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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 31

Deliberazione del Consiglio Regionale 17 giugno 2003, n. 287-20269

Prima individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari, ai sensi del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

(omissis)

Tale deliberazione, nel testo che segue, è posta in votazione mediante procedimento elettronico: il Consiglio approva.

Il Consiglio regionale

Visto il decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152, recante disposizioni sulla tutela delle acque in recepimento delle direttive n. 91/271/CEE e n. 91/676/CEE, che demanda alle regioni una complessa serie di azioni normative e pianificazione volte da un lato al mantenimento o al raggiungimento di determinati obiettivi  di qualità dei corpi idrici e dall’altro all’attuazione di una specifica tutela di aree che meritano una particolare protezione ambientale delle risorse idriche superficiali e sotterranee ad esse sottese;

Visto che tra le azioni sopra citate rientra l’individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari, finalizzata all’adozione delle misure necessarie alla protezione delle risorse idriche o altri comparti ambientali dall’inquinamento derivante dall’uso di tali prodotti e da effettuarsi, in attuazione del decreto legislativo 17 marzo 1995 n. 194 (Attuazione della direttiva 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari) e con le modalità previste dall’articolo 19 del d.lgs. 152/1999 e dal relativo Allegato 7;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 29-6885 del 5 agosto 2002 “Proposta al Consiglio regionale di prima individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari ai sensi del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152", e le motivazioni in essa addotte;

Preso atto che, come specificato nelle premesse di tale D.G.R., sono state identificate - come meglio specificato nella “Relazione tecnica” allegata quale parte integrante della presente deliberazione (Allegato A) - le seguenti aree, rappresentate cartograficamente a scala 1:250.000:

- territori vulnerati, in ragione del superamento della concentrazione di prodotti fitosanitari stabilita dalla normativa comunitaria e nazionale e caratterizzati dall’indice di vulnerazione areale (IV) suddiviso nelle 4 classi Alta (IV1), Medio alta (IV2), Medio bassa (IV3) e Bassa (IV4);

- territori prossimi a essere vulnerati, per i quali non si è riscontrato il superamento della concentrazione di prodotti fitosanitari stabilita dalla normativa di riferimento ma caratterizzati dall’indice di attenzione areale (IA) suddiviso nelle 4 classi Alta (IA1), Medio alta (IA2), Medio bassa (IA3) e Bassa (IA4);

Preso atto inoltre, che, come specificato nelle premesse di tale D.G.R., in base alla metodologia adottata, nelle falde sottostanti i territori di cui al precedente punto è stata riscontrata la presenza dei seguenti principi attivi autorizzati: Alaclor, Besnsulfuron Metile, Bentazone, Cinosulfuron, Dimetenamide, Exazinone, Metolaclor, Molinate, Oxadiazon, Pirimicarb, Propanil, Quinclorac, Simazina, Terbumeton, Terbutilazina, Tiocarbazil, Trifluralin;

Preso atto del parere favorevole espresso dell’Autorità di Bacino del Po con deliberazione del 25 febbraio 2003, n. 9;

Sentita la Commissione consiliare competente;

delibera

- di identificare, in via di prima individuazione, come aree vulnerabili da prodotti fitosanitari i territori vulnerati caratterizzati dalle classi dell’indice di vulnerazione areale IV1, IV2, IV3 e IV4, meglio specificati nella “Relazione tecnica” allegata quale parte integrante della presente deliberazione  (Allegato A), in ragione delle risultanze oggettive dei dati idrochimici oggi disponibili elaborati in funzione della situazione idrogeologica dei diversi settori della pianura piemontese e rispetto ai quali sono stati identificati prioritariamente quali causa di vulnerazione delle falde sottostanti i seguenti principi attivi autorizzati: Alaclor, Bentazone, Cinosulfuron, Dimetenamide, Exazinone, Metolaclor, Molinate, Oxadiazon, Propanil, Quinclorac, Simazina, Terbumeton, Terbutilazina;

- di individuare le misure che si ritengono necessarie alla mitigazione dell’impatto da prodotti fitosanitari per le aree e i principi attivi sopra identificati, contenute nel documento “Proposte di intervento”, allegato quale parte integrante della presente deliberazione (Allegato B), e di trasmetterle al Ministero della Salute affinchè valuti l’opportunità di adottare i provvedimenti di sua competenza anche nelle more del completamento delle indagini di maggior dettaglio previsti dall’Allegato 7 del  d.lgs. 152/1999;

- di stabilire che la presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 65 dello Statuto.

(omissis)

Allegato A (fare riferimento al file PDF)

RELAZIONE TECNICA

INDICE

AREE DI PRIMA INDIVIDUAZIONE

RELAZIONE TECNICA

INQUADRAMENTO NORMATIVO

APPROCCIO METODOLOGICO

INDIVIDUAZIONE DELLE AREE IDROGEOLOGICAMENTE SEPARATE

ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI IDROCHIMICI


AREE DI PRIMA INDIVIDUAZIONE

Ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 sono identificate, in via di prima individuazione, zone vulnerabili da prodotti fitosanitari i territori caratterizzati dall’indice di vulnerazione areale alto (IV1), medio alto (IV2), medio basso (IV3) e basso (IV4) ricadenti nei fogli di mappa elencati nella tabella 1 e riportati nella figura 1.



Tabella 1 - Fogli di mappa e relativi Comuni di appartenenza comprendenti territori con Indice di vulnerazione areale alto (IV1), medio alto (IV2), medio basso (IV3) e basso (IV4)


Comune        fogli di mappa ricadenti nelle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari

codice    denominazione

Provincia di Torino

001001    Agliè    da 015 a 054

001002    Airasca    tutti

001004    Albiano d’Ivrea    da 001a 014, da 018 a 023, da 027 a 031, da 033 a 039

001009    Andezeno    da 006 a 011, 013, 014

001012    Arignano    da 011 a 017

001014    Azeglio    da 001 a 005, 007, 008, da 014 a 017, da 022 a 024, da 027 a 029, 032, 033,
        da 036 a 039

001015    Bairo    001, 002, da 004 a 010

001016    Balangero    010, da 014 a 021

001017    Baldissero Canavese    011, 012, da 014 a 016

001020    Banchette    da 001 a 006, da 008 a 014

001021    Barbania    012, 013

001023    Barone Canavese    da 007 a 019

001025    Bibiana    da 014 a 018, da 020 a 031

001027    Bollengo    010, 012, da 016 a 018, da 022 a 026, da 029 a 035, da 038 a 052

001028    Borgaro Torinese    tutti

001029    Borgiallo    020

001030    Borgofranco d’Ivrea    sezione censuaria di Borgofranco d’Ivrea: 005, 006, da 011 a 013, da 017
        a 020, da 024 a 033, da 036 a 045

        sezione censuaria di Baio Dora: 003 a 007, da 009 a 011

001031    Borgomasino    006, 007, da 014 a 019, da 025 a 028, da 033 a 037, da 041 a 053

001033    Bosconero    tutti

001034    Brandizzo    tutti

001035    Bricherasio    da 013 a 023, 027, da 029 a 039

001039    Brusasco    sezione censuaria di Brusasco: da 001 a 010

001041    Buriasco    tutti

001042    Burolo    005, 008, 009, 012, 013, 015, 016, da 018 a 020, 022, 023

001043    Busano    tutti

001046    Cafasse    sezione censuaria di Cafasse: 001, da 003 a 009

        sezione censuaria di Monasterolo Torinese: da 002 a 005

001047    Caluso    001, da 007 a 009, da 012 a 024, 026, da 030 a 136

001048    Cambiano    004, da 007 a 021

001049    Campiglione-Fenile    sezione censuaria di Campiglione: tutti

        sezione censuaria di Fenile: tutti

001050    Candia Canavese    012, da 014 a 018, da 023 a 025, 029, 030, 032, 038, 039

001053    Cantalupa    da 012 a 016, 018

001056    Caravino    sezione censuaria di Caravino: da 001 a 005, da 009 a 018, 020, 021, 024,
        da 028 a 031

001058    Carignano    tutti

001059    Carmagnola    tutti

001061    Cascinette d’Ivrea    da 002 a 010

001063    Caselle Torinese    tutti

001064    Castagneto Po    019

001065    Castagnole Piemonte    tutti

001066    Castellamonte    sezione censuaria di Campo Canavese: 003, 005, 012, 013, da 016 a 026,
        050, 051

001068    Castiglione Torinese    da 001 a 009

001069    Cavagnolo    da 001 a 004, 006

001070    Cavour    tutti

001071    Cercenasco    tutti

001077    Chiaverano    040

001078    Chieri    da 025 a 034, da 037 a 046, da 053 a 063, da 066 a 093

001082    Chivasso    tutti

001083    Ciconio    tutti

001086    Ciriè    tutti

001092    Colleretto Giacosa    da 003 a 017

001096    Cuceglio    da 009 a 011, da 016 a 025

001097    Cumiana    sezione censuaria di Cumiana: da 052 a 057, da 059 a 067, da 072 a 110

        sezione censuaria di Tavernette: da 003 a 006, da 008 a 010

001098    Cuorgnè    sezione censuaria di Cuorgnè: 006, da 010 a 014

        sezione censuaria di Priacco: 015, da 020 a 022

        sezione censuaria di Salto: 001, 002

001099    Druento    da 001 a 007, 012

001101    Favria    tutti

001102    Feletto    tutti

001104    Fiano    da 002 a 021

001105    Fiorano Canavese    001, 003, 004, 007, 008, da 010 a 012, da 014 a 018

001106    Foglizzo    tutti

001109    Front    001, 002, 011

001110    Frossasco    da 003 a 030

001111    Garzigliana    tutti

001112    Gassino Torinese    sezione censuaria di Gassino Torinese: 003, 004, 007, 011, 012

001116    Givoletto    009, 011, 012, da 015 a 020

001119    Grosso    da 006 a 008

001123    Isolabella    tutti

001125    Ivrea    da 001 a 004, da 008 a 010, 023, da 031 a 033, da 035 a 124

001126    La Cassa    da 003 a 011, da 013 a 020

001127    La Loggia    tutti

001128    Lanzo Torinese    008, 016

001129    Lauriano    sezione censuaria di Lauriano: da 001 a 006, 009

001130    Leinì    da 004 a 006, da 010 a 050

001132    Lessolo    002, 003, da 005 a 008, da 010 a 012, da 016 a 019, 023, 026

001133    Levone    da 005 a 010

001135    Lombardore    da 014 a 018

001136    Lombriasco    tutti

001137    Loranzè    da 002 a 004, da 007 a 010, 015, 016

001140    Lusernetta    da 006 a 008

001141    Lusigliè    tutti

001142    Macello    tutti

001143    Maglione    019

001146    Mathi    da 007 a 014

001148    Mazzè    014, da 019 a 100

001150    Mercenasco    da 001 a 004, da 006 a 010, 015, 016, da 019 a 021, 035, 042, 043

001153    Mombello di Torino    008

001156    Moncalieri    sezione censuaria di Moncalieri: 019, 022, 023, da 025 a 028, 031, 032,
        da 038 a 066

001159    Montalenghe    da 011 a 030

001160    Montalto Dora    da 001 a 007, da 014 a 019, 027

001161    Montanaro    tutti

001162    Monteu da Po    da 001 a 009

001166    Nole    da 006 a 021

001168    None    da 012 a 019,  da 021 a 042

001170    Oglianico    tutti

001172    Orio Canavese    008, da 012 a 036

001173    Osasco    tutti

001174    Osasio    tutti

001176    Ozegna    tutti

001177    Palazzo Canavese    009, 010, da 012 a 023

001178    Pancalieri    tutti

001179    Parella    004, 006, 007, 009, 010

001181    Pavone Canavese    tutti

001185    Perosa Canavese    da 001 a 014, 016

001187    Pertusio    008, 009

001191    Pinerolo    sezione censuaria di Pinerolo: 013, 015, 016, da 022 a 050, da 052 a 081

        sezione censuaria di Abbadia Alpina: da 005 a 007, da 009 a 012

001193    Piobesi Torinese    002, da 004 a 035

001194    Piossasco    065, 066, 068

001195    Piscina    tutti

001196    Piverone    012, da 025 a 046

001197    Poirino    tutti

001203    Pralormo    da 001 a 009, 011, 012, da 019 a 029, da 038 a 049, 056

001209    Quassolo    009, da 011 a 013

001215    Riva presso Chieri    tutti

001216    Rivara    sezione censuaria di Rivara: da 003 a 019

001217    Rivarolo Canavese    tutti

001218    Rivarossa    007, 010, 011, 022

001220    Robassomero    tutti

001221    Rocca Canavese    017, 018

001222    Roletto    007, 010, 011, da 014 a 018

001223    Romano Canavese    tutti

001225    Rondissone    tutti

001231    Salassa    tutti

001233    Salerano Canavese    tutti

001235    Samone    tutti

001236    San Benigno Canavese    da 001 a 034

001237    San Carlo Canavese    010, 024

001240    San Francesco al Campo    da 019 a 025

001243    San Gillio    001, 002

001244    San Giorgio Canavese    tutti

001246    San Giusto Canavese    tutti

001247    San Martino Canavese    da 005 a 011, 033

001248    San Maurizio Canavese    tutti

001249    San Mauro Torinese    da 001 a 008, da 012 a 015

001250    San Pietro Val Lemina    018, 019, 021

001251    San Ponso    tutti

001252    San Raffaele Cimena    001, 002, da 006 a 012

001253    San Sebastiano da Po    da 001 a 007, da 015 a 017

001254    San Secondo di Pinerolo    da 002 a 006, da 012 a 024

001257    Santena    tutti

001260    Scalenghe    tutti

001261    Scarmagno    da 001 a 010, 014, 015, 022, da 026 a 029, 032

001264    Settimo Rottaro    da 001 a 003, 006, 007, 012, 013, 017, 018, 020

001265    Settimo Torinese    tutti

001269    Strambino    tutti

001272    Torino    da 001 a 031, da 033 a 035, 038, da 041 a 049, da 087 a 097, 134, 135, 137

001273    Torrazza Piemonte    tutti

001274    Torre Canavese    da 018 a 023

001280    Trofarello    da 004 a 015, da 018 a 021

001284    Val della Torre    da 031 a 033

001286    Vallo Torinese    da 002 a 004

001287    Valperga    da 002 a 007, da 012 a 014

001289    Varisella    da 002 a 006, 008, 020

001290    Vauda Canavese    013

001292    Venaria    da 001 a 017, 020, 021

001293    Verolengo    tutti

001294    Verrua Savoia    da 001 a 015, 017, da 021 a 023

001295    Vestignè    sezione censuaria di Vestignè: da 001 a 008, da 011 a 017, da 020 a 028,
        da 032 a 037

        sezione censuaria di Tina: da 001 a 009

001299    Vigone    tutti

001300    Villafranca Piemonte    tutti

001301    Villanova Canavese    tutti

001304    Villareggia    da 001 a 005, da 007 a 035

001308    Villastellone    tutti

001309    Vinovo    da 011 a 013, da 022 a 033

001310    Virle Piemonte    tutti

001311    Vische    da 001 a 022, da 024 a 041, 044, 050

001314    Volpiano    003, 004, 007, 008, da 010 a 052

001315    Volvera    020, da 031 a 033, da 035 a 037


Provincia di Vercelli

002003    Albano Vercellese    tutti

002004    Alice Castello    da 005 a 007, da 009 a 033

002006    Arborio    tutti

002007    Asigliano Vercellese    tutti

002009    Balocco    tutti

002011    Bianzè    tutti

002015    Borgo d’Ale    007, 011, da 013 a 040

002017    Borgo Vercelli    tutti

002021    Buronzo    tutti

002030    Caresana    da 001 a 004, da 006 a 029

002031    Caresanablot    tutti

002032    Carisio    da 001 a 020, da 022 a 028, da 031 a 036

002033    Casanova Elvo    tutti

002042    Cigliano    tutti

002045    Collobiano    tutti

002047    Costanzana    tutti

002049    Crescentino    tutti

002052    Crova    tutti

002054    Desana    tutti

002058    Fontanetto Po    tutti

002059    Formigliana    sezione censuaria di Formigliana: tutti

        sezione censuaria di Lista: tutti

002061    Gattinara    da 012 a 014, da 021 a 086

002062    Ghislarengo    tutti

002065    Greggio    tutti

002067    Lamporo    tutti

002068    Lenta    tutti

002070    Lignana    tutti

002071    Livorno Ferraris    tutti

002072    Lozzolo    012, da 015 a 022

002079    Moncrivello    001, 003, 008, da 010 a 014, da 017 a 020

002082    Motta dei Conti    da 001 a 012, da 014 a 016

002088    Olcenengo    tutti

002089    Oldenico    tutti

002090    Palazzolo Vercellese    tutti

002091    Pertengo    tutti

002093    Pezzana    da 001 a 006, da 008 a 021

002104    Prarolo    tutti

002108    Quinto Vercellese    tutti

002115    Rive    tutti

002116    Roasio    sezione censuaria di Roasio: 008, 013, 014, 016, 018, 019, da 021 a 023,
        026, 029, da 035 a 074

002118    Ronsecco    tutti

002122    Rovasenda    tutti

002126    Salasco    tutti

002127    Sali Vercellese    tutti

002128    Saluggia    tutti

002131    San Germano Vercellese    tutti

002035    San Giacomo Vercellese    tutti

002133    Santhià    da 001 a 006, da 012 a 049

002142    Stroppiana    tutti

002147    Tricerro    tutti

002148    Trino    tutti

002150    Tronzano Vercellese    tutti

002158    Vercelli    tutti

002163    Villarboit    tutti

002164    Villata    tutti


Provincia di Novara

003001    Agrate Conturbia    010, da 020 a 022, 026

003012    Barengo    da 003 a 011, da 016 a 018, da 021 a 023, da 025 a 029, da 032 a 034

003016    Bellinzago Novarese    tutti

003018    Biandrate    tutti

003021    Bogogno    tutti

003023    Borgolavezzaro    tutti

003024    Borgomanero    003, 004, da 007 a 011, da 016 a 020, 022, da 024 a 032

003026    Briga Novarese    002, da 005 a 008

003027    Briona    da 008 a 010, da 013 a 016, da 018 a 043

003030    Caltignaga    tutti

003032    Cameri    tutti

003036    Carpignano Sesia    tutti

003037    Casalbeltrame    tutti

003039    Casaleggio Novara    tutti

003040    Casalino    tutti

003041    Casalvolone    tutti

003042    Castellazzo Novarese    tutti

003044    Cavaglietto    da 001 a 004, 006, 007

003045    Cavaglio d’Agogna    003, 004, 007

003049    Cerano    tutti

003055    Cressa    tutti

003058    Cureggio    da 002 a 004, 007

003065    Fara Novarese    da 005 a 007, da 013 a 018

003066    Fontaneto d’Agogna    da 001 a 005, da 009 a 011, da 018 a 020, 022, 023

003068    Galliate    tutti

003069    Garbagna Novarese    tutti

003070    Gargallo    001, 004

003071    Gattico    007, 012

003073    Ghemme    005, 009, 010, da 015 a 019, da 025 a 028, da 031 a 038

003076    Gozzano    da 009 a 011, da 015 a 017

003077    Granozzo con Monticello    tutti

003083    Landiona    tutti

003090    Mandello Vitta    tutti

003097    Mezzomerico    da 001 a 007, da 010 a 012, 014

003100    Momo    tutti

003104    Nibbiola    tutti

003106    Novara    tutti

003108    Oleggio    da 010 a 015, 017, da 030 a 040, 042, da 050 a 062

003129    Recetto    tutti

003130    Romagnano Sesia    010, 020, 021, da 026 a 028, 030, 031, 033, da 035 a 040

003131    Romentino    tutti

003134    San Nazzaro Sesia    tutti

003135    San Pietro Mosezzo    tutti

003138    Sillavengo    tutti

003139    Sizzano    da 007 a 016, 018, 019

003140    Soriso    004, 007

003141    Sozzago    tutti

003143    Suno    tutti

003144    Terdobbiate    tutti

003146    Tornaco    da 001 a 019, da 021 a 026

003149    Trecate    tutti

003153    Vaprio d’Agogna    tutti

003157    Veruno    005, 007, 009, 010

003158    Vespolate    tutti

003159    Vicolungo    tutti

003164    Vinzaglio    tutti


Provincia di Cuneo

004003    Alba    005, 007, da 009 a 028, da 035 a 037

004009    Bagnolo Piemonte    da 013 a 020, da 031 a 037

004011    Barbaresco    003

004012    Barge    da 000 a 012, 014, da 016 a 047, da 052 a 059, 070

004014    Bastia Mondovì    da 002 a 004, 014, 015

004016    Beinette    tutti

004019    Bene Vagienna    da 005 a 019, da 027 a 041, 045, 046, da 048 a 052, 055, 056, 058,
        da 062 a 066, da 074 a 078

004022    Bernezzo    da 001 a 007, 009, 010

004025    Borgo San Dalmazzo    da 001 a 015

004028    Boves    da 001 a 017, da 020 a 022, da 031 a 033

004029    Bra    da 001 a 010, da 012 a 028, da 036 a 049, da 056 a 066, da 068 a 071, 073

004034    Busca    da 001 a 058, 061, 062, 068, 071, 076

004040    Caraglio    da 001 a 036, 050

004041    Caramagna Piemonte    Tutti

004042    Cardè    Tutti

004043    Carrù    008, da 010 a 022, 030, da 032 a 037

004045    Casalgrasso    Tutti

004046    Castagnito    da 001 a 005

004048    Castellar    001, 003

004049    Castelletto Stura    Tutti

004058    Cavallerleone    Tutti

004059    Cavallermaggiore    da 001 a 055, 058, 060

004061    Centallo    Tutti

004062    Ceresole d’Alba    da 001 a 035

004064    Cervasca    da 001 a 017

004065    Cervere    001,002, da 007 a  019

004067    Cherasco    da 001 a 023, da 029 a 046, da 048 a 087, da 090 a 096, da 099 a 104, 111, 112

004068    Chiusa di Pesio    da 001 a 015, 017, 027, 029

004071    Clavesana    001, 002, 004, 013, 015

004075    Costigliole Saluzzo    da 001 a 010, da 018 a 021

004078    Cuneo    Tutti

004081    Dogliani    001, 003

004082    Dronero    da 001 a 017, da 022 a 024

004085    Envie    da 004 a 012, da 019 a 021

004086    Farigliano    da 001 a 004, da 006 a 011, 013

004087    Faule    Tutti

004089    Fossano    da 001 a 121, 127, da 134 a 143, 145, da 148 a 157

004091    Frabosa Sottana    002

004096    Genola    Tutti

004099    Govone    da 001 a 003, da 005 a 010

004101    Guarene    da 011 a  015, 017,018

004105    La Morra    023, 024

004104    Lagnasco    tutti

004107    Lequio Tanaro    tutti

004113    Magliano Alfieri    da 001 a 008

004114    Magliano Alpi    009, da 015 a 028

004116    Manta    da 004 a 013

004117    Marene    da 001 a 004, da 012 a 016, da 024 a 028, da 033 a 036

004118    Margarita    tutti

004126    Monastero di Vasco    008

004128    Monasterolo di Savigliano    tutti

004129    Monchiero    da 001 a 003

004130    Mondovì    da 001 a 078, 086, 087, da 099 a 101

004136    Montanera    tutti

004140    Monteu Roero    001, 006, 007

004142    Monticello d’Alba    012, 013

004143    Moretta    tutti

004144    Morozzo    tutti

004146    Murello    tutti

004147    Narzole    da 001 a 006, da 012 a 038

004148    Neive    001, 002

004152    Novello    da 012 a 014

004163    Peveragno    da 001 a 027, 029, da 031 a 033, 036

004165    Pianfei    da 001 a 015

004166    Piasco    005, 006, 011

004169    Piozzo    da 001 a 011, 014, 015

004170    Pocapaglia    001, 002

004171    Polonghera    tutti

004179    Racconigi    tutti

004180    Revello    da 001 a 043, 054

004181    Rifreddo    008

004189    Rocca de’ Baldi    tutti

004191    Roccasparvera    001, 002

004194    Roddi    da 002 a 004

004198    Ruffia    tutti

004202    Salmour    001, 008, 009

004203    Saluzzo    da 001 a 060, da 062 a 067, da 075 a 082

004208    Sanfrè    da 001 a 008, da 011 a 014, 016

004212    Santa Vittoria d’Alba    da 007 a 014

004211    Sant’Albano Stura    tutti

004215    Savigliano    tutti

004217    Scarnafigi    tutti

004222    Sommariva del Bosco    da 001 a 037, da 039 a 042

004225    Tarantasca    tutti

004228    Torre San Giorgio    tutti

004232    Trinità    da 001 a 009, da 014 a 037

004238    Verduno    001, 002

004240    Verzuolo    sezione censuaria di Verzuolo: da 004 a 011, da 021 a 026

        sezione censuaria di Villanovetta: da 002 a 004

004243    Vignolo    da 001 a 007

004244    Villafalletto    tutti

004245    Villanova Mondovì    da 001 a 026, da 028 a 032, 034, 035

004246    Villanova Solaro    tutti

004247    Villar San Costanzo    da 001 a 008

004250    Vottignasco    tutti


Provincia di Asti

005003    Antignano    da 010 a 012

005005    Asti    sezione censuaria di Asti: 053, 069, 070, da 074 a 077, 079, 080,
        da 082 a 085, da 097 a 107, da 109 a 111

        sezione censuaria di San Marzanotto: 001, da 007 a 009

005006    Azzano d’Asti    da 001 a 004

005012    Buttigliera d’Asti    da 001 a 003, da 007 a 013

005022    Castagnole delle Lanze    001, 003, 004, 008

005028    Castello di Annone    009, 010, 019, 021, 023, 024

005033    Cellarengo    da 001 a 005

005036    Cerro Tanaro    001, da 003 a 005

005050    Costigliole d’Asti    da 001 a 003, da 025 a 027

005052    Dusino San Michele    001, da 008 a 010

005059    Isola d’Asti    001, da 008 a 013, 018

005090    Revigliasco d’Asti    da 007 a 010

005093    Rocca d’Arazzo    001, 002

005096    Rocchetta Tanaro    da 002 a 005, 010

005099    San Martino Alfieri    008

005101    San Paolo Solbrito    001, 002

005112    Valfenera    da 001 a 004, da 007 a 011, 013, 014, 016

005118    Villanova d’Asti    da 001 a 003, da 009 a  050


Provincia di Alessandria

006003    Alessandria    da 001 a 003, da 023 a 070

006011    Balzola    tutti

006013    Bassignana    005, 006, da 023 a 025

006020    Borgo San Martino    tutti

006023    Bozzole    001, 004, 008, 009

006027    Camino    sezione censuaria di Camino: 006, 010

006039    Casale Monferrato    da 001 a 041, da 055 a 068, da 072 a 086, da 089 a 096

006051    Castelletto Monferrato    da 008 a 014

006060    Coniolo    da 001 a 007

006061    Conzano    004

006068    Felizzano    da 013 a 031

006073    Frassineto Po    da 001 a 007, 012, da 014 a 031

006077    Gabiano    da 001 a 003

006082    Giarole    tutti

006089    Lu    001, 005, 006

006091    Masio    004, 005, 008

006094    Mirabello Monferrato    da 003 a 005

006099    Moncestino    001, 002

006109    Morano sul Po    tutti

006115    Occimiano    da 002 a 022, 025, 027, 028

006131    Pomaro Monferrato    da 001 a 010, 013, 014

006133    Pontestura    sezione censuaria di Pontestura: da 001 a 003

006141    Quargnento    008, da 020 a 025, da 032 a 034, da 036 a 041

006142    Quattordio    da 014 a 019

006163    Solero    tutti

006173    Ticineto    tutti

006177    Valenza    sezione censuaria di Valenza: 003, 004, 009, 013, 019, 028, 029

        sezione censuaria di Villabella: 001

006178    Valmacca    003, da 005 a 007, da 011 a 015

006185    Villanova Monferrato    tutti


Biella

096003    Benna    tutti

096004    Biella    032, 034, da 044 a 049, da 051 a 067, da 078 a 087

096006    Borriana    tutti

096007    Brusnengo    008, 011, 012, da 015 a 030

096010    Camburzano    004, 008, 011

096012    Candelo    tutti

096015    Castelletto Cervo    tutti

096016    Cavaglià    017, da 023 a 027

096017    Cerreto Castello    tutti

096018    Cerrione    da 001 a 008, da 011 a 016, 019, 020, da 022 a 025, 028

096020    Cossato    da 006 a 016, da 018 a 047

096026    Gaglianico    tutti

096027    Gifflenga    tutti

096029    Lessona    005, da 007 a 009, da 012 a 015, da 017 a 027

096031    Massazza    tutti

096032    Masserano    da 043 a 069

096035    Mongrando    da 007 a 009, 017, da 019 a 021, da 023 a 026, da 039 a 043, 046

096037    Mottalciata    tutti

096040    Occhieppo Inferiore    tutti

096041    Occhieppo Superiore    007, 008

096047    Ponderano    tutti

096058    Salussola    da 001 a 027, 033, da 042 a 044, 048

096059    Sandigliano    tutti

096071    Valdengo    da 007 a 013

096076    Verrone    tutti

096077    Vigliano Biellese    da 003 a 018

096079    Villanova Biellese    tutti

096080    Viverone    019



RELAZIONE TECNICA

Inquadramento normativo

Il Consiglio europeo fin dal 1991 aveva contemplato, pur senza fare esplicito riferimento al concetto di aree vulnerabili da prodotti fitosanitari, la possibilità di prevedere la limitazione o il divieto d’uso di prodotti autorizzati, che avessero dimostrato nel tempo il venir meno delle condizioni previste per il loro utilizzo.

La direttiva comunitaria 91/414/CEE, in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari, prevedeva infatti all’art. 11 che, se uno Stato membro avesse validi motivi di ritenere che un prodotto da esso autorizzato costituisse un rischio per la salute umana o degli animali o per l’ambiente, potesse limitarne o proibirne provvisoriamente l’uso e/o la vendita nel proprio territorio, proponendo una procedura che tenga conto delle situazioni gravi di vulnerabilità eventualmente esistenti in alcune zone dove, se del caso, sia possibile richiedere misure di protezione specifiche.

Tale direttiva è stata recepita in Italia dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194 che pose le basi, non solo per la regolamentazione dell’immissione in commercio di prodotti fitosanitari, ma anche per la conseguente salvaguardia delle risorse idriche, e per l’ambiente.

Il comma 21 dell’art. 5 del d.lgs. n. 194/1995 prevedeva inoltre che, entro un anno dalla sua entrata in vigore, il Ministero dell’Ambiente definisse i criteri per l’individuazione delle aree vulnerabili, nelle quali chiedere l’applicazione delle limitazioni e delle esclusioni di impiego dei prodotti fitosanitari allo scopo di proteggere le risorse idriche.

Il Ministero dell’Ambiente ha assolto a tale adempimento inserendo nel decreto legislativo n.152 del 1999, recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”, l’art. 20 riguardante le “Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e altre zone vulnerabili”, le cui modalità attuative sono indicate nell’Allegato 7 Parte B dello stesso decreto legislativo.

L’articolo 20, al comma 1 prevede: “Con le modalità previste dall’art. 19 e sulla base delle indicazioni contenute nell’allegato 7/B, le regioni identificano le aree di cui all’art. 5, comma 21, del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, allo scopo di proteggere le risorse idriche o altri comparti ambientali dall’inquinamento derivante dall’uso di prodotti fitosanitari”.  Obiettivo di questa norma è quindi assicurare una sempre più completa ed efficace tutela dello specifico comparto ambientale relativo alle risorse idriche, attuando i principi di derivazione comunitaria.

Approccio metodologico

L’individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari è stata perseguita attraverso l’approccio metodologico di seguito riportato, che consiste, ai sensi del combinato disposto degli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152, nell’applicazione al territorio piemontese, per quanto possibile, dei criteri indicati all’Allegato 7 parti BI e BII.

Il lavoro svolto si colloca in una fase intermedia tra l’”indagine preliminare di riconoscimento”, ai sensi del punto 2 dell’Allegato 7 Parte II, soddisfacendo i requisiti richiesti per la predisposizione del documento di prima individuazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari in quanto:

- per la cartografia è stata adottata la scala 1:250.000;

- sono comprese le aree per le quali il monitoraggio ha evidenziato situazione di compromissione dei corpi idrici sotterranei sulla base degli standard delle acque destinate al consumo umano indicati dal D.P.R. 236/88 per il parametro 55;

- l’individuazione dei prodotti sui quali si propongono le misure necessarie alla mitigazione dell’impatto è stata attuata anche sulla base del loro potere di percolazione;

e la successiva fase di “indagine di maggior dettaglio”, di cui al punto 3 dell’Allegato 7 Parte II, avendo usufruito per il presente lavoro anche dei seguenti elementi:

- sono state individuate zone idrogeologicamente separate le une dalle altre, all’interno delle quali sono state eseguite le elaborazioni statistiche areali dei dati di monitoraggio idrochimico;

- la rete di monitoraggio delle acque sotterranee dispone di una elevata densità di punti che determina una significativa conoscenza dello stato qualitativo.

Sulla base di quanto sopra esposto, meglio specificato nei successivi paragrafi, il presente documento di prima individuazione è stato pertanto corredato di una proposta di interventi, riportata all’Allegato B, che si ritengono necessari alla mitigazione dell’impatto dei prodotti fitosanitari.

Hanno collaborato ai monitoraggi, agli studi e agli approfondimenti necessari:

• l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte (A.R.P.A. Piemonte),

• il CSI-Piemonte,

• l’Istituto per le Piante da legno e l’Ambiente (I.P.L.A. S.p.A.),

• la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino (Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del territorio, Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali),

• la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (Dipartimento Scienze della Terra).

Individuazione delle aree
idrogeologicamente separate

1 - Premessa

Obiettivo degli studi idrogeologici è stata la valutazione dello stato di vulnerazione all’inquinamento derivante da fonti diffuse della Falda Superficiale nel territorio di pianura della Regione Piemonte. Base di partenza di tale valutazione è l’insieme dei dati analitici provenienti dalla Rete di Monitoraggio delle Acque Sotterranee della Regione Piemonte relativi al biennio 2000-2001 ed elaborati da ARPA. Per potere passare dai dati puntuali a una valutazione areale, si è scelto di non operare su aree separate da limiti amministrativi (confini comunali), ma si è cercato, più correttamente, di individuare limiti idrogeologici che indentificassero porzioni di territorio non collegate idraulicamente tra loro. Di seguito vengono brevemente riportate le basi teoriche utilizzate per la definizione di queste aree idrogeologicamente “separate”. Per definire l’estensione di tali aree si è anche tenuto conto della distribuzione dei dati analitici puntuali, di modo che, possibilmente, in ogni area ricadesse un numero significativo di dati.

2 - Aree di ricarica, aree di efflusso e separazioni delle acque sotterranee

La Sezione trasversale rappresentata nel seguente schema di Hubbert (1940) è realizzata in direzione perpendicolare all’andamento di una serie rilievi e di valli lunghi e paralleli in una regione a clima umido. Il mezzo geologico è omogeneo e isotropo e il sistema è limitato alla base da un limite impermeabile. La superficie della falda coincide con il piano campagna nelle valli e soggiace allo stesso, seguendo la topografia, sulle colline. Il valore del carico idraulico su ciascuna delle linee equipotenziali tratteggiate è uguale alla quota della superficie della falda al suo punto di intersezione con la linea equipotenziale. Le linee di flusso e le linee equipotenziali sono state tracciate seguendo le comuni regole per la costruzione grafica di una rete di flusso in mezzi omogenei e isotropi.

Dalla rete di flusso risulta chiaro che esiste un flusso di acqua sotterranea diretto dalle alture verso le valli. La rete di flusso deve riempire l’intero campo di flusso: ne risulta la presenza di un flusso di acqua sotterranea diretta verso l’alto al disotto delle valli. La simmetria del sistema crea limiti verticali al di sotto delle creste e delle valli (le linee punteggiate AB e CD) attraverso i quali non vi è flusso. Questi limiti impermeabili fittizi sono detti separazioni delle acque sotterranee (groundwater divides). Nei sistemi simmetrici, quale quello mostrato nello schema di Hubbert, esse coincidono esattamente con le separazioni delle acque superficiali, e la loro orientazione è esattamente verticale. In ambienti topograficamente e idrogeologicamente più complicati, tali proprietà possono essere perdute.

Rete di flusso delle acque sotterranee in una sezione trasversale attraverso un sistema omogeneo e isotropo limitato alla base da un limite impermeabile (secondo Hubbert, 1940).

Immagine

Le linee di flusso disegnate nello schema convogliano l’acqua da aree di ricarica (recharge areas) ad aree di efflusso (discharge areas). In un’area di ricarica è presente una componente alla direzione del flusso delle acque sotterranee vicino alla superficie diretta verso il basso. Un’area di ricarica può essere definita come il settore del bacino idrogeologico in cui il flusso saturo netto delle acque sotterranee si allontana dalla superficie della falda. In un’area di efflusso è presente una componente alla direzione del flusso delle acque sotterranee vicino alla superficie diretta verso l’alto. Un’area di efflusso può essere definita come il settore del bacino idrogeologico in cui il flusso saturo netto delle acque sotterranee si avvicina alla superficie della falda. In un’area di ricarica, la superficie della falda solitamente soggiace a una certa profondità dal piano campagna; in un’area di efflusso, essa coincide o e molto vicina al piano campagna. Riferendosi all’area ombreggiata nello schema, la regione ED rappresenta l’area di ricarica mentre la regione AE rappresenta l’area di efflusso. La linea che separa l’area di ricarica da quella di efflusso prende il nome di linea cardine (hinge line). Nell’area ombreggiata, la sua intersezione col piano della sezione è rappresentata dal punto E.

L’utilizzo di reti di flusso stazionario per l’interpretazione del flusso regionale solleva alcune considerazioni. L’approccio è tecnicamente valido solo nell’ipotetico e poco probabile caso in cui la superficie della falda mantenga la stessa posizione durante il corso dell’anno. Nella maggior parte dei casi reali, le fluttuazioni della superficie della falda introducono effetti transitori nei sistemi di flusso. Tuttavia, se le fluttuazioni della superficie della falda sono piccole rispetto allo spessore totale del sistema, e se la conformazione relativa della superficie della falda rimane la stessa durante il ciclo di fluttuazioni (cioè, i punti alti rimangono i maggiori e quelli bassi i minori), è accettabile sostituire il sistema di fluttuazioni con un sistema stazionario in cui la superficie della falda abbia un’altezza media.

Si potrebbe pensare al sistema stazionario come a un caso di equilibrio dinamico in cui il flusso d’acqua che arriva alla superficie della falda attraverso la zona non satura dalla superficie è appena necessario a mantenere la superficie della falda nella sua posizione di equilibrio in tutti i punti e in ogni momento. Tali condizioni sono soddisfatte in modo approssimato nella maggior parte dei bacini idrogeologici, per cui l’esame delle reti di flusso stazionario possono essere abbastanza istruttive. Laddove esse non fossero soddisfatte, bisognerebbe utilizzare analisi più complesse per il flusso regionale transitorio delle acque sotterranee.

3 - Piezometria della pianura piemontese

A partire dagli studi e dai dati derivanti dalla realizzazione della Rete di Monitoraggio delle Acque Sotterranee della Regione Piemonte, si è proceduto alla realizzazione di una carta della piezometria della Falda Superficiale del territorio di pianura della Regione Piemonte (figura 2), che mostra l’andamento della falda superficiale evidenziando i settori omogenei dal punto di vista idrogeologico, vale a dire: Pianura Cuneese e Torinese Meridionale, Altopiano di Poirino, Pianura Torinese Settentrionale, Pianure inframoreniche di Rivoli, di Ivrea e dell’Alto Novarese, Pianura Biellese-Vercellese-Novarese, Settore Cuneese della Valle Tanaro, Settore del Fondovalle Tanaro tra Cherasco e la stretta Quattordio-Masio, Pianura Alessandrina-Tortonese.

4 - Le aree idrogeologicamente separate

I settori idrogeologici sopra descritti sono stati ulteriormente suddivisi in aree idrogeologicamente separate (cfr. par 2).

Per effettuare tale suddivisione, tramite Gis ArcView, sono state utilizzate le seguenti basi cartografiche:

- Carta piezometrica della Regione Piemonte alla scala 1:250.000 derivata dai progetti regionali PRISMAS, PRISMAS II, VAL TANARO;

- Carta dell’idrografia della Regione Piemonte alla scala 1:100.000 redatta in ambito del Sistema Informativo Territoriale Ambientale della Regione;

- fogli della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000, a tutt’oggi l’unica che copra l’intero territorio della regione, versione informatizzata ad opera del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino;

- Carta dei Paesaggi Agrari e Forestali alla scala 1:250.000 redatta da IPLA nel 1992.

Dalla Carta piezometrica e dalla idrografia sono state ricavati i limiti delle aree idrogeologicamente separate in accordo con quanto esposto nel paragrafo 2.

Dai fogli della Carta Geologica sono state delimitate ulteriori aree idrogeologicamente separate, corrispondenti ai terrazzi fluviali con scarpata superiore a 10 m rispetto al livello basale della pianura: si può infatti ipotizzare che tali terrazzi siano dotati di una circolazione sotterranea differenziata da quella della pianura di base.

Infine, per la delimitazione del territorio oggetto di studio, dalla Carta dei Paesaggi Agrari e Forestali è stato ricavato il limite a monte della pianura piemontese.

Le aree così ottenute sono elencate e sinteticamente descritte nella tabella seguente e illustrate nella figura 2.



Tabella 2 - Elenco aree idrogeologicamente separate.

Codice area    Descrizione area

AL01    Pianura alessandrina in Tanaro da Cerro Tanaro

AL02    Pianura alessandrina tra Tanaro e Bormida

AL03    Pianura alessandrina tra Bormida e Orba

AL04    Pianura alessandrina  tra Orba e Scrivia

AL05    Pianura alessandrina in Scrivia

AL06    Pianura casalese tra Po e Sesia

AT01    Valle del Tanaro tra confluenza Tanaro - Stura di Demonte e Cerro Tanaro

CN01    Pianura cuneese tra Po e Maira

CN02    Pianura cuneese tra Maira e Stura di Demonte

CN03    Pianura cuneese tra Stura di Demonte e Tanaro

IV01    Pianura inframorenica d’Ivrea

NO01    Pianura novarese tra Ticino e Agogna

NO02    Pianura novarese tra Agogna e Sesia

TE01    Terrazzo - spartiacque idrogeologico

TE02    Terrazzo

TE03    Terrazzo

TE04    Terrazzo

TE05    Terrazzo

TE06    Terrazzo

TE07    Terrazzo

TE08    Terrazzo

TE09    Terrazzo

TE10    Terrazzo

TE11    Terrazzo

TE12    Terrazzo

TE13    Terrazzo

TE14    Terrazzo

TE15    Terrazzo

TE16    Terrazzo

TE17    Terrazzo

TE18    Terrazzo

TE19    Terrazzo

TO01    Pianura torinese tra Dora Baltea, Po e Orco

TO02    Pianura torinese tra Orco, Po e Malone

TO03    Pianura torinese tra Malone, Po e Stura di Lanzo

TO04    Pianura torinese in destra Po da confluenza Po - Stura di Lanzo a Gabiano

TO05    Pianura torinese tra Stura di Lanzo, Po e Sangone

TO06    Pianura torinese tra Sangone e Chisola

TO07    Pianura torinese tra Chisola e Po

TO08    Altopiano di Poirino in destra Banna - Rioverde

TO09    Pianura torinese tra Ricchiardo, Po e Banna - Rioverde

VC01    Pianura vercellese tra Sesia e Cervo

VC02    Pianura vercellese tra Elvo - Cervo, Sesia, Marcova - spartiacque idrogeologico

VC03    Pianura vercellese tra Marcova - spartiacque idrogeologico, Po e Dora Baltea

VC04    Pianura biellese tra Cervo e Elvo



Acquisizione ed elaborazione dei dati idrochimici

1 - Premessa

La conoscenza del livello di contaminazione della risorsa è un elemento fondamentale nell’individuazione delle zone vulnerabili, che permette inoltre di identificare le zone già vulnerate e quelle nelle quali la presenza di residui nelle acque, se pure al di sotto dei valori soglia, evidenzia un livello di attenzione.

In questo contesto assume un ruolo strategico la disponibilità di dati derivanti dalla rete di monitoraggio regionale con caratteristiche di omogeneità, comparabilità, significatività e distribuzione temporale necessarie per elaborazioni.

Nella definizione di aree vulnerabili da prodotti fitosanitari devono tuttavia essere considerati, unitamente a fattori di stato, fattori di pressione, che, nel loro insieme, permettono di valutare l’esposizione delle varie componenti biosferiche; pertanto devono essere valutati tre elementi fondamentali:

- immissione nell’ambiente dei prodotti fitosanitari;

- fenomeni di attenuazione;

- livello di contaminazione della risorsa.

Ciascuno di questi elementi comprende vari aspetti che possono essere quantificati o modellizzati  e rappresentati in modo tale da fornire una visione globale e integrata del problema.

La valutazione dell’esposizione può derivare sia da misure che evidenzino il livello di contaminazione della risorsa, sia da modelli valutativi che permettono di prevedere l’esposizione o stimare le concentrazioni attese nell’ambiente (PEC – Predicted Environmental Concentration).

Tra i fenomeni di attenuazione, elementi che, in presenza di una immissione nell’ambiente, contribuiscono a ridurre il fenomeno di contaminazione della risorsa, sono state considerate le caratteristiche chimico-fisiche e chemiodinamiche delle sostanze attive e le caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero.

L’uso integrato delle conoscenze idrogeologiche, di sistemi di informazione geografica (GIS) con i modelli predittivi e dei dati derivanti dai monitoraggi rappresenta dunque un importante supporto nella definizione di zone vulnerabili o vulnerate.

2 – Modelli

Dei numerosi modelli predittivi applicabili ai prodotti fitosanitari disponibili in letteratura, sono stati considerati, per le finalità di cui al presente lavoro, i seguenti modelli e indici riferiti alla sostanza attiva:

- modello MacKay I livello per il calcolo degli indici necessari a definire le sostanze prioritarie per i protocolli analitici;

- indice di contaminazione potenziale GUS (Groundwater Ubiquity Score – Gustafson, 1989), che considera le caratteristiche intrinseche delle sostanze che influenzano la percolazione, per la valutazione della contaminazione potenziale dovuta alle diverse sostanze attive ritrovate nelle acque sotterranee.

3 - Pianificazione e ottimizzazione del protocollo analitico per i prodotti fitosanitari nella gestione della rete di monitoraggio regionale

La pianificazione del protocollo analitico da utilizzare nella gestione delle reti di monitoraggio è strategica al fine di disporre di dati omogenei e comparabili che permettano di rappresentare al meglio lo stato della risorsa in relazione alle pressioni, in particolare per la determinazione dei residui di prodotti fitosanitari nelle acque in quanto, essendo il numero di sostanze attive potenzialmente presenti molto grande (in Italia sono autorizzati circa 400 composti diversi), una cattiva definizione delle sostanze da ricercare porterebbe ad una rappresentazione non corretta della possibile contaminazione.

Per queste ragioni sono state proposte recentemente (fine anni ‘90) metodologie e indici, che permettono di individuare le sostanze attive prioritarie da ricercare con l’obiettivo di focalizzare gli sforzi sui composti che possono, almeno in via potenziale, contaminare la risorsa (acque sotterranee).

Il protocollo analitico, messo a punto per la regione Piemonte, prevede un elenco di 60 sostanze attive prioritarie delle quali 5 considerate strategiche, quindi da ricercare su tutti i punti di monitoraggio e altre 12 specifiche per l’area risicola; le rimanenti sono ricercate in base agli specifici contesti territoriali.

Questo elenco risulta coerente con quello delle sostanze prioritarie individuate per il Piemonte utilizzando l’indice di priorità basato sull’esposizione (IP) presentato dal gruppo di lavoro ANPA-ARPA-APPA fitofarmaci (Convegno Nazionale Fitofarmaci e Ambiente-Firenze 10/2000) e l’indice di esposizione previsto dalla procedura COMMPS (Combined Monitoring based and modelling based Priority Setting Scheme - 1999) sviluppata per l’Unione Europea dal Fraunhofer Institut für Umweltchemie und Ökotoxikologie. Entrambi considerano fattori legati ai livelli di emissione dedotti da dati di vendita o produzione, alla distribuzione nell’ambiente acquatico calcolata con un modello teorico di fugacità (Mackay I livello) e alla degradazione della sostanza attiva; l’indice IP considera inoltre il tipo di utilizzo delle sostanze attive.

Si segnala che un certo numero di sostanze risultate prioritarie sulla base degli indici calcolati non viene ricercata per motivi riconducibili a limiti di natura tecnica: non per tutte le sostanze infatti sono disponibili metodi di prova applicabili alla matrice acqua e in alcuni casi non sono disponibili metodi di prova multiresiduo, ma solo metodi di prova per la singola sostanza attiva, non adatti ad analisi routinarie e ai monitoraggi.

4 - Caratteristiche ecotossicologiche e tossicologiche delle principali sostanze attive riscontrate nelle acque sotterranee

Per stimare il rischio legato alla presenza di residui di sostanze attive nelle acque sotterranee sono necessarie informazioni riguardanti le caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche.

Sono quindi state selezionate fonti univoche in grado di fornire il maggior numero di dati per il maggior numero di sostanze attive:

Caratteristiche chimico fisiche: Pesticide Manual 11° Ed. (CDS Tomlin) o precedenti.

Dati ecotossicologici, tossicologici, Koc, DT50: A. Finizio “L’impatto ambientale dei prodotti fitosanitari – Schede ecotossicologiche” - documento ANPA 10/1999.

Dati agronomici: M. Muccinelli – Prontuario dei fitofarmaci 8° Ed. – Edizioni Edagricole, Regione Piemonte – Direzione Sviluppo dell’Agricoltura.

I dati sono a disposizione presso l’amministrazione.

5 - Elaborazione dei dati dalla rete di monitoraggio regionale delle acque sotterranee

Sui risultati ottenuti dal monitoraggio delle acque sotterranee negli anni 2000-2001 sono state effettuate elaborazioni per singolo punto di monitoraggio ed elaborazioni su base areale, per ogni area idrogeologicamente separata, di cui alla tabella 2.

5.1 – Elaborazioni per punto

Per la valutazione del livello di contaminazione da prodotti fitosanitari nei singoli punti di monitoraggio sono state applicate metodologie che tengono conto della possibile contemporanea presenza di un elevato numero di sostanze attive diverse.

All’analisi è infatti possibile riscontrare:

- una o più sostanze;

- ogni sostanza può essere riscontrata con valori maggiori del limite di quantificazione (0.05 µg/L) una o più volte (in relazione al numero totale di determinazioni-campagne effettuate);

- ogni sostanza riscontrata può essere riscontrata una o più volte con valori superiori al limite di riferimento (0,1 µg/L) e/o una o più volte con valori compresi tra il limite di quantificazione e il valore limite.

Dunque per stabilire la vulnerazione e il grado di vulnerazione di un punto si è reso indispensabile definire indici adatti per rappresentare, in relazione al periodo di osservazione definito, principalmente i seguenti elementi:

-    intensità del fenomeno, intesa come quantificazione della occorrenze della contaminazione;

-    complessità del fenomeno, intesa come numero di sostanze diverse che hanno determinato la contaminazione.

Per le elaborazioni sono stati quindi definiti i seguenti indici:

Per ogni sostanza attiva:

PNsa = Numero di campioni nei quali la sostanza attiva è stata riscontrata con valori inferiori o uguali a 0.1 µg/L normalizzato rispetto al numero totale di campioni nei quali la sostanza è stata analizzata.

PSNsa = Numero di campioni nei quali la sostanza attiva è stata riscontrata con valori superiori a 0.1 µg/L normalizzato rispetto al numero totale di campioni nei quali la sostanza è stata analizzata.

Indici che rappresentano lo stato di contaminazione del punto:

PNtot = S PNsa

PSNtot = S PSNsa

Questi due indici rappresentano la intensità del fenomeno riferita a valori inferiori o uguali a 0.1 µg/L (PNtot) e valori superiori a 0.1 µg/L (PSNtot).

Ntot = Numero di sostanze attive diverse riscontrate con valori inferiori o uguali a 0.1 µg/L

NStot = Numero di sostanze attive diverse riscontrate con valori superiori a 0.1 µg/L

Questi due indici rappresentano invece la complessità del fenomeno riferita a valori inferiori o uguali a 0.1 µg/L (Ntot) e valori superiori a 0.1 µg/L (NStot)

Indici di sintesi:

IA (Indice di attenzione)

IA = PNtot * f(NStot)

tiene conto della intensità del fenomeno (PNtot) corretta da un fattore legato alla complessità (numero si sostanze ritrovate Ntot)

IV (Indice di vulnerazione)

IV = PSNtot * f(NStot) * f(IA)

tiene conto della intensità del fenomeno (PNtot) corretta da un fattore legato alla complessità (numero si sostanze ritrovate Ntot) e, se si è contemporaneamente in presenza di PNtot > 0, da un fattore legato a IA.

5.2 - Elaborazioni per area

Sulla base dell’individuazione delle aree idrogeologicamente separate e del calcolo degli indici di vulnerazione e attenzione puntuali (IV e IA) sono state definite e applicate le metodiche relative al calcolo degli indici di attenzione areale (IAarea) e di vulnerazione areale (IVarea); per ciascuna area è stato inoltre calcolato l’indice di attenzione (IAsa) e di vulnerazione (IVsa) per singola sostanza.

Sono definite zone non vulnerate tutte le aree per le quali non è mai stata rilevata la presenza di residui di prodotti fitosanitari nei punti compresi nell’area idrogeologica di riferimento.

Alcune aree idrogeologiche sono risultate prive di punti di controllo, per tali aree non è stato dunque possibile individuare lo stato di vulnerazione; si renderà invece necessario procedere all’individuazione di nuovi punti di controllo.

Per le aree nelle quali in uno o più punti il valore dell’indice di attenzione puntuale (IA) è risultato superiore a zero è stato calcolato un indice di attenzione areale (IAarea) al fine di dare una indicazione sulla intensità del fenomeno.

L’indice IAarea è ottenuto sommando i valori dell’indice di attenzione IA dei punti di monitoraggio compresi nell’area idrogeologica di riferimento diviso il numero di punti di controllo (pozzi di monitoraggio) compresi nell’area stessa.

IAarea = S IA / n punti area

Sono stati così ottenuti, per ogni area idrogeologica definita, i valori degli indici IAarea per le aree di attenzione.

Per le aree nelle quali in uno o più punti il valore dell’indice di vulnerazione puntuale (IV) è risultato superiore a 0 è stato calcolato un indice di vulnerazione (IVarea) al fine di dare una indicazione dell’intensità del fenomeno.

L’indice IVarea è ottenuto sommando i valori dell’indice di vulnerazione IV dei punti di monitoraggio compresi nell’area diviso per il numero di punti compresi nell’area, corretto per un fattore che tiene conto di eventuali punti di monitoraggio nei quali l’indice di attenzione IAarea è superiore a 0.

IVarea = S IV / n punti dell’area * f(IAarea)

Gli indici di vulnerazione e di attenzione areale così calcolati sono stati raggruppati in 4 classi: di Vulnerazione: Alta (IV1), Medio alta (IV2), Medio bassa (IV3), Bassa (IV4), e di Attenzione: Alta (IA1), Medio alta (IA2), Medio bassa (IA3), Bassa (IA4).

Per ogni area idrogeologica sono inoltre stati calcolati indici si attenzione e vulnerazione relativi alle sostanze attive che sono state riscontrate (IAsa) al fine di attribuire la rilevanza del fenomeno alle singole sostanze.

L’indice IAsa è ottenuto sommando i valori dell’indice di occorrenza PNsa dei punti di monitoraggio compresi nell’area idrogeologica di riferimento diviso il numero di punti dell’area nei quali la sostanza è stata determinata.

IAsa = S PNsa / N

L’indice IVsa è ottenuto sommando i valori dell’indice di occorrenza PSNsa dei punti di monitoraggio compresi nell’area idrogeologica di riferimento diviso il numero di punti dell’area nei quali la sostanza è stata determinata.

IVsa = S PSNsa / N

Al fine di valutare la rappresentatività dei risultati prodotti è stato inoltre valutata la percentuale (indice di copertura IC) di punti nei quali la sostanza è stata ricercata rispetto al totale dei punti dell’area (intesa come “Area Idrogeologica”).

Sono stati ritenuti rappresentativi e quindi affidabili tutti quei valori di IAsa e IVsa calcolati su un numero con indice di copertura (IC) almeno pari al 50% dei campioni totali prelevati nell’area.

I dati sono a disposizione presso l’amministrazione.

6 - Conclusioni

I dati di stato sono riferiti alle analisi effettuate con cadenza semestrale per gli anni 2000 e 2001 su campioni prelevati ai punti di monitoraggio previsti nella rete regionale.

Nel periodo considerato dei complessivi 831 punti di campionamento, si hanno a disposizione dati significativi relativi ad almeno due campagne di prelievo per 684 punti distribuiti sulle aree di pianura della Regione dei quali 208 riferiti alle falde profonde e 476 riferiti alla falda superficiale, per un totale di circa 2500 campioni.

Le sostanze riscontrate sono le seguenti: Alaclor, Atrazina, Bensulfuron Metile, Bentazone, Cinosulfuron, Dimetenamide, Exazinone, Fosalone, Metolaclor, Molinate, Oxadiazon, Pirimicarb, Procimidone, Propanil, Quinclorac, Simazina, Terbumeton, Terbutilazina, Tiocarbazil, Trifluralin.

Dalla valutazione dei casi di positività riscontrati risulta che il 57.8% dei punti di monitoraggio nei quali sono stati riscontrati residui risulta vulnerato (superamento della CMA ai sensi del 236/88), con diversi livelli di vulnerazione, mentre il restante 42.2% rientra nel livelli di attenzione.

Per quanto riguarda la falda superficiale 146 punti su 476 (30%) sono risultati contaminati da fitofarmaci.

Relativamente alle falde profonde, invece, si evidenzia che in soli 12 punti di controllo della Rete di Monitoraggio delle Acque sotterranee su 208 complessivi sono stati riscontrati residui di prodotti fitosanitari; di questi due soli punti, ubicati rispettivamente nel territorio cuneese (area idrogeologica CN02) e nel territorio vercellese (area idrogeologica VC02), sono risultati vulnerati. Per questi punti sarà necessario effettuare approfondimenti per verificare se caratteristiche tecniche non ottimali dei punti di controllo (cementazione non correttamente eseguita dei tratti non filtranti) abbiano consentito, in corrispondenza di tali opere, l’afflusso di acque superficiali contaminate.

Le elaborazioni effettuate su base areale hanno poi consentito una prima definizione delle zone vulnerate da prodotti fitosanitari, nonché del relativo grado di vulnerazione. E’ stata inoltre fornita una indicazione di attenzione per quelle zone per le quali non si siano mai presentati casi di superamento del limite di 0.1 µg/L.

Le aree idrogeologiche con vari gradi di vulnerazione (22) costituiscono il 50% del totale delle aree (44), le aree con vari gradi di attenzione (6) costituiscono il 14% del totale, le aree non vulnerate il 20%, le aree attualmente prive di punti di controllo, infine, costituiscono il 16% del totale.

Le aree a maggior grado di vulnerazione sono risultate il 14% del totale delle aree vulnerate (22), le aree a vulnerazione medio alta il 9%, le aree a vulnerazione medio bassa il 18% e, infine, le aree a vulnerazione bassa il 59% del totale.

Le aree con indice di vulnerazione areale alto sono risultate essere le seguenti 3: TO04, TO08 e TO09; le aree TO01 e VC02 presentano un indice di vulnerazione areale medio alto, le aree VC03, VC04, NO01, e AL06 presentano un indice di vulnerazione areale medio basso, mentre le aree NO02, VC01, AL01, TO03, AT01, CN02, TE08, TO07, CN03, TO02, IV01, TE05, CN01 presentano un indice di vulnerazione basso.

L’area TE09 presenta un indice di attenzione areale alto, mentre le aree TO06, TE04, TE14, TE11 e AL02 hanno indice di attenzione basso.

Le aree non contaminate risultano essere AL03, AL04, AL05, TE01, TE02, TE03, TE06, TE19, e TO05.

Nell’ambito di ogni area idrogeologicamente separata individuata come vulnerabile sono stati definiti i relativi fogli di mappa secondo il criterio di prevalenza territoriale: ogni foglio di mappa è stato considerato vulnerabile se la sua percentuale di inclusione nelle zone vulnerabili risulta superiore al 50%; negli altri casi è stato considerato non vulnerabile. I dati sono riportati nella tabella 1.

La cartografia di dettaglio relativa alla individuazione delle zone vulnerabili da fitofarmaci è composta dalle tavole in calce al presente allegato e precisamente:

- figura 3 per quanto riguarda il quadro d’unione;

- figure 4, 5, 6 e 7 per quanto riguarda i quadri di dettaglio A, B, C, D.


Per visionare le cartine fare riferimento al file pdf (Ndr).


Allegato B (fare riferimento al file PDF)

PROPOSTE DI INTERVENTO

Premessa

Le sostanze di maggiore impatto riscontrate dall’attività di monitoraggio (IVsa alto e medio alto) sono risultate essere: l’Alaclor (TO04, T008), l’Atrazina (TO0I, TO04, TO09), il Metolaclor (TO08, T009), la Terbutilazina (TO08, T009), il Cinosulfuron (VC02) e il Bentazone (VC02).

Dei 20 principi attivi riscontrati dall’attività di monitoraggio, 17 sono diserbanti, 2 sono insetticidi (Pirimicarb, Fosalone) e 1 è fungicida (Procimidone).

Le due colture principalmente coinvolte sono il riso - su 17 diserbanti 8 vengono impiegati sulla coltura del riso - ed il mais.

Fatta eccezione per i principi attivi utilizzati in risaia, tutti gli altri diserbanti sono impiegati in “pre-emergenza”, cioè utilizzati su terreno nudo prima della nascita della coltura. Questi prodotti sono, di norma, dotati di una più o meno elevata persistenza dovendo impedire per un lungo periodo di tempo la nascita dei semi delle infestanti nel terreno.

I diserbanti di “post-emergenza”, invece, vengono impiegati in presenza delle colture e delle piante infestanti, sono in genere dotati di una più ridotta persistenza e vengono, in parte, trattenuti dalla vegetazione presente al momento del trattamento.

Nel caso dei diserbanti impiegati in risaia, i prodotti più frequentemente riscontrati non sono da porre in relazione all’epoca di applicazione (pre o post emergenza), bensì alla loro utilizzazione in presenza dell’acqua di sommersione. Nell’ambito di questo gruppo di prodotti va aggiunto un diserbante attualmente autorizzato per il mais (Dimetenamide), risultato sensibilmente presente nell’areale risicolo vercellese, mentre non è mai stato riscontrato negli areali tipici della coltivazione del mais, dove è normalmente utilizzato.

Si segnala inoltre che alcuni diserbandi riscontrati dal monitoraggio quali Atrazina, Bentazone e Simazina, sono già soggetti a divieti o a restrizioni d’impiego. In particolare l’Atrazina è vietata in Piemonte dal 1990 e su tutto il territorio nazionale con Decreto del Ministero della Sanità del 16 maggio 1996.

Il Bentazone e la Simazina sono stati, invece, vietati soltanto in alcuni comuni piemontesi con la Deliberazione del Consiglio Regionale n. 1002-3015 del 1 marzo 1989, attuativa del D.P.R.  24 maggio 1988 n. 236 concernente la qualità della acque destinate al consumo umano; un’ulteriore delibera, n. 90-37097 del 17 aprile 1990, ha integrato il piano di intervento adottato con la precedente, estendendo il divieto di vendita e di impiego di Simazina ad altri comuni.

Criteri di definizione degli interventi

Gli interventi e le misure di seguito proposti sono stati definiti per principio attivo autorizzato e per area idrogeologicamente separata, così come definiti nell’Allegato A.

Dalla presente proposta sono stati esclusi alcuni principi attivi in quanto riscontrati in un solo areale con valori di vulnerazione bassa (IVsa sempre inferiore a 0,05), ovvero perchè ritrovati in aree con una percentuale di copertura analitica non sufficiente.

Nelle aree risultate a vulnerazione alta o medio-alta si propongono divieti o limitazioni restrittive all’uso dei principi attivi riscontrati, mentre in quelle a vulnerazione medio-bassa o bassa si propongono limitazioni volte a ridurre i quantitativi applicati e/o il numero degli interventi.

Per quei principi attivi senza valide alternative e, quindi, tali da ritenersi indispensabili per il buon esito della coltura, si sono proposte limitazioni all’impiego senza può giungere ad un divieto assoluto. E’ il caso di tre diserbanti utilizzati in risaia (Cinosulfuron, Oxadiazon e Propanil) e di alcuni principi attivi di pre-emergenza del mais (Alaclor, Motolaclor e  Terbutilazina).

Il Cinosulfuron è un importante diserbante per il controllo delle malerbe del riso, la sua totale esclusione comporterebbe il ricorso ad altri prodotti non altrettanto efficaci nei confronti di alcune specie infestanti, con il conseguente impiego di una maggior quantità di diserbanti ed un incremento del numero totale dei trattamenti.

L’Oxadiazon è sostanzialmente l’unico diserbante veramente efficace contro le Eterantere, malerbe in grado di compromettere gravemente la produzione del riso qualora non vengano opportunamente contenute.

Il Propanil ha una notevole importanza per il controllo dei giavoni del riso, grazie, anche, alla sua ampia versatilità di applicazione. Il suo impiego assume particolare utilità soprattutto nel contenimento delle infestanti sfuggite ad altri trattamenti.

Alaclor e Metolaclor sono efficaci soprattutto contro le infestanti graminacee e vengono normalmente utilizzati in miscela con altri principi attivi ad azione complementare, tra cui spesso la Terbutilazina. Questi tre diserbanti sono molto utilizzati in tutto l’areale maidicolo padano a causa della limitata disponibilità di altri prodotti da impiegare prima della  nascita della coltura e delle malerbe.

Per i principi attivi di cui si propone il divieto d’impiego, lo stesso è da intendersi riferito agli usi sia agricoli sia extra-agricoli. Per i restanti principi attivi si propone il  divieto per uso extra-agricolo  e si specificano le limitazioni di seguito riportate per gli impieghi agricoli.

Alaclor

Si propone la limitazione di impiego del diserbante ad anni alterni e con applicazioni localizzate lungo la fila di semina, utilizzando 1/3 della dose piena e comunque impiegando una quantità non superiore a 1,5 l/ha per anno di formulato al 41,5% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata),  nelle aree TO04, TO08 e TO09. Nell’anno in cui il prodotto non potrà essere utilizzato si dovrà far ricorso ad altri principi attivi non considerati vulneranti ai sensi della presente deliberazione.

Si propone la limitazione di impiego del diserbante con applicazioni ad anni alterni negli areali TO0I, NO02 e AT01.

Bentazone

L’impiego del principio attivo è già stato vietato ai sensi della normativa di tutela delle acque destinate al consumo umano nei seguenti comuni in parte compresi nelle aree VC01, VC02, VC03, NO01 e NO02: Balzola, Borgo San Martino, Bozzole, Casale Monferrato, Frassineto Po, Giarole, Mirabello Monferrato, Morano sul Po, Occimiano, Pomaro Monferrato, Ticineto, Valmacca, Villanova Monferrato nella provincia di Alessandria; Gifflenga, Villanova Biellese nella provincia di Biella; Barengo, Bellinzago Novarese, Biandrate, Borgolavezzaro, Briona, Caltignaga, Cameri, Carpignano Sesia, Casalbeltrame, Casaleggio Novara, Casalino, Casalvolone, Castellazzo Novarese, Cerano, Cressa, Galliate, Garbagna Novarese, Granozzo con Monticello, Landiona, Mandello Vitta, Momo, Nibbiola, Novara, Recetto, Romentino, San Nazzaro Sesia, San Pietro Mosezzo, Sillavengo, Sozzago, Suno, Terdobbiate, Tornaco, Trecate, Vaprio d’Agogna, Vespolate, Vicolungo, Vinzaglio in provincia di Novara; Albano Vercellese, Arborio, Asigliano Vercellese, Balocco, Bianze, Borgovercelli, Buronzo, Caresana, Caresanablot, Carisio,  Casanova Elvo, Cigliano, Collobiano, Costanza, Crescentino, Crova, Desana, Fontanetto Po,  Formigliana, Ghislarengo, Greggio, Lamporo, Lenta, Lignana, Livorno Ferraris, Moncrivello, Motta De’ Conti, Olcenengo, Oldenico, Palazzolo Vercellese, Pertengo, Pezzana, Prarolo, Quinto Vercellese, Rive, Ronsecco, Rovasenda, Salasco, Sali Vercellese, Saluggia, San Giacomo Vercellese, San Giacomo Vercellese, Santhià, Stroppiana, Tricerro, Trino, Tronzano Vercellese, Vercelli, Villarboit, Villata in provincia di Vercelli.

Si propone di estendere, ai fini dell’art. 20 del d.lgs. 152, l’esclusione di impiego a tutti gli altri comuni che risultino compresi nelle suddette aree.

In tutte le altre aree oggetto del monitoraggio del territorio piemontese, si propone il divieto dell’uso del Bentazone sulla coltura del riso coltivata in sommersione.

Cinosulfuron

Si propone l’impiego del principio attivo ad anni alterni nelle aree VC01, VC02, VC03, VC04 e NO02. Nell’anno in cui esso non potrà essere utilizzato si dovranno impiegare altri principi attivi non considerati vulneranti ai sensi della presente deliberazione.

Dimetenamide

Si propone l’esclusione di impiego del principio attivo nelle aree VC01 e VC02.

Exazinone

Si propone l’esclusione di impiego del principio attivo nelle aree VC01, VC04 e NO01.

Metolaclor

Si propone l’impiego del diserbante ad anni alterni e con applicazioni localizzate lungo la fila di semina, utilizzando 1/3 della dose piena e comunque impiegando una quantità  non superiore a 1 l/ha per anno di formulato al 68,5% di principio attivo (è possibile l’impiego  di altri formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata), ad applicazioni localizzate lungo la fila di semina, utilizzando 1/3 della dose piena, e ad anni alterni negli areali TO08 e TO09. Nell’anno in cui il prodotto non potrà essere utilizzato si dovrà far ricorso ad altri principi attivi non considerati vulneranti ai sensi della presente deliberazione.

Negli areali TO01, TO07, NO01, AL01, AL06 e AT01 si propone la limitazione d’uso del diserbante con applicazioni ad anni alterni.

Molinate

Si propone l’esclusione di impiego del prodotto nelle aree VC01, VC02, VC04 e NO01.

Oxadiazon

Si propone l’impiego del prodotto ad una dose massima di 0,8 l/ha per anno utilizzando un formulato con una concentrazione di 34,1% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata) nelle aree VC01, VC02, VC03 e NO01, in abbinamento alle pratiche agronomiche che ne migliorano le prestazioni (es. livellamento del terreno) ed assicurano una più rapida emergenza della coltura.

Propanil

Si propone l’impiego del prodotto ad una dose massima di 12 kg/ha per anno, utilizzando un formulato con una concentrazione di 80% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata) nelle aree AL06, NO02 e VC01.

Quinclorac

Tenuto conto della limitata presenza nelle acque di falda di questo principio attivo, si propone l’impiego del prodotto ad una dose massima di 1,2 l/ha per anno utilizzando un formulato con una concentrazione di 22% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri  formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata)  nelle aree NO01 e VC04.

Simazina

L’impiego del principio attivo è già stato vietato ai sensi della normativa di tutela delle acque destinate al consumo umano nei seguenti comuni:

Agliano, Azzano d’Asti,  Belveglio, Bruno, Calamandrana, Caloaso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castelboglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Coazzolo, Cortiglione, Costigliole d’Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Isola d’Asti, Maranzana, Moasca,  Mombaruzzo, Mombercelli, Mongradino, Montabone, Montaldo Scarampi, Montegrosso d’Asti, Nizza Monferrato, Quaranti, Rocca d’Arazzo, Rocchetta, Palafea, Rocchetta Tanaro, San Marzano Oliveto, Vaglio, Serra, Vigliano d’Asti, Vinchio in provincia di Asti; Alba, Bagnolo, Barbaresco, Barge, Barolo, Beinette, Benevagienna, Bra, Brondello, Busca, Camo, Caraglio, Carrù, Castelleto Stura, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Centallo, Cherasco, Cossano Belbo, Costigliole di Saluzzo, Cuneo, Diano d’Alba, Envie, Fossano, Gambasca, Grinzane Cavour, La Morra, Lequio Tanaro,  Magliano Alpi, Mango, Manta, Marene, Margarita, Martiniana Po, Monchiero, Monforte d’Alba, Montanera, Montelupo Albese, Morozzo, Narzole, Neive, Neviglie, Novello, Piasco, Piozzo, Rifreddo, Rocca De’ Baldi, Rocchetta Belbo, Roddi, Rodello, Salmour, Sant’Albano Stura, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Tarantasca, Torre Bormida, Treiso, Trezzo Tinella, Trinità, Verduno, Verzuolo, Villafalletto, Vottignasco in provincia di Cuneo; Castellamonte in provincia di Torino.

Si propone di estendere, ai fini dell’art. 20 del d.lgs. 152, l’esclusione di impiego a tutti gli altri comuni che risultino compresi nelle aree TO08, VC03, TO03 e CN03.

Terbumeton

Si propone l’esclusione di impiego del principio attivo nell’area CN03.

Terbutilazina

Si propone la limitazione di impiego del diserbante ad anni alterni e con applicazioni localizzate lungo la fila di semina, utilizzando 1/3 della dose piena e comunque impiegando una quantità non superiore a 1 l/ha per anno di formulato al 50% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri formulati a concentrazioni diverse purchè la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata), nelle aree TO08 e TO09. Nell’anno in cui il prodotto non potrà essere utilizzato si dovrà far ricorso ad altri principi attivi non considerati vulneranti ai sensi della presente  deliberazione.

Negli areali TO01, TO07, NO01, AL06, AT01, CN01, CN02, CN03, IV01, TE05 e TE08 si propone la limitazione di impiego del diserbante con applicazioni ad anni alterni.

Nelle aree indicate nei due punti precedenti è ammesso l’utilizzo del principio attivo, a pieno campo, limitatamente alla coltura del sorgo, impiegando una quantitá non superiore a 2l/ha per anno di formulato al 50% di principio attivo (è possibile l’impiego di altri formulati a concentrazioni diverse purché la quantità di principio attivo per ettaro resti invariata).