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Bollettino Ufficiale n. 46 del 13 / 11 / 2003

Codice 26.2
D.D. 3 ottobre 2003, n. 534

Conclusione del procedimento inerente la Conferenza dei servizi sul progetto preliminare ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 e della Fase di verifica della procedura di VIA ai sensi dell’art. 10, comma 2, della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 inerente l progetto: S.R. 232 “Panoramica Zegna” Circonvallazione della Frazione Canton Colombo - Comune di Mottalciata - presentato da ARES

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

a) Di considerare le premesse parte integrante della presente Determinazione Dirigenziale;

b) di concludere il procedimento coordinato (ai sensi della D.G.R. 52-9682 del 16 giugno 2003 e dell’art. 10 della L.R. nº 40/98), relativo alla Conferenza dei Servizi preliminare e alla Fase di Verifica di compatibilità ambientale, sul progetto “S.R. 232 ”Panoramica Zegna" Circonvallazione della Frazione Canton Colombo - Comune di Mottalciata" localizzato in provincia di Biella, nei territori comunali di Mottalciata e Cossato, presentato dall’ARES Piemonte con istanza nº 734 in data 16-07-2003, e di non sottoporre il progetto stesso alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998,

c) di richiedere all’Ente proponente ARES Piemonte, che nel corso della relazione del progetto definitivo siano rispettate le condizioni e le richieste di approfondimento emerse in Conferenza dei Servizi preliminare ed elencate nel seguito, finalizzate all’ottenimento in sede della successiva Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo, dei necessari atti di consenso da parte delle Amministrazioni interessate:

COMUNE DI MOTTALCIATA

- Per quanto riguarda il sottopasso previsto per la comunità della strada per San Vincenzo (Strada Comunale Via XVII Maggio), tenuto conto che l’Amministrazione comunale ha dichiarato di poter predisporre, adottando le Ordinanze necessarie e la dovuta segnaletica stradale, la deviazione dei mezzi agricoli speciali / macchine operatrici / mezzi fuori sagoma, diretti verso la Chiesa di San Vincenzo su altra strada Comunale (Strada delle Sauze), si richiede di rivedere la soluzione progettuale prospettata nel preliminare al fine di limitare l’altezza del rilevato stradale e quindi migliorare la visibilità della Chiesa di San Vincenzo della strada esistente. In particolare il Comune, segnalando che la larghezza dell’attuale sedime della strada XVII Maggio non supera i 5,00 mt., chiede di considerare nel P.D. una soluzione progettuale che riduca la larghezza del sottopasso a 5,50 mt. netti e l’altezza a 4,00 mt. netti e di valutare se, senza ricorrere all’uso di pompe idrovore, è possibile, sifonando il canale irriguo limitrofo, abbassare il piano viabile della strada comunale per San Vincenzo in modo da ridurre ulteriormente l’altezza del rilevato della strada in progetto.

- Considerato che la strada provinciale Candelo - Mottalciata è percorsa da numerosi ciclisti che spesso proseguono in Via Per Castelletto e verso la strada delle Sauze all’interno di un itinerario panoramico individuato e segnalato dall’Amministrazione provinciale, al fine di evitare l’inserimento nella rotatoria di Gifflenga di questa categoria di traffico, si richiede di valutare una soluzione progettuale che preveda nel P.D. l’edificazione di un ulteriore scatolare di sottopasso pedonale e ciclabile di collegamento tra la Via Castelletto e Via Degli Alciati delle dimensioni come da D.M. dei LL.PP. del 04/05/1990 par. 2.2 ultimo comma: altezza minima 2,50 mt. - larghezza massima netta 2,50 mt. tale da permettere il passaggio contemporaneo di due cicli (1 per ogni senso di marcia come previsto dal D.M. dei LL.PP. 30/11/1999 nº 557 art. 7). L’Amministrazione Comunale di impegna ad adottare le necessarie ordinanze di limitazione al transito e a predisporre i necessari sistemi di limitazione all’ingrosso del sottopasso e per le sole categorie autorizzate e ad accollarsi le spese per il raccordo tra detto scatolare pedonale e ciclabile e la viabilità comunale esistente.

- In sede di redazione del progetto definitivo si dovrà tenere conto della presenza di un pozzo, posto in prossimità della strada d’ingresso per la Cascina Fogliola che potrebbe interferire con la rotonda prevista all’incrocio per Gifflenga.

DIREZIONE REGIONALE TUTELA E RISANAMENTO AMBIENTALE.

SISTEMA SISTEMA INFORMATIVO AMBIENTALE E VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE

- Nella progettazione definitiva si dovrà tener conto della necessità di governare sotto il profilo ambientale la fase realizzativa dell’opera, al fine di minimizzare gli effetti di tale fase sull’ambiente, adottando per quanto riguarda la rinaturalizzazione dei siti interessati dal cantiere tecniche di ingegneria naturalistica.

SETTORE PROGRAMMAZIONE GESTIONE RIFIUTI

COMPONENTE RUMORE

- Il progetto definitivo dovrà approfondire le problematiche inerenti l’acustica ambientale e indicare le mitigazioni, cautelare e verifiche da adottare al fine di ridurre al minimo l’impatto generato sia nella fase di realizzazione che in quella di esercizio. Si rammenta che la documentazione inerente l’inquinamento acustico ambientale deve essere redatta da tecnico riconosciuto competente in acustica ambientale ai sensi dell’art. 2 della legge 447/1995 e deve prevedere adeguati monitoraggi per la verifica del raggiungimento degli obiettivi progettuali e l’eventuale adozione di azioni correttive.

- In merito all’impatto acustico in fase di esercizio, stante l’assenza della normativa specifica in materia di rumore stradale, gli interventi di mitigazione devono essere progettati per garantire che la quota di rumore generato dall’infrastruttura presso ciascun ricettore sia pari al limite di zona associato alla classificazione acustica definitiva del territorio comunale, o in sua assenza, alle tipologie di classe acustica assegnabili al territorio circostante l’infrastruttura, ipotizzate dal proponente sulla base delle linee guida regionali in materia e condivise in linea di massima dai comuni interessati.

- Per quanto riguarda il rumore generato nella fase di realizzazione, o nei siti di cantiere, esso deve tendere a rispettare i limiti di zona vigenti all’avvio di tale fase, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione di tutti gli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo.

COMPONENTE RIFIUTI

- Si richiede, nell’ambito della redazione del progetto definitivo, di evidenziare i volumi di materiali movimentati e le relative modalità operative con particolare riferimento al trasporto e alla loro destinazione finale, specificando che sarebbe preferibile l’uso di tale materiale per risanamenti ambientali anzichè l’invio a discarica, qualora questo sia compatibile con tale finalità. Si ricorda che ai materiali di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente ed in particolare le disposizioni di cui ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della legge 443/2001.

COMPONENTE RECUPERO AMBIENTALE

Per quanto riguarda il recupero e la rivegetazione delle superfici accessorie (aree collaterali, scarpate, parte interna della rotatorie) al nastro stradale di prevista realizzazione, si prescrive che nel progetto definitivo vengano rispettate le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

- tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto definitivo procedano per lotto funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riportare al più presto il materiale di scotico sulle scarpate, a costituire lo strato più superficiale. A tal proposito, nelle operazioni di scavo gli strati superficiali del terreno dovranno essere accuratamente accantonati con la realizzazione di cumuli compattati di altezza non superiore ai 4 m, prevedendo altresì la loro irrigazione, inerbimento e protezione con reti in fibra naturale in caso di allungamento dei tempi della cantieristica;

- nell’impianto delle specie arboree e arbustive siano impiegate esclusivamente soggetti appartenenti a specie autoctone e messi a dimora secondo i correnti canoni della forestazione urbana (cavalletti tutori, ecc.). A tal proposito si richiede che la progettazione definitiva specifichi dettagliatamente le specie di previsto impiego, nonchè la taglia e le modalità di messa a dimora;

- in merito alle attività di rivegetazione delle superfici in scarpata, si richiede di valutare l’impiego di reti in fibra naturale (iuta ecc.) onde proteggere da subito le superfici riprofilate e di prevedere il loro veloce inerbimento con la prevista tecnica dell’idrosemina;

- si raccomanda che il Capitolato Speciale d’Appalto del progetto esecutivo contenga specifici articoli dedicati alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’emissione del certificato di ultimazione dei lavori ex art. 172 del D.P.R. 554/1999;

- di raccomanda che nella progettazione definitiva/esecutiva e nella Direzione dei Lavori delle opere di sistemazione e recupero siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonchè le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali e nella logica dell’art. 123 del D.P.R. 554/1999;

- in merito all’esecuzione dei lavori si raccomanda che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di appalto, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa sugli appalti pubblici, sia affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate ai sensi del D.P.R. 34/2000.

COMPONENTE ARIA

Relativamente all’inquinamento atmosferico nel caso si faccia ricorso ad un impianto di betonaggio, in aderenza ai disposti della D.G.R. 17.02.1997 n. 71-16738, si formulano le seguenti prescrizioni - tutte le fasi devono essere svolte in modo da contenere le emissioni diffuse, preferibilmente con dispositivi chiusi, e gli effluenti provenienti da tali dispositivi devono essere captati e convogliati ad un sistema di abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

- i silos per lo stoccaggio dei materiali devono essere dotati di un sistema per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

- l’aria di spostamento utilizzata per il trasporto pneumatico dei materiali deve essere trattata in un sistema per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

- i sistemi per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto devono essere dimensionati e mantenuti in modo tale da garantire il mantenimento, in tutte le condizioni di funzionamento, di un valore di emissione di polveri totali inferiori a 10 mg/m3 a 0º C e 0,101 mPa.

- Inoltre le operazioni di trasporto dei materiali lungo le strade di servizio dovranno essere condotte in modo tale da interferire il meno possibile con la popolazione presente: in particolare dovranno essere previste misura atte a limitate le generazioni di polveri.

DIREZIONE REGIONALE RISORSE IDRICHE

- In fase di cantiere, dovranno essere predisposte le opportune misure atte a scongiurare eventuali sversamenti accidentali (idrocarburi e sostanze oleose) nei corsi d’acqua minori attraversati e nei terreni limitrofi, e purchè, ad opera compiuta, vengano assicurate, da parte delle autorità competenti, le opportune attività di manutenzione e pulizia dei tombini e degli elementi scatolari previsti per l’attraversamento dei corsi d’acqua, finalizzate al mantenimento del deflusso di questi ultimi.

DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO RURALE

- Nella fase di redazione del progetto definitivo dovranno essere individuate le soluzioni più idonee a risolvere le problematiche inerenti gli attraversamenti dei canali di irrigazione, in modo da assicurare la funzionalità della rete irrigua e da consentire l’effettuazione delle operazioni di manutenzione della stessa in maniera agevole e in sicurezza.

- Poichè l’intervento in progetto di sviluppa principalmente su aree agricole, il proponente dovrà predisporre, contestualmente alle fasi successive di progettazione dell’opera, un Piano di ricomposizione fondiaria, che dovrà essere presentato all’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Biella per una valutazione di merito, e dovrà assumersi l’onere della sua realizzazione.

- Il terreno agrario ottenuto dalle operazioni di scotico dovrà essere adeguatamente accantonato e dovrà essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale.

- Al termine dei lavori i cantieri dovranno essere tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera, evitando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di originaria naturalità.

- Durante la fase di cantiere, per tutte le lavorazioni che saranno realizzate in prossimità dei corsi d’acqua e dei canali irrigui dovranno essere adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare intorbimenti delle acque e sversamenti accidentali di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilità d’inquinamento delle acque che, nei settori più a valle, possono essere utilizzate a scopo irriguo.

- Per la realizzazione degli interventi di inserimento paesaggistico, di ripristino e di mitigazione ambientale dovranno essere utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone adatte alla stazione.

- Nelle fasi di predisposizione del progetto definitivo, il proponente dovrà concordare con l’Osservatorio Faunistico Regionale e con il Coordinamento VIA/VAS dell’ARPA Piemonte la definizione dei criteri costruttivi degli interventi di permeabilizzazione dell’infrastruttura lineare al passaggio della piccola fauna vertebrata (mammiferi di piccola taglia, anfibi e rettili), al fine di rendere massima l’efficienza di tali strutture.

SETTORE DECENTRATO OO.PP. E DIFESA ASSETTO IDROGEOLOGICO - BIELLA

- In merito ad ogni attraversamento di un corso d’acqua demaniale, dovrà essere rilevata la sezione completa e un profilo longitudinale. Una sezione completa dovrà essere eseguita anche a monte e a valle, per permettere la valutazione circa la compatibilità idraulica degli interventi previsti in corrispondenza del corso d’acqua stesso. Le sezioni di progetto e di stato di fatto dovranno riportate i livelli idrici (almeno Q200), al fine di poter valutare la sussistenza di un miglioramento delle condizioni di deflusso.

DIREZIONE INDUSTRIA

SETTORE PIANIFICAZIONE E VERIFICA ATTIVITA’ ESTRATTIVA

- Il progetto definitivo dovrà contenere le indicazioni relative ai siti di approvvigionamento del materiale necessario per la realizzazione dell’opera, come previsto dal DPR 554/99 e dall’art. 11 delle Norme di Attuazione del Documento di Programmazione delle Attività Estrattive - D.P.A.E. Iº Stralcio.

ASL Nº 12 - BIELLA

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE - SERVIZIO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA

- Relativamente alla cantierizzazione, ed in particolare alle informazioni relative ai fabbricati dei cantieri-base, si osserva che il progetto esecutivo di tali insediamenti dovrà essere sottoposto alla valutazione dello SPRESAL. In proposito si evidenzia che la previsione di utilizzare aree in terreno naturale dovrà comportare, per la vivibilità del luogo e dell’abitato circostante, soluzioni migliorative sulla pavimentazione per il controllo delle polveri sui percorsi di transito dei mezzi e per il transito pedonale in caso di fango. Si invita il proponente a far riferimento al documento prodotto dalla Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte dal titolo “Particolari requisiti igienico-sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità”.

- Per quanto riguarda le opere da realizzarsi nelle vicinanze del cimitero, si ricorda che i terreni dove trovano collocazione i cimiteri prevedono una fascia di rispetto di inedificabilità e che ogni modifica di tale fascia è subordinata ad approvazione ed omologazione, previa contestuale revisione del Piano Regionale Cimiteriale, tenendo conto che la fascia di rispetto cimiteriale non può essere inferiore a m. 50. Tali aspetti, se del caso, dovranno essere approfonditi con l’amministrazione Comunale e con l’ASL.

ARPA PIEMONTE

- In riferimento ai corpi idrici interessati direttamente dall’intervento in progetto e dalle aree di cantiere occorre specificare nel P.D., quali saranno le misure previste per garantire la tutela della qualità delle acque, sia in fase di cantiere che in fase di esercizi per quanto riguarda lo smaltimento dal piano viabile delle acque di prima pioggia e dei possibili sversamenti accidentali di liquami inquinanti.

d) di segnalare ai Comuni interessati che sotto il profilo dell’inquinamento acustico, è opportuno che la pianificazione territoriale futura non preveda dislocazioni di insediamenti abitativi a ridotto della variante, essendo preferibile un “cuscinetto” libero, o occupato da insediamenti di servizi o commerciali a bassa emissione acustica (naturalmente con accessi non diretti dalla variante). Il piano di zonizzazione acustica dovrà essere redatto, se non già fatto, tenendo conto di tale scenario.

Avverso la presente determinazione è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge n. 1034 del 6.12.1971 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Giuseppe Iacopino