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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 15

Codice 21
D.D. 24 dicembre 2003, n. 733

L.R. 40/1998. Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto “Piste di collegamento Prato Nevoso - Artesina”, presentato dal Comune di Frabosa Sottana (CN) e localizzato nel medesimo Comune. Conclusione del procedimento. Necessità di sottoporre il progetto alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. di considerare le premesse parte integrante della presente determinazione dirigenziale;

2. di concludere il procedimento relativo alla Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, relativo al progetto “Piste di collegamento Prato Nevoso - Artesina” presentato dal Comune di Frabosa Sottana (CN) e localizzato nel medesimo Comune, e di ritenere che il progetto debba essere sottoposto alla Fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa;

3. di richiedere al Proponente che siano rispettate, nel corso della redazione del progetto definitivo e dello studio di impatto ambientale, le condizioni e le richieste di approfondimento emerse a seguito dell’espletamento della Fase di verifica della procedura di VIA di seguito elencate.

a) Il Proponente dovrà produrre una chiara progettazione di tutti gli ambiti progettuali, con particolare riferimento alla necessità di rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di ingegneria naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento, la sistemazione superficiale e il drenaggio dei terreni nonché’ per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate in modo adeguato ed esauriente. Di tutte le opere, ai fini di una loro corretta valutazione quali-quantitativa, se ne dovrà trovare dettagliato riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previste ai sensi delle vigenti normative di legge.

b) Si raccomanda di privilegiare le scelte di tracciato che prevedano il massimo utilizzo dei tratti di piste e di viabilità minore già esistenti, evitando l’apertura non strettamente necessaria di nuovi percorsi e riducendo così l’impatto sia paesaggistico-ambientale, sia idraulico-idrogeologico sui versanti interessati. Anche per quanto concerne gli attraversamenti degli impluvi si caldeggiano scelte progettuali che riducano al’ massimo i tratti di interferenza delle nuove piste con’ gli alvei, migliorando eventualmente la situazione attuale degli attraversamenti con messa a giorno mediante soluzioni a guadi (dove possibile) delle tombinature o ricalibrature delle stesse secondo i criteri di sicurezza idraulica.

c) Con particolare riferimento alla parte dei tracciati da realizzarsi in scavo, considerata la situazione attuale e i rilevanti movimenti terra prospettati (relativi al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti nonché di quelle di neo formazione), nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, si auspica che particolare cura sia impiegata nella ‘progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare soluzioni risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto. Dovranno inoltre trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno eventualmente impiegate nonché la concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque.

d) Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate, ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

Particolare cura dovrà essere dedicata alla identificazione ed alla descrizione delle modalità di cantiere e di ripristino con particolare riferimento alla realizzazione delle azioni del progetto che comportino il coinvolgimento delle superfici prative attualmente presenti.

f) Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo, gli interventi relativi dovranno essere progettati secondo il loro assetto definivo e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale.

g) La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate con particolare riferimento a quelle di recupero e di sistemazione idrogeologica; i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.

h) Occorre rivalutare gli interventi in progetto connessi con le problematiche inerenti le valanghe nel loro complesso, valutando soluzioni diverse ed analizzandone i risvolti tecnici, ambientali, economici e di funzionalità rispetto all’obiettivo della massima sicurezza delle nuove piste.

Dal punto di vista paesaggistico dovranno essere curati ed approfonditi i seguenti aspetti:

- visibilità dei tracciati dai principali punti di osservazione e previsione di eventuali interventi/accorgimenti di mitigazione visiva volta a garantire il migliore inserimento paesaggistico e ambientale delle proposte progettuali;

- inserimento delle diverse opere di consolidamento e contenimento previste con attenzione ad evitare la creazione di elementi e linee eccessivamente artificiose e rigide, curandone l’integrazione sui versanti interessati ed evitando di modificare il naturale andamento morfologico dei sito;

- segnalazione e attenzione alla conservazione di eventuali manufatti esistenti lungo i tracciati che verranno reputati di interesse testimoniale (mulattiere, muretti a secco, ecc.).

j) Dovrà essere prevista una valutazione del rischio archeologico e dovrà essere concordato con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte un programma di indagini ed accertamenti archeologici, ai sensi degli artt. 15, 17 e 18 del D.P.R. 21/12/1999 n. 554.

k) Per i terreni vincolati da usi civici interessati da movimenti terra ancorché gli stessi non ne modifichino la destinazione d’uso, ai fini dell’emanazione dei provvedimento da parte della competente Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico per l’ottenimento della disponibilità di tali terreni, sarà necessario:

a) effettuare la verifica dello stato possessorio attuale dei beni civici interessati dalle opere onde poter disporre, se del caso, il reintegro dei beni nel patrimonio indisponibile del Comune e sistemare le eventuali pendenze giuridico-ammistrative ed economiche emergenti;

b) acquisire:

- l’elenco dei terreni vincolati con l’indicazione della superficie occupata temporaneamente per il periodo di realizzazione degli interventi o in via definitiva se previste opere permanenti;

- la mappa catastale dell’area oggetto d’intervento con evidenziati i mappali gravati da uso civico, le opere che interessano gli stessi specificandone tipo e durata (es.: cantiere, cava, discarica temporanea, struttura permanente o di lunga durata, struttura pubblica);

una relazione sullo stato attuale dei luoghi con idonea documentazione

- perizia di stima asseverata inerente i mancati frutti per il periodo di sospensione dell’esercizio del diritto per la realizzazione degli interventi e del successivo ripristino;

- perizia di stima asseverata del valore venale del terreno o del canone di concessione se i terreni saranno rispettivamente oggetto di alienazione o concessione amministrativa a terzi.

Copia della presente determinazione verrà inviata al Proponente ed ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte - Direzione Ambiente, Via Principe Amedeo n. 17 Torino.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per il Piemonte, entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034, ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 16 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

Il Dirigente responsabile
Marzia Baracchino