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Bollettino Ufficiale n. 04 del 29 / 01 / 2004

Codice 26.2
D.D. 14 ottobre 2003, n. 554

Conclusione del procedimento inerente la Conferenza dei servizi sul progetto preliminare ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 e della Fase di verifica della procedura di VIA ai sensi dell’art. 10, comma 2, della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 inerente il progetto: S.R. 29 - Variante di Poirino - Iº Lotto e 2º Lotto - presentato da ARES Piemonte

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) Di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento coordinamento (ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 e dell’art. 10 della L.R. nº 40/98) relativo alla Conferenza dei Servizi preliminare e alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale, sul progetto “S.R. 29 - Variante di Poirino - 1º lotto e 2º lotto” localizzato in provincia di Torino, nel territorio comunale di Poirino, presentato dall’ARES Piemonte con Istanza nº 736 in data 16.07.2003, e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998;

c) di richiedere all’Ente proponente ARES Piemonte, che nel corso della redazione del progetto definitivo siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito, finalizzate all’ottenimento in sede della successiva Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo, dei necessari atti di consenso da parte delle Amministrazioni interessate.

APPROFONDIMENTI SUGLI ASPETTI AMBIENTALI

IMPIANTO ACUSTICO - Il progetto definitivo dovrà approfondire, con riferimento alla Legge quadro sull’inquinamento acustico nº 447 del 26.10.1995 e ss.mm.ii., le problematiche inerenti l’acustica ambientale e indicare le mitigazioni, cautele e verifiche da adottare al fine di ridurre al minimo l’impatto generato sia nella fase di realizzare che in quella di esercizio. In quest’ultima fase, si ritiene necessario prevedere un sistema di monitoraggio dei livelli sonori, per la verifica del raggiungimento dei limiti previsti e l’eventuale adozione, se necessaria, di azioni correttive a tutela dei ricettori. Gli impianti fissi e le aree di lavorazione più rumorose, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6 della sopra citata Legge 447/95, dovranno comunque essere posizionate alla massima distanza possibile dai ricettori sensibili eventualmente previsti nelle aree limitrofe al cantiere; a tal fine occorre individuare una porzione di territorio su cui estendere l’analisi dell’impatto acustico secondo i criteri previsti dai decreti attuativi della legge quadro sull’inquinamento acustico.

Nella progettazione degli eventuali interventi di mitigazione (barriere naturali e/o artificiali) dovrà essere specificato il modello di calcolo previsionale utilizzato e dovranno essere chiaramente definite le dimensioni e le proprietà acustiche minime che le barriere dovranno possedere per rendere trascurabile la trasmissione del rumore (potere fonoisolante).

COMPONENTE SUOLO ED ACQUA - Nella redazione del P.D. dovranno essere specificati tutti gli interventi atti ad assicurare la tutela dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da parte dei reflui originati, direttamente o indirettamente dalle opere in progetto. Qualora si dovessero riscontare situazioni di contaminazione dovranno essere messe in atto le procedure previste dalla normativa vigente (D.Lgs. 22/97 e smi, DMI 471/99) e si sottolinea che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 18 dell’art. 1 della L. 443/2001.

ATTIVITA’ DI CANTIERE - IMPATTO ATMOSFERICO - RECUPERO AMBIENTALE - Il progetto definitivo dovrà contenere un progetto dettagliato degli accorgimenti tecnici ed operativi che saranno adottati per minimizzare i disagi arrecati dai cantieri per quanto riguarda in modo particolare la produzione di polveri ed i gas di scarico delle macchine operatrici.

Il P.D. dovrà altresì fornire precise indicazioni in merito alla sistemazione dei materiali inerti provenienti dagli scavi che preferibilmente dovranno essere utilizzati nelle sistemazioni in loco.

- Si richiede che a conclusione dell’iter di approvazione del progetto e prima dell’avvio delle attività lavorative, venga concordato con A.R.P.A. un piano di monitoraggio idoneo alla verifica della corretta realizzazione delle mitigazioni ambientali attraverso tre fasi distinte: una misura dello stato ante operam, il controllo in corso d’opera e la valutazione post operam.

APPROFONDIMENTI SUGLI ASPETTI ARCHEOLOGICI

- In assenza di indagine archeologiche preventive, nel P.D. si dovrà tener conto di prevedere un’assistenza costante in corso d’opera da parte di operatori specializzati sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza Archeologica, per evitare possibili danneggiamenti e consentire l’immediata identificazione di rinvenimenti occasionali ai sensi del citato D.Lgs. 29/10/1999 n. 490.

APPROFONDIMENTI SUGLI ASPETTI TERRITORIALI ED INFRASTRUTTURALI

- Nella fase di redazione del progetto definitivo dovranno essere individuare le soluzioni più idonee a risolvere le problematiche inerenti gli attraversamenti della rete irrigua, in modo da assicurare la continuità e la funzionalità della rete e da consentire l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della stessa in maniera agevole e in sicurezza. Dovranno inoltre essere previsti idonei presidi di tutela per evitare contaminazioni della rete irrigua durante la fase di esercizio della strada.

- Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua e dei canali irrigui dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbidamenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque che, nei settori più a valle, possono essere utilizzate a scopo irriguo.

- Poichè l’intervento in progetto interferisce con le aree agricole esistenti, dovrà essere consentito l’accesso ai fondi sia durante la fase di cantiere, sia nella fase di esercizio dell’opera viaria.

- Nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo, il proponente dovrà concordare con l’Osservatorio Faunistico Regionale e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi degli interventi di permeabilizzazione dell’infrastruttura lineare al passaggio della piccola fauna vertebrata (mammiferi di piccola taglia, anfibi e rettili), al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture.

- Poichè l’intervento in progetto di sviluppa in parte su terreni ad uso agricolo, il proponente dovrà predisporre, contestualmente alle fasi successive di progettazione dell’opera, un Piano di ricomposizione fondiaria, che dovrà essere presentato all’Osservatorio all’Agricoltura della Provincia di Torino per una valutazione di merito, e dovrà assumersi l’onere della sua realizzazione.

- Il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale.

- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

- Il progetto definitivo dovrà contenere le indicazioni relative ai siti di approvvigionamento del materiale necessario per la realizzazione dell’opera, come previsto dal DPR 554/99 e dall’art. 11 delle Norme di Attuazione del Documento di Programmazione delle Attività Estrattive - D.P.A.E. Iº Stralcio.

- Nella fase di redazione del progetto definitivo dovrà essere valutata la problematica, evidenziata dal Comune di Poirino e dalla Direzione Regionale Urbanistica in merito all’interruzione della strada comunale vicina al radiofaro e nella fattispecie alla necessità di garantire l’accessibilità al sito NAV di Poirino dove è installato il Radiofaro.

APPROFONDIMENTO SUGLI ASPETTI IDRAULICI ED IDRICI

- Nella redazione del P.D. occorre valutare la possibilità di localizzare il tratto di strada ricadente in Fascia B (PAI approvato con DPCM del 24.05.2001), all’esterno della fascia stessa. Qualora tale possibilità non risulti percorribile si rammenta che il progetto definitivo, da elaborarsi secondo i criteri della Direttiva PAI, dovrà essere necessariamente sottoposto al parere dell’Autorità di Bacino del Fiume PO, nonchè dall’AIPO, autorità idraulica competente. Si chiede inoltre di valutare nella redazione del P.D. la possibile interferenza della rotonda e del tratto di strada ricadente in fascia B (presso il Cimitero) con il ponte sul torrente Banna della S.C. per Riva di Chieri, che non sembra adeguato idraulicamente alla piena di riferimento.

- Nella redazione del P.D. risulta necessario effettuare la valutazione dell’effettiva necessità di adottare “presidi di bonifica idraulica” secondo criteri che considerino le modalità di raccolta delle acque di piattaforma. In merito alla gestione delle acque di piattaforma, nonchè in relazione ad eventuali sversamenti incidentali di sostanze pericolose occorrerà effettuare ulteriori approfondimenti, al fine di una più incisiva e razionale distribuzione delle opere di contenimento. Lo studio di gestione delle acque di superficie dovrà essere effettuato in relazione alla tipologia e la destinazione d’uso dei corsi d’acqua interferiti ed alla presenza o meno di aree particolarmente sensibili (zone umide, laghetti utilizzati per la pratica dell’ittiocoltura) e dovrà essere correlato con un piano di gestione delle acque stesse, che preveda fra l’altro maggiori volumi ai comparti di disoleazione (separatori idrocarburi).

- Nello sviluppo del P.D. si dovrà tener conto degli usi e dei diritti d’uso idrici dell’area interessata dalla nuova strada, cercando di evitare interferenze o limitazioni di tali usi. Qualora il tracciato stradale intercetti eventuali aree di salvaguardia di captazioni, superficiali o sotterranee ad uso potabile dovranno essere valutate le opportune soluzioni da adottare.

- Si richiede di effettuare un esame particolareggiato delle eventuali interferenze del tracciato stradale con infrastrutture afferenti al servizio idrico integrato per delineare, se necessario le opportune azioni di compensazione e mitigazione da concordarsi con i responsabili dei singoli servizi.

APPROFONDIMENTI SUGLI ASPETTI RELATIVI ALLE INTERFERENZE

- Nella redazione del P.D. dovranno essere valutate, tecnicamente ed economicamente e con tutti gli Enti e le Società interessate, tutte le interferenze del tracciato con eventuali servizi per i quali sarà necessario procedere con spostamenti e/o adeguamenti.

- In modo particolare, considerato che il tracciato dell’infrastruttura in progetto interferisce con il campo di azione delle radioassistenze aeroportuali (radiofaro) installate nel sito NAV di Poirino, dovranno essere presi contatti puntuali con l’ENAV S.p.A. al fine di consentire la risoluzione delle interferenze elettromagnetiche, mediante l’eventuale spostamento e/o interramento della nuova infrastruttura.

- Per quanto riguarda la possibile interferenza della nuova infrastruttura con l’area di salvaguardia del campo pozzi idropotabili del comune di Poirino, dovranno essere presi contatti puntuali con la Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. (SMAT) al fine di verificare e risolvere l’eventuale interferenza.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino