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Bollettino Ufficiale n. 28 del 10 / 07 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 5 giugno 2003, n. 26-9522

Applicazione in Piemonte del D.M. del 21/08/2001 “Lotta obbligatoria contro la diabrotica del mais (Diabrotica virgifera virgifera Le Conte).” Programma d’intervento, monitoraggio ed assistenza tecnica

A relazione dell’Assessore Cavallera:

Notizie sull’insetto

Nell’anno 2001 è stata accertata per la prima volta in Piemonte la presenza di Diabrotica virgifera virgifera Le Conte, insetto originario del continente nordamericano annoverato tra i più dannosi fitofagi terricoli del mais. Il reperimento è avvenuto in Provincia di Novara a seguito di un monitoraggio organizzato dal Settore Fitosanitario regionale. I comuni interessati dai ritrovamenti (area novarese compresa tra i fiumi Ticino e Sesia ed una piccola frazione della provincia di Vercelli) sono stati individuati come area di insediamento con determinazione n. 35 del 05.04.2002, ai sensi del Decreto di lotta .

Nel 2002, in applicazione del decreto di lotta obbligatoria del 21 agosto 2001 e della DGR 54-5737 del 3 aprile 2002, sono stati intensificati i monitoraggi, ampliando l’area di controllo a tutto il territorio maidicolo regionale.

L’Italia è stata la prima nazione dell’Unione Europea interessata da quest’insetto, che attualmente è segnalato anche in Francia e Austria. Alcuni focolai sono presenti anche nella Svizzera italiana (Canton Ticino) in continuità con le aree di insediamento di Lombardia e Piemonte.

La situazione in Piemonte

Nel 2002 esemplari di diabrotica sono stati catturati in una zona di circa 150.000 ettari di sau, comprendenti le province di Novara, Vercelli, Alessandria, Biella, Torino e Verbano Cusio Ossola. Tuttavia popolazioni apprezzabili sono state riscontrate esclusivamente in provincia di Novara, su circa 50.000 ettari di sau, in particolare nella zona dove la presenza dell’insetto era già stata riscontrata nel 2001. In quest’area, comunque, l’incidenza delle catture ha avuto solo un modesto incremento rispetto alla passata stagione.

Attualmente in Piemonte non si riscontrano ancora danni che invece sono stati evidenziati in Lombardia (province di Como e Varese) come conseguenza dell’incremento delle popolazioni del fitofago.

I livelli di quantità e di diffusione raggiunti dall’infestazione nella nostra regione sono tali per cui si può considerare che l’insetto si sia stabilmente insediato e non sia più possibile la sua eradicazione. Si ritiene invece che siano perseguibili gli obiettivi di ritardare il più possibile l’insorgere di popolazioni capaci di causare danni economici e di prevenirne la diffusione sul restante territorio regionale.

Il quadro normativo

La direttiva n. 2000/29 del Consiglio del 10 luglio 2000 e le successive modificazioni prevedono misure di protezione contro l’introduzione negli Stati membri di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali;

il decreto legislativo del 30 dicembre 1992, n. 536, in attuazione della direttiva 91/683/CEE, istituisce il servizio fitosanitario nazionale;

il decreto ministeriale 31 gennaio 1996 e le successive modificazioni, stabiliscono le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nel territorio della Repubblica italiana di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali;

il decreto ministeriale del 21/08/2001 “Lotta obbligatoria contro la diabrotica del mais (Diabrotica virgifera virgifera Le Conte)” prevede misure specifiche obbligatorie per il contenimento del fitofago e demanda ai servizi fitosanitari regionali i compiti, tra l’altro, di individuare le aree infestate, di imporre le misure di lotta e definire gli interventi da adottare nella zona d’insediamento;

la D.G.R. 54-5737 del 3 aprile 2002 stabilisce per il 2002 il programma di intervento e di assistenza tecnica per contrastare la diabrotica del mais sul territorio piemontese.

La D.D. n. 35 del 5 aprile 2002 identifica per il 2002 le aree di presenza di diabrotica, definendo le stesse come zona di insediamento del parassita, e stabilisce divieti ed interventi atti a contenere l’incremento e la diffusione dell’insetto stesso.

la D.C.R. n. 442-14210, del 30 settembre 1997, prevede che al Settore Fitosanitario regionale compete, tra l’altro, il coordinamento degli interventi correlati all’attuazione della legislazione regionale, nazionale, comunitaria e internazionale nel campo fitosanitario.

Il programma d’intervento

Per fronteggiare adeguatamente l’espansione dell’insetto e fornire agli operatori agricoli direttive sulle misure atte a salvaguardare la produzione maidicola è necessario adottare un programma d’intervento, valido per gli anni 2003 - 2005, che riprende le linee d’azione di quello del 2002, approvato con D.G.R. n. 54-5737 del 3 aprile 2002, adattandole alle mutate situazioni emerse nei monitoraggi condotti nel 2002. Nell’elaborazione del programma sono state coinvolte le amministrazioni provinciali e i rappresentanti degli agricoltori.

E’ stato sentito il Comitato ex art.8 della L.R. 17/1999 nella seduta del 21.05.2003; sono stati consultati i rappresentanti degli agricoltori e gli uffici agricoli delle Province in data 14.04.2003;

tutto ciò premesso, la Giunta regionale, unanime,

delibera

1) di adottare il programma regionale di intervento, di monitoraggio e di assistenza tecnica contro l’insetto Diabrotica virgifera virgifera Le Conte finalizzato a prevenire i danni alla coltura del mais, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante;

2) di incaricare il Settore Fitosanitario regionale di procedere ad una delimitazione delle zone interessate e definire le misure attuative di contenimento del fitofago, tenendo conto dell’evoluzione della situazione dell’insetto e dell’incidenza dei danni;

3) di prevedere per l’attuazione del programma una spesa di 38.500 Euro per l’anno 2003, di cui 3.000 sul capitolo 12990/03 (attività di divulgazione), 5.500 sul capitolo 12990/03 (acquisto trappole) e 30.000 sul capitolo 12992/03 (realizzazione del monitoraggio sul territorio).

Le risorse sono state messe a disposizione della Direzione 12 “Sviluppo dell’Agricoltura” con D.G.R. n. 10-8325 del 03.02.2003.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’articolo 14 del D.P.G.R.n.8/R/2002.

(omissis)

Allegato (fare riferimento al file PDF)

PROGRAMMA D’INTERVENTO, MONITORAGGIO ED ASSISTENZA TECNICA CONTRO LA DIABROTICA DEL MAIS

Notizie sull’insetto e mezzi di lotta.

In Europa fin dal 1992 è stato reperito l’insetto coleottero crisomelide Diabrotica virgifera virgifera Le Conte, mentre in Italia la prima segnalazione risale al 1998 in Veneto; successivamente è stato ritrovato in Lombardia nel 2000 ed in Piemonte nel 2001.

La Diabrotica è considerata attualmente un grave problema fitosanitario per le coltivazioni del mais ed è pertanto annoverata tra gli organismi di quarantena previsti dalla normativa UE e figura parimenti nella lista A1 dell’OEPP.

I danni del crisomelide diventano manifesti alcuni anni dopo l’introduzione dell’insetto, a seguito della crescita della popolazione. La gravità del danno è rappresentata dalla diminuzione della produzione dovuta all’allettamento delle piante provocato dalle erosioni sulle radici da parte delle larve. Si renderà inoltre necessario procedere a modifiche radicali degli avvicendamenti (rotazione); vi è inoltre il rischio di dover ricorrere all’esecuzione di trattamenti insetticidi con aumento dei costi di produzione e dell’impatto ambientale.

Quest’organismo nocivo può spostarsi su grandi distanze, fino a 40 km l’anno, grazie soprattutto al trasporto passivo operato dagli autoveicoli.

La situazione in Piemonte

Il Settore Fitosanitario regionale (SFR) a partire dal 1997, ha costantemente informato i tecnici delle Associazioni dei produttori e delle Organizzazioni di categoria sui pericoli derivanti dall’introduzione di questo fitofago del mais.

A partire dal 2000, in applicazione del decreto di lotta obbligatoria e, successivamente, del Piano regionale di intervento, il SFR, in collaborazione con le Amministrazioni provinciali, le Organizzazioni Professionali di categoria, le Associazioni dei Produttori ed altri Organismi di Assistenza tecnica, ha eseguito monitoraggi sul territorio regionale con trappole sessuali a feromoni. Nel 2000, le trappole sono state installate nei pressi dell’aeroporto di Caselle ed in alcune aree maidicola del Piemonte orientale, senza che nessuna cattura venisse segnalata. Nel corso dell’ anno successivo è stata ulteriormente intensificata la rete di controllo nell’area novarese al confine con il territorio lombardo, a seguito del ritrovamento dell’insetto nei pressi dell’aeroporto di Malpensa,. Queste ultime trappole hanno rilevato numerosi esemplari, mentre quelle collocate nelle altre località piemontesi non hanno registrato catture. Per ottenere un miglior controllo, nel 2002 si è provveduto ad ampliare notevolmente le rete di monitoraggio, che ha interessato tutta l’area maidicola regionale con 249 punti di rilevamento. In tutte le località della provincia di Novara si sono registrate catture, in qualche caso consistenti (superiori a 10 individui/giorno/trappola), ma la presenza del crisomelide è stata segnalata anche nelle province di Vercelli, Biella, Alessandria, Torino e Verbano Cusio Ossola. Nella maggior parte dei casi le catture sono state sporadiche con la presenza anche di un solo individuo in tutto il periodo di controllo. Al momento non si sono osservati effetti visibili dell’attività di alimentazione di larve sulle radici del mais e di adulti sulla parte aerea delle piante, neanche nelle aree di maggior infestazione. L’assenza dei danni è segno della presenza di popolazioni numericamente ancora limitate, anche se presenti su di un’area in sensibile espansione, ma potenzialmente in grado di arrecare danni in tempi brevi se non efficacemente controllate con interventi agronomici (rotazioni colturali), analogamente a quanto successo nel 2002 nelle province di Como e Varese.

La produzione del mais sia da granella sia da insilamento è strettamente legata al settore zootecnico e di conseguenza anche a quello lattiero/caseario, tutte voci molto importanti dell’economia agricola piemontese. L’aspetto economico di rilevante importanza è l’esistenza in Piemonte di circa 210.560 ettari a mais di cui 36.790 ettari di mais ceroso da insilamento, con una produzione di quasi 16 milioni di quintali di granella e 18,4 milioni di quintali di mais ceroso; la P.L.V. è di 287 milioni di Euro (stima 2000).

E’ necessario prendere atto che le misure previste dal D.M. per l’eradicazione dei focolai non sono efficaci quando l’infestazione ha raggiunto i livelli quantitativi e di diffusione del Piemonte. Nella nostra Regione si può ragionevolmente considerare che l’insetto si sia ormai stabilmente insediato. Tale condizione è stata riconosciuta anche dalla Commissione U.E. in seguito ad una missione ispettiva effettuata nell’ottobre 2001.

Anche i ricercatori, che si sono occupati di questo problema, ritengono che in Piemonte gli obiettivi perseguibili siano quelli di ritardare il più possibile l’insorgere di popolazioni capaci di causare danni economici nell’area infestata e di evitare l’espansione dell’insetto all’esterno della stessa.

Per conseguire gli obiettivi precedentemente indicati è necessario un programma pluriennale di interventi per l’attuazione del D.M. 21/08/2001 “ Lotta obbligatoria contro la Diabrotica del mais (Diabrotica virgifera virgifera)”.

Obiettivi

Detto programma si pone gli obiettivi di contenere la presenza dell’insetto all’interno dell’area attualmente infestata e di ritardare il più possibile l’insorgere di popolazioni capaci di causare danni economici.

Le azioni che s’intraprenderanno ai sensi del D.M. 21/08/01 di lotta obbligatoria, dovranno essere coerenti ai principi generali di ecocompatibilità già manifestati dalla Regione Piemonte fin dal 1989 con l’adesione ai programmi di difesa integrata, che dal 1995 sono confluiti nel Reg. CEE 2078/92 e recentemente nelle misure agroalimentari del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 ai sensi del Reg. CE 1257/99.

Azioni

Monitoraggi

La delimitazione esatta del territorio infestato costituisce la premessa indispensabile per la definizione di efficaci strategie d’intervento.

Per acquisire la più completa conoscenza possibile sulla reale diffusione dell’insetto nel corso del 2003 sarà ulteriormente intensificata l’attività di monitoraggio con trappole sessuali per la cattura degli adulti nelle più importanti aree maidicole piemontesi. Particolare attenzione sarà posta nel controllo dei campi di mais nella fascia tampone adiacente all’area d’insediamento.

L’attività di monitoraggio si estenderà anche all’osservazione di piante di mais in colture fortemente infestate.

Gli accertamenti capillari consentiranno anche di verificare l’efficacia della strategia di contenimento adottata, di valutare l’eventuale crescita delle popolazioni nell’area d’insediamento nonché l’eventuale comparsa dei primi danni.

L’attività sarà svolta dal Settore Fitosanitario avvalendosi della collaborazione dei Servizi Agricoltura Provinciali, delle Organizzazioni Professionali Agricole, delle Associazioni dei Produttori e degli altri Organismi di assistenza tecnica.

A tal proposito occorre ricordare che in Piemonte opera capillarmente sul territorio agricolo una struttura costituita da 190 tecnici delle Organizzazioni Professionali Agricole a cui si aggiungono alcune altre decine di tecnici delle Associazioni Produttori e dei Servizi Agricoltura Provinciali. Tutte questa rete è potenzialmente impiegabile per il monitoraggio della Diabrotica.

Delimitazione delle aree infestate e misure di lotta

A sensi del D.M. 21-8-2001 il Settore Fitosanitario regionale procederà alla delimitazione delle aree interessate dalla presenza dell’insetto ed alla loro definizione sulla base degli esiti del monitoraggio dell’anno 2002, tenendo conto che risulta indispensabile evitare l’ulteriore diffusione del parassita.

Parimenti individuerà le misure di lotta necessarie per il conseguimento degli obiettivi del presente programma con specifico riferimento agli interventi agronomici particolarmente utili nelle prime fasi dell’insediamento.

A tal proposito la granella fresca coltivata in aree infestate dalla diabrotica può essere causa di diffusione del parassita. Pertanto risulta necessario controllare la sua movimentazione, in particolare qualora la stessa dovesse essere destinata a zone non ancora interessate dalla presenza del parassita. In quest’ultimo caso dovranno essere previsti specifici interventi di risanamento del materiale. Il Settore Fitosanitario regionale provvederà alla definizione delle necessarie procedure per il controllo della movimentazione ed a stabilire le metodologie di intervento fitosanitario per permettere il trasporto al di fuori di aree di insediamento.

Divulgazione

Sarà intensificata l’opera d’informazione, soprattutto nelle aree di recente introduzione del parassita, coinvolgendo direttamente tutti gli Organismi di assistenza tecnica ed i maidicoltori sulle problematiche inerenti l’introduzione di questo nuovo insetto dannoso, in modo da diffondere le conoscenze sui danni, sui metodi di lotta e sulla necessità di porli in atto tempestivamente anche in assenza di sintomi. La divulgazione sarà realizzata attraverso incontri tecnici, pubblicazioni su riviste di ampia diffusione, depliant, ecc.

Impegni finanziari

La spesa per la realizzazione del presente programma è così stimata:

- per la divulgazione e per l’acquisto delle trappole per il monitoraggio Euro 8.500 sul capitolo n. 12990/2003

- per la realizzazione del monitoraggio sul territorio Euro 30.000 sul capitolo n. 12992/2003.

Per gli anni successivi si provvederà in relazione alle esigenze.

In questa fase non si sono ancora verificati danni alle colture. La Regione Piemonte solleciterà a livello comunitario e nazionale gli eventuali interventi finanziari a sostegno delle aziende impegnate nelle misure di prevenzione ed eradicazione e proporrà le modifiche alla politica comunitaria (PAC) utili a favorire l’introduzione di coltura alternative al mais al fine di incentivare la rotazione agronomica.

Durata del Programma

Il presente programma avrà validità per gli anni 2003 - 2005.