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Bollettino Ufficiale n. 29 del 22 / 07 / 2004

Codice 17.1
D.D. 17 maggio 2004, n. 96

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Sig.ra Drusiana degli Antoni in qualità di legale rappresentante della Società Fossati Franco r.l. , localizzato in nel Comune di Pozzolo Formigaro (AL) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- di ritenere che il progetto “Realizzazione di un centro commerciale classico e di uno sequenziale in area a prevalente destinazione commerciale con annessa viabilità”, localizzato nel Comune di Pozzolo Formigaro (AL), lungo la ex-Strada Statale 35 bis, presentato dalla sig.ra Drusiana degli Antoni, in qualità di legale rappresentante della Società Fossati Franco r.l., con sede in Milano, via Lanzone n. 36, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni e raccomandazioni di seguito elencate:

1. Viabilità - Le opere viarie proposte e a carico della società proponente per risolvere le esternalità negative, da concludersi entro la data di apertura dei centri commerciali sono (divise in tre fasi):

- Fase 1 (attivazione Comparto 1 - centro commerciale classico)

- costruzione della rotatoria 1 già in forma definitiva, sulla SP 35 bis al confine con Bosco Marengo;

- raddoppio, a quattro corsie, della S.P. 35 bis (adeguamento alla sezione tipo 131) fra la rotatoria 1 e la rotatoria 2 con sottopasso autostradale;

- costruzione della rotatoria 2, le cui corsie devono essere in numero omogeneo su tutto l’anello (escluso il flusso di traffico Alessandria - Variante di Pozzolo, che non ha punti di conflitto con la rotonda stessa), nell’incrocio tra la SP35bis e la variante di Pozzolo Formigaro in progetto;

- costruzione dello svincolo con sottopasso stradale di accesso all’area di PEC; - realizzazione della viabilità interna funzionalmente connessa a quella principale ed al comparto 1;

- costruzione di tutte le reti infrastrutturali esterne al perimetro di PEC ed interne funzionalmente connesse al comparto 1;

- adeguamento e riclassificazione della strada cantonale di collegamento secondario di accesso/uscita di sicurezza dell’area del parco commerciale con la variante;

- Fase 2 (attivazione Comparto 3 - centro commerciale sequenziale)

- costruzione dei tratto di variante di Pozzolo Formigaro dalla rotatoria 2 alla rotatoria 3 a due corsie per senso di marcia (sezione tipo B1);

- costruzione della rotatoria 3 in forma definitiva, a ricevere le 4 corsie della rotatoria 5 e l’eventuale tratto verso la rotatoria 6, all’incrocio tra la variante di Pozzolo Formigaro ed il raccordo verso il casello di Novi Ligure;

- realizzazione della viabilità interna funzionalmente connessa a quella principale e al comparto 3;

- costruzione di tutte le reti infrastrutturali esterne al perimetro di PEC ed interne funzionalmente connesse al comparto 3;

e le seguenti opere a carico della Provincia di Alessandria:

- costruzione del tratto di variante di Pozzolo Formigaro da rotatoria 3 a rotatoria 6 ad una corsia per senso di marcia;

- costruzione della rotatoria 6 con 40 m di diametro al cordolo interno e due corsie sull’anello all’incrocio tra la variante di Pozzolo Formigaro in progetto e la SP 35 bis;

- adeguamento SP 35 bis in direzione SP 150 a nord della rotatoria 1, con contributo della Società proponente, a parziale copertura delle spese, dell’importo stabilito dalla Provincia di Alessandria;

- strada di evacuazione in caso di emergenza dovuta ad incidente alla Poliresin;

- Fase 3 (completamento del Parco Commerciale); il seguente elenco ha valore puramente indicativo, poiché la Fase 3 riguarda edifici non oggetto del presente provvedimento, che saranno esaminati in sede di conferenza di servizi ex D.Lgs. 114/98 e L.R. 40/98 a seguito di presentazione di opportuna istanza da parte della Società:

- costruzione della rotatoria 4 a due corsie sull’anello con diametro interno al cordolo di 30 m, sulla SP 154 in corrispondenza del casello di Novi Ligure;

- completamento della viabilità interna;

- completamento di tutte le opere infrastrutturali;

- visti gli ingenti flussi previsti sia in ingresso che in uscita verso Pozzolo Formigaro sullo svincolo del parco commerciale sulla SP 35 bis (1582 veicoli/ora in ambo le direzioni), si richiede di valutare la possibilità di dotare lo svincolo di due corsie in ingresso, per i veicoli provenienti da Pozzolo Formigaro, e di due corsie in uscita, per i veicoli che dal parco commerciale vanno in direzione Pozzolo Formigaro;

e le seguenti opere a carico della Provincia di Alessandria:

- costruzione dei raccordo stradale fra la rotatoria 3 e 4 (sezione tipo 131) a due corsie per senso di marcia;

- adeguamento alla sezione 131 del tratto di SP 154 dalla rotatoria 5 alla rotatoria 4 a due corsie per senso di marcia.

2. nel pieno rispetto del D.M. 05.11.2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”, in particolar modo tab. 3.2.d , non sia permesso l’accesso privato diretto sulla sede stradale di categoria B; in virtù del precedente punto, sia garantito il diritto ai frontisti stradali ad accedere ai propri fondi tramite l’utilizzo di viabilità alternativa, eventualmente con due strade di servizio (anche bianche) poste ai margini della carreggiata di categoria B;

3. per le opere di viabilità in progetto, dovrà essere richiesta specifica autorizzazione agli Enti competenti (Anas, Società Autostrade, Provincia e Comune);

4. dovranno essere inoltre rispettate le ulteriori prescrizioni sulla viabilità date in sede di conferenza di servizi ai sensi del D.Lgs 114/98;

5. Acque - Si richiede di ottimizzare il rapporto tra fabbisogno idrico e risorse disponibili, al fine non solo di una migliore compatibilità ambientale dell’intervento, ma anche del futuro risparmio negli oneri di gestione; inoltre, nell’ottica della compatibilità ambientale del progetto e del rispetto delle risorse disponibili, si prescrive quanto segue:

- in fase di progettazione definitiva e finalizzatamene all’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie all’autorizzazione Urbanistica (rilasciata dal Settore scrivente) ed al Permesso di Costruire (rilasciato dal Comune di Pozzolo Formigaro), dovrà essere prodotta una Relazione idraulica, idrologica ed idrogeologica che verifichi la capacità di smaltimento del Rio Lovassina (compatibilità idraulica) e che dovrà essere consegnata anche alla Direzione OOPP - Settore decentrato di Alessandria ed al dipartimento ARPA territorialmente competente; la relazione dovrà in particolare prendere in esame i seguenti argomenti:

- - dati di pioggia estesi a ricomprendere l’ultimo ventennio;

- analisi idrologica del rio Lovassina con stesura dell’idrogramma di piena in corrispondenza della sezione in fregio ali ex SS35bis e simulazione della fase di scarico delle vasche di accumulo;

- accertamento della capacità di smaltimento del rio Lovassina nel tratto compreso tra l’area in oggetto e la confluenza con il rio Gazzo ed eventuali interventi mitigatori da attuare;

- asserimento di mancato aggravio della situazione idrologica locale, in attesa degli interventi in progetto ad opera del Comune;

- la verifica dell’adeguatezza di quanto proposto, in merito al funzionamento della vasca di laminazione nei confronti dell’attuale capacità di smaltimento del Lovassina, utilizzando anche terreni di proprietà del proponente situati al di la del Rio, per convogliare le acque di piaggia;

- le acque di dilavamento dei piazzali, dei parcheggi e di tutte le superfici impermeabilizzate, interessate da movimentazione di veicoli, dovranno essere convogliate ad un sistema di raccolta in grado di separare le acque di prima pioggia, che, trattate mediante disoleatura e dissabbiatura, dovranno essere smaltite in fognatura; le successive acque meteoriche insieme con le acque piovane provenienti dalle coperture degli edifici, opportunamente raccolte, dovrebbero poter essere riutilizzate per tutte le operazioni in cui non si necessita di acqua potabile;

- per le opere dà realizzarsi e interferenti col Rio Lovassina, dovranno essere acquisite l’Autorizzazione Idraulica ai sensi del RD 523/1904 su progettazione definitiva (in assenza di norme più restrittive vigono i disposti dell’art. 96 dello stesso decreto) ed il provvedimento di Concessione Demaniale presso il Settore OO.PP. e Difesa Assetto idrogeologico di Alessandria;

- interventi di miglioria e ripristino ambientale del Rio Lovassina per tutto il tratto interessato dal Parco commerciale;

- prevedere la realizzazione di tutte le opere idrauliche nella Fase 1;

- valutare attentamente l’utilizzo dell’acqua del pozzo esistente come coadiuvante per le funzioni termiche connesse agli impianti di climatizzazione;

- vengano rispettate le fasce riferita al Rio Lovassina dettate dall’art. 29 della L.R. 56/77 e s.m.i. e dal R.D. 523, 25 luglio 1904;

- ancora relativamente al Rio Lovassina, siano rispettati i disposti di cui all’art. 146, comma 1, lettera c), dei D.Lgs. 490/99 che impone una fascia di rispetto di 150 m, secondo quanto rappresentato in cartografia di PRGC.

6. Atmosfera - La progettazione definitiva deve mirare alla riduzione, per quanto possibile, degli effetti inquinanti indotti dai gas di scarico del traffico, con limitazioni, barriere e separazioni tra i luoghi di sosta e di assembramento delle persone, nonché con l’adozione di opportune campagne di sensibilizzazione e di educazione degli utenti del complesso commerciale.

7. Impatto acustico - Dovranno essere rispettati i contenuti del DPR di attuazione dell’art. 11 della L. 447/95, nonché la zonizzazione acustica del Comune di Pozzolo Formigaro, attuando misure di mitigazione come barriere fonoassorbenti in prossimità dei ricettori esposti, come indicato all’interno dello studio di impatto che dovrebbe essere redatto secondo i contenuti della DGR 02/02/04; si rammenta infine che il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i vigenti limiti di zona, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della L. 447/95, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione degli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo. Nel caso si scelga di utilizzare barriere antirumore, queste ultime dovranno essere inserite nel paesaggio con il minimo impatto possibile anche utilizzando filari di soggetti arborei.

8. Inserimento paesaggistico, interventi di mitigazione, recupero e compensazione ambientale - Migliorare l’aspetto prospettico assegnando alle aree verdi un ruolo di rilevo nell’ambito della progettazione di insieme del sito, in quanto elementi in grado di arricchire la qualità percettiva e ambientale del complesso; il progetto definitivo dovrà prevedere quanto segue:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo devono procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico;

- si dovranno aumentare il più possibile le superfici destinate alle aree verdi (tetti, aiuole, siepi, rotonde rinverdite, ecc.), sia lungo il perimetro sia all’interno dell’area commerciale, che devono essere collocate in modo opportuno per meglio raccordare la nuova edificazione col paesaggio circostante; inoltre, dovranno essere previste alberature all’interno delle aree di parcheggio per evitare di creare isole di cemento;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive, la scelta delle varietà di specie per il rinverdimento deve utilizzare specie autoctone e/o tenere conto del clima e del disturbo antropico; le specie devono essere messe a dimora secondo ì corretti canoni della forestazione urbana; non devono essere impiegate specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale;

- dovrà essere realizzato un opportuno inerbimento negli spazi auto; le piazzole di sosta dovranno essere realizzate con le tipologie quali “elementi modulari in c.l.s. inerbiti” altrimenti denominati “blocchetti in calcestruzzo con tappeto erboso carrabile” o altre soluzioni che permettano il sicuro ed apprezzabile inerbimento;

- la realizzazione di nuove strade o la modifica del tracciato di quelle attualmente in uso deve prevedere la realizzazione di attraversamenti per la piccola fauna vertebrata selvatica;

- in riferimento alla climatizzazione dei locali si richiede che vengano studiate misure di risparmio energetico adottando sia tecnologie a basso impatto o di recupero del calore sugli impianti termici, sia soluzioni di isolamento termico dei locali;

- in riferimento all’illuminazione notturna del centro commerciale si richiede che vengano adottate le misure atte a ridurre l’inquinamento luminoso quali la gestione su linee parallele con spegnimenti alternati dell’illuminazione dei parcheggi, mantenimento solo di alcuni punti fissi per la sorveglianza notturna, frangiluce per controllare la dispersione verso direzioni indesiderate. Si richiede inoltre una dichiarazione circa le quantità di Isolux emesse, numero e tipologia dei corpi illuminanti;

- si richiede, come opera di compensazione alla perdita irreversibile di una vasta area di suolo a vocazione agricola, il recupero ambientale del lago di cava abbandonato posto in sponda sinistra del rio Lovassina poco più a monte del centro commerciale.

9. Rifiuti - Nell’ottica di garantire la compatibilità ambientale non soltanto nella fase di costruzione del centro commerciale, ma anche nella fase di esercizio e gestione delle attività svolte nello stesso, è necessario fare alcune considerazioni che dovranno essere tenute in conto dalla Società proponente nelle successive fasi progettuali:

- affinché il futuro gestore del centro commerciale possa adottare nella gestione dei rifiuti di imballaggio tutte le precauzioni necessarie per consentire all’impresa di raccolta e recupero, cui verranno conferiti i rifiuti stessi, la massima resa (al fine di soddisfare gli obiettivi del D.Lgs. 05.02.97, n. 22), dovrà essere prevista e facilitata la raccolta monomateriale (ogni rifiuto raccolto in un apposito contenitore), predisponendo nel progetto definitivo all’interno del centro commerciale:

a. un’area da adibire ed attrezzare con cassoni di dimensioni adatte allo stoccaggio temporaneo (in funzione dei volumi prodotti e della prevista frequenza di svuotamento) di materiale differenziabile (RSA, carta e cartone, vetro, materiali metallici, organico, legno, plastica);

b. dei cassonetti per la raccolta differenziata (lattine, plastica e vetro) ad uso del pubblico nelle aree a questo accessibili;

c. un’idonea canalizzazione di raccolta e recapito in fognatura del percolato derivante dai cassoni dedicati alla frazione organica;

- relativamente ai rifiuti organici (Codice CER 20 01 08) che si verrebbero a produrre soprattutto all’interno degli esercizi di ristorazione collettiva, va detto che dovrà essere prevista una raccolta differenziata ad hoc, da concordare con il Comune; ciò in considerazione soprattutto di due elementi: il primo concerne l’importanza di questa raccolta differenziata nel permettere di superare il 35 % di raccolta differenziata (% prevista dal D.Lgs. 22/97 all’art. 24, e che se non verrà raggiunta farà applicare al Comune la sanzione regionale di cui all’art. 17 comma 2 della L.R. 24/2002); il secondo riguarda il recente recepimento della direttiva 31/99 (c.d. direttiva discariche), avvenuta col D.Lgs. 36/2003, che nel tempo determinerà una progressiva e drastica riduzione del rifiuto biodegradabile (nella fattispecie, il rifiuto organico e cartaceo) che potrà essere conferito in discarica solo dopo essere stato sottoposto a trattamento; al fine di ciò il proponente, in sede di progetto definitivo, dovrà:

- fornire la stima quantitativa della composizione merceologica e della produzione in base a coefficienti di produzione previsti dalla tab. 4° DPR 158/99;

- valutare, sulla base dei regolamenti comunali vigenti, la quantità di ciascuna tipologia di rifiuti che può essere gestita nell’ambito del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;

- individuare i soggetti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, cui affidare lo smaltimento della quota di rifiuti non gestibile nell’ambito del servizio pubblico;

- relativamente al conferimento di rifiuti alla vicina discarica presso C.na Notaria, dovranno essere rispettati accuratamente i dettami della Deliberazione della Provincia di Alessandria n. 573 del 30.10.03 conclusiva del procedimento di V.I.A. dell’impianto in oggetto.

10. Rischio di incidenti rilevanti - La presenza di complessi industriali, che presentano un potenziale rischio di incidente rilevante nelle vicinanze del centro commerciale in progetto, impone di:

- predisporre un Piano di Sicurezza ed Evacuazione da allegare al Progetto definitivo, in cui siano contemplate le modalità ed i percorsi di evacuazione dal centro commerciale in caso di incidente rilevante, l’addestramento del personale del centro commerciale a gestire l’emergenza in attesa delle forze dell’ordine preposte;

- tenere conto nel Piano di sicurezza del cantiere della presenza di detti complessi industriali;

- riposizionare l’area giochi prevista, allontanandola dall’industria a rischio di incidente rilevante e avvicinandola all’area di eventuale riqualificazione dei lago di cava, di cui al punto 10;

Inoltre, è necessario ai fini della sicurezza e della fluidità del traffico rivedere il posizionamento dell’area di servizio (distributore di benzina) che attualmente è previsto all’interno del centro, pensando ad una localizzazione più periferica e prossima alla ex SS 35 bis.

11. Fase di cantiere - L’allestimento e la gestione del cantiere devono essere previsti nell’ottica di mitigare il più possibile l’impatto sul territorio; a questo fine:

- nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare:

- i volumi di inerti prodotti e movimentati, le eventuali modalità di trasporto e loro destinazione finale (qualora non fosse possibile il riutilizzo in sito);

- la destinazione dei materiali con particolare riferimento a quelli derivanti da rimozione asfalti e da demolizioni edili considerando, per questi ultimi, anche la possibile presenza di amianto;

- le reali possibilità di conferimento presso la discarica individuata;

- gli accorgimenti necessari a evitare interferenze con l’acquifero superficiale; in particolare le operazioni che possono determinare eventuali sversamenti di sostanze contaminanti dovranno essere effettuate in condizioni di sicurezza e, in caso di incidente, dovrà essere predisposto un piano di immediata bonifica;

- il cronoprogramma dei lavori per le distinte fasi (es. viabilità, infrastrutture connesse,

- le informazioni relative all’organizzazione dei cantieri per la realizzazione delle opere viarie annesse al progetto in esame;

- per limitare l’impatto delle polveri dovute allo spargimento di terriccio e argilla dalle macchine di cantiere in movimento, le superfici devono essere irrorate con opportuna frequenza, deve essere realizzata una vasca per il lavaggio delle gomme degli automezzi in uscita dal cantiere, il cantiere deve essere limitato da schermature in geotessuto di opportuna grammatura;

- l’impresa affidataria dei lavori deve mettere a disposizione macchine i cui livelli di emissione sono certificati (marchio CE);

- il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica deve essere minimo, privilegiandone il recupero.

12. Fase di esercizio - Oltre a quanto specificato in altri punti, si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola (adozione di navette di collegamento tra centri urbani interessati e centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro).

13. Verifica delle prescrizioni e monitoraggi - deve essere rispettato quanto segue:

- si dovranno effettuare le seguenti attività di monitoraggio, in fase di costruzione e di esercizio, da concordare preventivamente coi Dipartimento ARPA di Alessandria: acustico, atmosferico, acque sotterranee;

- deve essere comunicato al Dipartimento ARPA di Alessandria l’inizio - ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei lavori deve trasmettere all’ARPA Dipartimento di Alessandria, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina della Giunta Regionale, conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto;

- i risultati dei rilevamenti effettuati devono essere trasmessi all’ARPA Dipartimento di Alessandria;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti.

14. Il Comune dovrà riportare nel Permesso di Costruire le prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 13.

15. Dovrà essere ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed autorizzazione urbanistica ex art. 26 L.R. 56/77; quest’ultima sarà possibile dopo l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie ed in particolare dell’autorizzazione allo scarico che le OO.PP. emetteranno una volta valutata idonea la soluzione di scavo proposta con la Relazione da consegnarsi secondo quanto prescritto al punto Acqua.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente determinazione sarà pubblicata sul. Bollettino della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. n. 40/1998.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni