Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 36 del 9 / 09 / 2004

Deliberazione della Giunta Regionale 3 agosto 2004, n. 20-13203

Art. 3 comma 9 D.lgs 190/2002 - AC/AV Milano-Genova, terzo valico dei Giovi. Espressione del parere di competenza regionale sul progetto dei cunicoli esplorativi Val Lemme e Castagnola presentato dalla “Società Treno Alta Velocità” SpA (TAV SpA) e finalizzato all’intesa per il rilascio dell’autorizzazione Ministeriale

A relazione del Vice Presidente Casoni:

Premesso che:

la società TAV SpA in qualità di proponente ha presentato con nota prot. n. ADL/tmg/00205604/PO/cdc/LT del 7 maggio 2004, acquisita agli atti con prot. n. 6028/26/2004 del 17.05.2004, il progetto denominato “Cunicoli esplorativi Val Lemme e Castagnola situati nei Comuni di Voltaggio e Fraconalto”;

con Deliberazione regionale 56-9903 dell’8 luglio 2003 si è espressa la valutazione di competenza sul progetto preliminare della tratta “A.C. Milano-Genova, Terzo Valico dei Giovi”;

con Delibera n. 78/2003 il CIPE ha approvato il progetto preliminare succitato con prescrizioni e raccomandazioni, riconoscendo la compatibilità ambientale dell’opera suddetta;

il D.lgs 190 del 20/08/2002 prevede all’articolo 3 comma 9 che: “Ove, ai fini della progettazione delle infrastrutture, sia necessaria l’escavazione di cunicoli esplorativi, l’autorizzazione alle attività relative, ivi inclusa l’installazione dei cantieri e la individuazione dei siti di deposito, è rilasciata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il Presidente della Regione interessata”;

l’esecuzione dei cunicoli esplorativi risulta essere il mezzo di indagine ottimale per investigare quelle che sono le reali caratteristiche geomeccaniche della formazione argilllitica attraversata e quelle che potrebbero essere le risposte allo scavo sotto le elevate coperture presenti: in particolare per indagare il comportamento di scavi sotterranei all’interno delle argilliti in questione per coperture superiori a 200-250 m, le caratteristiche meccaniche del materiale argillitico per dette coperture e le ripercussioni della scala del problema sulle reazioni dell’ammasso roccioso;

il progetto prevede il completamento dei cunicoli esplorativi in parte già realizzati; in particolare il cunicolo denominato Castagnola è previsto della lunghezza complessiva di mt 2514 di cui mt 693 già realizzati, mentre il cunicolo denominato Val Lemme è previsto di mt 1677 di cui mt 622 già realizzati.

In concomitanza degli sbocchi all’aperto, sono previsti cantieri di diversa natura e funzionalità:

Realizzati ex novo

* CBP 1: cantiere base Vallemme;

* CSP 1: cantiere di servizio Castagnola.

Altri, in parte già esistenti, verranno modificati ed in taluni casi ampliati:

* COP 1: cantiere operativo Val Lemme;

* COP 2: cantiere operativo Castagnola;

* CBP 2: cantiere base Pian dei Grilli;

Il cantiere CSP 3 (cantiere di servizio Vallemme), già esistente, non viene modificato.

Tutti i cantieri elencati sono già stati previsti dal Progetto Preliminare dell’intera linea approvato dal CIPE.

L’accesso al cantiere operativo Castagnola avviene tramite la S.P. 163 Voltaggio-Busalla, mentre l’accesso al cantiere operativo Val Lemme avviene tramite la S.P. 160 per il Passo della Bocchetta.

In ottemperanza alle indicazioni del D.lgs 190/2002 la Regione Piemonte ha sentito i soggetti territorialmente interessati dalle opere, convocando con nota prot. 6529/26.5 del 25.05.04 una riunione a cui sono stati invitati, oltre alle direzioni regionali competenti, i seguenti EE.LL.

Provincia di Alessandria

Comunità Montana Alta Val Lemme

Comune di Voltaggio

Comune di Fraconalto

Si sono inoltre tenute altre riunioni in data 21.06.04 e 01.07.04, con le Direzioni regionali competenti, allo scopo di perfezionare il provvedimento regionale.

Preso atto che sono pervenute osservazioni al progetto da parte di:

1) Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale

2) Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica

3) Direzione Regionale Difesa del Suolo

4) Direzione Regionale Risorse Idriche

5) Direzione Industria

6) Direzione Turismo Sport e Parchi

7) Direzione Opere Pubbliche

8) A.R.P.A.

9) Provincia di Alessandria

Dalle quali emerge quanto segue:

Cantieri

Il cantiere CBP1 in zona Molini di Voltaggio è stato ridotto, in ottemperanza alla Delibera CIPE n. 78/2003, alla porzione di territorio esterna al SIC “Capanne di Marcarolo”, ma rischia ugualmente di esercitare un impatto significativo sull’ecosistema fluviale del torrente Lemme, che fa parte del SIC e ne è uno dei suoi habitat più importanti.

Il progetto presentato non ha messo in evidenza gli accorgimenti per assicurare il mantenimento delle formazioni arbustive ripariali a ontano, salici, nocciolo nella fascia immediatamente adiacente al Lemme, in funzione di stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità. La loro conservazione integrale dovrà essere garantita ai sensi anche dell’art. 41 della legge 152/99 tenendo conto anche di una fascia di margine per attenuare le modificazioni del drenaggio e l’invasione di specie alloctone che i movimenti di terra per il campo base potranno apportare.

La documentazione fornita dal proponente non contiene uno studio idraulico sul Torrente Lemme, nonostante le indicazioni fornite dal CIPE (allegato A, punto 2.13 e punti 4) anche in funzione del fatto che è emersa l’intenzione di spostare il metanodotto e/o gasdotto nella zona in fregio allo stesso Lemme e di effettuare una deviazione del canale di derivazione dell’adiacente cartiera con una probabile tombinatura dello stesso all’interno dell’area occupata dal CBP1 senza però avere chiare indicazioni in merito. Non vengono inoltre specificate le modalità di recapito delle acque provenienti dal campo base nei colatori naturali qualora se ne ravvisasse la necessità.

Per quanto riguarda il campo base CBP2, situato a Pian dei Grilli e in parte già realizzato, il progetto non valuta le problematiche che derivano dall’ampliamento del cantiere sull’area adiacente, dove viene proposto il ritombamento di un rio ed il riporto/sbancamento di un volume considerevole di materiale.

Per il cantiere operativo di Castagnola (COP 2) e per il cantiere di servizio Castagnola (CSP 1) non sono stati descritti i sistemi di trattamento delle acque reflue provenienti dalle aree dei cantieri stessi (acque di dilavamento dei piazzali, acque di lavaggio ruote degli automezzi, acque di lavaggio delle betoniere, acque reflue provenienti dalle officine ecc.) che potrebbero comportare rimarchevoli alterazioni dell’assetto idraulico e della qualità delle acque del torrente Traversa. Inoltre non viene analizzato l’effetto di riduzione delle aree di laminazione/esondazione del suddetto torrente Traversa eventualmente indotta dai cantieri.

Cave e discariche

Lo smaltimento dello smarino di galleria verrebbe attuato con il trasporto su gomma dei quantitativi previsti (circa 100.000 m3 che corrisponderebbe ad uno scavo parziale dei cunicoli) presso siti non ben individuati presenti all’interno della provincia di Alessandria.

Questa soluzione, in attesa dell’individuazione definitiva dei siti di smaltimento, potrebbe richiedere un significativo impegno della viabilità esistente, il cui adeguamento (in particolare per la S.P. 160 di Vallemme e la S.P. 163 della Castagnola) è previsto soltanto nell’ambito del progetto definitivo dell’intera linea.

La scelta di tali siti dovrà in ogni caso tenere conto della distanza dal sito di estrazione, dello stato della viabilità da percorrere, della presenza di nuclei abitati lungo il tragitto, dell’eventuale possibilità di effettuare, grazie alla deposizione di inerti, un recupero ambientale di aree depresse degradate.

Amianto

Entrambi i cunicoli esplorativi attraversano la formazione delle Argilliti a Palombini, all’interno della quale sono irregolarmente distribuiti corpi ofiolitici di dimensione variabile, dell’ordine per lo più ettometrico. Tali inclusi possono essere costituiti da rocce (per es. serpentiniti) che a loro volta possono presentare come costituenti accessori mineralizzazioni di amianto.

Il progetto non evidenzia le modalità operative da attuare qualora venga rilevata la presenza di fibre asbestiformi nello scavo della galleria e qualora lo smarino sia da considerarsi un rifiuto a seguito del rilevamento di tali sostanze in concentrazione superiore a quelle ammissibili.

Acque sotterranee

La relazione geologica - geomeccanica segnala la sostanziale impermeabilità della formazione attraversata (Argilliti a palombini).

Una più significativa circolazione idrica potrebbe tuttavia prodursi in corrispondenza di importanti strutture tettoniche. In tal caso l’attività di scavo potrebbe interessare falde sotterranee esponendo a possibili rischi di alterazione quantitativa e qualitativa anche risorse esterne all’area di scavo (sorgenti, pozzi, corsi d’acqua).

Un ulteriore impatto negativo si verificherebbe qualora i quantitativi drenati non potessero essere riutilizzati, per mancanza di strutture adeguate in grado di captarli convenientemente o per contaminazione dovuta a miscelazione con acque di lavorazione.

Nel progetto non viene proposta alcuna modalità di gestione delle venute d’acqua in galleria.

Rumore e vibrazioni

Il clima acustico locale nell’intorno dell’imbocco dei cunicoli e dei cantieri peggiorerà localmente per le emissioni di diverse sorgenti.

Gli impatti acustici maggiori provocati dai cantieri si avranno in corrispondenza dei seguenti ricettori:

- CBP2 “Pian dei Grilli” , ubicato a ridosso del nucleo abitato di Pian dei Grilli di Fraconalto.

- CSP2 “Finestra Castagnola” ubicato frontalmente alle case sparse di Casazze

- CBP1 “Vallemme” ubicato nelle immediate vicinanze del SIC “Capanne di Marcarolo”.

In relazione alla possibile produzione di vibrazioni saranno inoltre da valutare gli effetti su edifici interessati da fenomeni di vibrazione previa valutazione dello stato di fatto dei fabbricati esistenti nell’area potenzialmente interessata

Atmosfera

Le emissioni in atmosfera saranno dovute principalmente alle polveri che possono fuoriuscire dall’imbocco del cunicolo per la ventilazione del fronte di scavo, per la movimentazione del deposito temporaneo a lato dell’imbocco del cunicolo del materiale di smarino, per la movimentazione di carico sui mezzi di trasporto dello stesso smarino e per la dispersione durante lo spostamento degli automezzi lungo la viabilità interessata.

In definitiva, tenuto conto di tutta la documentazione presentata, di quanto emerso nel corso dell’istruttoria regionale a cui ha fornito supporto tecnico-scientifico l’ARPA Piemonte, delle osservazioni e valutazioni pervenute, si ritiene di poter esprimere un parere positivo alla realizzazione dei Cunicoli esplorativi Val Lemme e Castagnola situati nei Comuni di Voltaggio e Fraconalto, in quanto indispensabili per la caratterizzazione geomeccanica dell’ammasso attraversato, alle seguenti prescrizioni:

1. I cantieri dovranno mantenere delle dimensioni funzionali all’esecuzione dei cunicoli esplorativi per il tempo strettamente necessario alla realizzazione degli stessi, dopodiché dovranno essere adeguati alle esigenze dei lavori a pieno regime, sulla base di un apposito progetto, che dovrà far parte integrante del Progetto Definitivo dell’intera linea.

2. La frazione di campo base CBP1, necessaria per l’alloggiamento del personale addetto alla realizzazione del cunicolo Val Lemme, dovrà essere realizzata nella zona posta ad una quota altimetrica più elevata, in fregio alla SP 160, ed in prossimità con la ex cartiera. Non dovranno, in questa fase di realizzazione dei cunicoli, essere interessate le aree più prossime al torrente Lemme.

3. Dovrà inoltre essere valutata la possibilità di occupare l’area confinante della ex cartiera al fine di ridurre l’incidenza sul SIC e offrire una compensazione ambientale.

4. Nello spostamento dei due oleodotti che corrono parallelamente al metanodotto, dovendo essere realizzato un nuovo attraversamento del torrente Lemme, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti mirati a mitigare il più possibile l’impatto sulla qualità delle acque e sulla vegetazione ripariale.

5. L’impianto di illuminazione del campo base dovrà essere progettato in modo tale da limitare, durante il periodo notturno, l’impatto sulla fauna presente lungo l’ecosistema fluviale del Lemme, considerando in particolar modo la presenza, presso il Ponte San Filippo, a pochi passi dal cantiere, di una colonia di chirotteri di interessante valore naturalistico.

6. Tenendo conto del buon grado di naturalità che caratterizza, dal punto di vista paesaggistico, le località di intervento, i prefabbricati da porre in opera dovranno essere tipologicamente e cromaticamente coerenti con le caratteristiche degli edifici della tradizione locale sia per quanto attiene ai cromatismi delle coperture che per la caratterizzazione dei fronti. Inoltre per contenere e controllare l’impatto visivo dei prefabbricati di cantiere, sia prevista la posa di essenze arboreo/arbustivo, di cui alcune a rapido accrescimento, all’interno delle aree dei cantieri stessi.

7. L’allacciamento alle reti fognarie esistenti è condizione di compatibilità dell’intervento con il SIC; se non sarà garantito tale allacciamento alla rete fognaria esistente dovranno essere previste idonee alternative; si esclude comunque l’ipotesi di scarico nei corsi d’acqua superficiali almeno per tutto il tratto confinante con il SIC.

8. Dovranno inoltre essere evitati gli scarichi nel Lemme delle acque reflue (acque di dilavamento dei piazzali, acque di lavaggio ruote degli automezzi, acque di lavaggio delle betoniere, acque reflue provenienti dalle officine ecc.) provenienti dalle aree del cantiere COP1 posto più a valle: a tale scopo dovranno essere previsti gli idonei sistemi di trattamento;

9. All’interno di una fascia di 10 m dal corso d’acqua (ciglio di sponda) dovranno essere evitate modifiche alle altimetrie come previsto dal RD 523/1904 (T.U. sulle opere idrauliche) e le recinzioni dovranno essere amovibili anche in condizioni di piene del corso d’acqua e poste a non meno di mt 4 dal ciglio di sponda.

10. Dovranno essere verificati gli eventuali fenomeni di riduzione delle aree di laminazione per effetto dei cantieri posti in prossimità di corsi d’acqua (esondabilità) e verificata la compatibilità idraulica per le zone poste a monte e valle delle aree di cantiere.

11. Per il nuovo attraversamento del Torrente Lemme con il metanodotto/gasdotto, la quota dello stesso dovrà essere mantenuta al di sotto del fondo alveo (quota anti-scalzamento), non dovrà arrecare pregiudizio al buon regime delle acque e rispettare le normative vigenti in materia.

12. Eventuali opere di difesa spondale dovranno essere indirizzate solo a protezione dall’erosione e non a contenimento di portate eccezionali.

13. Nel caso di intercettamento di colatori naturali non si dovrà procedere a tombinature continue di notevole lunghezza, ma interromperle con zone a cielo libero o con vasche d’ispezione e a fine utilizzo delle aree, ripristinare la naturalità del corso d’acqua.

14. Nell’ambito della realizzazione del cantiere operativo Castagnola (COP2) e del cantiere di servizio Castagnola (CSP1) l’alveo del rio Traversa, non dovrà essere in alcun modo interessato o interferito dal cantiere e dovranno essere realizzati, secondo normativa vigente, idonei sistemi di trattamento di tutte le acque che avranno come recettore finale il rio Traversa stesso.

15. Ad approvazione avvenuta del progetto e comunque prima dell’inizio dei lavori, dovrà essere attivata dal richiedente la procedura per il rilascio della concessione, con regolarizzazione del canone di occupazione demaniale per tutte le operazioni ed opere che determinino interessamenti di beni idrici demaniali (es. opere in alveo, in sponda ecc.) e/o accessi agli stessi per operazioni connesse all’esecuzione dei lavori. L’istanza unitamente agli elaborati di progetto è da rivolgere alla Regione Piemonte - Settore Decentrato OO.PP e difesa assetto idrogeologico di Alessandria.

16. Per tutte le operazioni ed opere interferenti con i corsi d’acqua si dovrà comunque prevedere che:

- il materiale di risulta proveniente dagli scavi in alveo dovrà essere usato esclusivamente per la colmatura di depressioni di alveo o di sponda ove necessario;

- le sponde e le opere di difesa esistenti eventualmente interessate dall’esecuzione di lavori dovranno essere accuratamente ripristinate a regola d’arte;

- non dovrà essere causata turbativa del buon regime idraulico del corso d’acqua;

- il soggetto esecutore, per il tempo di durata dei lavori, dovrà mettere in atto le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria sia dell’alveo sia delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente a monte ed a valle delle zone d’intervento, che si renderanno necessarie al fine di garantire il regolare deflusso delle acque.

17. In attesa della definizione del piano inerti ai sensi della L.R. 30/1999 e nell’ambito della procedura ex art. 4 D.Lgs 190/2002, l’approvvigionamento dei materiali da impiegarsi per il confezionamento dei conglomerati cementiti, anche in considerazione del limitato fabbisogno, avverrà ricorrendo al mercato. Il piano inerti da redigersi, che farà parte integrante del progetto definitivo dell’intera linea, dovrà essere adeguato alle esigenze dei lavori a pieno regime, ma dovrà comunque comprendere l’individuazione delle cave, con relative autorizzazioni, da cui è stato prelevato il materiale inerte relativo al presente progetto.

18. Premesso che nella scelta dei siti di smaltimento si dovrà privilegiare, qualora venissero attivati in tempo utile, quelli previsti dal Progetto Preliminare dell’intera linea, nell’ipotesi in cui lo smarino di galleria venga collocato in una cava tuttora operante dovrà essere predisposta una variante al progetto di recupero ambientale della cava stessa ai sensi delle LL RR 69/1978 e 44/2000.

19. La Delibera CIPE ha incluso tra gli interventi ed attività da avviare anticipatamente l’adeguamento delle strade SP160 e SP163, dal momento che tali strade potranno essere interessate, già in questa fase, dal trasporto su gomma dello smarino, se ne dovranno presentare i progetti definitivi per effettuare gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza prima, o contestualmente all’inizio delle prime fasi dei lavori di scavo dei cunicoli.

20. Per la realizzazione dei cunicoli dovrà farsi riferimento al “Documento di risposta alle richieste del Ministero dell’Ambiente - Commissione speciale per la valutazione di impatto ambientale (prot. CS VIA/2003/220 del 15 06/03)”, allegato 3.2.F “Considerazioni in merito alla presenza di amianto”, redatto dal Proponente in occasione della procedura di VIA a cui è stato soggetto il Progetto Preliminare dell’intera linea.

21. Dovrà essere effettuato un controllo quali - quantitativo delle diverse venute d’acqua incontrate durante la realizzazione dei cunicoli.

22. Dovrà essere prevista una corretta gestione delle acque drenate dai lavori di realizzazione dei cunicoli valutando la possibilità di una valorizzazione della risorsa qualora la qualità delle acque drenate sia compatibile con l’utilizzo di tipo idropotabile (valutazioni quali - quantitative).

23. Dovrà essere previsto un trattamento delle acque di lavorazione o comunque disturbate dalle attività di cantiere e quindi con sostanziali problemi di solidi in sospensione, possibile presenza di idrocarburi, variazione del parametro pH. Tutto ciò deve essere messo in relazione al corpo ricettore finale dello scarico e alla specifica destinazione d’uso del corpo idrico superficiale di riferimento.

24. Durante le varie lavorazioni ed attività si dovranno predisporre le seguenti misure di mitigazione:

- schermature acustiche a ridosso dell’ingresso del cunicolo ove risulti necessario;

- confinamento delle attività maggiormente disturbanti;

- insonorizzazione, in conformità alle normative vigenti, di tutte le macchine, attrezzature ed impianti impiegati, con particolare riferimento agli impianti di ventilazione;

- impiego di pale gommate per il caricamento e la movimentazione del materiale di scavo.

25. Le apparecchiature utilizzate per la ventilazione e il raffreddamento, onde evitare la diffusione di polveri in atmosfera, dovranno essere dotate di filtri;

26. Si dovrà prevedere un sistema di erogazione idrica per mantenere il materiale estratto il più possibile umido nello strato superficiale; teli protettivi dovranno essere inoltre previsti a chiusura del cassone degli autocarri in transito;

27. Dovrà essere previsto il lavaggio periodico della viabilità esterna interessata e delle aree interne per limitare il sollevamento di polvere dalle piste di cantiere, inoltre dovranno essere realizzate cunette lavaruote degli automezzi pesanti all’uscita di cantiere;

28. Dovrà essere previsto il riutilizzo tempestivo di eventuale terreno di scotico per ripristini legati al deposito di smarino, evitando accumuli per periodi di tempo prolungati e mettendo in atto tutte le operazioni necessarie a non far perdere le caratteristiche originarie del terreno stesso;

29. Per la garanzia della sicurezza, in particolare in funzione del soccorso sanitario e tecnico ai principali fattori di rischio derivanti dalle operazioni di scavo, dovranno essere particolarmente studiati gli aspetti legati all’accesso ai cunicoli in caso di incidente, all’assistenza alla popolazione coinvolta, alle telecomunicazioni e all’informazione; in particolare dovranno essere elaborati scenari di rischio relativi alle possibili situazioni derivanti dai diversi tipi di incidenti ipotizzabili e dovrà essere realizzato un piano di emergenza con la definizione di procedure e catene di allertamento da attivare in caso di incidente.

30. Dovrà essere effettuata una attività di monitoraggio, le cui modalità saranno da concordarsi con la Regione Piemonte, relativamente a:

- l’impatto acustico sugli insediamenti circostanti l’area dei cantieri;

- lo status degli habitat e delle specie del SIC Capanne di Marcarolo sottoposti a maggiori pressioni ambientali, al fine di adottare opportuni provvedimenti correttivi nel caso di loro alterazione;

- le portate e la qualità delle sorgenti idropotabili a cui collegare un piano di gestione delle emergenze idriche nel caso in cui le acque drenate dai cunicoli determinino il prosciugamento di sorgenti idropotabili od il loro scadimento qualitativo;

- delle polveri nei campioni d’aria prelevati periodicamente nei pressi dei recettori maggiormente esposti e lungo la viabilità di accesso anche in funzione della determinazione della concentrazione delle fibre di amianto nei campioni prelevati;

- controlli sui materiali scavati con analisi su campioni di materiale proveniente dai tratti di galleria dove è prevedibile la presenza di rocce a rischio amianto e classificazione del materiale estratto ai sensi della L. 21/12/2001 n.443;

- la qualità delle acque dei corsi d’acqua interferiti (Lemme e Traversa in particolare).

Tutto ciò premesso;

la Giunta Regionale unanime,

delibera

- di esprimere positiva intesa ai sensi dall’art. 3 comma 9 del D.lg. 190 del 20/08/2002 sul progetto denominato:" Cunicoli esplorativi Val Lemme e Castagnola situati nei Comuni di Voltaggio e Fraconalto" di cui al protocollo 6028/26/2004 del 17.05.04 con le prescrizioni in premessa descritte ed integralmente recepite nel presente dispositivo, di cui costituiscono parte integrante;

- di trasmettere la presente deliberazione ai competenti uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)