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Bollettino Ufficiale n. 33 del 19 / 08 / 2004

Deliberazione della Giunta Regionale 19 luglio 2004, n. 59-13090

Adesione della Regione Piemonte al Progetto interregionale “Edicula lari - Attivazione Help desk Informafamiglia e Fondi di Previdenza Complementare”. Assegnazione a favore della Direzione Formazione Professionale - Lavoro della somma di euro 83.333,33, mediante accantonamento su capitoli vari del Bilancio 2004. Misura E.1

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di aderire, attraverso la sottoscrizione da parte dell’Assessore delegato del relativo protocollo d’intesa, alla realizzazione del progetto interregionale denominato “Edicula lari - Attivazione Help desk Informafamiglia e Fondi di Previdenza Complementare”;

di individuare la Regione Toscana come capofila e mandataria per l’attuazione del Progetto;

di autorizzare il Direttore Regionale alla Formazione Professionale - Lavoro ad adottare, per quanto di competenza, tutti i provvedimenti amministrativi necessari all’attuazione del Progetto nonché a nominare congiuntamente gli esperti e i funzionari della Regione Piemonte all’interno del Comitato di Pilotaggio.

Alla somma complessiva di euro 83.333,33 si fa fronte come segue:

- per euro 83.333,33 mediante accantonamento ed assegnazione alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro sui sottoelencati capitoli del bilancio 2004:

- euro 37.499,99 sul cap. 11546/2004 (FSE) 101239/A

- euro 36.666,67 sul cap. 11442/2004 (FR) 101240/A

- euro 9.166,67 sul cap. 11540/2004 (cof. reg.) 101241/A.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

PROTOCOLLO DI INTESA TRA

La Regione Piemonte

La Regione Toscana

La Regione Lazio

La Regione Sardegna

La Regione Lombardia

La Provincia Autonoma di Bolzano

La Regione Autonoma Valle d’Aosta

La Regione ..........

In attuazione e nell’intento di contribuire al raggiungimento degli obiettivi e delle strategie di sviluppo dei propri Programmi operativi regionali 2000-2006 ed in particolare di quelli mirati a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

La Regione Piemonte, nella persona dell’Assessore ......

La Regione Toscana, nella persona dell’Assessore ........

La Regione Lazio, nella persona dell’Assessore ...........

La Regione Sardegna, nella persona dell’Assessore ......

La Regione Lombardia, nella persona dell’Assessore ...

La Provincia Autonoma di Bolzano, nella persona dell’Assessore ................

La Regione Autonoma Valle d’Aosta, nella persona dell’Assessore ................

La Regione ........., nella persona dell’Assessore ...........

PREMESSO CHE

- Il Reg CE 1784/1999 del 12 luglio 1999 relativo al FSE nelle premesse e negli articoli relativi ai compiti e al campo di applicazione prevede che il fondo contribuisca, tra gli altri a promuovere un elevato livello di occupazione, la parità di uomini e donne e la coesione economica e sociale, con particolare attenzione alle persone soggette a rischio di esclusione sociale, anche attraverso l’attuazione di misure specifiche atte a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;

- La strategia europea per l’occupazione delineata dal Consiglio Europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 e ribadita dal Consiglio europeo di Stoccolma del 23 e 24 marzo 2001 fissa, tra gli obiettivi da raggiungere, l’innalzamento del tasso di occupazione medio europeo al 70% e l’elevazione dell’occupazione femminile al 60%. In particolare l’Unione Europea intende favorire gli aspetti della parità delle pari opportunità, compresa la lotta alla segregazione occupazionale orizzontale e verticale, rendendo più agevole conciliare vita professionale e vita familiare, e favorire l’inclusione sociale sviluppando azioni prioritarie indirizzate a particolari gruppi;

- La comunicazione della Commissione delle CE al parlamento Europeo e al Consiglio del 3 febbraio 2003 “Strategia quadro sulla parità tra uomini e donne: programma di lavoro 2003" ribadisce che tra le priorità d’azione per l’anno corrente vi sono l’integrazione della prospettiva di genere nelle iniziative strategiche e azioni specifiche destinate al sesso svantaggiato o sottorappresentato;

- La risoluzione del Consiglio Europeo del 15 luglio 2003 (GUCE C 175/2 del 24-07-2003), relativa alla promozione dell’occupazione e dell’integrazione sociale delle persone con disabilità, invita gli stati membri a promuovere la piena integrazione e partecipazione sociale delle persone con disabilità fisiche o intellettive ed a rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’integrazione e alla partecipazione nell’ambito del mercato del lavoro;

- I nuovi indirizzi per i Piani d’azione nazionali per l’Occupazione, approvati con Decisione del Consiglio n. 10567/03 del 14 luglio 2003 prevedono due specifiche priorità d’azione sulle pari opportunità: una relativa al sostegno alla parità tra i sessi in materia di occupazione e retribuzione e l’altra finalizzata alla promozione dell’integrazione e misure contro la discriminazione di categorie svantaggiate;

- Il Quadro Comunitario di Sostegno - Obiettivo 3, così come i relativi documenti di programmazione operativa adottati dalle suddette Amministrazioni, prevede l’impegno volto a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al lavoro (Asse E) e la promozione di pari opportunità nell’accesso al lavoro per le persone a rischio di esclusione sociale (Asse B). Il medesimo QCS ribadisce che, per favorire l’ingresso e sostenere la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, si proceda alla messa a punto di strategie per lo sviluppo di politiche attive del MdL per combattere e prevenire la disoccupazione di lunga durata (asse A), promozione di pari opportunità per tutti nell’accesso al MdL, con particolare attenzione per le persone che rischiano l’esclusione sociale (Asse B), nonché a misure specifiche intese a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al MdL, compreso lo sviluppo delle carriere e l’accesso a nuove opportunità di lavoro compresa l’imprenditorialità femminile ed a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel MdL (asse E)

- La legislazione nazionale riguardante le politiche di genere promuove l’uguaglianza di diritti tra uomini e donne nell’accesso al lavoro e interviene a favore delle politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia, in particolare la Legge n. 903/77 per l’abolizione delle discriminazioni in base al sesso nei concorsi pubblici, la Legge n. 125/91 “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna”, la Legge n. 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”, la Legge n. 53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”;

- La Conferenza mondiale delle donne di Pechino del 1995 ha individuato nei termini di mainstreaming e di empowerment gli strumenti finalizzati all’acquisizione di poteri e di responsabilità da parte delle donne, recepiti dall’Italia attraverso il D.P.C.M. 27 marzo 1997 che ha identificato nell’acquisizione di poteri e responsabilità l’obiettivo strategico per raggiungere le condizioni di empowerment, la conseguente verifica della stessa Direttiva realizzata nel 2000 e la recente riforma dell’art. 51 della Costituzione italiana;

- i POR, sia delle Regioni/Province Autonome ob.3 che ob.1, prevedono che alcune iniziative possano essere realizzate tramite progetti interregionali, definendo come tali “quei progetti collocati in reti regionali o subregionali a valenza settoriale e/o territoriale che perseguono obiettivi formativi, occupazionali, di sviluppo economico e sociale” e prevedendo per la loro realizzazione “forme specifiche di coordinamento interregionale, di accesso, attuazione, controllo, monitoraggio e valutazione”.

- tale procedura, ancorché definita per le azioni cofinanziate tramite Fondo Sociale Europeo, può essere utilmente adottata anche qualora le azioni siano finanziate con altre risorse nazionali o regionali;

CONSIDERATO CHE

* le Regioni e Province Autonome, di comune accordo promuovono e collaborano allo sviluppo delle iniziative progettuali sulle pari opportunità di genere sui temi della conciliazione, della prevenzione del fenomeno della tratta delle donne, del potenziamento della dimensione di genere e delle pari opportunità nei sistemi formativi e universitari;

* L’attivazione di progetti interregionali costituisce lo strumento idoneo a favorire il necessario coordinamento delle azioni che le Pubbliche Amministrazioni aderenti alla presente intesa intraprenderanno sul proprio territorio;

* Le Amministrazioni firmatarie hanno dato particolare priorità alla realizzazione di strategie mirate alla promozione delle pari opportunità attraverso le forme e le azioni che le stesse amministrazioni regionali promotrici del presente protocollo individueranno;

CONCORDANO DI

* Promuovere e realizzare progetti interregionali sulla tematica delle Pari Opportunità

* Costituire un Tavolo Tecnico, composto da due rappresentanti designati da ciascuna amministrazione, con compiti di raccordo, coordinamento e omogeneizzazione tra i singoli progetti. Tale Tavolo per alcune tematiche specifiche potrà essere allargato a rappresentanti di altre istituzioni nazionali e/o organismi preposti alla promozione delle pari opportunità

* Costituire altresì un Gruppo di Lavoro per ciascun progetto che verrà approvato, composto da due rappresentanti designati da ciascuna Amministrazione aderente, con i seguenti compiti:

a) definizione delle linee d’indirizzo dei singoli progetti e gestione operativa dei progetti;

b) messa a fattore comune delle esperienze delle singole Regioni / P.A. aderenti;

c) garanzia dell’omogeneità metodologica delle singole azioni realizzate a livello regionale;

d) revisione e adattamento in itinere, laddove necessario, delle metodologie d’intervento, di monitoraggio e di valutazione adottate.

Tali Gruppi di Lavoro potranno avvalersi di esperti/e, individuati dalle Regioni/P.A. aderenti, dalle rispettive Istituzioni di parità e da rappresentanti delle partnership eventualmente attivate.

Le Regioni / P.A. individuano la Regione Piemonte come amministrazione coordinatrice dei lavori del Tavolo Tecnico.

Ciascuna amministrazione firmataria mette a disposizione proprie risorse per far fronte ai costi di attuazione della dimensione interregionale delle iniziative cui aderisce, al coinvolgimento degli esperti, alla mobilità dei membri del Tavolo Tecnico e dei Gruppi di Lavoro.

I compiti di segreteria tecnico organizzativa del progetto nonché di organizzazione logistica del Comitato Tecnico si intendono affidati a Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58.

Le Amministrazioni firmatarie del presente protocollo d’intesa, ai fini di favorire l’allargamento della “rete” sul tema, concordano altresì nell’estendere la partecipazione all’iniziativa ad altre Regioni e Province Autonome che, pur non aderendo in prima istanza, chiedano di essere ammesse alle azioni di diffusione e trasferibilità delle quali si faranno carico con risorse proprie.

Il presente protocollo si intende valido per un periodo corrispondente al ciclo di programmazione comunitaria 2000-2006, fatta salva la facoltà di recesso che ciascuna Amministrazione aderente può motivatamente esercitare.

Letto, approvato e sottoscritto

Data

Regione Piemonte

Regione Toscana

Regione Lazio

Regione Lombardia

Regione Sardegna

Prov. Aut. di Bolzano

Regione Valle d’Aosta

Allegato (fare riferimento al file PDF) B

PROGETTO INTERREGIONALE “EDICULA LARI” - ATTIVAZIONE HELP DESK INFORMAFAMIGLIA E FONDI DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Regione proponente: Toscana

Regioni partner: Lazio - Piemonte

Il CONTESTO DELL’INTERVENTO

Il progetto nasce dall’esigenza di attivare e diffondere una serie di servizi per le famiglie sia rendendo fruibile l’offerta già esistente che attivando dispositivi per l’adesione ai fondi di previdenza complementare per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

Attualmente l’istituzione famiglia non dispone di un unico punto informativo per tutte le esigenze di utilizzazione dei servizi esistenti e questo crea ulteriori aggravi sui tempi di reperimento delle informazioni che rendono più difficile la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro.

Il progetto intende quindi superare tale gap creando o sviluppando i punti informativi già esistenti attraverso l’individuazione delle caratteristiche degli “sportelli” informativi collegati con tutte le istituzioni del territorio e formando gli operatori destinati a tale servizio. Altro elemento qualificante consiste nella messa in rete dei punti informativi per consentire da una parte una gestione omogenea delle informazioni e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dall’altra di dare reali e concrete risposte ai numerosi fabbisogni della famiglia.

I servizi dello Sportello, oltre alle funzioni orientative per favorire l’accesso alle informazioni alle famiglie, potrà fornire informazioni relative all’accesso al Voucher, quale agevolazione per la conciliazione destinato alle donne che desiderano inserirsi o reinserirsi in un percorso lavorativo, nonché relativi all’accesso ai Fondi di Previdenza complementare per le persone, generalmente donne, che non godono di forme di retribuzione per prestazioni di lavoro extradomestico e quindi non hanno copertura previdenziale.

Pertanto all’interno di tali sportelli è prevista l’attivazione di un servizio per favorire la diffusione della previdenza complementare. Ci riferiamo al Decreto Legislativo 565 del 16/09/1996, che, in attuazione della delega di cui alla legge 335/95, istituisce il Fondo di Previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

Tale Fondo, istituito presso l’ INPS, prevede, fra altro, la possibilità di accreditamento dei contributi pensionistici attraverso i punti accumulati con la spesa nei negozi convenzionati con il Fondo stesso. In data 17/2/00, la Federcasalinghe, in qualità di Associazione di rilevo nazionale rappresentativa dei destinatari del DLgs 565/96, ha promosso un accordo tra tali destinatari per l’Istituzione di un Fondo Pensione Nazionale Complementare di categoria, denominato “Fondo Pensione Complementare di Famiglia”.

L’attivazione di tale fondo costituisce un l’elemento innovativo soprattutto in riferimento alla “scontistica” in quanto non ancora applicata e ai dispositivi di costituzione della rete da realizzare ai fini di creare le sinergie necessarie per l’attivazione del servizio.

OBIETTIVI

1. Sistematizzare l’assistenza informativa alle famiglie in rapporto alla pubblica amministrazione con particolare riferimento a situazioni di disagio sociale ed economico, attraverso la definizione di help desk informativi rivolti alla famiglia che favoriscano, tra l’altro, la diffusione dell’informazione sul Voucher per la conciliazione

2. Diffondere e favorire l’utilizzo della previdenza integrativa complementare per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti

AZIONI PREVISTE

Azione 1 - Definizione linee guida azioni regionali (2, 7, 8)

Azione 2 - Analisi dell’esistente

Azione 3 - Definizione dei compiti e dell’organizzazione degli help desk definizione delle competenze del personale addetto

Azione 4 - Formazione del personale addetto agli help desk

Azione 5 - Creazione di un sito internet a supporto degli help desk con una rete capace di collegare i diversi servizi in tempo reale

Azione 6 - Assistenza tecnica all’attivazione di help desk

Azione 7 - Campagna informativa sui voucher per la conciliazione

Azione 8 - Campagna informativa sulle caratteristiche del fondo complementare famiglia e sviluppo delle adesioni ai fondi attraverso il meccanismo della scontistica

Azione 9 - Formazione dei promoter della previdenza integrativa

Azione 10 - Monitoraggio e valutazione del progetto

Azione 11 - Diffusione e disseminazione

Azione 12 - Coordinamento del progetto.

Azioni di sistema: 1, 3, 5 (parte), 6, 10, 11, 12

Azioni regionali 2, 4, 5 (parte), 7, 8, 9,

PRODOTTI E RISULTATI ATTESI

* Creazione e realizzazione di punti informativi per la famiglia atti a consentire una adeguata informazione ed una assistenza alla famiglia attraverso l’offerta di un pacchetto integrato di servizi informativi ed orientativi.

* Creazione di un sistema di previdenza integrativa complementare

PARTNERSHIP RILEVANTE PER L’INTERVENTO

Federcasalinghe

Associazioni di categoria (Confesercenti e Confcommercio)

Enti Locali

Istituti di Credito ed Assicurativi

Grande distribuzione

VALORE AGGIUNTO DELL’INTERREGIONALITÀ

Gli obiettivi raggiungibili attraverso l’interregionalità sono:

- Individuazione di metodologie comuni, con particolare riferimento agli aspetti procedurali e gestionali

- Sperimentazione e realizzazione di possibili modelli e procedure comuni

- Collegamento in rete degli sportelli delle varie Regioni

- Individuazione di metodologie comuni, con particolare riferimento alla convenzione con aziende ed esercizi commerciali

- Sperimentazione e realizzazione di possibili modelli e procedure comuni

PROPOSTE PROCEDURALI PER L’ATTIVAZIONE DEL PROGETTO INTERREGIONALE

Il progetto si articola in azioni di sistema da attuarsi per la messa a punto di linee guida sulla base delle quali sviluppare le singole azioni regionali (in particolare azioni 2, 7, 8), ed in azioni coordinate di formazione effettuate a cura delle singole Regioni. Si prevede infine un ritorno all’interregionalità per il monitoraggio, la diffusione e disseminazione del progetto.

AZIONI DI SISTEMA

AZIONE 1

Definizione linee guida azioni regionali (2, 7, 8)

* Impostazione dei criteri generali cui informare la ricerca da effettuarsi (azione 2) a livello di tutte le realtà regionali partecipanti al progetto.

* Linee guida cui informare la campagna di promozione e informazione dei voucher per la conciliazione, anche in rapporto agli strumenti di programmazione delle singole regioni (P.O.R, DOCUP).

* Indicazioni per la campagna informativa sulle caratteristiche del Fondo Complementare Famiglia, articolata in indicazioni generali sulla tematica della Previdenza Complementare, in azioni specifiche riferite agli attori coinvolti a livello delle singole realtà regionali

Importo presunto Euro 30.000,00

AZIONE 3

Definizione dei compiti e dell’organizzazione degli help desk - definizione delle competenze del personale addetto

Sulla base dei risultati della ricerca condotta dalle Regioni interessate al progetto relativamente alla situazione distrettuale di sviluppo della rete di servizi alle famiglie, ai punti di forza e agli eventuali gap, si procederà all’individuazione delle caratteristiche degli “sportelli” informativi sul piano dei compiti e dell’organizzazione e alla definizione delle competenze di quelli che saranno gli operatori destinati a tale servizio in modo da creare una rete di servizi maggiormente completa e omogenea.

Oltre alle funzioni orientative per favorire l’accesso alle informazioni alle famiglie su tutto ciò che può essere di loro utilità (i figli, la casa, le imposte, i rapporti con la Pubblica Amministrazione, il lavoro, la previdenza sociale, la sanità e l’assistenza sociale, etc.) lo “sportello” dovrà inoltre fornire informazioni relative all’accesso al Vaucher quale agevolazione per la conciliazione destinato alle donne che desiderano inserirsi o reinserirsi in un percorso lavorativo e relative all’accesso ai Fondi di Previdenza Complementare per le persone, generalmente donne, che non godono di forme di retribuzione per prestazioni di lavoro extradomestico e quindi non hanno copertura previdenziale.

Per quanto riguarda il personale addetto questo, proprio per il ruolo che riveste, riceverà una formazione adeguata

Importo presunto Euro 30.000,00

AZIONE 5 (parte)

Creazione di pagine web a supporto degli help desk con una rete capace di collegare i diversi servizi in tempo reale

L’azione si articola in attività di sistema ed attività regionali.

La presente scheda riguarda le attività di Sistema.

* Tipizzazione dei contenuti delle pagine

* Inserimento delle stesse nei siti web delle Regioni partecipanti e nelle reti locali delle stesse

* Definizione delle informazioni da trasferire nelle pagine (tale attività sarà effettuata sotto la supervisione di un gruppo di lavoro ristretto in cui sono rappresentate tutte le Regioni che aderiscono al progetto)

* Individuazione dei link di navigazione

* Editing delle pagine

Importo presunto Euro 20.000,00

AZIONE 6

Assistenza tecnica all’attivazione degli help desk

Costituzione di un gruppo di consulenza tecnica costituito da esperti che siano espressione delle Regioni partecipanti al progetto.

Tale gruppo curerà l’assistenza tecnica, sulla base delle linee guida di cui al punto 1, con le seguenti modalità:

* Consulenza telefonica

* Consulenza attraverso pagine web

* Visite in loco

* Effettuazione di momenti di aggiornamento sulla base delle esigenze ravvisate in itinere attraverso circolari, news letter, etc.

* Gestione del registro delle FAQ

* Attivazione numero verde

A cura del gruppo sarà redatta una relazione quali/quantitativa sull’attività di assistenza tecnica espletata.

Importo presunto Euro 50.000,00

AZIONE 10

Monitoraggio e valutazione del progetto

L’azione di monitoraggio accompagnerà il progetto durante tutta la sua durata.

Il monitoraggio fisico e finanziario dovrà in particolare focalizzarsi sulle correlazioni tra le azioni di Sistema e le azioni Regionali.

In particolare saranno oggetto di step specifici di monitoraggio i seguenti momenti del progetto:

* Fase di avvio

* Al termine della fase formativa

* Al termine dell’impostazione dell’attività degli help desk

* Al termine del progetto

E’ previsto che, sulla base della scheda di valutazione allegata al bando, il progetto sia accompagnato da una valutazione di efficacia ed efficienza delle singole attività, da una valutazione intermedia sull’avvio degli help desk, ad una valutazione finale, di primo impatto del sistema relativamente a:

* Funzionamento degli help desk

* Andamento campagna informativa sui voucher

* Adesione ai fondi, sia in termini di soggetti che hanno aderito al meccanismo della Previdenza integrativa, sia in termini di aziende che hanno aderito al sistema della scontistica.

Importo presunto Euro 40.000,00

AZIONE 11

Diffusione e disseminazione

Le esperienze maturate all’interno del progetto, le buone prassi, le modalità operative consolidate nelle singole Regioni saranno messe a confronto e diffuse per individuare le migliori procedure operative.

Per la diffusione dei voucher di Conciliazione e della Previdenza Integrativa sarà prodotto materiale cartaceo rivolto agli stake-holders e alle Regioni e sarà aperto un punto di consulenza generale rivolto agli stessi soggetti.

Tutte queste iniziative saranno parallelamente oggetto di diffusione attraverso il sito web del progetto.

Al termine del progetto sarà organizzato un seminario di diffusione con la partecipazione delle parti sociali interessate al progetto, di Federcasalinghe, del ANCI, delle Regioni.

Importo presunto Euro 50.000,00

AZIONE 12

Coordinamento del progetto

L’azione di coordinamento comprende tutte le attività connesse al funzionamento generale del progetto, sia dal punto di vista organizzativo che amministrativo, e comprende le attività connesse al funzionamento del comitato di pilotaggio.

Oltre a questo il coordinamento comporterà tutte le azioni di informazione sugli aspetti amministrativi, finanziari ed organizzativi per le Regioni che aderiscono al progetto.

Importo presunto Euro 30.000,00

AZIONI REGIONALI

AZIONE 2

Analisi dell’esistente

Ciascuna Regione effettuerà, nel proprio territorio interessato dal progetto, una ricerca, sulla base delle linee guida licenziate nell’azione di sistema N.1, intesa a individuare consistenze e strutture operative in rapporto ai bisogni dell’utenza di progetto, con lo specifico della conciliazione della vita familiare con il lavoro e della previdenza complementare integrativa a favore delle casalinghe.

La ricerca dovrà consentire l’individuazione dei punti di contatto in cui diffondere la rete degli help desk informativi e dei punti distributivi del sistema commerciale che possano costituire momento attivo della campagna informativa.

AZIONE 4

Formazione del personale addetto agli help desk

L’azione intende fornire a personale già impegnato in servizi a carattere informativo o a soggetti interessati e provvisti di specifiche attitudini e formazione gli elementi base per costituire punto di riferimento informativo in merito ai Voucher per la Conciliazione, alla Previdenza Complementare, ai servizi alla famiglia erogati dalla pubblica amministrazione.

In ogni Regione si possono prevedere diversi moduli di formazione sia per gli operatori URP già in servizio, che per personale da trasferire agli stessi.

Le azioni si possono sostanziare il due tipologie:

AGGIORNAMENTO PER PERSONALE CHE GIA’ OPERA NEI SERVIZI DI INFORMAZIONE

* Fase formativa specifica d’aula (40 ore)

* Stage all’interno di strutture della propria Regione (30 ore)

* Visite di scambio all’interno di strutture di altre Regioni partecipanti al progetto (10 ore)

FORMAZIONE DI PERSONALE ADDETTO AL SERVIZIO INFORMATIVO

* Fase formativa generale d’aula (100 ore)

* Fase formativa specifica d’aula (150 ore)

* Stage all’interno di strutture della propria Regione (120 ore)

* Stage all’interno di strutture di altre Regioni partecipanti al progetto per scambio di esperienze (30 ore)

* Esame finale

* Rilascio certificazione

AZIONE 5 (parte)

Creazione di pagine web a supporto degli help desk con una rete capace di collegare i diversi servizi in tempo reale

In ognuna delle regioni aderenti al progetto verranno realizzate pagine specifiche sulla base delle caratteristiche peculiari del sistema regionale.

Sempre a cura delle regioni sarà attivata una modalità operativa in grado di collegare i diversi servizi in tempo reale.

AZIONE 7

Campagna informativa sui voucher per la conciliazione

La campagna informativa sarà rivolta alla potenziale utenza dei voucher, attraverso la produzione di materiale informativo, di agile lettura, da diffondere nella rete distributiva di beni e servizi, presso gli URP dei comuni, delle province, delle ASL e presso gli stessi URP delle Regioni.

Nelle pagine web delle singole Regioni contenute all’interno del sito web di progetto saranno diffuse le stesse informazioni.

La campagna informativa comprenderà inoltre la diffusione di news letter e di materiale di informazione rivolto agli stessi uffici URP destinato a promuovere gli specifici help desk.

AZIONE 8

Campagna informativa sulle caratteristiche del fondo complementare famiglia e sviluppo delle adesioni ai fondi attraverso il meccanismo della scontistica

La campagna avrà caratteristiche analoghe a quella prevista nell’azione 7 ma con la particolarità di stimolare presso i soggetti specificatamente interessati lo sviluppo della Previdenza Complementare.

Il materiale illustrativo sarà diffuso presso gli alunni della scuola elementare e media con la finalità di raggiungere il target specifico delle casalinghe.

Pari azione informativa sarà rivolta allo stesso target attraverso le parti sociali rappresentanti dei punti vendita, con particolare riferimento al settore alimentare, e dalla grande distribuzione.

Si potrà anche utilizzare come canale informativo la rete di punti di aggregazione sul territorio (parrocchia, circoli, associazioni volontariato).

La campagna è finalizzata alla promozione del meccanismo della scontistica sia nei confronti dell’ “utenza” sia nei confronti della rete di sconti. Costruita una promozione forte attraverso la sensibilizzazione alle possibilità offerte dalla scontistica sarà necessario creare dei professionisti del settore che facciano crescere il sistema (vedi scheda 9).

AZIONE 9

Formazione dei promoter della previdenza integrativa

La formazione è rivolta ai seguenti target:

* operatori del sistema delle assicurazioni

* operatori della grande distribuzione

* operatori delle associazioni rappresentative del commercio

La formazione è articolata in pacchetti formativi successivi, di breve durata (70 ore), sulla base della seguente distribuzione:

* corso per promoter del sistema assicurativo: 25 partecipanti

(aspetti previdenziali e assicurativi - 50 ore; promozione della scontistica - 20 ore)

* corso per operatori della grande distribuzione e operatori delle associazioni rappresentative del commercio: 50 partecipanti

(aspetti previdenziali e assicurativi - 20 ore; promozione della scontistica - 50 ore)

Allegato


Allegato C

PROTOCOLLO DI INTESA TRA

LA REGIONE LAZIO

LA REGIONE PIEMONTE

LA REGIONE TOSCANA

La Regione Lazio, nella persona dell’Assessore

La Regione Piemonte, nella persona dell’Assessore

La Regione Toscana, nella persona dell’Assessore

Nell’intento di dare attuazione a progetti interregionali definiti nel QCS obiettivo 3 2000-2006 come “progetti collocati in reti regionali o subregionali a valenza settoriale e/o territoriale che perseguono obiettivi formativi, occupazionali e di sviluppo economico e sociale”

PREMESSO

* che il Quadro Comunitario di Sostegno - Obiettivo 3, così come i relativi documenti di programmazione operativa adottati dalle suddette Amministrazioni, prevede l’impegno (Asse E) a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro

* che il medesimo QCS prevede che, per favorire l’ingresso e sostenere la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, si proceda alla messa a punto di percorsi di raccordo tra le diverse esigenze di vita e di lavoro, sino all’erogazione di un sistema di servizi alla famiglia nati dal mutamento della struttura familiare e che coinvolgono la sfera del sociale

* che nel corso del tempo ci sono state esperienze pilota che hanno contribuito alla creazione di servizi di orientamento e informazione rivolti alle famiglie

* che tali esperienze mancano di percorsi operativi comuni e di una rete di supporto per consentire una gestione omogenea delle informazioni e dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e dare reali e concrete risposte ai numerosi fabbisogni della famiglia

* che le Amministrazioni medesime operano pertanto nell’intento di individuare le caratteristiche degli sportelli informativi collegati con le istituzioni del territorio e di formare gli operatori destinati a tale servizio.

* che il Decreto Legislativo 565 del 16/09/1996, in attuazione della delega di cui alla legge 335/95 istituisce il Fondo di Previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

* Che tale Fondo, istituito presso l’INPS, prevede la possibilità di accreditamento dei contributi pensionistici attraverso i punti accumulati con la spesa nei negozi convenzionati con il Fondo stesso.

* Che in data 17/02/00 la Federcasalinghe, in qualità di associazione di rilievo nazionale rappresentativa dei destinatari del decreto legislativo sopracitato ha promosso un accordo tra tali destinatari per l’Istituzione di un Fondo Pensione Nazionale Complementare di categoria, denominato “Fondo Pensione Complementare di Famiglia”

* Che tale Fondo costituisce elemento innovativo soprattutto in riferimento alla “scontistica” in quanto non ancora applicata

* Che le Amministrazioni medesime operano pertanto nell’intento di diffondere e favorire l’utilizzo di tali servizi.

CONSIDERATO

* che l’attivazione di progetti interregionali, in riferimento alle procedure a tale scopo proposte dal Coordinamento delle Regioni e approvate dal Comitato di Sorveglianza Obiettivo 3 del 20 luglio 2001, costituisce lo strumento idoneo a favorire il necessario coordinamento delle azioni che le Pubbliche Amministrazioni aderenti alla presente intesa intraprenderanno sul proprio territorio in particolare per lo sviluppo di una rete per la costruzione di servizi orientativi ed informativi rivolti alle famiglie

* che tale procedura, ancorché definita per le azioni cofinanziate tramite Fondo Sociale Europeo, può essere utilmente adottata anche qualora le azioni siano finanziate con altre risorse nazionali o regionali

CONCORDANO

* di dare attuazione al progetto interregionale denominato “Edicula lari - Attivazione Help desk Informafamiglia e Fondi di Previdenza Complementare”, di cui si allega la scheda progettuale di descrizione delle principali azioni che si intendono realizzare, obiettivi e costi (All.1) e che costituisce parte integrante del presente Protocollo

* di costituire un Comitato di pilotaggio del progetto interregionale, composto da due rappresentanti regionali designati dalle strutture competenti, con i seguenti compiti:

a. definizione delle linee di indirizzo e gestione dell’intero progetto;

b. indicazione dei rappresentanti regionali per le attività di valutazione delle proposte progettuali relative alle azioni di sistema messe a bando

c. messa a fattore comune delle esperienze delle singole Regioni/PA aderenti;

d. garanzia dell’omogeneità metodologica delle singole azioni realizzate a livello regionale;

e. revisione e adattamento in itinere, laddove necessario, delle metodologie d’intervento e di monitoraggio e valutazione adottate.

Tale Comitato di Pilotaggio potrà avvalersi di un gruppo di esperti, individuati dalle regioni aderenti, e di rappresentanti delle partnership eventualmente attivate.

Le Regioni individuano la Regione Toscana come amministrazione Capofila.

La Regione Toscana, in particolare, in qualità di capofila del progetto si impegna a:

1. Espletare le procedure di evidenza pubblica necessarie per la realizzazione delle Azioni di sistema, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia;

2. Garantire la gestione economico-finanziaria e il monitoraggio, ivi compresa la rendicontazione finale delle risorse finanziarie destinate alle Azioni di sistema e la certificazione delle spese sostenute.

Le Regioni aderenti si impegnano a trasferire le risorse di propria competenza, destinate alle Azioni di sistema, alla capofila Regione Toscana, secondo gli iter interni e coerentemente con le procedure FSE entro i termini necessari per la predisposizione degli atti amministrativi e la conseguente messa a bando delle azioni.

I compiti di segreteria tecnico organizzativa del progetto nonché di organizzazione logistica del Comitato Tecnico si intendono affidati a Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58.

Ciascuna amministrazione firmataria del presente protocollo di intesa si assume gli oneri relativi al coinvolgimento di eventuali esperti di propria nomina ed alla mobilità dei propri componenti il Comitato di Pilotaggio.

Le Amministrazioni firmatarie del presente protocollo d’intesa, ai fini di favorire l’allargamento della “rete” sul tema “Edicula lari - Attivazione Help desk Informafamiglia e Fondi di Previdenza Complementare”, concordano altresì nell’estendere la partecipazione all’iniziativa ad altre Regioni che in prima istanza non abbiano ritenuto di aderire.

Il presente protocollo si intende valido per un periodo corrispondente al ciclo di programmazione comunitaria 2000-2006, fatta salva la facoltà di recesso che ciascuna Amministrazione aderente può motivatamente esercitare.

Letto, approvato e sottoscritto

Data

Regione Lazio

Regione Toscana

Regione Piemonte