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Bollettino Ufficiale n. 14 del 8 / 04 / 2004

Deliberazione della Giunta Regionale 15 marzo 2004, n. 30-11993

L.R. 1/1983. Piano di attività dell’osservatorio regionale sul mercato del lavoro per l’anno 2004. Assegnazione alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro di euro 180.000,00. Accantonamento di euro 50.000,00 sul cap. 11040 del bilancio 2004 e prenotazione di euro 130.000,00 sul cap. 11040 del bilancio 2005

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare il piano di attività dell’Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro per l’anno 2004, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante;

- di assegnare alla Direzione Formazione Professionale - Lavoro la somma di Euro 180.000,00, mediante accantonamento di Euro 50.000,00 sul capitolo 11040 del bilancio 2004 (100579/A) e mediante prenotazione di Euro 130.000,00 sul corrispondente capitolo del bilancio 2005 (100108/P).

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato (fare riferimento al file PDF)

REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE - LAVORO - OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO

PIANO DI ATTIVITA’ 2004

INDICE

Premessa

1. Il sistema informativo

1.1 La situazione attuale

1.2 Gli sviluppi previsti

2. Problemi del lavoro e dell’occupazione

2.1 L’analisi del mercato del lavoro

2.2 Attività di carattere amministrativo e vertenziale

3. Attività svolte in raccordo con gli altri Settori della Direzione

4. Attività di carattere istituzionale


PREMESSA

Il Piano di attività ORML 2004 viene costruito in presenza di una situazione ancora difficile per l’apparato produttivo regionale, ma in un quadro occupazionale sostanzialmente dinamico e reattivo, grazie all’azione di traino esercitata dagli ingenti interventi strutturali ed infrastrutturali connessi all’evento olimpico del 2006 e alla riqualificazione della rete dei trasporti.

Sul piano normativo, la novità sostanziale del 2003 è rappresentata dall’approvazione della cosiddetta riforma Biagi (L.30/2003 e DLgs 276/03), che introduce rilevanti modifiche nell’assetto del sistema di intermediazione fra domanda ed offerta di lavoro e nelle tipologie contrattuali esistenti. Si prevede un mercato del lavoro aperto ad una pluralità di soggetti, pubblici e privati, titolati a svolgere attività di intermediazione di manodopera, e viene abrogata la precedente normativa sul lavoro interinale (L.196/97), assorbito nel concetto più ampio di “somministrazione di manodopera”: i Centri per l’Impiego non rivestono più quel ruolo centrale che prima era loro implicitamente riconosciuto, anche se viene confermata la loro azione di monitoraggio di tutte le procedure relative al personale delle imprese (assunzioni, cessazioni, trasformazioni).

La riforma, inoltre, introduce nuove modalità di impiego, ad elevata flessibilità, limita solo più alla Pubblica Amministrazione l’ambito di applicazione dei Contratti di Formazione e Lavoro, che per le imprese private sono sostituiti dai cosiddetti contratti di inserimento, di carattere individuale, modifica la normativa riferita alle collaborazioni coordinate e continuative di natura non occasionale, prevedendo la fattispecie di contratto di lavoro a progetto, e modifica parzialmente la disciplina dell’apprendistato e del part-time. Un intervento a tutto campo, insomma, che in realtà solo nel 2004 inizierà a trovare compiuta applicazione, perché si attendono successivi Decreti attuativi per rendere operative le modifiche introdotte, e che sollecita l’intervento regionale, soprattutto in relazione all’accreditamento delle strutture di intermediazione e all’applicazione di vari strumenti contrattuali, a partire dall’apprendistato. Il DLgs 276/03 ha comunque portato alla quasi totale soppressione dell’attività che la Commissione Regionale per l’Impiego svolgeva per approvare i progetti di Contratti di Formazione e Lavoro, fatto che ha causato una riorganizzazione degli uffici ORML a servizio della CRI, come si dirà più avanti.

In questo contesto, il Settore mira a consolidare il proprio ruolo trasversale in relazione alle esigenze informative della Regione e degli operatori pubblici e privati piemontesi, e a sviluppare la rete di rapporti con gli attori locali, in una logica più direttamente legata alle politiche del lavoro e dell’occupazione.

Attengono alla prima area di intervento i progetti di riorganizzazione del sistema informativo, che si articolano in un arco di tempo pluriennale, sia per la loro complessità, sia per l’impegno finanziario che ne deriva, che non può gravare interamente sulle risorse limitate di cui dispone il Settore, ma che verrà in parte coperto da fondi all’uopo destinati dal Settore Informatica o disponibili nell’ambito della Direzione Formazione-Professionale Lavoro.

Ci si riferisce in particolare ai seguenti interventi, descritti in dettaglio nel primo Capitolo del presente documento:

- la riorganizzazione delle statistiche dei Centri per l’Impiego;

- la strutturazione di un software di interrogazione flessibile dei micro-dati delle rilevazioni ISTAT delle forze di lavoro, e la ridefinizione della base dati relativa in seguito alle modifiche che verranno apportate all’indagine a partire dal mese di aprile 2004;

- la costruzione di un nuovo programma integrato di gestione delle procedure e delle liste di mobilità;

- la costituzione di un Osservatorio sulle attività di Formazione Professionale in Piemonte, in collaborazione con l’IRES, e la predisposizione di un piano di restituzione statistica dei dati in materia.

Si tratta di progetti di ampia portata, che coinvolgono nella loro realizzazione vari soggetti esterni, a partire dalle amministrazioni provinciali, e che, almeno nei primi due casi, daranno luogo a grandi archivi di dati consultabili direttamente on-line, con un accesso che in prospettiva sarà aperto anche ad operatori esterni al Settore, e che ne valorizzeranno quindi la funzione di perno centrale del sistema informativo del lavoro in Piemonte.

In merito all’altro versante operativo, l’obiettivo è quello di sviluppare, con un’azione di supporto alle attività di natura vertenziale attribuite all’ORML in seguito al decentramento alla Regione di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro, una presenza attiva in ambito locale dei referenti degli uffici decentrati, aumentandone la visibilità, rafforzando il loro ruolo al servizio del territorio in cui operano, e consolidando la rete di rapporti che già hanno intessuto nel tempo con le istituzioni e le parti sociali.

Si punta con ciò, proseguendo una linea di azione già esplicitata nel precedente Piano di attività, ad una maggiore integrazione fra le due “anime” oggi presenti nel Settore: quella tradizionale, legata al monitoraggio del mercato del lavoro, e quella acquisita con il decentramento dal Ministero, correlata all’azione procedurale svolta al servizio della Commissione Regionale per l’Impiego, dove un ruolo predominante, sul piano politico, ha assunto l’opera di mediazione fra le parti sociali nelle maggiori situazioni di crisi.

Al Settore, inoltre, nell’ambito della revisione di medio periodo del Programma Operativo Regionale Ob.3 e del relativo Complemento di Programma, sono state riconosciute specifiche responsabilità in ordine all’attuazione di due linee di intervento, l’una volta a contrastare il lavoro sommerso (linea 4 della Misura A1), l’altra afferente alle azioni per la rilevazione dei fabbisogni formativi (Linea 2 della Misura C1). Tale riconoscimento ribadisce il ruolo “allargato” che ormai compete al Settore nell’ambito della Direzione, nell’area di confine e di raccordo fra politiche del lavoro e della formazione, con l’attribuzione, oltre agli incarichi prima citati, di una serie di adempimenti di natura programmatica ed amministrativa complessa, come quelli afferenti all’organizzazione del Salone dei Mestieri, al coordinamento dei progetti interregionali finanziati dal FSE, all’istruttoria dei progetti Interreg III, per citare i casi più probanti.

La fisionomia e il ruolo dell’ORML vanno quindi progressivamente mutando: la mission tradizionale del Settore, consacrata alla fornitura tempestiva ed esauriente di dati statistici sull’andamento del mercato del lavoro sul territorio regionale, trova una sua migliore finalizzazione a supporto di attività di carattere decisionale di diretta competenza regionale, in stretta connessione con gli altri Settori della Direzione e con le forze istituzionali e sociali presenti sul territorio. Con questo Piano si cerca appunto di definire le linee portanti di questo processo di cambiamento, con un complesso di interventi miranti a migliorare l’efficacia dell’azione di natura trasversale svolta in tale direzione.

1. IL SISTEMA INFORMATIVO

1.1 La situazione attuale

Il sistema informativo riveste ovviamente un rilievo centrale nel garantire la tempestività, l’attendibilità e la completezza dei dati statistici che vengono analizzati dall’ORML. Il sistema è fisicamente suddiviso in archivi costruiti dal CSI-Piemonte, a cui si accede di norma attraverso la procedura SIML, che consente la gestione dati e fornisce delle statistiche predefinite, in archivi gestiti autonomamente e residenti in locale, ed in archivi esterni che si acquisiscono o a cui si fa ricorso con minore sistematicità.

Il prospetto seguente riepiloga la situazione attuale, sulla base dell’articolazione prima descritta.



OSSERVATORIO REGIONALE SUL MERCATO DEL LAVORO

QUADRO DELLE FONTI STATISTICHE UTILIZZATE

Fonte statistica    Archivi residenti      Archivi gestiti     Archivi     Periodicità

    presso il     autonomamente     esterni    aggiornamento

    CSI-Piemonte    in locale

Centri per l’Impiego    X    X    X    mensile

Rilevazioni ISTAT sulle forze di lavoro    X        X    trimestrale

Ore CIG autorizzate dall’INPS    X        X    mensile

Imprese e lavoratori coinvolti in procedure
di CIG Straordinaria        X        costante

Statistiche INAIL infortuni sul lavoro        X        in corso di riorganizzazione

Dati demografici ISTAT - BDDE    X    X    X    costante con acquisizione annuale

Proiezioni demografiche ISTAT -
IRES - BDDE    X        X    a cadenza variabile

Attivazione procedure di mobilità        X        costante

Gestione liste di mobilità        X        ad ogni seduta CRI

Accordi sulle procedure di mobilità        X        costante

Rapporti art.9 L.125 (imprese 100 add.)        X        biennale

Censimenti 2001 Popolazione - Industria e Servizi            X    decennale con eventuali
                rilevaz. intermedie

Progetto apprendistato    X            costante

Attività di formazione professionale    X        X    costante

CC.II.AA. (Movimprese e Excelsior)            X    costante (Movimprese)
                annuale (Excelsior)

Bandi di concorso pubblico impiego        X        annuale



Le rilevazioni delle forze di lavoro ISTAT, indagine campionaria specificamente costruita per seguire l’andamento del mercato del lavoro a livello regionale e provinciale, forniscono il quadro generale di riferimento entro cui si collocano le informazioni desumibili dalle altre fonti. Un rilievo prioritario assumono i dati dei Centri per l’Impiego, che registrano i movimenti di flusso in entrata ed in uscita dall’occupazione, consentendo approfondimenti in ambito subprovinciale e analisi sulla portata e l’efficacia delle politiche del lavoro, e i dati riferiti al ricorso agli ammortizzatori sociali (procedure di mobilità e integrazione salariale), che permettono di individuare, dimensionare, e monitorare le situazioni di crisi presenti sul territorio.

Dall’elenco, contenuto già nel Piano di attività 2003, sono state depennate le voci riguardanti le Banche dati INPS sull’occupazione e i Progetti di Contratti di Formazione e Lavoro: le informazioni desunte dalle banche dati INPS, disponibili su web, non sono aggiornate da anni, e l’acquisizione di questo archivio, sicuramente importante e ricco di dati altrimenti non reperibili, appare arduo e subordinato a rapporti con la sede centrale INPS di Roma che appaiono quanto mai complessi. Si valuterà nel corso del 2004 l’esito di iniziative nei confronti dell’INPS avviate dal Settore Statistico Regionale e dal CSI-Piemonte.

I Contratti di Formazione e Lavoro sono stati sostanzialmente soppressi dalla riforma Biagi, limitati solo più alla Pubblica Amministrazione, che ne fa un uso molto ridotto, e sostituiti nel settore privato dai contratti di inserimento; assume un interesse principalmente “storico”, per conseguenza, l’archivio costituito ai fini della gestione delle procedure di approvazione dei CFL da parte della Commissione Regionale per l’Impiego.

Sono invece nuovi inserimenti gli item “Imprese e lavoratori coinvolti in procedure di CIG Straordinaria” e “Attivazione procedure di mobilità”, di cui si dirà in seguito.

E’ utile a questo punto inserire delle precisazioni su alcune delle voci della tabella.

Centri per l’Impiego

I dati utilizzati fino a tutto il 2003 fanno riferimento a statistiche basate ancora sulla modulistica ministeriale precedente al decentramento (moduli OML-1, OML-2 e derivati). Per la gestione di questi output si è costruito un archivio “ufficiale” presso il CSI, in cui viene riversata una parte delle informazioni, ma si dispone di un archivio parallelo “di lavoro” e di altre basi dati specifiche, gestite in locale, che rispondono più efficacemente alle necessità di conoscere in tempo reale l’andamento delle variabili considerate, e da cui si ricavano le informazioni congiunturali di uso corrente.

Si è inoltre iniziato ad acquisire direttamente dagli archivi dei CpI set di informazioni elementari per la costruzione di statistiche sul lavoro interinale, sempre gestite autonomamente in locale.

Nel 2003 si è sospesa la fornitura di dati sugli iscritti, perché la nuova normativa non contempla più il concetto di “iscrizione al Collocamento” e prevede differenti modalità di gestione dell’offerta di lavoro che si rivolge ai servizi pubblici per l’impiego, non ancora pienamente operative sul territorio. Si sono inoltre accumulati rilevanti ritardi nell’acquisizione dei dati sugli avviamenti in provincia di Torino, in seguito a problemi organizzativi nei CPI in questione, specie nel Centro di Torino città, che si prevedono di recuperare solo nei primi mesi del 2004. La mancanza dei dati della provincia di Torino, su cui insistono quasi la metà dei movimenti in Piemonte, ha reso impossibile costruire il dato regionale e ha fortemente limitato l’utilizzo dei dati degli avviamenti al lavoro a fini di analisi congiunturali. Sul sito Internet si sono quindi messi in linea solo i dati delle altre province piemontesi, nella Sezione “Dati territoriali”, senza fornire il dato della provincia di Torino e della Regione.

Rilevazioni sulle forze di lavoro

Da anni il Settore Statistico Regionale riceve dall’ISTAT i dati elementari dell’indagine, che vengono elaborati per conto dell’ORML dal CSI-Piemonte su base annuale (media annua delle quattro indagini trimestrali) secondo un piano di tabulazione standard piuttosto esteso. L’ORML inoltre acquisisce le principali elaborazioni regionali dei dati trimestrali dell’indagine in tempi rapidi (i dati elementari pervengono solo nei mesi successivi) direttamente dall’ISTAT.

Nel 2003, per aderire all’elasticità che dovrebbe orientare l’elaborazione dei dati, si è lavorato alla messa a punto di una procedura di interrogazione degli archivi tipo WebI (“Web Intelligence”), che consente all’utente di impostare le opzioni e di incrociare liberamente le variabili, soprattutto per analisi di respiro regionale, o limitatamente alla provincia di Torino, i due ambiti territoriali che l’indagine, di tipo campionario, consente di analizzare con buona attendibilità statistica.

Nella seconda metà del 2003 è stato attivato un modulo prototipale, già quasi completo, che opera sui dati di media annua dal 1993 al 2002: esso consente di incrociare praticamente tutti le variabili derivanti dalle domande del questionario, con notevoli potenzialità analitiche, anche se, data la complessità della rilevazione, richiede l’interrogazione di un utente esperto. Si è intervenuti preliminarmente per garantire la congruità delle serie storiche nel caso di quesiti dell’indagine modificati nel corso del decennio.

Il progetto è stato temporaneamente sospeso negli ultimi mesi dell’anno per problemi di ordine finanziario che sono stati successivamente risolti, per cui ci sono le condizioni per chiudere la partita nel 2004.

Dati sulla Cassa Integrazione Guadagni

Da molti anni l’ORML acquisisce mensilmente dalle varie sedi zonali INPS presenti sul territorio i tabulati con le ore di CIG autorizzate per settore, qualifica e tipologia, i cui dati vengono caricati su una base dati costruita appositamente dal CSI-Piemonte nell’ambito del SIML. Dalla sede centrale INPS di Roma, inoltre, pervenivano per posta, sempre a cadenza mensile, dati riepilogativi a livello regionale.

Nel corso del 2003 si è attivato un flusso di informazioni dalla sede centrale INPS via e-mail più efficace e completo che in precedenza, per il fatto di essere su file, quindi in formato più agevolmente trattabile a fini di elaborazione ed analisi, e di comprendere anche i dati riferiti a tutte le province d’Italia, utili a fine di raffronto: tali informazioni vengono attualmente gestite in locale.

Sempre nel 2003, si è costruito un piccolo archivio sulle procedure di Cassa Integrazione Straordinaria, soggette ad esame congiunto in sede regionale, gestito in locale dall’ufficio che si occupa di ammortizzatori sociali, che consente elaborazioni riferite anche al numero di lavoratori che le imprese prevedono di coinvolgere.

Statistiche INAIL sugli infortuni sul lavoro

La base dati utilizzata fino al 2002, con informazioni definite “di competenza”, meno tempestive come aggiornamento, ma più affidabili perché soggette a verifiche amministrative, non è più disponibile, in seguito alla riorganizzazione del sistema informativo operata dall’INAIL, e gli sforzi fatti per proseguire la serie storica avviata fin dal 1980 si sono rivelati infruttuosi. Si ritiene quindi di costruire nel 2004 una nuova serie storica, con i dati disponibili sul sito Internet dell’Istituto, definiti “di esercizio”, più tempestivi, ma sicuramente sovrastimati, per la presenza di pratiche avviate solo in via cautelativa dalle imprese.

Dati demografici ISTAT-BDDE

I dati sulla popolazione di fonte anagrafica vengono raccolti dall’ISTAT con l’ausilio del Settore Statistico Regionale: l’ORML acquisisce le informazioni comunali al 31.12 di ogni anno e le aggrega per bacino del lavoro; si dispone inoltre di una serie storica relativa alle dinamiche demografiche delle regioni del Nord Italia, a fini di raffronto statistico. Dalla Banca Dati Demografica Evolutiva (BDDE), gestita da CSI e Settore Statistico, inoltre, si ricavano annualmente stime della distribuzione della popolazione per classe di età e approfondimenti sulla popolazione straniera registrata dalle anagrafi comunali.

I fattori demografici in questa fase di declino della popolazione giovanile e di aumento di quella adulta ed anziana assumono un rilievo crescente a fini previsionali: per questo sono anche disponibili le proiezioni a breve termine operate dalla BDDE e quelle di più lungo periodo prodotte dall’ISTAT e dall’Osservatorio Demografico IRES.

Gestione liste di mobilità - Accordi sulle procedure di mobilità

Con il decentramento delle funzioni in materia di mercato del lavoro la gestione delle liste di mobilità, prima in capo alla Direzione Regionale del Ministero del Lavoro, è passata direttamente all’ORML, che ha acquisito il personale che già si occupava per il Ministero delle procedure di mobilità. Si tratta quindi di un archivio disponibile “in casa”, al servizio dell’attività della Commissione Regionale per l’Impiego (CRI), competente in materia, ma che presenta vari problemi: è stato infatti costruito su di un programma ormai obsoleto, e va sostituito da una procedura nuova, che non si è riusciti a realizzare nel 2003, in quanto l’intervento presenta rilevanti complessità e comporta costi molto elevati, che l’ORML può coprire solo parzialmente con fondi propri, e che dovrebbero essere integrati da risorse a disposizione del Settore Informatica nel corso del 2004. Attualmente si è costruito un archivio parallelo, più maneggevole e soggetto a verifiche di congruità e di coerenza, per l’elaborazione delle statistiche sui movimenti di flusso predisposte per le sedute mensili della Commissione Regionale per l’Impiego, utilizzate a fini congiunturali o nelle analisi di settore, o immesse a cadenza semestrale e annuale sul sito Internet ORML.

Questa banca dati ha assunto un’importanza crescente in seguito all’aggravarsi e all’estendersi della crisi industriale e all’attenzione che si è focalizzata sugli ammortizzatori sociali, con la necessità di un loro puntuale monitoraggio. Nel corso del 2003 si è comunque completato con il CSI-Piemonte l’iter di istruttoria per la costruzione del nuovo programma, affidata all’ente strumentale della Regione secondo un percorso modulare, a tappe successive, che si avvierà operativamente nel 2004, in relazione alle priorità di intervento concordate e alle risorse disponibili.

Nel corso del 2003 si è inoltre predisposta una base dati relativa alle attivazioni delle procedure di mobilità, cioè alle prime comunicazioni con cui l’impresa dichiara la necessità di procedere a degli esuberi, avviando così la procedura di confronto con le organizzazioni sindacali. Questo archivio consente di conoscere il numero dei lavoratori che le imprese prevedono di dismettere a breve termine, suddiviso per area territoriale e settore di attività dell’impresa di provenienza, un’informazione utile per monitorare i prevedibili sviluppi della crisi industriale.

Nel 2003 è stato inoltre implementato l’archivio sugli accordi tra le parti sociali in merito alle procedure di mobilità messo a punto nel corso del 2002, recuperando i dati pregressi, con finalità sempre di carattere previsionale sui processi di licenziamento in atto. Gli accordi, infatti, stabiliscono il numero di esuberi previsti in un arco temporale definito: si tratta di licenziamenti che non avvengono in una soluzione unica, ma a scaglioni successivi. Con questo applicativo è possibile sapere tempestivamente quanti lavoratori sono stati già messi in mobilità, e quanti sono ancora da inserire. Questo archivio a fine 2003 non appare però ancora pienamente operativo, perché ci sono stati ritardi nel caricamento dei dati della seconda metà dell’anno che si cercherà di recuperare nei primi mesi del 2004.

I due archivi citati in precedenza, gestiti in locale, saranno progressivamente inglobati nel programma generale di gestione delle liste di mobilità in corso di costruzione da parte del CSI-Piemonte.

Rapporti art. 9, L. 125/91

Si tratta di un set di tabelle trasmesse a cadenza biennale dalle imprese con più di 100 addetti alla Consigliera di Parità Regionale con informazioni dettagliate sull’occupazione maschile e femminile alle loro dipendenze. L’ORML, sulla base di una Convenzione stipulata fra la Consigliera e la Direzione, ha recuperato a fini di analisi aggregata i bienni 1996-97 e 1998-99, e nel 2003 ha completato il caricamento dei dati del biennio 2000-2001, reperendo anche informazioni aggiuntive dai principali Enti Locali della regione. Si è avviato l’iter di verifica ed elaborazione preliminare alla restituzione statistica aggregata dei dati dell’ultimo biennio, che saranno diffusi nel corso del 2004.

Per la gestione di queste informazioni si è costruito “in casa” un archivio Excel, che appare discretamente funzionale; i problemi derivano essenzialmente dalla compilazione da parte delle imprese delle tabelle, che presentano frequentemente errori od omissioni, per cui il caricamento diventa particolarmente laborioso e sovente occorre richiedere integrazioni o chiarimenti all’azienda.

Attività di formazione professionale

Le informazioni sui corsi finanziati dalle varie Direttive annuali della Direzione risiedono presso il CSI sotto la supervisione del Settore Attività Formativa, e sono state in passato consultate solo saltuariamente. Se n’è fatto invece un ampio e sistematico utilizzo nel 2003, sia in relazione al monitoraggio del POR, sia come base informativa da sviluppare nell’ambito dell’Osservatorio sulla Formazione Professionale, sulla base di una convenzione stipulata con l’IRES al proposito. La base dati è consultabile on-line in modalità WebI, con la possibilità di costruire autonomamente gli incroci di interesse: il nuovo sistema è diventato pienamente operativo nel 2003, e se ne farà largo uso con finalità di monitoraggio, sia al servizio dei rapporti periodici richiesti dal FSE, sia per costruire un quadro articolato e compiuto delle attività formative finanziate dalla Regione.

CC.II.AA (Movimprese e Excelsior)

La Camera di Commercio gestisce le informazioni sulla nati-mortalità delle Imprese, che costituiscono un utile riferimento per capire l’evoluzione del sistema economico regionale. Il progetto nazionale Excelsior, gestito da Unioncamere, intende realizzare delle stime di breve periodo sulle previsioni di assunzione delle imprese, intervistate su base campionaria. Rappresenta un’importante base conoscitiva sulle tendenze del sistema economico, e viene regolarmente utilizzato per la valutazione delle proposte di corsi formativi ad integrazione delle risultanze delle indagini sui fabbisogni professionali nelle aree di attività non analizzate a livello regionale.

1.2 Gli sviluppi previsti

Queste risorse informative vengono valorizzate in primo luogo attraverso il sito Internet ORML all’interno del Centro Risorse della Direzione, che ha assunto nel 2003 un aspetto consolidato, strutturato in due aree principali: Studi, dove confluiscono i documenti di analisi prodotti, e Statistiche, dove si accede alle elaborazioni realizzate, articolato in due Sezioni: “Quadro Regionale Nazionale” e “Dati Territoriali”.

Nel 2004 è previsto uno sviluppo del sistema informativo su vari fronti, illustrato in dettaglio qui di seguito. Gli interventi di carattere prioritario sono quelli relativi alla riorganizzazione dei sistemi informativi afferenti agli archivi dei Centri per l’Impiego, alle rilevazioni ISTAT delle forze di lavoro e alle procedure di mobilità. Si tratta di progetti di ampio respiro e di portata pluriennale, che collocano l’ORML al centro di una rete di rapporti con le istituzioni pubbliche, le forze sociali e i centri di ricerca presenti sul territorio. In particolare, il sistema di interrogazione delle banche dati dei servizi per l’impiego e delle rilevazioni ISTAT sarà operante su web e, in prospettiva, aperto a selezionati operatori esterni, anche per sfruttare appieno le potenzialità di basi dati di tale consistenza e complessità. Il programma di gestione della mobilità, a sua volta, mette in relazione una pluralità di soggetti: sistema delle imprese, organizzazioni sindacali, Centri per l’Impiego, INPS.

STATISTICHE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Nel 2003 si è lavorato al superamento delle statistiche di origine ministeriale prima citate relative agli avviamenti al lavoro, considerate unanimemente ormai inadeguate: in collaborazione con il CSI-Piemonte si sono poste le basi per la costruzione di uno strumento flessibile e dinamico per la gestione dei dati elementari dei Centri per l’Impiego, che verranno prelevati in automatico dagli archivi locali, ormai riunificati a livello provinciale, mediante una procedura informatica denominata “Etinet”. Sulla base dati così costituita, impostando il periodo di riferimento (su base minima mensile) in relazione alla data di avviamento o alla data di protocollo, e l’area territoriale di interesse (Bacino del lavoro / Provincia / Regione), si potranno realizzare delle elaborazioni predefinite, il cui impianto metodologico è stato ormai in gran parte realizzato, o procedere ad interrogazioni estemporanee dell’archivio, per condurre analisi mirate, costruendo autonomamente gli incroci desiderati.

Le tabelle predefinite così ricavabili sono per default tutte articolate per genere: gli incroci precostituiti riguardano le principali variabili utilizzate per l’analisi del mercato del lavoro: tipologia di assunzione, tempo di lavoro, carattere dell’occupazione, età, titolo di studio, cittadinanza, settore di attività economica, qualifica professionale; si è prevista una specifica procedura per la riclassificazione del settore di attività del lavoro interinale (o della somministrazione di manodopera a tempo determinato, come è stato ribattezzato dalla riforma Biagi) in base al codice di attività dell’impresa utilizzatrice. E’ possibile applicare all’elaborazione dei filtri per analizzare specifici sottoinsiemi di dati.

Del prodotto è stata realizzata alla fine del 2003 una versione prototipale, finalizzata alla verifica del funzionamento delle procedure installate, della qualità dei dati disponibili, e della congruenza degli output statistici ottenibili. Nel corso del 2004 si tratterà di mettere a regime la procedura effettuando tutte le verifiche del caso, e completando il piano di tabulazione predefinito (si prevede di aggiungere ancora almeno alcune elaborazioni riferite alla mobilità territoriale, alla costruzione di indicatori sintetici, e all’analisi delle cessazioni dal lavoro). Le elaborazioni ottenute sono scaricabili su file in formato .csv, leggibile in Excel.

Sarà quindi necessario riorganizzare di conseguenza le tabelle sugli avviamenti al lavoro attualmente presenti sul sito ORML, in modo da valorizzare adeguatamente la ricchezza informativa ora disponibile. Si prevede di ricostruire una serie storica omogenea a partire dal 2000 o dal 2001: le elaborazioni così ottenibili, infatti, si basano, a monte, su aggregazioni parzialmente diverse rispetto a quelle effettuate dalle statistiche attualmente in uso, che risultano conteggiare impropriamente alcune tipologie di avviamento, come le proroghe di lavoro interinale, che non costituiscono una assunzione effettiva, ma solo il prolungamento di un contratto di lavoro in corso.

Parallelamente a questa nuova metodologia informatica, si è promossa l’acquisizione da parte di tutte le province piemontesi, d’intesa con il Gruppo S.I.Re.Na., di un software di elaborazione statistica dei dati denominato “Microwork”, che è stato predisposto da una Software House su commessa della provincia di Vercelli, al fine di ottenere degli output statistici utili a fini di orientamento e di conoscenza del mercato del lavoro locale per gli operatori dei Centri, sempre con esclusivo riferimento ai dati degli avviamenti al lavoro. Il programma estrae dagli archivi dei CpI le informazioni elementari utili alle elaborazioni, le riorganizza per le proprie finalità e produce tabelle e grafici sui fenomeni oggetto di interesse. Il software è già da tempo in uso, con risultati positivi, nelle province di Vercelli, Biella e del Verbano-Cusio-Ossola: l’idea era quella di favorirne l’acquisizione anche nelle altre province piemontesi per dotare i CpI di uno strumento di immediato utilizzo a fini operativi in campo statistico, integrandolo però con una apposita Sezione, “di interesse regionale”, per così dire, che consente di estrarre delle statistiche predefinite. Questo piano di tabulazione standard è stato costruito dall’ORML in sostanziale coerenza con quello cui prima si è fatto cenno, in corso di realizzazione da parte del CSI-Piemonte, anche se è di carattere più sintetico.

Tutte le province piemontesi dovrebbero acquisire “Microwork” entro i primi mesi del 2004, e entro tale ambito temporale dovrebbe essere messa a punto la Sezione di interesse regionale prima citata, parte integrante del pacchetto. L’ORML collaborerà con la Società che ha realizzato il programma alla predisposizione e alla verifica delle statistiche così prodotte e alla individuazione di modalità di scarico delle tabelle in un formato utilizzabile e di trasmissione alla Regione dei relativi files.

Le due attività sopra descritte tendono a sovrapporsi, e sarà certamente necessario nel tempo razionalizzare il processo di acquisizione dati e di restituzione statistica per non creare confusioni, in modo da diffondere informazioni omogenee e coerenti, riconosciute come tali, in specie, da tutti gli operatori provinciali. La linea d’azione di rilievo prioritario per il Settore è quella che fa capo al CSI-Piemonte; l’apertura a “Microwork” è stata fatta in primo luogo al servizio dei CpI, in considerazione del fatto che già tre province erano in possesso del programma, e altre due erano interessate ad acquistarlo, e si è colta l’occasione per inserire una sezione dedicata alle statistiche di interesse per l’ORML. Si tratterà, comunque, di valutare il da farsi in base ai tempi effettivi di realizzazione degli interventi descritti e alla loro funzionalità: in teoria, la soluzione “Microwork” è più semplice e veloce, mentre il sistema informativo messo in piedi dal CSI è più complesso e richiede tempi relativamente lunghi di assestamento, anche se è certamente più completo e potente come strumento di elaborazione ed analisi.

Quando ci saranno le condizioni, inoltre (cioè quando le Province avranno completato la fase di pulizia delle liste di disoccupazione e attivato le nuove procedure) si inizierà a lavorare anche alla riorganizzazione delle statistiche sui disoccupati, concentrate sulla componente di offerta effettiva che si rivolge al collocamento pubblico, secondo l’articolazione per condizione prevista dal DLgs 181/2000, ed orientate verso la rilevazione delle azioni di carattere preventivo realizzate dai servizi per l’impiego. Nella strutturazione di “Etinet” già si è previsto comunque il prelievo delle informazioni presenti nei campi rilevanti ai fini dell’analisi delle persone alla ricerca attiva di lavoro.

Ovviamente, l’efficacia di questi strumenti dipende dalla completezza e dalla qualità delle informazioni caricate dagli operatori dei Centri, e dalla tempestività con cui queste vengono registrate. Si è accennato al punto 1.1 al fatto che nel 2003 la provincia di Torino ha accumulato consistenti ritardi nell’immissione dei dati relativi alle comunicazioni di assunzione, impedendo di fatto nel 2003, almeno per il momento, la costruzione di statistiche regionali. Un problema di questo tipo, che speriamo non debba ripetersi in futuro, rappresenta un ostacolo non superabile, e tende a vanificare, almeno in una dimensione regionale, l’operatività del sistema.

Questa è anche garantita, d’altra parte, dalla buona qualità delle informazioni presenti: sotto questo profilo, sarà opportuno cercare di creare un buon feed-back con gli operatori dei Centri, individuando eventuali elementi critici nei dati acquisiti (sistematici errori di classificazione, eccesso di dati mancanti, ...) e adoperandosi per una loro correzione.

RILEVAZIONI DELLE FORZE DI LAVORO ISTAT

Nel 2004 dovrebbe entrare a regime il sistema di interrogazione flessibile della base dati in modalità WebI citato in precedenza, che verrà aggiornato alle medie 2003; il prototipo costruito lo scorso anno andrà testato e completato per quanto riguarda alcuni dettagli tecnici, soprattutto con riferimento alle etichette delle variabili e ai casi che hanno registrato delle modifiche nel corso del tempo.

Da aprile 2004 l’ISTAT darà però avvio ad una nuova serie statistica dell’indagine, con un questionario totalmente rinnovato e delle interviste non più concentrate nella prima settimana senza festività del trimestre in questione, ma distribuite lungo tutto l’arco temporale considerato, e con l’ausilio di una rete di rilevatori direttamente controllati dall’Istituto, cosa che dovrebbe portare ad un miglioramento della qualità delle stime. La nuova indagine è stata definita “continua”, anche se i risultati verranno probabilmente sempre diffusi a cadenza trimestrale.

A ciò si aggiunga il fatto che i dati pregressi andranno riaggiustati ai risultati dei Censimenti del 2001: la rilevazione, infatti, è agganciata al Censimento della Popolazione, e l’affidabilità delle stime, prodotte da coefficienti di riporto all’universo articolati per sesso e classe di età, si riduce man mano che ci si allontana dalla data dell’indagine sull’universo. Questa operazione si sovrapporrà al processo di assestamento della nuova serie, finalizzato a mantenere una sostanziale continuità con i dati precedenti: le statistiche degli ultimi anni verranno quindi ricalcolate, con delle variazioni che incideranno sui rapporti fra le variabili, ma che non dovrebbero modificare in modo sostanziale le dinamiche.

Si configura insomma una situazione particolarmente complessa, e il 2004, sotto questo profilo, sarà un anno di transizione, un passaggio che richiederà anche uno sforzo non indifferente di adeguamento della struttura sottostante alla procedura WebI.

DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

All’archivio tradizionalmente in uso, inglobato nel SIML, relativo alle ore di CIG autorizzate dall’INPS, con aggiornamenti mensili, si sono aggiunti nel 2003, come prima segnalato, una base dati nazionale, gestita in locale, che consente confronti con altre regioni e aree provinciali, e un archivio riferito alle pratiche di esame congiunto per la concessione della CIG Straordinaria, che fornisce indicazioni sul numero di lavoratori coinvolti. Tale assetto appare soddisfacente: si segnala però la necessità di rendere più flessibili le interrogazioni alla base dati regionale sul SIML, che attualmente produce tabelle in formato Excel solo per semestri mobili o per anno solare, con modifiche che rendano possibile impostare liberamente il periodo di riferimento, in modo da poter ricavare statistiche cumulate all’aggiornamento annuale disponibile o su base mensile. Potrebbe essere opportuno, inoltre, integrare nel SIML anche i dati relativi alle altre province e regioni d’Italia. Tali modifiche non rivestono però rilievo prioritario e andranno realizzate in relazione alla disponibilità di risorse per interventi di sviluppo sul sistema informativo.

Nel 2004 si conta, inoltre, di riorganizzare anche la base dati relativa agli esami congiunti CIGS portandola su Access, per migliorare le modalità di aggiornamento e di consultazione dell’archivio.

STATISTICHE INAIL SUGLI INFORTUNI SUL LAVORO

Come si è accennato in precedenza, sarà necessario nel 2004 organizzare un nuovo archivio statistico in materia di infortuni sul lavoro, con dati “di esercizio” desumibili dal sito Internet dell’INAIL, in sostituzione della base dati precedente, con dati “di competenza”, non più aggiornabile. L’obiettivo è quello di costruire una serie storica di almeno alcuni anni addietro, da gestire in locale, allargata alla suddivisione per genere, prima non disponibile, e di integrare con queste informazioni il sito Internet dell’ORML.

CENSIMENTI 2001

Nel corso del 2004 dovrebbero essere diffusi i dati definitivi dei Censimenti realizzati nel 2001: le informazioni presenti nelle due grandi basi dati censuarie (Popolazione, e Industria e Servizi) costituiscono un riferimento essenziale per conoscere lo stock di occupati e di disoccupati nei 30 bacini del lavoro della regione, elaborazioni che andranno sviluppate non appena possibile. I ritardi nella fornitura di dati definitivi ed esaurienti, data la velocità di cambiamento della struttura socio-economica, stanno però compromettendo l’efficacia informativa di questa fonte statistica: alla fine del 2003, cioè oltre due anni dopo la data di svolgimento delle indagini, l’ISTAT ha reso disponibili del Censimento della Popolazione solo i dati definitivi della popolazione legale e alcune informazioni dettagliate su famiglie e convivenze, sullo stato civile e sull’articolazione per grandi classi di età, mentre per il censimento dell’Industria e dei Servizi si dispone solo di dati provvisori, molto sommari.

RAPPORTI ART. 9 L. 125/91

Nei primi mesi del 2004 si completeranno le elaborazioni relative al biennio 2001-2002: i dati verranno diffusi in prima battuta sul sito Internet, dove si aprirà una Sezione specificamente dedicata al mercato del lavoro femminile, che verrà progressivamente arricchita da output statistici ricavati da altre fonti. La complessità delle procedure di caricamento (recupero dei rapporti delle imprese che mancavano all’appello pur risultando al di sopra dei 100 dipendenti, verifica della congruità del dato e costruzione della base dati definitiva), unitamente alla sovrapposizione degli impegni riguardanti la riorganizzazione del sistema informativo di cui ai paragrafi precedenti, ha determinato un rilevante ritardo nella produzione delle statistiche aggregate rispetto ai tempi previsti: i dati verranno quindi analizzati in forma sintetica, senza portare presumibilmente alla stesura di un rapporto di ricerca vero e proprio, che si cercherà di realizzare nella prima metà del 2005, includendo il quadro relativo al biennio 2002-2003, con le schede aziendali che perverranno alla scadenza del 30 aprile 2004.

Nella seconda metà del 2003 si sono presi dei contatti con l’Unione Industriale di Torino per mettere a punto una procedura informatizzata e controllata di stesura dei rapporti previsti dall’art.9 da parte delle imprese, accessibile via Internet, in modo che le schede vengano compilate direttamente su file, e non su carta, onde evitare la fase di caricamento da parte degli uffici ORML. Data la complessità della procedura, e visti i ritardi accumulati nella messa a punto dell’applicativo, di cui si sta occupando lo staff informatico di Direzione, pare tuttavia improbabile che questo potrà essere messo on-line entro la scadenza, ormai imminente, del 30 aprile 2004, che verrà quindi ancora gestita, con ogni probabilità, con la metodologia consolidata. Si prevede anche di estendere la rilevazione ai principali Enti Locali della Regione (Comuni al di sopra dei 15.000 abitanti, Province, Ente Regione), a prosecuzione della sperimentazione adottata nel biennio precedente, che ha dato esito positivo.

Si cercherà, comunque, di accorciare nei limiti del possibile, i tempi di predisposizione di una base dati organica per il nuovo biennio, puntando ad una collaborazione più stretta con le Consigliere di Parità Provinciali, che hanno dimostrato un notevole interesse all’archivio, soprattutto per quanto attiene la verifica delle imprese mancanti e le richieste di integrazione o di correzione dei rapporti che risultano incompleti o che presentano errori di compilazione.

La Consigliera di Parità regionale, inoltre, ha affidato nel 2003 ad una Società di ricerca esterna un approfondimento sull’archivio costituito dall’ORML nel periodo dal 1996 al 2001, mirante a individuare le differenti modalità di utilizzo e di coinvolgimento, in termini di organizzazione del personale e dei tempi di lavoro, del personale femminile. L’indagine, più direttamente policy-oriented, prevede anche delle interviste ad aziende selezionate, e costituirebbe un’utile integrazione sul versante qualitativo alle analisi di tipo aggregato e quantitativo realizzate dall’ORML. L’Osservatorio contribuirà alla prima fase dell’indagine, che avrà presumibilmente inizio nei primi mesi del 2004, mettendo a disposizione la base dati e procedendo alla selezione ed estrazione dei record richiesti.

LISTE DI MOBILITÀ

Obiettivo prioritario per il 2004 è quello di mettere a punto un nuovo programma integrato di gestione delle procedure di mobilità, che è già stato in parte finanziato ed affidato al CSI-Piemonte con Delibera approvata nel novembre 2003: si è predisposto a tal fine un piano di realizzazione graduale del progetto, che presenta notevole complessità e costi elevati, per cui la copertura finanziaria complessiva potrà essere garantita, presumibilmente, solo in un arco di tempo pluriennale. Si prevede in prima battuta il rifacimento del software di gestione delle liste, per la registrazione dei lavoratori interessati, la cui iscrizione va approvata dalla CRI, definendo dei meccanismi di raccordo con i Centri per l’Impiego per le istanze individuali previste dalla L.236/93, e con le imprese relativamente ai licenziamenti collettivi di cui alla L.223/91. In seguito si integreranno i dati relativi all’avvio dell’iter procedurale e si predisporranno i moduli statistici.

In prospettiva, il programma dovrebbe inglobare archivi informatici ora operanti separatamente e favorire un raccordo organico fra l’area ammortizzatori sociali e l’area di gestione delle liste di mobilità.

Nel frattempo, si intende razionalizzare e rendere pienamente operative le basi dati in locale sulle attivazioni di procedura e sugli accordi sottoscritti fra le parti sociali, e procedere ad un’operazione di revisione e pulizia dell’archivio gestionale, operando le opportune verifiche con i Centri per l’Impiego e l’INPS, in funzione preliminare alla migrazione dei dati sul nuovo programma.

Non si esclude, infine, la possibilità di esplorare nuove fonti informative, ferma restando la priorità assegnata agli interventi sopra descritti: si fa riferimento, in particolare, ai dati INAIL sui flussi di manodopera, un archivio in qualche modo parallelo a quello del Collocamento, che potrebbe costituire una fonte interessante in materia, ma a cui non si è ancora fatto ricorso, e alla cosiddetta base dati A.S.I.A. (Archivio Statistico delle Imprese Attive), costituita dall’ISTAT con l’incrocio di varie fonti in materia di occupazione (INPS, INAIL; Ministero delle Finanze, CC.II.AA., ...).

2. PROBLEMI DEL LAVORO E DELL’OCCUPAZIONE

Nell’area di attività riconducibile alle tematiche connesse, in senso lato, alle politiche del lavoro, si individuano due grandi filoni operativi:

* le ricognizioni analitiche sul mercato del lavoro, nelle sue specificazioni settoriali e/o territoriali, fondate su un utilizzo intensivo della base informativa prima descritta;

* l’azione di carattere amministrativo e vertenziale svolta a servizio della Commissione Regionale per l’Impiego e per la gestione degli ammortizzatori sociali di competenza regionale.

Si ritiene prioritario cercare di attivare un raccordo sistematico e di carattere sinergico fra queste due branche di attività: l’analisi del mercato del lavoro non può che giovarsi del quadro conoscitivo derivante dalle attività svolte a diretto contatto con le forze sociali; l’opera di mediazione svolta dalla Regione attraverso gli uffici ORML incaricati, a sua volta, può essere sviluppata con più incisività se fruisce di un adeguato supporto conoscitivo mirato sulle dinamiche e le problematiche presenti sul mercato, nelle sue articolazioni territoriali. Si intende, in particolare, valorizzare la presenza di referenti ORML decentrati come terminali sensibili alle trasformazioni socio-economiche in atto sul territorio di loro competenza, in grado di colloquiare ed interagire in loco con le istituzioni e le parti sociali.

2.1 L’analisi del mercato del lavoro

Le attività di analisi del mercato del lavoro piemontese rappresentano uno degli aspetti qualificanti dell’azione dell’ORML, e nel tempo si sono andate articolando sia sul piano territoriale, sia in termini di approfondimenti tematici. La ricostruzione degli scenari avviene utilizzando il complesso delle informazioni disponibili dal sistema informativo costruito dal Settore, descritto in precedenza, integrate con elementi più qualitativi desumibili dalla conoscenza del territorio e dai contatti con.gli operatori pubblici e privati in materia di lavoro e formazione.

Le pubblicazioni e i relativi dati statistici sono diffusi non solo a mezzo stampa, ma anche via web, sul sito Internet della Direzione. Le pagine web dell’ORML, collocate all’interno del Centro Risorse della Direzione, come si è detto nel Capitolo precedente, hanno un assetto consolidato, che nel corso del 2004 andrà rivisto ed arricchito in relazione alla maggiore disponibilità di dati derivante dalla riorganizzazione del sistema informativo; la visibilità della Sezione ORML va però migliorata, perché in seguito al restyling generale del sito della Regione Piemonte realizzato dal CSI nella seconda metà del 2003, l’accesso alla homepage dell’ORML appare difficoltoso: non è più presente, infatti, l’icona del Settore nell’area delle “Banche dati on line”, che è stata interamente riveduta e inglobata nella voce “Servizi on-line”, dove il percorso da fare per arrivare all’ORML è piuttosto tortuoso. Si studierà una soluzione più praticabile in accordo con lo staff informatico di Direzione.

L’analisi congiunturale e di quadro prevista per il 2004 si può ricomprendere nei seguenti quattro capitoli di intervento:

* Rapporto annuale e monografie provinciali

* Analisi tematiche o territoriali

* Info-FLASH

* Collaborazioni con altri Enti

RAPPORTO ANNUALE E MONOGRAFIE PROVINCIALI

Il rapporto annuale costituisce il documento principale del Settore, pubblicato anche su CD-Rom, e fornisce il quadro di analisi generale, entro cui si collocano le analisi provinciali e gli studi di carattere specifico.

La pubblicazione delle monografie interessa da tempo tutte le province del Piemonte, ad eccezione di quella di Torino, dove opera un Osservatorio Provinciale con cui si è avviata una positiva collaborazione.

L’attività di analisi decentrata è diventato un riferimento ormai consolidato per i principali attori del sistema socio-economico locale. E’ resa possibile dalla struttura organizzativa dell’ORML, che fa perno su referenti operanti nelle otto sedi provinciali della regione e in alcune subaree dalla marcata caratterizzazione socio-economica (Ivrea, Pinerolo, Alba, Mondovì, Saluzzo, Borgosesia e Casale Monferrato) e si avvale di un sistema informativo impostato, per conseguenza, alla massima disaggregazione territoriale delle informazioni.

Nel 2004 si prevede di anticipare la pubblicazione ufficiale delle monografie provinciali e regionale, che per i tempi di redazione e di stampa vengono diffuse in genere non prima dell’estate, tramite presentazioni sintetiche, dalla veste grafica più accattivante, da mettere on-line entro la primavera, sulla scorta di una sperimentazione realizzata positivamente in provincia di Cuneo, in modo da consentire una lettura agile ed immediata, e soprattutto tempestiva, dei principali fenomeni analizzati. Si cercherà, inoltre, di arricchire le monografie, nella loro versione integrale, di elementi qualitativi desunti dalla rete di relazioni intessuta con gli altri operatori del territorio e dalle conoscenze derivanti dall’attività vertenziale svolta dall’area ammortizzatori sociali, in modo da offrire un quadro sintetico delle problematiche rilevate, dei focolai di crisi, e delle prospettive di sviluppo riconoscibili.

ANALISI TEMATICHE O TERRITORIALI

* Problematiche di genere

Si sono realizzate in passato diverse pubblicazioni sul mercato del lavoro femminile, utilizzando varie fonti, principalmente le rilevazioni ISTAT e i rapporti ex art.9 della L.215/91. Nel 2004 difficilmente, data la mole di impegni esistenti, sarà possibile redarre un rapporto tematico in materia; si pensa tuttavia di predisporre degli studi dal carattere più sintetico, sfruttando la collana editoriale “InfoFLASH” o le pagine web dell’ORML, e di aprire una sezione del sito Internet alle statistiche “al femminile”, a partire da quelle dell’art.9.

* Giovani e mercato del lavoro

Negli anni scorsi l’ORML ha collaborato con l’Osservatorio del Mondo Giovanile del Comune di Torino e con l’Osservatorio Regionale permanente sulla condizione dei giovani, previsto dalla L.R. 16/1995, con analisi specifiche confluite nelle pubblicazioni periodiche realizzate da questi due organismi. Nel 2004 si mantiene la disponibilità a proseguire questa collaborazione, in rapporto alle esigenze che verranno espresse dalle strutture citate.

* Dimensioni e caratteristiche del lavoro atipico in Piemonte

Si tratta di un filone di indagine già sviluppato nel corso dell’ultimo biennio, con particolare attenzione all’analisi delle assunzioni con lavoro interinale (specifiche pubblicazioni in materia sono state realizzate con la provincia di Cuneo), e che si intende ulteriormente perseguire, sfruttando in specie la maggiore disponibilità di dati elementari sugli avviamenti al lavoro.

* Approfondimenti settoriali o di area

E’ un ramo di attività sviluppato recentemente in relazione alla crisi industriale, per quanto attiene il metalmeccanico e il tessile-abbigliamento, per cui si sono predisposti studi analitici al servizio dei tavoli aperti a livello regionale per contrastare la crisi, e che si pensa sarà necessario proseguire nel 2004, analizzando eventualmente anche altri comparti in difficoltà. E’ previsto inoltre uno specifico approfondimento d’area, con la redazione di un profilo socio-economico del bacino casalese.

Si intende infine proseguire l’attività di elaborazione e diffusione dati statistici in materia di infortuni sul lavoro, domanda di lavoro qualificato nel pubblico impiego e di statistiche del lavoro relative alla manodopera extracomunitaria.

Nel caso degli infortuni sul lavoro, si tratterà di ricorrere alla nuova base dati in materia (v. Capitolo precedente sul Sistema Informativo), valutando se produrre una pubblicazione specifica, come in precedenza, in accordo con l’INAIL, o se limitarci ad integrare questi dati al sito Internet dell’ORML, inserendo eventualmente dei riferimenti in merito nelle monografie regionale e provinciali.

Nel caso del lavoro extracomunitario, si cercherà di ampliare il corredo statistico disponibile con dati aggiuntivi, principalmente in relazione agli sviluppi descritti nel Capitolo sul sistema informativo, ma anche in riferimento ai dati relativi ai permessi di soggiorno, alle elaborazioni sulla popolazione straniera registrata nelle Anagrafi comunali realizzate dalla BDDE, e alla programmazione dei flussi disposta a livello ministeriale. Tale attività sarà da svilupparsi eventualmente con l’ausilio e in collaborazione con l’Osservatorio sull’Immigrazione Straniera in Piemonte recentemente costituito dalla Direzione Politiche Sociali e dall’IRES.

INFO-FLASH

Si tratta di un prodotto editoriale agile e sintetico, come suggerisce il nome, limitato a 4 pagine e realizzato a cadenza variabile su argomenti di attualità, la cui diffusione viene assicurata anche on-line, sul sito Internet ORML: è un progetto avviato operativamente nel 2001, e che ha finora portato alla pubblicazione di undici numeri su varie tematiche (aggiornamenti congiunturali, profili monografici su part-time, apprendistato, Cassa Integrazione, domanda di lavoro nel pubblico impiego, mobilità, lavoro interinale, avviamenti dei cittadini stranieri).

Nel 2004 si intende dare continuità al progetto, con almeno quattro nuove uscite.

COLLABORAZIONI CON ALTRI ENTI

Fin dai primi anni ‘90 l’ORML ha realizzato un raccordo operativo con le province piemontesi e con alcune realtà locali, più sensibili alle problematiche del lavoro.

Con il decentramento delle competenze, tale attività assume un rilievo centrale, e trova motivo di sviluppo e consolidamento nel coordinamento che l’ORML di fatto esercita sulle rilevazioni statistiche realizzate dai Centri per l’Impiego. Nel 2004 si punta ad allargare la collaborazione con un più diretto coinvolgimento delle amministrazioni provinciali nelle attività vertenziali svolte a livello centrale, per il tramite dei referenti decentrati ORML, che opereranno in tal senso a sostegno dell’area degli ammortizzatori sociali.

Una collaborazione sistematiche e istituzionalizzata (al di là delle collaborazioni di natura occasionale, come richieste dati o informazioni) ha luogo in particolare con i seguenti enti:

* Provincia di Alessandria

In quest’area si è deciso di redarre congiuntamente (ORML - Provincia di Alessandria) delle note di aggiornamento quadrimestrale sull’andamento del mercato del lavoro locale (“Lavoro News”), a cui assicurare un’ampia diffusione in ambito provinciale, fermo restando la stesura del più ampio rapporto annuale sul mercato del lavoro provinciale sopracitato.

L’esperienza di “Lavoro News” è ormai consolidata, e si intende mantenerla secondo la strutturazione definita dalla prassi: una prima sezione dedicata all’aggiornamento quadrimestrale dei dati su avviamenti al lavoro ed iscrizioni, una seconda sezione con approfondimenti su tematiche di vario genere (ad esempio si sono già affrontati diversi argomenti di rilievo, dall’occupazione femminile al lavoro extracomunitario, alle forme di impiego atipiche...).

* Provincia di Cuneo

Si è creato da tempo uno stretto raccordo fra Amministrazione Provinciale e ORML, che si è tradotto in vari lavori di approfondimento sulla realtà locale; nel 2003, in specie, si è completata una ricerca sul lavoro interinale che, accanto al profilo statistico del fenomeno, comprende una serie di interviste ai responsabili delle Agenzie private e ad alcuni testimoni privilegiati, di parte sindacale ed imprenditoriale, e che verrà presentata ufficialmente entro febbraio 2004.

Nel 2004 si proseguirà il monitoraggio in materia di somministrazione di manodopera (come è stata ridefinita l’attività delle agenzie private di collocamento dalla riforma Biagi), si prevede di realizzare, nell’ambito dell’Osservatorio sulle attività di Formazione Professionale in Piemonte, di cui diremo in seguito, un’indagine suelle attività formative locali, allargata alle principali iniziative private ed a quelle realizzate nel Cuneese da altre Direzioni Regionali, in modo da sperimentare nuove modalità di ricognizione della complessa realtà formativa a livello territoriale, e si pensa di sviluppare un’analisi specifica sull’offerta di lavoro che si rivolge ai Centri per l’Impiego.

* Provincia del Verbano-Cusio-Ossola

L’analisi del mercato del lavoro locale in quest’area viene realizzata in stretto raccordo con l’amministrazione provinciale e, pur in presenza di un unico Centro per l’Impiego, si articola nei tre bacini che compongono il territorio provinciale, che presentano identità socio-economiche differenziate, e prevede uno specifico approfondimento del mercato del lavoro transfrontaliero, verso il Canton Ticino e il Vallese, che rappresenta una realtà molto importante nella fascia settentrionale dell’area, sul confine con la Svizzera.

Nel primo caso, si realizzano da tempo dei rapporti annuali e degli aggiornamenti semestrali in raccordo con la Provincia e la Camera di Commercio, che verranno proposti anche per il 2004.

Nel caso dei rapporti con i Cantoni svizzeri confinanti, opera da tempo uno Sportello Transfrontaliero, promosso da Provincia, Camera di Commercio e Organizzazioni Sindacali, d’intesa con le autorità istituzionali dell’altro versante delle Alpi, che ha sede presso la Camera di Commercio, e a cui l’ORML collabora attraverso il referente locale in raccordo con il Settore Affari Internazionali e Comunitari, principalmente a fini di monitoraggio. Questa linea di azione si è consolidata nel 2003 con l’avvio di un Osservatorio Trasfrontaliero sul Mercato del Lavoro e dell’Economia fra la Provincia del VCO e il Vallese, che vede la presenza attiva nel gruppo operativo di lavoro del referente ORML locale, e che proseguirà la sua attività anche nel 2004.

Da segnalare inoltre il coinvolgimento dell’ORML nel progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato dagli Informagiovani di Verbania e Domodossola, un’attività progettuale che si intende proseguire.

Il profilarsi di una situazione potenzialmente recessiva nei distretti industriali del Cusio, in seguito alla crescente competizione sui mercati internazionali, sollecita specifici approfondimenti in materia, che si pensa di sviluppare nel corso del 2004, in funzione conoscitiva e di sostegno alla predisposizione di adeguati interventi di politica industriale e del lavoro.

* Provincia di Torino

La Provincia ha costituito un proprio Osservatorio sul Mercato del Lavoro, con cui si è sviluppato un rapporto proficuo, legato in prima battuta alla situazione di crisi del comparto automobilistico e alle esigenze di monitoraggio e di approfondimento statistico conseguenti, ma allargato alla revisione della metodologia di acquisizione ed elaborazione dei dati dei Centri per l’Impiego e al confronto sulle dinamiche presenti sul mercato del lavoro provinciale. Nel 2003 si è attuato un protocollo di scambio di informazioni statistiche riguardanti il ricorso agli ammortizzatori sociali (mobilità e CIGS), l’attività vertenziale di competenza regionale e i dati approfonditi di fonte ISTAT sulla provincia di Torino

Lungo queste linee di azione si dovrebbe sviluppare anche il rapporto con l’Osservatorio Provinciale nel 2004, prevedendo eventualmente la realizzazione congiunta di progetti di ricerca o di analisi su determinati aspetti del mercato del lavoro.

Appare opportuno demandare all’Osservatorio Provinciale, in una logica di sussidiarietà, la stesura di un rapporto annuale sulla situazione socio-economica provinciale, e l’analisi congiunturale sulle aree sub-provinciali, che prima veniva svolta dall’ORML, soprattutto in relazione al Canavese.

* Comune di Torino

Il Comune di Torino ha costituito nella seconda metà del 2003 un Osservatorio sul Mercato del Lavoro: tale iniziativa non vuole porsi in competizione con quelle già esistenti, né sovrapporsi ad esse, ma intende piuttosto operare su di uno spazio di analisi non coperto, riferito alla realtà cittadina, con un utilizzo intensivo delle banche dati disponibili presso il Servizio Statistico Comunale, e in una logica di confronto con altre realtà urbane italiane di grande dimensione. In passato, peraltro, il Comune aveva già promosso la costituzione di una unità flessibile di lavoro in materia, col contributo del Centro per l’Impiego, dell’Agenzia Piemonte-Lavoro e dell’ORML, che aveva prodotto tra il 1996 e il 1999 dei rapporti annuali sul mercato del lavoro a Torino. L’Osservatorio attuale costituisce in pratica lo sviluppo su un piano più formale di tale iniziativa, basandosi però principalmente su risorse umane proprie (uno staff composto da alcuni funzionari comunali, integrati dal sostegno operativo di due neo-laureate in materie attinenti al profilo socio-economico in qualità di tirocinanti).

A supporto di tale attività, e con finalità di raccordo con organismi analoghi, l’Assessorato Comunale ha previsto la costituzione di un Gruppo tecnico-scientifico di indirizzo, che comprende rappresentanti dell’IRES, del Centro Studi della Camera di Commercio, e dell’ORML, che è stato costituito alla fine del 2003. In questo contesto l’ORML collaborerà con il nuovo Osservatorio essenzialmente sul piano metodologico, rendendo disponibili, ovviamente, eventuali dati di interesse in suo possesso.

Sempre a proposito del Comune di Torino, si ricorda la collaborazione avviata da anni con l’Osservatorio del Mondo Giovanile cittadino, finalizzata principalmente alla fornitura di dati e alla stesura di contributi di analisi sul tema “Giovani e lavoro” (v.anche al Paragrafo precedente dedicato alle “Analisi tematiche e territoriali”), che si ritiene di confermare, valutando l’adesione ad eventuali proposte di lavoro avanzate nel 2004 sulla base della disponibilità di tempo e di risorse.

* IRES

Con l’Istituto di ricerca, ente strumentale della regione, ci sono contatti regolari: in particolare, l’ORML collabora da tempo alla stesura del Capitolo della Relazione annuale dell’Istituto sul mercato del lavoro. Nel corso del 2003 si è rinnovata la Convenzione fra IRES e Direzione Formazione Professionale - Lavoro per la costituzione di un Osservatorio sulle attività di formazione professionale in Piemonte, sotto il coordinamento dell’ORML, sul versante regionale. Si tratta di un progetto avviato nel 2001, sulla base di una Dichiarazione d’intenti fra le Direzioni Regionali Formazione Professionale - Lavoro e Istruzione, che inquadrava tale attività nell’ambito della costruzione di un più ampio Osservatorio sul sistema di istruzione e formazione professionale in Piemonte. Questa prospettiva si è consolidata in seguito all’approvazione della riforma Moratti, che prevede nel secondo ciclo di educazione la presenza di due sistemi integrati: quello dei Licei e quello dell’istruzione e formazione professionale. L’IRES già coordina, per conto della Direzione regionale Istruzione, un’indagine annuale sulla scuola in Piemonte, che coinvolge tutti gli Istituti di istruzione primaria e secondaria della regione, e che viene integrata da informazioni analoghe relative all’istruzione universitaria. La rilevazione sulla formazione professionale costituisce la componente mancante, che consente di ricostruire il quadro dell’offerta educativa presente oggi in Piemonte

Un primo studio, di carattere prevalentemente qualitativo, realizzato nel 2003 e pubblicato nella Collana IRES “Documenti di ricerca”, riguarda una ricognizione sui cambiamenti che hanno investito il sistema formativo in seguito al processo di riforma in atto e all’avvio della nuova programmazione dei fondi strutturali europei. (“La formazione professionale all’appuntamento con le riforme”). In seguito alla stipula della Convenzione, si è costituito un gruppo tecnico di lavoro, composto da rappresentanti dell’ORML, dell’IRES e del Settore regionale Attività Formativa, che ha iniziato ad affrontare la questione dell’elaborazione di statistiche riepilogative di tutte le attività di formazione finanziate con Direttiva dalla Direzione Formazione Professionale - Lavoro. L’IRES ha individuato al proposito un consulente esterno, che dovrebbe garantire la necessaria continuità all’intervento, che si dovrà raccordare, sia pure in una prospettiva più ampia, con gli interventi di monitoraggio svolti nell’ambito della programmazione del FSE. Le statistiche prodotte confluiranno in un sito IRES appositamente costituito, www.sisform.piemonte.it, a cui rimanderà con un link la Sezione Internet ORML.

Nel 2004 si prevede di estendere la rilevazione alle attività formative realizzate autonomamente da altre Direzioni Regionali (assistenza, sanità, agricoltura, turismo, beni culturali) e ai principali interventi svolti sul mercato dalle Agenzie formative private, a partire dai corsi che hanno ottenuto il riconoscimento da parte delle amministrazioni provinciali, secondo un percorso di sviluppo che verrà sperimentato operativamente in provincia di Cuneo, come prima segnalato.

* Agenzia Piemonte-Lavoro

Con l’Agenzia si è collaborato tra ottobre e dicembre 2003 per la distribuzione e la raccolta sul territorio (ad eccezione dell’area metropolitana torinese) delle domande di sostegno al reddito previste da due successivi Bandi regionali: il primo si rivolgeva ai lavoratori licenziati da imprese dell’indotto auto e dal ramo tessile-abbigliamento; il secondo a tutti i lavoratori in CIGS a zero ore, mobilità o disoccupazione speciale che rientravano in un determinato ambito reddituale. La gestione di tali interventi ha impegnato per oltre due mesi praticamente tutto il personale decentrato ORML, in raccordo con i Centri per l’Impiego, dando maggiore visibilità alla rete territoriale del Settore.

Le modalità di costruzione dei Bandi, per quanto attiene i requisiti dei lavoratori e delle imprese di provenienza, sono apparse però un po’ lacunose ed eccessivamente restrittive e hanno causato un parziale insuccesso delle iniziative, che probabilmente (le istruttorie sono ancora in corso) determineranno la formazione di consistenti residui finanziari. E’ possibile, quindi, che nel corso del 2004 si approvi un terzo Bando per erogare l’avanzo di risorse; se tale eventualità si verificasse, si auspica che l’ORML venga coinvolto non solo nella fase più strettamente operativa, ma anche in sede di predisposizione del Bando e, se del caso, nelle attività istruttorie successive, in modo da gestire con maggiore consapevolezza i rapporti diretti con i lavoratori che derivano dall’individuazione delle sedi ORML come punto di distribuzione e, soprattutto, di ricezione delle domande.

Tale attività potrebbe servire alla costruzione di un rapporto meno occasionale di collaborazione con l’Agenzia Piemonte-Lavoro, che appare importante, sia con riferimento agli interventi volti a contrastare la crisi industriale e alle esigenze di monitoraggio conseguenti, sia in relazione alla revisione delle statistiche dei Centri per l’Impiego, sui quali l’Agenzia svolge un’azione di assistenza tecnica e di verifica sullo stato di attuazione del processo di riorganizzazione dei servizi forniti.

Altre attività di collaborazione, meno sistematiche o non ancora formalizzate sono in corso con le altre amministrazioni provinciali, in particolare per quanto attiene la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati dei Centri per l’Impiego.

Si ricorda, inoltre, che i referenti ORML sul territorio svolgono, ognuno per la propria area, un’attività permanente di informazione al pubblico, che prevede anche la distribuzione di moduli di finanziamento predisposti ai sensi delle L.R.22/97 e 67/94, oltre a soddisfare le richieste di conoscenza sull’andamento della situazione locale che pervengono dai principali Enti Locali e dagli operatori pubblici e privati della zona, soprattutto dalle agenzie di formazione e dagli istituti scolastici.

L’ORML svolge inoltre un’azione quotidiana di informazione diretta ad un numero rilevante di enti, associazioni e singoli individui (soprattutto laureandi) interessati agli andamenti del mercato del lavoro o a specifici approfondimenti in materia.

Oltre a ciò, ai funzionari del Settore è sovente chiesto di intervenire nell’ambito di azioni di orientamento realizzate dal sistema di istruzione primaria e secondaria, come docenti su materie di competenza del Settore in Corsi di Formazione organizzati dalle agenzie formative, come relatori nel corso di Convegni o Seminari di studio, o in occasione di visite guidate di operatori stranieri, per lo più ospitati dal Bureau International du Travail o dall’European Training Foundation di Torino.

Tale attività è confermata anche per il 2004, e sarà svolta principalmente dalla struttura centrale del Settore, con il coinvolgimento, se del caso, delle sedi decentrate.

2.2 Attività di carattere amministrativo e vertenziale

In seguito al decentramento di funzioni e compiti in materia di lavoro di cui al DLgs 469/97, è stato inquadrato nel Settore il personale prima operante presso la Direzione Regionale del Lavoro del Ministero che seguiva un’attività di natura amministrativa e vertenziale di grande rilievo legata alle competenze della Commissione Regionale per l’Impiego (CRI) e alla gestione degli ammortizzatori sociali. Queste competenze sono state acquisite dalla Regione, ed ora rientrano nell’ambito delle attività che afferiscono all’ORML.

Per quanto riguarda la CRI (in attesa che venga sostituita a tutti gli effetti dalla Commissione Regionale di Concertazione prevista dalla L.R. 41/1998), nell’ottobre 2003 si è sostanzialmente chiusa l’attività amministrativa connessa all’approvazione dei progetti di Formazione e Lavoro, in seguito al Decreto Attuativo della riforma Biagi, che prevede la sostituzione dei Contratti di Formazione e Lavoro con contratti individuali definiti “di inserimento”: i CFL restano in piedi solo per la Pubblica Amministrazione, che ne fa però un utilizzo limitato, che non giustifica la presenza di uno specifico ufficio ORML in materia.

In effetti, verso la fine dell’anno, portate a termine le ultime pratiche ancora aperte, conseguenti ai numerosi progetti approvati negli ultimi mesi di operatività dei vecchi CFL, si è deciso di procedere ad una riorganizzazione dell’area a servizio della CRI, smantellando l’ex ufficio CFL, con una serie di spostamenti interni e di passaggi ad altri Settori della Direzione che hanno coinvolto anche gli uffici che seguono la gestione delle liste di mobilità e la Segreteria di Settore. Nell’ambito di tale intervento, si è proceduto anche ad un riassetto della dislocazione del personale negli uffici del 5° piano di Via Magenta, con vari spostamenti interni. All’inizio del 2004 tale processo di razionalizzazione si può dire concluso: nel Piano di Lavoro 2004 del Settore si darà conto delle modifiche effettuate negli incarichi del personale.

A fronte di una sensibile riduzione di attività amministrativa concernente i CFL, si è assistito ad un apprezzabile incremento dei flussi in ingresso nelle liste di mobilità, in seguito al proseguimento della crisi industriale nel comparto automobilistico, e all’aggravarsi della situazione nel ramo tessile-abbigliamento.

Tale flusso e regolato da due Leggi nazionali, la L. 223/91 e la L. 236/93, che la Legge Finanziaria per il 2004 ha recentemente rinnovato nella sua validità fino a Dicembre 2004.

I lavoratori inseriti nelle liste ai sensi della L.223/91 provengono da imprese con più di 15 addetti e vengono individuati in specifici accordi tra le parti sociali, sulla base di un confronto diretto o, come si vedrà, per il tramite della mediazione regionale nei casi più complessi e controversi: l’accordo stabilisce il numero delle eccedenze lavorative e fissa una scadenza entro cui completare le dismissioni previste, di norma 120 giorni, ma con possibilità di deroga e di eventuale proroga. L’impresa comunica poi all’ufficio ORML incaricato i nominativi delle persone che intende mettere di volta in volta in mobilità: le uscite dall’Azienda previste nell’accordo, infatti, non avvengono in genere in una soluzione unica, ma a blocchi successivi di lavoratori, nell’arco temporale stabilito.

I lavoratori così collocati in mobilità perdono ogni rapporto con il datore di lavoro e fruiscono di un’indennità, rapportata al trattamento di integrazione salariale a cui avrebbero diritto, per un periodo variabile a seconda dell’età: fino a 12 mesi per i soggetti con meno di 40 anni, fino a 24 mesi per i soggetti da 40 a 49 anni, fino a 36 mesi per i soggetti di 50 anni e oltre, ulteriormente prorogabile in determinate aree territoriali e per specifiche categorie di lavoratori. Le Aziende che procedono all’assunzione di questi soggetti hanno diritto a particolari agevolazioni.

La L.236/93 disciplina invece l’inserimento nelle liste dei lavoratori provenienti dalle imprese con meno di 15 dipendenti, purché non dimissionari, per un periodo analogo a quello sopra indicato, in relazione all’età: ad essi però non spetta l’indennità di mobilità, ma la loro assunzione permette all’Azienda di fruire delle agevolazioni previste dalla normativa. In questo caso l’iscrizione alle liste avviene in base ad una richiesta individuale del lavoratore, che si rivolge a tal proposito al Centro per l’Impiego competente per territorio; la richiesta viene comunicata dal Centro all’ufficio ORML che provvede alla formalizzazione dell’iscrizione.

I lavoratori iscritti vengono cancellati dalle liste per scadenza dei termini prima indicati, avviamento al lavoro a tempo indeterminato, messa in pensionamento di vecchiaia o di anzianità, o per altre ragioni. Il tempo di permanenza nelle liste può essere superiore a quello previsto in origine, se il lavoratore viene avviato al lavoro a tempo determinato (al che l’iscrizione viene sospesa fino al completamento dell’esperienza lavorativa), ma in ogni caso non è possibile restare iscritti per un periodo eccedente il doppio delle mensilità previste dalla legge in relazione all’età del lavoratore. Sono di norma i Centri per l’Impiego che segnalano all’ufficio regionale le cancellazioni effettuate, con la relativa motivazione.

Come si può vedere, le procedure presentano una certa complessità, essendo fondate sull’interazione dell’ufficio mobilità con le imprese che hanno attivato una procedura di mobilità, con i 30 Centri per l’Impiego presenti sul territorio, e con l’INPS, titolare dell’erogazione dell’indennità di mobilità. L’ufficio si occupa di tutte le pratiche amministrative connesse alla gestione delle liste, dal caricamento dei record individuali alle variazioni e alle cancellazioni, e alle comunicazioni successive ai provvedimenti della CRI per rendere operativo l’inserimento nelle liste e garantire la corresponsione dell’indennità da parte dell’INPS ai soggetti aventi diritto; si svolge inoltre opera di assistenza e consulenza sia ai lavoratori che alle imprese. Nel 2003 sono stati gestiti mensilmente in media 1.250 inserimenti e circa 600 cancellazioni.

Come si è ampiamente argomentato nel Capitolo sul Sistema Informativo, l’archivio attualmente utilizzato per la gestione delle procedure appare largamente inadeguato, e se ne prevede una completa riorganizzazione nel corso del 2004. Il nuovo programma dovrebbe progressivamente inglobare anche altre due basi dati minori costituite nel frattempo, relative alle attivazioni delle procedure e alla gestione degli accordi fra le parti sociali, a cui si è fatto a suo tempo riferimento.

Allo stato attuale, l’ORML controlla compiutamente i movimenti di flusso in entrata nelle liste, ma non riesce efficacemente a ricostruire il quadro di stock, cioè il numero di lavoratori attualmente in mobilità, perché non viene gestito efficacemente il flusso in uscita, conseguente alle cancellazioni, anche per l’inadeguatezza del programma di gestione. Si pensa di ovviare all’inconveniente, in questa fase, recuperando il dato dai Centri per l’Impiego, a cui compete la gestione dei movimenti in uscita, vista la necessità di conoscere in tempo reale la condizione dei lavoratori per la verifica dell’applicazione degli sgravi all’assunzione concessi, e operando inoltre delle verifiche con l’INPS. In una seconda fase, con l’avvio del nuovo programma citato, si cercherà di allineare il data base ORML a quello dei Centri per l’Impiego, effettuando le opportune verifiche incrociate, in modo da poter disporre di un archivio utilizzabile anche per estrarre il quadro di stock degli iscritti alle liste.

Sempre in tema di mobilità, dal 2003 l’ORML si occupa anche delle liste specificamente riservate alla Pubblica Amministrazione, sulla base delle disposizioni della L.3/2003, che sviluppa e dà operatività alle norme previste in origine dall’art.34 del DLgs n.165/2001. In pratica, ogni amministrazione pubblica è tenuta, prima di procedere ad una assunzione a tempo indeterminato, sia tramite concorso pubblico, sia attraverso i Centri per l’Impiego per le qualifiche inferiori, a verificare prima la presenza, nelle liste gestite dall’ORML, di personale con le caratteristiche richieste. Al momento attuale le liste sono praticamente vuote, ma, trattandosi di una procedura obbligata, sono pervenute nel 2003 quasi 400 domande dagli Enti Pubblici del territorio, a cui si è dovuto dare una formale risposta. Si tratta di una attività amministrativa destinata, in prospettiva, a crescere, man mano che le liste in questione inizieranno ad essere popolate: nel corso del 2004 si costruirà uno specifico programma gestionale, in locale.

La CRI viene convocata di norma a cadenza mensile; le sedute vengono preparate dai lavori di una Sottocommissione che esamina e dirime i casi dubbi o controversi all’ordine del giorno, consentendo una gestione più fluida delle riunioni della Commissione.

L’ORML garantisce la Segreteria Tecnica della CRI e si occupa di tutto quanto attiene le attività di natura istruttoria e preliminare e della predisposizione dei verbali delle sedute e degli atti conseguenti le decisioni assunte dalla Commissione.

Va ricordato al proposito che, al di là della gestione delle procedure di mobilità e dell’esame dei progetti residui di CFL, la CRI rappresenta il massimo organo regionale di indirizzo e di confronto fra le istituzioni e le parti sociali in materia di politiche del lavoro, e che quindi in questa sede vengono affrontate le principali questioni di rilievo politico ed istituzionale nel settore, configurando un rilevante impegno dell’ORML a supporto di tale attività.

La gestione degli ammortizzatori sociali fa capo ad un’altra area operativa ORML, che svolge principalmente opera di mediazione fra le parti sociali nelle vertenze più controverse e di maggior rilievo in ambito regionale, finalizzata alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alla gestione razionale delle eccedenze lavorative individuate nel corso della trattativa, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla normativa vigente.

Com’è intuibile, si tratta di un’attività di rilevante complessità, che richiede un’approfondita conoscenza delle disposizioni vigenti in materia, la capacità di gestire rapporti negoziali in condizioni di tensione, e un’autorevolezza che deriva da un’esperienza consolidata sul campo. In questo senso, l’efficacia dell’azione regionale è stata più volte pubblicamente riconosciuta, ed è valsa a risolvere nel migliore dei modi situazioni difficili, che apparivano compromesse.

L’intervento regionale è richiesto nei casi di crisi in cui le parti non riescano a raggiungere autonomamente un accordo per la gestione del personale eccedente. Le intese che non richiedono una mediazione istituzionale vengono trasmesse direttamente all’ufficio mobilità, attivando le procedure prima descritte. In caso contrario, invece, si segue una prassi definita, che prevede la convocazione delle parti entro i termini stabiliti dalla legge 223/91: 15 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’esito negativo della procedura sindacale, nel caso in cui gli esuberi dichiarati siano pari o inferiori a dieci, 30 giorni se il numero è superiore. Va detto, peraltro, che non di rado è richiesto l’intervento della Regione anche in sede preliminare, con finalità di consulenza e di acquisizione di informazioni su situazioni di particolare rilevanza, in incontri e dibattiti di carattere istituzionale, o nell’ambito di trattative aziendali, ma in questo caso la partecipazione regionale appare impropria, ed è possibile solo se entrambe le parti concordano sulla sua utilità ed opportunità.

L’attività di quest’area operativa presenta quindi delle evidenti connessioni con l’attività dell’ufficio che gestisce le liste di mobilità, dove le procedure attivate per il tramite della mediazione regionale trovano sviluppo e conclusione, almeno nei casi in cui è prevista la messa in mobilità del personale in esubero. Si ritiene che il raccordo fra questi due uffici vada consolidato, e che si debba tendere in prospettiva ad un loro riaccorpamento in una sola area operativa, per sfruttare le sinergie che ne possono derivare: il nuovo programma di gestione delle procedure si muove già in questa logica, anche se la sua messa a regime richiederà tempo e, come si è già accennato, difficilmente potrà avvenire nel 2004, non solo per la sua oggettiva complessità, ma soprattutto per la mancanza di una completa copertura finanziaria, che potrà essere garantita solo in un arco di tempo pluriennale.

All’attività negoziale relativa alle procedure di mobilità, si affianca inoltre quella dell’esame congiunto preliminare alle richieste di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. La Regione deve convocare le parti entro 20 giorni dalla data di richiesta di incontro quando l’istanza riguarda un’azienda con oltre 50 dipendenti, entro 10 giorni se il numero dei dipendenti è inferiore.

A partire dalla seconda metà del 2002, in seguito all’aggravarsi della crisi nel comparto automobilistico, e delle sue ricadute sulle imprese collegate, ma anche in conseguenza delle difficoltà sperimentate in altri settori, a partire dal tessile-abbigliamento, i carichi di lavoro riguardanti le attività vertenziali sono notevolmente cresciuti, con un continuo susseguirsi di trattative, spesso di rilevante entità e complessità.

Il negoziato principale, relativo alla Fiat Auto e ad altre imprese del Gruppo Fiat, è stato condotto a livello ministeriale, trattandosi di aziende localizzate in varie aree regionali, ma le pratiche afferenti alle imprese dell’indotto, diretto ed indiretto, si sono tutte riversate sul tavolo regionale, così come quelle relative al precipitare della crisi nel distretto biellese.

Si è creato quindi uno squilibrio fra la portata dell’impegno richiesto e le risorse umane disponibili, a cui si è parzialmente supplito con il maggiore coinvolgimento dei referenti decentrati sul territorio, ma che è stato per lo più assorbito dal personale in carico all’area degli ammortizzatori sociali, con un’intensificazione dei ritmi di lavoro e un maggior ricorso, nei limiti del possibile, a prestazioni straordinarie.

Tale situazione non appare sostenibile a lungo termine, se il quadro economico continua a mantenere un’accentuata criticità. Come si è segnalato in precedenza, si ritiene di creare un raccordo non occasionale, ma sistematico, fra attività vertenziale e presenza di sedi ORML sul territorio, con uno scambio di informazioni costante ed un supporto diretto dei referenti locali nelle trattative che interessano aziende operanti nei bacini di loro competenza. Con tale iniziativa si dovrebbe migliorare l’efficacia dell’azione di mediazione regionale, ma essa non vale a risolvere il problema di carenza di personale prima evidenziata, che riguarda soprattutto le vertenze aperte in imprese localizzate nell’area metropolitana torinese, che sono la maggioranza.

Si valuterà come intervenire, tenendo conto del fatto che, ai fini di una risoluzione effettiva del problema, sarebbe necessario l’inserimento di almeno una nuova unità lavorativa a tempo pieno in possesso di adeguata professionalità e/o di spiccate attitudini e motivazioni a svolgere un’attività di questo tipo, ma considerando anche la possibilità di qualificare o riqualificare a tal fine personale già in carico al Settore o operante in altri Settori della Direzione o in organismi collegati che si dimostri interessato alla cosa, fatte salve le opportune verifiche organizzative.

Si ritiene inoltre importante assicurare una migliore visibilità a questa area operativa del Settore, così importante per le implicazioni dell’attività svolta a difesa dell’occupazione e a sostegno dei livelli produttivi dell’economia regionale, ma che non appare sufficientemente valorizzata: l’ipotesi prima avanzata di allargare le monografie provinciali a elementi conoscitivi desunti dalle attività vertenziali realizzate può essere un primo contributo in questa direzione, ma appare opportuno valutare ulteriori modalità per realizzare questo obiettivo, sfruttando adeguatamente gli spazi informativi disponibili, sia su web che a mezzo stampa.

L’ORML, inoltre, come si riferirà più avanti, ha collaborato attivamente ai lavori del Tavolo aperto fra istituzioni e forze sociali sulle Politiche del Lavoro nell’ambito del “Progetto Piemonte”, finalizzato alla definizione di proposte concrete per contrastare la crisi dell’indotto automobilistico, e al Tavolo analogo avviato in seguito all’aggravarsi della congiuntura nel ramo tessile-abbigliamento.

Il Settore ha svolto, e continuerà a svolgere, una costante azione di monitoraggio sulle vertenze concluse ed in corso, in modo da dimensionare correttamente la portata della crisi e i suoi prevedibili sviluppi, e interviene inoltre a supporto dell’Assessore nella definizione delle proposte in materia di ammortizzatori sociali da avanzare al Governo o al Ministero del Lavoro.

Il quadro di riferimento, in materia di ammortizzatori sociali, appare in movimento, proprio per la necessità di intervenire per contrastare gli effetti negativi della crisi industriale, che difficilmente potrà risolversi in tempi brevi: al Settore, nelle sue strutture centrali e in quelle decentrate, potrà quindi essere richiesto nel corso del 2004 di farsi carico di un eventuale supporto organizzativo alle iniziative che verranno intraprese in materia dalla Direzione.

3. ATTIVITA’ SVOLTE IN RACCORDO CON GLI ALTRI SETTORI DELLA DIREZIONE

Il vasto processo di riforma delle politiche del lavoro e formative avviato in questi ultimi anni implica un ruolo sempre più attivo da parte dell’ORML all’interno del sistema della formazione professionale e dell’orientamento.

L’impegno richiesto nell’ambito di queste materie comporta un’attività di raccordo funzionale con altri Settori della Direzione Formazione Professionale - Lavoro, e, più in generale, di altre Direzioni Rgionali.

Per quanto riguarda l’attività di analisi l’ORML è impegnato a:

* implementare, monitorare ed aggiornare il quadro regionale di rilevazione dei fabbisogni formativi delle imprese. All’ORML, in base alla L.r. 63/95, è stato richiesto su questo punto dalle Province di svolgere un’azione di coordinamento.

Si tratta di un’attività ormai consolidata che, oltre a rappresentare un valido strumento orientativo, è diventata un contributo fondamentale per la valutazione delle proposte corsuali di formazione professionale presentate sulle varie Direttive annuali.

Nel 2003 è stata è stata formalmente insediata la Commissione Tecnica regionale per la rilevazione previsionale dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese, secondo quanto stabilito dall’atto di indirizzo approvato dalla Giunta Regionale nel gennaio 2002, relativo alla metodologia da adottare da parte delle Province per la realizzazione delle indagini da realizzare con le risorse del Fondo Sociale Europeo, così come previsto dal Complemento di Programmazione alla Misura C1, Linea di intervento 2, la cui attuazione, nella nuova versione del documento, in fase di approvazione, è specificamente demandata all’ORML.

A fianco dell’attività di coordinamento richiesta all’ORML è prevista anche un’importante azione di carattere tecnico finalizzata alla validazione delle indagini avviate sul territorio regionale. Si prevede, in particolare, di realizzare, sotto la supervisione diretta dell’ORML, un’indagine mirata all’individuazione dei fabbisogni professionali nel terzo settore.

* Costruire un sistema di relazione tra le figure professionali secondo la codifica adottata dal Ministero del Lavoro rivolta specificamente ai servizi pubblici per l’impiego e le figure standard (standard formativi) individuate dalla Regione Piemonte. Il sistema dovrebbe agevolare l’attività di orientamento nell’ambito dei diversi percorsi di formazione professionale. Sul tema della classificazione delle professioni, l’ORML è inoltre da tempo impegnato in un approfondimento della parte relativa agli aspetti qualitativi (attività, competenze, titoli di studio, ecc.), nonché all’individuazione ed all’inserimento delle nuove professionalità riconoscibili sul mercato.

* Definire le proposte di linee programmatiche relative agli interventi in materia di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Nel 2004 il sistema IFTS, sinora sperimentale, entrerà a regime; ogni Regione avrà l’incarico di individuare quali proposte formative adottare all’interno di un quadro di riferimento già in parte predisposto a livello nazionale che necessita di essere precisato localmente. All’ORML si richiede di evidenziare su quali settori e su quali figure professionali intermedie (tecnici superiori) il Piemonte intenda fare leva per adattare il proprio sistema economico alle necessità di aggiornamento e di innovazione che emergono costantemente dal mercato.

L’ORML, come per gli anni precedenti, parteciperà al nucleo di valutazione delle proposte di corso relative al Bando IFTS, presentate dalle Associazioni Temporanee di Impresa (ATS), al fine della redazione della graduatoria finale.

* Continuare la collaborazione con l’Assessorato al Turismo ed allo Sport per individuare le figure professionali sulle quali si manifesterà particolare attenzione in vista dell’appuntamento olimpico del 2006, al fine di programmare in tempo utile le necessarie attività formative.

* Collaborare con il Settore Attività Formativa in merito all’indagine di follow up, relativa agli esiti professionali dei licenziati dai corsi di formazione per disoccupati, su tre direttrici principali:

- la messa in relazione dei dati raccolti con le risultanze delle indagini sui fabbisogni professionali delle imprese;

- l’acquisizione presso i Centri per l’Impiego dei dati utili a verificare l’affidabilità e congruenza delle dichiarazioni raccolte dalle Agenzie formative (incaricate di realizzare l’indagine) sui percorsi occupazionali dei licenziati;

- il raccordo con l’attività svolta dal Valutatore Indipendente in relazione agli indicatori di risultato del Programma Operativo Regionale Ob.3.

Sempre in questo ambito, si ricorda la ripresa del progetto di costituzione di un Osservatorio sulle attività di Formazione Professionale in Piemonte, le cui modalità di realizzazione e i cui prevedibili sviluppi per il 2004 sono stati segnalati nel Capitolo 2, nella Sezione “Collaborazioni con altri Enti”, alla voce “IRES”.

L’integrazione fra i vari Settori della Direzione trova un terreno concreto di operatività in due attività di rilievo strategico per la Direzione, strettamente interconnesse:

* la riforma dei Servizi Pubblici per l’Impiego sulla base della L.R. n.41/98, e in particolare l’azione di coordinamento ed indirizzo sull’organizzazione e gli sviluppi del sistema informativo del lavoro svolta nell’ambito del cosiddetto Gruppo S.I.Re.Na. (Sistema Informativo Regionale e Nazionale), organismo tecnico interistituzionale che comprende rappresentanti delle Amministrazioni Provinciali, del Ministero del Lavoro, dei Settori Regionali competenti, dell’Agenzia Piemonte-lavoro e del CSI-Piemonte. L’ORML, oltre a partecipare al tavolo di lavoro generale, coordina il sottogruppo operativo sulle Statistiche, in cui vengono definite le modalità di interrogazione e di elaborazione dei dati presenti negli archivi dei Centri per l’Impiego

* l’attuazione degli interventi previsti dal Complemento di Programma Ob.3, in particolare per quanto attiene le attività di monitoraggio e valutazione, che avranno un rilievo centrale nei Rapporti di Esecuzione e di Valutazione riferiti all’anno 2003, che dovranno essere approntati nella prima metà del 2004, e la redazione e l’attuazione del Piano di Comunicazione, che viene svolta in raccordo con la Direzione Comunicazione Istituzionale.

Nell’ipotesi di riprogrammazione del Complemento di Programma, messa a punto nel corso del 2003, e che verrà approvata in sede comunitaria nei primi mesi del 2004, all’ORML sono attribuite specifiche responsabilità in relazione all’attuazione di due Linee di intervento previste alle Misure A1 e C1: per quanto attiene agli “Interventi volti a contrastare il lavoro sommerso” (linea 4 della Misura A1), di cui si dirà al Capitolo successivo, e in materia di “Azioni per la rilevazione dei fabbisogni formativi” (Linea 2 della Misura C1), come prima precisato. I fondi necessari per lo svolgimento di tali attività verranno quindi attinti dal FSE, secondo le disponibilità assegnate.

A queste due aree di operatività si è aggiunto dal 2002 l’impegno a coordinare, nonché in alcuni casi a seguire attivamente, i Progetti Interregionali (finanziati attraverso le risorse del POR), cioè interventi su specifici argomenti gestiti in maniera coordinata da più Regioni. Attualmente questi progetti sono circa una trentina, e vedono impegnata la Regione Piemonte sia in qualità di regione capofila, sia come regione partecipante, a seconda dei casi. Si tratta di un’attività che ha registrato un notevole sviluppo nel 2003 (nel 2002 i progetti interregionali ammontavano ad una decina, e quindi sono triplicati nel giro di un anno), e che richiederà nei prossimi anni la produzione di una consistente mole di attività di carattere procedurale per la realizzazione delle azioni previste.

Sempre nell’ambito delle azioni finanziate dall’Unione Europea, si segnala la collaborazione dell’ORML all’attività di istruttoria e di selezione relativa ai progetti del Programma Comunitario Interreg III il cui contenuto principale si riferisca ad azioni con rilevanti aspetti formativi e/o lavorativi. Attualmente l’impegno è indirizzato sia nei confronti delle Regioni confinanti con la parte francese (Alcotra), sia con quelle di parte svizzera, con un’attività decisamente preponderante nei confronti del primo versante.

L’ORML segue inoltre molte attività di comunicazione della Direzione, oltre a quelle relative all’informazione e pubblicità delle azioni del Programma Operativo Regionale nell’ambito del FSE, sempre in raccordo con gli altri Settori, in modo particolare l’organizzazione di eventi fra cui convegni, fiere, ecc., la redazione e l’aggiornamento di indirizzari vari, la logistica degli uffici della Direzione e quant’altro possa rientrare nella voce “comunicazione”.

Sempre in una logica di supporto trasversale alla Direzione, rientra un’azione di natura amministrativa legata agli affidamenti di attività consulenziali ad esperti esterni all’Ente.

ATTIVITA’ DI CARATTERE ISTITUZIONALE

L’ORML è impegnato ad affrontare le tematiche che caratterizzano il mondo del lavoro in varie sedi istituzionali, dove si trova ad operare con Enti Locali e con organismi nazionali o comunitari e garantisce un supporto tecnico ed un contributo di esperienza e di idee.

Tra gli aspetti consolidati, alcuni travalicano la dimensione territoriale piemontese per confluire in un’altra più ampia, a livello europeo, come tutte le attività che riguardano l’adesione al Progetto Eures (EURopean Employment Services).

Eures rappresenta una rete europea contenente tutte le informazioni relative all’incrocio domanda-offerta di lavoro per favorire il libero scambio delle persone e del lavoro sul territorio comunitario, e verrà poi allargata, col tempo, anche ai nuovi paesi candidati all’adesione alla UE. Essa si avvale dell’apporto operativo degli Euroconsiglieri piemontesi, funzionari pubblici o esperti delle parti sociali che hanno seguito un corso modulare predisposto e gestito a tal fine dall’Unione Europea, e che forniscono una consulenza specialistica a lavoratori ed imprese.

Uno degli Euroconsiglieri è un funzionario ORML, che, oltre a svolgere un’intensa azione promozionale sui servizi disponibili, sovrintende all’attività svolta operativamente sul territorio da referenti scelti tra il personale di vari Centri Provinciali per l’Impiego, incluse alcune selezioni di personale di notevole rilievo, come quella richiesta dalla sede EuroDisney di Parigi. I referenti locali hanno partecipato nel 2003 a delle visite-studio presso alcune sedi dei servizi pubblici per l’impiego francesi, a fini di apprendimento di nuove modalità di gestione dei servizi; tale attività verrà ulteriormente sviluppata nel 2004.

Nel 2003 il responsabile ORML è stato nominato line-manager Eures, con responsabilità di coordinamento e controllo delle risorse, sia umane che finanziarie, disponibili: l’obiettivo primario per il 2004 è quello di razionalizzare il funzionamento della rete, migliorandone la copertura sul territorio regionale, e definendo organicamente il raccordo con le Amministrazioni Provinciali.

Negli anni scorsi, inoltre, all’interno del sistema Eures, si è dato avvio ad uno specifico Progetto Eures Transalp tra le regioni transfrontaliere Rhône-Alpes, Valle d’Aosta e Piemonte: la Convenzione Quadro che regola il funzionamento di questa attività, scaduta l’anno scorso, verrà rinnovata per un periodo triennale entro la prima metà del 2004.

L’ORML partecipa ai lavori del Comitato di Pilotaggio del Progetto, che ha costituito al suo interno tre “gruppi ristretti” di lavoro, che si occupano del tema della pluriattività nelle aree montane, del mercato del lavoro e degli ostacoli alla mobilità territoriale.

L’ORML, in particolare, è rappresentato nel gruppo che si occupa dell’andamento del mercato del lavoro delle tre regioni transfrontaliere: il gruppo si è trovato più volte nel corso del 2003 per redarre uno studio comparativo, che si prevede di mettere a punto entro la prima metà del 2004.

Fra le attività di carattere istituzionale l’anno precedente era stato inserito a pieno titolo anche un impegno nuovo e dalla particolare valenza innovativa, con il coinvolgimento dell’ORML, per conto della Direzione, nell’organizzazione del Salone dei Mestieri, che si rifà ad un’analoga iniziativa realizzata già da vari anni dalla regione Rhône-Alpes, e la cui prima edizione si è tenuta a Torino presso la sede espositiva del Lingotto dal 17 al 20 gennaio 2003, con risultati più che soddisfacenti.

La Regione Piemonte è inserita nel Comitato promotore, con Provincia, Comune e Camera di Commercio di Torino e la Direzione Regionale del Miur.

Tale iniziativa verrà replicata nel mese di gennaio 2005 secondo gli accordi intervenuti a fine 2003 tra gli Assessori al lavoro e alla formazione della Regione, della Provincia e del Comune di Torino.

L’organizzazione del Salone comporta per la Regione un grosso sforzo sia economico che organizzativo. Il Salone offre ad un pubblico formato per lo più da studenti e giovani tra i 13 ed i 17 anni un momento importante di riflessione sull’importanza e sull’evoluzione del lavoro legato alle professioni di cui il territorio ha maggiore necessità. Queste professioni saranno rappresentate “dal vivo”, sul modello del Salone dei Mestieri transalpino citato, che è diventato un punto di riferimento internazionale per l’orientamento di carattere professionale.

Nel 2004 quindi si dovranno completare tutte le procedure organizzative connesse allo svolgimento della seconda edizione del Salone; in tale contesto, che presenta, com’è facile immaginare, una notevole complessità, l’ORML fungerà da referente regionale, e dovrà assicurare il coordinamento della partecipazione delle varie altre Direzioni dell’Ente interessate dall’iniziativa.

L’ORML assicura inoltre un supporto operativo all’attività della Consigliera di Parità Regionale, oltre al già citato intervento di archiviazione, elaborazione ed analisi dei rapporti presentati ai sensi dell’art.9 della L.125/91.

Nel corso del 2003 è diventata operativa la rete territoriale in materia di pari opportunità, che fa capo alle Consigliere Provinciali: alla Consigliera Regionale spetta essenzialmente un ruolo di indirizzo e di coordinamento, mentre alle colleghe provinciali compete un ruolo più propriamente operativo.

Sempre nel 2003, la Consigliera ha iniziato ad acquisire i fondi ministeriali per lo svolgimento delle sue attività, e ha provveduto a rafforzare autonomamente l’organico del proprio ufficio.

In questo contesto, l’ORML si occupa della gestione della quota di spettanza della Consigliera Regionale, predisponendo i provvedimenti amministrativi necessari, ed esercitando una mera funzione di controllo formale sulle decisioni assunte dalla Consigliera, che in virtù di quest’assegnazione gode di una maggiore libertà d’azione, in coerenza con gli orientamenti contenuti nel DLgs n.196/2000.

Prosegue naturalmente la collaborazione con l’ORML per l’archiviazione e l’elaborazione dei dati che le imprese con più di 100 dipendenti devono trasmettere alla Consigliera ai sensi dell’art.9 della L.125/91, una base dati analizzata in dettaglio in precedenza, nel primo Capitolo.

Professionale-Lavoro ha incaricato un funzionario ORML a partecipare ai lavori del Comitato Regionale di Coordinamento istituito ai sensi dell’art.27 del Dlgs. 626/94 in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, ove si prevede che le Regioni svolgano su queste tematiche attività di informazione, consulenza ed assistenza, nonché di raccordo a livello centrale e locale. Il Comitato, attivo in Piemonte già dal 1999, ha funzioni improntate prioritariamente a creare sinergie tra le Amministrazioni, soggetti pubblici e privati e parti sociali che operano in materia di prevenzione e di contenimento degli infortuni.

In previsione della realizzazione di grandi opere pubbliche nel territorio regionale, il Comitato ha stipulato una serie di accordi con le varie ditte appaltatrici i lavori, che prevedono, tra le altre cose, una costante attenzione, non disgiunta da una attenta vigilanza, affinché vengano rispettate le norme infortunistiche ed i diritti dei lavoratori, per ridurre al massimo episodi di irregolarità e gli infortuni.

In stretta collaborazione coi lavori di questo Comitato, vanno anche quelli della Commissione Regionale per l’emersione del lavoro irregolare, poiché il fenomeno dell’economia sommersa è strettamente correlato a quello infortunistico: è del tutto evidente che, laddove sussiste evasione contributiva ed assicurativa, anche le norme di igiene e sicurezza in ambito lavorativo vengono ampiamente violate: non a caso la maggior frequenza degli accadimenti avviene proprio in quei comparti dove è più probabile che si annidi il lavoro irregolare.

La Commissione è stata istituita ai sensi dell’art. 78 della legge finanziaria 448/98 e la presidenza e la relativa conduzione dei lavori sono stati affidati ad un dirigente della Direzione Formazione Professionale-Lavoro, in ciò assistito da un funzionario ORML.

La Commissione ha al suo attivo un ventaglio di iniziative, di vario genere, di natura conoscitiva e di carattere propositivo, ed opera in una logica di raccordo con gli altri organismi istituzionali operanti in materia sul territorio, in particolare le Commissioni provinciali, da poco costituite.

Le recenti disposizioni di legge per combattere il sommerso (L.383/2001 e successive modificazioni) hanno condizionato anche i lavori della Commissione, impegnandola in un’opera di informazione e di diffusione dei benefici previsti dalla legge per chi intende uscire dal sistema dell’economia sommersa, attività destinata ad implementarsi anche nel prossimo futuro.

Determinante si è rivelato l’apporto della figura del “tutore per l’Emersione”, acquisito dalla Commissione nell’anno 2003, mediante la stipula di un apposito contratto di collaborazione coordinata e continuativa della durata di un anno, che ne regola l’attività per un impegno a tutto campo sulla risoluzione del problema “sommerso” a livello regionale. Della gestione delle relative pratiche burocratiche ed amministrative (corresponsione delle spettanze, adempienza alle norme assicurative, previdenziali, fiscali, apertura di credito presso un apposito capitolo specificatamente dedicato alla Tesoreria dello Stato di Torino, etc...) è stato incaricato un funzionario dell’Osservatorio. La collaborazione col tutore continuerà anche dopo la scadenza dei termini contrattuali poiché il Ministero del Welfare sta dando corso in proprio ad un nuovo contratto di collaborazione per ufficializzarne l’attività a tutto beneficio della Commissione Regionale e senza oneri aggiuntivi.

Infine, sempre in adesione alle iniziative previste dalla Legge, l’ORML partecipa ai lavori dei Comitati per il Lavoro e l’Emersione del Sommerso (CLES), organismi appositamente istituiti dalla L.266/2002 per valutare ed esprimere parere sui “Piani individuali di emersione” secondo i dettami di legge, ormai giunti al termine del periodo di vigenza, per quelle imprese che, operando nel sommerso, intendevano emergere usufruendo dei benefici previsti dalla L.383/2001. La legge prevedeva che le domande in “procedura di emersione progressiva” dovevano essere inoltrate entro il 28 febbraio 2003 per essere portate all’approvazione, previe opportune verifiche e controlli, da parte dei C.L.E.S..

La nomina di tali Comitati è stata di competenza delle Prefetture, mentre la loro sede istituzionale, nonché la Presidenza e il coordinamento dei lavori, spettano alle Direzioni Provinciali del Lavoro.

Sono stati ufficialmente incaricati con nomina prefettizia anche alcuni referenti decentrati ORML in qualità di Commissari, ed in tale veste hanno partecipato ai lavori dei C.L.E.S. piemontesi nella verifica e nell’approvazione dei piani di emersione progressiva presentati dalle imprese. Il compito dei Comitati non deve tuttavia intendersi come esaurito ma, specie in virtù del passaggio di competenze del Comitato Nazionale per l’Emersione dalla Presidenza del Consiglio al Ministero del Welfare, essi verranno coinvolti nella lotta al lavoro irregolare collaborando con le Commissioni Regionali e Provinciali per l’Emersione con una serie di attività ancora da impostare, in base alla legge che li istituiva.

La Commissione Regionale Piemontese si è già pertanto attivata per raccordare le proprie azioni sia coi C.L.E.S. che con le analoghe Commissioni Provinciali al fine di procedere in modo omogeneo e coordinato nel risanamento dell’economia sommersa.

La Commissione ha recentemente inoltrato una richiesta di integrazione agli strumenti regionali di programmazione del FSE per l’inserimento di alcune misure per contrastare l’economia sommersa.

La proposta è stata recepita nel corso dei lavori dell’ultimo Comitato di Sorveglianza del POR, per cui la nuova stesura del Complemento di Programma, come prima accennato, contiene una specifica Linea di intervento dedicata al lavoro sommerso, da attuarsi sotto la responsabilità dell’ORML.

Ci si riferisce alla Misura A1 - Linea di intervento 4, in cui, sinteticamente, è prevista l’attivazione di:

- indagini, studi, ricerche volte ad una puntuale rilevazione della consistenza e della dinamica sul territorio piemontese del lavoro nero a supporto dell’attività della Commissione Regionale operante;

- azioni di raccordo tra i diversi soggetti che realizzano iniziative di contrasto al lavoro irregolare;

- azioni di sensibilizzazione rivolte alle imprese e ai lavoratori per evidenziare i vantaggi dell’emersione, le opportunità, gli aspetti negativi del lavoro nero, oltre che per il singolo lavoratore, per l’intero sistema economico, ma anche per l’impresa stessa, in una dimensione di gestione delle risorse umane basata su di una prospettiva più ampia anche in termini di tempo.

Sempre sul fronte della lotta al sommerso, l’ORML partecipa anche ai lavori dello Staff di Coordinamento per la Vigilanza Integrata, istituito anch’esso dalla Legge finanziaria del ‘98, che prevede che venga attivata una speciale forza ispettiva, composta da una squadra di funzionari dell’INPS, dell’INAIL, della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato del Lavoro e delle ASL, con il compito di procedere congiuntamente a controlli ed accertamenti.

I lavori concertati dallo staff hanno portato all’intervento, in primo luogo, su ditte operanti in settori più a rischio, come l’edilizia, con una particolare attenzione ai grandi appalti pubblici, cui faranno seguito ispezioni in altri comparti ritenuti probabili serbatoi di economia sommersa.

Va citata, infine, l’attività che l’ORML è tenuto a svolgere sui vari tavoli di discussione e di confronto aperti a livello regionale e nazionale, su diversi fronti.

L’ORML partecipa all’insieme delle attività di coordinamento connesse all’attuazione dei Programmi Operativi Ob.3, per quanto attiene alle attività di monitoraggio e valutazione, sia nell’ambito del Gruppo Tecnico di Valutazione istituito all’interno del Comitato di Sorveglianza del QCS, sia negli incontri sull’argomento organizzati dall’ISFOL, che sovrintende sotto il profilo tecnico a tutti gli aspetti riguardanti queste tematiche, e per quanto attiene alle attività di informazione e pubblicità, partecipando al Gruppo Tecnico in materia costituito all’interno del Comitato di Sorveglianza del QCS.

L’ORML è inoltre presente all’interno dei Comitati di Settore per la programmazione delle attività formative IFTS; il compito dei Comitati è quello di individuare nell’ambito dell’istruzione e formazione superiore le figure professionali di maggior rilievo in ambito nazionale e i relativi percorsi formativi, in rapporto alle competenze specifiche e trasversali loro proprie. Le figure individuate dovranno rappresentare almeno il 50% di quelle messe a bando in ogni regione per il prossimo periodo di programmazione, con il quale il sistema termina la sua fase sperimentale, durata un triennio, per entrare finalmente a regime.

In ultimo, si richiama la funzione di supporto e di Segreteria Tecnica garantita dall’ORML non solo alla Commissione Regionale per l’Impiego, come si è precisato nella seconda Sezione del Capitolo sui “Problemi del lavoro e dell’occupazione”, ma anche a servizio del Comitato al Lavoro e Formazione Professionale, sede di confronto fra gli Enti Locali in merito alla riorganizzazione e alla gestione dei nuovi servizi pubblici per l’impiego, e la collaborazione che il Settore assicura all’Assessore e alla Direzione per la definizione di eventuali proposte al Ministero o al Governo in materia di ammortizzatori sociali.