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Bollettino Ufficiale n. 31 del 5 / 08 / 2004

Codice 26.2
D.D. 26 luglio 2004, n. 371

Opere di accompagnamento ai XX Giochi Olimpici Invernali. L. n° 166/2002, D.G.R. n° 36-8210 del 13/01/03. L.R. 40/1998 art. 10 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente al progetto per la costruzione della seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso, “Caudano - Vallon” (1551,6 - 1819,8 s.l.m.) in comune di Frabosa Sottana (CN), presentato dal Comune di Frabosa Sottana

Il dott. Pietro Blengini, Sindaco pro tempore del comune di Frabosa Sottana, con sede in Frabosa Sottana Via IV Novembre n° 12, in data 22/04/2004, ha presentato al Nucleo centrale dell’Organo Tecnico Regionale, la domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di VIA, ai sensi dell’art. 4, comma 1 della legge regionale n° 40/1998 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”, relativa al progetto per la costruzione della seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso, denominata “Caudano - Vallon” (m. 1551,60 - 1819,80 s.l.m.) in località “Caudano Cima Vallon” - Fraz. Prato Nevoso - in comune di Frabosa Sottana, provincia di Cuneo.

Il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 10, comma 1 della L.R. 40/98 presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di cui all’art. 19 della predetta legge regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale, con nota del 3 maggio 2004, prot. n° 8356/22, ha individuato nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente.

Il nuovo impianto di risalita fa parte del comprensorio sciistico di Prato Nevoso, è stato previsto per meglio utilizzare la zona della “Cima del Vallon” al fine di sfruttare, al meglio, le potenzialità del bacino sciistico, ed è collocato parallelamente ad un altro impianto: una seggiovia biposto precedentemente costruita. L’impianto è composto di due stazioni, motrice e rinvio con annesse cabine di comando e per il ricovero degli agenti di stazione, e 13 sostegni. Il dislivello tra le stazioni è pari a m. 268,20 la stazione di valle è a quota 1551,60 m quella di monte a quota 1819,80 m s.l.m., la lunghezza orizzontale è di m. 942,78. La potenzialità di trasporto, alla velocità di 2,2 m/sec con esercizio esclusivamente invernale, è di 2400 persone/ora.

La stazione di partenza è ubicata a circa 65 metri a valle della stazione di partenza dell’impianto esistente, seggiovia biposto denominata “Verde”, alla base della scarpata che delimita, in sommità, l’area di parcheggio ricavato lungo la strada “Corona Boreale” che arriva da Prato Nevoso, mentre la stazione di monte, con annessa cabina di comando, sarà collocata in corrispondenza dell’arrivo dell’impianto esistente.

L’impianto in oggetto è situato in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico, ai sensi della L.R. n° 45/1989, e del D.Lgs. n° 490/99, denominata, “Caudano-Vallon”, dove è prevista anche una zona adibita a parcheggio, per la quale il Sindaco, nella conferenza di servizio definitiva, ha dichiarato che è volontà dell’Amministrazione di rinunciare alla soluzione proposta, prevedendo in alternativa come zona di parcheggio l’allargamento della strada comunale Corona Boreale.

Preso atto che:

- a cura della Direzione Trasporti, Settore Viabilità ed Impianti Fissi, in quanto Autorità competente, è stato pubblicato, sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 21 del 27/05/2004, l’avviso d’avvenuto deposito e avvio del procedimento,

- alle riunioni convocate sono stati invitati tutti gli Enti preposti ad esprimersi, ed hanno partecipato i rappresentanti del Comune di Frabosa Sottana, della Comunità Montana Alpi Monregalesi, del Nucleo Centrale dell’Organo tecnico Regionale, delle Direzioni Regionali: Trasporti - Turismo Sport, Parchi - Pianificazione e Gestione Urbanistica Settore Beni Ambientali - Economia Montana e Foreste - Tutela e Risanamento Ambientale - E.N.A.C. Dipartimento Sicurezza, e dell’A.R.P.A. Piemonte.

- hanno fatto pervenire, inoltre, il parere scritto: La Sopraintendenza per i Beni Ambientali ed Archeologici, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Corpo Forestale dello Stato Coordinamento Provinciale di Cuneo - e l’Autorità d’Ambito n° 4 Cuneese.

Considerato che:

- entro il termine di trenta giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del comunicato di avvio del procedimento, non è stata presentata alcuna osservazione da parte del pubblico.

- la documentazione progettuale fornita dal Proponente, a fronte di un positivo confronto con l’ARPA Piemonte, è da considerarsi compatibile.

Per quanto sopra, il Responsabile del Procedimento, tenuto conto dell’istruttoria eseguita e dei risultati delle riunioni tenutesi, nonchè dei pareri acquisiti, ritiene che il progetto non debba essere assoggettato alla fase di Valutazione di Impatto Ambientale, di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998 a condizione che siano recepite le seguenti prescrizioni, condizioni e raccomandazioni vincolanti ai fini della redazione del progetto definitivo e dell’esecuzione dell’opera:

1. Nell’area della prevista ubicazione della stazione di valle e riguardo alle relative opere di sistemazione spondale, dovrà essere prospettata una soluzione che non comporti alcuno spostamento dell’alveo dalla sua sede naturale attuale, privilegiando soluzioni che non alterino così pesantemente la naturalità dei luoghi e si limitino a proteggere la sponda destra idrografica ed eventualmente comportino, a seguito di specifiche verifiche idrauliche, una ricalibratura dell’alveo attuale;

2. ove siano previsti, a seguito di rilievi topografici di dettaglio, interventi comportanti rimodellamenti del profilo attuale del terreno che diano luogo a scarpate di acclività superiori ai 25°, questi dovranno essere corredati nel progetto definitivo da adeguati dimensionamenti delle opere di consolidamento delle scarpate con tecniche d’ingegneria naturalistica e l’esecuzione di apposite verifiche di stabilità, condotte secondo le norme definite dal D.M. 11/3/88, specifiche sia delle opere singole che dell’insieme versante-opere;

3. dovrà essere prodotta una cartografia completa, ad una scala di dettaglio non inferiore al rapporto 1: 5000, delle aree esposte al pericolo di valanghe estesa ad un intorno significativo dell’impianto di nuova realizzazione, evidenziando le aree che per caratteristiche clivometriche e geomorfologiche potrebbero dare luogo a scorrimenti di masse nevose e valutando contestualmente la necessità o meno di intervenire con opere di difesa attiva o passiva a protezione dell’impianto stesso;

4. si richiede una precisa definizione delle quantità di materiale soggetto a scavo e riporto, attraverso la realizzazione di sezioni di progetto in numero e scala adeguate, mirate a ridurre al minimo indispensabile i movimenti terra in particolare nell’area di prevista ubicazione della stazione di monte;

5. data la delicatezza del contesto idrogeologico ove verranno a collocarsi i cantieri, con estesi areali di affioramento di rocce carbonatiche ed una conseguente prevalenza di circolazione idrica sotterranea caratterizzata da inghiottitoi superficiali e condotti carsici, al fine di prevenire in fase di cantiere sversamenti accidentali nel suolo e nel sottosuolo di oli e carburanti, dovranno essere specificate in una apposita relazione località e modalità di rifornimento e manutenzione straordinaria dei mezzi d’opera e definite le procedure d’emergenza da attuarsi in caso di sversamenti accidentali, oltre alle modalità di smaltimento dei rifiuti di cantiere, nel rispetto della normativa vigente;

6. dovrà essere fornita una descrizione dettagliata della viabilità di cantiere, delle modalità di montaggio della linea degli impianti di risalita e delle aree di stoccaggio idrocarburi; si rende inoltre necessaria la predisposizione di una valutazione degli impatti potenziali, in caso di evento accidentale, a cui far seguire adeguati protocolli di mitigazione di impatti e di interventi;

7. relativamente alla sistemazione delle aree circostanti la stazione di valle, segnalando - alla luce del sopralluogo istruttorio - che la planimetria di progetto presente nella documentazione trasmessa a chiarimento con nota prot. n. 1563 del 30.06.2004 necessita di una parziale revisione onde restituire con assoluta esattezza la collocazione di alcuni elementi territoriali, si prescrive di procedere al necessario perfezionamento onde dotare la progettazione preliminare di un elaborato più corretto e si prende atto dell’impegno in tal senso esplicitato dal proponente nella seduta della C.d.S. del 12.07.2004;

8. in merito all’ipotizzata sistemazione del rio presente nell’area della stazione di valle, questa dovrà avvenire senza alcuno spostamento del corso d’acqua esistente e nel condividere la opportunità di proteggere la sponda destra orografica si prescrive che a tal fine vengano impiegati manufatti tipici dell’Ingegneria Naturalistica (scogliere rivegetate ecc.): la realizzazione e collocazione di tale opera dovrà essere supportata da idonee verifiche statiche ed idrauliche, anche alla luce delle opere di regimazione previste nel progetto di edificazione della limitrofa sciovia “Rosa”;

9. il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento delle opere di drenaggio delle acque superficiali da prevedere negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge;

10. considerata la situazione attuale e i movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti, nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di Ingegneria Naturalistica, particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare tecniche risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto: partendo dalle indicazioni del progetto preliminare, nella fase definitiva dovranno trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulla concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque, nonché dovrà essere verificata la stabilità ai sensi dei parametri di legge delle scarpate realizzate in riporto e scavo;

11. gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;

12. ai fine della progettazione definitiva si dovrà prevedere che tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonché drenaggio delle superfici, dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato;

13. relativamente a tutte le superfici acclivi di neo-formazione dovrà essere valutata a livello di progettazione futura la loro protezione con reti in fibra naturale (juta) in funzione antierosiva;

14. nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, fatte salve esigenze chiaramente dimostrate e comunque per limitati tratti iniziali;

15. si raccomanda nella redazione degli elaborati progettuali la attenta salvaguardia di tutte le aree umide, se dotate di vegetazione di pregio, presenti nelle zone del tracciato di progetto della pista e in quelle limitrofe: nessuna azione di cantiere dovrà pregiudicare la loro sopravvivenza;

16. la progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto;

17. relativamente alla realizzazione di un ipotetico parcheggio sulle pendici di monte della strada di accesso all’area di valle, nel considerare non accettabile e sostenibile il livello di impatto paesaggistico e ambientale comportato dalla sua eventuale edificazione, si prende atto positivamente della volontà del proponente di procedere allo sviluppo di una soluzione progettuale differente, sintetizzabile nell’allargamento in scarpata della strada asfaltata esistente ed esplicitata nella seduta della C.d.S. del 12.07.2004;

18. il progetto definitivo dovrà contenere elaborati di dettaglio della sistemazione della zona dei parcheggi in corrispondenza della strada di accesso all’area di Caudano;

19. si richiedono approfondimenti in merito alle sistemazioni delle aree di pertinenza delle opere in progetto ed elaborati di progetto della viabilità di cantiere e delle aree a servizio dello stesso; e di eventuali aree di deposito temporaneo dei materiali di scotico e di scavo;

20. nell’ambito del progetto definitivo dovrà essere prodotta ampia documentazione fotografica di tipo puntuale e panoramico, relativa alle aree interessate da ogni singolo intervento e predisposta in modo da consentire la comparazione, mediante l’inserimento virtuale delle opere previste, tra lo stato attuale e le modificazioni prodotte al contesto paesaggistico - ambientale con l’inserimento delle strutture olimpiche;

21. necessita prevedere una valutazione del rischio archeologico come parte integrante del progetto preliminare e di concordare, con la Sopraintendenza per i beni Archeoligici, un programma di indagini e accertamenti archeologici, ai sensi degli artt. 15,17 e 18 del D.P.R. 21/12/1999 n° 554;

22. si deve tenere conto dell’Area di Salvaguardia della sorgente denominata “Caudano” servente il concentrico, già recensita dagli Studi regionali propedeutici al Piano d’Ambito e riportata sulla cartografia inerente ai servizi acquedottistici;

23. devono essere escluse eventuali interferenze con i tracciati e la fascia di pertinenza della trincea di posa delle condotte adduttrici principali dell’Acquedotto Comunale di Frabosa Sottana.

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

- Vista la L.R. 40/1998;

- Visti gli artt. 4 e 16 del D. Lgs. 30 marzo 2001 n. 165;

- Visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

- Visto il verbale dell’Organo tecnico regionale del 9 luglio 2004, acquisito agli atti;

- Visti i verbali delle riunioni del 8/06/04 e del 12/07/04, acquisiti agli atti;

- Visti i pareri e i contributi dei rappresentanti delle Amministrazioni invitate alle riunioni:

* Ministero per i Beni e le Attività Culturali nota del 13/07/04 prot. n° 6163;

* Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica , nota del 14/07/04 prot. n° 0011230/19;

* Direzione Turismo Sport Parchi, nota del 12/07/04 prot. n° 14487/21;

* Direzione Economia Montana e Foreste, nota del 12/07/04 prot. n° 22061;

* Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Corpo Forestale dello Stato, del 20/07/04 prot. n° 8433;

* Autorità d’Ambito n° 4 Cuneese, nota del 7/07/04 prot. n° 298;

* Direzione Tutela e Risanamento Ambientale, nota del 13/07/04 prot. n° 12686/22;

* A.R.P.A. Piemonte, nota del 16/07/04 prot. n° 92763/05;

acquisiti agli atti.

determina

1. Di concludere il procedimento relativo alla fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10 L.R. 40/98) del progetto di costruzione dell’impianto funiviario, seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso, denominata “Caudano - Vallon” (m. 1551,60 - m 1819,80 s.l.m.) localizzato in comune di Frabosa Sottana provincia di Cuneo, e di non sottoporlo alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’articolo 12 della L.R. 40/1998, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e delle raccomandazione in premessa citate.

2. Che il progetto definitivo per la presentazione ai fini dei successivi iter amministrativi ed autorizzativi, quali ad esempio la L.R. 74/89, la L.R. 45/89 e il D. lgs. 490/99, nonché la realizzazione delle opere, dovrà necessariamente ottemperare a tutte le prescrizioni citate in premessa.

3. Di prendere atto della dichiarazione del Sindaco di Frabosa Sottana di rinunciare alla soluzione proposta per il parcheggio, prevedendo in alternativa l’allargamento della strada comunale “Corona Boreale”, l’approvazione di detta soluzione dovrà avvenire attraverso l’acquisizione dei pareri istruttori dei soggetti presenti al presente procedimento.

Sono fatti salvi eventuali ulteriori adempimenti regolamentari e legislativi che esulano dalla competenza di questo Settore.

Contro il presente provvedimento è ammesso proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

La presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito della Regione.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino