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Bollettino Ufficiale n. 34 del 26 / 08 / 2004

Codice 17.1
D.D. 27 febbraio 2004, n. 38

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Società Viot Cerea Srl, localizzato nel Comune di Mondovì - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- di ritenere che il progetto di realizzazione di centro commerciale classico, localizzato nel Comune di Mondovì (CN), presso il casello dell’autostrada Torino-Savona, presentato dalla Società Viot Cerea r.l., con sede in Cuneo, via XX Settembre n. 2, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni di seguito elencate:

1. le opere viarie proposte dalle società per risolvere le esternalità negative, da concludersi entro la data di apertura del centro commerciale sono:

- la deviazione di un tratto di strada della S.P. n.12 verso il lato della chiesetta di San Rocco a fine di consentire il rifacimento ed il potenziamento del casello dell’autostrada;

- il rifacimento del casello di Mondovì in posizione più idonea a consentire il suo ampliamento;

- la realizzazione di una nuova rotatoria (R1) sulla S.P. n. 12 all’intersezione tra al circonvallazione di Mondovì, la S.P. n. 12 e l’accesso al casello dell’autostrada, con conseguente modifica di tutti i rami di accesso in rotatoria;

- la realizzazione di una nuova rotatoria (R2) sulla S.P. n. 12 prima del cavalcavia della circonvallazione di Mondovì, per consentire l’innesto con la viabilità perimetrale del parco commerciale;

- la deviazione ed ampliamento a due corsie del ramo di S.P. n. 12 compreso tra la rotatoria R2 e la rotatoria R1 nella sola direzione di marcia indicata;

- la realizzazione di un sottopasso a due corsie per senso di marcia in corrispondenza della rotatoria R1 per collegare direttamente il casello autostradale con la viabilità del parco commerciale in modo da non interferire con la viabilità ordinaria;

2. dovranno essere inoltre rispettate le ulteriori prescrizioni sulla viabilità date in sede di conferenza di servizi ai sensi del D.Lgs 114/98;

3. ACQUE - deve essere ottimizzato il rapporto tra il fabbisogno idrico e le risorse disponibili, al fine del risparmio e della scelta delle fonti di approvvigionamento; inoltre:

- per gli scarichi delle acque reflue, è necessario perseguire la minor incidenza ambientale nella scelta dei sistemi di depurazione e smaltimento delle acque reflue provenienti dall’area del parco commerciale, non escludendo l’ipotesi di utilizzo del depuratore comunale;

- lo scarico fognario convogliato al depuratore comunale di Mondovì deve essere compatibile con la capacità ricettiva dello stesso in termini di portata e di carico inquinante medio e di punta e non deve in nessun momento determinare superamenti dei limiti di accettabilità allo scarico in uscita dello stesso depuratore; il proponente deve concordare con il gestore del suddetto impianto di depurazione un piano di monitoraggio al fine di garantire un controllo periodico delle caratteristiche quali-quantitative dello scarico in uscita dal Parco Commerciale, almeno nei primi 5 anni di funzionamento;

- devono essere verificati i volumi delle acque reflue che verranno convogliati nella rete di fossi e canali locali che potrebbero non essere in grado di smaltire questi nuovi afflussi con possibili danni alla rete irrigua e più in generale provocando diffusi allagamenti;

- gli interventi sui canali irrigui devono essere realizzati in maniera tale da non compromettere le attività a valle dell’area d’intervento; nella regimazione e nella deviazione di dette acque dovranno essere preservati i diritti acquisiti, né dovrà essere in alcun modo ridotto o qualitativamente alterato l’apporto idrico preesistente; le modifiche al sistema di canali irrigui nell’area di progetto devono, quindi, essere limitati a quanto emerso in conferenza dei servizi, ossia la deviazione della sola Bealera del Pensa lungo un tracciato parallelo e prossimo e a quello attuale, nonchè l’effettuazione di soli lavori di sistemazione in un tratto del Canale Carassona; i proponenti si assumeranno la responsabilità di un eventuale insufficiente drenaggio superficiale delle acque verso il reticolo idrografico naturale, ad opera conclusa;

- l’eventuale utilizzo delle acque dei canali irrigui per l’irrigazione delle aree verdi del centro commerciale deve essere concordato in ogni suo aspetto (portate necessarie, eventuali turnazioni ecc.) con il consorzio gestore dell’irrigazione;

- la realizzazione di nuovi pozzi non deve pregiudicare, né dal punto di vista quantitativo né qualitativo, la funzionalità di pozzi preesistenti; devono essere rispettate le aree di salvaguardia previste dal D.Lgs. 152/99 per le acque potabili estratte dal pozzo profondo in progetto;

- durante le fasi di lavorazione si dovranno utilizzare tutti gli accorgimenti necessari atti ad evitare qualunque forma d’inquinamento della falda idrica sotterranea e delle acque superficiali con particolare attenzione al reticolo irriguo;

- in fase di progettazione esecutiva deve essere previsto almeno un secondo sistema di trattamento delle acque drenate dalle superfici relative ai restanti Comparti, comprendente sedimentazione e disoleazione, a monte del recapito in corpo idrico; eventuali dispositivi di sfioro dovranno essere progettati in modo tale da impedire comunque l’apporto di acque di drenaggio non trattate al corpo idrico recettore; tutto il sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche dovrà essere oggetto di periodica ed accurata manutenzione sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio;

- deve essere verificato che la disponibilità di acqua a scopo antincendio nel Canale Carassona sia effettivamente sufficiente al fabbisogno in caso di emergenza;

4. ATMOSFERA - la progettazione definitiva deve mirare alla riduzione, per quanto possibile, degli effetti inquinanti indotti dai gas di scarico del traffico, con limitazioni, barriere e separazioni tra i luoghi di sosta e di assembramento delle persone, nonché con l’adozione di opportune campagne di sensibilizzazione e di educazione degli utenti del complesso commerciale;

5. IMPATTO ACUSTICO - dovranno essere individuati gli opportuni interventi di mitigazione, qualora i limiti di immissione e emissione imposti dal Piano di Zonizzazione Comunale vengano superati;

- il rumore generato nella fase di realizzazione dovrà rispettare i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori e dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo;

- devono essere verificate le emissioni sonore degli impianti tecnologici e l’eventuale dimensionamento delle mitigazioni acustiche in modo da garantire, per gli edifici prossimi al centro commerciale, il rispetto del livello differenziale e del limite di emissione in periodo diurno e notturno associato alla classe acustica di ciascun ricettore;

- per il rumore generato dal traffico dovrà essere previsto un monitoraggio in condizione di piena operatività del centro commerciale e di viabilità ammodernata;

- deve essere realizzato compiutamente quanto contenuto nel §8 dell’Allegato alla relazione tecnica dell’ARPA consegnata con p. n. 16900 del 17.02.04 e, precisamente, opere di contenimento del rumore, quali barriere acustiche, integrate in modo appropriato nel paesaggio; si deve prevedere a lavori ultimati delle campagne di misura per verificare il livello equivalente prodotto dal centro commerciale e, se necessarie, opere di bonifica da attuare a carico del proponente. Per l’abitazione relativa al ricettore R8 devono essere progettate barriere antirumore che si integrino nel paesaggio e riducano i livelli sotto i 70 dB(A). Per gli altri edifici occorre verificare la situazione ad opera finita per sapere se saranno necessari provvedimenti di abbattimento del rumore;

6. INTERVENTI DI MITIGAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE - deve essere assegnato alle aree verdi un ruolo di rilevo nell’ambito della progettazione di insieme del sito, in quanto elementi in grado di arricchire la qualità percettiva e ambientale del complesso; il progetto deve prevedere che:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo procedano per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico;

- deve essere mantenuto e riqualificato il viale alberato esistente, con regolarizzazione delle piantumazioni e sostituzione delle fallanze;

- i filari perimetrali e lungo le strade dovranno essere realizzati a pioppi cipressini e carpini;

- le rotonde dovranno essere rinverdite;

- devono essere opportunamente collocate delle aree verdi (tetti, aiuole, siepi, ecc.) per meglio raccordare la nuova edificazione con il paesaggio circostante e, in quest’ottica, deve essere previsto un sovrappasso di accessibilità alle stesse;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive, la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento deve utilizzare specie autoctone e/o tenere conto del clima e del disturbo antropico; le specie devono essere messe a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana; non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

- la morfologia attuale della scarpata esistente lungo il lato costeggiante il Rio Bozzolo non deve subire modifiche di progetto; per eventuali attività di rivegetazione di scarpate, si valuti l’impiego di reti in fibra naturale (iuta ecc.) onde proteggere da subito le superfici riprofilate e di prevedere il loro veloce inerbimento con la tecnica dell’idrosemina; il terreno agrario di scotico dovrà essere raccolto e riutilizzato per le opere e gli interventi a verde previsti nella realizzazione del cento commerciale;

- la realizzazione di nuove strade o la modifica del tracciato di quelle attualmente in uso deve prevedere la realizzazione di attraversamenti per la piccola fauna vertebrata selvatica;

- nel caso in cui le barriere antirumore previste in progetto devono essere realizzate con pannelli fonoassorbenti trasparenti, dotati di idonee segnalazioni (sagome, colorazioni, ecc.), in modo da risultare visibili all’avifauna ed evitare collisioni;

- dovrà essere realizzato un opportuno inerbimento negli spazi auto; le piazzole di sosta dovranno essere realizzate con le tipologie quali “elementi modulari in c.l.s. inerbiti” altrimenti denominati “blocchetti in calcestruzzo con tappeto erboso carrabile” o altre soluzioni che permettano il sicuro ed apprezzabile inerbimento;

7. RISCHIO DI INCIDENTI - dovranno essere rispettate le norme di prevenzione antincendio, antinfortunistica, di igiene e superamento delle barriere architettoniche;

8. FASE DI CANTIERE - per quanto riguarda gli scavi e la movimentazione del terreno, si dovrà ricercare il massimo equilibrio nel rapporto scavi/riporti con movimentazione delle masse interna all’area oggetto di intervento e riduzione al minimo delle destinazioni e degli apporti esterni, nonché preservazione del terreno vegetale di scotico, al fine del suo successivo riutilizzo nell’area medesima; inoltre:

- dovrà essere prevista la realizzazione di vasche di decantazione temporanee onde evitare eccessivo trasporto solido al reticolo idrografico naturale ed artificiale;

- per limitare l’impatto delle polveri dovute allo spargimento di terriccio e argilla dalle macchine di cantiere in movimento, le superfici devono essere irrorate con opportuna frequenza, deve essere realizzata una vasca per il lavaggio delle gomme degli automezzi in uscita dal cantiere e concordata col Comune un’opportuna e frequente pulizia delle strade circostanti;

- l’impresa affidataria dei lavori deve mettere a disposizione macchine i cui livelli di emissione sono certificati (marchio CE);

- nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare i volumi di inerti prodotti e movimentati, le eventuali modalità di trasporto e loro destinazione finale (qualora non fosse possibile il riutilizzo in sito);

- si deve rendere minimo il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica privilegiando, ove tecnicamente possibile, le attività di recupero;

9. FASE DI ESERCIZIO - deve essere rispettato quanto segue:

- dovrà essere realizzata una puntuale raccolta differenziata, recupero e riciclo dei rifiuti prodotti, secondo gli schemi ed i metodi già adottati dal Comune e con percentuali che rispettino la normativa dettata dal D.Lgs. 22/98; tale raccolta dovrà perlomeno riguardare le frazioni verde, organico, vetro, plastica, carta, cartone, alluminio e materiali metallici; i rifiuti dovranno essere pre-trattati in loco per ridurre le volumetrie, raccolti in contenitori stagni ubicati in area dedicata;

- le acque di prima pioggia, provenienti da tutte le superfici impermeabili su cui si svolge il traffico di mezzi pesanti e non, devono essere opportunamente raccolte e trattate, prima di essere convogliate e scaricate in corpo idrico superficiale, nel rispetto degli obiettivi di qualità previsti al Titolo II del D.Lgs 152/99;

- si raccomanda di verificare, sulla base dei diagrammi di carico termico ed elettrico previsti per l’esercizio in questione, la fattibilità tecnica e la redditività economica di un impianto di cogenerazione alimentato a gas naturale e di un impianto ad assorbimento per l’utilizzo del calore prodotto in esubero nei mesi estivi, ai fini della sua trasformazione in frigorie utili al servizio di raffrescamento;

- si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola (adozione di navette di collegamento tra centri urbani interessati e centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro);

10. VERIFICA DELLE PRESCRIZIONI E MONITORAGGI - deve essere rispettato quanto segue:

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere all’ARPA Piemonte, Coordinamento Centrale VIA - VAS e Dipartimento competente per il territorio, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto;

- l’efficacia di tutte le misure di mitigazione adottate dovrà essere verificata mediante monitoraggio (del traffico, atmosferico, acustico, ecc.) da effettuarsi a partire da 3 mesi e per almeno 12 mesi dall’apertura del centro commerciale;

- i risultati dei rilevamenti effettuati, almeno annualmente devono essere trasmessi all’ARPA, Dipartimento di Cuneo, via D’Azeglio 4, 12100 Cuneo;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti;

11. dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex LR 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 LR 56/77;

12. il Comune dovrà riportare nel permesso a costruire le prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 10.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. n. 40/1998.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni