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Bollettino Ufficiale n. 13 del 1 / 04 / 2004

Deliberazione della Giunta Regionale 15 marzo 2004, n. 66 -12028

L.R. 40/98 giudizio di compatibilità ambientale favorevole ed autorizzazione ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16/06/2003 relativamente al progetto “S.R.232 Panoramica Zegna - Variante di Cossato - Valle Mosso - Trivero. Tratto Cossato-Valle Mosso. Tronco Il lotto 3"

A relazione dell’Assessore Cavallera:

Visto che in data 4-08-2003 con nota prot. n.819-03 l’ARES Piemonte ha provveduto a depositare presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, n. 17 - Torino, ai sensi dell’articolo 12 della L.R. n. 40/1 998, copia degli elaborati relativi al progetto ed allo studio di impatto ambientale allegati alla domanda di avvio della Fase di Valutazione Ambientale presentata ai sensi dell’articolo 12, della L.R. n. 40/1998 avendone dato comunicazione mediante la pubblicazione sul giornale “La Stampa” del 02/08/03.

Visto che in data 25-07-2003 con nota prot. n 789-03 I’ARES Piemonte con sede in Via Belfiore, n. 23 - Torino, ha chiesto alla Direzione Regionale Trasporti, ai sensi della D.G.R. 52- 9682 del 16 giugno 2003, l’attivazione della Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo indicato in oggetto localizzato in provincia di Biella nei comuni di Quaregna, Valle San Nicolao, Broglio e Valle Mosso, depositando contestualmente copia degli elaborati progettuali.

Visto che il progetto consiste nella realizzazione della Variante di Cossato - Valle Mosso -Trivero - Tronco li lotto 3 lungo la S.R. 232 “Panoramica Zegna” e che la nuova infrastruttura stradale rientra nella categoria progettuale n. 9 “strade extraurbane secondarie, escluse le provinciali e le comunali” dell’Allegato Bl della L.R. n° 40/98 e che lo stesso è già sottoposto a fase di verifica (ex art. 10) e rinviato a fase di Valutazione con determinazione n. 562 del 12-10-2000 del Settore Viabilità della Direzione Regionale Trasporti.

Visto che con nota n° 13624/22.2 del 11-08-2003 il Responsabile del Nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ha individuato nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente nonché le strutture regionali interessate all’istruttoria.

Visto l’allegato 1 alla D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 inerente “Procedure di approvazione dei progetti riguardanti la rete stradale di demanio regionale” ed in particolare il punto 2 in cui viene individuato il Settore Viabilità ed Impianti Fissi della Direzione Regionale Trasporti quale Struttura competente in merito.

Preso atto che il Responsabile del Procedimento, Dirigente del Settore Viabilità della Direzione Regionale Trasporti in attuazione ai dispositivi di cui alla D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 ha provveduto a dare comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e di avvio del procedimento inerente la Conferenza dei Servizi definitiva ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 e della Fase di Valutazione e giudizio di compatibilità ambientale della procedura di VIA, ai sensi dell’art. 12, della L.R. n. 40/1 998, mediante pubblicazione sul B.U.R. n° 33 del 14-08-2003.

Visto che il Responsabile del Procedimento, Dirigente del Settore Viabilità della Direzione Regionale Trasporti con nota n° 9122 del 14-08-2003, ha avviato la conferenza dei servizi convocando i soggetti interessati.

Visto che in data 01-09-2003 si è svolta la prima riunione della conferenza di servizi in cui è stato definito il cronoprogramma dell’istruttoria e deciso di effettuare un sopralluogo in data 16-09-

2003.

Visto che in data 07-10-2003 si è svolta la seconda riunione dell’Organo Tecnico Regionale durante la quale è emersa la necessità di richiedere integrazioni progettuali.

Visto che in data 17-10-2003 si è svolta la seconda riunione della CdS durante la quale oltre a prendere atto che il Comune di Valle Mosso ha richiesto lo stralcio dal progetto della galleria “Valle Mosso” e dello svincolo omonimo con il conseguente attestamento dell’intervento in corrispondenza dello svincolo in “località Falcero” è emersa la necessità di sospendere il procedimento in relazione alla necessità di acquisire integrazioni progettuali.

Visto la nota n. 11827/26.02 del 27-10-2003 con la quale il Responsabile del Procedimento, come previsto dall’art. 12 comma 6 della L.R. 40/98, ha comunicato la sospensione del procedimento richiedendo al proponente le integrazioni progettuali.

Con la nota n. 139-04 del 20-01-2004 il proponente ha trasmesso la documentazione integrativa consentendo il riavvio della procedura e facendo così decorrere i novanta giorni previsti per la conclusione del procedimento ai sensi della L.R. 40/98.

Visto che si è ritenuto di non procedere alla pubblicazione delle integrazioni presentate in quanto le stesse non determinano modifiche sostanziali al progetto.

Visto che in data 18-02-2004 si è svolta la terza seduta della CdS durante la quale sono state presentate le integrazioni progettuali.

Visto che in data 04-03-2004 si è svolta la terza riunione dell’Organo Tecnico al termine del quale è emersa la sussistenza degli elementi necessari per proporre l’espressione di un giudizio di compatibilità favorevole da parte della Giunta Regionale.

Visti i pareri pervenuti ed acquisiti agli atti della Conferenza dei Servizi.

Visto che in data 08-03-2004 si è svolta la quarta ed ultima seduta della CdS, al termine della quale si è ritenuto, alla luce di quanto emerso dagli approfondimenti condotti dall’organo tecnico con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA, dalle risultanze delle varie conferenze di servizi e dei pareri pervenuti, che sussistono i presupposti per giungere ad un giudizio di compatibilità ambientale favorevole sull’intervento in questione, per le seguenti motivazioni:

- Il progetto è inserito nel Piano Regionale Investimenti approvato con D.C.R. n. 271-37720 deI 27-11-2002 e pertanto trattasi di un’intervento infrastrutturale ritenuto strategico dalla Regione Piemonte per l’eliminazione di criticità e quindi il miglioramento della rete stradale di interesse regionale ed in particolare della strada di demanio regionale n. 232.

- L’intervento oltre a determinare un miglioramento della fluidificazione e della sicurezza del traffico nel tratto di S.R. 232 Cossato-Valle Mosso, consente il miglioramento della vivibilità dei centri abitati oggi attraversati da tutto il traffico (minor esposizione diretta, minori rischi incidentali), nonché la velocizzazione delle percorrenze per i mezzi di soccorso.

- Gli interventi di mitigazione dell’impatto ambientale proposti consentono di non compromettere le capacità riproduttive delle risorse naturali dei luoghi.

- Gli impatti ambientali residui riconducibili alla fase di costruzione e gestione dell’infrastruttura risultano mitigabili con l’attuazione di circostanziate e puntuali prescrizioni.

Visto che nella suddetta conferenza dei servizi è stato stabilito di apporre il vincolo preordinato all’esproprio sulle particelle catastali interessate dall’intervento.

Visto che ai fini dell’ottimizzazione del progetto, in sede di conferenza dei servizi sono emerse le prescrizioni di seguito sintetizzate da recepirsi nella progettazione esecutiva e nella realizzazione delle opere:

ASPETTI GEOLOGICI

- Il profilo geotecnico di riferimento e l’assetto idrogeologico ipotizzato dovranno essere verificati in sede di Progetto Esecutivo alla luce del completamento dei supplementi di indagine in corso di esecuzione.

- Poiché in loc. Falcero esiste un settore interessato da frane superficiali diffuse si consiglia un’attenzione particolare nell’approccio all’esecuzione delle opere di sostegno previste.

ASPETTI IDRAULICI IN SUPERFICIE

- Di demandare a successivi atti il provvedimento concessorio al fine della regolarizzazione e fiscale occupazione delle aree demaniali;

- In sede di redazione del progetto esecutivo, dovranno essere adottate fondazioni indirette su tutte le opere previste sia in alveo che in sponda, fatto salvo il raggiungimento del substrato roccioso. In ogni caso i micropali dovranno garantire un’adeguata protezione del punto di fondazione.

- Per quanto riguarda il piccolo bacino idrico presente a metà circa del futuro viadotto “Miola 2" l’interramento del bacino dovrà essere limitato alla sola zona di maggior profondità, conservando per quanto possibile la parte naturalisticamente più interessante del bacino e gli habitat umidi presenti sul fondo delle due vallecole che confluiscono in esso, in particolare quello sul versante orografico sinistro. Tali lavori, per quanto possibile, siano eseguiti in periodi lontani dal periodo riproduttivo degli Anfibi.

- Deve essere previsto un monitoraggio idrobiologico e chimico-fisico sulle acque dei rii a valle delle aree di cantiere, in particolare sul rio Miola, in modo da poter cogliere eventuali situazioni anomale durante i lavori e poter verificare successivamente l’effettivo ripristino della condizione ante operam. Sul rio Miola a monte della captazione idropotabile superficiale in previsione, le campagne di monitoraggio dovranno proseguire anche in fase di esercizio. A tal proposito si richiede di concordare con ARPA le modalità di monitoraggio e la successiva comunicazione ad ARPA dei luoghi, del preavviso dell’esecuzione dei monitoraggi e dei dati rilevati.

ASPETTI IDRAULICI IN SOTTERRANEA

Dovrà essere predisposto un piano di intervento e rifornimento di soccorso in caso di riduzione di portate alle sorgenti idropotabili che alimentano la frazione Strona di San Nicolao, da monitorare mediante misure di portata e di qualità, con frequenza da stabilirsi nel piano di monitoraggio. Il piano di monitoraggio quantititavo e qualitativo dovrà estendersi anche ad altre sorgenti ed emergenze idriche eventualmente individuate nell’area di potenziale interferenza dell’opera. Detto piano di intervento ed i conseguenti monitoraggi dovranno essere preventivamente concordati con ARPA Piemonte, Dipartimento di Biella e Coordinamento VIA / VAS.

ASPETTI PAESAGGISTICI

Siano ottemperate con estrema attenzione le previsioni progettuali espresse nello Studio di Impatto Ambientale in merito alla sistemazione degli luoghi interessati dall’intervento, in particolare per quelli connotati da importanti elementi naturali quali alberature, verde volumetrico e singoli elementi di pregio, etc.

Per le opere di consolidamento e sostegno si ricorra il più possibile a tecniche di ingegneria naturalistica.

Per la scogliera di protezione dell’alveo del torrente Strona si adottino massi di pietrame di dimensione coerente con quanto previsto da un punto di vista idraulico, raccordandola al contesto di inserimento con particolare cura tale da giungere ad una buona soluzione complessiva di naturalità ed uniformità visiva.

Per i viadotti sul torrente Strana si tenga conto delle specifiche connotazioni naturalistiche dell’ambito di innesto per quanto riguarda i raccordi laterali, e si adottino per la tinteggiatura del manufatto particolari vernici protettive di colore che ben si integri con il contesto di appartenenza.

Per le eventuali barriere acustiche si preferiscano pannellature fonoassorbenti in legno lamellare al fine di consentire una migliore integrazione nel contesto naturalistico.

Per quanto riguarda le opere di compensazione, in fase esecutiva l’Ente proponente (ARES) alfine di non perdere o ridurre il patrimonio boschivo presente, dovrà predisporre uno specifica piano che preveda l’impianto di nuovi boschi su terreni non boscati o, in alternativa, la realizzazione di opere di miglioramento dei boschi esistenti, naturalmente in sinergia con le Amministrazioni Comunali interessate e con il Corpo Forestale dello Stato. Per tali interventi dovranno essere utilizzate specie appartenenti alle serie di vegetazione autoctone, quali lo strato arborea: Quercus robur, Carpinus betulus, Quercus petraea, Fraxinus excelsior, Prunus avium, Betula pendula. Per lo strato arbustivo quali: Crataegus manogyna, Euonymus europaeus, Corylus avellana, Cornus sanguinae, Prunus spinosa, Ligustrum vulgare. In corrispondenza di impluvi e zone umide dovranno essere privilegiate specie quali Salix alba e Alnus glutinasa.

Nella prima parte del tracciato a nord della fr. Quargnasco, tra le gallerie artificiali Ardemo e Volpe, dove si attraversano zone boscate con presenza di querceti d’alto fusto con buona partecipazione di altre latifoglie nobili, tra cui Carpina bianco dovrà essere applicato il criterio della ridotta fascia di ingombra delle aree di esbosco, adottando sezioni di scavo delle gallerie artificiali per quanto possibile limitate ed evitando, per quanto possibile, l’apertura di piste che comportino ulteriori sottrazioni di settori boschivi.

ASPETTI SUL RUMORE E VIBRAZIONI

Per quanto riguarda l’impatto acustico in fase di esercizio, gli interventi di mitigazione dovranno essere progettati prendendo a riferimento i limiti posti per le infrastrutture stradali di nuova realizzazione dallo schema di regolamento concordato fra lo Stato e le Autonomie Locali in data 30/9/2003, disponibile presso il Settore risanamento acustico e atmosferico. Ad ogni buon fine si rammenta che all’esterno della fascia di pertinenza acustica dell’infrastruttura, il rumore generato da quest’ultima concorre, unitamente a tutte le altre sorgenti di rumore, al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione (DPCM 14/11/1 997, art. 3, comma 2). Pertanto sarà inoltre necessario che all’esterno di detta fascia, e con particolare riguardo ai ricettori sottoposti a maggiore tutela (aree residenziali, scuole, ospedali, case di cura e di riposo e assimilabili), il progetto esecutiva tenga canto dei vincoli derivanti dalla classificazione acustica definitiva del territorio comunale a, in sua assenza, da quelli derivanti dalle tipologie di classe assegnabili a detti ricettori in base a un’ipotesi fornita dal proponente e condivisa in linea di massima dai comuni interessati.

ASPETTI SULLA CANTIERIZZAZIONE

Per quanta riguarda il rumore generato nella fase di realizzazione, o nei siti di cantiere, esso deve tendere a rispettare i limiti di zona vigenti all’avvio di tale fase, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detta obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti gli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo, i quali devono essere puntualmente indicati nel progetto stesso.

Dovranno essere rigorosamente rispettate le vigenti disposizioni in materia di protezione acustica e da vibrazioni dei lavoratori, anche considerate le innovazioni previste nei cicli di lavoro (micropali) ed i livelli di emissione sonora di taluni macchinari e le quelle in materia di lavoro in altezza (messa in sicurezza dei preposti, etc) ed in galleria.

Per i lavori in alveo sia previsto un sistema di allertamento ed allarme atto a far trasferire rapidamente in luogo sicuro gli addetti in caso di evento di piena improvvisa. Trattandosi di corpi idrici a carattere torrentizio, con bacino imbrifero anche a distanza dai lavori in alveo, per cui un evento temporalesca di forte entità a monte può determinare incrementi dei livelli del corpo idrico anche in condizioni locali di apparente tranquillità, in particolare occorre garantire che la distanza tra luogo di lavoro e punto di accesso a luogo sicuro sia sempre tale da consentire l’evacuazione nel più breve tempo possibile.

Qualora in fase di realizzazione delle opere si manifesti una riduzione quantitativa delle risorse idriche per la Fraz. Strona dovrà essere garantito un approvvigionamento idrico alternativo anche mediante allacciamento a reti idriche pubbliche diverse.

In prossimità dei siti di cantiere ubicati in vicinanza ai centri abitati di Vallemosso, frazione Ferrere e frazione Quargnasco dovranno essere previste campagne di monitaraggio che per la natura specifica delle emissioni potranno essere limitati al solo parametro PM10.

Per il rumore generato in fase di costruzione, deve essere avviata una campagna di monitoraggio ante operam e in corso d’opera, mirata in particolare agli insediamenti abitativi potenzialmente più esposti, per prossimità in linea d’aria ai canteri. Si richiede che le postazioni di monitoraggio scelte, l’inizio, il termine ed i risultati ottenuti siano comunicati ad ARPA ed agli altri Enti interessati.

Sia svolta una campagna di monitoraggio delle vibrazioni per i ricettori più critici. La scelta delle postazioni di monitoraggio, l’inizio, il termine ed i risultati ottenuti siano comunicati ad ARPA ed agli altri Enti interessati.

In corrispondenza dell’attraversamento del torrente Strana e per il piccolo bacino presente a metà circa del futuro viadotto “Miola 2" siano, per quanto possibile, adottate idonee misure per minimizzare gli impatti dovuti al passaggio dei mezzi di cantiere nonché l’intorbidamento delle acque. Sia inoltre predisposto un piano di intervento in caso si verifichino contaminazioni dovute a sversamenti accidentali in fase di cantiere da applicarsi anche ai piccoli corsi d’acqua attraversati dalla variante.

Per i cantieri A2, A3, A4, Bl, B2, C, D, Ei si richiede la predisposizione di reti di raccolta delle acque piovane con appositi fossi di guardia e canalette fatte confluire in apposite vasche temporanee di decantazione, completamente impermeabili e dotate di scarico controllato. In caso di incidenti, le eventuali dispersioni sul terrena dovranno essere eliminate rimuovendo localmente i volumi di terreno impregnatisi di contaminanti.

In caso di emergenze idriche nella fase di scavo delle gallerie dovrà essere previsto un sistema per la loro captazione dalle acque sia in fase di cantiere, separandole dalle acque di processo, che di sistemazione definitiva in fase di esercizio separandole dalle acque di dilavamento della piattaforma. Di tali emergenze dovrà essere fornita tempestiva comunicazione in fase di avanzamento lavori, predisponendo sistemi per la misura delle portate ed analisi chimico-fisiche per verificare il possibile utilizzo idropotabile. Si richiede inoltre di comunicare ad ARPA le risultanze della campagna di indagini in corso nei confronti delle risultanze dell’andamento di falda al fine di concordare idonei accorgimenti qualora si riscontrassero difformità con quanto previsto nel SIA.

Il serbatoio di accumulo dell’acquedotto presso Fr. Quargnasco collocato nel versante sinistro del Torrente Miola, 300 m a nord della località Ardema (UTM: 435400, 5049145) non dovrà essere interferito nella fase di costruzione della galleria artificiale “Volpe”.

Per quanto riguarda le aree di cantiere A3 (Deposito Temporaneo) A4 (Smarino per rimodellamento) B2 (Accumuli permanenti) C (Deposito Temporanea) in sede di progettazione esecutiva siano limitate le eventuali locali variazioni dell’assetto idraulico-morfologica-naturalistico delle aree in oggetto.

Alfine di limitare gli impatti legati ai trasporti, i materiali di scavo e di smarino da reimpiegare per i ritombamenti sul tracciato dovranno essere depositati nei pressi del tracciato in modo da limitare l’aggravio di traffico e l’inquinamento sulla viabilità esistente.

In merito alle integrazioni fornite dal proponente relativamente alla quantificazione e destinazione dei materiali estratti e riutilizzati (inerti provenienti dallo scavo delle gallerie), al fine di rispettare i disposti dell’art. 1, commi 17,18,19 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, come modificata dalla legge 31 ottobre 2003, n. 306, si prescrive di definire con maggior dettaglio, in sede di progettazione esecutiva, la quantificazione e destinazione dei materiali in oggetto, privilegiando, ove possibile, la soluzione proposta per il progetto di variante della s.r. 232 nel Comune di Mottalciata, in località Canton Colombo. Qualora, infine, una parte dei materiali in questione dovesse rientrare nell’ambito della normativa rifiuti si rende necessaria prevedere, sempre in fase di progettazione esecutiva, un piano di conferimento, privilegiando le operazioni di recupero a quelle di smaltimento. In entrambi i casi (recupero e smaltimento) dovranno essere indicati i siti di destinazione. Prima della redazione del progetto esecutivo, soprattutto in funzione di successivi controlli, la soluzione definitiva dovrà essere concertata e concordata con l’ARPA Piemonte.

MONITORAGGIO

dovrà essere definito un articolato piana di monitoraggio ambientale, da concordarsi con ARPA, che comprenda tre fasi distinte: una misura dello stato ante operam, il controllo in corso d’opera e la valutazione post operam delle previsioni di impatto dell’opera e della carretta realizzazione delle mitigazioni ambientali.

Visto che i soggetti titolari delle autorizzazioni ambientali ai sensi del R.D 523/1904 “Testo unico sulle opere idrauliche”, ai sensi del D.lgs 490/99 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali”, ai sensi della L.R. 45/89 “Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici” hanno espresso parere favorevole.

Presa atta che a seguito del deposito degli elaborati progettuali e dello studio di VIA non sono pervenute osservazioni da parte del pubblica.

Vista la L.R. 40/1998 e s.m.i.;

Vista la D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003

Visto il R.D 523/1904;

Vista la L.R. n. 45/1989

Visto il D.lgs n. 490/1999

Visti i pareri pervenuti ed acquisiti agli atti della CdS sopra elencati;

Visti i verbali dell’Organo Tecnica e delle Cds;

Per tutto quanto sopra esposta e accogliendo le proposte dei relatori la Giunta, can voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

1. di esprimere, per le motivazioni dettagliatamente evidenziate in premessa, giudizio positivo di compatibilità ambientale (ex ari. 12 L.R. 40/98) sul progetto definitivo relativa alla S.R. 232 Panoramica Zegna Variante di Cossato - Valle Mosso - Trivero - Tronco Il lotto 3. presentato dall’ARES Piemonte;

2. il giudizio di compatibilità ambientale è condizionato all’ottemperanza delle prescrizioni indicate in premessa ed è valido per tre anni dalla data del presente atto;

3. di dare atto che ai sensi degli art. 12 e 13 della L.R. 40/1 998 e della DGR 52-9682 del 16 giugno 2003 il presente provvedimento sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla-osta o atto di assenso comunque denominata di competenza delle amministrazioni partecipanti o invitate a partecipare alla Conferenza dei Servizi ed in particolare:

• Autorizzazione ai sensi del R.D. 523/1904;

• Autorizzazione ai sensi del D.lgs 490/99 e che ai sensi dell’ari. 10, comma 4 della L.R. 20/89 è valevole per un perioda di 5 anni, trascorsa il quale l’esecuzione dei lavori progettati e non ancora eseguiti dovrà essere sottoposta a nuova autorizzazione;

• Autorizzazione ai sensi della L.R. 45/89;

4. di stabilire che il presente provvedimento viene:

• Rilasciato sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo successivamente integrato;

• Concesso fatti salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi;

5. di dare atto che ai sensi della DGR 52-9682 del 16 giugno 2003, ove necessario, il presente provvedimento costituisce variante agli strumenti urbanistici e che le Amministrazioni Comunali dovranno adeguare il PRGC recependo il tracciata di progetto. I Comuni, in sede di adeguamento del PRGC, dovranno porre la massima attenzione in merita all’aspetto legato alle quantità ed alla fruibilità delle aree a servizi laddove queste vengono interferite direttamente ed indirettamente dall’infrastruttura viaria in progetto, con particolare riguardo all’ambito interessato dalla nuova rotatoria prevista nel territorio comunale di Valle Mosso.

In particolare il Comune di Valle Masso, in sede di prima variante ex ari 17 della L.R. 56/77 dovrà verificare la dotazione delle aree standard tenendo in debita considerazione l’effettiva fruibilità dei reliquati ed il rispetto dell’art. 21 della L.R. 56/77 medesima.

6. di dare atto che con il presente provvedimento, ai sensi del D.P.R. n. 327 del 8-06-2001, viene apposto il vincolo preordinato all’esproprio per una durata di anni cinque, sui beni interessati dal progetto approvato.

Il proponente è tenuto ad aggiornare il piano particellare di esproprio in coerenza con il progetto approvato, escludendo dallo stesso le particelle relative alle opere stralciate in sede di Conferenza dei Servizi (svincolo e galleria di Valle Masso).

7. di stabilire altresì che il proponente comunichi all’ARPA competente per territorio la data di inizio lavori con almeno 15 giorni di anticipo.

Alla presente deliberazione sono allegati i seguenti atti:

Copia della presente deliberazione sarà inviata al soggetto proponente e a tutti i soggetti interessati, nonché depositata presso l’Ufficio di deposito dell’Autorità competente.

Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di sessanta giorni.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’ari. 65 dello Statuto e dell’ari. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)