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Bollettino Ufficiale n. 02 del 15 / 01 / 2004

Agenzia Interregionale per il Fiume Po - Parma

Atti del Comitato Istituzionale - Seduta del 31 luglio 2003 - Deliberazione n.18/2003 - Art.28, Comma 1, delle “Norme tecniche di attuazione” del “piano stralcio per l’assetto idrogeologico” (PAI) Presa d’atto del collaudo tecnico di opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di “limiti di progetto tra la Fascia B e la Fascia C” dei fiumi Tanaro e Panaro e del torrente Banna

IL COMITATO ISTITUZIONALE

VISTO:

- la legge 18 maggio 1989 n.183, recante “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” e successive modifiche ed integrazioni;

- in particolare, l’art.17 della suddetta legge, relativo a “valore, finalità e contenuti del piano di bacino”;

- il DPCM 10 agosto 1989, recante “Costituzione dell’autorità di bacino del fiume Po”;

- il Decreto legge 11 giugno 1998 n.180, recante “Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania”, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n.267, e successive modifiche ed integrazioni;

- in particolare, l’art.1 della suddetta normativa, relativo a “Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico e misure di prevenzione per le aree a rischio”;

- Il DPCM 24 luglio 1998, recante “Approvazione del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali”;

- il Decreto legge 12 ottobre 2000, n.279, recante “Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonché a favore di zone colpite da calamità naturali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n.365;

- in particolare, l’art.1, comma 1bis della suddetta normativa, relativo a “Procedura per l’adozione dei progetti di piani stralcio”;

- il DPCM 24 maggio 2001, recante “Approvazione del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po”.

RICHIAMATE:

- la propria Deliberazione n.19 del 9 novembre 1995, con cui questo Comitato ha approvato il “Programma di redazione del Piano di bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali”;

- la propria Deliberazione n.26 dell’11 dicembre 1997, con cui questo Comitato ha adottato il “Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, in attuazione della deliberazione del Comitato Istituzionale n.19 del 9 novembre 1995";

- la propria Deliberazione n.1 dell’11 maggio 1999, con cui questo Comitato ha adottato il “Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico”;

- la propria Deliberazione n.18 del 26 aprile 2001, con cui questo Comitato ha adottato il “Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI)”;

PREMESSO CHE:

- il territorio del bacino del fiume Po costituisce un bacino idrografico di rilievo nazionale, ai sensi e per gli effetti dell’art.14 della legge 18 maggio 1989, n.183;

- con DPCM 10 agosto 1989 è stata costituita l’Autorità di bacino del fiume Po;

- l’art.17 della citata legge 18 maggio 1989, n.183 - come modificato dall’art.12 del decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n.493 - prevede, al comma 6ter, che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali che devono costituire fasi interrelate rispetto ai contenuti del comma 3 dello stesso articolo, garantendo la considerazione sistemica del territorio e disponendo le opportune misure inibitorie e cautelative in relazione agli aspetti non ancora compiutamente disciplinati;

- in attuazione del menzionato art.17, comma 6ter della legge 183/1989, questo Comitato, con propria Deliberazione n.19 del 9 novembre 1995, ha approvato un programma di redazione del piano di bacino del fiume Po per stralci relativi a settori funzionali individuando, tra l’altro, l’esigenza di adottare il piano stralcio relativo all’assetto idrogeologico in relazione allo stato di avanzamento delle analisi propedeutiche alla redazione del piano di bacino ed alle priorità connesse alla necessità di difesa del suolo determinatesi anche in conseguenza ai gravi eventi alluvionali degli ultimi anni;

- con DPCM 24 luglio 1998 è stato approvato il “Piano Stralcio delle Fasce Fluviali” (di seguito PSFF), il quale ha delimitato e normato le fasce fluviali relative ai corsi d’acqua del sottobacino del Po chiuso alla confluenza del fiume Tanaro, dall’asta del Po fino al Delta, e degli affluenti emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;

- l’art.1, comma 1 del Decreto legge 11 giugno 1998, n.180, convertito in legge 3 agosto 1998, n.267 dispone che le Autorità di bacino di rilievo nazionale adottino Piani Stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6ter dell’art.17 della legge 18 maggio 1989, n.183 e successive modificazioni, che contengano in particolare l’individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, nonché le misure medesime;

- con Deliberazione n.1 dell’11 maggio 1999, il medesimo Comitato ha adottato, ai sensi dell’art.18 comma 1 della legge 183/1989, il Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (di seguito brevemente denominato Progetto di PAI). L’ambito territoriale di riferimento di tale Progetto di Piano è costituito dall’intero bacino idrografico del fiume Po chiuso all’incile del Po di Goro, ad esclusione del Delta;

- il Progetto di PAI ha, tra l’altro, previsto l’estensione della delimitazione delle Fasce fluviali di cui al citato PSFF ai corsi d’acqua della restante parte del bacino del fiume Po, e altresì l’applicazione ad essi della relativa normazione, con le ulteriori integrazioni normative contenute nell’elaborato 7 (Norme Tecniche di Attuazione).

- con propria Deliberazione n.18 del 26 aprile 2001 questo Comitato ha infine adottato il “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico” (di seguito brevemente definito PAI) quale stralcio del Piano di bacino del fiume Po ai sensi dell’art.17, comma 6ter della citata legge 183/1989, come modificato dall’art.12 del Decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n.493;

- il PAI è stato approvato, ai sensi dell’art.4, comma 1 della legge 183/1989, con DPCM 24 maggio 2001;

- per effetto dell’approvazione del PAI, la delimitazione delle Fasce fluviali di cui al citato PSFF è stata estesa ai corsi d’acqua della parte del bacino del fiume Po, non precedentemente interessata dal PSFF medesimo, unitamente alle relative Norme Tecniche di Attuazione di cui all’elaborato 7. Il PAI approvato ha pertanto assunto, in tal modo, i caratteri ed i contenuti di “secondo Piano stralcio per le Fasce Fluviali, applicando altresì la relativa normazione con le ulteriori integrazioni normative contenute nell’elaborato 7 (Norme Tecniche di Attuazione);

CONSIDERATO CHE:

- il PAI persegue l’obiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali ad utilizzi ricreativi;

- al fine di perseguire tale obiettivo è definito nel Piano l’assetto di progetto dei corsi d’acqua delimitati dalle Fasce Fluviali, in ordine al raggiungimento del quale sono indicati gli interventi necessari;

- il Piano indica con apposito segno grafico, denominato “limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C”, le opere idrauliche programmate per la difesa del territorio, concorrenti al raggiungimento dell’assetto di progetto dei corsi d’acqua delimitati dalle Fasce Fluviali;

- l’art.28, comma 1, delle Norme Tecniche di Attuazione del PAI stabilisce che, una volta realizzate le opere idrauliche programmate in corrispondenza del limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C, i confini della Fascia B si intenderanno definiti in conformità al tracciato dell’opera idraulica eseguita e la delibera del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino di presa d’atto del collaudo dell’opera idraulica eseguita varrà come variante automatica del Piano per il tracciamento di cui si tratta;

- sono stati trasmessi dagli enti competenti i collaudi relativi alle opere elencate nella tabella 1 allegata, che attestano la realizzazione di arginature funzionali al contenimento dei livelli delle piene di riferimento assunte per la delimitazione delle Fasce B dei corsi d’acqua di cui si tratta;

- le opere suddette corrispondono parzialmente ai tracciati dei limiti di progetto tra la Fascia B e la Fascia C dei tratti di corsi d’acqua in cui sono localizzate;

- di conseguenza, si rende necessario procedere alla ridefinizione dei limiti delle Fasce Fluviali nei tratti interessati dalla presente deliberazione, conseguente alla realizzazione delle opere in oggetto;

ACQUISITO

- il parere favorevole espresso da parte del Comitato tecnico nella seduta del 22 luglio 2003;

per quanto sopra visto, richiamato, premesso, considerato e ritenuto, questo Comitato Istituzionale

DELIBERA

ART.1

Si prende atto dei collaudi delle opere idrauliche elencate nella tabella 1 allegata, costituenti parziale realizzazione dell’insieme degli interventi programmati in corrispondenza dei limiti di progetto tra la Fascia B e la Fascia C dei corsi d’acqua in oggetto

ART.2

Si dà mandato al Segretario Generale di procedere alla definizione dei nuovi limiti delle Fasce Fluviali, conseguenti alla realizzazione delle opere in oggetto, d’intesa con gli Enti territorialmente interessati e con le Autorità idrauliche competenti per i relativi tratti di corsi d’acqua.

Il Presidente
Altero Matteoli

Il Segretario Generale
Michele Presbitero


Allegato