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Bollettino Ufficiale n. 22 del 3 / 06 / 2004

Codice 26.2
D.D. 29 marzo 2004, n. 133

Linea ferroviaria Novara-Domodossola: progetto della variante nel tratto urbano compreso tra il km 34+552,60 e il km 37+799,40 nei comuni di Gozzano e Bolzano Novarese (NO). Fase di verifica della procedura di Via art. 10 della L.R. 40/98

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. Di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10 - L.R. 40/1998) del progetto: “Linea ferroviaria Novara-Domodossola: variante nel tratto urbano compreso tra il Km 34+552,60 e il Km 37+799,40 nei comuni di Gozzano e Bolzano Novarese (NO)” presentato da RFI - Rete ferroviaria Italiana -S.p.A., con sede in Torino, via Sacchi, 1 e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 della L.R. 40/1998;

3. di richiedere ad RFI S.p.A. che nel corso della redazione del progetto definitivo vengano recepite le prescrizioni vincolanti nel seguito elencate:

ASPETTI URBANISTICI - PAESAGGISTICI

Dovranno essere predisposti approfondimenti progettuali che, sulla base dei più recenti orientamenti legislativi del settore forestale (D.lgs. 227/2001), individuino in dettaglio le porzioni di bosco per le quali è prevista trasformazione e le superfici conseguentemente destinate a rimboschimento compensativo e/o miglioramento forestale (in misura possibilmente superiore rispetto alle trasformazioni boschive), che debbono intendersi come aggiuntive rispetto alle piantumazioni previste nelle tavole delle opere di mitigazione già previste in progetto.

La nuova stazione di Gozzano è prevista in prossimità del Cimitero comunale; i parcheggi pubblici ad essa afferenti sono previsti in un’area che il PRG in salvaguardia zonizza a standard pubblico con destinazione a “parco, gioco e giardini, spazi pubblici alberati”: tale spazio risulta essere una delle ultime aree a verde presenti nel centro dell’abitato e si ritiene che debba essere opportunamente salvaguardata: il progetto definitivo dovrà riverificare in tal senso la disposizione e la previsione dei parcheggi di servizio alla nuova stazione.

Si richiede che il progetto definitivo valuti con maggior dettaglio le interferenze della nuova opera con i manufatti edilizi esistenti e con le previsioni urbanistiche relative alle aree residenziali, nonchè le interferenze sull’edificato esistente derivanti dalle limitazioni relative all’apposizione della fascia di rispetto della nuova linea ferroviaria.

Dovrà essere effettuata un’analisi di impatto visivo, sia mediante individuazione delle porzioni di territorio dalle quali e visibile l’intervento (tenendo conto dell’andamento altimetrico e degli eventuali ostacoli naturali, non di tipo stagionale), che mediante un numero rappresentativo di punti di vista dai quali è possibile osservare il paesaggio trasformato, e dovrà essere prodotta l’elaborazione di foto-inserimenti delle opere in progetto.

Sulla base dell’analisi di impatto visivo, dovranno essere specificati gli accorgimenti progettuali necessari per consentire un corretto inserimento paesaggistico dei nuovi interventi nel rispetto dei connotati di valore riconosciuti dal dispositivo istitutivo di vincolo paesistico-ambientale.

Dovrà essere verificata, attraverso debiti accertamenti presso i comuni interessati e presso la sede del Commissario agli Usi Civici del Piemonte-Valle d’Aosta e Liguria, l’esistenza di terreni soggetti al vincolo di Uso Civico per cui si dovranno seguire le procedure necessarie per il rilascio della concessione di mutamento di destinazione d’uso del bene presso il competente ufficio Regionale.

ASPETTI TERRITORIALI - RECUPERO AMBIENTALE - CANTIERE

Prima dell’inizio delle opere, dovrà essere presentato, agli Enti territoriali di competenza, un cronoprogramma dei lavori e dovrà essere individuata la destinazione d’uso delle aree dismesse relative al vecchio tracciato al fine di garantirne il corretto recupero e reinserimento nel contesto urbano.

Prima della redazione del progetto definitivo, dovrà essere elaborato con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte un programma di indagini ed accertamenti archeologici al fine di valutare l’impatto dell’opera sul patrimonio archeologico.

In corso d’opera, per le operazioni di scavo, dovrà essere prevista, sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, l’assistenza costante di operatori specializzati per evitare possibili danneggiamenti e consentire l’immediata identificazione di rinvenimenti occasionali ai sensi del D.Lgs. 29/10/1999 n. 490.

Rientrando la variante ferroviaria in oggetto fra le opere soggette a valutazione di impatto acustico (ex art. 8 legge n. 447/1995 e art. 10 legge regionale n. 52/2000), il progetto definitivo dovrà contenere lo studio relativo e gli elaborati dovranno essere integrati da quanto previsto dalla D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9-11616. Si rammenta che all’esterno della fascia di pertinenza acustica dell’infrastruttura, il rumore generato da quest’ultima concorre, unitamente a tutte le altre sorgenti di rumore (comprese le sorgenti fisse quali ad esempio gli impianti di stazione, di trasformazione dell’energia elettrica, di generazione termica, ecc.) al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione (DPCM 14/11/1997, art. 3, comma 2). Pertanto è necessario che all’esterno di detta fascia, e con particolare riguardo ai ricettori sottoposti a maggiore tutela (aree residenziali, scuole, ospedali, case di cura e di riposo e assimilabili), il progetto definitivo tenga conto dei vincoli derivanti dalla classificazione acustica definitiva del territorio comunale o, in sua assenza, da quelli derivanti dalle tipologie di classe assegnabili a detti ricettori in base a un’ipotesi fornita dal Proponente da condividere in linea di massima dai comuni interessati. Si richiede particolare attenzione per le opere di mitigazione in corrispondenza della Chiesa di S. Lorenzo (per la quale il progetto presentato non ha previsto l’utilizzo di barriere antirumore, ma solo la realizzazione di barriere vegetali su un lato dell’edificio) definita dallo stesso Proponente “uno dei luoghi più importanti per tutta la comunità religiosa di Gozzano”. Nella documentazione dovrà essere inclusa una accurata caratterizzazione acustica ante-opreram ed il calcolo revisionale dei livelli sonori ai ricettori, con particolare attenzione rivolta ai notturni. Si dovrà stimare, partendo dal transito di un convoglio di tipo notturno, fino a quale numero possono arrivare i transiti notturni senza causare superamento dei limiti.

Gli interventi di mitigazione proposti dovranno essere tali da garantire, oltre al rispetto dei limiti acustici, anche la tipologia di intervento maggiormente compatibile con il contesto ambientale e paesaggistico, con particolare riferimento alle emergenze di rilievo sotto il profilo architettonico e storico-artistico.

Gli interventi diretti ai ricettori dovranno assicurare il rispetto dei limiti di cui al DPR 459/98 art. 5, c3.

La documentazione di impatto acustico dovrà essere approvata dall’autorità comunale competente previo parere favorevole dell’ARPA, e dovrà essere trasmessa in copia alla Provincia di Novara.

Il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i limiti di zona vigenti al momento dell’inizio dei lavori, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti i possibili accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo, che devono comunque essere indicati nella documentazione di impatto acustico.

Relativamente alla componente rumore dovrà essere effettuato un monitoraggio post-operam, in condizione di piena operatività dell’infrastruttura, con particolare riferimento ai ricettori per i quali sono stati realizzati gli interventi di mitigazione e a quelli per i quali in fase di progettazione sono stati stimati livelli sonori prossimi ai limiti di legge. In base alle risultanze di tale monitoraggio dovranno essere adottate, se necessarie, le azioni correttive a tutela dei ricettori.

Dovrà essere realizzata una valutazione previsionale del rispetto dei limiti normativi per i campi elettromagnetici riferiti alle linee di alimentazione ed ai dispositivi di trasformazione con particolare riferimento alle aree con presenza di insediamenti abitativi adottando, ove necessario, gli eventuali provvedimenti correttivi.

Dovrà essere realizzato uno studio sulle vibrazioni in fase di esercizio, con particolare riferimento ai ricettori più sensibili quali manufatti architettonici di pregio; in particolare lo studio dovrà attestare l’inesistenza di rischi per la conservazione del patrimonio storico e artistico in relazione alle vibrazioni, o l’adozione di opportune misure di mitigazione del rischio in sede progettuale.

Si richiede che siano valutate e messe in atto tutte le mitigazioni ambientali atte a superare l’impatto che i nuovi volumi di traffico provocheranno (emissioni di gas in atmosfera, inquinamento acustico, ecc.) con riferimento alla futura viabilità.

Il progetto definitivo dovrà verificarne gli inserimenti ambientali dei viadotti, sottopassi e sovrappassi.

Il proponente dovrà progettare £e realizzare idonei interventi di permeabilizzazione al passaggio della piccola fauna vertebrata (mammiferi di piccola taglia, anfibi e rettili). Nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo, il proponente dovrà concordare con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica (Direzione Territorio Rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino) e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi di tali interventi, al fine di renderne massima l’efficienza.

Nel caso in cui siano previste barriere antirumore trasparenti, queste dovranno essere dotate di sagome anticollisione per salvaguardare I’avifauna.

Tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale, non che drenaggio delle superfici, previste nella documentazione esaminata dovranno essere puntualmente eseguite e dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico (piote erbose ecc.) precedentemente accantonato. Gli strati terrosi dovranno essere ricollocati secondo la loro posizione originaria e alle operazioni di riprofilatura dovranno seguire al più presto quelle di ripristino e rivegetazione.

Dovrà essere limitata al massimo l’alterazione della percezione del paesaggio, attraverso idonee opere di sistemazione a verde, nell’area del complesso produttivo avente rilevanza di archeologia-industriale (inizio secolo XX) ubicato alla progressiva km 35+216.

L’area e l’edificio “delle scuole vecchie”, limitrofo alla nuova linea RFI e nelle cui vicinanze è progettata la nuova stazione, dovrà essere tutelata da impatti visivi mediante la previsione di adeguate sistemazioni a verde ed alberature con funzione di filtro/schermatura.

Si richiede che vengano eseguiti impianti plurispecifici arborei e arbustivi di specie autoctone, mediante l’impiego di soggetti di taglia ed età diversa, messi a dimora con sesti di impianto irregolari in modo tale da costituire da subito dei popolamenti para-naturali, in tutte le operazioni di rinaturalizzazione delle superfici latistanti il corso d’acqua.

Si richiede che la progettazione e la realizzazione di opere di compensazione ambientale, che prevedano interventi di miglioramento boschivo e l’impianto di specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali nelle aree intercluse tra l’abitato e la linea ferroviaria di nuova costruzione, sia tale da non limitare le opere a verde ad una fascia lineare di ampiezza ridotta lungo il tracciato della ferrovia evitando fenomeni di degrado dei terreni che verrebbero altrimenti abbandonati.

Per gli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino, di mitigazione e di compensazione ambientale dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alle condizioni stazionali. Si richiede inoltre che siano eseguite le opportune cure colturali periodiche nei primi 3 anni dell’impianto, in modo da assicurarne la riuscita e limitare l’introduzione di specie vegetali esotiche e fortemente invasive.

La progettazione definitiva dovrà contenere specifiche previsioni e clausole dedicate alle modalità di realizzazione dei lavori nella logica della massima attenzione alla riduzione della alterazione dei luoghi (ad es. tipologia dei mezzi, stagionalità delle opere ecc.), nonchè relative alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’ultimazione dei lavori.

E’ necessario prevedere l’obbligo di periodica bagnatura delle aree e delle piste di cantiere, il lavaggio delle ruote degli automezzi all’uscita dei cantieri e l’utilizzo di teli protettivi a chiusura dei cassoni degli autocarri in transito.

Si chiede che siano posti in essere tutti gli accorgimenti tecnici necessari a minimizzare l’impatto della realizzanda tratta ferroviaria con le sorgenti comunali ad uso idropotabile di Fungera (distanti circa 370 mt. dalla linea RFI).

Compatibilmente con le dinamiche idrauliche locali e con la infrastrutturazione urbana presente, si richiede, che per le operazioni di sistemazione e protezione spondale, siano adottate soluzioni proprie dell’Ingegneria Naturalistica, evitando il più possibile l’impiego di tipologie costruttive - quali gabbioni, materassi reno, scatolari in cemento, ecc. -artificializzanti il corso d’acqua interessato denominato Rio Ariula.

Nelle successive fasi di progettazione dovrà essere sviluppata la progettazione degli idonei presidi di tutela da realizzare per evitare contaminazioni delle acque del Rio Ariula e della rete irrigua durante la fase di esercizio dell’infrastruttura ferroviaria.

Al fine di tutelare acque sotterranee, suolo e sottosuolo a fronte di sversamenti accidentali di sostanze pericolose per l’ambiente, si ritiene opportuno dotare il cantiere, nonchè eventuali depositi anche temporanei di tali sostanze, di idonei sistemi tecnologici, quali ad esempio panne assorbenti o sepiolite, sistemi di contenimento ed oleoassorbenti, e di adeguate procedure operative di intervento al verificarsi dell’emergenza; lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere dovranno essere effettuati garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, inoltre, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti, secondo le normative vigenti.

Per quanto riguarda la componente suolo, si consiglia la massima cautela nel recuperare ed accantonare, con tutte le precauzioni di mantenimento inalterato della qualità, il terreno vegetale, risultante dalle operazioni di scotico; il terreno agrario, così accantonato, dovrà essere successivamente riutilizzato in fase di recupero delle scarpate, opportunamente inerbite, in modo da evitare fenomeni erosivi e di dilavamento.

Le attività di gestione dei rifiuti, prodotti nell’ambito dell’attività di cantiere o provenienti da terzi per il loro recupero, devono avvenire nel puntuale rispetto della normativa vigente, statale e regionale (facenti capo, rispettivamente, al D.Lgs. n. 22/1997 ed alla L.R. n. 24/2002).

Ai materiali prodotti, con particolare riferimento alle attività di scavo, che si configurino come “terre e rocce da scavo” dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della L. 443/2001, così come modificata dalla L. 306/2001, che prevedono, fra l’altro, qualora il progetto non sia sottoposto a VIA, la sussistenza di un’autorizzazione amministrativa all’utilizzo di tali materiali (es. per reinterri, riempimenti, rilevati), previo parere dell’ARPA.

Il progetto definitivo dovrà prevedere un piano per il reperimento dei materiali, il quale dovrà considerare la possibilità di utilizzare materiali alternativi costituiti anche da sfridi di cava; in proposito si osserva che nel vicino bacino dell’Ossola sono disponibili quantitativi di scarti di cave di pietre ornamentali e che la cava di Peruzzaro attualmente non è attiva.

Per le aree di cantiere prive di superficie pavimentata, nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato.

Durante la fase di cantiere dovranno essere messe in atto tutte le misure di protezione per i lavoratori previste dalla normativa vigente con particolare riferimento ai possibili contatti con diserbanti.

Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, qualora non utilizzate per strutture collegate alla linea ferroviaria, dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

ASPETTI GEOLOGICI - IDRAULICI - IDRICI

Si chiede che il progetto definitivo delle infrastrutture, sia per la linea ferroviaria che per la nuova viabilità proposta, sia verificato alla luce delle problematiche di carattere geologico ed idraulico, approfondendo l’analisi delle condizioni di pericolosità dei terreni soggetti a esondazione e dei terreni in cui sussistono condizioni di pericolosità geologica.

Nei sottopassi previsti, le acque meteoriche dovranno essere raccolte e convogliate in opportuni recettori, la cui capacità idraulica dovrà essere verificata ed, eventualmente, adeguata alla nuova portata.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, vista la bassa soggiacenza e la vulnerabilità della falda, sarà necessario presentare uno studio idrogeologico di dettaglio, e valutare le eventuali interferenze prodotte su questa componente, dall’opera in progetto, tenendo in conto, soprattutto, la presenza delle captazioni idropotabili comunali; qualora si riscontrassero particolari criticità dovrà essere predisposto un piano di monitoraggio delle acque sotterranee mediante piezometri a monte e a valle dei cantieri, tale piano dovrà essere concordato con ARPA.

Dovranno essere predisposte soluzioni progettuali alternative che consentano di evitare variazioni all’attuale corso del Rio Ariula nonchè interferenze e soluzioni di continuità alla vegetazione spondale presente lungo il Rio, salvaguardandone e valorizzandone la propria funzionalità eco-sistemica.

Qualora la soluzione prevista nel progetto preliminare presentato risulti essere la più idonea, la nuova inalveazione del rio Ariula, che prevede lo smaltimento di una portata superiore a quanto attualmente defluisce nell’alveo esistente, non dovrà creare turbativa alla tratta di valle e non dovrà provocare ulteriori e peggiorativi allagamenti alle aree circostanti e limitrofe.

Le opere di modifica e di risistemazioni del corso e del deflusso del rio Ariula dovranno essere effettuate rispettando il più possibile la naturalità del corso d’acqua inoltre, dovranno essere rispettate le caratteristiche idrauliche sia dell’Ariula sia dei fossi colatori interferiti, garantendo sempre le migliori condizioni di deflusso.

Dovrà essere approfondito lo studio per il tratto di rio non interessato da lavori sistemativi, sino alla sua immissione nel torrente Agogna, prevedendo, se necessario un adeguamento della sezione di deflusso compatibile alla diversa e superiore portata da smaltire.

Dovranno essere attivate, c/o gli uffici competenti, tutte le procedure per l’ottenimento dell’autorizzazione all’esecuzione dei lavori di rettifica alveo e di nuovo inalveamento, per l’acquisizione e la sdemanializzazione dell’alveo dimesso del rio Ariula, nonchè tutte le procedure per le concessioni relative alle opere che andranno ad interessare il rio quali attraversamenti, opere di scarico ecc.

Deve essere effettuato un accurato studio del reticolo idrografico al fine di evidenziare chiaramente i rischi legati alle modifiche delle caratteristiche idrauliche delle acque superficiali e sotterranee nonchè quelli legati alla potenziale alterazione qualitativa delle risorse idriche. In particolare, per quanto riguarda le acque superficiali si chiede di porre particolare attenzione al rio Ariula, sottoposto, a seguito delle opere previste, a profonde alterazioni; per le acque sotterranee si sottolineano i potenziali rischi di contaminazione delle captazioni ad uso idropotabile presenti nell’area.

Devono essere previsti nel dettaglio tutti i sistemi di mitigazione da adottare al fine di tutelare le acque sotterranee e superficiali dai possibili inquinamenti, derivanti da sversamenti accidentali o dallo smaltimento delle acque di piattaforma, collegati sia alla fase di costruzione che alla fase di esercizio dell’opera.

Deve essere effettuato un esame particolareggiato delle infrastrutture afferenti al servizio idrico integrato; eventuali interferenze del tracciato delle opere con tali infrastrutture devono essere preliminarmente individuate per delineare le opportune azioni di compensazione e mitigazione da concordarsi con i responsabili dei singoli servizi.

Deve essere effettuato, altresì, un censimento di tutte le utilizzazioni idriche in atto nell’area, al fine di evitare interferenze o limitazioni e, anche in questo caso, prevedere le opportune misure di mitigazione e compensazione.

ASPETTI RELATIVI ALLE INTERFERENZE

Il tracciato interferisce in più punti con condotte di proprietà Snam Rete Gas S.p.A. appartenenti alla Rete Regionale Gasdotti. La risoluzione di tali interferenze e la stima dei relativi costi dovrà essere concordata con Snam Rete Gas S.p.A.

Per risolvere l’interferenza con l’asse fognario, si richiede che il progetto definitivo riporti la modalità di collettamento delle acque reflue provenienti dai comuni situati a nord di Gozzano.

VIABILITA’

Si dovrà verificare la possibilità di mantenere un franco libero in altezza pari ad almeno m. 4.50 sia per la strada provinciale “Briga-Gozzano” che per il sottopasso ciclo-pedonale di via degli Alpini (Strada Provinciale “Gozzano-Oleggio Castello).

Si prescrive in modo vincolante che, ove non fosse possibile I’adeguamento altimetrico a m. 4.50 del sottopasso per la strada per Briga N.se e per Via degli Alpini, le opere inerenti la viabilità comunale sostitutiva siano realizzate precedentemente alla realizzazione dell’opera in oggetto.

La larghezza del sottopasso sulla strada provinciale per Briga Novarese dovrà avere luce netta pari a m. 3.5.

Dovrà essere indicata la viabilità alternativa proposta a seguito della chiusura della strada provinciale per Briga Novarese per la quale è necessario che vengano approfonditi gli impatti e le opere di mitigazione da porre in essere, ancorchè - come dichiarato dal proponente - la stessa risulta a totale carico del Comune.

VARIE

Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente venga comunicato l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativi dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

Si richiede, inoltre, di concordare con il Coordinamento Centrale VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei relativi risultati.

Si ritiene opportuno che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle ricomprese nell’atto dirigenziale conclusivo del presente procedimento amministrativo.

Dopo la messa in esercizio della linea, l’efficacia degli interventi di mitigazione ipotizzati dovrà essere verificata attraverso un idoneo piano di monitoraggio da concordare con ARPA, affinchè attraverso le misure del livello di rumore ambientale di immissione, effettuate in corrispondenza dei recettori più prossimi e più a rischio, si possa individuare, ove necessario, un opportuno adeguamento delle mitigazioni già attuate e/o apportarne delle altre.

4. si richiede inoltre al Proponente di valutare la possibilità di recepire nel progetto definitivo la seguente richiesta dell’Amministrazione Comunale di Gozzano:

Dovranno essere affrontati e risolti in sede progettuale i problemi viabilistici a contorno dell’opera.

5. di inviare la presente determinazione dirigenziale ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/98.

Contro il presente provvedimento è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, entro 60 giorni dalla data di avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge n. 1034 del 6/12/1971, ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1199 del 25/11/1971.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino