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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 16

Codice 26.2
D.D. 10 dicembre 2003, n. 710

Provvedimento conclusivo della Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 Legge Regionale 40/1998, inerente il progetto dal titolo: “Nuova bretella di collegamento tra il nuovo casello di Carmagnola sud sull’Autostrada A6 Torino-Savona e le ex strade statali n. 20 e n. 661"

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale

b) di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica , di cui all’art. 10 della L.R. n. 40/98, relativo al progetto"Nuova Bretella di collegamento tra il nuovo casello di Carmagnola sud sull’Autostrada A6 Torino-Savona e le ex strade statali n. 20 e n. 661", ricadente nei territori Comunali di Carmagnola (TO) e Caramagna P.te, presentato dall’ANAS S.p.A. Compartimento della Viabilità per il Piemonte, con sede legale in Torino, Via Talucchi n. 7, con nota n. 19127 in data 07-10-2003, e di sottoporre il progetto medesimo alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998

c) di richiedere all’Ente proponente ANAS S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte, che nel corso della redazione del progetto definitivo e dello Studio di impatto ambientale siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento elencate nel seguito, conseguenti all’espletamento della procedura di verifica della compatibilità ambientale e contenute nel verbale della seduta della C.d.S. del giorno 18.11.2003 e nei pareri pervenuti.

PARERE DIREZIONE INDUSTRIA

Si evidenzia che il progetto prevede una movimentazione di materie di circa 600.000 mc., e che non è corredato da un piano di reperimento degli inerti. Vista tale carenza, si ritiene che il progetto debba essere sottoposto alla fase di Valutazione di Impatto ambientale di cui all’articolo 12 della legge regionale n. 40/1998. Il progetto dovrà contenere i necessari approfondimenti relativi alla caratterizzazione, quantificazione ed individuazione dei siti di reperimento dei materiali inerti necessari alla realizzazione dell’opera completi di idonea documentazione atta a dimostrare l’effettiva disponibilità dei materiali che non potranno essere costituiti da inerti pregiati. Il piano di reperimento dei materiali dovrà privilegiare, per quanto possibile oltre al reimpiego dei materiali derivanti dalle attività di scavo previste nel progetto stesso, l’uso di materiali da demolizioni e scavi ai sensi del combinato disposto dal D.Lgs. 22/1997, dal D.M. 5.2.1998 e dalla Legge 443/2001. Ove fosse eventualmente necessario attivare uno specifico sito estrattivo, il progetto dell’opera dovrà contenere il progetto di cava redatto in conformità alle Leggi regionali 69/1978, 40/1998 e 30/1999, nonché al Documento di Programmazione della Attività Estrattive approvato con DG.R in data 6.11.2000. In ogni caso non saranno consentiti interventi estrattivi a fossa e/o in falda, né l’uso di materiale litoide proveniente da opere di ricalibratura e/o disalveo di corsi d’acqua, ma dovranno essere riconducibili esclusivamente ad interventi di arretramento di terrazzi alluvionali di pianura, interventi in versante o miglioramenti fondiari. Dovrà essere approfondito lo studio inerente i percorsi cava - cantiere e la valutazione del traffico pesante indotto nella fase di realizzazione dell’opera e generato dal trasporto di materiale, ai fini di mitigare gli impatti complessivi derivanti da tali aspetti.

PARERE DIREZIONE TERRITORIO RURALE

A seguito dell’esame della documentazione progettuale fornita dal proponente e in base a quanto emerso in sede di Organo Tecnico regionale e di Conferenza dei Servizi tenutisi in data 18 novembre 2003, la Direzione scrivente ritiene di non essere in possesso degli elementi necessari per esprimere un giudizio di compatibilità ambientale positivo sul progetto preliminare presentato e ritiene pertanto che il progetto debba essere assoggettato alla fase di Valutazione di Impatto ambientale di cui all’articolo 12 della legge regionale n. 40/1998. Alla luce degli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale e di tutela della fauna selvatica che la Direzione persegue, sono di seguito elencate le prescrizioni che dovranno essere recepite dal proponente in fase di progettazione definitiva dell’opera:

Nella fase di redazione del progetto definitivo dovranno essere individuate le soluzioni più idonee a risolvere le problematiche inerenti le interferenze con il reticolo idrografico minore e con la rete irrigua. Tali soluzioni dovranno assicurare la continuità e la funzionalità della rete irrigua e consentire l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della stessa in maniera agevole e in sicurezza. Dovranno inoltre essere individuati idonei presidi di tutela per evitare contaminazioni delle acque utilizzate anche a scopo irriguo, sia durante la fase di cantiere, sia durante la fase di esercizio della strada.

Poiché l’intervento in progetto interferisce con le aree agricole esistenti, dovrà essere consentito l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria.

Poiché l’intervento in progetto si sviluppa principalmente su terreni ad uso agricolo, il proponente dovrà favorire gli interventi di ricomposizione fondiaria, predisponendo eventualmente, contestualmente alle fasi successive di progettazione dell’opera, un Piano di ricomposizione fondiaria, che dovrà essere presentato agli Assessorati all’Agricoltura delle Province territorialmente competenti per una valutazione di merito, e dovrà assumersi l’onere della loro realizzazione.

II progetto definitivo dovrà approfondire gli aspetti relativi all’inserimento paesaggistico dell’infrastruttura viaria, valutando tutte le soluzioni progettuali alternative e ricercando le migliori soluzioni di mitigazione ambientale, al fine di ridurre il più possibile l’impatto visivo delle strutture in rilevato sul paesaggio rurale.

Per la realizzazione degli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino e di mitigazione ambientale dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alla stazione.

- Nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo, il proponente dovrà concordare con l’Osservatorio Regionale sulla Fauna selvatica (Direzione Territorio Rurale - Corso Stati Uniti 21 - Torino) e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi degli interventi di permeabilizzazione dell’infrastruttura lineare al passaggio della piccola fauna vertebrata (mammiferi di piccola taglia, anfibi e rettili), al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture.

PARERE DIREZIONE RISORSE IDRICHE

Questa Direzione, pur tenendo in debito conto il limitato livello di dettaglio necessario nella stesura di un progetto preliminare, rileva alcune significative carenze nella documentazione presentata.

- In particolare, la bretella in progetto presenta uno sviluppo trasversale rispetto al reticolo idrografico naturale ed artificiale interferito (Torrente Meletta, Rio Moneta, Gora di S. Giovanni, reticolo irriguo principale e fossi irrigui minori) tramite un rilevato di altezza significativa rispetto al piano campagna (circa 2 metri di altezza nei tratti in piano); d’altra parte l’area attraversata dal progetto è potenzialmente soggetta a fenomeni di esondazione, già avvenuti in passato, e risulta quindi non secondaria la valutazione del potenziale impatto determinato da un ipotetico “effetto barriera” ai deflussi da parte del sedime stradale in progetto, in particolare nel tratto compreso fra il sovrappasso della ferrovia Carmagnola - Bra e la rotatoria di innesto sulla Strada Reale. Peraltro occorre considerare il potenziale contributo della falda freatica ai fenomeni suddetti e, d’altra parte, l’eventuale impatto dell’intera opera sulla falda medesima.

Ciò, anche in considerazione della presenza di abitati (Tetti Sotto) potenzialmente. soggetti a tali impatti, e della necessità di salvaguardare i diritti acquisiti, in particolare per quanto riguarda le utenze irrigue. Questa prospettiva, comporta la necessità di uno studio idraulico ed idrologico più ampio ed articolato di quello presentato, potenzialmente influente su precise scelte tecniche inerenti sia le modalità di realizzazione del rilevato stradale, sia la tipologia degli attraversamenti delle canalizzazioni irrigue sia la posizione ed il dimensionamento del sistema di convogliamento e trattamento delle acque di piattaforma.

PARERE DIREZIONE OPERE PUBBLICHE

In esito a quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi in oggetto richiamata, considerato che il progetto prevede l’attraversamento del Rio San Giovanni (E.A.P. n. 56) e del Canale Moneta, questo Settore dovrà rilasciare, in sede di Conferenza di Servizi conclusiva, l’autorizzazione idraulica, a norma del T.U. 25.7.1904 n. 523, ai suddetti attraversamenti.

A tal fine si ricorda che le verifiche idrauliche e di compatibilità idraulica dovranno essere condotte secondo la normativa vigente ed in particolare con quanto indicato dalla Direttiva dell’11.5.1999 n. 2/99 dell’Autorità di Bacino del Fiume Po.

Inoltre il summenzionato progetto dovrà essere trasmesso, prima della conferenza di Servizi conclusiva, al Settore scrivente in copia unica e su supporto cartaceo.

PARERE DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA

Dal punto di vista urbanistico la Pianificazione Territoriale di livello superiore (P.T.R. e P.T.C.)

consente e prevede l’intervento infrastrutturale in oggetto in quanto:

- il Piano Territoriale Regionale non prevede l’intervento in progetto ma consente al Piano regionale dei trasporti ed ai Piani territoriali provinciali - di individuare ulteriori tronchi e reti stradali di rispettiva competenza, dettando relative prescrizioni territoriali (art.23, p.to 3.1 della normativa);

- il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino approvato in data 1.8.2003 con D.C.R.291-26243, prevede la viabilità in oggetto (schema strutturale - scala 1:150.000).

Nel Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Carmagnola, approvato con D.G.R. n. 21-25536 in data 17.11.1998, la nuova bretella di collegamento tra il nuovo casello di Carmagnola sud sull’ autostrada A6 Torino-Savona e le ex S.S. 20 e 661 viene normativamente citata (art.7.9.1., lettera A) e cartograficamente individuata dalla S.S. 20 alla A6 (tavola 2.2.b) mediante una fascia di rispetto viaria in progetto, denominata Var.S.S., per cui la previsione del tracciato viario dimostra che l’Amministrazione Comunale di Carmagnola aveva già a suo tempo manifestato la volontà di risolvere le criticità derivanti dal flusso di traffico all’interno del centro urbano. Occorre comunque rilevare che la nuova bretella di collegamento non risulta conforme allo strumento urbanistico comunale, aspetto non considerato negli elaborati di progetto del proponente, in quanto gli innesti sulle ex S.S.20 e 661, nuovo casello autostradale Carmagnola Sud e buona parte del tracciato non corrispondono con la rappresentazione cartografica di P.R.G.C.

Questa Direzione urbanistica ritiene che il progetto di “Nuova Bretella di collegamento tra il nuovo casello di Carmagnola sud sull’autostrada A6 Torino-Savona e le ex S.S. 20 e 661" pur non essendo conforme può ritenersi compatibile con gli strumenti urbanistici dei Comuni interessati; tuttavia si segnalano i seguenti approfondimenti per la fase di progettazione definitiva:

- Aspetti idrogeologici: l’elaborato grafico geologico-tecnico “Carta di sintesi della pericolosità geomorfologia -e della idoneità all’utilizzazione urbanistica” rileva che il tracciato è quasi interamente inserito nella classe III e Illa della circolare 7/LAP.

- Vincoli: in merito ai vincoli operanti sulle aree oggetto di intervento rappresentati/e non sulla cartografia dello strumento urbanistico comunale, si sottolinea che ai fini della realizzazione della viabilità dovranno essere acquisite le necessarie autorizzazioni/pareri.

Viabilità: manca uno studio in merito agli effetti sulla viabilità esistente poderale di servizio ai fondi, che deve essere garantita.

- Cartografia: il tracciato in progetto risulta non essere evidenziato sulla cartografia di azzonamento dello strumento urbanistico comunale.

PARERE DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA - SETTORE GESTIONE BENI AMBIENTALI

Per la redazione del progetto definitivo si invita a tener conto delle seguenti indicazioni:

- sia valutata la possibilità di individuare una soluzione alternativa che consenta di ridurre e/o escludere la realizzazione del tratto di terrapieno tra il torrente Meletta e la vicina linea ferroviaria (ad es. prolungamento ponte) e di conseguenza di salvaguardare allo stato naturale una più ampia porzione dei terreni ricadenti in fascia di rispetto al corso d’acqua e/o caratterizzati da vegetazione boschiva , e limitino nel contempo l’artificiosità delle nuove realizzazioni;

- siano predisposti approfondimenti progettuali che, sulla base dei più recenti orientamenti legislativi del settore forestale (D.Lgs. 227/2001) individuino in dettaglio le porzioni di bosco per le quali è prevista trasformazione e le superfici conseguentemente destinate a rimboschimento compensativo e/o miglioramento forestale;

- sia approfondita la documentazione fotografica con rappresentazioni a colori di tipo panoramico che, anche sulla base di attendibili fotoinserimenti, consenta una chiara ed esaustiva definizione degli ambiti interessati dall’intervento, con particolare riferimento alle porzioni sottoposte a vincolo paesaggistico - ambientale ed alle visuali fruibili dalla viabilità circostante, da nuclei abitati, da percorsi e/o punti di interesse panoramico e/o turistico;

- siano definite con maggior livello di dettaglio, e sulla base di analisi di impatto visivo, le opere di mitigazione e compensazione visiva già in parte affrontate in sede di progetto preliminare.

PARERE SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL PIEMONTE

- Per valutare appieno il possibile impatto dell’opera sul patrimonio archeologico e prevenire concretamente un eventuale rischio archeologico è necessario concordare un programma di indagini e accertamenti archeologici come parte integrante della progettazione preliminare, ai sensi degli artt. 15,17, 18 dei DPR 554/99. Allo stato attuale delle conoscenze non è possibile infatti prevedere tale rischio, non essendo stata condotta nessuna indagine estensiva sul comprensorio coinvolto dall’opera.

- In mancanza delle citate ricerche preliminari ed in assenza, d’altra parte, di puntuali elementi localizzati e noti a questo ufficio per il rischio archeologico nei terreni interessati, sarà inoltre necessario prevedere un’assistenza archeologica costante in corso d’opera, da parte di operatori specializzati sotto la direzione tecnico - scientifica di questa Soprintendenza, a tutte le opere di scotico e di scavo, comprese le opere accessorie e le cave.

CONTRIBUTO TECNICO ARPA

Acque superficiali e sotterranee

In generale si osserva che la presenza del rilevato stradale taglia in modo trasversale le principali linee di deflusso del reticolo idrografico presente nell’area di intervento. La possibilità di un effetto diga che il rilevato potrebbe causare nel corso di fenomeni di allagamento, ostacolando il naturale deflusso da sud verso nord delle acque di esondazione/ristagno, potrebbe manifestarsi anche con un aggravio del rischio di allagamento per le aree e le abitazioni poste a monte del tracciato (vedasi abitati di Tetti Sotto e Gangaglietti). la relazione idraulica allegata al progetto evidenza il problema puntuale dell’attraversamento idraulico del rio Meletta e non pone in discussione gli effetti della realizzazione del tratto in rilevato con il deflusso delle acque e la probabile implicazione di possibili bersagli sensibili posti a sud del nuovo asse stradale.

- Nello studio manca una valutazione degli impatti sulla componente risorse idriche superficiali, sia in ordine alla qualità delle acque con riferimento ai lavori in alveo, sia in ordine alle acque sotterranee, con la necessità di fondazioni profonde per la realizzazione di ponti e viadotti.

- Nello studio viene sommariamente descritto un sistema di trattamento delle acque di prima pioggia ma non sono indicati i criteri di dimensionamento e soprattutto manca un protocollo gestionale e non è indicato chi esegue gli interventi manutentivi e funzionali dei presidi idraulici previsti.

Qualità dell’aria

- La realizzazione dell’opera in questione comporterà certamente una ridistribuzione dei carichi inquinanti nel territorio del comune di Carmagnola, ipotizzando un miglioramento della qualità dell’aria ambiente nella zona in cui è prevista una diminuzione dei flussi di traffico (attraversamento del centro urbano), e un peggioramento della qualità dell’aria nelle immediate vicinanze del nuovo asse viario.Va inoltre osservato che la velocità media sull’infrastruttura in esame sarà significativamente più elevata di quell’attuale sul tratto di attraversamento dei centri abitati; ciò provocherà, a parità di numero di automezzi circolanti, una diminuzione delle emissioni complessive di monossido di carbonio ed un aumento di quelle di ossidi di azoto.

Rumore

Per una corretta valutazione degli impatti sul clima acustico occorre una trattazione più completa del quadro ambientale ante operam e, allo stato delle informazioni fornite dal proponente negli allegati progettuali, non vi sono elementi sufficienti per procedere a valutazioni di merito. Per quanto riguarda la valutazione degli aspetti previsionali di impatto acustico si segnala che manca una precisa indicazione relativa ai flussi di traffico indotti dall’opera in progetto e una valutazione dei flussi di traffico ancora previsti in attraversamento al centro di Carmagnola.

- La valutazione degli impatti sul clima acustico non risulta estesa alla fase cantiere. Considerata la tipologia degli interventi proposti e la prevista durata temporale della fase realizzativa, si ritiene che la valutazione dell’impatto acustico debba necessariamente valutata in sede di stesura del progetto definitivo.

- Valutare l’impatto acustico secondo criteri conservativi e verifica della necessità di inserimento di elementi di mitigazione e/o modifiche progettuali ed altri sistemi di mitigazione attiva e passiva in prossimità dei recettori sensibili. Si segnala particolarmente critica l’area di cascina Vico, ove considerato anche l’impatto sul paesaggio, occorre valutare l’inserimento di eventuali barriere antirumore finalizzate ad una mitigazione dell’intrusione visiva dell’asse viario favorendo soluzioni tecniche che utilizzino materiali naturali quali dune in terra ricoperte di vegetazione e stabilizzate con . tecniche di ingegneria ambientale quali le terre rinforzate per minimizzare l’occupazione di suolo ;

Ecosistemi e Paesaggio

- A pagina 45 dello studio di impatto ambientale viene indicato, per quanto riguarda l’impatto sulla componente paesaggio, che la- realizzazione dei sovrappassi risulta fortemente impattante, data anche la tipologia strutturale prevista Per la mitigazione di tali impatti si prevede in generale l’inerbimento dei rilevati, l’inserimento di cordoni di specie arbustiva autoctone al piede della scarpata, l’inserimento di passaggi per il transito di piccoli animali. Considerata l’importanza di tali impatti si ritiene che tale componente debba essere oggetto di valutazione sviluppata come studio complessivo degli impatti, sul paesaggio ed in particolare sull’intrusione visiva dell’opera da differenti punti di visuale, sulla fruibilità del territorio circostante e consideri anche tutti gli interventi di compensazione ambientale previsti nelle aree specifiche individuate nello studio dal proponente (area 1 - abitato di Crocetta; area, area 5 - Torrente Meletta e il ripristino delle aree di cantiere previste da progetto). L’area di studio degli interventi di ripristino e di compensazione ambientale da realizzarsi presso l’area del torrente. Meletta necessita di approfondimenti specifici che riguardano la realizzazione delle piste di cantiere, la realizzazione dei lavori in alveo, la realizzazione delle fondazioni, pile e rilevati e tutte le opere di protezione spondale e dovranno estendersi per un tratto compreso a sud, fino all’attraversamento con la linea FF.SS., a nord sino al tratto di intersezione con la S.S. 20.

- valutare l’inserimento di opere di recupero ambientale di aree intercluse fra gli assi viari in progetto e lungo l’asse in progetto con la creazione di aree verdi piantumate con essenze arboree e arbustive di facile manutenzione che più si adattano al contesto territoriale di riferimento;

- adottare tutti gli accorgimenti possibili per evitare eventuali contaminazioni in seguito a sversamenti accidentali delle acque superficiali e sotterranee lungo il tracciato della strada in progetto prevedendo un sistema di depurazione delle acque di piattaforma al fine di consentire un rilascio delle stesse nei corpi idrici superficiali prive degli eventuali inquinanti (idrocarburi, etc..);

- valutare la necessità di realizzare attraversamenti locali in funzione della necessità di fruizione delle aree separate dalla realizzazione del nuovo asse viario al fine di limitare l’effetto barriera creato dall’opera in progetto;

- dovrà essere inoltre garantita nelle future trasformazioni urbanistiche una fascia di rispetto significativa per impedire che la nuova arteria si trasformi in asse di conurbazione.

Si ritiene necessario che al Dipartimento ARPA territorialmente competente venga comunicato l’inizio ed il termine dei lavori, onde permettere il controllo dell’attuazione delle prescrizioni ambientali nella fase realizzativa dell’opera ai sensi dell’art. 8 della L.R. 40/98.

Si richiede, inoltre, di concordare con il Coordinamento Centrale VIA-VAS ed il Dipartimento ARPA territorialmente competente le modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di monitoraggio e di consegna dei risultati delle attività suddette.

PARERE PROVINCIA DI TORINO - ORGANO TECNICO PER LA VIA

Sulla base della stima degli impatti e delle problematiche ambientali individuate si ritiene che il progetto in oggetto debba essere assoggettato alla fase di Valutazione di Impatto Ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/98 e s.m.i. al fine di verificare l’insieme degli effetti e delle ricadute che l’opera può causare nel complesso sull’ambiente e che inoltre per le criticità sopra evidenziate sia necessario:

- definire soluzioni specifiche di mitigazione ambientale tramite la realizzazione di opere di inserimento paesaggistico integrate e coordinate con interventi di ricucitura ecologica, tra le quali:

sistemazione a verde delle scarpate, da curare soprattutto in corrispondenza degli alti rilevati di attraversamento delle ferrovie e dei corsi d’acqua, ed eventuale inserimento di fasce verdi lungo il tracciato, da pensare con funzione di mitigazione visiva e filtro nei confronti delle emissioni di inquinanti verso le colture;

inserimento di appropriati attraversamenti per la fauna locale. L’ubicazione dei sottopassi dovrà essere commisurata all’effettiva struttura dell’ecosistema dell’area, tenendo conto delle differenti specie di fauna locale e della presenza di corridoi ecologici preferenziali; a tal fine potranno essere sfruttati anche gli attraversamenti dei corsi d’acqua minori purché opportunamente dimensionati ed attrezzati mediante inviti alla fauna.

sistemazione delle aree residuali, anche in considerazione del fatto che l’intervento interessa suoli di buona e media fertilità valevoli per usi agricoli. Le aree “reliquate” non recuperabili agli utilizzi originari, da contenere nei limiti dello stretto necessario, dovranno essere sistemate a verde.

- prevedere interventi di ricomposizione della maglia fondiaria frazionata o comunque compromessa nella sua fruibilità dalla nuova strada. Questo deve comprendere i costi professionali, notarili e catastali per realizzare e formalizzare la nuova maglia catastale, ma anche i costi tecnici per i piccoli interventi di adeguamento delle reti di servizio viabile e idraulica.

- descrivere tutti i ricettori sensibili ubicati fino a 250 metri dal nuovo tracciato stradale; si chiede la localizzazione dei ricettori su carta tematica adeguata e descrizione comprensiva di: tipologia del ricettore, distanza dall’infrastruttura, altezza di gronda, numero di piani abitati e documentazione fotografica;

- valutare il clima acustico attuale mediante analisi delle condizioni sonore esistenti, derivanti dall’insieme di tutte le sorgenti sonore naturali ed antropiche, in corrispondenza dei ricettori sensibili eseguita con tecnica di campionamento secondo quanto descritto nel D.M. del 16/3/1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”, evidenziando i riferimenti orari, la distanza dal ricettore e l’altezza dal piano campagna delle misurazioni eseguite; effettuare una valutazione previsionale del clima acustico presso tutti i ricettori individuati, considerando l’infrastruttura in servizio e tenendo conto del contributo delle altre sorgenti presenti sul territorio in esame. Si richiedono i livelli di rumore previsti Leq[A] nei rispettivi tempi di riferimento TR diurno e notturno (06:00-22:00 / 22:0006:00), con particolare attenzione a quest’ultimo, considerato il minore limite di immissione consentito ed il ridotto numero di ore;

- definire dettagliatamente gli algoritmi di calcolo impiegati per la valutazione previsionale dei livelli di inquinamento acustico;

qualora si rendessero necessari degli interventi di mitigazione, dovranno essere forniti:

descrizione dettagliata dell’opera di contenimento;

redazione di planimetria in scala adeguata con rappresentazione delle opere di mitigazione previste

- descrizione delle possibili bonifiche da attuare nel caso in cui i livelli, previsti attraverso l’algoritmo di calcolo utilizzato, siano inferiori a quelli che si riscontreranno con la realizzazione dell’infrastruttura

- nel caso in cui si evidenziasse la nessessità dell’apposizione di barriere antirumore occorrerà, data la peculiarità paesaggistica dell’area e la valenza storico-ambientale delle numerose cascine presenti nella zona, porre particolare attenzione nel definire. un progetto complessivo di sistemazione che comprenda tali barriere anti-rumore, ricordando che il posizionamento di un filare arboreo, così come prospettato dai progettisti, non può assumere alcun effetto mitigativo dal punto di vista acustico, ma se mai compensativo e di arredo verde;

- il posizionamento dell’opera in aree che sono soggette ad allagamenti, comporta la necessità di un’attenta analisi e valutazione delle criticità idrauliche connesse alla realizzazione dell’opera stessa, pertanto si chiede un approfondimento sulla problematica idraulica dell’opera mediante la predisposizione di un apposito studio idraulico affinché il tracciato stradale non costituisca peggioramento rispetto alla situazione attuale; effettuare le opportune verifiche idrauliche degli attraversamenti e quindi un loro corretto dimensionamento;

- verificare la natura e le caratteristiche meccaniche dei terreni interessati dai carichi trasmessi dalle strutture in progetto predisponendo una opportuna indagine geognostica proporzionata alle dimensioni del progetto stesso, ai sensi dei D.M. 11/3/88;

- indicare le cave in attività e/o da autorizzare presso cui avverrà l’approvvigionamento degli inerti e dei relativi percorsi stradali con la caratterizzazione dei conseguenti flussi di traffico. Si raccomanda in ogni caso di esaminare prioritariamente la possibilità di utilizzare materiali riciclati provenienti da demolizioni o da altre attività di scavo;

- per quanto riguarda la fase di cantiere dovranno essere specificati, i seguenti aspetti:

movimenti terra (stima scavi/riporti);

movimenti/bilancio inerti;

durata delle singole fasi di costruzione;

descrizione dei riutilizzi e delle destinazioni previste per l’eventuale materiale di risulta derivante dagli scavi non risistemabile in loco;

- descrizione degli interventi di ripristino delle aree di cantiere;

- prevedere idonee misure atte a contenere la dispersione delle polveri.

PARERE RFI

- L’emissione della autorizzazione definitiva alla realizzazione dei manufatti che attraversano rispettivamente le linee ferroviarie Bra Carmagnola e Trofarello - Cuneo, nonché il probabile attraversamento inferiore dell’elettrodotto a 66 KV FS Nichelino - Fossano, dovranno essere predisposti e trasmessi i progetti esecutivi delle opere rispetto alle quali questa Struttura si riserva fin da ora di formulare più puntuali osservazioni e/o prescrizioni di dettaglio.

- Si richiede di valutare la proposta di eliminare , in relazione alla costruzione del sovrappasso alla’ linea Bra-Carmagnola, il passaggio a livello esistente al Km. 11+554.

d) di dare atto che i pareri pervenuti saranno inviati, contestualmente alla presente determinazione, all’Ente proponente ANAS S.p.A. - Compartimento della Viabilità per il Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino