gli eventuali stoccaggi di materiali inerti dovranno essere innaffiati per evitare sollevamenti di polveri; deve essere realizzata una vasca per il lavaggio delle gomme degli automezzi in uscita dal cantiere e concordata col Comune un’opportuna e frequente pulizia delle strade circostanti;

c. le aree di cantiere dovranno essere delimitate con recinzioni di idonea altezza in grado di evitare all’interno dei cantiere aree di sedimentazione delle polveri e di trattenere, almeno parzialmente, le polveri aerodisperse;

d. tutti i carichi di materiale inerte o polverulento, in grado di disperdersi durante il trasporto dovranno essere coperti; qualora non fosse sufficiente, si dovrà procedere prima dell’uscita dal cantiere con l’annaffiatura del carico;

- in fase di cantiere le aree di sosta e manutenzione delle macchine operatrici dovranno essere impermeabilizzate;

- le acque reflue provenienti dal cantiere e dalle aree di lavorazione dovranno essere collettate alla fognatura comunale e, se necessario, sottoposte a chiarificazione e depurazione per consentire la conformità al D.Lgs. 152/99 e s.m.i.;

- i mezzi ed i macchinari utilizzati durante la realizzazione dell’opera dovranno essere scelti in modo da minimizzare le emissioni nocive per l’ambiente e per la salute umana e comunque conformi alle omologazioni previste dal codice della strada (marchio CE);

9. Fase di Esercizio:

- il centro commerciale dovrà eseguire la raccolta differenziata ai sensi del D.Lgs. 22/97;

- si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che singola (adozione di navette di collegamento tra centri urbani interessati e centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro);

- in merito all’uso razionale dell’energia, si raccomanda di verificare sulla base dei diagrammi di carico termico ed elettrico previsti per l’esercizio in questione, la fattibilità tecnica e la redditività economica di un impianto di cogenerazione alimentato a gas naturale e di un impianto ad assorbimento per l’utilizzo del calore prodotto in esubero nei mesi estivi, ai fini della sua trasformazione in frigorie utili al servizio di raffrescamento.

10. Verifica delle Prescrizioni e Monitorggi - in fase di cantiere e di esercizio deve essere eseguita una serie di monitoraggi atmosferico, acustico e del traffico; a tal fine:

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere all’ARPA Piemonte, Coordinamento Centrale VIA - VAS e Dipartimento competente per il territorio, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto;

- le modalità e le tempistiche dei piani di monitoraggio devono essere concordati prima dell’avvio dei lavori col Coordinamento Centrale VIA - VAS ed il Dipartimento ARPA di Asti, a cui saranno anche consegnati i risultati delle attività suddette;

- per il rumore generato dal traffico deve essere previsto un monitoraggio in condizione di piena operatività del centro commerciale e di viabilità ammodernata, in base alle cui risultanze dovrà essere concordata col Comune la realizzazione di eventuali ulteriori interventi di mitigazione;

- ad opera realizzata dovrà essere predisposta una campagna di rilevamenti fonometrici finalizzata alla verifica di quanto previsto nella progettazione acustica; tali rilevamenti dovranno essere a lungo termine (minimo 24 ore) in prossimità dei recettori maggiormente esposti, compresi quelli schermati da opere di mitigazione;

- l’efficacia di tutte le misure di mitigazione adottate dovrà essere verificata mediante monitoraggio atmosferico e acustico, da concordare con Arpa e da effettuarsi a partire da 3 mesi fino a 6-12 mesi dall’apertura del centro commerciale; in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti;

11. dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 LR 56/77;

12. il Comune dovrà riportare nel permesso a costruire le prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 10.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni