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Bollettino Ufficiale n. 32 del 12 / 08 / 2004

Codice 24.3
D.D. 7 luglio 2004, n. 224

XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 - Opere connesse - Procedura ex art. 9 della L.285/00 e fase di verifica della procedura di VIA ex art. 10 della L.R 40/98 - Progetto di “Collettamento fognario e depurazione delle acque reflue delle Valli Chisone e Germanasca e adeguamento del depuratore Pinerolo Porte al D.Lgs. n. 152/99 e suo potenziamento a servizio dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca”

IL DIRIGENTE

Considerato che:

In data 14/04/2004, con nota prot. 67827 di pari data, recepita con prot. 3707 /24 del 16/04/04, l’ACEA Pinerolese Industriale Spa, avente sede in Pinerolo - Via Vigone n. 32, ha trasmesso alla Direzione Regionale Pianificazione Risorse Idriche la richiesta d’attivazione della Conferenza dei Servizi Preliminare ai sensi del comma 2, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285 e comma 1 e 10 dell’art. 4 della Legge Regionale 14 dicembre 1998 n. 40 (fase di verifica della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale) nonché d’attivazione contestuale del procedimento di valutazione d’incidenza ai sensi dell’art. 5 del DPR 357/1997( SIC Orsiera Rocciavrè IT1110006 e SIC Val Troncea IT1110080) relativamente al progetto" Collettamento fognario e depurazione delle acque reflue delle Valli Chisone e Germanasca e adeguamento del depuratore Pinerolo Porte al D. Lgs n. 152/1999 e suo potenziamento a servizio dei comuni delle Valli Chisone e Germanasca".

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 10, comma 2 della L.R. 40/98 presso l’Ufficio di Deposito progetti regionale cui all’art. 19 della predetta Legge Regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto in argomento è stato accompagnato dalla Determinazione del Direttore Generale dell’Autorità d’Ambito Torinese n. 29 del 13 aprile 2004 di approvazione del progetto preliminare dell’opera dell’importo complessivo pari a euro 45.730.000,00 al netto IVA, finanziati per euro 21.2777.656,00 a valere sui fondi programmati per le opere connesse ai XX Giochi Olimpici Invernali - progetti n. 57-58-59 -60/sistema acquedotti, fognature e collettori, per euro 2.582.285,00 a valere su finanziamenti assegnati a seguito dell’evento alluvionale del 2000, per euro 1.549.371,00 a valere su finanziamenti assegnati ex legge 183/89 - annualità 98/99, 2002 e 2003 - e per la rimanente parte a valere sui proventi tariffari.

Il progetto presentato rientra nella L.R. 40/98 nella categoria progettuale n. 17 dell’Allegato B1: “Impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 13.000 abitanti equivalenti”; le opere di collettamento sono opere funzionalmente connesse e pertanto ricadono anch’esse nella fase di verifica.

I lavori in progetto si riferiscono infatti alla realizzazione di un sistema di collettori fognari intercomunali di raccolta delle acque reflue dei seguenti Comuni della Val Chisone: Porte, San Germano Chisone, Villar Perosa, Pinasca, Inverso Pinasca, Pomaretto, Perosa Argentina, Roure, Fenestrelle, Usseaux, Pragelato, Perrero e Prali; tali collettori convoglieranno i reflui all’esistente impianto di depurazione ubicato a Pinerolo, che sarà oggetto di intervento di ampliamento di potenzialità e di adeguamento alla vigente normativa; con tale intervento oltre alla razionalizzazione del sistema fognario e depurativo è prevista la dismissione di alcuni impianti di modesta utenza a servizio di singoli Comuni ormai obsoleti o impropriamente ubicati.

Il progetto risulta articolato nei seguenti gruppi di opere:

a) collettore di valle: è costituito da un sistema fognario di circa 40 km di collettori fognari destinati a raccogliere le acque reflue delle fognature comunali dei sopraindicati Comuni con inizio dalla frazione Borgata di Sestriere fino all’immissione nell’impianto di depurazione ubicato nel Comune di Pinerolo; i collettori a seconda delle zone di intervento saranno costituiti da tubazioni in ca, da tubazioni in PEAD spiralato e da tubazioni in ghisa sferoidale con diametri variabili da 350 a 800 mm. Una gran parte dei collettori, per uno sviluppo di circa 20 km circa, è ubicata lungo la SR n. 23; alcune tratte, per uno sviluppo di circa 1200 ml inteferiscono con aree di rispetto di pozzi idropotabili e ivi sono previste incamiciature di protezione. Le opere sono completate da circa 800 ml di attraversamenti aerei nonché da opere di difesa per le tratte in alveo o in prossimità del medesimo nonché da opere murarie di difesa e contenimento in situazioni di passaggio particolari. I collettori sono dotati di un sistema di ispezione costituito da circa 550 camerette;

b) collettori secondari ed interventi di carattere locale: i collettori secondari sono costituiti dalle tratte di connessione, con annessi sfioratori di piena, delle reti fognarie dei concentrici comunali o delle frazioni dei Comuni collegabili al collettore di valle. Per i punti di scarico non allacciabili sono previste opere di manutenzione dei manufatti di chiarificazione esistenti (una trentina circa) e l’installazione di n. 7 nuovi manufatti. A completamento è previsto un intervento di parziale riabilitazione dell’esistente collettore Pinerolo - Porte,

c) dismissione impianti esistenti: la realizzazione del collettore di valle e degli allacci secondari dei terminali delle fognature comunali al collettore di valle comporterà la progressiva dismissione degli impianti di depurazione locali (i più importanti: Villar Perosa, Perosa Argentna, Roure, Fenestrelle, Pragelato Ruà); per i siti di tali impianti si prevedono gli interventi di demolizione delle opere esistenti , recupero degli inerti, del ferro di armatura e delle apparecchiature elettromeccaniche, lo smaltimento a discarica dei rifiuti rimasti nonché la bonifica, il recupero e la riqualificazione ambientale dell’area;

d) impianto di depurazione centralizzato di Pinerolo: la prevista rete di collettori intercomunali (collettori di valle e collettori secondari) convoglierà a trattamento finale le portate derivanti dal nuovo bacino servito, equivalente ad un carico pari a 50.000 A.E.; pertanto l’esistente impianto di Pinerolo, oltre a essere soggetto ad interventi di adeguamento al D.Lgs. n. 152/99, necessita di ampliamento al fine di trattare il carico proveniente dai Comuni della Val Chisone. All’impianto esistente perviene attualmente un carico pari a 47.000-48.500 Abitanti Equivalenti, dovuti dal carico inquinante derivante dalla popolazione residente, fluttuante e di origine industriale proveniente dai Comuni di Pinerolo e di Porte. La potenzialità complessiva prevista per l’impianto di depurazione, a regime, è pertanto di poco inferiore ai 100.000 A.E. L’impianto di depurazione, per la parte di trattamento biologico, viene articolato in n. 3 linee indipendenti.

Con il primo lotto di impianto da circa 75.000 A.E. (n. 2 linee), potranno essere fronteggiate le esigenze dei XX Giochi Olimpici invernali del 2006. L’area prevista per la realizzazione dell’ampliamento è contigua al depuratore esistente e all’area ove è in funzione l’impianto di valorizzazione dei rifiuti, gestito anch’esso dal Proponente.

L’impianto di depurazione risulterà articolato come di seguito descritto:

a) per la nuova sezione biologica della linea acque sono previste le seguenti sezioni di trattamento:

* per la potenzialità 100.000 A.E.: manufatto di sfioro primario - grigliatura grossolana e fine automatica - dissabbiatura/disoleatura (tutte in edificio coperto) - bacini di prima pioggia - disinfezione sfioro acque di pioggia - sollevamento e ripartizione alle linee di trattamento biologico in edificio coperto, filtrazione su tela, disinfezione UV;

* per la potenzialità 75.000 A.E. sono previsti: denitrificazione, nitrificazione, defosfatazione di tipo chimico, sedimentazione finale;

b) per l’ adeguamento della sezione della linea acque esistente sono invece previste le seguenti sezioni di trattamento: manufatto di ripartizione biodischi nuova opera, sedimentazione primaria, biodischi, sedimentazione, sollevamento alla filtrazione su tela (nuova opera);

c) per la linea trattamento fanghi sono invece previste le seguenti fasi: ispessimento fanghi biologici esistente da adeguare - nuovo ispessimento fanghi biologici - digestore anaerobico primario esistente da adeguare - digestore anaerobico secondario esistente da adeguare - digestore anaerobico primario nuovo - nuovo edificio servizi destinato alla digestione e disidratazione fanghi e al trattamento bottini.

Sono inoltre previsti i seguenti edifici e servizi per il funzionamento dell’impianto: fabbricato servizi e sala quadri esistente da adeguare, fabbricato servizi esistente destinato alla digestione e disidratazione da adeguare, fabbricato ex casa custode esistente da trasformare, cabina consegna ENEL esistente da adeguare, nuovo edificio fabbricato deposito e autorimessa, nuovo edificio soffianti, nuovo edificio quadri elettrici al servizio della disinfezione UV, impianti di deodorizzazione, impianto elettro-strumentale, sistemazione a verde, recinzione/cancello.

Il Responsabile di procedimento, individuato a suo tempo dall’autorità competente con la D.D.n. 103 del 29 marzo 2004, ha dato avvio al procedimento dandone comunicazione sul B.U. n. 18 del 6 maggio 2004 ed ha quindi convocato la Conferenza dei servizi (di seguito denominata CdS) con i soggetti titolari delle autorizzazioni e dei pareri attuando quanto previsto dall’art. 9 della legge 285/00 nonché in relazione agli adempimenti di cui alla L.R. 40/98 e del DPR 357/1997.

I lavori della CdS sono stati espletati nelle riunioni del 25 maggio 2004 e del 23 giugno 2004 e nel corso del sopralluogo effettuato in data 15 giugno 2004; in data 3 giugno 2004 e 18 giugno 2004 si sono svolte due riunioni dell’Organo Tecnico Regionale.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il proponente è stato invitato a partecipare alle riunioni delle Conferenze dei Servizi nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono pervenuti, entro i termini previsti per la conclusione del procedimento, i pareri e contributi tecnici dei seguenti soggetti, acquisiti agli atti, quivi intesi come parte integrante del presente provvedimento: Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica, Direzione Regionale Industria, Direzione Regionale Turismo Sport Parchi, Direzione Regionale Difesa Suolo, Provincia di Torino Servizio VIA, Comune di Usseaux, Comune di Roure, Comune di Perosa Argentina, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), Agenzia Torino 2006, Consorzio Irriguo Canale di Abbadia, Consorzio Irriguo Mornea Lemina e Autorità d’Ambito Torinese.

Sono pervenuti inoltre i contributi tecnico- scientifici dell’ARPA.

Dai chiarimenti forniti dall’Ente proponente, dalle risultanze dell’istruttoria condotta dall’Organo Tecnico di cui all’art.7 della L.R.40/98, dalle risultanze dei lavori della Cds e della visita di sopralluogo nonché dai pareri espressi e dai contributi tecnici acquisiti emergono elementi sufficienti per ritenere che il progetto in argomento non debba essere sottoposto alla procedura di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998; la redazione del progetto definitivo dovrà tuttavia recepire le prescrizioni e le indicazioni successivamente elencate riferite ai vari aspetti progettuali ed ambientali nonché esecutivi e di sicurezza delle infrastrutture più in particolare per i collettori , ancorché riferite a situazioni di carattere puntuale. Inoltre in sede di progettazione definitiva dovranno essere approfondite e risolte le interferenze sia con le opere di ammodernamento della S.R. n. 23, i cui lavori sono già in avanzate fase di realizzazione, sia con una fascia di territorio interessata dal progetto della Provincia “Paesaggio 2006" anch’esso previsto nelle Opere connesse. Per quanto riguarda l’ampliamento dell’impianto di depurazione dovranno essere approfondite invece le interferenze con le opere di urbanizzazione del nuovo centro commerciale di Pinerolo e con gli interventi di adeguamento della S.R. 589 nel Comune di Pinerolo.

Dalle risultanze dell’istruttoria e della C.d.S. è emerso inoltre che, ai fini della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/97 e del regolamento regionale recante “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione d’incidenza” approvato con D.P.G.R. 16 novembre 2001, n. 16/R, gli interventi in progetto sono da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del Sito di Importanza Comunitaria e non ne pregiudicano l’integrità, a patto che siano recepite le specifiche prescrizioni progettuali e gestionali di cui ai successivi punti.

Le prescrizioni e le indicazioni e le osservazioni emerse dal procedimento istruttorio, articolate per tematiche, sono di seguito elencate:

A) Aspetti geologici e geotecnici

La proposta progettuale, in particolare per quanto concerne gli interventi di collettamento, interferisce con talune situazioni già critiche sotto il profilo idraulico ed idrogeologico. Le interferenze riguardano infatti aree classificate dal Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) come a rischio di esondazione, a rischio per lo più elevato o molto elevato (Ee) ed aree definite a rischio molto elevato (Rme); pertanto:

1. Alla luce delle criticità evidenziate il progetto definitivo dovrà valutare l’incremento del rischio idraulico dovuto alla realizzazione delle nuove opere (attraversamenti mediante realizzazione di briglie o rilevati lungo le sponde all’interno dei quali collocare le condotte) e dovrà essere corredato sia da un adeguato studio idraulico generale che dallo studio di compatibilità idraulica redatto ai sensi dell’art. 38 delle Norme tecniche di attuazione del PAI, in coerenza con la vigente normativa di polizia idraulica ( R.D. 523/1904) e della Direttiva dell’Autorità di Bacino del Po “Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B ”.

2. Per quanto concerne il rischio idrogeologico andranno esplicitate in sede di progetto definitivo con specifici elaborati le soluzioni progettuali da cui risulti l’analisi finalizzata alla minimizzazione delle interferenze tra le opere in progetto e l’ambiente geologico e morfologico; risulta opportuno infatti uno studio geomorfologico dei corsi d’acqua, valutandone le tendenze evolutive, e modificando in relazione ad esso il tracciato per evitare di modificare in ogni modo l’assetto altimetrico e geomorfologico locale. Pertanto dovranno essere eliminate, ove tecnicamente possibile, opere in zone ove il corso d’acqua sia caratterizzato da una spiccata tendenza all’erosione o in corrispondenza di paleoalvei potenzialmente riattivabili; più in particolare non è opportuno che vengano realizzati manufatti lineari, in aree esondabili, emergenti rispetto all’attuale piano di campagna.

3. La relazione geologico geotecnica del progetto definitivo dovrà pertanto fornire un più elevato livello di approfondimento della situazione del dissesto idrogeologico anche avvalendosi delle informazioni in merito disponibili presso l’ARPA; dovranno essere inoltre effettuate accurate verifiche di stabilità ai sensi del D.M. 11/3/88 sulle porzioni di versante interessate da scavi per la messa in opera dei collettori, utilizzando metodi di calcolo propri della meccanica dei terreni e delle rocce.

B) Aspetti urbanistici

Il progetto presenta elementi di rilievo principalmente in relazione ai nuovi manufatti edificati fuori terra, riguardanti in particolare l’ampliamento del depuratore di Pinerolo. Ne conseguono pertanto che:

a) in merito alla fase di verifica di V.I.A. :

- dovranno essere limitate le interferenze con aree di nuova espansione previste dalle strumentazioni urbanistiche comunali, attestandosi, per quanto possibile, a lato delle infrastrutture esistenti (reti principali urbane, quali strade e/o altre opere lineari pubbliche esistenti) ed evitando nuove interferenze con ambiti non ancora compromessi;

- dovranno essere debitamente considerate le variazioni intervenute nelle aree destinate agli interventi per il depuratore di Pinerolo nonché della nuova viabilità proposta, al fine di evitare interferenze o incongruenze con le analoghe iniziative progettuali viarie connesse al Centro Commerciale progettato in area limitrofa;

- dovrà essere garantito, nella realizzazione delle opere previste, il rispetto dei disposti legislativi vigenti, in particolare per quanto riguarda le fasce di rispetto del depuratore e dei pozzi idropotabili, ponendo particolare attenzione alle eventuali interferenze con l’edificato circostante esistente o in progetto; si segnala a tal proposito, come già evidenziato per la viabilità, il previsto Centro Commerciale di Pinerolo;

b) in merito alla progettazione preliminare:

- In relazione alla strategicità degli interventi previsti, non emergono in linea generale particolari problematiche sotto il profilo urbanistico per le opere in progetto; si rileva tuttavia che gli interventi previsti non risultano in alcuni casi conformi rispetto alla strumentazione urbanistica vigente. In particolare sono da segnalare le aree limitrofe all’ampliamento del depuratore previsto nel Comune di Pinerolo, ove sono presenti interferenze con altre destinazioni d’uso. Conseguentemente il proponente in sede di elaborazione del progetto definitivo dovrà provvedere ad accertare la conformità urbanistica delle opere previste e, nei casi di difformità, attivare le procedure di variazione degli strumenti urbanistici secondo le procedure previste dalle normative vigenti. In caso di ricorso ai disposti di cui al comma 4, dell’art. 9 della L. 285/2000 e s.m.i., il proponente dovrà predisporre le variazioni urbanistiche agli strumenti urbanistici vigenti nonché le variazioni urbanistiche agli strumenti eventualmente adottati dai Comuni interessati, in ottemperanza a quanto stabilito dalla D.G.R. n. 42 - 4336 del 5.11.2001 e s.m.i. in coerenza con le indicazioni della D.G.R. del 7 ottobre 2002 n. 41-7279 in caso di presenza di strumenti urbanistici adottati. In sede di redazione e pubblicazione delle Variazioni Urbanistiche è opportuna la redazione di un elaborato illustrativo contenente lo schema generale degli interventi previsti in ciascun Comune interessato.

C) Aspetti paesaggistici

L’area d’intervento, già interessata dalla presenza dell’impianto di depurazione esistente, risulta in gran parte sottoposta a vincolo di tutela paesistico-ambientale ai sensi del D.Lgs 22 gennaio 2004 n. 42; le opere in progetto evidenziano possibili criticità in relazione alla realizzazione dell’impianto di depurazione localizzato in sponda sinistra del torrente Lemina, in area agricola caratterizzata dalla presenza di cascine, di nuclei rurali, colture e alberi da frutta e da formazioni arboree poste a filare, anche in aderenza ai canali irrigui. Per quanto attiene il sistema dei collettori gli interventi possono costituire impatto a carico del contesto paesaggistico d’intervento, in particolare durante le fasi di cantiere, per i movimenti di terra che la posa delle condotte può comportare.

In merito agli interventi previsti nel territorio di Pinerolo, valutati i criteri d’intervento progettuale, si sottolinea la necessità che sia posta particolare attenzione all’inserimento delle opere fuori terra localizzate ai margini del concentrico cittadino, in un contesto ancora agricolo da conservare, benchè già modificato dall’espansione urbanistica, con riferimento in particolare ai fabbricati in progetto, che dovranno privilegiare soluzioni progettuali aderenti per tipologie e materiali da porre in opera con le tradizioni costruttive locali.

Il progetto definitivo dovrà pertanto essere corredato dalla seguente documentazione:

- progetto definitivo delle opere in progetto con elaborati di dettaglio dei fabbricati e degli interventi connessi previsti nelle aree in oggetto;

- elaborati di progetto relativi alla sistemazione delle aree di pertinenza degli interventi citati al punto precedente, con approfondimenti relativi alle opere di inserimento paesaggistico degli stessi; rispetto a quanto proposto nel progetto preliminare in riferimento alle opere di recupero e di mitigazione, dovranno essere valutate soluzioni che consentano un adeguato inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico, sia con interventi di ricucitura e di raccordo con gli elementi del paesaggio circostante, sia mediante soluzioni di schermatura dell’impianto in oggetto da realizzarsi attraverso messa a dimora di gruppi arborei e/o arbustivi autoctoni; tale rivegetazione dovrà essere realizzata anche in considerazione dell’attuale destinazione urbanistica che individua l’area come zona per “cortine verdi di filtro ai nuovi insediamenti e a aree di particolare destinazione” in particolare destinate a “verde e sport”;

- in merito alle opere di urbanizzazione previste relative in particolare all’adeguamento della viabilità di accesso all’impianto, si richiede il progetto definitivo degli interventi previsti con elaborati di dettaglio delle opere di sistemazione a verde e degli interventi di mitigazione paesistico-ambientale.

In merito agli interventi di realizzazione del sistema fognario risulta invece indispensabile prevedere il recupero morfologico e vegetativo dei siti a conclusione degli interventi. A tal proposito il progetto definitivo dovrà contenere :

- elaborati di dettaglio con indicazione delle tipologie previste per gli interventi di recupero morfologico e vegetativo delle aree in oggetto e per eventuali interventi di mitigazione.

- elaborati progettuali relativi alle operazioni di scavo e riporto, con indicazione delle aree predisposte per il deposito temporaneo dei materiali di scotico e scavo, nonché le opere di rimodellamento morfologico e di ripristino vegetativo, anche in relazione agli interventi per la predisposizione delle aree di cantiere.

- elaborati relativi ad eventuali tracciati viari a servizio del cantiere, con sezioni significative di scavo e riporto e opere di recupero e ripristino dei siti interessati da tali interventi.

In linea generale la progettazione dovrà comunque riferirsi ai contenuti dell’allegato A della D.G.R. 9.04.01, n. 45-2741 “Valutazione Ambientale Strategica” in relazione all’opportunità che la progettazione delle opere avvenga limitando le trasformazioni a carico del paesaggio e della morfologia dei luoghi, prevedendo nella fase progettuale mirati interventi di mitigazione degli impatti. Riguardo ad eventuali interventi in ambito boscato si ricordano infine le valutazioni emerse nella Valutazione Ambientale Strategica sopraccitata e le indicazioni contenute nel D.Lgs. 227/2001 in merito alle opere da realizzarsi a seguito di operazioni di taglio boschivo.

D) Siti di interesse comunitario

Le possibili interferenze delle opere in progetto con Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) così come definiti dalle Direttive 92/43/CEE o 79/409/CEE per la costituzione della Rete Natura 2000, sono costituite da due brevi tratti del collettore di valle che si sviluppano in Comune di Fenestrelle (SIC IT1110006 - ORSIERA - ROCCIAVRE’) e in Comune di Pragelato (SIC IT1110080 -VAL TRONCEA), nelle vicinanze delle suddette aree, senza direttamente interessarle.

Dato atto della evidenziata impossibilità tecnica di realizzare i collettori senza soluzione di continuità, si ritengono parte integrante del presente provvedimento le prescrizioni richieste nella Determinazione Dirigenziale N.393 del 23 luglio 2003 relativa al progetto di ammodernamento della SS 23 al fine di minimizzare gli impatti che di seguito si richiamano in estratto: “Alcuni tratti della S.S. 23 presentano una notevole criticità in termini di attraversamenti faunistici, dovuta alla presenza di numerosi corridoi ecologici; le progettazioni definitiva ed esecutiva dovranno ricercare le misure più idonee alla soluzione di tale criticità in relazione alla funzionalità specifica dei corridoi ecologici presenti lungo il tracciato stradale in esame e dovrà essere considerata l’adozione di misure di mitigazione degli interventi, anche attraverso la progettazione di ”ecodotti" e di misure di dissuasione attiva/passiva nelle aree di maggiore criticità, soprattutto se queste sono localizzate in SIC".

Dal momento che gli elementi di potenziale disturbo “indiretto” per le aree da proteggere sono da riferirsi alla fase di cantiere e per lo più riguardano l’aumento del traffico dovuto ai mezzi di cantiere, l’aumento del rumore e la produzione di polveri, sono da prevedere le seguenti misure di mitigazione per ridurre il potenziale impatto:

* organizzazione del traffico di cantiere

* rispetto di “fasce orarie protette” (limitando le lavorazioni alle ore diurne terminando mezz’ora prima del tramonto al fine di garantire il minor impatto acustico possibile nel momento della giornata nel quale tipicamente si osserva la massima attività delle specie animali

* umidificazione aree di cantiere per limitare lo sviluppo delle polveri

* privilegiare opere di conservazione e di recupero della naturalità dei luoghi e della vegetazione esistente con opere di ripristino vegetazionale mediante piantumazione di soggetti arborei e arbustivi autoctoni

* al posto di materiali cementizi e lapidei e tecniche di consolidamento tradizionale, utilizzare tecniche di ingegneria naturalistica ogni qual volta sia possibile.

E) Aspetti di tutela e risanamento ambientale

La progettazione, relativamente a detti aspetti e benché di livello preliminare, presenta talune lacune ed imperfezioni che dovranno essere eliminate in sede di progettazione definitiva attuando le seguenti prescrizioni ed indicazioni operative:

1. il tracciato individuato dovrà essere giustificato in modo circostanziato e dovrà proporre eventuali variazioni atte ad evitare le tratte con maggiori criticità dal punto di vista ambientale ed idrogeologico quali aree di rispetto di pozzi idropotabili, zone a bassa capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee nonché aree di ricarica della falda; più in particolare dovranno essere curati i tratti in cui il collettore entra nella sezione del torrente (Perosa Argentina, Fenestrelle) e nei tratti in cui sono previste modifiche della morfologia tramite riporto di inerti (Villar Perosa, Inverso Pinasca). Nella progettazione definitiva dovranno pertanto essere valutate le oscillazioni della falda sia in corrispondenza dell’impianto esistente e valutate le interferenze della stessa in corrispondenza dei tratti interessati dal collettore. In riferimento all’interferenze del tracciato con pozzi di captazione delle acque per uso idropotabile, nel caso non siano percorribili alternative progettuali dovranno essere dettagliate le modalità per la risoluzione di tali interferenze e dovranno essere descritte le precauzioni per evitare la dispersione dei reflui.

2. In sede di progettazione definitiva dovranno essere approfonditi tutti gli attraversamenti in alveo previsti e nello specifico dovranno essere fornite relazioni idrauliche (che approfondiscano anche la dinamica del corso d’acqua interferito), sezioni tipologiche e profili a scala adeguata, motivazioni della scelta progettuale e localizzativa; nei tratti in cui verrà direttamente interessato l’alveo del Chisone si richiede di dettagliare le operazioni condotte e prevedere che i lavori in alveo non interferiscano con il periodo riproduttivo dell’ittiofauna e /o di schiusa delle uova.

3. Per ciò che concerne l’area destinata all’ampliamento del depuratore, si prescrive, in sede di progetto definitivo, di realizzare il nuovo corso del Canale Basso di Riva e della Roggia, mantenendo una sezione caratterizzata da superfici di deflusso naturali ed inerbite ricorrendo a tecniche di ingegneria naturalistica, limitando le tratte realizzate in calcestruzzo a zone in cui ne viene giustificata l’effettiva necessità.

4. Dovrà essere effettuata un’indagine di dettaglio sulla vegetazione e sulla fauna presente nell’area vasta interessata dal collettore, che curi gli aspetti fisionomici, strutturali, dendrometrici, floristici e vegetazionali delle componenti erbacea, arbustiva e forestale, nonché faunistici, supportata dalla produzione di un’adeguata e aggiornata cartografia tematica di dettaglio in scala idonea, che costituisca la base per la progettazione e illustrazione degli interventi di taglio della vegetazione arborea ed arbustiva: la citata indagine sarà anche utile alla necessaria identificazione degli interventi di recupero, mitigazione e compensazione.

5. Nel rilevare da progetto una insufficiente descrizione delle opere di recupero, mitigazione e compensazione ambientale, il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge.

6. La progettazione definitiva dovrà comprendere anche gli interventi relativi alla dismissione degli impianti di depurazione, di cui è prevista la dismissione, contenente le disposizioni per il ripristino ambientale ed il riutilizzo delle aree dismesse; tali opere di recupero dovranno essere realizzate contestualmente all’esecuzione del lotto di collettori che consente la dismissione del singolo impianto.

7. In sede di progetto definitivo dovrà essere contemplato un esame dettagliato delle possibilità di contaminazione delle matrici suolo, sottosuolo, acque sotterranee, acque superficiali a causa delle attività di cantiere e di quelle ad esse connesse. Tale sezione dovrà inoltre descrivere le misure e gli accorgimenti atti ad evitare sversamenti, accumuli, scarichi di sostanze inquinanti ed altre azioni che possano creare situazioni di contaminazione e di conseguente riduzione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali. Nel caso in cui, durante i lavori di demolizione degli impianti da dismettere, venga riscontrato un superamento delle concentrazioni accettabili limite delle matrici suolo ed acqua, dovranno essere attivate le procedure previste dall’art. 17 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i. e del D.M. 471/99 (regolamento attuativo).

8. Ai fini della progettazione definitiva, per quanto riguarda l’ampliamento del depuratore e la realizzazione del collettore di valle, dovranno essere previsti ed effettuati periodici monitoraggi, concordati con ARPA, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, sulle componenti ambientali potenzialmente più sensibili ed influenzabili quali l’ambiente atmosferico ed il rumore, prevedendo ove necessario, interventi di mitigazione.

9. Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo anche in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deposito temporaneo ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali: nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

10. Relativamente agli interventi di taglio dei soggetti arborei, dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea.

11. Considerato i quantitativi di materiali inerti originati sul cantiere e movimentati sullo stesso, dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo e riporto, della loro provenienza e della loro destinazione: inoltre dovranno essere maggiormente dettagliate le modalità operative, con particolare riferimento al trasporto di tali materiali da un’area all’altra del cantiere stesso e alla identificazione di aree di temporaneo stoccaggio del materiale di scotico.

12. Considerata la possibilità che nell’ambito delle attività di scavo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti: si prescrive, ai fini della progettazione definitiva, che:

- nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i., nonché per quanto applicabili dei decreti Ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

- ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere previsto dal progetto la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

- si sottolinea che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

13. In fase di redazione del progetto definitivo dovrebbe essere predisposta una valutazione previsionale di impatto acustico che preveda:

a) in generale:

- corretta individuazione nelle planimetrie di progetto delle sorgenti di emissione di rumore più rilevanti ed i punti delle misurazioni;

- localizzazione dei recettori (compresi eventuali insediamenti abitativi isolati) su carta tematica in scala 1:1.000 e loro descrizione comprensiva della tipologia del ricettore, della distanza dall’impianto, dell’altezza di gronda, del numero di piani abitati e di documentazione fotografica;

- descrizione delle caratteristiche tecniche dei macchinari utilizzati per la realizzazione delle opere nonché, come già detto, delle eventuali opere di mitigazione previste rispetto alle attività di cantiere;

b) in particolare per l’impianto di depurazione:

- zonizzazione acustica dell’area in esame (nel caso in cui il Comune non avesse ancora provveduto alla sua adozione dovrà essere redatta una bozza di zonizzazione basata sulle linee guida regionali) e modalità di funzionamento dell’impianto relativamente alla componente acustica;

- descrizione e modalità di funzionamento dell’impianto relativamente alla componente acustica con individuazione e descrizione dei possibili ricettori sensibili (scuole, ospedali, ma anche zone residenziali o residenze isolate) con indicazione delle distanze dalle sorgenti in progetto (fornire cartografia in scala adeguata) correlata alle sorgenti di rumore attualmente presenti;

- caratterizzazione del clima acustico attuale mediante l’esecuzione di misurazioni del rumore di fondo in punti significativi (anche con tecnica di campionamento).

F) Aspetti tecnico amministrativi

In conclusione, per quanto attiene le indicazioni per la redazione del progetto definitivo, a complemento delle indicazioni già dianzi evidenziate, il proponente dovrà tenere conto altresì delle seguenti indicazioni:

1. Fermo restando il rigoroso rispetto della vigente normativa in tema di lavori pubblici, più in particolare degli articoli dal 25 al 34 del DPR 554/99, il progetto definitivo dovrà contenere opportuni elaborati che individuino le opere previste rispetto alla zonizzazione dei P.R.G.C.

2. Risulta comunque necessaria la progettazione definitiva per tutte quelle opere principali o funzionali di cui il proponente intenda richiedere, in sede di Conferenza dei Servizi Definitiva, gli atti di consenso, comprese le varianti urbanistiche, necessari ai fini della realizzazione, come previsto dall’art. 9 della L. 285/2000 e dalla D.G.R. n. 42-4336 del 05/11/2001.

3. La stima dei costi dell’opera proposta nel progetto preliminare non presenta il livello di approfondimento, benché sommario, previsto dalla normativa essendo più consono ad uno studio di fattibilità . In sede di progettazione definitiva, anche ai fini della valutazione tecnico amministrativa di competenza del Comitato Regionale Opere Pubbliche cui alla L.R. 18/84 e s.m.i., il costo complessivo dell’opera nonché di eventuali stralci funzionali, dovrà essere determinato con utilizzo dei prezziari regionali con riferimento all’ultimo aggiornamento di cui alla D.G.R. n. 44-11649 del 2.2.2004; qualora fosse necessaria l’introduzione di prezzi ivi non contemplati, dovranno essere prodotte accurate analisi di tali prezzi riferite al prezziario medesimo o a comprovate situazioni di valenza locale; per le opere specialistiche non contemplabili nel prezziario si potrà fare ricorso alla media dei costi tra almeno tre preventivate specifiche .

4. Prima di procedere alla progettazione definitiva dovranno essere approfondite agli opportuni livelli le interferenze e le indicazioni evidenziate dai Comuni e dagli Enti gestori dei servizi di interesse pubblico (quali servizi a rete di comunicazione, di erogazione o di trasporto) o relativamente alle opere da questi esercite anche in riferimento a quanto emerso in Cds.

5. Per quanto riguarda le opere in alveo interessanti corsi d’acqua pubblici e/o aventi sedime demaniale (opere di captazione, ricalibrature, scogliere, attraversamenti, etc.), dovranno essere redatti, ai fini del rilascio da parte del competente settore regionale del parere idraulico ai sensi del R.D. 523/1904, idonei elaborati tecnici relativi al progetto definitivo che comprendano per ciascun’opera quanto segue: relazione tecnica; estratto di CTR; estratto di mappa catastale; planimetria; sezioni trasversali e longitudinali a tutto alveo debitamente quotate sia prima che dopo l’intervento; particolari costruttivi; computo metrico e destinazione del materiale demaniale d’alveo.

6. Il progetto definitivo dovrà comprendere tutti gli elementi documentali relativi alle aree gravate da uso civico propedeutici al perfezionamento delle preventive prescritte autorizzazioni.

G) Articolazione in lotti funzionali

L’articolazione esecutiva delle opere prevede inizialmente l’attuazione di due lotti funzionali: uno relativo al potenziamento dell’impianto di depurazione fino ad una potenzialità di 75.000 abitanti equivalenti, l’altro relativo all’esecuzione di una prima tratta funzionale del collettore di valle.

L’allegato A della D.G.R. 9.04.01, n. 45-2741 “Valutazione Ambientale Strategica” pone l’accento sulla opportunità che i lavori per l’attuazione di progetti diversi che interferiscono sulle medesime aree avvengano contemporaneamente; si evidenzia pertanto l’opportunità che gli interventi previsti per il progetto del collettore di valle e quelli per l’adeguamento della S.S. 23 siano effettuati attraverso una programmazione che preveda modalità e tempi di realizzazione coerenti e contestuali.

Tenuto conto che la programmazione finanziaria delle opere olimpiche principali e di quelle connesse è avvenuta in modo differito e in considerazione dello stato di avanzamento dei lavori sulla S. R. 23, il primo lotto esecutivo dei collettori dovrà prioritariamente rispondere alle indicazioni prescrittive della anzidetta D.G.R. e dovrà quindi essere progettato in modo da rendere possibile la realizzazione dei collettori stessi contestualmente ai lavori di sistemazione della strada almeno per quelle tratte ove detti lavori sono in corso o devono ancora essere iniziati.

Il progetto definitivo dovrà pertanto contenere un cronoprogramma di lavori ed eventualmente una motivata articolazione per più lotti esecutivi concordata con l’Agenzia Torino 2006 al fine di minimizzare le citate interferenze nonchè, di converso, ottimizzare l’utilizzo delle disponibilità dei fondi assegnati per le opere connesse.

Il completamento dell’intervento, oggetto di lotti successivi, dovrà essere finanziariamente garantito nel contesto attuativo del Piano d’Ambito dei servizi idrici integrati di cui alla L.R. 13/97.

Tutto ciò premesso,

vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285 e s. m. e i.;

vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

visto il D.lgs. n. 490/1999;

vista la L.R. 45/1989;

visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo, acquisiti agli atti;

visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti;

determina

- che gli interventi relativi al progetto di “Collettamento fognario e depurazione delle acque reflue delle Valli Chisone e Germanasca e adeguamento del depuratore Pinerolo Porte al D.Lgs n. 152/1999 e suo potenziamento a servizio dei comuni delle Valli Chisone e Germanasca” presentato da ACEA Pinerolese Industriale S.p.A. ai sensi dell’art. 10 della L.R. 14 dicembre 1998 n. 40, non devono essere sottoposti alla procedura di compatibilità ambientale;

- che, ai fini della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/97 e al regolamento regionale recante “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione d’incidenza” approvato con D.P.G.R. 16 novembre 2001, n. 16/R, gli interventi in progetto sono da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del Sito di Importanza Comunitaria.

- che la compatibilità ambientale e la conservazione delle emergenze naturalistiche potranno essere garantite dall’osservanza delle prescrizioni riportate in premessa utili anche ai sensi del comma 2 ,art. 9 della L. 9 ottobre 2000 n. 285 ai fini della redazione del progetto definitivo per il conseguimento dei necessari atti di consenso, e che si intendono integralmente richiamate e come di seguito elencate in ordine di trattazione tematica:

A. Aspetti geologici e geotecnici

B. Aspetti urbanistici

C. Aspetti paesaggistici

D. Siti di interesse comunitario

E. Aspetti di tutela e risanamento ambientale

F. Aspetti tecnico amministrativi

G. Articolazione in lotti funzionali

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034 ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Orazio Ruffino