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Bollettino Ufficiale n. 04 del 29 / 01 / 2004

Codice 26.2
D.D. 17 ottobre 2003, n. 562

Provvedimento conclusivo della Fase di verifica della procedura di VIA, di cui all’art. 10 Legge Regionale 40/1998, inerente il progetto dal titolo: S.S. 32 “Ticinese” - Progetto di Adeguamento della Sede Stradale al Tipo IV Delle Norme CNR dal km. 6+800 (Comune di Cameri) al km. 12+300 (Comune di Bellinzago)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) Di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento relativo alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10 - L.R. 40/98), sul progetto: S.S. 32 “Ticinese” - Progetto di Adeguamento della Sede Stradale al Tipo IV delle Norme CNR dal km. 6+800 al km. 12+300 localizzato in provincia di Novara, nei territori comunali di Cameri e Bellinzago, presentato dall’ANAS S.p.A. e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998

c) di richiedere all’ANAS S.p.A. che nel corso della redazione del progetto definitivo vengano recepite le prescrizioni nel seguito elencate:

ASPETTI AMBIENTALI GENERALI

- In linea generale la progettazione definitiva dovrà essere redatta in funzione della necessità di governate sotto il profilo ambientale, la fase realizzativa dell’opera e di adottare idonee misure di mitigazione per minimizzare gli effetti della fase di cantiere, con particolare cautela agli aspetti relativi allo smaltimento del materiale inerte movimentato

- si ritiene opportuno che il progetto - in rispondenza alle disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico vigenti - sia verificato rispetto alla zonizzazione acustica relativa ai Comuni di Cameri e Bellinzago.

ASPETTI URBANISTICI-PAESAGGISTICI

- Preso atto che la conformità urbanistica dell’opera soggetta a Verifica verrà recuperata successivamente con la procedura di cui all’art. 81 del DPR 616/1977, che il progetto non comporta particolari problematiche di carattere prettamente urbanistico e che non risulta impattare aree soggette a tutela ambientale ai sensi del D.Lgs 490/99, che ad eccezione del Torrente Urì (corpo idrico peraltro non inserito nell’elenco delle acque pubbliche della Provincia di Novara) non vengono intercettate aree di particolare rilevanza paesistica si evidenziano nel seguito le prescrizioni puntuali da considerare nella progettazione definitiva;

- si richiede, al fine di limitare l’impatto visivo sull’ambiente agricolo tipico dell’intorno, di porre particolare attenzione alla tipologia costruttiva definitiva del manufatto in progetto “nuovo ponte sul Canale Regina Elena (impalcato ad una luce di lunghezza pari a 32 mt).

- si richiede che il progetto definitivo verifichi la zonizzazione dei terreni attraversati dalla strada in relazione alle classi di edificabilità ai sensi della Circolare PGR 7/LAP e contestualmente, vagli il progetto della strada in rapporto alle previsioni del PAI, rispetto al quale il Comune di Cameri ha comunque già ottenuto la condivisione del quadro del dissesto e già adottato come progetto preliminare di Variante PRGC con delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 9.5.2003.

- In relazione al fatto che il progetto è inserito in un ambito territoriale assoggettato alle previsioni del P.T.R. Area di Approfondimento “Ovest Ticino”, approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 417-11196 del 23 luglio 1997, si richiede che in sede di progetto definitivo si verifichi la compatibilità dell’opera in conformità con le disposizioni riportate nella Scheda d’Ambito SA 30-Potenziamento SS 32 che, in relazione alle caratteristiche del paesaggio agrario, individua i possibili interventi di mitigazione per contenere gli impatti derivanti dal consumo del suolo agricolo e dalla formazione del rilevato dell’asse stradale in progetto.

Sempre in riferimento al Piano di approfondimento Ovest ticino; ed in particolare al punto SA30 del precitato documento si invita il proponente ad elaborare una scelta alternativa a quella proposta nel P.P. dal Cap. 5 (opere di mitigazione ambientale) in merito ai filiari di “Populus canadensis”. Tale ibrido infatti non è solo elemento estraneo alla flora locale ed introdotto in zona unicamente a fini produttivi per arboricoltura del legno, ma è anche noto per la facilità dei tronchi isolati allo schianto; non si tratta pertanto di individui idonei allo scopo.

- nel caso in cui si dovesse rendere necessario l’abbattimento di platani, il proponente dovrà contattare preventivamente il corpo Forestale dello Stato per recepire nel P.D. le prescrizioni relative alla lotta obbligatoria al cancro colorato del platano.

ASPETTI TERRITORIALI - RECUPERO AMBIENTALE - CANTIERE

- Poichè l’intervento in progetto interferisce con le aree agricole esistenti, dovrà essere consentito l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria.

- Al fine di salvaguardare la fauna locale, in particolare modo quella di particolare interesse, ove presenti; nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo dovrà essere valutata la possibilità di prevedere degli attraversamenti per la fauna selvatica. Il proponente dovrà concordare con l’Osservatorio Faunistico Regionale e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi degli stessi attraversamenti, al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture, elevando inoltre il grado di sicurezza della S.S. 32.

- Il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale.

- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

- Il progetto definitivo dell’opera dovrà essere corredato da uno specifico Piano di reperimento dei materiali inerti occorrenti, redatto ai sensi del D.P.R. 554/1999.

- Nella realizzazione dei sottofondi stradali, ovunque sia tecnicamente possibile, dovranno essere utilizzati, oltre ai materiali recuperati in loco durante i lavori, materiali provenienti da recupero ex DM 05-02-98 suballegato 1, punto 7.1. Nei soli casi ove l’impiego del materiale di cui sopra non sia tecnicamente possibile si ricorra a cave di prestito già esistenti; in questo caso il materiale dovrà essere accuratamente calcolato e dovranno essere indicati con precisione i luoghi di prelievo e i criteri che presiederanno all’identificazione dei luoghi alternativi, al fine di minimizzare i costi ambientali, di prelievo e di trasporto.

- Al fine di assicurare la stabilità delle scarpate, si dovrà procedere al loro immediato rinverdimento e si dovrà garantire una corretta regimazione delle acque di ruscellamento, la realizzazione della strada e delle opere di attraversamento dei corsi d’acqua dovranno essere effettuare nel periodo autunno-inverno, in modo da arrecare il minor disturbo possibile alle attività agricole ed agli ecosistemi presenti; dovrà essere garantita la massima cautela nel recuperare ed accantonare, con tutte le precauzioni di mantenimento inalterato della qualità, il terreno vegetale, risultante dalle operazioni di scotico, al fine di tutelare acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo a scotico, al fine di tutelare acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo a fronte di sversamenti accidentali di sostanze pericolose per l’ambiente, si ritiene opportuno dotare il cantiere, nonchè eventuali depositi anche temporanei di tali sostanze, di idonei sistemi tecnologici, quali ad esempio panne adsorbenti o sepiolite, e di adeguate procedure operative di intervento al verificarsi dell’emergenza; lo stoccaggio di sostanze pericolose per l’ambiente e le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi di cantiere dovranno essere effettuate garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, inoltre, si dovrà garantire l’idonea procedura di raccolta e smaltimento dei rifiuti e de reflui civili prodotti, secondo le normative vigenti; occorrerà limitare la diffusione di polveri mediante opportune bagnature delle piste di cantiere e delle aree di lavoro.

- Valutare l’opportunità di prevedere che i filari di vegetazione arborea che saranno presenti lungo la nuova infrastruttura siano costituiti da alberi di specie autoctone.

- Nel P.D. si adottino le scelte progettuali più idonee a minimizzare i movimenti dei mezzi pesanti da e verso le zone di cantiere.

- Sia dettagliatamente indicato il tipo di materiale di risulta delle attività di demolizione dell’asse stradale esistente e delle opere connesse non reimpiegabili. Per quanto concerne la gestione di tali materiali e quindi in particolare le modalità e luoghi prescelti per il loro smaltimento si dovrà provvedere ad adottare i metodi più idonei a mantenere separati i rifiuti di demolizione delle terre di scavo, al fine di un corretto riutilizzo di queste ultime come previsto dalla vigente normativa in materia, in merito, si rammenta che in ogni caso non è in alcun modo ammesso il riutilizzo di materiali che non rispettino i limiti di ammissibilità previsti dall’allegato 1 al DM 471/1999.

- Nella redazione del P.D. si dovrà tener conto della necessità che nella fase di esecuzione dei lavori, non si effettui la chiusura totale della S.S. 32 ma venga garantita comunque la continuità del traffico su tale strada.

ASPETTI IDRAULICI E IDRICI

- Nella fase di redazione del P.D. dovranno essere individuate le soluzioni più idonee a risolvere le problematiche inerenti gli attraversamenti della rete irrigua, in modo da assicurare la continuità e la funzionalità della rete e da consentire l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della stessa in maniera agevole e in sicurezza. Dovranno inoltre essere predisposte opportuni accorgimenti tecnici per evitare possibili contaminazioni della rete irrigua durante la fase di esercizio della strada.

- Nelle fasi di predisposizione del P.D. il proponente dovrà prendere contatto e collaborare con l’Associazione Irrigazione Est Sesia al fine di risolvere le problematiche connesse alla realizzazione dei ponti sul Canale Regine Elena e agli attraversamenti della rete irrigua minore, approfondendo in tal modo le considerazioni espresse in sede di pre-Conferenza dei Servizi del 26/02/03 dal Consorzio sopracitato.

- L’attraversamento dei corsi d’acqua superficiali dovrà essere realizzato in maniera da evitare restringimenti delle sezioni d’alveo. Il ponte sul Canale Regina Elena dovrà essere progettato in modo da garantire il deflusso delle portate di piena con tempo di ritorno pari a 500 anni e le sue fondazioni, se a contatto della falda, dovranno essere fabbricate con materiali che non prevedano cessione di sostanze inquinanti nelle acque di falda.

- Vista la vicinanza della strada al Canale Regina Elena che per un tratto di circa 2.500 m scorre parallelamente al rilevato arginale del canale medesimo, a circa 40 m di distanza, si richiama la necessità che nell’esecuzione delle opere non venga danneggiato il rilevato stesso e che nella fase di redazione del P.D., visti anche i numerosi attraversamenti idrici interessati dall’intervento, venga previsto un programma adeguato per la manutenzione delle vasche preposte alla raccolta delle acque di dilavamento stradale in cui confluiscono le acque meteoriche e i liquidi di varia natura sversati accidentalmente sul sedime stradale.

- Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua e dei canali irrigui dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque che, nei settori più a valle, possono essere utilizzate a scopo irriguo.

- La progettazione definitiva dovrà tener conto sia delle caratteristiche della componente acque sotterranee, quali la profondità media e massima della falda rispetto al piano campagna e la direzione del deflusso sia dei pozzi presenti, a qualunque uso essi siano destinati, nell’interno di 1 km dall’opera in progetto. In particolare si dovrà porre cura ad evitare in fase di cantiere ogni tipo di interferenza e contaminazione che possa ledere i diritti acquisiti dagli utilizzatori delle risorse idriche sotterranee anche attraverso eventuali monitoraggi quali-quantitativi.

- Nel P.D. il proponente predisponga le opportune misure atte a scongiurare eventuali sversamenti accidentali (idrocarburi e sostanze oleose) nei corpi idrici e nei terreni limitrofi ed indichi l’ubicazione dei cantieri, la loro durata presunta ed i volumi idrici prelevati e scaricati oltre alle modalità di smaltimento dei reflui.

- Per quanto riguarda ai fossi di guardia e alle vasche di decantazione, ai fini dell’esercizio dell’infrastruttura il gestore dovrà dotarsi di idonei protocolli operativi che tengano conto della possibilità di sversamento accidentale di sostanze inquinanti con particolare riguardo allo sfioro delle vasche di decantazione in presenza di sostanze a bassa densità.

ASPETTI RELATIVI ALLE INTERFERENZE

- Nella redazione del P.D. dovranno essere valutate, tecnicamente ed economicamente e con tutti gli Enti e le Società interessate, compresa l’Associazione Irrigazione Est Sesia - Consorzio di Bonifica Integrate - Via Negoni, 7 - 28100 Novara, tutte le interferenze del tracciato con eventuali servizi per i quali sarà necessario effettuare spostamenti e/o adeguamenti.

- In particolare nel ricordare che le opere in progetto interferiscono, indicativamente ai km 6+650, 6+870 e 9+340, con impianti di proprietà della Snam Rete Gas S.p.A. ubicati su terreni privati e tutelati da servitù di metanodotto, si invita il proponente a prendere contatti, in sede di redazione del P.D., con tale Società per la definizione puntuale delle suddette interferenze.

d) di inviare la presente determinazione dirigenziale ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino