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Bollettino Ufficiale n. 28 del 10 / 07 / 2003

Codice 17.1
D.D. 31 marzo 2003, n. 84

L.R. n. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di Via inerente il progetto presentato dalla Società Ortensia S.r.l. - Gruppo Novacoop, localizzato in zona nord in fregio alla S.S. n. 34 del Comune di Gravellona Toce (VCO) - Esclusione del progetto dalla Fase di valutazione di cui all’art. 12 della l.r. n. 40/1998

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere che il progetto di realizzazione di centro commerciale classico, localizzato in zona nord in fregio alla S.S. n. 34 nel Comune di Gravellona Toce (VC), presentato dalla Società Ortensia S.r.l. Gruppo Novacoop possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’articolo 12 della l.r. 40/1998 per le ragioni dettagliatamente espresse in premessa, a condizione che il progetto definitivo recepisca tutte le prescrizioni e raccomandazioni di seguito elencate:

1. dovrà essere presentata al Comune di Gravellona Toce la relazione previsionale di impatto acustico prevista dall’art. 8 della legge n. 447/1995 e dall’art. 10 della legge regionale n. 52/2000 che approfondisca le tematiche inerenti la rumorosità derivante dagli impianti tecnologici e dal traffico indotto. Tale relazione dovrà contenere la verifica delle emissioni sonore degli impianti tecnologici e l’eventuale dimensionamento delle mitigazioni acustiche in modo da garantire, per gli edifici più prossimi al centro commerciale, il rispetto del livello differenziale e dei limiti di emissione associati alla classe acustica di ciascun ricettore, da determinarsi in base a un’ipotesi classificazione del territorio circostante condivisa in linea di massima dal Comune. Il progetto esecutivo dovrà inoltre prevedere l’esecuzione di un monitoraggio in condizione di piena operatività del centro commerciale e di viabilità ammodernata, in base alle cui risultanze sarà concordata con il Comune la realizzazione di ulteriori interventi di mitigazione, se necessari;

2. il rumore generato nella fase di realizzazione deve rispettare i vigenti limiti di zona, fatte salve le eventuali deroghe concesse dal Comune per le attività rumorose temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995, qualora detto obiettivo non fosse raggiungibile con l’adozione degli appropriati accorgimenti tecnici e operativi atti a minimizzare il disturbo;

3. relativamente alla fase di cantiere nel caso in cui il materiale estratto si configuri come “terre e rocce da scavo” dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art. 1 della L. 443/2001, mentre nel caso in cui si configuri come “rifiuto” ci si dovrà riferire alle disposizioni previste dal D.Lgs. 22/97 e s.m.i.. Inoltre, a seconda della classificazione in materiali o rifiuti, nell’ambito della redazione del progetto definitivo dovranno essere evidenziati i volumi di inerti prodotti e movimentati e le relative modalità operative con particolare riferimento al trasporto e alla loro destinazione finale (qualora classificati come rifiuti dovranno essere privilegiati, ove possibile, gli impianti di recupero rispetto a quelli di smaltimento). Relativamente, invece, alla fase di gestione dell’opera in oggetto, in merito alla produzione di rifiuti, visti i risultati raggiunti dal Comune in termini di raccolta differenziata (pari al 52% - fonte 2001) si propone di utilizzare la rete di raccolta e le modalità a servizio del Comune stesso;

4. in merito alle opere a verde di recupero ambientale e inserimento paesaggistico si prescrive che nei parcheggi a cielo aperto comunque previsti, in posizioni corrispondenti ai vertici delle molteplici singole piazzale di sosta, sia previsto l’impianto di un congruo numero di soggetti arborei di taglia superiore appartenenti a specie autoctone e messi a dimora secondo i corretti canoni della forestazione urbana (cavalletti tutori, ecc.). A tal proposito si sottolinea l’inopportunità nell’ambito dei lavori dell’impiego di specie esotiche o di esclusivo valore ornamentale. Inoltre si sconsiglia anche l’uso di olmo campestre (Ulmus campestris) per i noti problemi fitosanitari riscontrati negli ultimi anni. Tale specie potrebbe essere sostituita da altre latifoglie arboree autoctone di tipico utilizzo urbano anche appartenenti alle famiglie delle Ulmacee (ad es. bagolaro - Celtis australis-). Inoltre, in merito alle rotatorie, si richiede di prevedere un arredo vegetale arbustico con l’impiego di specie autoctone;

5. relativamente alla componente atmosferica si invita il proponente e le amministrazioni locali a concordare tutte le azioni possibili per agevolare la mobilità collettiva piuttosto che quella singola. L’adozione di navette di collegamento tra i centri urbani interessati e il centro commerciale stesso, piuttosto che servizi di domiciliazione degli acquisti effettuati presso il centro sono esempi auspicabili e dovranno essere ovviamente realizzati in modo coordinato con la mobilità territoriale e le strutture di naturale commerciale e non presenti e future. Tutti i macchinari inseriti nella struttura commerciale dovranno essere scelti tra quelli caratterizzati da basso consumo, massimi rendimenti, minima quantità di emissioni inquinanti e di rumore con particolare riguardo al risparmio energetico. In merito all’uso razionale dell’energia nell’ambito dell’esercizio del centro commerciale in oggetto, che sarà sicuramente dotato di impianti di riscaldamento e raffrescamento, nonchè da una contemporaneità negli usi di energia elettrica e termica, si raccomanda di verificare con particolare attenzione, sulla base dei diagrammi di carico termico ed elettrico previsti per l’esercizio in questione, la fattibilità tecnica unitamente alla redditività economica della previsione di un impianto di cogenerazione (generazione combinata di energia elettrica e calore) alimentato a gas naturale, e di un impianto ad assorbimento per l’utilizzo del calore prodotto in esubero nei mesi estivi, ai fini della sua trasformazione in frigorie utili al servizio di raffrescamento;

6. in merito alla componente del suolo, qualora si dovessero riscontrare situazioni di contaminazione, dovranno essere messe in atto le procedure previste dalla normativa vigente (D.Lgs. 22/97 e s.m.i., DM 471/99);

7. fermo restando l’utilizzo delle acque piovane o acque derivanti da pozzi per gli utilizzi che non necessitano specificatamente di acqua potabile così come riportato nella Relazione di Valutazione di Impatto Ambientale - fase di verifica -, dovrà essere garantita in ogni caso la disponibilità d’acqua antincendio prevista nella Relazione Tecnica Impianto Antincendio allegata alla Concessione Edilizia. Data la collocazione del centro commerciale in area adiacente al torrente Strona dovranno essere allestite procedura di allerta e chiusura dei parcheggi sotterranei, da concordare con il Comune al determinarsi di condizioni meteorologiche critiche nell’ambito dell’attivazione dell’emergenza di protezione civile;

8. in merito alle risorse idriche, se durante la costruzione delle fondazioni dovesse essere intercettata la prima falda, in caso di vicinanza di utenze che presumibilmente intercettino la stessa, si dovrà evitare l’abbassamento artificiale tramite emungimento della falda stessa per consentire di operare “a secco”. Dovranno altresì essere utilizzati metodi di lavoro che non interferiscano pesantemente con il livello piezometrico;

9. dovrà essere trasmessa alla Direzione Tutela e Risanamento Ambientale - Programmazione Gestione Rifiuti da parte del Direttore dei lavori e del Responsabile del procedimento, per le rispettive competenze, una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativamente all’attuazione di tutte le misure prescritte incluse nella documentazione presentata, ed integrate da quelle contenute nel presente dispositivo;

10. dovrà essere effettuato un adeguato studio idraulico che descriva in maniera accurata l’andamento planoaltimetrico del corso d’acqua e vengano considerati la presenza di manufatti idraulici trasversali (soglie di fondo), l’effetto del trasporto solido e della diffusa vegetazione presente in alveo nei riguardi del deflusso della corrente idrica superficiale. Dei risultati di tale studio si dovrà tenere conto per l’individuazione delle tipologie di interventi di sistemazione e per la mitigazione della pericolosità;

11. dovrà essere presentata alla Provincia del Verbano Cusio Ossola e all’Arpa la verifica dell’impatto sull’avifauna e sull’ittiofauna, con particolare attenzione alla specie Thymallus Thymallus e Salmo trutta marmoratus, a quelle nidificanti ed inerite nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE e agli invertebrati legati ad ambienti boschivi ripali;

12. dovrà essere rispettata la Direttiva 92/43/CEE per quanto riguarda l’habitat ripariale a Salicion albae e dovrà essere concordata con la Provincia del Verbano Cusio Ossola e con l’Arpa l’intervento di ripristino del bosco ripariale e quindi dell’habitat a Salicion albae e eventuale l’eliminazione di piante cadute o malvenienti;

13. dovrà essere realizzato il parco urbano lungo il torrente Strona;

14. dovrà essere realizzata una barriera verde alta e spessa a mitigazione dell’impatto acustico causato dal traffico veicolare;

15. dovranno essere realizzati impianti caratterizzati da bassi consumi e minima quantità di emissioni di inquinanti e di rumore;

16. dovranno essere impianti corpi illuminanti a basso consumo di energia, basso inquinamento luminoso (per es. impiego di frangiluce ecc.) e che evitino l’abbagliamento ottico per pedoni e automobilisti;

17. dovranno essere previste le analisi dell’inquinamento dell’aria e del rumore post-operam, a 6 e 12 mesi dall’apertura del centro commerciale, nell’area di interesse e dei flussi di traffico e concordati con il Comune di Gravellona Toce e l’Arpa gli eventuali interventi di mitigazione che saranno comunque a carico del proponente;

18. dovranno essere realizzate tutte le opere di viabilità previste in progetto e queste dovranno essere funzionalmente operanti al momento dell’attivazione del centro commerciale;

19. dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute nel dispositivo della Deliberazione della Conferenza dei Servizi prot. n. 14897/17.1 del 7.8.2001;

20. dovrà essere ottenuta autorizzazione urbanistica ex art. 26 l.r. n. 56/77 s.m.i.;

21. dovrà essere ottenuta l’autorizzazione ambientale ex d.lgs. n. 490 del 29.10.1999 art. 146, lett. C.

Copia della presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati di cui all’articolo 9 della l.r. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dell’atto ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di centoventi giorni dalla piena conoscenza dell’atto.

Il Dirigente responsabile
Patrizia Vernoni