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Bollettino Ufficiale n. 23 del 5 / 06 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 5 maggio 2003, n. 35-9264

L.R. 63/78 art. 47. Programma regionale d’intervento contro l’insetto del castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1) di approvare il programma pluriennale 2003-2005 di intervento contro il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante;

2) di prevedere per l’attuazione del programma una spesa per le attività di ricerca di euro 35.000 sul capitolo 12780 (Acc.to n. 100383) e per i monitoraggi di euro 15.000 sul capitolo 12992 nel bilancio 2003; (Acc.to 100380)

3) di incaricare la Direzione Regionale 12 “Sviluppo dell’Agricoltura” a:

* organizzare l’attuazione del programma;

* conferire gli incarichi di collaborazione ai soggetti interessati.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato

Programma regionale d’intervento contro l’insetto
Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu

Notizie sull’insetto e mezzi di lotta.

Nell’anno 2002 è stata accertata per la prima volta in Piemonte la presenza di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, imenottero cinipide originario della Cina, annoverato tra i più dannosi insetti del castagno a livello mondiale e finora non ancora segnalato in Europa. Il reperimento è avvenuto in Provincia di Cuneo a seguito di campioni fitopatologici pervenuti al Settore Fitosanitario regionale.

Questo insetto determina la formazione di galle a carico dei germogli del castagno, deprimendo lo sviluppo vegetativo delle piante e causando una drastica riduzione della fruttificazione.

Nel passato D. kuriphilus è stato introdotto accidentalmente in Giappone (1941), Corea (1963) e Stati Uniti (1974), provocando danni consistenti alle locali castanicolture. In questi Paesi sono state registrate perdite fino al 70-80% della produzione, inoltre infestazioni ripetute hanno spesso determinato la morte delle piante.

Purtroppo le possibilità di lotta sono limitate. In primavera, prima della fuoriuscita delle femmine dalle galle, la potatura dei getti colpiti e la loro successiva distruzione possono rallentare lo sviluppo delle infestazioni, ma questo è praticabile solo su alberi di ridotte dimensioni e nelle fasi iniziali di attacco. I trattamenti insetticidi risultano poco efficaci, oltre a comportare notevoli rischi ambientali. In Giappone buoni risultati sono stati ottenuti con la lotta biologica attraverso l’introduzione dalla Cina di uno specifico parassitoide, l’imenottero calcidoideo Torymus sinensis Kamjio.

L’arrivo in Piemonte di questo insetto, avvenuto probabilmente con l’importazione di materiale di propagazione infestato, rappresenta una seria minaccia per la castanicoltura. Infatti D. kuriphilus attacca anche il castagno europeo e gli ibridi eurogiapponesi. La sua progressiva diffusione ad altre aree castanicole attraverso il volo delle femmine è facilitata dalla presenza continua del castagno nella fascia boschiva pedemontana. Inoltre nel Cuneese sono presenti alcuni vivai specializzati che vendono parte della loro produzione di piante di castagno in diverse regioni italiane.

In assenza di fattori limitanti l’incremento delle popolazioni dell’insetto potrebbe causare danni consistenti alla produzione castanicola, con conseguente riduzione della redditività economica di una coltura concentrata nelle zone marginali. Un ulteriore degrado economico di queste aree potrebbe incidere molto negativamente sugli aspetti paesaggistici, ambientali e idrogeologici delle nostre vallate alpine.

La situazione in Piemonte

In base alle indagini effettuate nel 2002, la presenza dell’insetto è stata accertata in una zona pedemontana a sud di Cuneo, compresa tra i comuni di Chiusa Pesio e Borgo San Dalmazzo. Risultano particolarmente infestate alcune aree castanicole dei comuni di Boves, Peveragno e Robilante. In questi territori sono già state riscontrate perdite di produzione sia in alcuni impianti di ibridi eurogiapponesi sia in coltivazioni di castagno europeo.

L’estensione dell’infestazione è tale per cui si può considerare che l’insetto sia stabilmente insediato e non sia più possibile la sua eradicazione. Si ritiene invece che siano perseguibili gli obiettivi di ritardarne la diffusione sul restante territorio regionale e nazionale e di contenere lo sviluppo della popolazione in modo da evitare la comparsa di danni economici rilevanti.

Obiettivi

Il presente programma si pone i seguenti obiettivi:

* approfondire le conoscenze sulle possibili conseguenze per la castanicoltura piemontese della diffusione di Dryocosmus kuriphilus;

* ritardare la diffusione dell’insetto all’esterno dell’area attualmente infestata;

* prevenire la comparsa di danni economici rilevanti nelle aree infestate;

* salvaguardare l’attività vivaistica locale, garantendo la commercializzazione di materiale vegetativo di castagno non infestato.

Azioni

Divulgazione

Vista la recente introduzione, è necessario mettere in atto iniziative volte a far conoscere le problematiche inerenti questo nuovo insetto dannoso ai castanicoltori ed agli altri operatori del settore (vivaisti, tecnici di Organismi di assistenza tecnica, Associazioni di Produttori, Enti pubblici), in modo da diffondere le conoscenze su sintomi, danni, metodi di lotta. La divulgazione sarà realizzata attraverso incontri tecnici, pubblicazioni su riviste riguardanti il settore agricolo-forestale, depliant, Internet, trasmissioni televisive, ecc. Tali iniziative si aggiungeranno a quelle già realizzate dal Settore Fitosanitario nell’anno 2002 subito dopo il rinvenimento del parassita. Le attività di divulgazione saranno realizzate in stretta collaborazione e con il supporto del Settore Politiche Forestali della Direzione Economia Montana e Foreste.

Vigilanza sull’attività vivaistica

Il Settore Fitosanitario Regionale ha tra i suoi compiti istituzionali la vigilanza sull’attività vivaistica, ai fini della prevenzione della diffusione di parassiti particolarmente nocivi (Legge 987 del 18/06/31 e relativo regolamento di attuazione approvato con R. D. del 12 ottobre 1933 n. 1700).

Il Settore realizzerà attività di controllo della filiera vivaistica non solo nel Cuneese ma in tutto il territorio regionale, intensificando l’azione intrapresa subito dopo il rinvenimento di D. kuriphilus nel 2002. In particolare verranno compiute periodiche ispezioni nei vivai di castagno ritenuti più a rischio per verificare che non vengano commercializzate piante eventualmente infestate dal cinipide, adottando le necessarie misure fitosanitarie, quali trattamenti specifici o distruzione del materiale contaminato.

Poiché questo insetto non rientra finora tra quelli inseriti dalla Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante (EPPO) nella lista dei parassiti di quarantena (Quarantine pests) né in quella dei parassiti di vigilanza (Alert list), sarà predisposta una apposita scheda PRA (Pest Risk Analysis) da sottoporre agli esperti della EPPO per valutare l’opportunità di inserimento di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu nella Alert list.

Monitoraggio

La delimitazione del territorio infestato costituisce un elemento importante di conoscenza per la definizione di strategie d’intervento. Contemporaneamente all’accertamento della attuale diffusione dell’insetto nel Cuneese, è importante verificare la tipologia degli impianti colpiti (coltivazioni specializzate di castagno europeo o di ibridi eurogiapponesi, boschi di castagno selvatico, ecc.) e l’entità dell’attacco.

L’attività di monitoraggio nel primo anno di realizzazione sarà particolarmente intensa nell’areale a sud di Cuneo e nelle zone limitrofe. Nelle restanti aree castanicole del Piemonte le indagini saranno condotte con criteri di intensità variabile a seconda del rischio stimato.

Particolare cura verrà posta nell’esaminare i nuovi impianti di castagno da frutto per i quali esiste il rischio che siano stati costituiti con materiale infestato.

Il monitoraggio dovrà essere condotto durante la stagione vegetativa secondo le metodologie che saranno definite dal Settore Fitosanitario.

L’attività sarà svolta dal Settore Fitosanitario avvalendosi della collaborazione degli Enti pubblici competenti, delle Organizzazioni professionali Agricole, delle Associazioni di Produttori e degli altri Organismi di assistenza tecnica.

Studio del ciclo biologico dell’insetto e di possibili metodi di lotta

Lo studio del ciclo biologico dell’insetto nelle condizioni ambientali del Cuneese costituisce un presupposto fondamentale per la messa a punto di possibili strategie di lotta. In particolare è importante indagare il periodo di farfallamento delle femmine adulte, le capacità di volo attivo o di trasporto passivo, la capacità di adattamento e di parassitizzazione dell’insetto esotico da parte di insetti parassitoidi indigeni.

Considerati i buoni risultati ottenuti con la lotta biologica in Giappone attraverso l’introduzione del parassitoide Torymus sinensis e la mancanza di metodi di controllo alternativi realmente efficaci, si ritiene opportuno sperimentare già nel corso del 2003 l’introduzione del parassitoide in Piemonte.

Gli equilibri naturali su cui si basa la lotta biologica necessitano di tempi medio lunghi per essere raggiunti per cui i suoi effetti non sono immediati, tuttavia essa rappresenta la soluzione migliore sotto il profilo della tutela dell’ambiente, inoltre presenta caratteristiche uniche di stabilità nel tempo.

Per quanto riguarda la realizzazione di prove di lotta con impiego di insetticidi l’obiettivo è saggiare l’efficacia di alcuni principi attivi nei confronti delle larve e degli adulti di Dryocosmus kuriphilus, quindi in diversi stadi fenologici delle piante, verificando nel contempo l’assenza di rischi ambientali.

Considerata la complessità dell’operazione è opportuno che il Settore Fitosanitario sia coadiuvato da idonee istituzioni di ricerca con specifiche esperienze nel settore della lotta biologica e di sperimentazione in campo agricolo-forestale.

Verifica della suscettibilità varietale

Vista la recente introduzione dell’insetto, sono ancora da chiarire molti aspetti legati alla sensibilità di diverse cultivar e popolazioni di castagno presenti nell’area infestata. E’ pertanto utile affiancare all’attività di monitoraggio del cinipide sul territorio la valutazione del grado di infestazione a seconda delle diverse specie, varietà o popolazioni di castagno interessate.

Per la valutazione di resistenza/sensibilità all’insetto in cultivar piemontesi e negli ibridi di maggior interesse colturale, saranno eseguite osservazioni sia negli impianti ove è presente il Dryocosmus, sia in condizioni controllate su piante di castagno di 1-2 anni coltivate in ambiente confinato con introduzione dell’insetto. Il lavoro consisterà nel valutare se quest’ultimo abbia preferenze nei confronti dell’una o dell’altra cultivar e se esistano livelli diversi di resistenza/sensibilità nel germoplasma di castagno coltivato in Piemonte.

Le osservazioni saranno condotte prioritariamente sulle varietà autoctone, comprendendo però anche i principali ibridi di rilevanza colturale. Per garantire la massima precisione a questa fase del lavoro, le piante presenti nei frutteti e tutto il materiale vegetale in prova saranno identificati con sicurezza mediante analisi del DNA.

I risultati consentiranno di indirizzare le future scelte varietali per uso frutticolo e anche selvicolturale e, nel caso si dovessero individuare fattori di resistenza in Castanea sativa, costituiranno le basi per il miglioramento genetico della specie.

Vista la complessità dello studio, la realizzazione di queste attività dovrà essere affidata ad enti di ricerca specializzati nel campo dello studio varietale e genetico del castagno.

Impegni finanziari

La spesa per la realizzazione del presente programma è così stimata per l’anno 2003:

- per la realizzazione del monitoraggio sul territorio Euro 15.000 sul capitolo n. 12992/2003

- per le attività di ricerca Euro 35.000 sul capitolo n. 12780/2003.

Per gli anni successivi si provvederà in relazione alle esigenze.

Durata del Programma

Il presente programma avrà validità per il periodo 2003-2005.