Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 29 del 22 / 07 / 2004

Codice 17.1
D.D. 19 aprile 2004, n. 63

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Società Promogeco r.l., su incarico e per conto della Società Ortensia r.l., localizzato nel Comune di Pinerolo (TO) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

di ritenere che il progetto di realizzazione di centro commerciale classico, localizzato nel Comune di Pinerolo (TO), presentato dalla Società Promogeco, con sede in Leinì, via Valletta n. 1, su incarico e per conto della Società Ortensia r.l., con sede nel comune di Galliate (NO), via Trieste 104, possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni e raccomandazioni di seguito elencate:

1. Viabilità - Il centro commerciale non potrà aprire prima della realizzazione di tutte le opere di viabilità considerate nella relazione di impatto sulla viabilità, comprese quelle a carico del TOROC; dovrà essere accertata la conformità urbanistica della bretella a quattro corsie e il parere della Direzione Regionale Trasporti prima dell’autorizzazione urbanistica ex art. 26 della L.R. 56/77; le opere viarie finalizzate a risolvere le esternalità negative, da concludersi entro la data di apertura del centro commerciale, sono:

- collegamento che, staccandosi dalla grande rotatoria “TOROC”, fiancheggia la SS 589 superandola mediante sottopassaggio e prosegue come strada a due corsie per senso di marcia;

- rotatoria ubicata al centro del PPE;

- rotatoria posta su strada Poirino;

- asse di collegamento tra strada Poirino e la rotonda ubicata al centro del PPE;

- la Società proponente dovrà effettuare un monitoraggio del traffico su corso Torino , dopo l’apertura del centro commerciale, e concordare col Comune di Pinerolo le opere di miglioria e messa in sicurezza del tratto di corso Torino compreso tra via dei Rochis e via Carmagnola, ivi compresa la sistemazione degli incroci. Il costo dell’intervento dovrà essere quantificato dal Comune di Pinerolo e dovrà essere a carico del proponente.

2. Acque - La compatibilità dei deflussi provenienti dal canale scolmatore col regime idraulico del Torrente Lemina, di cui non si entra nel merito, dovrà essere verificata ed autorizzata dall’Autorità competente in materia idraulica. Per quanto riguarda, invece, la regimazione delle acque dei canali che attraversano l’area in oggetto, si prescrive quanto segue:

- devono essere garantite le portate a valle degli interventi in progetto;

- fatti salvi i tratti di attraversamento della viabilità esistente e di futura realizzazione, i canali di neo-formazione devono essere realizzati secondo i criteri propri dell’ingegneria naturalistica per rivegetare il più possibile le sponde delle suddette vie d’acqua, provvedendo all’eventuale mpermeabilizzazione del fondo con l’impiego di idonei geosintetici, adeguatamente protetti da ciottolame non cementato, riducendo al minimo indispensabile l’impiego di manufatti cementizi;

- i tratti intubati devono essere ridotti allo stretto necessario per le opere di attraversamento: dovranno essere modificati i tratti di lunghezza significativa previsti in corrispondenza dei nodi delle viabilità interne, in particolare tra le sezioni C-C1, N-N1, per i quali dovrà essere prevista quantomeno la sostituzione con tratti in grigliato removibile e la realizzazione di pozzetti ispezionabili;

- per le situazioni in cui l’intersezione dei canali avviene per mezzo di sifone, dovranno essere attentamente verificate soluzioni alternative. In caso venga mantenuta tale proposta, dovrà comunque essere previsto un apposito manufatto, da realizzare nei tratti immediatamente a monte, in grado di garantire la selezione del materiale solido;

- in fase di realizzazione delle opere di canalizzazione devono essere scrupolosamente osservate le pendenze di progetto dei singoli tratti, in modo da evitare eventuali accumuli di materiale solido, specie in corrispondenza dei tratti coperti;

- le procedure di manutenzione delle opere idrauliche in questione, dovranno essere adeguatamente dettagliate all’interno di un apposito sistema regolamentare.

3. Atmosfera - Si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola (adozione di navette di collegamento tra centri urbani interessati e centro commerciale, servizi di domiciliazione degli acquisti). Dovranno essere previsti i seguenti accorgimenti per limitare l’impatto atmosferico dell’attività di cantiere:

- le eventuali aree di stoccaggio di materiali inerti potenzialmente polverulenti devono essere localizzate al riparo dal vento e lontane dalle aree di transito dei veicoli di trasporto;

- le aree di cantiere non pavimentate e di eventuali stoccaggi di materiali inerti devono essere innaffiati per evitare sollevamenti di polveri;

- il cantiere deve essere chiuso da recinzioni antipolvere di idonea altezza in grado di evitare all’interno del cantiere aree di sedimentazione delle polveri e di trattenere, almeno parzialmente, le polveri aerodisperse;

- tutti i carichi di materiale inerte o polverulento, in grado di disperdersi durante il trasporto dovranno essere coperti e, qualora non fosse sufficiente, si dovrà procedere prima dell’uscita dal cantiere con l’annaffiatura del carico;

4. Energia - Si consiglia di prestare, in fase di progettazione esecutiva, la massima attenzione alla scelta e messa in opera delle migliori tecnologie e soluzioni architettoniche al fine di ridurre e razionalizzare i fabbisogni energetici e i conseguenti oneri gestionali; deve essere analizzata la possibilità di ricorrere a pompe di calore condensate ad acqua, cogenerazione e frigoriferi ad assorbimento per soddisfare le necessità energetiche dell’insediamento e prevedere la massima cura nella progettazione e scelta del sistema di illuminazione, per favorire il ricorso controllato alla luce naturale, a sistemi illuminanti ad alta efficienza riducendo i carichi termici indotti dall’insolazione estiva e, per quanto possibile, adottando sistemi attivi di controllo e ombreggiature naturali.

5. Impatto acustico - Si chiede di valutare nell’ambito del progetto definitivo la possibilità di arretrare il tratto di strada in progetto, tra la rotatoria sulla strada provinciale di Poirino (S.P. 129) e la rotatoria a nord-ovest del lotto di intervento, allontanandola dalle abitazioni e interponendo una fascia verde con un riporto in terra. Inoltre, si prescrive che:

- l’impatto acustico sul ricettore n. 7 sia risolto mediante appropriati interventi di mitigazione;

- la valutazione di impatto acustico (ex art. 8 legge n. 447/1995 e art. 10 legge regionale n. 52/2000), da presentarsi in sede locale, sia redatta in conformità con la D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9 -11616;

- per il rumore generato dal traffico sia previsto un monitoraggio in condizione di piena operatività del centro commerciale e di viabilità ammodernata, in base alle cui risultanze si concordata col Comune la realizzazione di eventuali ulteriori interventi di mitigazione;

- il rumore generato nella fase di realizzazione rispetti i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti i possibili accorgimenti tecnici operativi.

6. Interventi di mitigazione e recupero ambientale - Il progetto deve prevedere che:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, nonché di drenaggio delle superfici, previste nella documentazione esaminata dovranno essere puntualmente eseguite e procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico precedentemente accantonato; gli strati terrosi dovranno essere ricollocati secondo la loro posizione originaria e alle operazioni di riprofilatura dovranno seguire al più presto quelle di ripristino

- rivegetazione;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive siano impiegate soggetti appartenenti a specie autoctone e messi a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana (cavalletti tutori, ecc.); utilizzare frequenti arbusti mescolati ad alto fusto per creare dei boschetti, quali zone di riparo e rifocillamento per diverse specie di uccelli e piccoli mammiferi e rettili; nelle superfici a lato del centro commerciale siano eseguiti impianti plurispecifici arborei ed arbustivi di specie autoctone, mediante l’impiego di soggetti di taglia ed età diversa, messi a dimora con sesti di impianto irregolari in modo tale da costituire da subito dei popolamenti para-naturali;

- in merito alle eventuali attività di rivegetazione delle scarpate, si richiede di valutare l’impiego di reti in fibra naturale (iuta ecc.) e prevedere il loro veloce inerbimento con la tecnica dell’idrosemina;

- le piazzole di sosta a raso dovranno essere realizzate con tipologie quali “elementi modulari in c.i.s. inerbiti” altrimenti denominati “blocchetti in calcestruzzo con tappeto erboso carrabile” o con soluzioni che permettano il sicuro ed apprezzabile inerbimento in termini percentuali di tali aree (ad es. salvaprato plastico a griglie componibili ecc.);

- l’appendice di proprietà dell’ACEA andrà rinverdita, tenendo conto dei sottoservizi che attraversano l’area, e manutentata dal gestore del centro commerciale;

- la progettazione futura contenga specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad. es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonché relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale sia come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori; in questo senso devono essere approfonditi gli aspetti di inserimento paesistico-ambientale, producendo un elaborato in cui siano dettagliati gli interventi di sistemazione a verde (pianta e schizzi prospettici e/o fotomontaggi), relativamente alla viabilità (rotatorie, fascia alberata, ecc..), alle aree verdi di pertinenza del nuovo centro commerciale (superficie a verde, ripe verdi, boschetti ecc.);

- in merito all’esecuzione dei lavori, la realizzazione delle opere a verde sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate.

7. Rifiuti - Si raccomanda di rendere minimo il quantitativo di rifiuti da avviare in discarica privilegiando, ove tecnicamente possibile, le attività di recupero; inoltre, nell’ambito della redazione del progetto definitivo, si deve evidenziare:

- i volumi di inerti prodotti e movimentati, le relative modalità di trasporto e loro destinazione finale (art. 1, comma 19 della L. 443/01, L. 306/03);

- i volumi di rifiuti da demolizione prodotti e le relative modalità di recupero e smaltimento previste;

- dovrà essere indicata una zona del centro commerciale dedicata alla raccolta differenziata, di superficie e caratteristiche tali da consentire lo smistamento di tutte le tipologie dei rifiuti prodotti.

8. Fase di cantiere - In fase di realizzazione dell’intervento dovranno essere rispettate le disposizioni ai sensi del D.M. 11 marzo 1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”; inoltre, devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:

a il piano di fondazione delle costruzioni da realizzarsi nell’area dovrà essere previsto all’interno dell’orizzonte ghiaioso evitando il livello superficiale costituito da depositi in prevalenza limosi;

- ai materiali derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della L. 443/2001;

- per le aree di cantiere prive di superficie pavimentata, nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato;

- quantificare i movimenti terra, in cui siano precisate le quantità di volumi di terreno riutilizzato per i lavori e dei volumi di materiale non utilizzati in loco;

- descrivere i riutilizzi e le destinazioni previste per l’eventuale materiale di risulta derivante dagli scavi non risistemabile in loco;

- descrivere gli interventi di ripristino delle aree di cantiere;

- il suolo asportato e opportunamente accantonato in fase di cantiere dovrà essere riutilizzato per la sistemazione delle aree a verde previste;

- adottare specifiche attenzioni nell’organizzazione e gestione del cantiere per limitare al minimo possibile lo spostamento dei mezzi d’opera nei periodi di maggiore flusso di traffico.

9. Verifica delle prescrizioni e monitoraggi - In fase di cantiere e di esercizio deve essere eseguita una serie di monitoraggi atmosferico, acustico e del traffico; si prescrive:

- fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, di affidare ad ARPA il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente che il proponente comunichi tempestivamente al Dipartimento ARPA territorialmente competente l’inizio ed il termine dei lavori, ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98;

- il Direttore dei Lavori dell’opera trasmetta all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nell’atto dirigenziale conclusivo del presente procedimento amministrativo;

- le modalità e le tempistiche dei piani di monitoraggio devono essere concordati prima dell’avvio dei lavori col Coordinamento Centrale VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente, a cui saranno anche consegnati i risultati delle attività suddette;

- in caso di significativo aumento dei parametri di inquinamento dovranno essere individuati ulteriori sistemi di mitigazione a carico del proponente volti alla riduzione degli impatti.

10. si raccomanda che nella progettazione futura, nonché nella direzione dei lavori delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali;

11. dovrà essere risolto formalmente il problema dell’attribuzione della gestione dell’area ACEA;

12. la realizzazione del centro commerciale rispetti le tempistiche relative alla realizzazione della variante alla SP589, prevista nei programmi delle “Olimpiadi Invernali Torino 2006", che verrà realizzata da parte dell’Agenzia Torino 2006;

13. il progetto sia conforme alla specifica variante allo strumento urbanistico vigente (ancora da adottarsi da parte del Comune), che delimiti correttamente in cartografia il nuovo perimetro dell’intervento soggetto a P.P.E. e la nuova configurazione della viabilità minore (bretella e rotatorie), comprendendo nella tavola di variante anche le consistenti modifiche alla viabilità principale già introdotte e approvate in sede di procedura ex lege 285/00 (legge speciale per le olimpiadi); l’area del centro commerciale è localizzata ai sensi della L. 64/74 per le zone sismiche in zona 2, di conseguenza gli interventi previsti sono soggetti ad autorizzazione rilasciata ai sensi della L. 64/74 come recepita dal DPR 380/2001, L.R. 19/2002, ordinanza PCM 3274/2003 e DGR 61-11017/2003;

14. sono fatti salvi i diritti e gli interessi di terzi, nonchè le competenze di altri Organi, Amministrazioni o Enti in senso autorizzativo ai fini della realizzazione dell’intervento in oggetto;

15. sia ottenuta autorizzazione commerciale ex L.R. 28/99 ed urbanistica ex art. 26 L.R. 56/77;

16. il Comune dovrà riportare nel permesso a costruire le prescrizioni di cui ai precedenti punti da 1 a 15.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto ed ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. n. 40/1998.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni