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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 50

Codice 26.2
D.D. 2 dicembre 2003, n. 694

XX Giochi Olimpici Invernali - Torino 2006 - Progetto definitivo di “Realizzazione della quarta corsia (di servizio) dell’A32 nel tratto compreso tra il Traforo del Frejus e lo svincolo di Savoulx”. Provvedimento conclusivo della Conferenza dei Servizi definitiva ai sensi dell’art. 9 della Legge 285 del 9 ottobre 2000 e ss.mm.ii.

Vista l’istanza prot. n . 362 presentata in data 23/01/2003, con la quale la Società SITAF S.p.a., con sede in Via Lamarmora, n. 18 - Torino ha chiesto l’attivazione della Conferenza dei Servizi ai sensi dell’art. 9 della Legge 285 del 9 ottobre 2000 relativamente al progetto “Realizzazione della quarta corsia dell’A32 nel tratto compreso tra il Traforo del Frejus e lo svincolo di Savoulx. Completamento dello svincolo di Bardonecchia”.

Vista la nota prot. n. 9649 del 3-10-2002 con la quale il Direttore della Direzione Trasporti ha nominato Responsabile del Procedimento per la suddetta Conferenza dei Servizi , il Dirigente del Settore Viabilità ed Impianti Fissi Dott. Ing. Giuseppe IACOPINO.

Visto che la comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e di avvio del procedimento, ai sensi della normativa indicata in oggetto, è avvenuta in data 07/2/2003 sul Supplemento Ordinario n. 3 al B.U.R. n. 06 del 06/2/2003

Considerato che in data 17.02.2003 ed in data 11-03-2003 si sono tenute la 1° e la 2° seduta della C.d.S dalle quali sono emerse alcune problematiche ed in particolare:

- Mancata approvazione del Piano Finanziario della Società SITAF S.p.a con la garanzia della completa copertura finanziaria dell’intervento;

- ·Necessità di acquisire l’autorizzazione in deroga alle norme geometriche previste dal D.M. 05.11.2001;

- Necessità di acquisire il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in merito al progetto in esame (obbligatorio ai sensi della Legge 109/1994 e s.m.e.i.).

- Necessità di acquisire il parere del Ministero dell’Ambiente in merito alla necessità di sottoporre il progetto alla procedura di VIA Nazionale

Considerato che il Ministero dell’Ambiente, a seguito delle integrazioni progettuali presentate dalla SITAF S.p.a, con nota n. 1665/VIA/A.0.13.G. del 18-02-2003, si è espresso per la non sottoposizione del progetto alla procedura di VIA Nazionale richiamando l’osservanza di alcune prescrizioni per le quali la Direzione VIA del Ministero dell’Ambiente provvederà alla verifica prima dell’inizio dei lavori.

Considerato che durante la 3° seduta della C.d.S. il proponente ed i Comuni interessati hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo per quanto riguarda le opere di compensazione ambientale a carico della SITAF S.p.a. per un importo complessivo di circa 1.300.000 euro da ripartire equamente tra i due Comuni.

Considerato che, per quanto riguarda il completamento dello svincolo di Bardonecchia, la SITAF S.p.a ha proposto lo stralcio dal progetto delle opere relative a tale intervento, in quanto non condivise dall’Amministrazione comunale di Bardonecchia e che la C.d.S ha preso atto e condiviso lo stralcio di tale intervento dal progetto sottoposto alla C.d.S.

Considerato che al termine della 3° seduta della C.d.S , il proponente SITAF S.p.a. ha chiesto la sospensione del procedimento al fine di consentire la predisposizione delle integrazioni al progetto, necessarie per l’ottenimento dei pareri e delle autorizzazioni ancora da acquisire.

Considerato che la SITAF S.p.a con nota n. 4175 del 10-07-2003 ha comunicato al Responsabile del Procedimento di aver inviato all’ANAS la nota n. 2651 del 7-05-2003 in cui si evidenzia che l’intervento relativo alla realizzazione della IV corsia non è un intervento di potenziamento infrastrutturale, bensì la realizzazione di una corsia di appoggio per consentire la manutenzione degli impalcati dei viadotti nella parte terminale dell’autostrada senza arrecare eccessivo disagio alla circolazione, operazione peraltro già intrapresa dalla Società prima della candidatura di Torino 2006, e pertanto non è necessaria la deroga rispetto al D.M. 05.11.2001.

Preso atto che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con le note prot. n. 1155/11.56 in data 12.05.2003 e prot. n. 1182 in data 15-05-2003, in relazione alla nuova configurazione dell’intervento, ha comunicato all’ANAS Spa che non si sarebbe espresso né in termini di deroga, rispetto al DM 5.11.2001, né in termini di espressione tecnica su opera di importo superiore ai 25 Meuro ai sensi della L. 109/94.

Vista la nota n. 4605/508/359 in data 18.09.2003 dell’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che afferma che le opere in progetto, anche se di importo superiore a 25 Meuro, non devono essere sottoposte al parere obbligatorio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici come previsto dalla L. 109/94, in quanto essendo la SITAF S.p.a una società concessionaria dell’ANAS Spa si fa riferimento all’art. 18 della L.1460/1942 che esclude l’obbligatorietà del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sugli interventi realizzati direttamente o indirettamente da tale Società

Vista la nota del Direttore del Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale prot n. 17921/S1 del 22-10-2003 secondo cui si ritiene possibile soprassedere alla richiesta di parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici fatto salvo il parere della commissione ANAS e la verifica in ordine ad interferenze reali con opere di competenza statale

Considerato che in data 14.10.2003, a seguito del deposito da parte della SITAF S.p.a degli elaborati integrativi relativi al progetto definitivo “Realizzazione della quarta corsia (di servizio) dell’A32 nel tratto compreso tra il Traforo del Frejus e lo svincolo di Savoulx”, è stato riaperto, dandone comunicazione sul B.U.R. n. 42 del 16/10/2003., il Procedimento sul progetto definitivo e convocata la quarta riunione della C.d.S..

Considerato che in data 29.10.2003 si è tenuta la quarta seduta della C.d.S. durante la quale i soggetti partecipanti hanno preso atto della modifica funzionale del progetto in esame ed in particolare del fatto che la corsia supplementare (IV Corsia) verrà realizzata per consentire gli interventi di manutenzione straordinaria dei viadotti del tratto autostradale e sarà destinata al termine dei lavori, esclusivamente al traffico di servizio dell’A32 mediante installazione di apposite barriere di separazione dalle corsie di marcia.

Preso atto che in tale seduta il rappresentante dell’ANAS ha confermato che per le opere in progetto, come riportato nella nota dell’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Prot. n. 4605/508/359 del 18.09.2003 , non è necessario richiedere il parere del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici e che dal punto di vista tecnico, viene condivisa ed approvata la modifica funzionale del progetto prospettata dalla SITAF Spa

Considerato che la Struttura Regionale Torino 2006 con nota n° 18882/5.1/S1.7 del 5-11-2003 ha trasmesso al Responsabile del Procedimento l’estratto del verbale della seduta del Comitato di Regia del 3-11-2003 con il quale il Comitato stesso approva il cambiamento progettuale ed autorizza la chiusura della Conferenza dei Servizi relativamente all’intervento in questione.

Considerato che durante la quinta seduta della C.d.S., tenutasi il 6-11-2003, Il Responsabile del Procedimento alla luce del contenuto della D.G.C. n. 104 del 04-11-2003 del Comune di Oulx , acquisita agli atti della C.d.S., ha ritenuto di sospendere i termini del procedimento in attesa di conoscere l’espressione definitiva da parte del comune medesimo.

Considerato che in seguito della Deliberazione n° 108 del 07-11-2003 con la quale la Giunta Comunale di Oulx, ha provveduto a formulare il parere definitivo sull’intervento, il Responsabile del Procedimento ha riaperto il procedimento convocando la 6a seduta della C.d.S che si è regolarmente tenuta il giorno 18-11-2003

Preso atto che durante tale seduta la SITAF Spa ha ribadito che l’ANAS ha comunicato che i Ministeri delle Infrastrutture e del Tesoro hanno provveduto ad approvare il Piano Finanziario della società e quindi a garantire la totale copertura finanziaria dell’opera.

Considerato che alle diverse sedute della C.d.S. sono stati regolarmente invitati i seguenti soggetti:

* Direzione Regionale Difesa del Suolo

* Direzione Regionale Pianificazione delle Risorse Idriche

* Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale

* Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica

* Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica Settore Beni Ambientali

* Direzione Regionale Industria

* Direzione Regionale Opere Pubbliche

* Direzione Regionale Turismo, Sport,Parchi

* Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico - Usi Civici

* ARPA Piemonte - Agenzia Regionale per la protezione ambientale - Settore VIA

* Provincia di Torino

* Sindaco del comune di Oulx

* Sindaco del comune di Bardonecchia

* Comunità Montana Alta Valle Susa

* ASL n° 5 di Rivoli

* Ferrovie dello Stato - ASA Rete

* R.F.I. Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Compartimentale Infrastrutture-Torino

* Ministero per i Beni ed Attività Culturali - Soprintendenza per i beni archeologici di Torino

* Ministero per i Beni Architettonici ed il Paesaggio

* Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte

* Corpo Forestale dello Stato - Coordinamento Provinciale di Torino

* Autorità di Bacino del Fiume Po

* A.I.P.O. di Parma e di Moncalieri

* Ministero della Difesa Comando Reclutamento Forze di complemento Interregionale Nord

* Autorità d’Ambito Territoriale per i Servizi Idrici

* ENEL S.p.A - Distribuzione Funzionale Ingegneria

* TERNA S.p.A.

* A.E.M. di Torino

* SNAM Rete Gas

* ITALGAS S.p.A. - GR.ES. - Piemonte Centro

* TELECOM Italia S.p.A. - Direzione Territoriale per il Piemonte

* ANAS S.p.A.- Direzione Centrale Autostrade e Trafori in Concessione

* ANAS S.p.A.- Ufficio Speciale Autostrade

* ANAS S.p.A.- Compartimento della Viabilità per il Piemonte

* TOROC

* Agenzia Torino 2006

* Prefettura di Torino

Visti i Verbali delle Conferenze dei Servizi tenutesi nei giorni 17-02-2003(1° seduta) , 11-03-2003 (2° seduta), 27-03-2003 (3° seduta), 29-10-2003 (4° seduta), 6-11-2003 (5° seduta) e 18-11-2003 (6° seduta).

Valutato il contenuto dei pareri pervenuti o resi in sede della Conferenza dei Servizi, acquisiti agli atti, e riportati nel seguito:

- Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica, prot. n. 17095/19 del 18-11-2003;

- Direzione Industria - Settore Pianificazione e Verifica Attività estrattiva, prot. n. 15299/16.4 del 27-10-2003;

- Direzione Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione e Gestione Rifiuti, prot. n. 18711/22 del 03-11-2003;

- Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato di To, prot. n. 9401/25.3 del 04-03-2003,

- Direzione Turismo, Sport, Parchi - Settore Pianificazione Aree protette, prot. n. 6905/21.5 del 31-03-2003

- Provincia di Torino - Servizio Valutazione Impatto Ambientale, prot. n. 285824/LA4 del 04-11-2003,

- Comune di Bardonecchia, D.G.C. n. 40 del 26-03-2003 acquisita agli atti della C.d.S. del 27-03-2003;

- Comune di Oulx, D.G.C. n. 108 del 7-11-2003 acquisita agli atti della C.d.S. il 18-11-2003,

- Contributo tecnico dell’ARPA - Settore Geologico - prot. n. 3801/20.1 del 10-03-2003 e prot. n. 18089 del 25/11/2003

- Contributo tecnico dell’ARPA - Coordinamento VIA/VAS - prot. n. 10093 del 27-03-2003

- Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, prot. n. 1665/VIA/A.0.13.G. del 18-02-2003

- Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), prot. n. 586 del 25-02-2003-11-24

- Comando RFC - Interregionale NORD, prot. n. 251/3-APS-2 del 14-03-2003;

- RFI - Rete Ferroviaria Italiana, prot. n. RFI.NO/DI.TO.TC/3 del 27-02-2003;

- TELECOM Italia, prot. 194 del 26-02-2003,

- ITALGAS prot. . 03318ITG0698 del 14-11-2003;

- Autorità d’Ambito Torinese, prot. n. 278885 del 29-10-2003

Vista inoltre la Determinazione Dirigenziale n.1116 del 20-11-2003 della Direzione Patrimonio e Tecnico - Settore Attività Negoziale e Contrattuale - Espropri - Usi Civici in cui, considerato che la SITAF Spa ha sottoscritto con il verbale della C.d.S. del 18-11-2003, formale impegno a sistemare le eventuali pendenze economiche emergenti nella fase di conciliazione per l’occupazione pregressa dei terreni occupati impropriamente all’atto della realizzazione del tracciato autostradale esistente,

- si autorizza per quanto di competenza la Soc. SITAF S.p.a o chi per essa ad operare sull’area oggetto di intervento per complessivi mq. 11.613,

- si autorizzano i Comuni di Oulx e Bardonecchia a sospendere l’esercizio del diritto di uso civico per il tempo strettamente necessario alla cantierizzazione ed al successivo ripristino nonché a mutare la destinazione d’uso dei terreni interessati dal tracciato stradale, sulle particelle catastali gravate da uso civico

previa l’ osservanza di alcune prescrizioni.

Viste le dichiarazioni dei Comuni di Oulx e Bardonecchia, acquisite agli atti della C.d.S., inerenti la compatibilità degli interventi rispetto alle varianti urbanistiche in corso per l’adeguamento dei rispettivi P.R.G.C. al PAI

Considerato che tutte le Amministrazioni Comunali interessate territorialmente dal progetto hanno provveduto alla pubblicazione della proposta di variazione urbanistica conseguente al progetto, presso i rispettivi Albi Pretori per otto giorni e che alla data di convocazione della seconda seduta della Conferenza dei servizi sono scaduti i termini prescritti di dieci giorni per la presentazione delle osservazioni di cui all’art. 9 comma 4 della Legge 285/2000.

Viste infine le Dichiarazioni dei comuni di Bardonecchia (n. 14136 del 5-11-2003) ed Oulx (5-11-2003) , acquisite agli atti della C.d.S., in merito alla compatibilità delle trasformazioni urbanistiche previste con la realizzazione dell’intervento in oggetto , con l’assetto idrogeologico adottato contestualmente al progetto preliminare di adeguamento del P.R.G.C. alla direttiva P.A.I.

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

Visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

Vista la L.R. 55/81

Vista la Legge 285 del 09 ottobre 2000;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336 - Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i giochi olimpici invernali TO 2006 e ss.mm.ii.

Vista la D.G.R. N. 44-7807 del 25-11-2002

Visti i verbali delle sedute della Conferenza dei Servizi Definitiva acquisiti agli atti

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti

determina

1) di concludere positivamente il procedimento, di cui all’art. 9 della Legge 285 del 9 ottobre 2000, relativo all’istanza prot. n 362 del 23/01/2003 presentata dalla Società SITAF S.p.A. , successivamente integrata con nota n° 5960 del 10/10/2003 inerente il progetto definitivo di “Realizzazione della quarta corsia (di servizio) dell’A32 nel tratto compreso tra il Traforo del Frejus e lo svincolo di Savoulx”

2) di prendere atto dei pareri delle amministrazioni interessate pervenuti o espressi in sede di Conferenza dei Servizi e acquisiti agli atti della stessa.

3) di prendere atto delle disposizioni contenute nella D.G.R. N. 44-7807 del 25-11-2002 e conseguentemente di considerare acquisito l’assenso delle amministrazioni che, regolarmente convocate, non abbiano espresso la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi.

4) Di dare atto che ai sensi della Legge 285 del 9 ottobre 2000 il presente provvedimento sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla-osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti o invitate a partecipare alla Conferenza dei Servizi

5) Di stabilire che le sopra citate autorizzazioni ed atti di assenso sono

a) Rilasciate sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo

b) Concesse fatti salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi

c) Subordinate all’osservanza delle prescrizioni e raccomandazioni elencate nel seguito.

ASPETTI URBANISTICI

- Per quanto riguarda la Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 relativa all’Autostrada A32 per il Comune di Bardonecchia, i contenuti della Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 trasmessa per tale Comune, rendono conformi gli interventi in progetto rispetto alle previsioni urbanistiche comunali. Ciò premesso, per garantire maggiore chiarezza rispetto agli elaborati trasmessi, si segnalano le seguenti prescrizioni:

a) al settimo comma dell’articolo 39 delle N.T.A. di P.R.G.C., aggiunto con la variazione urbanistica relativa ex L. 285/2000 all’Autostrada A32:

* nel primo capoverso dopo la parola PRG si intende eliminata la congiunzione “e”; allo stesso capoverso dopo le parole “...alla Legge 285/2000" si intendono aggiunte le parole ”e nel rispetto delle normative e leggi vigenti."

* al secondo capoverso si intende aggiunta la seguente dizione iniziale “Per tale intervento”.

b) alla cartografia

* la rappresentazione grafica del tracciato stradale e relative fasce di rispetto si intendono ricondotte alle rappresentazioni grafiche previste dalla legenda di P.R.G.C.;

* le didascalie esplicative contenute sulle tavole di P.R.G.C. variate sono da intendersi come elementi puramente descrittivi e non costituiscono elementi da riportare nei successivi aggiornamenti di P.R.G.C.;

* gli estremi di approvazione (date, timbri ecc. relativi al Piano vigente) riportati sui testalini relativi alle numerazione delle tavole di P.R.G.C. sono da intendersi eliminati.

* nei testalini della variazione urbanistica alla dizione “variazione agli strumenti urbanistici” si intende aggiunto “ai sensi della L. 285/2000".

* In tutte le tavole di variazione urbanistica presentate si intendono stralciate le nuove previsioni relative alla rampa di accesso e alla rotonda dello svincolo di Bardonecchia.

- Per quanto riguarda la Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 relativa all’Autostrada A32 per il Comune di Oulx, i contenuti della Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 trasmessa per tale Comune, rendono conformi gli interventi in progetto rispetto alle previsioni urbanistiche comunali. Ciò premesso, per garantire maggiore chiarezza rispetto agli elaborati trasmessi, si segnalano le seguenti prescrizioni:

c) All’ultimo comma dell’articolo 60 delle N.T.A. di P.R.G.C.,aggiunto con la variazione urbanistica ex L. 285/2000 relativa all’Autostrada A32:

* nel primo capoverso dopo la parola PRG si intende eliminata la congiunzione “e”; allo stesso capoverso dopo le parole “...alla Legge 285/2000" si intendono aggiunte le parole ”e nel rispetto delle normative e leggi vigenti."

* al secondo capoverso si intende aggiunta la seguente dizione iniziale “Per tale intervento”.

d) Alla cartografia

* la rappresentazione grafica del tracciato stradale e relative fasce di rispetto si intendono ricondotte alle rappresentazioni grafiche previste dalla legenda di P.R.G.C.;

* le didascalie esplicative contenute sulle tavole di P.R.G.C. variate sono da intendersi come elementi puramente descrittivi e non costituiscono elementi da riportare nei successivi aggiornamenti di P.R.G.C.;

* gli estremi di approvazione (date, timbri ecc. relativi al Piano vigente) riportati sui testalini relativi alle numerazione delle tavole di P.R.G.C. sono da intendersi eliminati.

* nei testalini della variazione urbanistica alla dizione “variazione agli strumenti urbanistici” si intende aggiunto “ai sensi della L. 285/2000".

- si richiede infine alle Amministrazioni Comunali di Oulx e Bardonecchia di garantire, qualora adottino il progetto definitivo della variante generale del P.R.G.C. in adeguamento al P.A.I., il recepimento del regime urbanistico definito in sede di approvazione del progetto dell’opera in oggetto.

ASPETTI PAESAGGISTICI

- Per le strutture di contenimento proposte in progetto in muratura con paramento esterno in pietra, sia valutata la possibilità, in sede di progetto esecutivo, di contenere l’eccessiva altezza che detti manufatti presentano in alcune sezioni del tracciato autostradale, affiancando alle opere strutturali proposte, interventi di consolidamento dei versanti di maggiore naturalità, riferibili alle tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica; rispetto alle murature rivestite in pietra si richiede che le stesse siano rivestite preferibilmente in pietra a spacco di origine locale, di adeguato spessore e pezzatura, da posare con giunti aperti, con malta solo nella parte retrostante, riducendo il ricorso a soluzioni di eccessiva regolarità sia nella dimensione dei conci sia nella loro disposizione; l’eventuale utilizzo di manufatti in c.a. a vista dovrà comunque prevedere un trattamento di irruvidimento delle superfici del getto. Le soluzioni adottate dovranno essere concordate anche con gli Enti Locali interessati.

- Per le strutture di contenimento esistenti dovrà essere previsto il rivestimento in pietra a spacco di origine locale, di adeguato spessore e pezzatura, da posare con giunti aperti, con malta solo nella parte retrostante, riducendo il ricorso a soluzioni di eccessiva regolarità sia nella dimensione dei conci sia nella loro disposizione almeno fino ad un’altezza di m. 2,50; per altezze superiori dovrà essere previsto un adeguato trattamento mimetico da concordare con gli Enti preposti e le Amministrazioni Locali.

- La copertina delle strutture di contenimento, qualora non sia possibile raccordare direttamente i muri di contenimento al versante, dovrà essere realizzata con altezza preferibilmente non superiore ai 10/15 cm; qualora l’altezza prevista dovesse essere maggiore siano predisposte modanature del cordolo di copertura da realizzarsi direttamente nel getto della struttura in c.a. in progetto. Egualmente andranno contenuti al minimo indispensabile gli eventuali aggetti di tali cordoli di copertura.

- Preso atto delle proposte progettuali relative alle opere di riqualificazione delle strutture autostradali esistenti e di ricostituzione degli ambiti paesistico-ambientali posti in adiacenza dell’infrastruttura stessa, si ritiene che, in merito agli interventi di trattamento mimetico delle superfici, debbano essere predisposte prove tecniche e campionature delle finiture previste da valutare in corso d’opera con gli Enti preposti e le Amministrazioni Locali; verificata la validità di tali interventi di mitigazione, si valuti la possibilità di estendere tale trattamento anche agli svincoli e viadotti posti in corrispondenza dell’abitato di Oulx, predisponendo anche operazioni di ripristino a verde delle aree intercluse e degli ambiti a margine del tracciato stradale.

- Si condividono nelle linee generali gli interventi proposti relativi alle opere di recupero e mitigazione paesistico-ambientale, volti alla rinaturalizzazione degli ambiti interessati dal tracciato autostradale; al fine tuttavia di consentire un adeguato inserimento dell’infrastruttura nel contesto paesaggistico in oggetto, si richiede di integrare, negli ambiti ad elevata percezione visiva, le operazioni di recupero e mitigazione già proposti, prevedendo l’inserimento di quinte arboree con messa a dimora di soggetti arborei di specie autoctone ad accrescimento già effettuato, disposte a macchia o a filare; in particolare riguardo ai nuovi interventi di ampliamento dell’impalcato in corrispondenza di nuclei edificati preesistenti si valutino ulteriori operazioni di mitigazione con funzione di mascheratura, anche se solo parziale delle strutture di sostegno dei viadotti; riguardo alle aree sottostanti i tratti in viadotto, dovranno essere predisposti interventi di recupero morfologico e di rinverdimento delle superfici poste sotto ai viadotti stessi; si raccomanda inoltre che le opere di recupero e mitigazione proposte siano realizzate per quanto possibile già in corso d’opera, procedendo per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione dell’infrastruttura;

- Riguardo alle terre armate proposte a sezione verticale con rivestimento a piastra, si valuti la possibilità di sostituire le stesse con terre rinforzate che presentano caratteri di maggiore naturalità; rispetto alle terre rinforzate si raccomanda che il paramento esterno del manufatto di consolidamento sia opportunamente rivegetato con inerbimenti che prevedano l’impiego bilanciato di diverse specie erbacee;

- Si prende atto delle opere di compensazione proposte riferite ai Comuni interessati e non contenute nel progetto definitivo trasmesso; tuttavia in assenza di elaborati progettuali puntuali relativi a tali opere si ricorda che le stesse dovranno essere oggetto di specifico iter autorizzativo secondo le normative vigenti;

- Riguardo alle vasche di raccolta dell’acqua piovana si rimanda ad un successivo esame ai fini dell’autorizzazione delle stesse secondo le normative vigenti;

- Dovranno essere limitati al minimo indispensabile gli interventi a carico delle aree boscate poste sul versante in sinistra orografica, in particolare nel tratto verso Bardonecchia, privilegiando operazioni di conservazione della vegetazione esistente e prevedendo nel contempo opere di ripristino vegetazionale con piantumazioni di soggetti arborei ed arbustivi autoctoni. Si richiede inoltre di prevedere operazioni di salvaguardia della vegetazione presente nelle aree coinvolte dalla localizzazione dei siti di cantiere;

- Le aree interessate dalla viabilità di servizio esistente da riattivare e da piste di cantiere di nuova realizzazione, dovranno essere ripristinate a conclusione dei lavori con recupero morfologico e vegetativo dei siti d’intervento;

- Eventuali interventi di natura idraulica da realizzare su corsi d’acqua interferiti dal nuovo tracciato e non compresi nel progetto definitivo trasmesso, dovranno essere oggetto di specifico iter autorizzativo secondo le normative vigenti;

- Per le aree destinate a siti di cantiere si richiede di verificare la localizzazione dei siti stessi al fine di non determinare la compromissione di ambiti caratterizzati da interesse paesaggistico - ambientale e da valore documentario. Le aree destinate a siti di cantiere dovranno essere sottoposte ad operazioni di ripristino morfologico e vegetativo a conclusione degli interventi, così come le aree destinate alla deponia temporanea dei materiali di scotico e di scavo; inoltre, considerato che la documentazione progettuale pervenuta, non riporta, negli elaborati di progetto, la possibilità di siti da destinare allo stoccaggio definitivo degli inerti, né indicazioni sul loro riutilizzo, si ricorda che l’eventuale necessità di prevedere nuovi siti di stoccaggio definitivo dovrà essere oggetto di specifico iter autorizzativo secondo le normative vigenti.

- i progetti esecutivi delle opere di mitigazione ambientale dovranno essere concordati con il Consorzio Forestale Alta Valle Susa;

ASPETTI AMBIENTALI

RUMORE:

- La valutazione dell’impatto acustico previsionale deve essere estesa anche alla fase cantiere, con particolare attenzioni alle sorgenti sonore fisse.

- Per quanto attiene l’impatto acustico la progettazione degli interventi di mitigazione (barriere naturali e/o artificiali) dovrà essere effettuata, definendo le proprietà acustiche minime che le barriere dovranno possedere per rendere trascurabile la trasmissione del rumore (potere fonoisolante). Il dimensionamento delle barriere dovrà essere valutato considerando le caratteristiche specifiche dei siti, specificando i modelli di calcolo previsionale utilizzati e in accordo con le amministrazioni comunali di Oulx e Bardonecchia. In particolare, per quanto riguarda il territorio comunale di Bardonecchia, la progettazione dovrà essere adeguata alle prescrizioni date dal piano di zonizzazione acustica in fase di predisposizione da parte del Comune.

- dovrà essere predisposto il progetto architettonico delle barriere acustiche con lo scopo di caratterizzare nel dettaglio gli aspetti percettivi e di inserimento ambientale degli schermi acustici, affrontando con particolare cura alcuni casi specifici particolarmente critici come ad esempio la località “Le Frassinet”

- si ritiene necessario richiedere l’esecuzione di un adeguato monitoraggio post-operam per la verifica dei livelli di rumore, al fine di poter definire, in base ai risultati ottenuti, l’eventuale adozione di azioni correttive. Tale monitoraggio dovrà prevedere una campagna di rilevamenti fonometrici finalizzata alla verifica di quanto previsto nella progettazione acustica. che dovranno essere a lungo termine (minimo 24 ore) ed effettuati in prossimità dei recettori maggiormente esposti, compresi quelli schermati da opere di mitigazione

- si richiede la definizione di un piano di manutenzione del sedime stradale a garanzia del mantenimento nel tempo della riduzione dei livelli sonori ottenuta con l’utilizzo del manto di usura drenante/fonoassorbente. Tale piano dovrà essere presentato all’ARPA che provvederà a verificarne la validità e a controllare la sua costante attuazione.

- Si rammenta che il rumore generato nella fase di cantiere dovrà rispettare i vigenti limiti di zona, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995. Ai fini del raggiungimento di tale obbiettivo dovrà essere prevista l’adozione di tutti i possibili appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo quali:

* gli impianti fissi e le aree di lavorazione più rumorose dovranno essere posizionate alla massima distanza possibile dai recettori sensibili eventualmente presenti nelle aree limitrofe al cantiere; a tal fine occorrerà individuare una porzione di territorio su cui estendere l’analisi dell’impatto acustico secondo i criteri previsti dai decreti attuativi della legge quadro sull’inquinamento acustico 26.10.1995 n°447;

* le operazioni più rumorose dovranno essere programmate nel periodo della giornata più tollerabile per la popolazione (es.: 8,00-12,00 14,00-18,00), interrompendo tali operazioni nelle ore destinate al riposo (es: 12,00-14,00);

* se necessario dovrà essere previsto l’uso di barriere acustiche mobili da posizionare di volta in volta in prossimità delle lavorazioni più rumorose.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO

- Per il contenimento dell’inquinamento atmosferico si richiede la definizione, in accordo con A.R.P.A, di adeguate misure di abbattimento delle polveri con particolare attenzione per le fasi di cantiere. Al fine di limitare la produzione di polveri si ritiene opportuno adottare tutte le indicazioni individuate nel quadro progettuale ed in particolare:

* ·I veicoli utilizzati per il trasporto di inerti polverulenti dovranno essere dotati di apposito sistema di copertura del carico durante la fase di trasporto;

* ·Le aree di cantiere non pavimentate e gli eventuali stoccaggi di materiali inerti o polverulenti devono essere mantenuti con un costante grado di umidità per evitare il sollevamento di polveri.

* ·Le aree di cantiere dovranno essere recintate con recinzioni antipolvere di idonea altezza in grado di limitare all’interno del cantiere le aree di sedimentazione delle polveri e di trattenere, almeno parzialmente, le polveri aerodisperse.

* ·Le vie di transito e accesso al cantiere dovranno essere periodicamente oggetto di pulizia meccanica del tratto stradale compreso tra il cantiere e la viabilità pubblica.

- Nel caso si faccia ricorso ad un impianto di betonaggio, in aderenza ai disposti della D.G.R. 17.02.1997 n. 71-16738 tutte le fasi dovranno essere svolte preferibilmente con dispositivi chiusi per contenere le emissioni diffuse e gli effluenti provenienti da tali dispositivi dovranno essere captati e convogliati ad un sistema di abbattimento delle polveri.

- Dovrà essere concordato con ARPA un adeguato piano di monitoraggio della qualità dell’aria che preveda periodicamente la rilevazione e la trasmissione dei dati rilevati .

GESTIONE INERTI E RIFIUTI

- il progetto esecutivo dell’opera dovrà contenere, ai sensi del secondo comma dell’art. 1 della l.r. 30/1999, il piano di reperimento e movimentazione dei materiali litoidi occorrenti per la realizzazione dell’opera medesima. Tale piano dovrà confluire nel Piano Generale degli Inerti previsto dalla Valutazione Ambientale Strategica, adottata per l’Evento Olimpico, e dovrà soddisfare i seguenti requisiti minimi :

* cronoprogramma dei lavori con priorità di scavi;

* quantificazione e caratterizzazione dei materiali di scavo;

* quantificazione dei materiali occorrenti suddivisi secondo l’utilizzo (strato anticapillare, rilevato e aggregati per cls);

* quantificazione del materiale derivante dall’attività di cantiere, da riutilizzare nel sito dell’opera con indicazione dell’eventuale necessità di trattamento;

* quantificazione del materiale da stoccare nell’ambito del cantiere e da tenere a disposizione per altri progetti dell’evento olimpico con indicazione planimetrica del sito di stoccaggio e delle vie di accesso dall’esterno al sito stesso;

* individuazione dei siti di collocazione del materiale non utilizzabile e dei necessari atti autorizzativi;

* quantificazione dei calcestruzzi necessari con indicazione se approvvigionati già confezionati ovvero se il confezionamento avviene in area di cantiere con impianto mobile (in quest’ultimo caso dovrà essere indicata la localizzazione dell’impianto, la disponibilità delle risorse idriche e le modalità di trattamento delle acque reflue);

* indicazione della priorità riservata al materiale proveniente dal bacino estrattivo genericamente e commercialmente denominato “Lucerna” per quanto attiene ai rivestimenti.

- Il suddetto Piano degli inerti dovrà indicare i percorsi utilizzati per l’approvvigionamento e l’avvio a discarica dei materiali, compresi i flussi di traffico generati da tale attività

- Per quanto riguarda i materiali derivanti dalle fasi di scavo dovranno essere attuati i disposti normativi di cui ai commi 17 e 18 e 19 dell’art. 1 della Legge 21 dicembre 2001 n. 443. Dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo e riporto, della loro provenienza e della loro destinazione.

- Il materiale di scotico derivante dalle attività di cantiere, al fine di evitare l’avvio in discarica di materiale di pregio, dovrà essere per quanto possibile reimpiegato per opere di mitigazione ambientale e di ripristino, anche coinvolgendo, oltre al complesso dei cantieri olimpici, le Amministrazioni Locali non coinvolte dai Giochi Olimpici.

- Qualora, come auspicato, si preveda la riutilizzazione del materiale di scotico, questo dovrà essere stoccato senza che avvenga miscelazione con altri inerti o materiali; lo strato superficiale dovrà essere inerbito e mantenuto tale fino al successivo riutilizzo per i previsti ripristini della sistemazione aree a verde.

- qualora non si possa prevedere il riuso del materiale come sopra specificato è necessario prevedere nel progetto esecutivo un’esplicita individuazione del o dei siti che saranno utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti, evitando per quanto possibile, l’uso di discariche molto distanti dalle aree di cantiere.

- Ai sensi del D. L.vo 22/97 e s.m.i. i rifiuti prodotti durante le fasi di cantiere dovranno essere conferiti ai soggetti specificatamente autorizzati allo smaltimento e/o al recupero; quest’ultima destinazione dovrà essere preferita al conferimento in discarica. I rifiuti durante il trasporto dovranno essere accompagnati dal formulario di identificazione.

- Lo stoccaggio temporaneo dei materiali di risulta e degli inerti riguardanti le attività di cantiere, dovrà essere localizzato in aree apposite e suddiviso per tipologie omogenee; tale suddivisione dovrà essere finalizzata alla fase sucessiva di smaltimento o recupero degli inerti e/o manufatti (dovranno essere separate le terre da scavo, macerie in cemento, manufatti metallici, vetro, materiali e cablaggi elettrici).

- presso l’area di cantiere dovranno essere presenti appositi cassoni scarrabili atti alla raccolta delle diverse tipologie di rifiuti speciali prodotti durante la fase cantiere.

RISORSE IDRICHE -ASPETTI IDRAULICI

- Ai fini di tutela delle acque dall’inquinamento, per tutta la durata del cantiere, l’impresa dovrà adottare tutte le precauzioni necessarie e dovrà attivare tutti gli interventi atti ad assicurare la tutela dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da parte dei reflui originati, direttamente o indirettamente, dalle attività di cantiere nel rispetto della normativa vigente ed in particolare:

* Le acque reflue provenienti dalle attività di cantiere e dalle aree di lavorazione (lavaggio betoniere o altre attività che generano scarichi di tipo idrico) dovranno essere correttamente gestite, prevedendo o sistemi di contenimento e riutilizzo delle stesse o l’allaccio alla fognatura comunale sottoponendole, qualora fosse necessario, a processi di chiarificazione e depurazione per consentire la restituzione in conformità al D. L.vo 152/99 e s.m.i. e ai limiti imposti dall’ente di gestione della fognatura.

* Il sistema di raccolta e dispersione delle acque meteoriche previsto all’interno dell’area di cantiere dovrà essere tale da impedire un’immissione diretta delle acque meteoriche nella falda freatica. A tal fine le aree di sosta e manutenzione delle macchine operatrici dovranno essere impermeabilizzate.

* Durante la fase di scavo delle fondazioni, oltre ad impedire il ruscellamento di acque meteoriche nell’area di scavo, dovrà essere considerata la necessità di gestire correttamente lo smaltimento di eventuali acque di scarico dovute all’utilizzo di idrovore durante lo svuotamento di scavi di fondazione. Qualora si ritenesse ricorrente tale azione di progetto sarà necessario predisporre un sistema di decantazione delle acque contenenti il limo, prima dell’immissione in corpi idrici superficiali.

- in fase di progetto esecutivo, dovrà essere adeguatamente affrontata la progettazione dei sistemi di trattamento delle acque di piattaforma, predisponendo una relazione che contempli l’identificazione dei punti di scarico previsti, la stima quali-quantitativa degli scarichi finali, i criteri di funzionamento e gli obiettivi di qualità delle acque previsti dal progetto, e le connessioni degli scarichi con il grafo dei corpi idrici superficiali presente nel S.I.R.A (Sistema Informativo Regionale Ambientale). All’interno della relazione dovrà essere anche valutato l’apporto di inquinanti in relazione agli obiettivi di qualità dei corpi idrici superficiali stabiliti dalla D. L.vo 152/99 e s.m.i. Al fine di ridurre al minimo il carico inquinante delle acque di piattaforma si raccomanda di limitare per quanto possibile l’uso di soluzioni saline.

- Dovranno essere concordate con l’ARPA, in fase di progetto esecutivo, delle campagne di monitoraggio delle acque superficiali, in corrispondenza dei recettori degli scarichi, sia per la fase di cantiere che per la fase di esercizio, che prevedano l’analisi dei principali parametri chimici-fisici e biologici. I risultati dei monitoraggi dovranno essere valutati e utilizzati per impostare eventuali azioni correttive, nel caso in cui vi sia un peggioramento sensibile nella qualità delle acque dei corpi idrici recettori

BONIFICHE, RECUPERO E MITIGAZIONE AMBIENTALE

- Nella pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996, dovranno essere introdotte le misure necessarie per far fronte all’eventuale rinvenimento in fase di realizzazione di minerali asbestiformi sul sito e alla possibilità che nell’ambito delle attività di scavo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti, tenendo conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. e dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione. A maggior tutela, dovrà essere, altresì, prevista la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili, ai fini di consentire un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” .

- Nel caso di sversamenti accidentali di sostanze inquinanti in aree non impermeabilizzate, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato.

- In riferimento alle tipologie di inserimento ambientale del corpo stradale,nella redazione del progetto esecutivo dovrà essere previsto l’utilizzo combinato di più tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica che preveda anche l’eventuale adozione di tipologie costruttive di valenza strutturale (ad es. palificate doppie di sostegno in legname) onde risolvere in maniera ottimale sia problemi di dissesto incipiente, che di regimazione delle acque, caratterizzanti le superfici poste a monte dei muri di contenimento di futura realizzazione.

- In linea generale si sconsiglia l’impiego di viminate quale manufatto per il consolidamento superficiale e la rivegetazione delle superfici: in alternativa potranno essere adottate altre tipologie similari di maggior efficacia (palificate semplici, palificate doppie di sostegno, etc.), data la natura del clima dell’area di intervento e la sua esposizione ai quadranti meridionali si sconsiglia l’impiego di materiale vegetativo di propagazione agamica (talee) optando quindi per l’utilizzo di postime forestale da vivaio munito di pane di terra o contenitore, appartenente a specie autoctone.

- Per tutte le opere a verde (inerbimenti, terre rinforzate ed altre opere di ingegneria naturalistica) dovranno essere previste idonee irrigazioni periodiche, per un periodo almeno triennale a partire dalla realizzazione delle stesse.

- Si raccomanda che il Capitolato Speciale d’Appalto del progetto esecutivo contenga specifici articoli dedicati alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’emissione del certificato di ultimazione dei lavori ex art. 172 del D.P.R. 554/1999.

- Gli interventi per la realizzazione delle opere a verde dovranno essere affidati a ditte specializzate e appositamente qualificate per tale tipologia di lavori e, durante l’esecuzione dei lavori, dovranno essere verificati da professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica.

- Tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un croprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico precedentemente accantonato.

- Infine, in merito alle opere di compensazione ambientale, si ritiene che queste debbano essere direttamente concordate con le Amministrazioni Comunali interessate dalla realizzazione dell’opera, richiedendo però che venga garantita l’assoluta finalità ambientale delle opere proposte.

ASPETTI GEOLOGICI E GEOTECNICI

- in sede di progettazione esecutiva dovrà essere redatto uno specifico elaborato progettuale che individui e caratterizzi puntualmente gli interventi strutturali necessari a garantire la stabilità del versante interferente con l’infrastruttura in relazione ai fenomeni di dissesto superficiali e profondi. Tali interventi dovranno garantire condizioni di rischio compatibile sia in fase di cantiere che di esercizio;

- in sede di progettazione esecutiva dovrà essere redatto, in accordo con l’ARPA - Servizi Tecnici di Prevenzione, uno specifico elaborato progettuale, che in base ai sistemi di monitoraggio esistenti ed al loro futuro potenziamento, stabiliscano le condizioni di vigilanza, attenzione, allertamento ed emergenza atte a garantire la sicurezza in fase di costruzione e durante l’esercizio dell’infrastruttura. Ciascun fenomeno dovrà essere pertanto essere dotato di specifici strumenti atti alla registrazione di possibili movimenti profondi del versante ed in particolare :

* Frana complessa indifferenziata di Costans-Blanc: Il progetto esecutivo dovrà prevedere un minimo di 3 sondaggi geognostici da attrezzare con un piezometro ed almento due verticali inclinometriche approfondite ad un minimo di 50-60 m. dal piano campagna.

* Settore di Versante interessato da DGPV in fase di creep stazionario (Villards) : il progetto esecutivo dovrà prevedere almento un sondaggio attrezzato con in clinometro che raggiunga il substrato e si porti ad una quota di almeno 10 m. inferiore alla corrispondente quota del fondovalle in qul punto (prof. min. dello strumento 70-80 m.).

* Frana complessa di Millaures: al fine di soddisfare al quadro cognitivo necessario alla definizione del modello matematico di comportamento della frana è necessario predisporre un’indagine integrativa, oltre al sistema di controllo già realizzato ed attivo a partire dall’anno 2000, che dovrà consistere in :

a) rilievo di dettaglio dell’intero areale in frana (dal coronamento posto a quota 2350 m circa), al fine di meglio definire le varie porzioni nelle quali l’ammasso è suddiviso;

b) realizzazione di ulteriori 3-4 piazzole per sondaggi da attrezzarsi ciascuna con un in clinometro ed un piezometro. Gli in clinometri dovranno spingersi a profondità minime di circa 70 m. ed i primi 9-10 m di tubo inclinometrico a partire dall’alto dovranno essere protetti con un tubo metallico al fine di impedire troppo rapide deformazioni ad opera di movimenti superficiali che potrebbero oscurare il rilevamento di movimenti profondi;

c) realizzazione di alcuni capisaldi topografici per misure GPS

Per quanto concerne gli interventi di messa in sicurezza delle pareti rocciose, nelle aree soggette a sbancamento o riprofilatura, si dovranno adottare tecniche di intervento di consolidamento corticale mediante strutture (reti) ad alta resistenza al fine di una maggiore curabilità ed efficacia dell’intervento.

* Conoide attivo del Rio Perilleux: il tracciato attraversa, per lo più in rilevato, l’apice del conoide attivo del Rio Perilleux e pertanto, data la notevole attività del Rio che puo’ dare origine a fenomeni di trasporto solido in massa (debris flow) anche di rilevante magnitudo, tale fenomeno dovrà essere opportunamente considerato nelle successive fasi di progettazione.

* Viadotto Blanc: La costruzione dell’attuale autostrada ha determinato, soprattutto in corrispondenza di questo viadotto, forti interferenze sulle coltri detritiche superficiali per qui il progetto esecutivo dovrà prevedere opere di ingegneria naturalistica finalizzate a risanare le suddette interferenze ed a migliorare la stabilità delle scarpate.

- dovrà essere eseguito lo studio di approfondimento della tematica delle vibrazioni che comprenda misure di caratterizzazione sia dell’energia trasmessa al piede delle opere d’arte sia agli edifici limitrofi (controlli contemporanei con più accelerometri in parallelo), simulazioni, sulla base delle indagini eseguite, dello stato futuro e definizione di eventuali interventi di contenimento e riduzione delle vibrazioni trasmesse dalle strutture di fondazione delle opere d’arte;

ASPETTI VARI

In considerazione della presenza di Siti di Importanza Comunitaria in prossimità dell’autostrada A32 nel tratto compreso tra il Traforo del Frejus e lo svincolo di Savoulx, si richiede che:

- il sistema di raccolta e di smaltimento delle acque di piattaforma sia progettato e successivamente gestito tenendo conto sia delle acque di prima pioggia, sia degli sversamenti accidentali, in modo da evitare fenomeni di ruscellamento superficiale e l’immissione non controllata nel reticolo idrico di sostanze inquinanti;

- le barriere acustiche trasparenti siano dotate di sagome anticollisione per l’avifauna;

- al termine dei lavori, l’area in cui sarà realizzato il cantiere base di Savoulx, posta in stretta adiacenza con il S.I.C. “Oasi xerotermica di Oulx-Auberge”, sia ripristinata e riportata alle attuali condizioni di “prato e prato-pascolo anche con presenza di vegetazione arbustiva e/o arborea marginale”.

USI CIVICI

- Perentoriamente entro 6 (sei) mesi dalla data di chiusura della C.d.s. inerente l’argomento, dovrà essere inoltrata all’Ufficio Usi Civici della Direzione Regionale 10, da parte del Comune tutta la documentazione necessaria alla regolarizzazione obbligatoria delle pendenze giuridico-amministrative ed economiche inerenti l’autorizzazione in argomento, precisando in via definitiva le superfici e le particelle catastali oggetto di mutamento definitivo.

- La conciliazione per l’occupazione pregressa dei terreni occupati dall’esistente tracciato autostradale dovrà essere effettuata nel termine perentorio di mesi 6 (sei) dalla data di pubblicazione del presente provvedimento

- Le perizie inerenti l’Indennizzo alle popolazioni uso civiste locali (asseverate e recepite da apposite D.C.C. dei comuni interessati) dovranno tenere conto, nella valutazione dei terreni , della nuova destinazione dell’area;

- l’area su cui è prevista la sospensione temporanea degli usi civici dovrà essere ripristinata secondo le prescrizioni dettate dalla Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica;

- Le spese inerenti le procedure di regolarizzazione , di registrazione e trascrizione obbligatoria degli atti inerenti le aree in argomento saranno a totale carico della SITAF S.p.a.

INTERFERENZE

- Nella redazione del P.E. dovranno essere valutate tecnicamente, con gli Enti e le Società interessate, le interferenze del tracciato con eventuali servizi per i quali sarà necessario procedere con spostamenti e/o adeguamenti.

- In particolare si segnala la necessità di espletare in fase esecutiva le procedure per il rilascio dell’autorizzazione definitiva da parte di RFI e la stipula della conseguente Convenzione tenendo conto di quanto previsto dal DPR 753/80 e fatti salvi naturalmente tutti gli oneri derivanti dallo spostamento di eventuali eletrodotti FS, che s’intendono a carico della Società richiedente.

- esplicitazione e definizione di tutte le eventuali interferenze con il servizio idrico e vicinanza con le fonti di approvvigionamento con particolare riferimento ai pozzi ad uso idropotabile di Savoulx e relative aree di salvaguardia;

PRESCRIZIONI DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI

Vengono di seguito elencate le prescrizioni dei Comuni di Oulx e Bardoneccia

COMUNE DI BARDONECCHIA

- prevedere un sistema di trattamento delle acque meteoriche e degli sversi accidentali;

- prevedere la rilocalizzazione degli edifici in prossimità del rilevato tra i viadotti Prerichard e Millaures in accordo con gli interessati;

- di prevedere un piano di gestione del traffico ordinario e di cantiere durante i lavori;

- di prevedere un piano di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria;

- di prevedere un piano di monitoraggio dell’inquinamento acustico;

- in fase di progettazione delle opere di mitigazione dell’inquinamento acustico di adottare quali input progettuali i valori di qualità previsti dalla Legge 447/95 e definiti dal DPCM 14/11/1997; prevedere un piano di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria;

- di prevedere l’adeguamento alle prescrizioni date dal piano di zonizzazione acustica in fase di predisposizione;

- di prevedere che i progetti esecutivi delle opere di mitigazione ambientale siano concordate con il Consorzio Forestale Alta Valle Susa;

- che la progettazione esecutiva segua le indicazioni del parere della commissione edilizia allegato alla D.G.C. n. 40 del 26-03-2003;

COMUNE DI OULX

- I progetti dovranno contenere una idonea soluzione dell’incidenza rispetto alla viabilità esistente di collegamento con la frazione Savoulx;

- le aree di cantiere dovranno essere compatibili con il PRGC vigente;

- si dovranno considerare le problematiche ambientali e tecniche mai affrontate e risolte in sede di realizzazione della tratta attuale e precisamente:

- disordine e degrado ambientale, derivante sia dallo scolo delle acque, sia dal mancato recupero di scarpate e scavi;

- perfezionamento delle pratiche di esproprio sia verso i privati che verso il Comune;

- soluzione dei vincoli derivanti dalla presenza di usi civici;

- ripristino della viabilità interpoderale interrotta.

- dovranno essere previste adeguate e congrue opere di compensazione ambientale come previsto dalla VAS e secondo le richieste avanzate dai Comuni di Oulx e Bardonecchia;

- non si dovranno avere occupazioni d’urgenza per nuove strade di cantiere a ridosso degli abitati di Royeres e Constans;

- Si richiedono alla SITAF Spa garanzie circa il ripristino delle aree oggetto di cantiere e recupero ambientale delle medesime.

MONITORAGGI

- Fatti salvi i monitoraggi puntuali già prescritti nelle analisi dei singoli aspetti ambientali, dovrà comunque essere predisposto un piano di monitoraggio riguardante tutte le componenti ambientali che, con riferimento alla situazione attuale ed agli scenari previsti in fase di costruzione e di esercizio, consenta di verificare quanto ipotizzato nelle diverse fasi di progetto e/o apportare eventuali correttivi. Tale monitoraggio dovrà essere esteso anche alle condizioni di esercizio (es. flussi di traffico, uso di sostanze antigelive, ecc) e gli esiti del monitoraggio dovranno essere presentati all’ARPA Piemonte mediante la predisposizione di un’adeguata banca dati che consenta anche la consultazione del pubblico (es. mediante portale in Internet).

6) Di stabilire che, per le prescrizioni di carattere ambientale sopra individuate, la verifica di ottemperanza, sarà effettuata, prima dell’inizio dei lavori, dalla Direzione V.I.A. del Ministero dell’Ambiente.

Inoltre, in relazione a quanto previsto dall’art. 19 delle Norme di Attuazione del P.A.I., la verifica idraulica effettuata sui corsi d’acqua interferenti con l’opera dovrà essere trasmessa all’Autorità di bacino del fiume Po.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino