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Bollettino Ufficiale n. 22 del 3 / 06 / 2004

Codice 26.2
D.D. 12 gennaio 2004, n. 9

Provvedimento conclusivo della Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 Legge Regionale 40/1998, inerente il progetto dal titolo: “S.S. 32 ”Ticinese" - Adeguamento della Sede Stradale alla Classe C1 dal km. 23+300 (Comune di Pombia) al km. 31+000 (Comune di Borgoticino)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) Di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10- L.R. 40/98), sul progetto: S.S. 32 “Ticinese” - ADEGUAMENTO DELLA SEDE STRADALE ALLA CLASSE C1 DAL KM. 23+300 (COMUNE DI POMBIA) AL KM. 31+000 (COMUNE DI BORGOTICINO) localizzato in provincia di Novara, nei territori comunali di Pombia, Varallo Pombia, Castelletto Sopra Ticino e Borgoticino, presentato dall’ANAS S.p.A. e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998

c) di richiedere all’ANAS S.p.A. che nel corso della redazione del progetto definitivo vengano recepite le prescrizioni vincolanti nel seguito elencate:

ASPETTI URBANISTICI - PAESAGGISTICI

- II progetto definitivo dovrà approfondire gli aspetti relativi all’inserimento paesaggistico dell’infrastruttura viaria, valutando tutte le soluzioni progettuali alternative e ricercando le migliori soluzioni di mitigazione e compensazione visiva e ambientale, al fine di ridurre il più possibile l’impatto delle strutture sul paesaggio e sull’ambiente rurale. Tali approfondimenti dovranno tener conto di quanto previsto nel Piano Territoriale Regionale approvato con D.C.R nº 388-9126 del 19-06-1997 e del Piano Territoriale Provinciale adottato con D.C.P. nº 5 del 8-02-2002 ed attualmente all’esame della Regione.

- Nel P.D. dovranno essere effettuati gli approfondimenti progettuali che, sulla base dei più recenti orientamenti legislativi del settore forestale (D.lgs 227/2001), individuino in dettaglio le porzioni di bosco per le quali è prevista trasformazione e le superfici conseguentemente destinate a rimboschimento compensativo e/o miglioramento forestale.

- Il P.D. dovrà essere corredato di un’adeguata documentazione fotografica con rappresentazioni a colori di tipo panoramico che, anche sulla base di attendibili foto-inserimenti, consenta una chiara ed esaustiva definizione degli ambiti interessati dall’intervento, con particolare riferimento alle porzioni sottoposte a vincolo paesaggistico - ambientale e alle visuali fruibili dalla viabilità circostante, da nuclei abitati, da edifici di interesse architettonico e/o documentario, da percorsi e/o punti di interesse panoramico e/o turistico.

- Sia verificata la possibilità di individuare eventuali alternative progettuali che consentano di limitare, almeno in parte, l’eliminazione dei filari arborei presenti ai lati dell’attuale sede stradale, e/o di ripristinare alcuni tratti (pur nel rispetto delle distanze minime di legge) mediante alberi di specie autoctona.

- La progettazione definitiva delle opere di attraversamento di canali irrigui, rii e torrenti dovrà essere effettuata in modo tale da garantire la massima funzionalità eco-sistemica, escludendo quindi tipologie di opere che possano generare soluzioni di continuità ai corridoi ecologici costituiti dai corsi d’acqua e dalle relative sponde.

- Occorre approfondire, in relazione allo spostamento dell’asse stradale necessario per evitare l’interferenza con il metanodotto, le possibili criticità dal punto di vista ambientale con particolare riferimento all’eventuale avvicinamento del tracciato alla cascina Madonna, alla cascina Lagogno (che comprende manufatti edilizi dichiarati dal PRGC come edifici con carattere ambientale e documentario) ed al Santuario della Madonna delle Grazie.

- Nel corso della progettazione definitiva dovrà essere verificata, attraverso debiti accertamenti presso i comuni interessati e presso la sede del Commissario agli Usi Civici del Piemonte-Valle d’Aosta e Liguria, l’esistenza di terreni soggetti al vincolo di Uso Civico per cui si dovranno seguire le procedure necessarie per il rilascio della concessione di mutamento di destinazione d’uso del bene presso il competente ufficio Regionale.

ASPETTI TERRITORIALI - RECUPERO AMBIENTALE - CANTIERE

- Prima dell’inizio dei lavori, sarà necessario presentare un cronoprogramma della fase di cantiere, provvedendo inoltre ad individuare l’ubicazione dei cantieri, la loro durata presunta ed i volumi idrici prelevati e scaricati oltre alle modalità di smaltimento dei reflui; al fine di tutelare acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo a fronte di sversamenti accidentali di sostanze pericolose per l’ambiente, si ritiene opportuno dotare il cantiere, nonchè eventuali depositi anche temporanei di tali sostanze, di idonei sistemi tecnologici, quali ad esempio panne adsorbenti o sepiolite, e di adeguate procedure operative di intervento al verificarsi dell’emergenza;

- Lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere dovranno essere effettuati garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, inoltre, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei reflui civili prodotti, secondo le normative vigenti; occorrerà limitare la diffusione di polveri mediante opportune bagnature delle piste di cantiere e delle aree di lavoro.

- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

- Il progetto definitivo dell’opera dovrà essere corredato da uno specifico Piano di reperimento dei materiali inerti occorrenti, redatto ai sensi del D.P.R. 554/1999 e dell’art. 11 delle norme di attuazione del Documento di Programmazione delle Attività Estrattive - DPAE 1º Stralcio. A tal proposito si sottolinea che, nella realizzazione dei sottofondi stradali, ovunque sia tecnicamente possibile, dovranno essere utilizzati, oltre ai materiali recuperati in loco durante i lavori, materiali provenienti da recupero opportunamente trattati e vagliati ai sensi del D.lvo 22/97.

- In particolare, prima dell’inizio dei lavori, si dovrà presentare, agli Enti di competenza ed all’ARPA Piemonte, il progetto ed il piano di coltivazione della cava di prestito, nonchè il progetto del successivo recupero.

- Il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato, con tutte le precauzioni di mantenimento inalterato della qualità, e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale.

- Nel P.D si adottino le scelte progettuali più idonee a minimizzare i movimenti dei mezzi pesanti da e verso le zone di cantiere.

- Poichè l’intervento in progetto interferisce con le aree agricole esistenti, dovrà essere consentito l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria.

- La realizzazione della strada e delle opere di attraversamento dei corsi d’acqua dovranno essere effettuate in modo da arrecare il minor disturbo possibile alle attività agricole ed agli ecosistemi presenti valutando eventualmente la possibilità di effettuare le lavorazioni principali nei periodi autunnali o invernali;

- Il proponente dovrà favorire gli interventi di ricomposizione fondiaria per i terreni ad uso agricolo, predisponendo eventualmente un Piano di ricomposizione fondiaria durante le fasi di progettazione dell’opera, che dovrà essere presentato all’Assessorato Agricoltura della Provincia di Novara per una valutazione di merito; e dovrà assumersi l’onere della loro realizzazione.

- Al fine di assicurare la stabilità delle scarpate, si dovrà procedere al loro immediato rinverdimento mediante inerbimenti tecnici con miscugli erbacei autoctoni e si dovrà garantire una corretta regimazione delle acque di ruscellamento eventualmente mediante l’impiego di reti in fibra naturale (iuta);

- Relativamente al tracciato della variante di Borgoticino, in fase di esercizio si dovrà effettuare un monitoraggio acustico, presso i recettori più esposti (con particolare attenzione alla C.na Madonna ed al Santuario di Madonna delle Grazie, che saranno maggiormente interferiti a seguito dello spostamento del tracciato causato della presenza del Metanodotto), onde individuare le opportune misure di mitigazione (es. adeguate barriere antirumore); il piano di monitoraggio dovrà essere concordato con ARPA Piemonte, che, successivamente, valuterà i risultati delle misure fonometriche e gli interventi di mitigazionele, se necessari.

- Nella redazione del P.D. si dovrà tener conto della necessità che nella fase di esecuzione dei lavori non si effettui la chiusura totale della S.S. 32 ma venga garantita comunque la continuità del traffico su tale strada.

- Per le rotatorie in progetto dovrà essere effettuato uno studio approfondito sulla loro funzionalità, provvedendo ad effettuare le necessarie verifiche di capacità delle stesse.

ASPETTI GEOLOGICI - IDRAULICI E IDRICI

- L’attraversamento dei corsi d’acqua superficiali dovrà essere realizzato in maniera da evitare restringimenti della sezione d’alveo. Per quanto riguarda l’opera di attraversamento del rio Orgoglia, tenendo conto dell’ultimo evento alluvionale significativo (Maggio 2002) in cui si è avuta l’esondazione nella piana circostante a causa anche di un alveo in parte pensile, occorre effettuare la verifica idraulica con un tempo di ritorno pari a 200 anni e considerando anche il trasporto solido del rio. Tale verifica idraulica dovrà essere effettuata nel rispetto dei criteri e delle prescrizioni tecniche per la verifica idraulica di cui alla “Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità” dell’Autorità di bacino (approvata contestualmente al PAI). Inoltre si evidenzia che le fondazioni, se a contatto della falda, dovranno essere realizzate con materiali che non prevedano cessione di sostanze inquinanti nelle acque di falda.

- Occorre valutare l’instabilità delle zone più acclivi interessate dal progetto in funzione della scarsa regimentazione delle acque ruscellanti e dei possibili accumuli di tali acque al piede delle scarpate.

- Anche per quanto riguarda il tratto soggetto ad ampliamento in sede, occorre verificare che i fossi laterali esistenti ed i relativi tombini di attraversamento siano sufficienti a garantire il deflusso delle acque meteoriche provenienti dalle aree circostanti, con particolari cautele nelle aree in cui si sono verificati allagamenti sulla sede stradale.

- Per quanto riguarda le acque sotterranee, sarà necessario verificare le caratteristiche della falda freatica, con uno studio di dettaglio, e valutare le eventuali interferenze prodotte su questa componente, dall’opera in progetto; in particolare in fase di progettazione definitiva dovrà essere prevista, nell’area interessata dalle gallerie di progetto e della vasca di raccolta delle acque meteoriche, la realizzazione di indagini piezometriche di dettaglio le cui modalità e localizzazione dovranno essere concordate con la Direzione Regionale Risorse Idriche;

- Dovrà essere condotto un censimento dei pozzi potabili e non, esistenti, che potrebbero essere interferiti dall’opera, sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio, nonchè dalla presenza della cava di prestito utilizzata per lo smaltimento delle acque meteoriche provenienti dal sotto passo ferroviario.

- Per quanto riguarda la variazione di tracciato, dovuta alla presenza del Metanodotto Nazionale, considerato che lo spostamento dell’infrastruttura andrà ad interessare una zona umida, si richiede che vengano previsti dei sistemi di drenaggio e di allontanamento delle acque meteoriche e delle possibili acque stagnanti.

- Occorre definire con maggior dettaglio la tipologia ed il dimensionamento del sistema di trattamento delle acque di prima pioggia, con particolare riferimento all’ubicazione dei siti ed ai recettori finali di cui si dovrà verificare la capacità recettiva rispetto alla nuova portata in arrivo (es. Art. 20, comma 2, Legge 62 del 27 maggio 1985, Regione Lombardia). Le vasche di prima pioggia dovranno essere dimensionate in modo tale di contenere almeno i primi cinque millimetri di pioggia ricadenti lungo tutto il tratto interessato; le stesse dovranno essere dotate di sistemi di disoleazione e sedimentazione;

- Occorre dettagliare maggiormente le caratteristiche tecniche (profondità, pendenza delle scarpate ed eventualmente del fondo, tipo di rivestimento) relative alla prevista vasca di smaltimento delle acque meteoriche di piattaforma, ricavata da cava di prestito; tale vasca dovrà a tutti gli effetti essere considerata quale presidio idraulico-ambientale avente funzione di bacino di infiltrazione e non quale “vasca da laminazione” come erroneamente indicato negli elaborati progettuali preliminari. A tal fine la vasca dovrà presentare rivestimento inerbito e caratteristiche di bacino di infiltrazione. Particolare attenzione in fase di progettazione definitiva dovrà essere posta nel determinare le pendenze del sistema dei collettori di drenaggio al bacino, onde evitare la necessità di ricorrere a sistemi di pompaggio per eliminare ristagno di acqua meteorica nelle gallerie.

- Ai fini dell’esercizio dell’infrastruttura il proponente dovrà predisporre le opportune misure atte a scongiurare eventuali sversamenti accidentali (idrocarburi e sostanze oleose) nei corpi idrici e nei terreni limitrofi. Dovranno inoltre essere definiti idonei protocolli operativi che tengano conto della possibilità di sversamento accidentale di sostanze inquinanti con particolare riguardo allo sfioro delle vasche di decantazione in presenza di sostanze a bassa densità.

- Nella fase di redazione del progetto definitivo dovranno essere inoltre individuate le soluzioni più idonee a risolvere le problematiche inerenti gli attraversamenti della rete irrigua, in modo da assicurare la continuità e la funzionalità della rete e da consentire l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della stessa in maniera agevole e in sicurezza. Dovranno inoltre essere predisposte gli opportuni accorgimenti tecnici per evitare possibili contaminazioni della rete irrigua durante la fase di esercizio della strada.

- Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua e dei canali irrigui dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque che, nei settori più a valle, possono essere utilizzate a scopo irriguo.

ASPETTI RELATIVI ALLE INTERFERENZE

- Nella redazione del P.D. dovranno essere valutate, tecnicamente ed economicamente e con tutti gli Enti e le Società interessate, tutte le interferenze del tracciato con eventuali servizi per i quali sarà necessario effettuare spostamenti e/o adeguamenti.

- Per quanto riguarda in particolare l’interferenza con il metanodotto di proprietà della Snam Rete Gas S.p.A., sui terreni interessati dalla variante esterna di Borgoticino, considerato anche quanto emerso in sede di sopralluogo, si dovrà provvedere ad evitare tale interferenza, mediante un leggero spostamento dell’asse stradale della nuova infrastruttura stradale, al fine di evitare lo spostamento del metanodotto stesso. Resta ferma la necessità di concordare con la Snam la risoluzione di altre eventuali interferenze.

- Per quanto attiene l’interferenza con la Linea Ferroviaria Alessandria - Arona si segnala la necessità di espletare in fase esecutiva le procedure per il rilascio dell’autorizzazione definitiva da parte di RFI e la stipula della conseguente Convenzione tenendo conto della normativa vigente.

- In particolare, per quanto attiene la realizzazione del nuovo sottopasso ferroviario, si ricorda che dovranno essere predisposti e trasmessi i progetti esecutivi dell’opera rispetto ai quali verranno formulate, da parte di RFI, più puntuali osservazioni e/o prescrizioni di dettaglio con particolare riferimento alle eventuali difficoltà che, a causa della notevole inclinazione, potrebbero verificarsi in occasione della spinta del manufatto.

Il progetto del sotto passo dovrà essere redatto in conformità alle normative vigenti e all’Istruzione per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo dei ponti ferroviari del testo N.I/SC/PS-OM/2298 del 2 giugno 95 e dovrà essere corredato del programma temporale dei lavori, verifica e modalità delle fasi di varo del manufatto del piano di sicurezza e del piano di manutenzione del manufatto.

VARIE

- Si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente venga comunicato l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

- Si richiede, inoltre, di concordare con il Coordinamento Centrale VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei relativi risultati.

- Infine, si ritiene opportuno che il Direttore dei lavori trasmetta, secondo le tempistiche concordate in fase di progettazione del monitoraggio, all’ARPA Piemonte, Coordinamento Centrale VIA-VAS e Dipartimento competente per territorio, una dichiarazione, accompagnata da una relazione esplicativa, relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte, compensative, di mitigazione e di monitoraggio, incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nella Determina conclusiva del procedimento amministrativo relativo all’opera in oggetto.

d) Si richiede inoltre al proponente di valutare la possibilità di recepire nel progetto definitivo le seguenti richieste delle Amministrazioni Comunali interessate dalle opere:

- COMUNE DI POMBIA

-Inserimento nel P.D. del tratto di strada indicato come “strada in previsione PEC” relativo all’innesto della rotatoria del controviale con lo svincolo della SP per Marano Ticino, in quanto detto tratto risulta essere a servizio non solo del PEC ma anche di più attività.

- Illuminazione del controviale per ragioni di sicurezza

- Riposizionamento dei pali di illuminazione pubblica esistente nel tratto vicino al distributore di benzina Tamoil, a seguito della realizzazione dell’allargamento del piano viabile.

- Verifica della fattibilità di svolta dei mezzi pesanti per l’immissione nel tratto che porta alla rotatoria in progetto per quanto riguarda lo svincolo posto tra il controviale e l’attuale strada comunale denominata via Iº Maggio.

- COMUNE DI VARALLO POMBIA

-Per quanto riguarda il controviale in progetto dall’incrocio da via Stazione all’incrocio di via Mirabella, valutare la possibilità di prevedere una corsia di innesto dal controviale alla S.S. 32 prima della rotatoria già esistente al Km. 26+300 (zona industriale) affinchè i veicoli in uscita dal controviale vengano normalmente riportati sulla S.S. 32 senza aggravio per la zona industriale.

- In corrispondenza dello svincolo di via stazione valutare la possibilità di prevedere una rotatoria che aiuti il flusso veicolare diretto alle attività commerciali della zona industriale prospettanti sul controviale in progetto.

-Nel tratto compreso tra via Sempione e via Stazione valutare la possibilità di prevedere un controviale anche nella direzione da Arona a Novara al fine di ottimizzare gli attuali ingressi e di permettere un prossimo sviluppo delle aree interessate.

- COMUNE DI BORGOTICINO

-Valutare la possibilità di prevedere un passaggio viario tra la strada in progetto e l’attuale via Santuario in loc. Madonna delle Grazie, al fine di garantire l’accessibilità a tale frazione.

e) di inviare la presente determinazione dirigenziale ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino