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Bollettino Ufficiale n. 39 del 25 / 09 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 15 settembre 2003, n. 40-10428

Legge 21 maggio 1998, n. 164 “Misure in materia di pesca e di acquacoltura”. Piano nazionale per lo sviluppo dell’acquacoltura in acqua dolce: “approvazione bando e contestuale apertura termini per la presentazione delle domande”

A relazione dell’Assessore Cavallera:

L’art.1 della Legge 17 febbraio 1982, n. 41 “Piano per la razionalizzazione e lo sviluppo della pesca marittima” e successive modifiche ed integrazioni dispone l’adozione da parte del Ministero della Marina Mercantile (ora Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) di uno specifico Piano Nazionale della Pesca (di durata triennale) finalizzato a promuovere lo sfruttamento razionale e la valorizzazione delle risorse biologiche del mare, conformemente agli indirizzi della programmazione comunitaria, nazionale e regionale.

Detto Piano Triennale, elaborato dal Comitato nazionale per la conservazione e la gestione delle risorse biologiche del mare, viene approvato dal C.I.P.E. e adottato con decreto del Ministro competente.

Con l’entrata in vigore della Legge 21 maggio 1998, n. 164: “Misure in materia di pesca e di acquacoltura” l’ambito di applicazione dei Piani Triennali, sino ad allora strettamente limitato alla pesca marittima, è stato esteso anche alle attività di acquacoltura (così come definite dalla Legge 5 febbraio 1992, n.102), per le quali veniva previsto l’avvio di uno specifico Piano nazionale per lo sviluppo dell’acquacoltura in acqua dolce.

Le motivazioni di tale integrazione possono essere così sintetizzate:

- le produzioni di organismi acquatici in acque dolci, nel corso degli ultimi anni, hanno contribuito alla crescita del peso dell’acquacoltura nel contesto generale delle produzioni ittiche nazionali;

- le produzioni marine e quelle ottenute in acqua dolce (provenienti tanto da attività di pesca che da attività di allevamento) sono offerte in un mercato sostanzialmente unico, quello delle produzioni ittiche;

- la disponibilità di prodotti dell’acquacoltura in acque dolci può anch’essa incidere (al pari dei prodotti dell’acquacoltura marina o salmastra) sulla struttura dei prezzi di alcuni prodotti della pesca, con effetti sullo sforzo di cattura;

- l’acquacoltura in acque dolci può rappresentare un’occasione di riconversione per il mondo della piccola pesca così come lo è l’acquacoltura realizzata in ambiente marino o in acque salmastre.

Le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione per il biennio 1998-1999 dalla richiamata Legge 21 maggio 1998, n.164, pari ad Euro 8.005.081,94, sono state ripartite tra le Regioni dal CIPE (deliberazione n. 45/99 del 21 aprile 1999) in sede di approvazione del Piano nazionale in oggetto.

Detto Piano veniva articolato, al fine di favorire un sostegno efficace al comparto, nelle seguenti linee di intervento:

-riduzione impatto ambientale (misura 1)

-valorizzazione delle produzioni (misura 2)

-campagne di sensibilizzazione (misura 3)

-ricerca biotecnologica (misura 4)

Ha fatto quindi seguito la Circolare 1° Settembre 1999 n. 60880 con la quale il competente Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sentite le Associazioni di Categoria ed il settore della Ricerca, ha definito le modalità attuative degli interventi.

A chiusura del Piano il competente Ministero ha dato atto in ordine:

- al finanziamento della totalità dei progetti acquisiti ed istruiti positivamente;

- alla formazione di economie di spesa conseguenti ad una utilizzazione solo parziale delle disponibilità ripartite a livello regionale.

Il medesimo Ministero, in ossequio all’assetto delle competenze sancite in capo alle Regioni, ha conseguentemente disposto il trasferimento alle Regioni (Decreto ministeriale 29 Dicembre 2000) delle risorse rimaste inutilizzate.

Ne è pertanto conseguito, a favore della Regione Piemonte, un trasferimento di risorse pari ad un totale di euro 216.498,73.

Per la Regione Piemonte l’economia di spesa accertata a livello di singola misura di intervento è risultata come sottoriportato:

Misura 1 - Riduzione impatto ambientale Euro 166.815,58;

Misura 3 - Campagne di sensibilizzazione Euro 49.683,15.

Tutto ciò premesso, con il presente atto si provvede ad avviare le procedure di assegnazione delle suddette risorse, disponendo a tal fine l’approvazione dell’allegato bando che fissa i termini per la presentazione delle domande di finanziamento, le modalità per l’istruzione e la valutazione delle medesime, individua i soggetti che possono accedere ai contributi, gli interventi ammissibili nonchè le modalità di presentazione delle domande di finanziamento.

Dato atto dell’esclusiva competenza della Regione in materia di pesca nelle acque interne, si rende necessario dar conto preliminarmente delle aggiornate strategie regionali in materia, e ciò al fine di dare supporto agli autonomi criteri applicativi assunti in questa sede.

Si ritiene innanzitutto che debbano essere “in prima istanza” confermate, in quanto congrue rispetto alle esigenze di sviluppo a livello regionale, le linee di finanziamento individuate dal Piano nazionale ed in particolare quelle per le quali si sono registrate economie di spesa. In base infatti a quanto reso noto dai rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole più rappresentative e con la componente imprenditoriale maggiormente interessata allo strumento di incentivazione (API - Associazione Piscicoltori Italiani), risulta che quanto residuato sulla Misura 1 “Riduzione impatto ambientale” troverebbe, a condizione che si sostituisca l’incentivazione in conto interessi con la più agevole incentivazione in conto capitale, pronta e proficua utilizzazione in relazione all’evoluzione delle tecnologie in materia di riduzione di impatto ambientale.

Si ritiene quindi di conseguire una positiva ricaduta a beneficio del comparto approvando una ripartizione delle risorse disponibili allineata con gli importi delle economie di spesa comunicati alla Regione;

misura 1 - Riduzione impatto ambientale Euro 166.815,58;

misura 3 - Campagne di sensibilizzazione Euro 49.683,15;

Totale Euro 216.498,73.

Vista la Legge 17 febbraio 1982 n. 41, “Piano per la razionalizzazione e lo sviluppo della pesca marittima” integrata dalla Legge 10 febbraio 1992, n.165;

visto il V° Piano Triennale della Pesca 1997-1999 approvato con delibera del 21 marzo 1997 dal C.I.P.E. e adottato dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali con decreto 24 marzo 1997;

vista la Legge n. 164 del 21 maggio 1998 concernente “Misure in materia di pesca e di acquacoltura”;

vista la deliberazione n. 45/99 del CIPE in data 21 Aprile 1999 che approva il Piano di sviluppo in acqua dolce;

vista la Circolare del 1° settembre 1999, n. 60880 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali pubblicata nella G.U. n. 255 del 29.10.1999, concernente le modalità di attuazione del Piano per lo sviluppo dell’acquacoltura in acque dolci;

preso atto di quanto comunicato dal competente Ministero in ordine agli esiti finali del Piano in oggetto;

dato atto dell’avvenuto trasferimento alla Regione Piemonte delle risorse che sono residuate sulla quota di riparto assegnata al Piemonte a valere sulle risorse stanziate per la realizzazione del Piano più volte citato;

richiamata la Legge Costituzionale n. 3/2001 che attribuisce alle Regioni la competenza esclusiva in materia di pesca ed acquacoltura nelle acque interne;

attesa la necessità di procedere all’apertura dei termini per l’acquisizione di nuove istanze di finanziamento per conseguire un pieno ed efficace utilizzo delle pertinenti risorse disponibili in bilancio regionale;

visto altresì il Reg. (CE) 2792/99 del Consiglio nonché le linee direttrici in materia di aiuti nazionali nel settore della pesca e dell’acquacoltura della Commissione Europea (direttiva 2001/C 19/05) che fissano i massimali e le tipologie di aiuti ritenuti ammissibili a contribuzione per gli interventi di sostegno in detto settore;

la Direzione 13 è incaricata degli adempimenti previsti dall’allegato bando; la stessa si avvarrà del Settore Infrastrutture Rurali e Territorio quale struttura responsabile della verifica tecnico-amministrativa e dei relativi conseguenti adempimenti e del Nucleo di valutazione costituito con determinazione dirigenziale n. 95 del 12. 6. 2001;

la Giunta regionale, con voti unanimi espressi nelle forme di legge,

delibera

- le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente dispositivo;

- è approvato l’allegato bando e la modulistica per l’assegnazione delle risorse finanziarie che il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ha trasferito alla Regione Piemonte a valere sullo stanziamento di bilancio disposto dalla Legge 21 Maggio 1998, n. 164 “Misure in materia di pesca e di acquacoltura”;

- le risorse finanziarie messe a disposizione del presente bando sono ripartite per ciascuna delle misure sotto riportate:

misura 1 - Riduzione impatto ambientale Euro 166.815,58;

misura 3 - Campagne di sensibilizzazione Euro 49.683,15;

Totale Euro 216.498,73.

- la Direzione 13 è incaricata degli adempimenti previsti dall’allegato bando; la stessa si avvarrà del Settore Infrastrutture Rurali e Territorio quale struttura responsabile della verifica tecnico-amministrativa e dei relativi conseguenti adempimenti e del Nucleo di valutazione costituito con determinazione dirigenziale n. 95 del 12. 6. 2001.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato