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Bollettino Ufficiale n. 37 del 16 / 09 / 2004

Codice 26
D.D. 7 settembre 2004, n. 452

Raccordo tangenziale esterno alla conurbazione torinese (Tangenziale Est) - Tratto di collegamento tra la SS. 11 e la SS. 590 “Ponte Gassino” Fase di Specificazione di VIA ai sensi dell’art. 11 della L.R. 40/1998 nonché attivazione della Conferenza di servizi ex L.R. 44/2000, L.R. 19/2001 e D.G.R. 52- 9682 del 16 giugno 2003

Premesso che

Con istanza presentata in data 21 giugno 2004, con la quale il proponente Dott. Ing. Nicola Chiatante, in qualità di Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per le Strade (ARES), con sede amministrativa in Via Belfiore 23, 10125 Torino, ai sensi della L.R. 44/2000, della L.R. 19/2001 e della D.G.R. n. 52-9682 del 16 giugno 2003, ha chiesto l’attivazione della Conferenza di Servizi e contestuale fase di specificazione dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 11 L.R. 40/1998 e s.m.i., presso la Direzione Regionale Ambiente di Via Principe Amedeo 17, Torino, per il progetto di carattere preliminare dell’infrastruttura viaria in oggetto.

L’intervento proposto consiste nella realizzazione di una nuova infrastruttura viaria di collegamento stradale tra la S.R. 11 “Padana inferiore” e la S.P. 590 “della Val Cerrina” di circa 2,5 Km che attualmente risponde principalmente all’esigenza di spostare dalla S.P. 590 tra il bivio per il ponte di Chivasso e l’ingresso in Torino, tutto quel traffico che non ha valenza locale sulla S.R. 11 con collegamento diretto al sistema autostradale (A4 To-Mi e A5 To-Ao). Il tracciato si sviluppa all’interno del Parco Fluviale del Po Torinese.

Il progetto consiste principalmente nelle seguenti opere:

- realizzazione dell’asta stradale di collegamento tra la S.R. 11 e la S.P. 590 con l’attraversamento

del fiume Po;

- riqualificazione e adeguamento dello svincolo di Brandizzo sulla S.R. 11;

- realizzazione di rotonda a raso per l’innesto sulla S.P. 590.

- Nella relazione si indica che: “il progetto non risulta un’opera fine a se stessa ma è inserito in un

disegno di più ampio respiro quale la II tratta della Gronda Esterna dall’autostrada A4 Torino -

Milano alla A21 Torino - Piacenza....il collegamento in progetto è previsto con sezione stradale

extraurbana tipo C1 con piattaforma di larghezza superiore a quella di normativa (11,20 m. a

fronte dei 10,50 m.) in modo da consentire, come richiesto dall’ARES, la futura integrazione del

tracciato in quello di una strada di categoria A di cui la piattaforma di larghezza 11,20 ne

costituisce la metà.".

preso atto:

che il Nucleo centrale dell’Organo Tecnico Regionale, costituito con d.g.r. n. 21-27037 del 12.04.1999 e s.m.i., ha individuato con nota 12073/22.2 del 2 luglio 2004 quale Direzione competente per il coordinamento dell’istruttoria regionale la Direzione Trasporti e quali altre Direzioni regionali interessate all’istruttoria le Direzioni: Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione e Gestione Rifiuti, Pianificazione e Gestione Urbanistica - Settore Beni Ambientali, Opere Pubbliche, Industria, Territorio Rurale, Difesa del Suolo, Pianificazione delle Risorse Idriche, Turismo Sport Parchi;

che la Direzione competente ha provveduto a dare annuncio sul Bollettino ufficiale regionale n. 27 del 8 luglio 2004 dell’avvenuto deposito del progetto e dell’individuazione del responsabile del procedimento;

che, nell’ambito dell’istruttoria condotta dall’Organo tecnico regionale, è stata indetta per il giorno 27 luglio 2004 la conferenza di servizi ai fini dell’effettuazione, con i soggetti interessati di cui all’art. 11 della L.R. 40/1998, dell’esame contestuale dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale;

che per il giorno 3 settembre 2004 è stata indetta la riunione dell’Organo Tecnico Regionale;

che l’istruttoria dell’organo tecnico regionale è stata svolta con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA;

che il presente atto si esprime esclusivamente in merito alle conclusioni della fase di specificazione ex art 11 della L.R. 40/1998;

considerato che a seguito del deposito non sono state presentate osservazioni di privati;

considerati i contributi forniti dai componenti dell’organo tecnico in sede istruttoria;

visti i contenuti della relazione tecnica inviata dall’ARPA, dipartimento di Torino in accordo col nucleo centrale dell’organo tecnico regionale;

visto il verbale della riunione della conferenza di servizi e valutato tutto quanto complessivamente emerso nel corso dell’istruttoria svolta;

considerato che nel complesso il piano di lavoro predisposto dal proponente per la redazione dello studio di impatto ambientale contiene elementi significativi per quanto concerne le componenti ambientali, si rileva comunque che ai fini della valutazione ex art 12 della l.r. 40/1998 nello studio di impatto ambientale e nella progettazione definitiva dovranno essere tenute in conto le seguenti indicazioni:

- il proponente dovrà fornire un significativo approfondimento rispetto alle alternative progettuali analizzate evidenziando le principali caratteristiche e i prevedibili impatti ambientali riconducibili ad ognuna, nonché la comparazione tra le alternative, motivando la soluzione prescelta, evidenziandone la validità;

per quanto attiene il Quadro Programmatico:

- la progettazione definitiva dovrà approfondire la necessità già prospettata, sia in sede di programmazione che di relazione di progetto, di una futura riconversione della categoria stradale da C1(extraurbana secondaria) a strada di cat. A. (autostrada ambito urbano).

- poiché attualmente i piani regolatori comunali dei Comuni interessati non prevedono la corretta destinazione d’uso per l’infrastruttura in progetto, si richiede che il tracciato stradale con relative fasce di rispetto sia riportato in scala adeguata sulle cartografie di azzonamento degli strumenti urbanistici vigenti dei Comuni interessati al fine di consentire una più agevole variazione degli strumenti urbanistici comunali, in caso di giudizio positivo;

- dovrà essere evidenziata la coerenza o meno del progetto con le Norme Tecniche del Piano d’Area del Parco Fluviale del Po - tratta Torinese;

per quanto attiene il Quadro Progettuale:

- la progettazione definitiva dovrà essere affrontata considerando la già prospettata futura riconversione della categoria stradale da C1 (extraurbana secondaria) a strada di cat. A (autostrada ambito extra urbano) con doppia carreggiata, con particolare riferimento ai criteri compositivi della geometria dell’asse stradale che sarà adeguata alla normativa (D.M. 5 novembre 2001 n. 6792 come modificato dal D.M. 22 aprile 2004) per ciò che concerne le distanze di visibilità, l’andamento plano-altrimetrico, i diagrammi di velocità, ecc. al fine di soddisfare i parametri previsti per le strade di tipo A;

- dovrà essere effettuata una verifica sulla funzionalità dello svincolo sulla S.R. 11, con particolare attenzione ai flussi di traffico in manovra nella rotatoria, sia nella situazione prevista all’entrata in funzione dell’infrastruttura che in quella futura;

- le condizioni progettuali di natura idraulica dovranno essere riverificate di concerto con le autorità competenti, estendendo le analisi anche al reticolo idrografico minore.

- la progettazione dovrà essere conforme alle disposizioni di cui al D.P.R. 554 del 21 dicembre 1999 “Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni”, prevedendo l’individuazione dei siti di cava per coprire il fabbisogni di inerti per la realizzazione dell’opera in ogetto. In particolare dovranno essere quantificati i fabbisogni relativi alle singole tipologie di inerti necessari per la costruzione. In ogni caso dovrà essere privilegiato il reimpiego di materiali inerti provenienti da operazioni di demolizione o attività di scavo attuate per la realizzazione dell’opera stessa;

in merito al Quadro Ambientale:

- lo studio dovrà riportare ed analizzare le eventuali interferenze con il territorio e con gli abitati durante la fase di costruzione in merito all’emissioni sonore, all’inquinamento atmosferico, ai rilasci delle acque ed all’uso delle medesime in alveo.

- dovranno essere evidenziati eventuali effetti sinergici della costruzione dell’opera con le attività esistenti e con quelle in corso o di prossima realizzazione per meglio quantificare la sommatoria degli impatti e di conseguenza commisurare adeguatamente le misure di compensazione;

- le logiche ingegneristiche del profilo altimetrico del tracciato non potranno prescindere dalle specificità dell’ambiente interessato, pertanto risulta indispensabile la definizione di sezioni stradali che tengano conto delle specificità e delle problematiche del territorio attraversato;

- si richiede che nella fase di valutazione siano valutati i possibili effetti sulla fragmentazione delle aree golenali del fiume Po e del il rio Freidano in quanto questi svolgono un’importante funzione come corridoio ecologico locale utilizzato dalla fauna selvatica;

- dovrà essere sviluppata la progettazione degli idonei presidii di tutela da realizzare per evitare contaminazioni delle acque del Fiume Po, del Rio Freidano, della rete irrigua e dell’area umida localizzata in prossimità dello svincolo con la SR 11durante le fasi di cantiere e di esercizio dell’infrastruttura viaria;

- dovranno essere approfondite e risolte le interferenze dell’opera sul sistema di risorgive e fontanili eventualmente presenti nell’area di intervento e sui pozzi che utilizzano l’acquifero superficiale per scopi agricoli ed irrigui, individuando le soluzioni progettuali e gli interventi di mitigazione e di compensazione ambientale necessari;

- per eventuali interferenze evidenziate, in fase di progettazione, con l’esistente rete irrigua, dovranno essere definite le necessarie soluzioni mitigative da concordarsi preventivamente con i consorzi irrigui interessati che operano nell’area dall’intervento, al fine di assicurare la continuità e la funzionalità della rete, nonché consentire agevolmente l’effettuazione in sicurezza delle operazioni di manutenzione della stessa ;

- dovranno essere individuate soluzioni che permettano di minimizzare il frazionamento dei terreni ad uso agricolo. Le soluzioni progettuali dovranno prevedere la mitigazione delle interferenze con la viabilità interpoderale esistente, consentendo l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria, tenendo altresì conto delle servitù esistenti;

- dovrà essere possibilmente evitata l’interclusione di aree di estensione significativa e, nel caso non se ne potesse fare a meno, il progetto definitivo dovrà prevedere interventi di inserimento paesaggistico ed ambientale, in modo da mitigare la cesura introdotta nel mosaico delle coltivazioni ed evitare la formazione di aree residuali. Dovranno essere ricercate soluzioni tecniche finalizzate alla minimizzazione del consumo del suolo. Nella definizione finale del tracciato dovrà essere tenuta in conto la necessaria ricomposizione dell’immagine complessiva del territorio attraversato, cercando elementi atti a valorizzare il carattere di continuità all’interno di un paesaggio in molti punti frammentato pensando all’infrastruttura come possibile ricucitura di ambienti diversi (agricoli, costruiti o fluviali). Lo studio dovrà riportare ed analizzare le interferenze tra le acque di piattaforma e il territorio circostante riportando le possibili mitigazioni da porre in atto durante la fase di esercizio;

- Poiché l’infrastruttura in progetto attraversa un’area di relativa naturalità, legata alla presenza del fiume Po e di zone boscate, costituendo una barriera al movimento della fauna selvatica, oltre a un’analisi dettagliata della fauna locale e dei corridoi faunistici presenti anche nell’area vasta, nel progetto definitivo dovrà essere adeguatamente sviluppata la progettazione di interventi di mitigazione e di compensazione ambientale che prevedano la realizzazione di passaggi per la fauna e la ricostituzione dei corridoi faunistici interrotti, concordando i criteri costruttivi di tali interventi con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte;

- dovrà essere posta particolare attenzione alla salvaguardia delle fasce boscate e della vegetazione ripariale esistente;

- per gli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino, di mitigazione e di compensazione ambientale dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali;

- al fine di salvaguardare l’area umida localizzata tra la Bealera nuova e la Sturella nuova in prossimità dello svincolo con la SR 11, il progetto definitivo dovrà valutare gli eventuali effetti della stessa, individuando tutte le misure di mitigazione da attuare in fase di cantiere e in fase di esercizio per minimizzare gli impatti su tale area;

- per la nuova opera viaria, si richiede di prevedere un’illuminazione che pur garantendo la sicurezza, consenta di limitare i fenomeni di inquinamento luminoso, problematici per la fauna selvatica la fascia, con particolare riferimento alla fascia boscata lungo il fiume Po.

Si ricorda poi che dovrà essere chiaramente indicato in allegato all’istanza di autorizzazione del Progetto definitivo l’elenco delle intese,dei pareri, delle concessioni, autorizzazioni, licenze e nulla osta o degli assensi comunque denominati richiesti dalla normativa vigente

IL DIRIGENTE

Vista la L.R. 40/1998 e s.m.i.;

Vista la L.R. 44/2000;

Vista la L.R. 19/2001;

Visti i D.M. 5 novembre 2001 n. 6792 e D.M. 22 aprile 2004;

Vista la D.G.R. n. 21-27037 del 12 aprile 1999 e s.m.i.;

Vista la D.G.R. n. 52-9682 del 16 giugno 2003;

Vista la L. 241/90;

Vista la L.R. 51/97;

Vista la Determinazione n. 323 del 02/07/2004 del Direttore della Direzione Trasporti;

determina

- di ritenere che il piano di lavoro presentato da ARES Piemonte con sede legale in Torino, via Belfiore 23, per la redazione dello Studio di Impatto Ambientale relativo a Raccordo tangenziale esterno alla conurbazione torinese (Tangenziale Est) - Tratto di collegamento tra la SS. 11 e la SS. 590 “Ponte Gassino”, contenga elementi significativi per quanto attiene le componenti ambientali, ma che necessiti di ulteriori approfondimenti ai fini della fase di valutazione ex art. 12 della l.r. 40/1998, così come dettagliatamente evidenziato in premessa;

- di concludere positivamente la Conferenza dei servizi preliminare di cui alla D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 sul progetto preliminare, specificando che il progetto definitivo dovrà essere sviluppato tenendo conto delle prescrizioni esplicitate in premessa che si intendono integralmente accolte nel dispositivo;

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 11 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena coscienza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6/12/1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24/11/1971 n. 1199.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Enzo Gino