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Bollettino Ufficiale n. 16 del 22 / 04 / 2004

Deliberazione della Giunta Regionale 30 marzo 2004, n. 54-12150

Indirizzi per l’organizzazione dell’offerta gratuita degli accertamenti diagnostici per l’identificazione dell’infezione HIV nel Servizio Sanitario Regionale

A relazione dell’Assessore Galante:

Dal 1999 in Piemonte si registra un numero costante di nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a circa 300 nuovi casi all’anno. Il numero di persone che convivono con l’infezione HIV/AIDS è invece in continua crescita, con un tasso di prevalenza di infezione di circa 1.5 casi per 1.000 abitanti, corrispondente ormai a oltre 6000 soggetti infetti.

Negli ultimi anni il profilo epidemiologico dell’infezione da HIV è mutato e la modalità di trasmissione più diffusa è attualmente quella sessuale: in Piemonte questa modalità interessa più del 70% dei nuovi casi.

Considerato che il dato più attuale e più allarmante, è quello relativo alle dimensioni del cosiddetto “ritardo di diagnosi” nella nostra regione. Circa il 35% delle persone con nuova diagnosi di infezione da HIV scopre di essere sieropositivo troppo tardi cioè quando è già comparso l’AIDS conclamato o, comunque, quando la compromissione del sistema immunitario è ormai così grave da ridurre fortemente la speranza di successo delle cure.

Le informazioni derivate dai dati della sorveglianza, suggeriscono quindi la necessità di avviare ogni azione organizzativa atta a diminuire la quota dei ritardi attribuibili a eventuali difficoltà di accesso alle strutture di diagnosi e in grado di ridurre il tempo che intercorre tra la diagnosi e la presa in cura del paziente. Questo, in accordo con le strategie e le linee di azione per la lotta all’HIV/AIDS suggerite a livello internazionale. In particolare quelle dell’OMS individuano nella promozione del ricorso al test di diagnosi e nel counselling le azioni fondamentali per conferire efficacia al trattamento e al supporto alle persone infette e per ridurre indirettamente le possibilità di contagio e la diffusione della malattia.

Rilevato che nella nostra Regione, pur in presenza di una vasta rete di servizi di diagnosi in grado di garantire l’offerta del test diagnostico, si registra ancora una notevole eterogeneità organizzativa che si traduce in comportamenti che, in talune situazioni, non favoriscono appieno l’accesso alla diagnosi oppure non adottano modalità efficaci per la comunicazione dei risultati.

Partendo da queste premesse appare opportuno che la Regione indichi le modalità di comportamento che tutte le unità organizzative del Servizio Sanitario del Piemonte dovranno adottare nell’organizzare l’offerta degli accertamenti diagnostici per l’infezione HIV.

Pertanto, per facilitare l’accesso al test HIV ai soggetti con comportamenti a rischio e per ridurre il periodo che intercorre tra la diagnosi e la presa in cura dei soggetti positivi, si ritiene indispensabile che l’offerta di test per l’accertamento dell’infezione HIV da parte dei Centri di prelievo pubblici e privati accreditati del Piemonte debba possedere i seguenti requisiti:

- Gratuità: l’accertamento diagnostico dell’infezione da HIV non comporta il pagamento di ticket per gli utenti che si presentano a centri di prelievo pubblici e privati accreditati richiedendo l’esecuzione del solo test HIV. Le motivazioni per l’esenzione sono riferibili o al comportamento a rischio (ormai semplicemente assimilabile alla qualsiasi pratica sessuale) o all’esposizione accidentalmente al rischio di infezione da parte di lavoratori.

- Anonimato: oltre alle misure stabilite dalla legge per tutelare la riservatezza delle informazioni e la privacy delle persone da adottarsi in ogni caso, per quanto riguarda il test diagnostico per l’infezione HIV, deve essere garantito l’anonimato qualora l’utente ne faccia esplicita richiesta.

- Accesso diretto: nel caso in cui l’utente si rivolga ad una struttura pubblica richiedendo un accertamento diagnostico per l’infezione da HIV senza una prescrizione medica questa potrà essere sostituita da una impegnativa interna della struttura.

Questa possibilità non è invece contemplata per le strutture private provvisoriamente/definitivamente accreditate per le quali rimane necessaria la prescrizione del medico di medicina generale.

- Conferma dei risultati: nonostante la sensibilità e la specificità dei test di screening attualmente disponibili per la diagnostica HIV siano tali da rendere bassa la probabilità di risultati falsamente positivi, si raccomanda, in ogni caso, che la comunicazione dei risultati positivi avvenga solamente dopo l’esecuzione di un test di conferma.

- Consegna dei referti negativi: si ritiene di dover indicare la assoluta necessità che la consegna dei risultati negativi del test venga accompagnata da una breve nota sulle caratteristiche dell’infezione in modo che il soggetto interessato risulti informato:

- sulla possibilità che il test sia risultato negativo pur in presenza di infezione nel caso in cui l’esame sia stato effettuato durante il cosiddetto “periodo finestra”;

- sul rischio di infezione collegato ai propri comportamenti e sull’opportunità di sottoporsi a controlli periodici.

Per tale scopo è stato predisposto un testo contenente delle Avvertenze, che sarà successivamente anche tradotto in più lingue, che dovrà essere riprodotto e consegnato assieme al referto (Allegato A).

- Consegna dei referti positivi: la comunicazione del referto positivo e il counsellig al paziente dovranno costituire la prima occasione per avvicinare i pazienti ai Centri specializzati e, quindi, alla cura dell’infezione. Il risultato positivo deve essere comunicato al paziente verbalmente ed esclusivamente da parte di personale sanitario appositamente preparato.

Nel caso in cui un Centro di diagnosi non possa garantire che la consegna del referto positivo avvenga secondo le modalità sopra ricordate dovrà accordarsi con una o più strutture specializzate del Servizio sanitario regionale (Divisioni di Malattie Infettive, Centri MST del Piemonte) che provvederanno alla consegna dei referti positivi adottando le soluzioni organizzative necessarie per minimizzare il disagio degli utenti.

I risultati degli accertamenti diagnostici diretti a determinare l’infezione da HIV possono essere comunicati esclusivamente alla persona cui tali esami sono riferiti (L. 135/90, art. 5, comma 4).

In particolare, il risultato positivo non può essere comunicato al medico che ha prescritto le analisi se non sotto esplicita indicazione e richiesta da parte del paziente.

Saranno organizzati specifici corsi di aggiornamento e formazione rivolti agli operatori sanitari dei Centri di diagnosi finalizzati all’apprendimento delle tecniche di comunicazione e di counselling.

La Direzione Sanità Pubblica, in collaborazione con il Servizio regionale di Epidemiologia delle Malattie Infettive di Alessandria, provvederà ad organizzare incontri di quadrante rivolti agli operatori del settore per chiarire le procedure informative e per verificare le modalità organizzative da adottare a seconda delle differenti realtà locali.

La Giunta regionale, a voti unanimi, espressi nei modi di legge,

delibera

- di approvare gli indirizzi per l’organizzazione dell’offerta gratuita degli accertamenti diagnostici per l’identificazione dell’infezione HIV nel Servizio Sanitario Regionale, come citato in premessa;

- di stabilire, per gli utenti che richiedono l’esecuzione del solo test HIV, la gratuità dell’accertamento diagnostico presso i Centri di prelievo pubblici e privati accreditati;

- di approvare l’allegato A) che fa parte integrante della presente deliberazione.

La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato