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Bollettino Ufficiale n. 42 del 16 / 10 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 13 ottobre 2003, n. 40-10679

Approvazione criteri di selezione ed elenco progetti. Deliberazione CIPE n. 17/2003 - aree sottoutilizzate

A relazione del Vice Presidente Casoni:

La Giunta regionale, con deliberazione 28 luglio 2003, n. 59 - 10117, ha approvato gli indirizzi per l’attuazione della deliberazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) del 9 maggio 2003, n. 17, relativa alla ripartizione delle risorse aggiuntive per le aree sotto utilizzate nel corso del triennio 2003 - 2005.

Della citata deliberazione giuntale, ed in conformità a quanto previsto dalla deliberazione CIPE n. 17/03, è stata data adeguata pubblicità tramite il sito WEB regionale collegato alla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale (RUPAR). La medesima è stata inoltre pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 32 del 7 agosto 2003.

Con deliberazione 22 settembre 2003, n. 67 - 10500, la Giunta regionale ha modificato il riparto approvato con DGR n. 59 - 10117 del 28/07/03; la medesima deliberazione ha seguito lo stesso iter di pubblicazione della precedente, ed è stata pubblicata sul supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 39 del 25 settembre 2003.

La deliberazione CIPE n. 17/2003 assegna al Piemonte 78,55 milioni di Euro per opere pubbliche nelle aree sotto utilizzate per gli anni 2003 - 2005.

Le risorse assegnate devono essere programmate nell’ambito dell’Intesa Istituzionale di programma, tramite specifici Accordi di programma quadro (APQ).

La citata deliberazione regionale 22 settembre 2003, n. 67 - 10500 ha destinato fino al 45% delle risorse, pari ad Euro 35.347.500,00 alla viabilità e trasporti per opere di interesse nazionale ed alle opere olimpiche, fino al 20%, pari ad Euro 15.710.000,00 per la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, fino al 7%, pari ad Euro 5.498.500,00 per i servizi idrici integrati e le risorse restanti alla difesa del suolo pari ad almeno il 25%, ossia ad Euro 19.637.500,00, come risulta dall’allegato 3 della medesima. Il 3% delle risorse, pari ad Euro 2.356.500,00, sono stati destinati a studi di fattibilità relativi ad opere pubbliche, inserite in programmi integrati, da finanziare con le future risorse dell’Intesa con priorità ai nuovi assi.

La Regione deve presentare al CIPE, entro il 31 dicembre 2003, un elenco di progetti da finanziare con cronoprogramma e relativo profilo di spesa annuo. Prima dell’inoltro al CIPE la Regione è tenuta a dare adeguata pubblicità ai progetti selezionati, affinché gli Enti locali possano esprimere eventuali osservazioni.

Nei giorni 22 e 23 settembre 2003 si sono svolti, a Roma, gli incontri tra le Direzioni della Regione Piemonte e i Responsabili dei Ministeri interessati alla stipula degli Accordi di Programma Quadro che si intendono sottoscrivere o integrare (trasporti, bonifiche, opere olimpiche, servizi idrici integrati e difesa del suolo) per concordare i criteri di scelta e la coerenza delle opere proposte con gli indirizzi regionali.

Le Direzioni interessate (Trasporti, Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, Tutela e risanamento ambientale, Risorse idriche e Difesa del suolo) hanno proposto una selezione di progetti sulla base dei criteri succitati, che sono stati oggetto di accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e dei rispettivi Ministeri competenti.

Sia i criteri di scelta che i progetti selezionati sono coerenti con la più volte citata deliberazione CIPE n. 17/2003 e con gli indirizzi nazionali e regionali.

In considerazione degli adempimenti necessari, prima della trasmissione al CIPE, si propone di approvare i criteri di scelta (allegato 1) e l’elenco dei progetti (allegato 2) in modo da poter dare adeguata pubblicità agli stessi, tramite la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale (RUPAR).

Tutto ciò premesso, la Giunta regionale,

vista la deliberazione CIPE n. 17 del 9 maggio 2003,

vista la propria deliberazione n. 59 - 10117 del 28 luglio 2003,

vista la propria deliberazione n. 67 - 10500 del 22 settembre 2003,

udita la relazione dell’Assessore competente,

a voti unanimi,

delibera

1) di approvare i criteri proposti dalle Direzioni regionali Trasporti, Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, Tutela e risanamento ambientale, Risorse idriche e Difesa del suolo per la selezione dei progetti, come risulta dall’allegato n. 1 a questa deliberazione;

2) di approvare l’elenco dei progetti da proporre al CIPE entro il 31 dicembre 2003, per il loro finanziamento a valere sulle risorse attribuite al Piemonte con deliberazione CIPE 9 maggio 2003, n. 17, come risulta dall’allegato 2 a questa deliberazione. Per ciascun progetto è previsto un cronoprogramma e un profilo di spesa annuo, come risulta agli atti della Direzione Programmazione e Statistica;

3) di dare adeguata pubblicità ai progetti, tramite il sito WEB regionale collegato alla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale (RUPAR), dal 30 ottobre al 14 novembre 2003;

4) di invitare gli Enti Locali a fornire eventuali osservazioni, entro il 14 novembre 2003, alla Direzione Programmazione e Statistica - Settore Valutazione progetti e proposte di atti di programmazione negoziata (e-mail: valutazione.progetti@regione.piemonte.it).

Gli allegati n. 1 (Criteri di selezione) e n. 2 (Elenco dei progetti presentati) fanno parte integrante di questa deliberazione che sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato (fare riferimento al file PDF)

DELIBERAZIONE CIPE N. 17/2003 - CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E RIPRISTINO AMBIENTALE DEI SITI INQUINATI

La deliberazione della Giunta regionale n. 59-10117 del 28 luglio 2003, nell’ambito delle risorse attribuite alla Regione Piemonte dalla deliberazione C.I.P.E. 17/2003, ha destinato prioritariamente la somma di euro 21.208.500,00 per la bonifica ed il ripristino ambientale di siti inquinati.

La stessa deliberazione della Giunta prevede che la Direzione regionale “Tutela e risanamento ambientale, Programmazione gestione rifiuti” proponga entro il 1° settembre 2003, sulla base della programmazione di settore, i criteri per la selezione dei progetti da finanziare.

Premesso che l’allegato 9 alla citata deliberazione regionale prevede che gli interventi da proporre per il finanziamento debbano avere i seguenti requisiti:

a) essere localizzati nelle aree sottoutilizzate,

b) essere corredati di progetto preliminare,

c) essere appaltabili entro il 2005,

d) avere la conformità urbanistica,

e) essere di interesse nazionale, per almeno il 30% della spesa complessiva,

f) essere concordati con i Ministeri di competenza,

risulta necessario definire un criterio di selezione che permetta di classificare gli interventi già presenti nella programmazione regionale e statale e che soddisfano i requisiti previsti dall’allegato 9.

Atteso che la Giunta regionale ha già disciplinato i criteri per di priorità per l’assegnazione dei propri contributi in materia di bonifica di siti inquinati e da ultimo con la deliberazione della Giunta n. 70-7526 del 28 ottobre 2002, si ritiene di adottare gli stessi anche in questo caso che in particolare prevedono:

- indice di rischio calcolato secondo il metodo ARPA riportato nel Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate;

- completamento o prosecuzione di interventi già avviati;

- coordinamento dell’intervento con eventuali progetti di infrastrutturazione o sviluppo anche sotto il profilo temporale e di massimizzazione delle economie e dei risultati.

Gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza saranno considerati comunque prioritari indipendentemente dai criteri di cui sopra.

Per quanto riguarda la destinazione del 30% della somma assegnata - pari ad euro 6.362.550,00 - ad interventi di interesse nazionale, risulta al momento necessario chiarire il significato di tale definizione all’interno della deliberazione e che, a seconda dei settori di intervento a cui è riferita, assume connotazioni ed implicazioni differenti.

L’interesse nazionale in materia di bonifiche di siti inquinati è infatti definito solo in base a norma di legge ed identifica un limitato numero di interventi che ricadono nell’esclusiva competenza del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e per tale motivo non erano stati inseriti nello specifico allegato 2 alla D.G.R. n. 59-10117. Tali interventi sono poi soggetti a procedure specifiche di finanziamento da parte dello Stato - D.M. 468/2001 - che non sono direttamente riconducibili alle previsioni procedurali della deliberazione C.I.P.E. 17/2003.

Deve poi essere rimarcato che la suddetta previsione di destinazione del 30% deriva da quanto disciplinato dal punto 5 della deliberazione 17/2003 che recita “Viene inoltre previsto che una quota, pari almeno al 30% delle risorse ripartite di cui all’allegato 3, sia destinata dalle Regioni e dalle Province autonome a favore di interventi di rilievo strategico nei settori del ciclo integrato dell’acqua, dei rifiuti, della viabilità, della difesa del suolo e dei trasporti. Il carattere strategico dell’intervento - nel senso sopra definito - sarà acquisito nella misura in cui sia riconosciuto tale dalla o dalle Regioni interessate già nella fase di concertazione di cui al successivo punto 6.1.” non evidenzia la definizione di “intervento di interesse nazionale” ma di “intervento strategico”. Peraltro fra i settori elencati non compare quello delle “Aree contaminate” esplicitamente definito dalla deliberazione C.I.P.E. 36/2002 dalla quale i criteri di selezione sono stati mutuati.

Ciò premesso sarà richiesto al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio di pronunciarsi sull’importanza strategica degli interventi ed in subordine, al fine di assicurare la massima spendibilità del finanziamento, si propone alla Giunta il seguente criterio di selezione:

- individuazione, tra gli interventi di interesse nazionale, di quelli aventi copertura finanziaria insufficiente a garantire almeno i primi interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza d’emergenza.

DELIBERAZIONE CIPE N. 17/2003 - CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI DEI SERVIZI IDRICI INTEGRATI

Le condizioni meteo-climatiche che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo annuale hanno avuto gravi ripercussioni sull’approvvigionamento idrico in Piemonte. Tale situazione, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità d’acqua ad uso potabile, ha interessato tutto il territorio regionale in particolare l’intera fascia pedemontana dal Verbano -Cusio - Ossola al Cuneese caratterizzata da sistemi di approvvigionamento da acqua superficiale e da sorgenti montane.

Nonostante l’elevata disponibilità di acqua su tutto il territorio regionale (la dotazione media giornaliera è di circa 270 l/ab.) e l’ottimo grado di copertura del territorio per quanto riguarda il servizio di acquedotto, alcuni Comuni piemontesi si sono trovati in situazioni di emergenza idrica la cui entità è stata peraltro aggravata dal contestuale aumento di consumo d’acqua tipico dell’inizio del periodo estivo.

La quasi totalità dei Comuni piemontesi ha provveduto ad adottare specifiche ordinanze al fine di limitare il consumo d’acqua potabile agli usi esclusivamente alimentari; in molti casi tali ordinanze sono state di carattere preventivo e quindi mirate a sensibilizzare la popolazione al risparmio ed all’uso razionale dell’acqua. In altri casi si è resa necessaria la sospensione dell’erogazione d’acqua durante il periodo notturno per permettere la ricarica dei serbatoi.

Per meglio far fronte all’attuale situazione di crisi idrica, la Regione ha accelerato le procedure per l’istituzione del servizio idrico di emergenza il quale, in attuazione di accordi sottoscritti con le principali Aziende pubbliche piemontesi, ha consentito di mantenere la situazione sotto controllo mediante: interconnessioni e posa di tubazioni di emergenza, trasporto di acqua ai serbatoi mediante autobotti, distribuzione di contenitori di acqua potabile ed interruzione della distribuzione durante le ore notturne.

Il costo degli interventi di approvvigionamento idrico di emergenza è stato mediamente stimato in circa 15.000 euro al giorno per ciascun Ambito Territoriale Ottimale (ATO).

La gravità della situazione siccitosa è stata resa ancora più drammatica a fronte dei notevoli fabbisogni stagionali del settore irriguo e dei fabbisogni dei settori energetico ed industriali idroesigenti

Nonostante un elevato ricorso alla capacità di invaso dei bacini idroelettrici non si sono potuti limitare danni al sistema di produzione agricola ed indirettamente è stato necessario, soprattutto nei periodi di punta, interrompere le erogazioni di energia elettrica soprattutto dalle fonti di produzione strettamente dipendenti da elevate disponibilità idriche.

A fronte di tali situazioni occorre evidentemente una strategia di interventi a breve termine che permettano di superare a logica della “gestione dell’emergenza” e di avviare a soluzione le criticità operando sul sistema infrastrutturale di accumulo e distribuzione delle risorse..

Tale strategia trova efficace riscontro in un insieme di interventi a livello d’Ambito, generalmente individuati con il nome di interconnessioni , ovvero collegamenti ed adeguamenti di infrastrutture di zone con un sufficiente livello di infrastrutturazione e potenzialità idrica elevata con zone più soggette a carenza idrica e con un basso grado di copertura infrastrutturale.

Un valutazione complessiva fondata sui contenuti dei Piano Direttore ed elaborata sulla base delle pianificazione degli Ambiti Ottimali di gestione attesta sull’ordine dei 200 milioni di euro la somma necessaria per adeguare ed “ interconnettere” i principali sistemi acquedottistici piemontesi.

Su tale contesto si viene ad operare con le disponibilità che sono state rese disponibili, nell’ambito dell’attuazione dei programmi CIPE ( Delibera 9 maggio 2003 n. 17), dalla Giunta Regionale con la deliberazione n. 59-10117 del 28 luglio 2003 e che ammontano a complessivi Euro 5.498.500; con tali somme, largamente insufficienti a far fronte al fabbisogno evidenziato, si ritiene comunque possibile avviare un primo gruppo di interventi seppur limitato alle situazioni per le quali sono disponibili soluzioni progettuali già sviluppate con un sufficiente grado di approfondimento e compatibili con i vincoli di destinazione delle risorse CIPE.

Gli interventi da proporre per il finanziamento debbono infatti possedere i seguenti fondamentali requisiti:

a) essere localizzati funzionalmente in aree sottoutilizzate

b) essere dotati di progettazione preliminare

c) essere appaltabili entro il 2005

Tenuto conto che molte previsioni di intervento strategico non sono ancora dotate di un livello di elaborazione sufficientemente approfondito, sulla base della progettualità più avanzata è stato possibile identificare, di concerto con le Autorità d’Ambito ove operanti, un insieme di interventi che rispondono ai criteri di finanziamento stabiliti dal CIPE e nello stesso tempo, intervenendo nelle zone più critiche sotto il profilo idrico del territorio regionale, sono sostenuti da significativo cofinanziamento dell’Ente attuatore

Ne scaturisce uno scenario di intervento certamente limitato a fronte dei rilevanti fabbisogni economici ed infrastrutturali ma che massimizza la distribuzione territoriale dei finanziamenti ed il livello degli obiettivi conseguibili con le risorse CIPE implementate dal cofinanziamento

DELIBERAZIONE CIPE N. 17/2003 - CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI DELLA DIFESA DEL SUOLO

In esito alla richiesta formulata da codesta Direzione si propongono i seguenti criteri per la selezione dei progetti da inserire nel Programma di cui alla Deliberazione CIPE citata in oggetto.

Le proposte di interventi riguardanti la difesa del suolo dovranno presentare le seguenti caratteristiche:

- riguardare aree depresse ( obiettivo2 o phasing out);

- essere corredate da progetto preliminare redatto i sensi della legge Merloni e da cronoprogramma che dia atto del rispetto dei tempi di attuazione richiesti dalla D.G.R. e dalla Deliberazione CIPE citate in oggetto;

- riguardare situazioni di dissesto comprese nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), ovvero in aree classificate a rischio molto elevato (RME) ai sensi della legge n. 267/98;

- essere coerenti con gli indirizzi regionali in materia di tutela ed assetto del territorio;

- essere finalizzate alla riduzione del rischio idrogeologico con particolare riguardo ai nodi idraulici critici ed alle tratte montane dei bacini.

DELIBERAZIONE CIPE N. 17/2003 - CRITERI PER LA SELEZIONE DI OPERE OLIMPICHE

La deliberazione della Giunta regionale n. 59-10117 del 28 luglio 2003 “Intesa istituzionale di programma - Riparto programmatico e indirizzi per l’attuazione della deliberazione CIPE 9 maggio 2003, n. 17", nell’ambito delle risorse attribuite alla Regione Piemonte ha destinato prioritariamente la somma di euro 35.347.500,00 ad interventi di viabilità e trasporti di interesse nazionale e ad opere olimpiche.

Per le opere olimpiche il fabbisogno finanziario, che non trova copertura sulle leggi di finanziamento è pari a circa 62,335 milioni di euro.

Oltre a ciò vi è il rischio che i fondi della legge di finanziamento delle opere olimpiche, Legge n. 285/00 “Interventi per i giochi Olimpici invernali Torino 2006", non siano messi a disposizione in tempi compatibili con la realizzazione delle opere stesse, pertanto si è deliberato che le risorse messe a disposizione dal CIPE vengano utilizzate per finanziare parzialmente le opere olimpiche.

La deliberazione della Giunta n. 59-10117 del 28 luglio 2003 prevede che la Direzione “Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale” proponga entro il 1° settembre 2003, sulla base della programmazione di settore, i criteri per la selezione dei progetti da finanziare.

Atteso che la Legge 285/00 individua negli allegati l’elenco degli interventi necessari per la realizzazione delle Olimpiadi Invernali Torino 2006 definito nel dettaglio dal “Piano degli Interventi” elaborato dal TOROC.

Considerato che la Giunta regionale con D.G.R. n. 1-6429 del 25 giugno 2002 per selezionare le Opere da dichiarare Connesse ai sensi dell’art. 1 comma 1 della Legge 285/2000, ha adottato dei criteri di ammissibilità generali, tra cui la compatibilità ambientale e la connessione temporale in quanto l’intervento deve presentare caratteristiche di maturità progettuale e di cantierabilità tali da consentirne l’ultimazione con sufficiente anticipo rispetto allo svolgimento dei Giochi Olimpici.

Inoltre ha fatto riferimento a dei criteri di connessione specifici:

connessione territoriale: opere site nel territorio olimpico, da intendersi in accezione più o meno ristretta (ai soli comuni sede di gara o di allenamento, o un’area limitrofa più vasta) a seconda della tipologia delle opere,

connessione funzionale: opere, site anche al di fuori dei comuni sede di gara, ma aventi un impatto diretto sulla realizzazione dell’evento olimpico, in quanto ricompresi in almeno uno dei piani strategici settoriali elaborati dal TOROC (trasporti, tecnologie, ambiente, sanità/emergenza, sicurezza, sport, accomodation, ecc.),

connessione strategica: opere che rivestono un’importanza in quanto rispondono anche a un’esigenza di sviluppo del territorio o di rafforzamento/razionalizzazione del sistema di servizi sul territorio.

A seguito dell’elenco delle opere connesse selezionate dalla Regione Piemonte con gli Enti locali interessati, la Presidenza del Consiglio ha dichiarato, con DPCM del 27 dicembre 2002, gli interventi proposti connessi allo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali.

Alla luce delle premesse su riportate si considera prioritaria la realizzazione degli interventi necessari e connessi all’evento olimpico.

Per individuare all’interno di queste opere un ordine di precedenza si prenderanno in considerazione innanzitutto gli interventi che soddisfano i requisiti di cui all’allegato 9 della suddetta deliberazione e quindi:

a) essere localizzati nelle aree sottoutilizzate,

b) essere corredati di progetto preliminare,

c) essere appaltabili entro il 2005,

d) avere la conformità urbanistica,

e) essere di interesse nazionale, per almeno il 30% della spesa complessiva,

f) essere concordati con i Ministeri di competenza.

Risulta tuttavia necessario definire ulteriori criteri di selezione che permettano di classificare gli interventi olimpici su richiamati e che soddisfino i requisiti previsti dall’allegato 9.

Considerando l’alto valore strategico che rivestono le infrastrutture di trasporto e le strutture sanitarie non solo per una efficiente organizzazione dell’evento olimpico ma soprattutto per uno sviluppo equilibrato del territorio che tiene conto dell’utilizzo e dalla fruibilità post-olimpica di tali interventi, data l’importanza che tali tipologie di opere rivestono non solo a livello locale ma anche nazionale, si propongono alla Giunta i seguenti criteri di selezione:

- copertura finanziaria insufficiente;

- infrastruttura viaria o struttura sanitaria.

DELIBERAZIONE CIPE N. 17/2003 - CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI DEL SETTORE VIABILITA’ E TRASPORTI PER OPERE DI INTERESSE NAZIONALE

La D.G.R. n. 59-10117 del 28 luglio 2003 ha destinato, nell’ambito delle risorse attribuite alla Regione Piemonte dalla deliberazione C.I.P.E. 17/2003, la somma di 35.347.500Euro per interventi di viabilita’ e trasporti per opere di interesse nazionale e per opere olimpiche.

La stessa deliberazione della Giunta prevede che la Direzione Regionale “Trasporti” proponga, sulla base della programmazione di settore, i criteri per la selezione dei progetti da finanziare.

Per quanto riguarda gli interventi per le opere olimpiche si ritiene che i tempi e le procedure in oggetto non siano compatibili con quelli necessari per eventuali finanziamenti di interventi legati all’evento olimpico.

Quindi, come già previsto dalla D.G.R. 59-10117, si intende inserire tra i progetti beneficiari dei contributi CIPE gli interventi compresi nell’Intesa Generale Quadro sottoscritta lo scorso 11 aprile 2003 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Piemonte, con l’accordo dei Ministeri dell’Ambiente e degli Affari Regionali.

Nell’Intesa Generale Quadro sono compresi interventi che rivestono il carattere di “preminente interesse nazionale” e che sono riconosciuti come strategici dalla Regione Piemonte. Inoltre sono indicati tempi e costi per la realizzazione degli interventi previsti sul territorio regionale.

Trattandosi di interventi già inseriti in precedenti atti di programmazione regionale e comunque di notevole impegno procedurale e finanziario, pare opportuno indicare un intervento specifico senza ricorrere a criteri per la selezione dei progetti, come indicato dalla D.G.R. n. 59-10117 del 28 luglio 2003.

In tal senso si è ipotizzato di realizzare un APQ prendendo in considerazione gli interventi inseriti nell’Intesa Generale Quadro.

In particolare è stato individuato il collegamento Strevi-Predosa (raccordo tra la SR30 e la A26) che non risulta coperto dai finanziamenti CIPE previsti per gli interventi strategici Legge Obiettivo 443/2001. L’intervento rispetta tutte le condizioni richieste per usufruire di fondi CIPE per le aree depresse, con progetto preliminare disponibile e cantierabilità entro il 2005.

Nel caso in oggetto si ipotizza la realizzazione dell’opera utilizzando il rinnovo della concessione autostradale con la Società con un contributo da parte di questa che può arrivare fino al 40% del costo degli interventi.

La quota di risorse assegnate dalla Delibera CIPE 17/2003 garantirebbe così la copertura finanziaria dell’intervento.

In dettaglio viene presentato l’intervento, che rispetta tutti i requisiti richiesti e ricade in area Obiettivo 2:

* Raccordo Strevi-Predosa

Si tratta della realizzazione del raccordo Strevi-Predosa tra SS30 di “Valle Bormida” e la A26 “Voltri-Alessandria-Santhià” con il nuovo casello autostradale di Predosa.

Il progetto del raccordo è a livello preliminare, sviluppato dalla Provincia di Alessandria su incarico e finanziamento della Regione; deve essere convocata una prima Conferenza di Servizi per l’approvazione; la progettazione del casello di Predosa è di competenza della Società Autostrade.

L’investimento previsto è di circa 80 MEuro (stima del progetto preliminare anno 1999).

La cifra risulta maggiore di quella prevista dall’Intesa Generale Quadro a causa di un refuso in fase di definizione dell’Intesa.

La competenza prevalente sul progetto e il soggetto attuatore fanno riferimento all’ANAS e la partecipazione della Regione Piemonte si può concretizzare con una quota legata alla concessione da parte dell’ANAS, in vista della futura riorganizzazione delle concessioni regionali.

La Regione intende inserire questo intervento in un Accordo di Programma da sottoscrivere con ANAS, A26, A4, Ministero per la realizzazione di interventi di completamento della rete autostradale piemontese, ricorrendo anche all’utilizzo di risorse regionali.

Per questo intervento la quota richiesta all’interno dei Fondi CIPE per aree sottoutilizzate risulta vicina a quanto previsto dalla D.G.R. n. 59-10117 del 28 luglio 2003, corrispondenti a circa il 50% del costo dell’intervento.

In conclusione, trattandosi di un intervento importante per il sistema autostradale piemontese e già condiviso dalle comunità locali interessate, si ritiene procedere nella direzione indicata, soprattutto in vista della definizione degli accordi necessari con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e con l’ANAS, indispensabili per completare il quadro finanziario degli interventi.

Allegato