Torna al Sommario Indice Sistematico
Bollettino Ufficiale n. 33 del 19 / 08 / 2004
Deliberazione della Giunta Regionale 19 luglio 2004, n. 58-13089
Adesione della Regione Piemonte al Progetto interregionale Re-tel: rete per la costruzione di servizi di orientamento, formazione e telelavoro. Assegnazione a favore della Direzione Formazione Professionale - Lavoro della somma di euro 60.000,00, mediante accantonamento su capitoli vari del Bilancio 2004. Misura E 1
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di aderire, attraverso la sottoscrizione da parte dellAssessore delegato del relativo protocollo dintesa, alla realizzazione del progetto interregionale denominato Re-tel: rete per la costruzione di servizi di orientamento, formazione e telelavoro;
di individuare la Regione Toscana come capofila e mandataria per lattuazione del Progetto;
di autorizzare il Direttore Regionale alla Formazione Professionale - Lavoro ad adottare, per quanto di competenza, tutti i provvedimenti amministrativi necessari allattuazione del Progetto nonché a nominare congiuntamente gli esperti e i funzionari della Regione Piemonte allinterno del Comitato di Pilotaggio.
Alla somma complessiva di euro 60.000,00 si fa fronte come segue:
- per euro 60.000,00 mediante accantonamento ed assegnazione alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro sui sottoelencati capitoli del bilancio 2004:
- euro 27.000,00 sul cap. 11546/2004 (FSE) (101242/A)
- euro 26.400,00 sul cap. 11442/2004 (FR) (101243/A)
- euro 6.600,00 sul cap. 11540/2004 (cof. reg.) (101244/A)
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dellart. 65 dello Statuto e dellart. 14 del D.P.G.R. n.8/R/2002.
(omissis)
Allegato A
PROTOCOLLO DI INTESA TRA
La Regione Piemonte
La Regione Toscana
La Regione Lazio
La Regione Sardegna
La Regione Lombardia
La Provincia Autonoma di Bolzano
La Regione Autonoma Valle dAosta
La Regione ..........
In attuazione e nellintento di contribuire al raggiungimento degli obiettivi e delle strategie di sviluppo dei propri Programmi operativi regionali 2000-2006 ed in particolare di quelli mirati a migliorare laccesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
La Regione Piemonte, nella persona dellAssessore ..............
La Regione Toscana, nella persona dellAssessore ................
La Regione Lazio, nella persona dellAssessore ................
La Regione Sardegna, nella persona dellAssessore ..............
La Regione Lombardia, nella persona dellAssessore ............
La Provincia Autonoma di Bolzano, nella persona dellAssessore ...............
La Regione Autonoma Valle dAosta, nella persona dellAssessore ................
La Regione ........., nella persona dellAssessore ................
PREMESSO CHE
- Il Reg CE 1784/1999 del 12 luglio 1999 relativo al FSE nelle premesse e negli articoli relativi ai compiti e al campo di applicazione prevede che il fondo contribuisca, tra gli altri a promuovere un elevato livello di occupazione, la parità di uomini e donne e la coesione economica e sociale, con particolare attenzione alle persone soggette a rischio di esclusione sociale, anche attraverso lattuazione di misure specifiche atte a migliorare laccesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;
- La strategia europea per loccupazione delineata dal Consiglio Europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 e ribadita dal Consiglio europeo di Stoccolma del 23 e 24 marzo 2001 fissa, tra gli obiettivi da raggiungere, linnalzamento del tasso di occupazione medio europeo al 70% e lelevazione delloccupazione femminile al 60%. In particolare lUnione Europea intende favorire gli aspetti della parità delle pari opportunità, compresa la lotta alla segregazione occupazionale orizzontale e verticale, rendendo più agevole conciliare vita professionale e vita familiare, e favorire linclusione sociale sviluppando azioni prioritarie indirizzate a particolari gruppi;
- La comunicazione della Commissione delle CE al parlamento Europeo e al Consiglio del 3 febbraio 2003 Strategia quadro sulla parità tra uomini e donne: programma di lavoro 2003" ribadisce che tra le priorità dazione per lanno corrente vi sono lintegrazione della prospettiva di genere nelle iniziative strategiche e azioni specifiche destinate al sesso svantaggiato o sottorappresentato;
- La risoluzione del Consiglio Europeo del 15 luglio 2003 (GUCE C 175/2 del 24-07-2003), relativa alla promozione delloccupazione e dellintegrazione sociale delle persone con disabilità, invita gli stati membri a promuovere la piena integrazione e partecipazione sociale delle persone con disabilità fisiche o intellettive ed a rimuovere gli ostacoli che si frappongono allintegrazione e alla partecipazione nellambito del mercato del lavoro;
- I nuovi indirizzi per i Piani dazione nazionali per lOccupazione, approvati con Decisione del Consiglio n. 10567/03 del 14 luglio 2003 prevedono due specifiche priorità dazione sulle pari opportunità: una relativa al sostegno alla parità tra i sessi in materia di occupazione e retribuzione e laltra finalizzata alla promozione dellintegrazione e misure contro la discriminazione di categorie svantaggiate;
- Il Quadro Comunitario di Sostegno - Obiettivo 3, così come i relativi documenti di programmazione operativa adottati dalle suddette Amministrazioni, prevede limpegno volto a migliorare laccesso e la partecipazione delle donne al lavoro (Asse E) e la promozione di pari opportunità nellaccesso al lavoro per le persone a rischio di esclusione sociale (Asse B). Il medesimo QCS ribadisce che, per favorire lingresso e sostenere la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, si proceda alla messa a punto di strategie per lo sviluppo di politiche attive del MdL per combattere e prevenire la disoccupazione di lunga durata (asse A), promozione di pari opportunità per tutti nellaccesso al MdL, con particolare attenzione per le persone che rischiano lesclusione sociale (Asse B), nonché a misure specifiche intese a migliorare laccesso e la partecipazione delle donne al MdL, compreso lo sviluppo delle carriere e laccesso a nuove opportunità di lavoro compresa limprenditorialità femminile ed a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel MdL (asse E)
- La legislazione nazionale riguardante le politiche di genere promuove luguaglianza di diritti tra uomini e donne nellaccesso al lavoro e interviene a favore delle politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia, in particolare la Legge n. 903/77 per labolizione delle discriminazioni in base al sesso nei concorsi pubblici, la Legge n. 125/91 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna, la Legge n. 215/92 Azioni positive per limprenditoria femminile, la Legge n. 53/2000 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città;
- La Conferenza mondiale delle donne di Pechino del 1995 ha individuato nei termini di mainstreaming e di empowerment gli strumenti finalizzati allacquisizione di poteri e di responsabilità da parte delle donne, recepiti dallItalia attraverso il D.P.C.M. 27 marzo 1997 che ha identificato nellacquisizione di poteri e responsabilità lobiettivo strategico per raggiungere le condizioni di empowerment, la conseguente verifica della stessa Direttiva realizzata nel 2000 e la recente riforma dellart. 51 della Costituzione italiana;
- i POR, sia delle Regioni/Province Autonome ob.3 che ob.1, prevedono che alcune iniziative possano essere realizzate tramite progetti interregionali, definendo come tali quei progetti collocati in reti regionali o subregionali a valenza settoriale e/o territoriale che perseguono obiettivi formativi, occupazionali, di sviluppo economico e sociale e prevedendo per la loro realizzazione forme specifiche di coordinamento interregionale, di accesso, attuazione, controllo, monitoraggio e valutazione.
- tale procedura, ancorché definita per le azioni cofinanziate tramite Fondo Sociale Europeo, può essere utilmente adottata anche qualora le azioni siano finanziate con altre risorse nazionali o regionali;
CONSIDERATO CHE
- le Regioni e Province Autonome, di comune accordo promuovono e collaborano allo sviluppo delle iniziative progettuali sulle pari opportunità di genere sui temi della conciliazione, della prevenzione del fenomeno della tratta delle donne, del potenziamento della dimensione di genere e delle pari opportunità nei sistemi formativi e universitari;
- Lattivazione di progetti interregionali costituisce lo strumento idoneo a favorire il necessario coordinamento delle azioni che le Pubbliche Amministrazioni aderenti alla presente intesa intraprenderanno sul proprio territorio;
- Le Amministrazioni firmatarie hanno dato particolare priorità alla realizzazione di strategie mirate alla promozione delle pari opportunità attraverso le forme e le azioni che le stesse amministrazioni regionali promotrici del presente protocollo individueranno;
CONCORDANO DI
- Promuovere e realizzare progetti interregionali sulla tematica delle Pari Opportunità
- Costituire un Tavolo Tecnico, composto da due rappresentanti designati da ciascuna amministrazione, con compiti di raccordo, coordinamento e omogeneizzazione tra i singoli progetti. Tale Tavolo per alcune tematiche specifiche potrà essere allargato a rappresentanti di altre istituzioni nazionali e/o organismi preposti alla promozione delle pari opportunità
- Costituire altresì un Gruppo di Lavoro per ciascun progetto che verrà approvato, composto da due rappresentanti designati da ciascuna Amministrazione aderente, con i seguenti compiti:
a) definizione delle linee dindirizzo dei singoli progetti e gestione operativa dei progetti;
b) messa a fattore comune delle esperienze delle singole Regioni / P.A. aderenti;
c) garanzia dellomogeneità metodologica delle singole azioni realizzate a livello regionale;
d) revisione e adattamento in itinere, laddove necessario, delle metodologie dintervento, di monitoraggio e di valutazione adottate.
Tali Gruppi di Lavoro potranno avvalersi di esperti/e, individuati dalle Regioni/P.A. aderenti, dalle rispettive Istituzioni di parità e da rappresentanti delle partnership eventualmente attivate.
Le Regioni / P.A. individuano la Regione Piemonte come amministrazione coordinatrice dei lavori del Tavolo Tecnico.
Ciascuna amministrazione firmataria mette a disposizione proprie risorse per far fronte ai costi di attuazione della dimensione interregionale delle iniziative cui aderisce, al coinvolgimento degli esperti, alla mobilità dei membri del Tavolo Tecnico e dei Gruppi di Lavoro.
I compiti di segreteria tecnico organizzativa del progetto nonché di organizzazione logistica del Comitato Tecnico si intendono affidati a Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58.
Le Amministrazioni firmatarie del presente protocollo dintesa, ai fini di favorire lallargamento della rete sul tema, concordano altresì nellestendere la partecipazione alliniziativa ad altre Regioni e Province Autonome che, pur non aderendo in prima istanza, chiedano di essere ammesse alle azioni di diffusione e trasferibilità delle quali si faranno carico con risorse proprie.
Il presente protocollo si intende valido per un periodo corrispondente al ciclo di programmazione comunitaria 2000-2006, fatta salva la facoltà di recesso che ciascuna Amministrazione aderente può motivatamente esercitare.
Letto, approvato e sottoscritto
Data
Regione Piemonte
Regione Toscana
Regione Lazio
Regione Lombardia
Regione Sardegna
Prov. Aut. di Bolzano
Regione Valle dAosta
Allegato B
PROGETTO INTERREGIONALE RE-TEL: RETE PER LA COSTRUZIONE DI SERVIZI DI ORIENTAMENTO, FORMAZIONE E TELELAVORO.
Regione proponente: Toscana
Regioni partner: Piemonte - Veneto
Il CONTESTO DELLINTERVENTO
Il progetto proposto si incentra sulla problematica dellinserimento delle persone svantaggiate nel mercato del lavoro, attraverso luso della tecnologia di comunicazione.
Dallanalisi dellattuale situazione emerge un panorama articolato come segue:
a) sviluppo diversificato e diseguale delle regole, dei meccanismi e delle modalità di fruizione delle nuove tecnologie;
b) nel corso del tempo ci sono state alcune esperienze pilota (soprattutto di Cooperative di tipo b) che però non sono riuscite a stabilizzare la creazione di percorsi operativi comuni;
c) le nuove tecnologie sono utilizzate senza che ci si ponga il problema del trasferimento delle competenze necessarie per far sì che i soggetti svantaggiati gestiscano in autonomia gli strumenti preposti.
OBIETTIVI
Lobiettivo di fondo del progetto RE-TEL è quello di superare lattuale localizzazione dei servizi telematici in rete e di renderli fruibili da parte di soggetti svantaggiati, con particolare riferimento ai soggetti disabili, nel rispetto delle pari opportunità.
OBIETTIVI SPECIFICI
* Ricognizione, confronto e razionalizzazione delle esperienze, a favore dei soggetti svantaggiati, presenti nelle diverse realtà territoriali
* Creazione di un gruppo di lavoro multiregionale costituito da esperti che valutino le esperienze presenti e che individuino un modello operativo da sperimentare, applicabile sul territorio nazionale
* Creazione di una rete di supporto on-line che permetta di rendere visibili tutte le esperienze di formazione e di lavoro nonché il modello operativo
* Individuazione di buone prassi al fine di consentire laffidamento di attività di telelavoro, anche in telecentro a cooperative sociali di tipo B o a singoli disabili, e indicazione delle aree operative da esternalizzare
* Attivazione di servizi di orientamento, formazione professionale e preparazione al lavoro, in particolare nel settore del telelavoro e della teleformazione, per promuovere loccupabilità nelle regioni
* Introduzione di una fase di tutoraggio, che consenta un aiuto globale alla persona svantaggiata accompagnandola nellinserimento e nel percorso lavorativo, attraverso la creazione di una rete di supporto on-line e lattività di sostegno con figure qualificate di supporto
* Diffusione del modello operativo e identificazione delle buone prassi per la trasferibilità su territorio nazionale
* Definizione delle linee-guida per diffondere il risultato del progetto sperimentato
AZIONI PREVISTE
* Messa a punto dei modelli operativi e formativi per la realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo attraverso le nuove tecnologie e la comunicazione
* Creazione rete di supporto on-line che coinvolga le esperienze in atto, particolarmente quelle in cui operano cooperative di tipo b; produzione di un pacchetto di auto apprendimento; produzione di un pacchetto applicativo; sperimentazione delle procedure di autoapprendimento e di lavoro
* Diffusione e disseminazione dei risultati intermedi e finali
* Sperimentazione del modello
RISULTATI ATTESI
1. Individuazione di un modello operativo da diffondere su territorio nazionale
2. Creazione di una rete di supporto on-line che renda visibile tutte le esperienze di formazione, lavoro e il modello operativo
3. Creazione di un sistema teso a implementare loccupabilità, attraverso:
* La creazione di una banca dati delle imprese disponibili ad affidare commesse di lavoro, in particolare nel settore del telelavoro e del lavoro in Cooperative sociali di tipo B. La banca dati dovrà contenere informazioni sulle commesse che le imprese sono disponibili ad esternalizzare e le abilità professionali richieste per lesternalizzazione
* Supporto allautoimprenditorialità
4. Diffusione del modello operativo e delle buone prassi
5. Individuazione delle linee guida per diffondere il risultato del progetto
6. Messa a punto di un pacchetto di autoapprendimento per le parti sociali e per i rappresentanti delle categorie dei disabili
7. Messa a punto di un pacchetto applicativo che consenta di implementare loccupabilità dei disabili attraverso i Centri per limpiego
8. Seminario informativo aperto a tutte le categorie sociali regionali e nazionali e alle istituzioni, in ciascuna Regione e un seminario di tutte le Regioni.
AZIONI PREVISTE
Azioni di sistema (Azioni interregionali):
1. Analisi dettagliata dei fabbisogni. Creazione gruppo di lavoro multiregionale
2. Messa a punto dei modelli operativi e formativi con lobiettivo di individuare le caratteristiche delle funzioni della figura del telelevoratore
3. Creazione rete di supporto on-line finalizzata allorientamento al lavoro delle persone svantaggiate e allinformazione di Enti e Istituzioni
4. Percorso di formazione basato sulle procedure di auto apprendimento e formazione a distanza supportato da un pacchetto applicativo in linea
5. Diffusione e disseminazione dei risultati intermedi e finali
6. Valutazione e controllo di qualità; validazione delle metodiche
7. Monitoraggio
8. Coordinamento e pilotaggio
Importo presunto euro 240.000,00
Azioni Regionali (facoltative):
1. Diffusione del pacchetto di autoapprendimento e del pacchetto applicativo
2. Diffusione, mediante un seminario informativo, in ciascuna Regione, aperto a tutte le categorie sociali regionali e nazionali e alle istituzioni
Importo indicativo euro 30.000,00
AZIONE 1
Analisi dettagliata dei fabbisogni
Creazione gruppo di lavoro multiregionale
Il progetto non può prescindere da una analisi di dettaglio delle esperienze in atto e dalla valutazione del loro rapporto con la dinamica del mercato del lavoro. Serve comprendere profondamente come, a fronte dello sviluppo di competenze individuali delle persone svantaggiate (superamento delle barriere tecnologiche avvenuto negli ultimi anni), non vi sia un consolidamento della presenza di queste risorse umane omogeneo nella nicchia del telelavoro.
In particolare, anche alla luce delle legge 68/99 saranno analizzati i comportamenti del mondo dellimpresa, anche di quella della comunicazione, per riuscire a comprendere le opportunità e le richieste di servizi e risorse qualificate. Una analisi puntuale sarà finalizzata alle attività svolte dalle Cooperative di tipo b nel settore. Attenzione sarà posta anche al ruolo delle Istituzioni e degli Enti Locali che potrebbero costituire motore importante nello sviluppo del telelavoro. LAzione sarà articolata in un vero e proprio lavoro di ricerca e di contatto con il modo della cooperazione e degli Enti, favorendo i contatti con le esperienze di telelavoro autonomo esistenti.
Sarà attivato inoltre il gruppo di lavoro di progetto per la pianificazione delloperatività del progetto.
Ogni regione aderente al progetto indicherà due esperti selezionati sulla base delle esperienze professionali nellambito delle tematiche oggetto del progetto. Lelenco degli esperti sarà validato dal Comitato di Pilotaggio che lo trasmetterà alla Regione capofila per la formalizzazione.
Importo presunto Euro 20.000,00
AZIONE 2
Messa a punto dei modelli operativi e formativi
Lattività si incentra su un duplice percorso:
* Validazione di un modello omogeneo di sviluppo delle procedure di inserimento nel mercato del lavoro delle nuove tecnologie e della comunicazione
* Validazione dei percorsi formativi per la qualificazione delle competenze di ingresso
Saranno definititi i percorsi di matching tra i requisiti richiesti per la realizzazione di servizi e le competenze base per la loro realizzazione da parte della singola persona o da gruppi (telecentri).
In questa fase sarà definito il gruppo di tutoraggio, regionale e interregionale, che costituisce linterfaccia primaria con le persone che seguiranno il corso di autoapprendimento e la Fad.
Particolare attenzione sarà dedicata alla verifica dei modelli operativi di telelavoro per le cooperative di tipo b che aderiranno al progetto.
Importo presunto Euro 20.000,00
AZIONE 3
Creazione rete di supporto on-line
Tutte le esperienze di telelavoro, sia singole che effettuate in telecentri, saranno messe in contatto tra di loro con un collegamento in rete teso a costituire :
* uno strumento di costituzione di massa critica a livello interregionale tale da rendere visibile la presenza di competenze e che faccia conoscere le opportunità di questa tipologia professionale;
* un supporto per lo scambio di esperienze e di occasioni di orientamento e di lavoro.
In particolare sarà sviluppata una attività di orientamento professionale e di orientamento al lavoro che coinvolga i Centri per lImpiego ma anche le Istituzioni, le Associazioni di persone con disabilità, la Cooperazione di tipo b.
Saranno predisposte le procedure per la somministrazione dei pacchetti di autoapprendimento e formazione a distanza.
Importo presunto Euro 50.000,00
AZIONE 4
Percorso di formazione basato sulle procedure di auto apprendimento e formazione a distanza. Supportato da un pacchetto applicativo in linea
Si prefigura come vero e proprio momento di formazione delle persone svantaggiate che già operano o che, in possesso di competenze di base, intendono implementarle per un percorso di inserimento lavorativo.
Utilizzando la rete di comunicazione approntata e le esperienze già maturate dalle Regioni si procederà con procedure di formazione a distanza finalizzate a garantire:
- lautoapprendimento di pacchetti sw maggiormente diffusi nel mercato;
- lapprendimento delle tecniche di lavoro condiviso a distanza (tecniche del telelavoro);
- lapprendimento del lavoro di gruppo e cooperativo che è alla base di ogni servizio in rete.
Sarà particolarmente seguita la fase di sperimentazione attraverso la simulazione e momenti di attività reale.
Lazione prevede nello specifico:
1. Implementazione e verifica del pacchetto di autoapprendimento
2. Selezione di un gruppo di operatori che somministreranno nelle varie regioni il pacchetto operativo
3. Selezione degli allievi: soci di Cooperative di tipo b o comunque persone con competenze di base (anche in uscita dalla scuola)
4. Attività di verifica delle competenze acquisite e del tirocinio svolto
Importo presunto Euro 80.000,00
AZIONE 5
Diffusione e disseminazione dei risultati intermedi e finali
Costituirà parte sostanziale dellintero percorso per il raggiungimento delle azioni sinergiche previste dal progetto.
La diffusione sarà così articolata:
* Realizzazione di opuscoli cartacei allatto dell attivazione dei servizi di orientamento e formazione professionale;
* Realizzazione di opuscoli cartacei sul modello operativo e buone prassi individuate dal progetto;
* Diffusione tramite i siti web dei partner dei risultati intermedi e finali.
Importo presunto Euro 10.000,00
AZIONE 6
Valutazione e controllo di qualità
Il progetto, secondo il sistema di qualità, sarà monitorato nella fase di accesso al servizio, di erogazione della prestazione ed in quella di post formazione, secondo un sistema di requisiti generali relativamente ai quali saranno fissati standard da soddisfare.
Lo staff progettuale e il coordinamento progettuale, avranno il compito, rispettivamente, delleffettuazione e della verifica degli esiti delle azioni di monitoraggio. La direzione progettuale, sulla base di periodiche revisioni, avrà il compito di adottare azioni correttive in presenza di non conformità, e di predisporre modifiche di contratto, secondo una visione sistemica del processo di erogazione delle attività formative, improntata alla logica del miglioramento continuo.
La direzione del progetto, in stretto collegamento con il coordinamento e i responsabili amministrativi di progetto, effettuerà il costante monitoraggio del progetto, con la supervisione dei RpQ degli enti attuatori.
Importo presunto Euro 20.000,00
AZIONE 7
Monitoraggio
Il monitoraggio, inteso come insieme delle attività di verifica e autovalutazione svolte dal progetto, si fonderà su procedure sistematiche e obiettive e tenderà ad accertare sia che le attività del progetto si svolgano come programmato, sia in quale misura vengono rispettati gli obiettivi di tutti coloro che partecipano al progetto stesso.
Il monitoraggio servirà ad individuare i problemi e i miglioramenti da apportare, svolgere attività di autoverifica, analizzare il raggiungimento degli obiettivi dei diversi partner.
Verrà programmato tenendo conto di:
* pianificazione obiettivi
* pianificazione fasi principali
* analisi degli scostamenti
* tempi di realizzazione
* risorse impiegate.
Verrà realizzato un report finale che conterrà gli esiti dellattività di monitoraggio e si svilupperà in unanalisi relativa al soddisfacimento degli standard, alla definizione delle non conformità verificatesi e delle azioni correttive adottate, alle modifiche di contratto intervenute. Responsabile del report finale sarà il direttore di progetto.
Importo presunto Euro 20.000,00
AZIONE 8
Coordinamento e pilotaggio
Il coordinamento del progetto provvederà alle supervisione e alle verifiche sulla gestione.
Le finalità consistono in :
* verifica delladempimento degli obblighi contrattuali;
* individuazione dei settori di miglioramento per la realizzazione degli obiettivi del progetto e del programma;
* livello di soddisfazione del sistema clientela: contesto produttivo dei soggetti collettivi interessati, destinatari delle ricadute dellintervento e contesto sociale di questi ultimi, sistema della formazione.
Il coordinamento provvederà, ai fini della rilevazione della customer satisfation e della rispondenza alle specifiche, un audit in itinere, ex post ed a freddo, effettuato per mezzo di questionari somministrati alla totalità dei soggetti interessati o a campioni significativi di questi ultimi, a seconda del grado di coinvolgimento della classe di appartenenza nel sistema della clientela del progetto.
Importo presunto Euro 20.000,00
AZIONI REGIONALI
AZIONE 1
Diffusione pacchetto autoapprendimento
Diffusione del pacchetto di autoapprendimento e del pacchetto applicativo.
Verranno coinvolti in particolare i Centri per lImpiego, le Agenzie formative pubbliche e private, le Istituzioni, le Associazioni di persone con disabilità, le Cooperative sociali di tipo b.
Importo presunto Euro 15.000,00
AZIONE 2
Seminari informativi
In ognuna delle regioni aderenti al progetto verrà organizzato un seminario informativo. Questo sarà aperto e prevederà la partecipazione dei partner progettuali delle altre regioni e di loro rappresentanti istituzionali.
Sarà aperto a tutte le categorie sociali sia regionali che nazionali, nonché alle Istituzioni pubbliche e private.
Importo presunto Euro 15.000,00
Allegato C
PROTOCOLLO DI INTESA TRA
LA REGIONE TOSCANA
LA REGIONE PIEMONTE
LA REGIONE VENETO
La Regione Toscana, nella persona dellAssessore
La Regione Piemonte, nella persona dellAssessore
La Regione Veneto, nella persona dellAssessore
Nellintento di dare attuazione a progetti interregionali definiti nel QCS obiettivo 3 2000-2006 come progetti collocati in reti regionali o subregionali a valenza settoriale e/o territoriale che perseguono obiettivi formativi, occupazionali e di sviluppo economico e sociale
PREMESSO
- che la messa in opera di adeguati strumenti atti a favorire linserimento e lintegrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato già emerge quale finalità primaria della Legge 12 marzo 1999, n. 68 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.68 del 23 marzo 1999 - Supplemento Ordinario n. 57 che punta a favorire lincontro tra il disabile e limpresa attraverso percorsi di inserimento personalizzato che contemplano lerogazione di servizi quali formazione, sostegno, consulenza e tutoraggio
- che le Regioni operano pertanto nellintento di contribuire al consolidamento e allo sviluppo di una offerta formativa in grado di superare lattuale localizzazione dei servizi telematici in rete e di renderli fruibili da parte dei soggetti svantaggiati, con particolare riferimento ai soggetti disabili, nel rispetto delle pari opportunità.
- che il Quadro Comunitario di Sostegno - Obiettivo 3, così come i relativi documenti di programmazione operativa adottati dalle suddette Amministrazioni, prevede limpegno (Asse B) di favorire il primo inserimento lavorativo o il reinserimento di soggetti a rischio di esclusione sociale.
- che il Consiglio Europeo, con Risoluzione del 17 giugno 99, ha esortato gli Stati Membri ad elaborare iniziative politiche preventive ed attive, al fine di perseguire linserimento nel settore privato, incluso il lavoro autonomo, e nel settore pubblico, evocando espressamente come nuova opportunità di lavoro per i disabili la Società dellinformazione.
- che nel corso del tempo ci sono state esperienze pilota che però non sono riuscite a stabilire la creazione di percorsi operativi comuni
CONSIDERATO
* che lattivazione di progetti interregionali, in riferimento alle procedure a tale scopo proposte dal Coordinamento delle Regioni e approvate dal Comitato di Sorveglianza Obiettivo 3 del 20 luglio 2001, costituisce lo strumento idoneo a favorire il necessario coordinamento delle azioni che le Pubbliche Amministrazioni aderenti alla presente intesa intraprenderanno sul proprio territorio in particolare per lo sviluppo di una rete per la costruzione di servizi di orientamento, formazione e telelavoro in particolare rivolti a persone disabili.
* che tale procedura, ancorché definita per le azioni cofinanziate tramite Fondo Sociale Europeo, può essere utilmente adottata anche qualora le azioni siano finanziate con altre risorse nazionali o regionali
CONCORDANO
* di dare attuazione al progetto interregionale denominato RE-TEL: Rete per la costruzione di servizi di orientamento, formazione e telelavoro, di cui si allega la scheda progettuale di descrizione delle principali azioni che si intendono realizzare, obiettivi e costi (All.1) e che costituisce parte integrante del presente Protocollo.
* di costituire un Comitato di pilotaggio del progetto interregionale, composto da due rappresentanti regionali designati dalle strutture competenti, con i seguenti compiti:
a. definizione delle linee di indirizzo e gestione dellintero progetto;
b. designazione dei rappresentanti regionali per le attività di valutazione delle proposte progettuali relative alle azioni di sistema messe a bando
c. messa a fattore comune delle esperienze delle singole Regioni/PA aderenti;
d. garanzia dellomogeneità metodologica delle singole azioni realizzate a livello regionale;
e. revisione e adattamento in itinere, laddove necessario, delle metodologie dintervento e di monitoraggio e valutazione adottate.
Tale Comitato di Pilotaggio potrà avvalersi di un gruppo di esperti, individuati dalle regioni aderenti, e di rappresentanti delle partnership eventualmente attivate.
Le Regioni individuano la Regione Toscana come amministrazione Capofila.
La Regione Toscana, in particolare, in qualità di capofila del progetto si impegna a:
1. Espletare le procedure di evidenza pubblica necessarie per la realizzazione delle Azioni di sistema, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia;
2. Garantire la gestione economico-finanziaria e il monitoraggio, ivi compresa la rendicontazione finale delle risorse finanziarie destinate alle Azioni di sistema e la certificazione delle spese sostenute.
Le Regioni aderenti si impegnano a trasferire le risorse di propria competenza, destinate alle Azioni di sistema, alla capofila Regione Toscana, secondo gli iter interni e coerentemente con le procedure FSE entro i termini necessari per la predisposizione degli atti amministrativi e la conseguente messa a bando delle azioni.
I compiti di segreteria tecnico organizzativa del progetto nonché di organizzazione logistica del Comitato Tecnico si intendono affidati a Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58.
Ciascuna amministrazione firmataria del presente protocollo di intesa si assume gli oneri relativi al coinvolgimento di eventuali esperti di propria nomina ed alla mobilità dei propri componenti il Comitato Tecnico
Le Amministrazioni firmatarie del presente protocollo dintesa, ai fini di favorire lallargamento della rete sul tema Retel - Rete per la costruzione di servizi di orientamento, formazione e telelavoro, concordano altresì nellestendere la partecipazione alliniziativa ad altre Regioni che in prima istanza non abbiano ritenuto di aderire.
Il presente protocollo si intende valido per un periodo corrispondente al ciclo di programmazione comunitaria 2000-2006, fatta salva la facoltà di recesso che ciascuna Amministrazione aderente può motivatamente esercitare.
Letto, approvato e sottoscritto
Data
Regione Toscana
Regione Piemonte
Regione Veneto
Regione Calabria