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Bollettino Ufficiale n. 26 del 26 / 06 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 26 maggio 2003, n. 21-9447

Programma Interregionale cofinanziato (P.I.C.) “Supporti per il settore floricolo” - 2 a fase - Approvazione linee guida 2003 - 2005

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Sulla base delle considerazioni svolte in premessa:

1. Sono approvate le Linee guida 2003-2005 ( allegato1) del Programma “Supporti per il settore floricolo” allegate alla presente deliberazione per farne parte integrante e contenenti obiettivi, azioni, disposizioni applicative e piano finanziario indicativo.

2. La Direzione Regionale 12 Settore 12.4 è autorizzata ad assumere gli impegni e a provvedere con proprie determinazioni all’individuazione dei soggetti cui affidare l’esecuzione delle attività descritte nelle linee guida e all’approvazione degli atti esecutivi necessari.

3. Gli impegni di spesa verranno effettuati mediante determinazioni a valere per l’esercizio finanziario 2003 sull’ accantonamento n. 100773 disposto sul capitolo 12788/2003 con D.G.R. n. 50-8883 del 31/03/2003.

4. L’allocazione delle risorse fra le diverse azioni del piano finanziario indicativo potrà essere variata con determinazione dirigenziale in caso di necessità derivanti dall’avanzamento dell’attuazione del programma interregionale “Supporti per il settore floricolo”.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

PROGRAMMA INTERREGIONALE “SUPPORTI PER IL SETTORE FLORICOLO”

Azione n. 2 - “RETE INTERREGIONALE PER LA SELEZIONE ED IL COLLAUDO DELLE NOVITÀ DI PRODOTTO IN FLORICOLTURA”

1. PREMESSA

La Regione Piemonte nell’ambito del programma interregionale “Supporti per il settore floricolo” intende proseguire le attività riferite all’azione n. 2 “Istituzione di una rete interregionale per la selezione ed il collaudo delle novità di prodotto in floricoltura”.

Essendo note le caratteristiche di dinamicità del settore floricolo e del breve periodo di valorizzazione commerciale delle cultivar e, anche se in misura minore, delle specie ornamentali, risulta evidente come la costituzione di una rete interregionale, finalizzata alla valutazione di nuove specie e cultivar, non potrà che giovare alla diffusione delle novità sul mercato, sgravando i produttori di parte dei rischi e dei costi connessi con l’acquisizione di nuovo materiale vegetale dall’estero.

2. ASPETTI DEL FLOROVIVAISMO IN PIEMONTE

Nell’ambito del variegato panorama del florovivaismo piemontese si possono riscontrare due realtà di grande interesse, una relativa alla coltivazione di specie acidofile, già ampiamente consolidata, con una produzione che ammonta a circa 8 milioni di vasi, l’altra, riguardante il vivaismo da esterni, in via di affermazione, in risposta alla crescente domanda di specie per il verde urbano e per i giardini privati.

Il comparto delle specie acidofile, che rappresenta un vanto per l’intero florovivaismo nazionale, ha trovato, nel comprensorio del Lago Maggiore e nel Biellese, un ambiente elettivo dove, grazie alle condizioni climatiche e pedologiche particolarmente adatte, le colture possono svilupparsi in modo ottimale.

Diverse sono le specie caratterizzanti tali produzioni, alcune più tradizionali, come azalee, rododendri e camelie, che saturano la gran parte della domanda, altre di introduzione più recente, come kalmie, pieris, leucothoe, in risposta alle esigenze di un mercato sempre vivace e dinamico.

Nonostante la complessità botanica che caratterizza le acidofile, risulta relativamente limitato il numero di cultivar di reale interesse commerciale, prevalentemente selezionate all’estero. Peraltro, all’interno di alcuni parchi pubblici e di pertinenza delle splendide ville che circondano il Lago Maggiore, nonché nell’ambito delle numerose collezioni private, sono conservate innumerevoli esemplari di specie e cultivar, pressoché sconosciute o dimenticate, certamente adatte alle condizioni ecologiche dell’Italia centro-settentrionale, che rappresentano un patrimonio genetico che necessita di adeguata caratterizzazione e valutazione, in funzione di possibili utilizzi commerciali.

3. FINALITÀ ED OBBIETTIVI

E’ stata verificata l’assenza sul territorio regionale di aziende strutturate per la costituzione e la selezione di nuove cultivar, operanti nel settore delle specie acidofile e del vivaismo da esterni; è stato, inoltre, evidenziato come le difficoltà di reperimento del materiale di propagazione di provenienza estera siano legate al ritardo nella commercializzazione di tali produzioni sul mercato italiano e alle problematiche di adattabilità dei genotipi selezionati in condizioni ambientali differenti da quelle riscontrabili nel nostro paese.

In seguito a tali premesse, sono già state saggiate in loco cultivar di provenienza estera, di sicuro interesse commerciale, ed altre ottenute da germoplasma piemontese, certamente dotate di ottima adattabilità per quanto riguarda i generi Camelia, Rododendro, portinnesti di rosa da giardino e specie tappezzanti, in questa seconda fase si approfondirà il genere azalea.

L’allestimento di campi dimostrativi e l’attività di divulgazione dei risultati ottenuti consentirà ai florovivaisti di valutare direttamente le caratteristiche produttive e qualitative del materiale vegetale acquisito, senza concentrare sulla propria azienda i costi ed i rischi connessi con tale operazione.

4. ASPETTI ORGANIZZATIVI

L’attuazione del presente progetto sarà coordinata dal Settore Servizi di Sviluppo Agricolo dell’Assessorato Ambiente, Agricoltura e Qualità della Regione Piemonte.

Il Settore Servizi di Sviluppo Agricolo nelle linee generali per il programma regionale di ricerca, sperimentazione e dimostrazione 2001 approvate con D.G.R. n. 41-2121 del 29.01.01 ha elencato le linee obbiettivo di validità triennale per il settore floricolo tra le quali vi è la “ Salvaguardia delle varietà locali tramite interventi di caratterizzazione e conservazione in vista di un loro inserimento nei programmi aziendali di coltivazione”. Partendo da questa consultazione di base sono stati fatti incontri tecnici con gli operatori pubblici e privati che operano nel florovivaismo per definire l’argomento del progetto, scegliendo di lavorare sulle azalee.

Il Settore Servizi di Sviluppo Agricolo con successiva determinazione approverà un progetto di studio sull’azalea in base allo schema descritto al punto 5 individuando gli enti partecipanti con cui verrà stipulata una convenzione, stabilendone altresì il loro ruolo.

5. COLTURE ED AZIONI PREVISTE

AZALEA

Nell’area del Lago Maggiore, che storicamente si caratterizza per una forte tradizione florovivaistica e per la presenza di importanti parchi e giardini, si individuano notevoli collezioni sia a livello di produttori specializzati, dove le successive generazioni di floricoltori hanno profuso il proprio impegno e conoscenza nell’attività di selezione ed ibridazione, sia a livello di parchi storici, in cui venivano messe a dimora varietà originate in loco, che attualmente risultano esclusive e tipiche della zona.

Si intende attuare, dunque, un’indagine sulle cultivar presenti presso i giardini delle Isole Borromee ed, eventualmente, di altri parchi storici, e su quelle sviluppate da alcuni prestigiosi floricoltori locali.

Il lavoro sarà articolato in più fasi:

a) caratterizzazione morfo-botanica delle cultivar significative;

b) caratterizzazione molecolare delle cultivar al punto a;

c) studio delle cultivar di cuial punto a per quanto riguarda l’aspetto sistematico, avvalendosi delle moderne tecniche di analisi molecolari ed istologiche;

d) propagazione delle cultivar di cuial punto a e valutazione delle caratteristiche agronomiche con riferimento ai primi stadi di sviluppo delle piantine (in funzione della durata del progetto)

e) creazione di campi catalogo per la conservazione e la valorizzazione delle cultivar.

Si rende, inoltre, indispensabile un’approfondita indagine bibliografica volta ad acquisirepiù complete conoscenze circa:

- l’introduzione delle azalee nell’area del Verbano,

- le tecniche più idonee a cui fare riferimento per gli studi filogenetici relativi alle cultivar di azalee.

Dopo lo sviluppo di questa prima fase del programma verranno impostate attività dimostrative e divulgative per garantire la trasferibilità dei risultati agli operatori del comparto.

FABBISOGNO FINANZIARIO

Spese per allestimento prove (acquisto di mezzi tecnici, materiali di propagazione, mancati redditi riferibili alle superfici interessate dall’esperienza, materiale fotografico, ecc.)    Euro     40.500,00

Spese per il personale impegnato nelle prove:     Euro     68.500,00
* consulenze tecnico-scientifiche
* impostazione, allestimento e conduzione prove
* esecuzione rilievi
* elaborazione dati
Spese generali     Euro     5,450,00
Attività dimostrative e divulgative     Euro     24.990,69
TOTALE      Euro     139.440,69