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Bollettino Ufficiale n. 43 del 23 / 10 / 2003

Deliberazione del Consiglio Regionale 30 settembre 2003, n. 341 - 30822

Leggi regionali 16/1995 e 5/2001. Programma triennale 2003 - 2005 degli interventi regionali per i giovani

(omissis)

Il Consiglio regionale

(omissis)

delibera

di approvare il programma triennale 2003-2005 degli interventi regionali per i giovani, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante.

Allegato

L.r. 16/1995 e 5/2001

POLITICHE GIOVANILI
PROGRAMMA TRIENNALE 2003-2005
DEGLI INTERVENTI REGIONALI PER I GIOVANI

PREMESSA

Con la presentazione del Programma triennale 2003-2005 inizia una fase del tutto nuova per le politiche di intervento a favore dei giovani, attuate dalla Regione Piemonte, rispetto a quelle seguite a partire dalla approvazione della l.r.16/1995.

La l.r. 16/1995 prevedeva infatti che la Giunta regionale predisponesse un Piano annuale di interventi da sottoporre all’approvazione da parte del Consiglio regionale.

La l.r 5/2001 di modifica e integrazione della l.r 44/2000, dà compiuta attuazione alla delega agli enti Locali, secondo quanto disposto dal d.lgs. 112/1998, e, per quanto riguarda le deleghe in materia di politiche giovanili, in assenza di una legge quadro nazionale, stabilisce i principi generali per avviare il processo di programmazione pluriennale con il concorso dei diversi livelli istituzionali, Regione, province, comuni, ed altri enti locali, e definisce inoltre indirizzi per la partecipazione giovanile e le sue forme di rappresentanza ai vari livelli decisionali della comunità regionale.

Il quadro legislativo è pertanto costituito dalla l.r. 16/1995, che deve tenere conto dei principi generali stabiliti dalla l.r. 5/2001. Attualmente sono all’esame della competente Commissione consiliare alcune proposte di legge di modifica della l.r. 16/1995 Si deve quindi ritenere che si giunga prossimamente alla approvazione di una nuova legge regionale in materia, che recepisca i principi e gli indirizzi dettati dalla normativa di delega.

Già con i Piani annuali a partire dal 2000, si era in parte anticipato lo spirito del decentramento, con la collaborazione delle province nella gestione dei progetti di intervento presentati da enti locali, associazioni e cooperative giovanili, ai sensi dell’art. 5 della l.r. 16/1995, e nell’avvio della realizzazione di un Osservatorio sulla condizione giovanile, fondato sulla costruzione di una rete con il concorso delle province medesime.

Gli interventi della Regione a favore dei giovani non si esauriscono però con le azioni previste e finanziate dalla l.r. 16/1995 negli anni passati e con gli interventi contenuti nel presente piano triennale. E’ infatti ben poca cosa la disponibilità dei fondi stanziati per l’attuazione della l.r. 16/1995, rispetto alle somme ben più consistenti, che vengono spese a favore dei giovani, relative a fondi di altre leggi regionali di settore.

Si riportano di seguito alcuni riferimenti agli interventi regionali nelle varie materie di settore che riguardano i giovani.

POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Gran parte delle attività della Regione Piemonte riguardanti la formazione professionale e il lavoro sono rivolte ad affrontare il problema disoccupazione, che coinvolge anche i giovani, ma non solo, a cui si fa fronte con gli strumenti delle leggi regionali di settore ed il Programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo 2000-2006.

Per quanto concerne in particolare lo sviluppo dell’imprenditorialità, si fa riferimento ai provvedimenti attuativi delle l.r. 28/1993 e 22/1997, 67/1994, l. 215/1992 e ai programmi del Fondo Sociale Europeo Asse D, Misura D3, Linee di intervento 1-2-3, e Asse E, misura E1, linee di intervento 1 e 2.

Per facilitare i giovani nella scelta del loro orientamento professionale, è stata predisposta una delibera quadro per le province per sostenerli nelle loro scelte riguardo il percorso formativo ed il lavoro, ed è stata realizzata una guida per l’orientamento distribuita agli uffici di comunicazione per il pubblico, centri per l’impiego, informagiovani e distretti scolastici.

Gli interventi concernenti le politiche attive per l’occupazione, volte ad affrontare il problema di disoccupazione, fanno riferimento al relativo Programma Operativo regionale, con l’assegnazione alle province di oltre Euro 37 milioni, per rendere pienamente operativi i Centri per l’Impiego distribuiti sul territorio piemontese, attivando anche nuovi servizi, soprattutto nei comuni minori, per avvicinare domanda e offerta.

Per quanto riguarda la formazione professionale, la Regione attiva corsi finalizzati all’inserimento lavorativo, secondo le “Direttive” previste dalla l.r. 63/1995.

Inoltre, per coniugare le esigenze del mercato del lavoro a quelle del sistema delle imprese piemontesi, sono previste iniziative formative strettamente connesse ai fabbisogni di professionalità espressi direttamente dalle imprese.

POLITICHE PER L’ISTRUZIONE

Le sfide poste dalla società della conoscenza portano i giovani a esprimere nuove domande e bisogni formativi a cui occorre dar risposta in spazi e in forme articolate.

Sui futuri programmi europei in tema di istruzione, formazione e gioventù - che avranno corso dal 2007 - si stanno delineando prospettive di cooperazione nel settore della gioventù che vanno adeguate alla mutata condizione giovanile, mettendo in primo piano la partecipazione, anzi il protagonismo dei giovani.

Come pure si sta profilando un orizzonte di lavoro e nuove iniziative sia nella direzione dell’utilizzo delle tecnologie informatiche e dell’e-learning, sia nell’ulteriore sviluppo di internet, delle risorse multimediali e in genere delle infrastrutture didattiche, e tra gli indirizzi sta emergendo con forza anche quello di realizzare approcci integrati e non più distinti - come avviene ora - nelle azioni per l’istruzione, la formazione professionale e la gioventù.

Per stare al passo con i mutamenti economici, sociali, culturali e tecnologici propri di una società complessa e con le esigenze di apprendimento lungo tutto l’arco della vita e di mobilità occupazionale, l’istruzione e la formazione devono sempre più intercettare la domanda ed essere in grado di dare un’offerta diversificata rispetto alle vocazioni, alle attitudini, alle capacità e ai percorsi di vita di ciascuno, affinché i giovani ottengano il successo formativo, accrescano le conoscenze e le competenze, sviluppino il senso della cittadinanza attiva e il rispetto delle differenze e dei diversi modelli culturali.

Si deve quindi operare per allargare le opportunità di scelta di istruzione e di formazione, arricchire i percorsi formativi e l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro nazionale ed europeo, migliorare la qualità dell’apprendimento e dei sistemi scuola e formazione e, conseguentemente, mettere a punto strumenti di collegamento tra i sistemi stessi.

La situazione descritta sta emergendo non solo dalle linee e azioni formulate a livello europeo, ma anche dai processi di riforma del sistema educativo in atto nel Paese in cui la scuola e la formazione sono uno degli assi portanti della politica riformatrice e di innovazione. Ed è quanto l’Amministrazione regionale sta impostando e realizzando per qualificare e accrescere l’offerta formativa a favore dei giovani.

Le azioni regionali programmate in tal senso riguardano, in particolare:

- la diffusione e lo sviluppo dell’uso dell’Information and Communication Technology (ICT) nel sistema scolastico del Piemonte attraverso l’accordo di programmazione negoziata tra Regione, Direzione regionale MIUR, ANCI, UPP e Fondazione CRT, con l’obiettivo di sviluppare politiche di promozione della società dell’informazione e della conoscenza e progetti finalizzati all’e-learning e all’innovazione della didattica;

- l’adesione a programmi di iniziativa comunitaria Interreg per stage di studenti presso aziende e di programmi di scambi scolastici con la Francia;

- la realizzazione di analisi per verificare gli apprendimenti degli studenti attraverso l’applicazione di metodologie internazionali con l’obiettivo prioritario di valutare in che misura i giovani che concludono la scuola dell’obbligo o si avvicinano alla fine del ciclo obbligatorio abbiano acquisito le conoscenze e le capacità necessarie per svolgere un ruolo attivo nella società.

L’ultima azione si inserirà in particolare nella inchiesta PISA dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che sarà estesa anche ad un campione di scuole del Piemonte per verificare il livello raggiunto dagli studenti.

La Regione dovrà in particolare delineare azioni e strumenti per far sì che il sistema di istruzione e formazione operi concretamente per:

- ridurre il tasso di giovani che abbandonano prematuramente gli studi e che non continuano la formazione;

- assicurare un aumento dei laureati specie nel campo scientifico e tecnologico;

- accrescere la percentuale di giovani che abbiano completato gli studi secondari e il tasso di partecipazione all’istruzione e alla formazione permanente nell’arco della vita;

- ridurre la percentuale di quindicenni con livelli scolastici non adeguati nelle competenze chiave (lettura, matematica, alfabetizzazione scientifica, lingue straniere, competenze nelle tecnologie di comunicazione e informazione, metodo di studio, spirito d’impresa, cultura generale) come prospetta l’analisi PISA.

POLITICHE CULTURALI

Attività culturali

Se in campo culturale poco o nulla può considerarsi consolidato, in virtù del fatto che la cultura e le culture sono espressione della vita di tutti e di ciascuno e del suo continuo fluire e mutare, le politiche culturali rivolte espressamente ai giovani devono tener conto ancor più di questo elemento: la ricerca, la sperimentazione, le contaminazioni dei linguaggi, i territori di confine delle forme espressive, e quant’altro fa parte del bagaglio creativo delle nuove generazioni costituiscono i punti di riferimento da cui muovere per impostare iniziative destinate a far crescere sul piano culturale e formativo gli adulti di domani.

La creazione di sistemi e reti capaci di un’offerta articolata in cui le manifestazioni e gli eventi abbiano una visibilità non occasionale, ma possano esser colti anche come elementi di un percorso destinato alla formazione culturale, dovrebbe contribuire ad avvicinare i giovani a forme di cultura che, al momento, vedono una loro scarsa partecipazione. Per modificare questa situazione il dialogo aperto tra mondo della scuola e della promozione culturale dovrà arricchirsi ed irrobustirsi sempre di più in una prospettiva di scambio continuo e di superamento degli ambiti tradizionalmente consolidati.

In ambito culturale la politica della Regione è orientata a promuovere iniziative che favoriscano e stimolino la creatività giovanile attraverso forme e linguaggi diversi, non sempre distinti e rigidamente separati proprio in virtù della tendenza, soprattutto nell’universo giovanile, ad approcci multidisciplinari in campo espressivo ed artistico.

L’apertura di spazi al protagonismo giovanile riguarda tutte le forme della fruizione e della produzione musicale, valorizzando anche le esperienze di orchestre e complessi strumentali classici nei campi della musica “colta” e della ricerca musicale.

Accanto alla risposta ai bisogni ed alle esigenze dell’universo giovanile, si vuole attuare una serie di iniziative destinate, almeno in parte, a far cadere alcune barriere che dividono il pubblico dei fruitori delle iniziative di promozione culturale promosse e sostenute dalla Regione.

Obiettivo della Regione è anche sostenere manifestazioni ed iniziative per la formazione del pubblico e l’accrescimento della cultura giovanile nel campo del cinema giovanile, del rapporto cinema/scuola, del teatro e i suoi linguaggi che vengano proposti in forma di spettacoli, laboratori per studenti e insegnanti, produzioni destinati alla fascia giovanile, nonché altre forma di espressività artistica, quali la scultura, la creatività attraverso il fumetto, la fotografia, attraverso concorsi, corsi-laboratorio, esposizioni.

Per favorire lo sviluppo della creatività e della autonoma espressività dei giovani è importante sostenere le attività che nascono nei luoghi di aggregazione “tradizionali”, quali oratori o centri sociali, o in nuovi luoghi, in cui viene sperimentata l’autogestione in campo culturale, artistico, ludico.

Creatività giovanile

Si tratta di iniziative finalizzate a promuovere la creatività giovanile attraverso forme e linguaggi diversi, non sempre distinti e rigidamente separati proprio in virtù della tendenza, soprattutto nell’universo giovanile, ad approcci multidisciplinari in campo espressivo ed artistico.

In questa dimensione si collocano due progetti specifici (BIG e GAI) e diverse manifestazioni realizzate col sostegno determinante della Regione.

La Rassegna BIG (Biennale Internazionale di Creatività Giovanile), nell’ultima edizione svoltasi nel 2002, ha visto la partecipazione di circa trecento giovani artisti provenienti da vari paesi europei, che hanno confrontato linguaggi creativi e forme espressive nelle più diverse discipline: arti visive, cinema, architettura, design, moda, musica, scrittura e gastronomia. Serate letterarie, concerti, workshop, seminari, spettacoli e performance di vario genere hanno animato Torino e il Piemonte con numerose iniziative ed avvenimenti che hanno visto anche la partecipazione delle più importanti istituzioni culturali nazionali ed internazionali.

La GAI (Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani), è costituita da numerose amministrazioni locali, documenta attività, offre servizi, organizza opportunità formative e promozionali a favore dei giovani che operano nel campo della creatività, delle arti e dello spettacolo.

Il festival musicale Tavagnasco Rock, organizzato da quattordici anni dall’Associazione Spazio Futuro, si è affermato nel tempo come uno dei principali appuntamenti nazionali dedicati a quel genere di musica.

Per giovani e giovanissimi studenti che si cimentano con i linguaggi audiovisivi sono state realizzate con grande successo tre edizioni della manifestazione “Sottodiciotto filmfestival”.

“Proposte” è un’iniziativa consolidata nel tempo che offre a giovani artisti la possibilità di esporre in forma temporanea le loro produzioni artistiche.

Manifestazioni ed iniziative per la formazione del pubblico e l’accrescimento della cultura giovanile

In questa tipologia di interventi si collocano diverse iniziative realizzate direttamente dalla Regione o col suo determinante sostegno, indirizzate ad offrire opportunità di crescita culturale, a volte anche grazie a specifici percorsi formativi, soprattutto per il mondo giovanile.

Il festival internazionale “Torino film festival Cinema Giovani” è nato vent’anni fa per promuovere le produzioni di giovani cineasti sconosciuti al grande pubblico e di norma non inseriti nei tradizionali circuiti di distribuzione cinematografica. La manifestazione si caratterizza ormai da diversi anni come uno tra i più importanti appuntamenti di cultura cinematografica d’Europa e annovera tra il pubblico soprattutto giovani studenti delle scuole superiori e delle Università.

Con il progetto “Cinema e scuola”, da diversi anni si realizzano momenti di formazione per gli insegnanti e gli studenti dedicati al linguaggio e alla cultura cinematografica.

Per quanto riguarda il teatro e i suoi linguaggi, con il progetto “Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte” vengono proposti spettacoli, laboratori per studenti e insegnanti, realizzando un’offerta qualitativa e quantitativa per le giovani generazioni tra le migliori nel nostro paese.

Accademie e scuole di alto perfezionamento musicale svolgono attività finalizzate a un completamento del percorso formativo e a specifici approfondimenti specialistici, oltre alla creazione di concrete opportunità di inserimento professionale nel mondo della musica. E’ questo il caso dei corsi di formazione orchestrale barocca dell’Accademia Montis Regalis di Mondovì, della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale Città di Saluzzo, con attività corsuale estesa anche alla formazione superiore nelle tecnologie del suono, dell’Accademia Perosi di Biella, e dei Corsi di canto lirico e da camera dell’Accademia della Voce di Torino.

Per la promozione dell’arte giovanile si sostiene una serie di attività interdisciplinari volte a valorizzare le potenzialità creative presenti nella nostra regione. Le iniziative sono il concorso di scultura della Fondazione Peano di Cuneo e il Premio Casorati, rivolti agli allievi delle accademie e dei licei artistici; concorsi, corsi-laboratorio, esposizioni dedicate al fumetto; il concorso fotografico nazionale “Montagna”, riservato ai giovani e inserito nelle attività promosse dal GAI.

Il mondo giovanile è alla ricerca di spazi di aggregazione che consentano lo sviluppo di occasioni di confronto e crescita culturale di tutti quei soggetti che rivendicano un ruolo attivo, costruttivo e creativo nella società contemporanea. Per rispondere alla richiesta da parte dei giovani di spazi in cui sviluppare attività auto gestite la Regione si è dotata del regolamento regionale del 7 febbraio 2003, n. 3, che regolamenta gli interventi regionali a sostegno del recupero e l’ammodernamento di strutture o immobili destinati a sedi per attività culturali, didattiche, pedagogiche e di spettacolo riferite in particolare all’ambito giovanile.

Una attenzione particolare va rivolta ad “Experimenta”, che, pur rivolgendosi a tutte le fasce d’età, trova nei giovani degli interlocutori privilegiati in quanto i temi di volta in volta affrontati e i linguaggi interattivi adottati paiono particolarmente adatti a coinvolgere la popolazione giovanile.

Per le politiche culturali riferite alla fascia giovanile la Regione impegna una somma pari a circa Euro 4 milioni.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Con il riparto del fondo lotta alla droga, (D.P.R. 309/1990 e legge 45/1999), vengono finanziati progetti di prevenzione prevalentemente indirizzati al cosiddetto “disagio giovanile”.

Le finalità dell’azione di prevenzione, specificate dall’azione A del bando 2000, erano le seguenti:

- Programmi di prevenzione primaria finalizzata al contrasto delle dipendenze da sostanze psicoattive.

- Progetti di prevenzione primaria a livello territoriale - cosiddetti community based - quali interventi di protezione sociale in aree di disagio giovanile ed insufficiente presenza di servizi sociali; programmi d’informazione sul rischio dell’uso di sostanze, attraverso media, streetwalkers, mezzi mobili sul territorio.

- Progetti di prevenzione primaria e d’educazione alla salute a livello di scuola - cosiddetti school based - quali programmi di promozione della salute e di contrasto alle dipendenze rivolti agli studenti attraverso i Centri d’Informazione e Consulenza - CIC - (articolo 106 D.P.R. 309/1990).

- Programmi di formazione/informazione a livello scolastico, anche attraverso il coinvolgimento di genitori e degli insegnanti, programmi di sviluppo di abilità sociali per il contrasto delle dipendenze.

Per quel che riguarda l’anno 2003, sull’azione A, sono stati presentati 116 progetti, di cui 99 ammissibili alla valutazione.

Il bilancio regionale per l’anno 2003 ha stanziato per il finanziamento delle azioni finalizzate alla lotta alla droga la somma di Euro 2.056.106,11.

POLITICHE SOCIALI

Per la formazione della personalità dei giovani, è importante agire anche nella fascia di età adolescenziale che precede l’età giovanile.

Lo strumento legislativo principale di cui ci si avvale è la l. 285/1997 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza), per la cui attuazione vengono realizzati Piani territoriali d’intervento a carattere provinciale volti al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione minorile.

Gli obiettivi prioritari individuati dall’amministrazione regionale previsti con i bandi di accesso ai finanziamenti, del 1° triennio 1998/2001 e del 2° triennio 2001/2003, sono:

- la promozione di attività di prevenzione diffusa, volte a:

1) valorizzare e sviluppare le forme di aggregazione spontanea ed i processi di socializzazione dei minori;

2) riconoscere i minori quali soggetti titolari di diritti, ma anche portatori di proprie istanze nella vita politico-istituzionale e sociale della comunità;

3) favorire la partecipazione attiva dei minori alla progettazione, al miglioramento e alla fruizione consapevole dell’ambiente urbano e naturale

- il miglioramento della qualità dei servizi e degli interventi fondamentali con cui affrontare le situazioni emergenziali e la sperimentazione e diffusione sul territorio regionale di servizi innovativi a livello locale, rivolti alla prima infanzia, ai bambini ed alle famiglie, alla fascia pre-adolescenziale ed adolescenziale.

Per il triennio 2001/2003 sono stati assegnati Euro 15.920.842,44, per la realizzazione di n. 275 progetti. Di essi il 15% comprende interventi rivolti esclusivamente alla popolazione 11/17 anni.

In attuazione di quanto previsto dalla l. 451/1997, sono state attivate nel corso dell’anno 2001 le procedure finalizzate alla costituzione dell’Osservatorio regionale Infanzia ed Adolescenza, che si propone di fornire una serie di informazioni sempre più dettagliate sulla popolazione minorile, quale supporto per quanti, ai diversi livelli di responsabilità politica, istituzionale, sociale e culturale si occupano di infanzia ed adolescenza.

L’Osservatorio realizza le proprie attività attraverso otto postazioni locali, presso ciascuna amministrazione provinciale, in collegamento informatizzato con la sede centrale regionale dell’Assessorato alle politiche sociali che, a sua volta, è collegata in rete con l’Osservatorio nazionale, che ha sede al Centro nazionale di documentazione e analisi sull’Infanzia e l’Adolescenza.

Gli investimenti messi in campo per il 2003 ammontano a Euro 972.000,00.

SERVIZIO CIVILE

Il servizio civile svolto dagli obiettori di coscienza costituisce un’opportunità che la Regione intende cogliere e sviluppare, sostenendo l’utilizzo degli obiettori di coscienza in servizio civile attraverso l’avvio di un progetto per la “costituzione della sede regionale dell’Ufficio nazionale per il servizio civile” (l. 230/1998) e per l’attuazione di un progetto di “servizio civile volontario all’estero” (l. 64/2001 e d.lgs. 77/2002).

La legge 8 luglio 1998 n. 230 ha istituito l’Ufficio nazionale per il servizio civile al fine di verificare la consistenza e le modalità di prestazione del servizio civile, nonché di curare la formazione degli obiettori e di predisporre un servizio informativo permanente accompagnato da campagne di informazione mirate.

Sulla base del D.P.R. 28 luglio 1999, n. 352, che prevede che l’Ufficio nazionale, per lo svolgimento dei propri compiti, possa avvalersi di sedi regionali ubicate presso le Regioni, previa stipula di apposite convenzioni, la Regione Piemonte ha stipulato un’apposita convenzione con l’Ufficio nazionale per porre a disposizione proprie risorse di beni immobili e strumentali per sostenere la costituzione della sede regionale, che vuole essere un punto di riferimento ed offrire i servizi e le risposte alle esigenze degli obiettori e degli enti che intendono fruire del Servizio civile.

Sarà pertanto cura della Regione, compatibilmente con le proprie risorse finanziarie, di concorrere con le proprie banche dati alla formazione, sviluppo ed aggiornamento di un sistema di monitoraggio degli enti esistenti sul territorio e della loro capacità operativa e della dimensione quantitativa e qualitativa del fenomeno, di contribuire alla programmazione annuale dell’Ufficio nazionale, di realizzare un sistema di informazione permanente e di campagne informative per dare visibilità al servizio civile, di partecipare all’accertamento della consistenza, delle modalità di prestazione, del rispetto delle convenzioni e dei progetti di impiego e di porre in atto in generale tutte le iniziative idonee a favorire i giovani nella scelta e nell’espletamento del servizio civile.

La legislazione vigente in materia di servizio civile prevede che, quando terminerà la fase transitoria e si giungerà ad un’unica forma di servizio civile, questo si potrà svolgere anche all’estero.

La Regione Piemonte intende attivare direttamente, o supportare, progetti ed iniziative coerenti con le finalità sopra citate ed in particolare per i prossimi anni sviluppare un progetto di servizio civile all’estero per un consistente numero di giovani, in particolare ragazze.

La Regione ha in corso un progetto volto allo sviluppo delle relazioni con le Comunità dei piemontesi all’estero, inviando i giovani nelle città ove hanno sede tali comunità per svolgere analisi della realtà locale, di creazione e aggiornamento di banche dati sulla consistenza e le caratteristiche dell’emigrazione piemontese, e alla sperimentazione di iniziative di cooperazione con altre regioni europee.

Con questo progetto il Piemonte vuole dare un segno forte del proprio impegno nell’attuare la nuova legge e nell’utilizzare da subito le sue novità consistenti nell’accesso delle giovani donne al servizio civile e nella possibilità di spendere all’estero il servizio alla collettività.

L’apertura del servizio civile all’estero, e in primo luogo in Europa, può costituire un esempio utile ad aprire la strada al sorgere di un vero e proprio servizio civile europeo.

Per il servizio civile all’estero si prevede di spendere nel 2003 la somma di Euro 50.000,00.

POLITICHE PER LA PROMOZIONE E LA EDUCAZIONE ALLA PRATICA SPORTIVA

La Regione attua una pluralità di iniziative volte a promuovere la pratica sportiva da parte dei giovani, attraverso le scuole e l’Università.

Nelle scuole elementari del Piemonte la Regione finanzia il Progetto “Attività Motoria e sportiva nella scuola elementare”, mettendo a disposizione un consulente per le attività motorie.

Per studenti iscritti a corsi di diploma o laurea presso l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e il Politecnico di Torino, la Regione Piemonte e il C.U.S. bandiscono un concorso per borse di studio per meriti sportivi e didattici. Tali Borse di studio sono assegnate a giovani, con limite massimo di 27 anni di età, che si siano distinti in sede internazionale e nazionale in attività sportive universitarie e federali.

Il “Progetto educativo sci Regione Piemonte” ha come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione scolastica alla cultura della montagna, all’educazione civica, alla pratica degli sport invernali e all’evento olimpico del 2006. Vengono pertanto svolti anche incontri e seminari sulle tematiche educative, turistiche e culturali quali sport pulito, attività eco-sportive, educazione civica, ambiente alpino, osservare la montagna, l’uomo e la montagna. Il progetto coinvolge nell’anno 2003 circa 9.000 alunni delle scuole elementari, medie inferiori, medie superiori piemontesi.

Si svolge nelle seguenti stazioni di sci: Domo Bianca/ Valdossola, Mottarone, Alagna Valsesia, Bielmonte, Ala di Stura/Usseglio, Bardonecchia, Sestriere/Pragelato, Prali, Artesina/Pratonevoso.

Nell’ambito del progetto denominato “I licei della neve”, la Regione contribuisce all’attuazione di Programmi in cui interagiscono il mondo della scuola e dell’attività sportiva agonistica (discipline invernali). Si offre così agli allievi interessati la possibilità di frequentare una scuola Statale improntata ad una formazione sportiva di livello, nonché mirata ad una preparazione professionale per tecnici ed operatori turistici, pronti a rispondere alle esigenze del settore dello sport ed in grado di sperimentare nuove forme di promozione sportiva.

In particolare gli obbiettivi dei progetti sono:

- realizzazione di una nuova campagna di sperimentazione nella promozione sportiva;

- miglioramento degli interventi nella pratica degli sport invernali tra i giovani in età scolare;

- flessibilità nel percorso curricolare scolastico;

- valorizzazione del territorio montano;

- creazione di nuove occasioni di lavoro in ambito turistico sportivo.

I programmi vengono realizzati nei seguenti Istituti superiori:

- Istituto Magistrale Statale “E. De Amicis”, sezione di Limone Piemonte (CN), in collaborazione con la Civica Istituzione “Ski College - Limone Piemonte” - Progetto sportivo agonistico per la qualificazione professionale degli operatori turistici invernali - in pista... progettando il 2006

- Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi”, Domodossola (VB) - “Progetto di educazione scolastica e sportiva - aspettando Torino 2006" - preparazione di operatori invernali per l’evento olimpico e le stazioni del territorio

- Istituto di Istruzione Superiore Statale “Des Ambrois” di Oulx (TO) - Progetto didattico sportivo “Scuola - Sport”

Nella prospettiva dell’importante evento dei giochi olimpici del 2006, per formare un vivaio di giovani atleti, a partire dall’anno 2000 è stata avviata un’iniziativa di corresponsione di borse di studio, denominata “Piemonte 2006", volta alla promozione degli sport invernali. Sono destinatari dell’iniziativa i giovani di età compresa tra 16-20 anni (categoria giovani) e di età compresa tra 14-15 anni (categoria allievi), in possesso di specifici requisiti e nell’ambito delle seguenti specialità: sci alpino, sci di fondo, biathlon, snow board, slittino, bob e skeleton.

Viene continuato e ampliato nell’anno 2003 un progetto di promozione degli sport invernali attuato dal Comitato Federazione Italiana Sport Invernali Alpi Occidentali, che comprende attività di sponsorizzazione e sevizi promo-pubblicitari rivolte alla veicolazione del marchio Regione Piemonte e della campagna Istituzionale “Sport pulito” in prospettiva dei giochi olimpici del 2006.

Il Comitato Regionale AOC della Federazione Italiana Sport Invernali, nell’ambito dei suoi fini istituzionali, promuove ed organizza, con la collaborazione delle Società affiliate e dei Comitati Provinciali FISI, un programma di formazione agonistica per motivare e selezionare, su una base la più ampia possibile, futuri potenziali atleti piemontesi in proiezione delle Olimpiadi 2006, nonché per diffondere a livello mondiale ed Internazionale l’immagine delle nostre squadre regionali affiancate a quella della Regione Piemonte.

La fascia di età direttamente coinvolta è quella dei 16-20 anni, le squadre Regionali prese in considerazione sono quelle di Sci Alpino, Fondo, Biathlon, Snowboard, Bob, Slittino, Skeleton, per un totale circa di 80 atleti.

Inoltre la Regione, con la l.r. 93/1995 prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto alle associazioni e società sportive, alle federazioni, agli enti di promozione sportiva ed al CONI, con particolare attenzione alle attività di promozione sportiva realizzate in favore della popolazione in età scolare, di comune accordo con le Istituzioni scolastiche. Le modalità di accesso prevedono bandi annuali, approvati dalla Giunta regionale che definiscano le priorità, i criteri di valutazione, ed eventuali riserve di budget, per il sostegno attraverso contributi, delle spese ritenute ammissibili.

Le risorse impegnate dal Settore Sport nel 2002 a favore della pratica sportiva dei giovani e della popolazione in età scolare, sono ammontate a Euro 2.510.452,00. Tale somma comprende sia la spesa contributiva che quella diretta.

POLITICHE GIOVANILI IN AGRICOLTURA

Fin dalla fine degli anni ‘70 la Regione Piemonte attua una serie di politiche per favorire l’attività dei giovani in agricoltura, rivolte sia ai giovani già attivi quali titolari di azienda agricola, sia ai giovani che non sono ancora agricoltori e che intendono diventarlo, creando una nuova azienda agricola oppure rilevando una azienda già esistente da un anziano che intende cessare l’attività.

A partire dalla metà degli anni ‘80 l’attuazione di tali politiche avviene tramite l’applicazione di regolamenti comunitari, ed è quindi legata ai cicli di programmazione comunitaria.

Il Piano di Sviluppo Rurale attualmente in vigore (e che è attuazione del Regolamento CE 1257/1999) copre gli anni dal 2000 al 2006.

Gli interventi che riguardano le politiche per i giovani sono:

1. contributi per gli investimenti per il miglioramento delle aziende agricole (denominazione ufficiale: Misura A - “Sostegno agli investimenti delle aziende agricole”) - Euro 150 milioni

2. aiuto all’insediamento di giovani in agricoltura ed alla creazione di nuova impresa agricola (denominazione ufficiale: Misura B - “Aiuti all’insediamento di giovani in agricoltura”) - Euro 100 milioni

3. contributi per lo sviluppo dell’agriturismo (denominazione ufficiale: Misura P “Diversificazione delle attività del settore agricolo e delle attività affini allo scopo di sviluppare attività plurime o fonti alternative di reddito”) - Euro 15 milioni.

In applicazione della legge regionale 8 luglio 1999 n. 17 (Riordino delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca) la Regione ha trasferito alle Province la competenza ad emanare i bandi di apertura per la presentazione delle domande.

CAMPAGNE INFORMATIVE

Particolare importanza è stata attribuita alla campagna di comunicazione “Io sono indipendente”, che si propone di aumentare nei giovani la capacità di valutare correttamente i rischi conseguenti a diversi stili di vita.

La campagna si è articolata su tre differenti livelli di comunicazione.

Il livello istituzionale si è avvalso di mezzi di comunicazione tradizionale (affissione, spot, cinema), con la finalità di proporre piaceri altrettanto forti emotivamente quali l’amarsi, il lasciarsi catturare dalla musica, il partecipare ad una manifestazione sportiva.

Il secondo livello è di tipo preventivo ed è stato affrontato in stretta collaborazione con l’Epat ed il Silb (Società Italia Locali da Ballo); la Carta Qualità che è stata sottoscritta da un gran numero di discoteche, consentirà ai giovani di ballare e divertirsi in un ambiente più protetto dal punto di vista della salute (acqua a prezzi convenzionati, adeguata ventilazione, zona chill out, snack alla seconda consumazione di superalcolici), accorgimenti che migliorano la qualità dei luoghi della notte.

Il terzo livello di comunicazione affrontato dalla campagna è quello informativo; sono stati prodotti alcuni strumenti innovativi, che offrono ai giovani una realtà in cui vivono ma che non riescono a vedere con il sufficiente distacco per poterne maturare delle scelte consapevoli.

La campagna di comunicazione, giunta al suo terzo anno, ha un costo di Euro 309.000,00, finanziati sulla legge 18 febbraio 1999 n. 45 (Disposizioni per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze).

INIZIATIVE DELLA CONSULTA REGIONALE DEI GIOVANI

La Consulta regionale dei Giovani, organo permanente di proposizione e di consultazione della Regione Piemonte sulle tematiche inerenti alla condizione giovanile, istituita nel 1996, ha tra le sue finalità quella di proporre progetti, ricerche, incontri e dibattiti pubblici sui temi attinenti la condizione giovanile.

Per l’anno 2003, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha approvato le seguenti iniziative:

- riedizione del corso di formazione “Per i Giovani nella Res Publica”.

Il corso di formazione, così come per la prima edizione, è rivolto ai giovani che già operano come eletti o come amministratori negli enti locali o che sono interessati ad avvicinarsi alla politica portando il loro contributo e le loro esperienze.

- Convegno sul tema “Scuola e servizio civile volontario”.

In collaborazione con l’Assessorato regionale per le politiche sociali, il Ministero della pubblica istruzione e del Forum del volontariato e la Fondazione San Paolo. La discussione sul progetto è in fase avanzata e la sua realizzazione condizionata dalla decisione finale del Ministero della P.I.

- In occasione del Salone del Libro, sono previsti la realizzazione di uno stand in collaborazione con l’Università nel quale diffondere il materiale del “Tavolo permanente”, l’incontro con gli Assessori alle politiche giovanili per presentare la “guida all’associazionismo” e la collocazione di una colonna quale info-point informatico sulle attività della Consulta Giovani e del Settore. Sono stati avviati contatti informali con l’Università per verificarne la disponibilità alla collaborazione.

- Seminario residenziale di formazione per i giovani sul tema de “La discriminazione”. In collaborazione con il Comitato Resistenza Costituzione ed Amnesty International.

- Studio di fattibilità relativo alla istituzione di un “premio” nel quadro dell’attività del “Grinzane Cavour”.

- “Contro la tortura”. Convegni itineranti in collaborazione con Amnesty International. Da realizzare a seguito di richiesta e con destinatari privilegiati gli Istituti scolastici.

- Partecipazione al gruppo di lavoro dell’Osservatorio sulla Convenzione europea presso il Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

- Partecipazione al Tavolo permanente “Consiglio Nazionale Giovani” presso il Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Tavolo è in fase di rinnovamento.

- Prosecuzione della collaborazione con gli uffici della Giunta regionale che si occupano di politiche giovanili. Da più parti è sorta l’esigenza di rivedere la l.r. 16/1995 per renderla più gestibile e più efficace.

- Convenzione Europea dei Giovani. In collaborazione con la Consulta Europea, con la Città e la Provincia di Torino.

LINEE DEL PROGRAMMA TRIENNALE 2003-2005

Per quanto concerne in particolare il programma triennale 2003-2005 attuativo della l.r. 16/1995, proseguendo le linee già tracciate con i precedenti piani annuali, si prevedono interventi a regia regionale, che per contenuti e ricadute debbono caratterizzare ed ispirare i piani annuali di attuazione del presente piano proposti dalle singole Province, e dovranno rappresentare la naturale evoluzione di quanto già realizzato negli anni precedenti, prevedendo un maggiore coinvolgimento del mondo giovanile nella loro attuazione.

LE AZIONI A REGIA REGIONALE

Le linee di intervento riguarderanno, da un lato la realizzazione o il mantenimento di servizi a favore del mondo giovanile, dall’altro campagne di sensibilizzazione per contrastare rischi di marginalità di fasce del mondo giovanile conseguenti a comportamenti a rischio.

Di seguito si elencano le singole azioni che si intendono realizzare nel triennio.

A) Osservatorio regionale permanente sulla condizione giovanile

Si prevede la costituzione, entro il 2005, dell’Osservatorio regionale permanente sulla condizione giovanile, che, partendo dagli spunti forniti dalle ricerche che l’IRES su richiesta della Regione Piemonte ha svolto negli anni precedenti, dovrà avere come finalità principale quella di fornire alla Regione le informazioni e i dati necessari alla progettazione degli interventi e alla programmazione delle politiche giovanili.

Per assolvere a tali finalità, le attività dell’Osservatorio dovranno orientarsi sui seguenti campi:

* ricerca sulla condizione giovanile e sulle politiche

* documentazione sulle politiche giovanili

* valutazione delle politiche esistenti

* creazione di una rete di osservatori con il territorio regionale.

Per quanto riguarda le attività di ricerca, l’Osservatorio si dovrà porre come il punto di riferimento principale per l’organizzazione e la realizzazione di ricerche sociali anche sul territorio, sui temi specifici legati alla condizione giovanile e che necessitano di un adeguato approfondimento e per i quali occorre realizzare apposite indagini specifiche.

L’Osservatorio dovrà pertanto essere punto di riferimento regionale per quanto riguarda la raccolta e l’archiviazione, sia informatica che cartacea, di tutti i dati e le informazioni riferibili alla condizione giovanile e all’attuazione delle politiche giovanili sul territorio regionale.

L’Osservatorio dovrà realizzare la valutazione delle politiche attuate a favore dei giovani, per fornire le necessarie informazioni sul livello di attuazione e di efficacia delle politiche stesse in atto.

L’Osservatorio regionale dovrà nella sua attività garantire una interazione con gli Osservatori già operanti su base provinciale, valorizzando l’esperienza di quelli già esistenti, e stimolandone l’attivazione nelle Province che ancora non si sono dotate di questi strumenti.

La Giunta regionale con proprio atto provvederà ad istituire l’Osservatorio sulla condizione giovanile dopo l’approvazione della legge di modifica della l.r. 16/1995 attualmente all’esame del Consiglio regionale, secondo le modalità dalla stessa previste.

In attesa della costituzione dell’Osservatorio è comunque fondamentale per la programmazione di una politica giovanile la raccolta di un maggior numero di informazioni sulle abitudini dei giovani sui loro comportamenti e sulle loro tendenze.

Per questa ragione si intendono sostenere iniziative e progetti che, realizzando ricerche sulla condizione giovanile, consentono di disporre di banche dati utili all’attività dell’Osservatorio Regionale sulla condizione giovanile.

In questo quadro si collocano i progetti “Osservatorio giovani” della Città di Pinerolo, e “Steadycam 3” del Sert di Alba.

Quest’ultimo progetto è stato sviluppato negli anni dal Sert di Alba con la realizzazione di un data base di materiali proposti da palinsesti televisivi anche satellitari che hanno attinenza con i minori e i giovani, in riferimento alle tematiche sociali e sanitarie. Si tratta di un patrimonio di dati utilizzabili per studi e ricerche. Il progetto Steadycam 3 si propone di implementare il data base migliorandone il software, creando un apposito sito web, in cui inserire il data base, rivedendone anche testi e immagini per renderli visibili sul sito.

Lo sviluppo del lavoro prevede anche la possibilità di collaborazioni con le Università per l’utilizzo del materiale, l’offerta di pacchetti formativi rivolti a studenti, operatori e decisori del settore.

Il progetto si configura come un valido strumento per destinatari che operano nel settore giovanile, in particolare per gli aspetti riguardanti comportamenti devianti e tossicodipendenze.

Se ne prevede l’implementazione con una azione diretta da parte della Regione, tenendo anche conto che la sua realizzazione può costituire una banca dati disponibile per le analisi e le ricerche del costituendo Osservatorio regionale permanente sulla condizione giovanile.

La previsione di spesa per l’anno 2003 ammonta a Euro 25.000,00.

B) Attività internazionali

Il Piemonte è una delle regioni italiane che presenta il maggior numero di progetti nell’ambito del Programma “Gioventù” dell’Unione Europea, che mira a contribuire alla realizzazione di un’Europa della conoscenza e a creare un momento di confronto europeo per lo sviluppo di politiche a favore dei giovani, incoraggiando il concetto di formazione lungo tutto l’arco della vita e sviluppando un quadro di riferimento di qualità per le attività educative al di fuori delle strutture ufficiali.

Gli obiettivi principali sono:

- -rafforzare il senso della solidarietà intensificando la partecipazione dei giovani ad attività transnazionali al servizio della collettività;

- promuovere il contributo attivo dei giovani alla costruzione europea attraverso la loro partecipazione a scambi transnazionali;

- incoraggiare lo spirito d’iniziativa e d’impresa, nonché la creatività dei giovani per consentire loro di integrarsi attivamente nella società, favorendo il riconoscimento del valore di un’esperienza di istruzione informale acquisita in un contesto europeo.

La rete regionale per gli scambi internazionali giovanili, costituita per la promozione del Programma Gioventù e composta da enti locali, associazioni/cooperative di giovani che realizzano attività giovanili internazionali, è lo strumento operativo che la Regione Piemonte utilizza per realizzare seminari, attività di informazione, percorsi formativi con la finalità di agevolare lo sviluppo dei progetti di mobilità internazionale e stimolare la diffusione della conoscenza dei programmi comunitari sul territorio regionale.

Nell’anno 2002 è stato attivato il sito web della REP, ed avviato i “lavori” per la creazione di un data-base degli scambi internazionali giovanili realizzati in Piemonte a partire dal 2001, nonché delle organizzazioni che li hanno promossi, che consentirà la loro messa in rete a livello regionale.

Nel corso del triennio 2003-2005 si intende “integrare” l’azione regionale di formazione e informazione a sostegno dei programmi dell’Unione Europea riguardanti i giovani con iniziative mirate a sviluppare la qualità e l’innovazione dei progetti, quali ad esempio: attività di documentazione (video e cartacea) degli scambi e utilizzo della “peer education” come strumento di disseminazione di buone pratiche, realizzazione di progetti pilota nell’ambito delle azioni 2,3 e 5 del Programma Gioventù.

In linea con gli indirizzi e le priorità (tematiche e geografiche) individuate dalla CE per l’attuazione del Programma Gioventù, gli obiettivi dell’azione regionale in relazione alle attività internazionali giovanili prevedono:

* coinvolgimento dei giovani con minori opportunità;

* diffusione, sviluppo, incremento della qualità dei progetti;

* sviluppo degli scambi con i paesi dell’area del mediterraneo e dell’allargamento;

* preparazione ai nuovi programmi europei dopo il 2006.

Gli interventi riguarderanno:

1. Formazione di nuovi operatori sui Programmi dell’UE riguardanti i giovani, attraverso:

* percorsi formativi per tutor Sve (servizio volontario europeo) e animatori di scambi internazionali

* sviluppo di un curriculum di competenze per le figure di “animatore di scambi internazionali” e “Tutor di volontari europei” (secondo le indicazioni della CE-Direzione Generale Istruzione e Cultura)

* presentazione dei risultati della mappatura dei progetti e delle organizzazioni nell’ambito di un evento regionale con la partecipazione dell’Agenzia nazionale Gioventù

* potenziamento data-base partner

* potenziamento della REP (mantenimento sito web, sviluppo contatti con potenziali nuovi partner, attività di coordinamento)

2. Sviluppo della qualità e dell’innovazione, attraverso:

* progetti-pilota relativi all’azione 2, 3 e 5 del Programma Gioventù

* progetto sperimentale sulla mobilità giovanile di soggetti portatori di handicap

* progetto sperimentale Euromed

* attivazione della funzione di controllo di qualità della Rep

3. Documentazione - promozione delle esperienze di mobilità internazionale giovanile, attraverso:

* laboratori di documentazione video (preparazione dei gruppi protagonisti degli scambi all’uso dello strumento visivo, elaborazione delle immagini realizzate dai giovani, interviste dopo lo scambio) e di documentazione cartacea a supporto di associazioni/gruppi/scuole che realizzano progetti di scambio nell’ambito dei programmi UE;

* uso dei video per azioni di promozione/divulgazione/valorizzazione e valutazione delle esperienze di scambio attraverso la “peer education” (azione di disseminazione);

* attività di documentazione e informazione (ricerca, elaborazione, diffusione di schede-Paese e dossier in forma cartacea e informatica) sui Paesi dell’allargamento e dell’area Euromed.

Per quanto concerne la politica riguardante gli scambi giovanili si prevede nel 2003 una spesa di Euro 97.721,44.

C) Sistema regionale di informazione ai giovani

L’attività svolta in questi anni dal Coordinamento regionale InformaGiovani Piemonte e Valle d’Aosta con il supporto fondamentale della Regione Piemonte ha permesso di sviluppare e consolidare il “sistema” regionale dei servizi informativi per i giovani, attraverso azioni e progetti sia di sostegno alle strutture e agli operatori che di riflessione ed elaborazione culturale sulle politiche informative e sugli aspetti professionali.

In questo ambito, la Città di Torino ha svolto, e si prevede continuerà a svolgere un ruolo importante di coordinamento nei confronti degli altri Comuni, attraverso la responsabilità della realizzazione delle attività del Coordinamento regionale, e la produzione e la fornitura di specifici prodotti informativi per i servizi forniti dalla rete, permettendo un elevato standard di offerta complessiva del sistema, nonché decisive economie di scala.

Gli assi strategici di intervento nel triennio 2003/2005 si possono così delineare:

1) sostegno strutturale alla rete dei servizi attraverso:

* Contributi agli enti locali per l’attivazione di Centri Informagiovani (spese di primo impianto)

* Sostegno alla diffusione della Banca Dati Giovani informatizzata realizzata dal Comune di Torino in collaborazione con altri grandi Comuni in ambito nazionale e del corpus completo delle 240 Schede Orientative, specifico prodotto ad uso degli InformaGiovani. Questi 2 strumenti, che attualmente sono distribuiti con software dedicato, saranno dal prossimo anno diffusi via Internet ai centri collegati, garantendo quindi una semplificazione nel loro utilizzo e la possibilità di accesso anche a realtà minori.

* Sviluppo di Centri significativi in raccordo con le Amministrazioni Provinciali che possano configurarsi come riferimento e coordinamento locale dei servizi Informagiovani

2) formazione degli operatori

L’attività formativa si è dimostrata elemento fondamentale di sviluppo e crescita del sistema regionale dei servizi. La formazione degli operatori innalza il livello qualitativo dei servizi ed ha una componente non secondaria di scambio e di conoscenza anche delle altre realtà che rafforza l’identità e la crescita professionale dei singoli operatori.

Proseguirà quindi l’azione formativa volta a garantire competenze di base e trasversali e momenti di approfondimento su tematiche specifiche.

Questa attività nel 2003 sarà affiancata da una specifica ricerca-azione, con opportune tecniche di coinvolgimento degli operatori stessi, per individuare e definire il profilo professionale e le competenze relative, nonché rilevare la complessità dei fabbisogni formativi, con la finalità di elaborare possibili linee di sviluppo, obiettivi e contenuti di un progetto formativo più ampio, da tradurre a medio termine in moduli formativi integrati con il sistema formativo regionale.

3) Qualità

Un fondamentale elemento di riferimento per tutto il sistema sotto il profilo degli standard qualitativi dei servizi e dei prodotti informativi offerti saranno i risultati del Progetto Qualità, avviato sulla base dello Studio-ricerca “Informagiovani e Qualità dei servizi” realizzato dal Coordinamento.

Il progetto sperimentale si concluderà nel 2003 con ricadute positive sull’intera rete regionale dei servizi Informagiovani. Infatti i risultati del progetto avranno un’incidenza diretta sui 4 servizi pilota in cui è direttamente applicato in termini di miglioramento organizzativo ed elaborazione di Carte del Servizio e potranno costituire la base di riflessione per l’elaborazione di una eventuale carta regionale di indirizzo sugli standard qualitativi dei servizi Informagiovani.

Nel corso del triennio si può prevedere quindi una fase di verifica dei risultati del progetto, in particolare i sistemi di gestione qualità nei quattro servizi pilota, indicativamente lungo il 2004, con contestuale riflessione e “restituzione” a tutto il Coordinamento del percorso sviluppato. La fase successiva potrà delineare la proposta di una carta regionale di indirizzo su principi e standard qualitativi del sistema Informagiovani.

Per l’anno 2003 lo stanziamento previsto per la realizzazione di tali attività è di Euro 45.000,00.

D) Giovani, territorio e spazi urbani

L’integrazione sociale dei giovani passa in misura significativa attraverso un’azione formativa capace di promuovere atteggiamenti responsabili nei confronti del territorio e del loro ambiente di vita, nonché attraverso la creazione di spazi urbani e strutture in cui i giovani possano vivere positive esperienze di relazione, esprimere la loro creatività, prendere la parola, aggregarsi e organizzarsi per assumere impegni sociali.

Nella convinzione che, come è già avvenuto negli ultimi venti anni in diversi paesi europei, le politiche urbane rappresentino un riferimento obbligato per le politiche sociali e in modo particolare per quelle rivolte ai giovani, a partire dal Piano giovani 1998, la Regione invita gli Enti locali, l’associazionismo e la cooperazione ad impegnarsi in questo campo e ne sostiene l’iniziativa attraverso un indirizzo programmatico: “Giovani e spazi urbani” che fa riferimento alla cultura proposta dall’iniziativa comunitaria URBAN.

In questa direzione la Regione ha realizzato materiali divulgativi sui diversi aspetti dell’ecologia urbana e della partecipazione, iniziative di informazione/formazione per amministratori, operatori dei settori tecnici e dell’animazione sociale.

Con i Piani Giovani del 1999 e 2000 è stato sostenuto il Progetto “Giovani/Periferie - del Comune di Torino, finalizzato ad individuare e sperimentare strumenti efficaci di coinvolgimento dei giovani nei programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo locale. In questo quadro di collaborazione e con la partecipazione delle Province è stata realizzata una ricognizione delle esperienze locali in cui i giovani sono stati coinvolti in operazioni di progettazione e realizzazione di interventi sugli spazi urbani.

Sono inoltre stati predisposti strumenti di lavoro (sito internet e dossier per decisori politici, tecnici e operatori) per documentare e divulgare le “buone pratiche” in materia.

Nella prospettiva della programmazione triennale e con l’obiettivo di sperimentare forme diverse di animazione inserite nell’azione educativa e preventiva che si svolge quotidianamente nelle periferie delle nostre città, quindi non necessariamente legate a programmi “speciali” o a condizioni eccezionali limitate nel tempo, le attività a regia regionale sostengono iniziative e progetti promossi dall’associazionismo giovanile e di promozione sociale, presente nella Regione, volti a valorizzare il rapporto delle giovani generazioni con il territorio di residenza. In particolare si sosterranno iniziative e progetti per la valorizzazione di spazi come luoghi di aggregazione e di espressione del protagonismo e delle culture giovanili.

Nell’ambito degli indirizzi sopraesposti rientra il Progetto pilota “Giovani e spazi urbani: Parrocchie di periferia e territorio” proposto dall’Ufficio Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Torino; il progetto si concretizza in un programma d’azione articolato su un triennio e prevede l’impegno di tredici Parrocchie della periferia cittadina e dell’hinterland.

L’ottica è quella del lavoro di comunità, con attività mirate a produrre esperienze associative e aggregative di giovani, con particolare attenzione al loro protagonismo nella progettazione e qualificazione dei loro spazi di vita e di relazione all’interno della struttura oratoriale e negli spazi pubblici del quartiere. Il progetto risulta quindi in forte sintonia con gli indirizzi espressi nei Piani annuali previsti dalla legge 16/1995 per le azioni locali in materia di “...partecipazione dei giovani a programmi per la creazione di spazi urbani ...”, nonché per le azioni volte all’inserimento sociale e alla prevenzione della emarginazione e della devianza: “... sviluppare forme di auto-organizzazione dei giovani e che portino a realizzazioni concrete e riconosciute dalle comunità locali ...”.

Il progetto pilota si impegna infine a collaudare metodologie e prassi operative, a rielaborarle e proporle successivamente come modello di riferimento in ambito regionale.

Le “buone pratiche” sperimentate saranno documentate a cura di un’agenzia attiva da tempo nel campo della comunicazione nel mondo del volontariato e dell’animazione sociale.

L’agenzia raccoglierà inoltre la documentazione relativa ad altre esperienze emerse in ambito regionale in tema di protagonismo giovanile negli spazi urbani, per produrre, nell’arco di tre anni, dei materiali e delle iniziative di comunicazione e di animazione rivolti al grande pubblico e al mondo dell’azione sociale ed educativa, impiegando tecniche e supporti diversi: ad esempio mostre a pannelli con un linguaggio misto di scritte e immagini, forme di animazione in flash di immagini e scritte utilizzabili su computer o proiettabili su grande schermo,... .

La documentazione delle buone esperienze, presentando alla comunità regionale i giovani delle periferie impegnati a migliorare gli spazi di tutti, contribuirà a costruire immagini nuove e positive di giovani quali produttori di qualità urbana e di valori di interesse collettivo.

Il progetto integrato di animazione locale e di documentazione-comunicazione si sviluppa nell’arco del triennio di validità del Piano e prevede per l’esercizio 2003 una spesa di Euro 65.000,00.

E) Attività culturali

Dopo otto anni dall’entrata in vigore della l.r. 16/1995 il lavoro congiunto delle diverse direzioni regionali impegnate a dare applicazione compiuta alla normativa, consente di elaborare linee di indirizzo e orientamento generale tali da rispondere all’esigenza ampiamente condivisa di definire una politica regionale complessiva ed unitaria per i giovani.

L’attenzione crescente nei confronti dell’universo giovanile e delle sue problematiche, da parte dell’Amministrazione regionale, nasce dalla consapevolezza che il contributo ad una crescita sociale e culturale delle giovani generazioni rappresenta un investimento tra i più importanti per le istituzioni pubbliche.

Si tratta allora di studiare quali opportunità siano necessarie per consentire ai giovani di percorrere un cammino dove crescita e maturazione siano processi che forniscono strumenti di conoscenza della realtà, per operarvi con i migliori risultati possibili sia sul piano individuale che su quello sociale.

Una visione non settoriale delle politiche giovanili, oltre ad armonizzare gli interventi regionali nelle diverse materie, consentirà probabilmente da parte dei giovani una percezione migliore del ruolo, dei compiti, e soprattutto delle azioni delle istituzioni.

La triennalità del Programma offre almeno due notevoli vantaggi: l’ampliamento dei tempi a disposizione non solo per realizzare gli interventi ma anche per verificarne gli effetti; la possibilità di diversificare le azioni sia in termini di tipologia, sia sul versante territoriale.

In questa ottica, le attività culturali a regia regionale dovrebbero rispondere ad alcuni orientamenti qui di seguito indicati.

1. INIZIATIVE PER AVVICINARE I GIOVANI AGLI APPUNTAMENTI CULTURALI APERTI AL DIALOGO TRA LE CULTURE DEL MONDO.

Da sempre la cultura è veicolo di comunicazione e comprensione tra popoli e paesi, soltanto un impiego distorto e strumentale delle peculiarità culturali di una comunità, sia essa di dimensione territoriale ridotta o continentale, può alimentare fenomeni di intolleranza e razzismo, che, come la storia antica e recente insegnano, accendono spesso focolai inquietanti presso i giovani.

È dunque fondamentale creare condizioni che favoriscano lo sviluppo di un tessuto sociale, in particolare tra le fasce giovanili, ricco di anticorpi in grado di difendere dalle degenerazioni che l’incultura e l’ignoranza provocano. Tra i molti strumenti disponibili per fare questo, la realizzazione di manifestazioni ed iniziative in cui sia possibile incontrare, scoprire e cominciare a conoscere come si esprimono e come creano, soggetti di culture considerate distanti, “diverse” e a volte incompatibili con la propria, sembra una buona possibilità per i giovani di formarsi una coscienza aperta sul mondo, scoprendo che le sue innumerevoli contraddizioni possono anche essere lette come immensa ricchezza dell’umanità, che sempre avrà mille manifestazioni per cogliere ed illuminare il senso profondo dell’esistenza.

2. PROGETTI ED OPPORTUNITÀ PER VALORIZZARE L’IMPRENDITORIA GIOVANILE IN CAMPO SOCIOCULTURALE.

Le forti trasformazioni del sistema economico produttivo della nostra regione sono sotto gli occhi di tutti: al mutamento complessivo delle condizioni del mercato del lavoro in tutta Europa, soprattutto per le prospettive offerte o meno ai giovani che si apprestano ad entrarvi, si aggiungono per il Piemonte alcune variabili “locali” di primaria importanza che inducono a considerare tutte le possibilità per governare tali variabili e trasformarle in nuove opportunità di lavoro.

In questo senso andranno studiati percorsi per verificare l’eventuale incontro tra le politiche per il lavoro e la formazione professionale del piano triennale, soprattutto in rapporto allo sviluppo dell’imprenditorialità nei settori delle attività culturali.

3. ARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTI SU PIÙ AMBITI TERRITORIALI, ANCHE IN BASE ALLA DIFFUSIONE DELLA POPOLAZIONE GIOVANILE IN PIEMONTE.

E’ questo un elemento che può rivelarsi utile all’azione regionale, in attesa della costituzione dell’ Osservatorio regionale permanente sulla condizione giovanile. Si potrà quindi porre particolare attenzione ai consumi culturali dei giovani e alle diverse caratteristiche territoriali sia in termini di offerta, sia per ciò che attiene la presenza più o meno rilevante delle fasce giovanili nelle aree regionali.

4. DISPONIBILITÀ DI STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DELL’AZIONE REGIONALE NEL TRIENNIO.

Vale anche qui il presupposto indicato al punto precedente: mentre si creano le condizioni per realizzare l’Osservatorio dedicato alla condizione giovanile, è possibile utilizzare, almeno in parte, gli elementi di conoscenza e di studio resi disponibili dall’Osservatorio Culturale del Piemonte, che da alcuni anni opera allo scopo di valutare l’impatto e gli effetti dell’azione regionale in campo culturale.

La previsione di spesa per l’anno 2003 ammonta a Euro 110.000,00.

F) Progetti di Comunicazione/Informazione

1. Iniziativa in materia di riduzione dei rischi di trauma cranico.

A partire dal Piano per l’anno 2000 la Regione Piemonte ha sostenuto un articolato programma educativo e di comunicazione mirato a ridurre i rischi di trauma cranico derivante da incidenti stradali e da attività sportive nella popolazione giovanile piemontese.

Nato con i caratteri del volontariato nell’ambiente degli operatori sanitari, il Progetto B.I.P.-B.I.P. - Brain Injury Prevention, Brain Injury Protection, viene attuato dal Comitato per il Trattamento dei Traumi Cranici del C.T.O di Torino con la finalità di:

- informare circa i comportamenti a rischio;

- promuovere atteggiamenti e comportamenti consapevoli e di cura della propria salute e sicurezza;

- diminuire l’incidenza degli eventi traumatici e l’entità del danno;

- acquisire dati statistici sul fenomeno in ambito regionale.

Una prima fase del programma ha realizzato le seguenti attività:

- l’analisi dei dati relativi ai traumi cranici in ambito regionale;

- una ricerca nei confronti dei destinatari finali delle azioni (i giovani) e degli “esperti grezzi” (gli operatori degli interventi nei loro confronti: istruttori di autoscuola, operatori sportivi, militari);

- l’elaborazione delle linee guida per la progettazione delle attività di comunicazione e formazione;

- la diffusione di informazioni in ambito locale circa la rilevanza del fenomeno e l’attivazione di iniziative di prevenzione;

- la realizzazione di materiali informativi e di animazione;

- la realizzazione di eventi sportivi e mediatici nei campi di attività particolarmente a rischio per i traumi cranici (sport di montagna, “roller”);

- indagini inerenti le vendite di articoli per la protezione dai traumi.

Una seconda fase ha sviluppato le seguenti attività:

- una ricerca circa i destinatari finali delle azioni del Progetto e gli operatori degli interventi educativi nei diversi ambienti (autoscuole, settori sportivi, formazione di leva);

- la progettazione esecutiva delle diverse attività di comunicazione e formazione;

- la formazione degli operatori;

- la produzione dei prototipi del materiale informativo e di approfondimento didattico;

- la produzione di materiale divulgativo e promozionale a larga diffusione in direzione del mondo sportivo universitario;

- la produzione di materiale divulgativo e di supporto per i volontari della Croce Verde di Torino;

- il mantenimento e l’aggiornamento del sito web del progetto;

- l’attivazione di una segreteria tecnica per il supporto e il coordinamento delle crescenti attività del progetto.

La terza fase operativa del Progetto BIP-BIP, che si avvia in concomitanza con l’adozione del Programma triennale 2003-2005, vedrà lo sviluppo diffuso nel territorio regionale dell’azione rivolta ai diversi pubblici giovanili individuati, con attività di sensibilizzazione, informazione, formazione, animazione e con l’impiego delle metodologie, dei mezzi e degli strumenti progettati e realizzati nelle prime fasi del progetto.

Ulteriore impegno sarà il collaudo e l’impiego operativo degli strumenti per la verifica dell’efficacia delle azioni impostati nelle fasi precedenti.

I punti di sviluppo del Progetto possono così essere sintetizzati:

1. Applicazione del modello di informazione sul territorio.

2. Mantenimento degli strumenti di formazione dei formatori, di comunicazione pubblica diffusa, di informazione e animazione di base.

3. Individuazione degli strumenti obiettivi di verifica dell’efficacia dell’azione di prevenzione primaria condotta sull’incidenza e sulle conseguenze del trauma cranico minore in Piemonte.

2. Campagna informativa sulle malattie sessualmente trasmissibili.

Per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, proseguendo una azione già iniziata negli anni passati, si prevede la predisposizione di strumenti informativi, al fine di non trasformare il sesso in un problema di salute.

Si prevede la strutturazione di appositi centri di consulenza presso le Asl piemontesi, con personale appositamente formato cui poter far riferimento per eventuali patologie, e ci si propone di strutturare la presenza del materiale informativo e delle macchinette per la distribuzione dei preservativi a pagamento presso i locali pubblici frequentati dai giovani (progetto già in parte realizzato nelle discoteche nell’ambito della campagna sulle dipendenze e contenuto in una carta qualità sottoscritta con Epat e Silb) e di dare avvio sul sito Muroduro.com ad una stanza di informazioni e di rapporto diretto con operatori del settore per consulenza e consigli on line.

3. Muroduro.com.

Sviluppato nel corso del 2002 il sito Muroduro.com vuol diventare il portale di riferimento per i giovani in cui sono presenti aree tra loro differenti ma che possono interessare i giovani: creatività, salute, sport, manifestazioni.

La funzione del portale è quella di creare intorno al sito una comunità dei giovani piemontesi, in cui essi possano liberamente esprimersi, portare contribuiti creativi. Si propone inoltre all’interno del sito di sviluppare il progetto, curato nel corso del 2001 dalla Consulta dei Giovani, “Sale in zucca” e farne uno strumento on-demand da offrire ai giovani. Saranno inoltre presi dei contatti con MTV, la televisione musicale più seguita dai giovani, per la costruzione di una partnership che dia visibilità alla trasmissione e indirettamente al sito.

4. Gioco multimediale.

Sviluppo di un gioco con una grafica particolarmente accattivante da distribuire come strumento informativo relativo ai rischi che i giovani corrono e alle modalità con cui i rischi possono essere comunque affrontati con successo a fronte di corrette informazioni e di un graduale processo di maturazione. I rischi potrebbero corrispondere ai diversi livelli del video gioco. Il video gioco potrà essere veicolato unitamente alle riviste lette dai giovani e distribuito presso le scuole secondarie superiori, nonché in occasione di manifestazioni di interesse giovanile.

5. Presenza in contesti particolarmente disagiati.

Si propone un road-show da programmare in stretta collaborazione con le Province e con le Consulte locali giovani che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulle dipendenze. Il road-show prevede un intervento teatrale, attorno al quale aggregare giovani appartenenti a fasce sociali particolarmente disagiate e integrare un intervento di operatori del mondo giovanile e dei servizi sanitari in un contesto informale. La presenza nei luoghi deve essere necessariamente concordata con gli enti locali e con i servizi sanitari (Sert) affinché la location sia in grado di catalizzare l’attenzione nei punti di aggregazione giovanile già riconosciuti come tali dai giovani del luogo.

I luoghi possono essere periferie urbane, piccoli centri con particolari evidenze sanitarie; il rapporto con i giovani da parte degli operatori deve essere one-by-one e riguardare i molteplici aspetti degli stili di vita giovanile: rapporti sessuali, sostanze psico-attive, scuola/lavoro, famiglia.

Si ritiene che la portata innovativa del progetto e la sua capacità di instaurare un rapporto con i linguaggi della comunicazione più spinti possano aprire una porta verso un contesto giovanile difficilmente raggiungibile tramite canali tradizionali (es. scuola).

Il progetto inoltre si integra con l’azione di comunicazione avviata con il progetto regionale -IO sono indipendente- finanziato con il fondo nazionale per la lotta alla droga e contribuirebbe a dare continuità di azione rispetto agli interventi già realizzati nelle discoteche sul piano giovani dell’anno 2002.

6. Organizzazione di un evento aggregante.

Nel corso del 2002 la Regione Piemonte ha collaborato con la casa di produzione discografica Mescal per l’organizzazione di una due giorni che celebrasse la vitalità giovanile e che si proponesse di integrare due mondi giovanili spesso differenti: quello dei concerti e quello delle discoteche. L’evento è stato portatore di messaggi finalizzati allo stimolo verso i giovani a farsi parte attiva nel proprio ambito di vita e alla ripresa di fiducia nella proprie potenzialità creative.

Per il 2003 si intende ricostruire l’evento migliorando e perfezionando momenti di aggregazione diurna, in cui i giovani possano trovare luoghi di svago, luoghi per i dibattiti, incontri con associazioni giovanili, musica ed esibizioni di gruppi provenienti dalle selezioni avvenute sul territorio in precedenza, esibizione musicale di gruppi già famosi ma che si riconoscono nello spirito della manifestazione e che si fanno portatori del messaggio di socializzazione che l’evento vuole trasmettere, discoteca notturna per integrare culture musicali differenti che difficilmente si incontrano.

7. Organizzazione di incontri presso le scuole superiori.

Spesso i giovani tendono a sottovalutare le potenzialità che il Piemonte offre da tutti i punti di vista.

In particolare i giovani tendono a vedere la realtà in cui abitano come poco attraente rispetto alle altre realtà italiane. Inoltre tendono a sottovalutare le proprie potenzialità creative, in particolare in questo momento storico di crisi dell’industria.

Al fine di aumentare la consapevolezza delle potenzialità che il territorio regionale offre e stimolare la creatività nei giovani, si propone un ciclo di incontri con gli ultimi anni delle scuole superiori in cui un testimonial molto amato dai giovani, Marco Berry, attraverso un linguaggio giovanile e quasi teatrale spinge i giovani a considerare il Piemonte come luogo ideale per vivere e per sviluppare la propria personalità. Gli incontri si svolgeranno in un luogo informale e ad affiancare Marco Berry ci saranno dei protagonisti del mondo produttivo piemontese, ovviamente giovani, che porteranno la propria testimonianza.

Il concetto creativo sarà proposto in anticipo ai giovani con lo slogan -I love P.- che sarà svelato soltanto nel corso dello show.

8. Scuole ed educazione alla difesa e tutela ambientale.

All’interno della nostra regione c’è ancora una forte necessità di incentivare nei giovani i valori della difesa e tutela dell’ambiente, coniugandola con l’educazione alla cittadinanza, con un’azione volta a far crescere la consapevolezza di quanto i propri comportamenti quotidiani possano incidere nella qualità della vita e dell’ambiente. A fianco delle modificazioni che possono avvenire negli stili di vita dei giovani, vanno trasmesse loro anche le competenze per orientarli ad una maggiore responsabilità e cogestione nelle scelte importanti riguardanti il proprio edificio scolastico.

Si propone pertanto di avviare anche in Piemonte, come nel resto dell’Europa e di molte regioni italiane, l’iniziativa denominata “La scommessa”, articolata in un ciclo di incontri da tenersi presso le scuole medie superiori. Tale iniziativa prevede che, dopo aver presentato in un primo incontro, dati e informazioni sullo stato di salute del territorio regionale, venga avviata, negli incontri successivi, un’attività di monitoraggio sull’uso, all’interno dell’edificio scolastico, degli arredi, degli impianti di illuminazione, delle caldaie per il riscaldamento, misurandone l’effetto dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

L’iniziativa ha il pregio di individuare e proporre, attraverso un lavoro che coinvolge all’interno delle scuole le classi maggiormente interessate, soluzioni alternative, sia nelle abitudini connesse al consumo dell’energia, sia nella possibilità di sostituire impianti obsoleti, al fine di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Contemporaneamente raggiunge l’obiettivo di promuovere attivamente nei giovani la consapevolezza di dover tutelare il territorio in cui vivono, e responsabilizzarli nella gestione degli edifici influendo positivamente sul bilancio economico della propria scuola.

Per la realizzazione degli interventi di comunicazione si prevede una spesa complessiva per l’esercizio 2003 di Euro 215.000,00.

COMPETENZE TRASFERITE ALLE PROVINCE

Secondo quanto stabilito dalla l.r. 5/2001, la Regione deve fornire le indicazioni e gli indirizzi per la realizzazione di una politica coordinata sul territorio in attuazione del programma regionale.

Nell’ambito della programmazione pluriennale regionale, le Province concorrono con loro Piani annuali, che vengono presentati alla Regione entro il 30 marzo di ciascun anno di validità del piano.

Per il 2003 i Piani Provinciali dovranno essere presentati entro 60 gg dalla pubblicazione sul B.U.R. del presente Piano.

Alle Province viene affidata la gestione sul proprio territorio degli interventi di politica giovanile, d’intesa con gli Enti locali, nel rispetto del piano triennale e secondo quanto previsto dalla normativa regionale.

Alle Province è attribuita la competenza del sostegno ai progetti che scaturiscono dal territorio, che vengono presentati dagli Enti locali e dalle Associazioni e Cooperative giovanili, a norma dell’articolo 5 della l.r. 16/1995.

I Piani provinciali dovranno perseguire, in armonia con i contenuti del presente piano regionale, le seguenti finalità:

- favorire l’aggregazione e l’associazionismo fra i giovani attraverso l’istituzione di consulte e forum giovanili locali;

- promuovere lo sviluppo coordinato di informazione ai giovani;

- attuare interventi per l’effettivo inserimento dei giovani nella società e per prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione e devianza;

- promuovere e sviluppare scambi socio-culturali, in particolare con i Paesi della Comunità europea;

- realizzare attività culturali e del tempo libero per i giovani, in particolare per favorire la comunicazione tra i diversi mondi giovanili;

- favorire iniziative e realizzare progetti per la prevenzione sociale e la promozione della salute pubblica, incentivando iniziative ideate dai giovani;

- favorire la partecipazione dei giovani a programmi di concertazione per la creazione di spazi urbani, politiche delle abitazioni e dell’ambiente urbano.

La Giunta regionale approva, sulla base delle direttive contenute nel presente Programma triennale, piani annuali di attuazione per gli interventi a regia regionale ed individua i criteri per la ripartizione delle risorse da trasferire alle Province per concorrere all’attuazione dei Piani annuali, conformemente a quanto previsto dall’attuazione delle l.r. 44/2000 e 5/2001.

La ripartizione dei fondi da trasferire alle Province avverrà sulla base di criteri demografici, socio-economici, territoriali, e tenendo conto delle innovazioni espresse dalle Province.

Per l’anno 2003 la ripartizione dei fondi da trasferire alle Province, ammontanti a complessivi Euro 1.000.000,00, avverrà a seguito di presentazione da parte delle stesse del Piano annuale entro il termine stabilito, e secondo la seguente ripartizione:

- 70% dei fondi sulla base dei parametri demografici relativi alla popolazione giovanile,

- 30% dei fondi secondo parametri relativi alla disoccupazione giovanile.

(omissis)