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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 44

Codice 14.4
D.D. 8 agosto 2003, n. 638

Legge regionale 09.08.1989, n. 45. Autorizzazione alla Ditta L.I.F.T. S.p.A. di Limone Piemonte (CN) per modificazione suolo necessaria alla realizzazione dei lavori di sistemazione piste da sci in località “Colle di Tenda” nel Comune di Limone Piemonte (CN)

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

Di autorizzare ai sensi della Legge regionale 9.8.89, n. 45, la Ditta L.I.F.T. - S.p.A., avente sede in Limone Piemonte (CN), via Roma, 38 ad effettuare le modificazioni del suolo necessarie alla realizzazione dei lavori di sistemazione piste da sci su una superficie di mq. 32.984, di cui boscati mq 2.937, sui terreni iscritti al N.C.T. al Foglio nº 55, mappali nº diversi del Comune di Limone Piemonte (CN), in località “colle di Tenda” a condizione che i lavori siano effettuati rispettando scrupolosamente il progetto allegato all’istanza, che si conserva agli atti, con le seguenti prescrizioni:

1. La data di inizio lavori, dovrà essere comunicata in anticipo al Comando stazione di Borgo San Dalmazzo che provvederà a verificare in particolare il perimetro dell’area boscata soggetta ad estirpazione compresa tra le sezioni 22 e 29 dell’intervento nº 1 di progetto e quella relativa all’intervento nº 4 di progetto.

2. Nell’intervento nº 1 di progetto, dovrà essere prevista una cunetta continua al piede della scarpata di monte e cunette trasversali lungo il tracciato, con dislivello tra loro non superiore alle indicazioni di progetto (in genere metri 5,00, ma metri 7,00 per l’intervento nº 2); inoltre si suggerisce di sostituire la griglia orizzontale prevista sul pozzetto dell’attraversamento con corda molle (intervento nº 1) con:

- una griglia verticale con maglie 10 x 10 cm. all’ingresso di monte del tubo di attraversamento;

- il riempimento del tombino di caduta con pietrame grossolano di misura superiore alla maglia sopra indicata.

3. La traccia per il passaggio dei mezzi battipista (intervento nº 6 di progetto) dovrà essere completata con cunetta continua al piede della scarpata di monte e canalette trasversali con interasse non superiore a m 7,00 di dislivello;

4. Nell’intervento nº 2 di progetto, lo scarico del drenaggio previsto nell’impluvio esistente, dovrà avvenire su una superficie di pietrame, per evitare ogni forma di erosione localizzata.

5. Tutte le superfici di scopertura dovranno essere inerbite con tecniche di semina potenziata del tipo bianco - verde o nero - verde, con eccezione delle parti su cui è prevista in progetto la stesa della rete in juta; per queste ultime si potrà, eventualmente, procedere alla semina manuale preventiva.

6. Tutte le aree inerbite dovranno essere interdette al pascolo, con idonee recinzioni, per almeno una stagione di alpeggio successiva alla esecuzione dell’intervento.

7. Il taglio degli alberi e lo sgombero del materiale di risulta, dovrà precedere i movimenti di terra.

8. Nelle aree di intervento non dovranno risultare scavi in trincea aperti dopo il 31 ottobre di ogni anno.

9. I mezzi d’opera dovranno utilizzare la viabilità esistente, evitando scavi e riporti non strettamente inerenti il progetto.

10. I riporti di terreno e le ritombature previste nei diversi interventi di progetto, dovranno essere opportunamente consolidate per strati successivi di spessore non superiore a 50 cm, rinaturalizzate secondo le modalità descritte nella relazione di recupero ambientale e dotate di sistemi di drenaggio delle acque superficiali atti ad evitare ruscellamenti concentrati delle acque meteoriche e di fusione del manto nevoso;

11. Il sedime di posa delle nuove scarpate andrà realizzato, dopo aver accantonato lo scotico ed il terreno vegetale da riutilizzare in fase di recupero, mediante disposizione al piede dei clasti litoidi di grossa pezzatura, con angolo di scarpa inferiore a 30º.

12. Sarà cura della Direzione lavori, con il supporto tecnico e la valutazione congiunta del Geologo incaricato, verificare la sicurezza della scarpata di monte nei tratti di pista compresi fra la sez. 13 e la sez. 19 e fra la sez. 26 e la sez. 30 dell’intervento nº 1 (gias panice - rimodellamento pista e nuovo tratto), prevedendo interventi di messa in sicurezza qualora le caratteristiche geomeccaniche dell’ammasso roccioso e dei terreni interessati non garantissero un esercizio in completa sicurezza di tale tratto di pista.

13. Per garantire l’esercizio delle piste oggetto degli interventi in condizioni di sicurezza, in relazione al pericolo da valanghe, dovrà essere redatto, a cura della Società istante, un Piano di gestione del rischio basato sul monitoraggio continuo delle condizioni meteorologiche e nivometriche delle zone a monte delle piste, in particolare sulla dorsale secondaria di andamento NW - SE compresa tra il Colle di Tenda ovest ed il Colle di Tenda Est. Tale documento dovrà individuare delle idonee procedure per la chiusura preventiva della pista in condizioni nivometeorologiche critiche; dovrà, pertanto, prevedere un mansionario operativo per l’acquisizione di dati nivometeorologici da rilevare quotidianamente da parte del personale responsabile e da acquisire dalle stazioni nivometriche automatiche significative presenti nella zona, predisponendo inoltre una o più aste nivometriche nelle aree del settore di testata del Vallone di San Lorenzo e della cresta di confine di Stato che delimita la testata dei versanti settentrionali del Colle di Tenda est, specificando gli orari e le modalità di acquisizione ed archiviazione dei dati stessi. Tale Piano, dovrà definire dei criteri scientifici di riferimento (altezze critiche di precipitazione, attività eolica, temperatura, ecc.) e altre informazioni (test di stabilità, effetti di eventuali distacchi artificiali con esplosivo) da assumere per determinare la chiusura preventiva della pista di discesa e la successiva riapertura a fine emergenza. Dovrà infine essere individuato un Responsabile della sicurezza valanghe ad un suo sostituto: tali persone dovranno essere dotate di titolo professionale rilasciato dall’AINEVA o di comprovata esperienza in campo nivologico. Copia del suddetto Piano dovrà essere inviata per conoscenza all’ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio, prima della fine dei lavori in oggetto.

14. L’intervento dovrà essere realizzato in conformità con le disposizioni a livello urbanistico concernenti l’attuazione del Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del Bacino del fiume Po.

15. I lavori dovranno essere terminati entro 36 mesi dalla data della presente autorizzazione.

Ai sensi degli artt. 8 e 9 della legge regionale 9.8.89, n. 45 il titolare della presente autorizzazione dovrà inoltre provvedere:

a) al versamento cauzionale di euro 3.406,96, calcolato su mq 32.984, che potrà essere effettuato con le seguenti modalità:

1) Tramite fidejussione bancaria o assicurativa a favore della Regione Piemonte - Piazza Castello, 165 - Torino;

2) Direttamente presso la Tesoreria della Regione Piemonte - Via Garibaldi, 2 - Torino.

3) Mediante versamento sul c/c postale, intestato a Tesoreria della Regione Piemonte - piazza Castello, 165 - 10122 Torino, indicando chiaramente la causale del versamento, gli estremi della legge, numero e data della Determinazione.

b) ad effettuare il versamento sul Capitolo nº 2340 della Regione Piemonte della somma di euro 6.854,41, quale corrispettivo al rimboschimento di una superficie di mq. 34.564 così costituita:

- mq 2.937 di bosco (x 10 pari a mq 29.370).

- mq 5.194 di terreno non boscato di nuova trasformazione.

- Non viene calcolato il corrispettivo di rimboschimento sulla superficie di mq 24.853 in quanto si tratta di area già utilizzata come pista da sci.

Sono fatti salvi i diritti e gli interessi di terzi, le competenze di altri Organi, Amministrazioni od Enti con particolare riferimento alle autorizzazioni da ottenersi ai sensi del D.lgs. del 29.10.1999, nº 490, articolo 146 lettera g).

E’ fatta salva la possibilità di dettare ulteriori prescrizioni qualora se ne accertasse la necessità.

Eventuali violazioni e/o omissioni dei disposti della presente Determinazione saranno perseguite a termine delle leggi vigenti.

Il Direttore regionale
Nino Berger