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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 21

Codice 26
D.D. 15 maggio 2003 n. 226

Progetto P02 Nuovo Impianto per il Biathlon nel territorio del Comune di Cesana Torinese

In data 24/02/2003, con nota prot. 1991/03 recepita con prot.2225/26 del 24/02/03, l’Agenzia Torino 2006 ha trasmesso alla Direzione Regionale Trasporti, la richiesta d’attivazione della Conferenza dei Servizi Preliminare ai sensi del comma 2, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285 e dei comma 1 e 10 dell’art. 4 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40 (fase di verifica della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, relativamente al progetto “P02 NUOVO IMPIANTO PER IL BIATHLON NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CESANA TORINESE”, allegando la documentazione richiesta per la fase di verifica di compatibilità ambientale, unitamente alla determinazione del Direttore Tecnico Infrastrutture olimpiche ed impianti sportifi dell’Agenzia Torino 2006 n. 19/03 del 24/02/03 relativa all’approvazione del progetto preliminare” P02 NUOVO IMPIANTO PER IL BIATHLON NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CESANA TORINESE” ed alla specificazione che la spesa corrispondente pari a complessivi Euro 17.554.423,48 di cui Euro 11.193.189,20 per i lavori e Euro 6.361.234,28 per somme a disposizione, trova copertura finanziaria al Cap 1 sottocapitolo P02 del Bilancio Preventivo 2003 dell’Agenzia Torino 2006 approvato dal Comitato Direttivo in data 10/12/2003.

Contestualmente il proponente ha provveduto in data 27/02/03 al deposito degli elaborati di cui all’articolo 10, comma 2 della L.R. 40/98 presso l’Ufficio di Deposito Progetti Regionale cui all’art. 19 della predetta legge regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto presentato rientra nella L.R. 40/98 nella categoria progettuale n. 36 dell’Allegato B1: “piste da sci e relative strutture e infrastrutture connesse, aventi lunghezze superiore a 1,5 Km oppure superficie complessiva superiore a cinque ettari”.

Il nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ha individuato nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente (DGR n.21-27037 del 12/04/99 s.m.i.).

L’autorità competente ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale n. 10 della Regione del 06/03/03 e del conseguente avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di V.I.A., individuando il relativo responsabile del procedimento nell’Ing. Lorenzo Garrone con D.D. n. 95 del 26/02/03

I lavori in progetto si riferiscono a: P02 NUOVO IMPIANTO PER IL BIATHLON NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CESANA TORINESE

Il responsabile del procedimento ha dato quindi attuazione, per quanto di competenza, a quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 40/1998 in materia di partecipazione, ha in particolare avviato la Conferenza di Servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni, attuando quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 10 della L.R. 40/1998 e dell’art. 9 della L. 285/2000.

I lavori della C.d.S. si sono espletati nelle riunioni del 18/03/2003 e 17/04/03 e nel corso del sopralluogo effettuato in data 02 aprile 2003.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il proponente è stato invitato a partecipare alle riunioni della conferenza dei Servizi del 18/03/03 e 17/04/03 nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza ed in particolare sul programma predisposto per la realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, e sulle misure di mitigazione d’impatto ambientale previste.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono stati invitati a partecipare alla C. d. S. i seguenti organismi:

Direzione Reg.le Tutela e Risanamento Ambientale-Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico;

Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale;

Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica;

Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico Attività Contrattuale - Espropri - Usi Civici;

Direzione Regionale Risorse Idriche;

Direzione Regionale Opere Pubbliche;

Direzione Regionale Industria;

Direzione RegionaleTurimo Sport Parchi;

Direzione Regionale Difesa Suolo;

A.R.P.A;

A.R.P.A Piemonte Servizio Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio;

Ministero delle Comunicazioni;

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Corpo Forestale Dello Stato;

Ministero per i Beni e le attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici di Torino;

Soprintendenza Archeologica del Piemonte;

Provincia di Torino;

Provincia di Torino Serv.VIA;

A.S.L. n. 5 - Sportello Olimpiadi;

Comune di Cesana Torinese;

Ministero della Difesa C.R.F.C.I.;

Comando Provinciale Vigili del Fuoco;

Direzione Regionale tutela e risanamento ambientale;

Direzione Regionale OO.PP;

Comunità Montana Alta Val di Susa;

Autorità d’ambito territoriale per i servizi idrici.

Oggetto dell’intervento è la realizzazione del nuovo impianto sportivo per le gare di Biathlon in comune di Cesana Torinese (TO), sul versante destro idrografico dell’alta Val di Susa, che sarà costituito da una tracciato di gara, articolato in diversi anelli di differente lunghezza, poligono di tiro, anello di riscaldamento ed area prova sci, nuovo impianto di innevamento programmato, aree di accesso e di parcheggio. Contestualmente è previsto anche un intervento di risanamento conservativo dell’edificio dell’ex colonia Italsider, realizzato all’inizio degli anni ‘60, da tempo inutilizzato e la cui destinazione d’uso era quella di colonia e poi di soggiorno montano.

Tutte le opere in oggetto si localizzano totalmente nel comune di Cesana Torinese, in una porzione subpianeggiante a medio versante caratterizzata da ampi spazi a prato e porzioni di bosco a conifere, sottostante le piste da sci di San Sicario, a quote grossomodo comprese fra 1630 e 1680 m s.l.m.

Nel corso dell’istruttoria svolta della Conferenza dei Servizi Preliminare, sono emerse le criticita’ in merito agli elaborati di progetto ed allo studio di compatibilità ambientale riportate di seguito secondo la tipologia .

ASPETTI DI FATTIBILITÀ GEOLOGICO-TECNICA DEGLI INTERVENTI

Dal punto di vista geologico, l’area interessata dagli interventi in progetto è caratterizzata da un substrato roccioso di natura metamorfica, costituito da calcescisti con locale presenza di filladi e lenti e bancate di quarziti, con scaglie ed intercalazioni di masse serpentinitiche, prasiniti e marmi, estesamente ricoperto dai depositi delle formazioni superficiali quaternarie di origine prevalentemente glaciale, fluvio-glaciale e gravitativa.

I settori di affioramento del substrato roccioso sono limitati e perlopiù localizzati nelle incisioni dei corsi d’acqua.

La documentazione prodotta contiene un quadro generale degli aspetti geologici, geomorfologici, geotecnici e di pericolosità da valanghe che riguardano i diversi settori su cui si sviluppa il tracciato della pista in oggetto e le opere in esame.

Sono stati presentati i risultati delle indagini geognostiche, eseguite nel tardo autunno 2002, che hanno comportato la realizzazione di n.1 sondaggio a carotaggio continuo spinto a 30 m di profondità da p.c., n. 5 sondaggi spinti a 15 m, n.26 prove SPT in foro di sondaggio, n.10 prove penetrometriche dinamiche di tipo SCPT, esecuzione di prove geotecniche di laboratorio (classificazione) su 4 campioni di terreno prelevati ed infine installazione di n.3 piezometri a tubo aperto in altrettanti fori di sondaggio. Tutte le indagini eseguite hanno permesso una caratterizzazione geotecnica preliminare dei terreni presenti nell’area di interesse ed hanno portato ad una individuazione dell’assetto litostratigrafico delle porzioni di sottosuolo interessate dagli interventi in progetto.

Nell’ambito dell’analisi in sede di Organo Tecnico del progetto in esame sono emerse una serie di problematiche di carattere giuridico-amministrativo, ambientale, urbanistico e di fattibilità geologico-tecnica; si sono rilevate inoltre una serie di carenze progettuali e di difformità degli elaborati con quanto verificato nel corso del sopralluogo in sito e fra i diversi elaborati del medesimo progetto. A tal fine e necessario richiedere ulteriori approfondimenti per effettuare una soddisfacente valutazione in termine di fattibilità geologico-tecnica e di compatibilità con l’assetto geomorfologico delle aree interessate.

Di seguito sono riportate le principali problematicità:

Accessibilità pedonale: è prevista la realizzazione di un percorso pedonale che a partire dal tornante della viabilità comunale raggiungerà le aree sottostanti l’edificio ex-colonia Italsider. Senza entrare nel merito della funzionalità di tale scelta, si sottolinea che i “sentieri” che andrebbero a costituire tale accessi si configurano in realtà come piste, della larghezza di 2-3 metri a seconda della tipologia, e che vanno ad interferire con una porzione di versante particolarmente delicata, per di più interessata da una frana per scivolamento rotazionale impostata entro i depositi di copertura e riattivabile per scalzamento al piede ad opera del sottostante Rio Bletonnè. Dagli elaborati progettuali non è possibile comprendere come si prevede di realizzare tali nuove tracce a mezzo versante per la mancanza di specifiche sezioni (scavo-riporto e/o solo scavo con consolidamento delle scarpate a monte e/o solo riporto con sostegni a valle, ecc.) e soprattutto quali interventi si ritiene di dover mettere in opera per sostenere il piano viabile, partendo comunque dal presupposto che si va ad operare su un versante di equilibrio piuttosto precario; inoltre il previsto guado temporaneo sul Rio Bletonnè, anche se a carattere temporaneo, dovrà essere adeguatamente dimensionato e verificato idraulicamente.

Accesso carrabile all’area dell’impianto: nell’ipotesi di un adeguamento della viabilità d’accesso in relazione al carico di traffico veicolare previsto in fase di cantiere e di evento olimpico, l’ampliamento per una lunghezza di 80 m ca. dell’attuale accesso dalla strada per Sansicario Alto dovrà essere oggetto di studi d’approfondimento comportanti una verifica idraulica del ponte d’attraversamento del rio Bletonné ed una approfondita indagine geologica-tecnica che valuti la fattibilità dell’intervento in relazione all’assetto geomorfologico del versante ed alla eventuale necessità di realizzazione di opere di sostegno delle scarpate che verranno realizzate.

Interferenza pista di fondo-bacino di accumulo idrico Italsider: è prevista la localizzazione del tracciato della pista sul lato di monte dell’invaso dell’Italsider, già autorizzato ai sensi della L.285/00 ma con una geometria differente della pista di servizio a monte dello stesso. Occorrerà valutare attentamente le nuove interferenze tra le due opere e soprattutto, visto che non erano previsti nel succitato progetto del bacino d’invaso opere di sbancamento a monte, approfondire le conoscenze sull’assetto geologico-stratigrafico e geotecnico della base del versante e scegliere le tipologie di consolidamento necessarie per l’assoluta messa in sicurezza delle scarpate stesse. Parallelamente dovrà essere valutata la possibilità di realizzare una variante al tracciato preliminare che non implichi il passaggio della pista a monte del bacino o che questo avvenga contenendo i volumi di scavo a spese del versante sovrastante. Inoltre le eventuali interferenze della pista (presso la sez. di progetto 36) con le opere idrauliche accessorie al bacino d’accumulo Italsider dovranno essere approfonditamente studiate per individuare gli accorgimenti tecnici più opportuni che le rendano compatibili. Dovrà infine essere tassativamente evitata qualsiasi interferenza tra la pista e l’argine di contenimento del bacino, come sembra invece emergere dall’esame degli elaborati progettuali (elab.P020BPA AA001) nel tratto immediatamente successivo al secondo attraversamento sul Rio Verne Souileit (fra le sezioni 34 e 37 di progetto).

Poligono di tiro: l’inserimento del poligono di tiro comporta l’esecuzione di scavi di sbancamento di entità rilevante (fino a 8 m di altezza). Data la presenza a ridotta profondità dal p.c. di una falda freatica, descritta in progetto come di esigua entità e caratterizzata da bassi valori di portata, si ritiene che la stabilizzazione della scarpata che si verrà a creare (a breve termine durante l’esecuzione dei lavori ma anche a lungo termine) diventerà un problema importante nell’ambito del presente progetto. La presenza di un bottino di presa poco distante dall’area in oggetto, che serviva da alimentazione alla colonia Italsider, fa presumere che l’entità delle falde non sia del tutto trascurabile. Diventerebbe a questo punto importante disporre di dati sulle portate effettivamente in gioco, e avere dei chiarimenti sulla tipologia di intervento di drenaggio che si intenderebbe operare per le acque superficiali e per quelle ipogee, che vanno sicuramente a costituire un punto nodale per la fruibilità in sicurezza dell’area sia dello sbancamento necessario all’alloggiamento del poligono che dell’area pianeggiante di partenza ed arrivo del tracciato di gara.

Ponti ed attraversamenti: si sono rilevate, già in sede di sopralluogo della C.d.S., una serie di problematiche legate alle scelte progettuali degli attraversamenti dei corsi d’acqua. In particolare si è valutata inopportuna, sotto il profilo tecnico, ambientale ed economico, la scelta dell’attraversamento del Rio Saint Jean intorno a quota 1625, fortemente impattante, comportante grossi interventi di ingegneria per la sua realizzazione e probabilmente facilmente evitabile optando per una leggera modifica del tracciato della pista. Inoltre molti degli attraversamenti previsti mediante realizzazione di ponticelli e passerelle con impalcati in legno che poggiano su spalle in c.a. e ali di contenimento, possono essere evitati con modeste modifiche di tracciato (attraversamenti n.4 e n.5) oppure ricorrendo, ove tecnicamente possibile, a soluzioni progettuali del tipo guado o con guadi sormontabili che permettano il deflusso in condizioni di portata straordinarie, a seguito di opportune verifiche idrauliche che tengano conto anche dei potenziali carichi solidi.

Interferenza del tracciato della pista con aree in dissesto attivo: si richiede un approfondimento progettuale sulle modalità con cui verrà realizzato il tracciato della pista di gara, in particolare dove questo interferisce con aree segnalate in dissesto nella carta geomorfologica che potrebbero richiedere la realizzazione di interventi di drenaggio profondo (elab.P02 00PTAA004). Nel corso del sopralluogo i progettisti hanno affermato, a tal proposito, che il tracciato si ricaverà esclusivamente mediante modellamento della neve al suolo; dalle planimetrie del progetto risulta invece che si operino comunque degli scavi e dei riporti. Sempre a tal proposito è necessario definire, una volta chiarita la modalità effettiva di realizzazione, la conseguente tipologia e dimensionamento dei drenaggi delle acque di ruscellamento superficiale, a salvaguardia della pista stessa.

Opere di compensazione area di Solomiac: si è individuata, quale una delle opere di compensazione, la sistemazione di un movimento franoso in destra idrografica del Rio Gran Cote, immediatamente a sud della borgata di Solomiac. Pur condividendo la scelta dell’area in quanto il dissesto in oggetto riveste una certa importanza anche per il potenziale interessamento di strutture viarie importanti, si rileva che nella relazione tecnica del progetto stesso è del tutto assente una caratterizzazione geologica e geotecnica del versante in oggetto e della tipologia del dissesto che su cui si intende operare. Si ritiene indispensabile un approccio al problema che si fondi preliminarmente su un’analisi del contesto geologico e geomorfologico, punto di partenza basilare per impostare correttamente la progettazione delle opere di sistemazione.

Le importanti opere citate nel loro complesso comporteranno impatti difficilmente mitigabili in termini di alterazione dei luoghi e di sottrazione di suolo e naturalità: ciò premesso, considerato che l’impianto si sviluppa in un’area ancora caratterizzata da uno spiccato grado di naturalità, la situazione impone una maggior cautela anche progettuale onde non artificializzare del tutto un’area già fortemente antropizzata, a causa della destinazione d’uso di questi siti alla pratica dello sci alpino, e consiglia attente valutazioni prima di permettere in assoluto l’ulteriore possibile depauperamento del patrimonio naturale presente, laddove proprio la presenza di formazioni boscate caratterizza positivamente tali stazioni sciistiche e costituisce la nota ecologico-paesaggistica di maggior pregio e valore, anche su un piano turistico-ricreativo invernale ed estivo.

Inoltre, l’intero complesso degli interventi non risulta essere adeguatamente commentato sotto il profilo dei possibili impatti ambientali generati, né, anche tenuto conto della sua natura preliminare, la progettazione appare sufficientemente esaustiva ad esempio nel dimostrare la compatibilità idrogeologica dell’intervento, evidenziando un elevato grado di problematicità ed incertezza in merito agli accessi pedonali e carrabili previsti.

ASPETTI PAESAGGISTICI

La realizzazione dell’intervento in oggetto relativo all’impianto sportivo per le gare di Biathlon è localizzato sul versante ovest del monte Fraiteve, in un ambito paesaggistico contrassegnato da insediamenti e strutture anche di recente costruzione connessi con la pratica dello sci, nuclei di interesse documentario come San Sicario Borgo, posto a valle dell’area di intervento e la porzione di versante interessata dall’opera in oggetto, caratterizzata dalla presenza della ex colonia Italsider, ma che presenta ancora caratteri di rilevante naturalità per le ampie superfici a prato-pascolo intervallate ad ambiti boscati a prevalenza di lariceto. Appaiono inoltre significativi i caratteri di rilevante visibilità del versante montano in oggetto, aperto ad ampie visuali panoramiche dalla viabilità principale e dalle emergenze orografiche delle vallate alpine circostanti. L’area di Sansicario risulta individuata come sito del Biathlon all’interno del Programma Olimpico.

L’ambito di intervento è sottoposto a vincolo di tutela paesistico ambientale ai sensi del D.Lgs 490/99, art. 139, 146.

Il progetto della pista del Biathlon prevede la realizzazione degli anelli di gara, del poligono di tiro, nonché interventi connessi allo stesso impianto quali la ristrutturazione dell’edificio dell’ex colonia Italsider, posta in posizione centrale rispetto al tracciato della pista, la sistemazione delle aree di pertinenza, sia in fase olimpica che in fase post-olimpica e le problematiche relative agli accessi alle strutture sportive.

Rispetto all’inserimento paesaggistico degli interventi proposti si rilevano criticità connesse in primo luogo alla realizzazione delle opere previste nel pianoro prospiciente la ex-colonia Italsider, in particolare per la realizzazione del poligono di tiro che si configura come consistente modificazione morfologica e paesistico-ambientale dell’area di intervento; inoltre, in considerazione dell’ambito di intervento di particolare pregio paesaggistico, la costruzione della pista e delle strutture per gli atleti poste sul pendio collocato verso valle può delinearsi come rilevante trasformazione del contesto paesaggistico interferito, anche per le proposte progettuali relative agli attraversamenti dei corsi d’acqua e al tunnel di accesso all’area di partenza.

Riguardo al fabbricato ex colonia Italsider l’intervento proposto è relativo alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’edificio finalizzata alle nuove funzioni che la struttura assumerà come albergo in fase post olimpica, con la previsione di soluzioni architettoniche che consentano “continuità e riconoscibilità all’edificio”.

La Commissione Beni Culturali e Ambientali, ai sensi della DGR n. 82 - 5618 del 19.03.02, di attribuzione alla Commissione delle funzioni di supporto all’attività di valutazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “ Torino 2006", ha espresso parere non ostativo in merito agli interventi proposti nella seduta del 3.04.03.

GLI ASPETTI URBANISTICI

Il Comune di Cesana Torinese è dotato di PRGC vigente approvato con DGR n. 25-12432 del 30.9.1996; nel corso dell’anno 2001 l’Amministrazione Comunale ha adottato il Progetto Preliminare di Revisione di PRGC ancora in fase di procedura intracomunale.

All’interno delle relazioni di progetto figurano alcuni elaborati di analisi urbanistica in rapporto al progetto preliminare presentato, in particolare:

elaborato P02-0-0-P-G-CA-012-1 Progetto preliminare - variazione urbanistica al P.R.G.C. vigente

elaborato P02-0-0-P-G-CA-013-1 Progetto preliminare - variazione urbanistica al progetto preliminare della Revisione di P.R.G.C. vigente

Nelle sopra citate relazioni vengono evidenziate le motivazioni per le quali l’insieme degli interventi previsti risulta non conforme sia con la strumentazione urbanistica vigente che con quella adottata in via preliminare dall’Amministrazione Comunale.

La relazione di progetto sui rapporti rispetto al P.R.G.C. vigente segnala che l’intervento in oggetto ricade all’interno della “Area AA - Area Attrezzata (articolo n. 39 delle NTA)” e della “Area T3 - Area per attività ricreativa, ricettiva e turistica (articolo n. 36 delle NTA)”.

Si segnala tuttavia che gli elaborati generali di progetto riportano anche la previsione di un allargamento del sedime viario di accesso all’area “Italsider”, nonché la previsione di un attestamento veicolare per il pubblico ed un percorso pedonale che interessano altresì le “Aree E3 - Aree residenziali esistenti (articolo n. 30 delle NTA)”, la “Viabilità esistente”, le “Aree ad idoneità edilizia condizionata - fasce di rispetto stradali (articolo n. 41 delle NTA)” e le “Aree A - Aree agricole (articolo n. 35 delle NTA)” ; si evidenzia che tali interventi non sono sviluppati, negli atti trasmessi, alla scala progettuale.

Valutato che l’attuale regime d’attuazione della zona T3 non consente un utilizzo ricettivo dell’edificio della colonia Italsider e che il percorso del Biathlon e strutture accessorie non ricade totalmente nelle aree AA ove sono consentiti gli impianti sciistici, si concorda sull’analisi dei progettisti in merito alla non conformità degli interventi previsti rispetto allo strumento urbanistico vigente.

Allo stesso tempo andranno valutati gli interventi relativi alla viabilità di accesso veicolare e pedonale in quanto anch’essi, se sviluppati a livello di progetto definitivo, potrebbero comportare modifiche di tipo urbanistico.

Per tali motivi dovrà essere predisposta la Variazione Urbanistica al P.R.G.C. vigente ai sensi della L. 285/2000. Tale variazione sarà finalizzata a rendere l’intervento proposto conforme con le previsioni urbanistiche comunali.

Progetto Preliminare di Revisione del P.R.G.C. vigente. Come segnalato dai progettisti, considerata la non conformità accertata dagli stessi rispetto al nuovo strumento adottato, in sede di progetto definitivo dell’impianto andrà predisposta anche la Variazione Urbanistica al Progetto Preliminare di Revisione al P.R.G.C. vigente ai sensi della L. 285/2000.

Le Variazioni Urbanistiche ex comma 4. articolo 9 della L. 285/2000, da presentare in sede di progetto definitivo, dovranno essere predisposte in osservanza delle procedure previste dalla DGR n. 42 - 4336 del 5. 11.2001 e s.m.i. anche in riferimento agli elaborati ivi indicati, e contenere l’insieme delle modifiche relative agli strumenti urbanistici interessati derivanti dalla realizzazione delle opere previste.

All’interno delle variazioni urbanistiche relative all’impianto per il Biathlon potranno essere previste le sole modifiche agli strumenti urbanistici comunali derivanti dalle opere di cui verrà presentato il progetto definitivo.

In sede di predisposizione delle Variazioni sopra citate e necessario aggiornare gli elaborati di piano regolatore rispetto alle previsioni delle opere ex L. 285/2000 già oggetto di precedente variazione urbanistica.

Contesto geologico-urbanistico

L’impianto in progetto non è, come gia evidenziato, totalmente compatibile e conforme, relativamente agli aspetti urbanistici, con il Progetto Preliminare della Revisione al PRGC, attualmente in salvaguardia. Inoltre, relativamente alla documentazione geologica ai sensi della Circ.7/LAP e per la condivisione del rischio ai sensi della D.G.R. 06/08/2001, si sono evidenziate delle necessità di approfondimento rispetto alle perimetrazioni adottate.

Per il raggiungimento della piena compatibilità e conformità urbanistica dell’impianto in progetto con gli strumenti urbanistici vigenti, si rendono quindi necessarie delle variazioni allo strumento urbanistico secondo i disposti e le procedure di cui alla L.285/00.

Le indagini geologiche condotte nell’ambito del presente progetto hanno messo in evidenza alcuni tratti geomorfologici non evidenziati dagli studi prodotti a corredo della Variante al PRGC attualmente in itinere, che non risulta adeguata a definire nel dettaglio l’idoneità all’utilizzazione urbanistica.

Si condivide nei contenuti la scelta operata dal professionista incaricato delle indagini geologiche del presente progetto, di ridefinire con maggior dettaglio la classificazione di pericolosità geomorfologica adottata negli elaborati della Revisione generale al PRGC in itinere, inserendo in classe IIIa (ad elevata pericolosità) tutte le porzioni di territorio inedificate, ora collocate (negli elaborati della Revisione) in classe II (a moderata pericolosità), e che presentano problematiche dissestive (principalmente fenomeni gravitativi) rilevate nel dettaglio, che le rendono inidonee a nuovi insediamenti.

Tuttavia, con nota 1017/20.4 del 21/01/03 della Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico -Area di Torino, Novara, Verbania Indagini Geotecniche ed Idrogeologiche, indirizzata alla Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica, in merito alla Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale per il Comune di Cesana Torinese si proponeva di classificare l’adiacente area oggetto del progetto dell’impianto di bob, slittino e skeleton in classe III, per la porzione al di sopra della quota 1600. Inoltre con nota 7963/20 del 28/05/02 della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione è stata proposta l’istituzione di una classe IIIb speciale, altrimenti detta IIIb5, per aree a pericolosità elevata, in cui venga dimostrata la fattibilità tecnica degli interventi, connessi comunque alle opere di cui L. 285/2000.

La classe di pericolosità IIIb5 viene così definita :

Porzioni di territorio inedificate ma oggetto di interventi strategici ai sensi della L. 285/2000, caratterizzate da condizioni di pericolosità mediamente elevata per le quali approfondite indagini di dettaglio abbiano dimostrato la fattibilità tecnica degli interventi. Sono ammessi gli interventi ai sensi della L. 285/2000, eventuali opere temporanee ad essi connessi, e gli interventi di sistemazione territoriale ad essi correlati.

Sulla base di tali considerazioni si riterrebbe opportuno attribuire la classe IIIb5 all’area sita al di sopra dalla isoipsa 1600, a sud dell’incisione torrentizia del Rio Prè Saint Jean, compresa nel perimetro della variazione urbanistica relativa all’intervento in oggetto. Resta inteso che quanto già definito in sede di variante urbanistica, resasi necessaria per l’autorizzazione del bacino Italsider,(cfr. D.D. n. 49 del 06/02/03) resterà valido per adeguare gli strumenti urbanistici alle esigenze di realizzazione delle opere olimpiche; tale quadro dovrà essere ricompreso nelle procedure connesse al progetto di Revisione Generale del PRGC di Cesana Torinese.

Tutto cio’ premesso:

- Dai chiarimenti forniti dall’Ente proponente;

- dalle risultanze dell’istruttoria condotta dall’ Organo Tecnico di cui all’art.7 della L.R.40/98;

- dalle risultanze dei lavori di Conferenza dei Servizi Definitiva e della visita di Sopralluogo;

- dai pareri espressi e dai contributi tecnici acquisiti

Considerato che il progetto presentato, per le sue caratteristiche tecniche, rientra tra quelli da sottoporre alla fase di verifica ex art. 10 L.R. 40/1998, si prende atto - con esplicito riferimento alla nota del TOROC prot. n° 02/2384 del 17.10.2002 trasmessa con nota dell’Agenzia Torino 2006 prot. n.° 6820/02 del 21.10.2002 alla Regione Piemonte quale Autorità competente in materia di V.I.A. - che le scelte progettuali compiute, comportano un notevole impatto ambientale e territoriale, e sono tuttavia funzionali all’omologazione della pista in oggetto onde permettere, durante l’evento olimpico, lo svolgimento delle specialità del “Biathlon” e come tali trovano una giustificazione di necessità alla luce dell’istruttoria svolta della Conferenza dei Servizi Preliminare;

La C. d. S. e’ pervenuta alla conclusione che, in considerazione degli aspetti particolari di criticita’ del progetto P02 NUOVO IMPIANTO PER IL BIATHLON NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CESANA TORINESE, sia opportuno sottoporlo ad una fase di approfondimento progettuale come previsto dall’art 12 della L.R. 40/1998, onde sanare le lacune evidenziate in rapporto alla normativa vigente e acquisire tutti gli elementi utili all’istruttoria di merito, in considerazione anche delle carenze informative e progettuali rilevate negli elaborati esaminati, fatta salva la completa trattazione dei contenuti dello Studio di impatto ambientale di cui all’art. 5 della L.R. 40/1998 e nel conseguente rispetto dell’all. D della medesima legge, si forniscono le seguenti indicazioni ai fini della redazione degli elaborati di cui all’art. 12 della L.R. n.40/1998.

AMBITO GENERALE

1. Dall’esame della documentazione prodotta dal Proponente, si rileva che il progetto non è corredato dallo studio di sostenibilità economica e finanziaria previsto dalla VAS (D.G.R. 9 aprile 2001, n. 45-2741) al punto 8.2.1 - paragrafo “Prescrizioni tecniche e procedurali”.

2. Dovranno essere considerate le diverse ipotesi anche tra loro contrastanti, quale l’utilizzo degli impianti e dell’ex colonia Italsider a scopo alberghiero e/o di esclusivo supporto alla pratica delle discipline sportive di utilizzo post olimpico delle strutture sia a fini sportivi che ricettivi, sulla base della documentazione progettuale e dei lavori della Conferenza dei Servizi.

3. Nella progettazione attuale non trovano però riscontro proposte emerse da parte dell’Amministrazione locale circa la previsione di sistemazioni delle aree esterne anche in funzione della pratica di discipline sportive non prettamente invernali.

4. E’ da pure tenere conto di ulteriori importanti insediamenti che potrebbero inserirsi nel contesto secondo indicazioni emerse in sede di C. d. S..

AMBITO URBANISTICO

1. Si richiede al proponente di provvedere In base alla D.G.R. del 5 novembre 2001 n. 42-4336 e s.m.i ad ottemperare alle procedure della citata D.G.R. in merito ai rapporti con la strumento urbanistico adottato dall’Amministrazione Comunale che non risulta ancora trasmesso alla Regione per l’iter approvativo.

2. Dovranno quindi essere prodotte, in sede di progetto definitivo, tutte le carte tematiche previste dalla Circ. P.G.R. n. 7/LAP/96, estese ad un intorno significativo delle aree oggetto di variante.

3. Dovra’ essere attribuita la classe IIIb5 all’area sita al di sopra dalla isoipsa 1600, a sud dell’incisione torrentizia del Rio Prè Saint Jean, compresa nel perimetro della variazione urbanistica relativa all’intervento in oggetto. Resta inteso che quanto già definito in sede di variante urbanistica, resasi necessaria per l’autorizzazione del bacino Italsider,(cfr. D.D. n. 49 del 06/02/03) resterà valido per adeguare gli strumenti urbanistici alle esigenze di realizzazione delle opere olimpiche; tale quadro dovrà essere ricompreso nelle procedure connesse al progetto di Revisione Generale del PRGC di Cesana Torinese.

AMBITO SISTEMAZIONI IDRAULICHE

1. Dovranno essere indagate possibili soluzioni alternative alla costruzione del ponte con campata di 18 m sul Rio Pre S.Jean previsto nel progetto preliminare, dovrà essere prodotta specifica relazione idraulica nel rispetto delle indicazioni contenute nella Direttiva 2/99 del 11.05.1999 dell’Autorità di bacino del Fiume Po; si ricorda inoltre che i piani di fondazione delle spalle dei suddetti attraversamenti dovranno essere posti ad una profondità di almeno 1,0 m. rispetto alla quota più depressa del fondo alveo sistemato nelle sezioni trasversali interessate dalle opere.

2. Considerato che è prevista la sistemazione di un tratto del Rio Gran Cote con briglie in serie, in loc. Solomioc, la relazione tecnica dovrà contenere la trattazione analitica per la definizione della nuova pendenza di compensazione del tratto di rio in argomento e dovrà essere prodotta specifica verifica al sifonamento dei suddetti manufatti.

3. In corrispondenza del tratto di cui al punto precedente dove è prevista la realizzazione di una palificata doppia in dx orografica, dovranno essere prodotti tutti i particolari costruttivi.

4. Relativamente agli scarichi previsti in sponda dx del rio Gran Cote, dovranno essere prodotti i particolari costruttivi dei suddetti scarichi che dovranno necessariamente contenere una sezione trasversale ed un prospetto longitudinale rispetto al corso d’acqua; si richiede inoltre che in corrispondenza dei suddetti scarichi sia prevista idonea protezione della sponda mediante scogliere e/o mantellate.

5. Per quanto riguarda la verifica idraulica del ponte sul rio Gran Cote, e le fondazioni delle spalle e delle opere di difesa si richiama integralmente quanto già richiesto per gli attraversamenti del Rio Pre Saint Jean

Rispetto al tracciato della pista di Biathlon in progetto:

1. Si richiede di verificare il tracciato proposto e le trasformazioni previste a carico dei versanti interferiti, privilegiando soluzioni che consentano di limitare il taglio degli esemplari arborei presenti lungo il tracciato, in particolare nell’area in adiacenza al bacino di innevamento, e che risultino in aderenza alla morfologia esistente, salvaguardando, il più possibile, il pendio prativo sottostante l’ex colonia Italsider.

2. Si richiedono approfondimenti progettuali riguardo alle opere previste per il sottopasso della strada carrabile di accesso all’impianto e per il ponte di collegamento con l’area prova sci, valutando soluzioni a basso impatto paesistico-ambientale, minore artificiosità e rigidità di forme; si dovranno privilegiare alternative progettuali che limitino il ricorso a tali strutture indirizzando gli interventi verso modalità realizzative di conservazione della naturalità dei luoghi.

3. Si richiedono approfondimenti sugli attraversamenti proposti in corrispondenza degli impluvi posti lungo la pista, verificando la possibilità di limitare al minimo indispensabile la realizzazione di passerelle pedonali di attraversamento e di ponticelli, privilegiando comunque soluzioni a contenuto impatto paesaggistico, anche in funzione dell’utilizzo post olimpico dell’impianto.

4. Gli attraversamenti dei corpi idrici dovranno essere realizzati per quanto possibile senza ricorrere a ponti di attraversamento ma facendo ricorso a guadi.

AMBITI GEOLOGICI, IDROGEOLOGICI GEOTECNICI

1. Si richiede, considerato che dalle misure eseguite da alcuni piezometri (sondaggio n. 2: -0,80 m da p.c.; sondaggio n. 3: -1,24 m da p.c.) risulta un livello di falda prossima alla superficie e che il progetto presentato non prevede dispositivi di drenaggio della pista, che almeno nei tratti di pista interessati da un livello di falda superficiale vengano predisposte apposite trincee drenanti.

2. Si richiede, considerato che la sistemazione esterna dell’area circostante l’edificio ex Colonia Italsider prevede la realizzazione di riporti lungo il versante (Relazione ambientale P02_0_0_P_T_CM_006_1 pag. 47) che interferiscono, nell’area a Sud dell’edificio sulla sponda destra del Rio Prè Saint Jean, con un’area interessata da frana per colamento lento della coltre di terreno più superficiale, di determinare le caratteristiche geotecniche del terreno utilizzato per il riporto, di specificare in dettaglio la messa in opera del riporto stesso e di fornire informazioni tecniche relative alla realizzazione di opere di drenaggio (trincee) previste per migliorarne la stabilità.

3. Si richiede, relativamente agli interventi di interesse geotecnico prospettati nel progetto preliminare (Relazione ambientale P02_0_0_P_T_CM_006_1 pag. 46), chiarire le modalità e l’effettiva entità degli stessi.

AMBITO MOBILITA’ E PARCHEGGI

1. Negli elaborati di progetto si prevede un accesso all’impianto tramite un servizio navetta in grado di trasportare 13000 persone in due ore: volendo considerare la possibilità di utilizzare pullman da 50 posti si avrebbe comunque una frequenza approssimativa di un pullman ogni 30 secondi per ogni senso di marcia, situazione che appare ad un primo approccio incompatibile con le infrastrutture stradali presenti in loco, si richiede pertanto di rivalutare la situazione.

2. Si richiede, tenuto conto che il progetto del Biathlon e strutture annesse rappresenta per il Comune di Cesana Torinese l’ultimo impianto di rilevante importanza che sarà oggetto di conferenza di servizi regionale, che al progetto definitivo di tale impianto sia allegato uno studio complessivo della mobilità relativa all’intero territorio comunale in funzione olimpica e con previsioni rispetto al periodo post-olimpico. Tale studio, più volte richiesto in sede di esame anche di altri progetti olimpici di Cesana Torinese, e gli allegati grafici ad esso connessi dovranno evidenziare gli spazi a parcheggio temporanei e permanenti previsti relativamente all’intero territorio comunale, i sistemi di spostamento previsti per il pubblico e contenere un cronoprogramma per la progettazione e realizzazione delle strutture previste. Si richiede in tal senso uno specifico impegno da parte di Toroc ed Agenzia Torino 2006 ad affrontare la tematica sopra descritta, che potrà, naturalmente, essere analizzata e risolta anche precedentemente rispetto alla presentazione del progetto definitivo del Biathlon.

3. All’interno del progetto dovranno essere approfonditi gli aspetti relativi all’adeguamento della strada e dei parcheggi esistenti in relazione alle nuove esigenze sia del periodo olimpico che post-olimpico. Parcheggi, piazzali e aree pedonali devono essere progettate con particolare riferimento ai materiali utilizzati e agli arredi che verranno inseriti.

4. Dovranno essere fornite specifiche informazioni in merito all’illuminazione esterna.

5. Dovrà essere verificata l’effettiva necessità della realizzazione del sottopasso pedonale presentato nel progetto preliminare quale soluzione per la separazione dei flussi di traffico.

6. Dovranno essere esaminate soluzioni alternative ai prospettati accessi pedonali collocati nella zona boscata a sud del fabbricato della ex Colonia per minimizzare gli interventi di taglio del bosco e problemi di stabilità del versante.

7. Si dovrà, In merito all’accessibilità dell’area, provvedere a garantire adeguate soluzioni sia per il traffico di tipo veicolare, sia per la percorrenza pedonale, comprensive degli spazi destinati al parcheggio e scarico degli spettatori.

8. Dovrà essere verificata, in fase di redazione del progetto, la compatibilità della viabilità con il transito dei mezzi di cui si prevede il passaggio sia nelle fasi di costruzione che in quelle di esercizio dell’impianto.

9. Si richiedono approfondimenti e chiarimenti rispetto agli accessi all’impianto indicati nelle planimetrie di progetto, verificando l’effettiva possibilità di realizzazione dei percorsi pedonali proposti sul versante a morfologia acclive posto in adiacenza all’area dell’impianto, in corrispondenza di un impluvio. Per quanto attiene l’accessibilità veicolare, oltre a quanto sopra richiesto dovrà essere accertata l’effettiva possibilità di transito e di adeguamento alle esigenze di fruizione olimpica in relazione alla possibile presenza di vicoli generati da diritti di terzi;

10. Si richiedono approfondimenti circa il ponte veicolare indicato sulla planimetria di progetto in corrispondenza della strada carrabile; si sottolinea l’importanza che tali interventi , se necessari, siano realizzati con modalità costruttive a basso impatto paesistico-ambientale, in continuità con le preesistenze, valutando comunque la possibilità di alternative di percorso per l’ingresso alle strutture sportive;

11. Si richiedono approfondimenti progettuali (sezioni di progetto) e documentazioni fotografiche dei percorsi prescelti, nonché delle aree destinate a parcheggio navette con indicate le opere previste per il periodo olimpico e post olimpico;

12. Si richiedono approfondimenti circa le soluzioni tipologiche prescelte per gli impianti di illuminazione;

AMBITO RIUTILIZZO DELLA EX-COLONIA

1. E’ necessario sottolineare che l’immobile della ex colonia Italsider non è attualmente disponibile in quanto risulta essere di proprietà privata (Compagnia Italiana Turismo), per l’acquisizione della quale sono previste procedure piuttosto complesse; si dovranno fornire chiare indicazioni circa lo stato possessorio del fabbricato della ex colonia Italsider e l’iter di acquisizione, qualora il bene non sia ancora disponibile al momento della presentazione del progetto.

2. Preso atto del progetto relativo alla costruzione del nuovo impianto per il Biathlon nel Comune di Cesana T.se, presentato dall’Agenzia Torino 2006 e dei relativi elaborati sottoposti alla fase di Verifica ai sensi dell’art. 10 L.R. 40/1998 si riscontra una carenza di dettagli progettuali soprattutto relativamente agli interventi sull’edificio e circa gli accessi alla struttura

3. L’edificio infatti, realizzato in acciaio con un “linguaggio” ancora oggi estremamente tecnologico, si rapporta attualmente al territorio montano circostante inserendosi come elemento “isolato” e unico Occorre pertanto valutare l’effetto visuale dell’intera area con particolare attenzione alle nuove scale esterne di sicurezza, alle aree pedonali e ai parcheggi con un approfondimento specifico alla fase post-olimpica, che determina le modifiche definitive al paesaggio.

4. La progettazione degli spazi interni deve essere approfondita sia in relazione al periodo olimpico che post-olimpico fornendo elaborati progettuali distinti, integrati dalla valutazione dei costi di manutenzione della struttura nel periodo post-olimpico.

5. si richiedono, rispetto al fabbricato Italsider, gli approfondimenti progettuali relativi alle scale di sicurezza di nuova introduzione, indicate nella relazione di progetto,

6. Si richiede di riconsiderare quanto proposto per il periodo post olimpico rispetto alla sistemazione delle aree di pertinenza, degli spazi per il pubblico e dei parcheggi, valutando modalità realizzative che privilegino, per le pavimentazioni, la formazione e il mantenimento di manti erbosi, verificando nel contempo, la possibilità di qualificare maggiormente la zona di diretto accesso all’edificio; dovranno essere predisposti elaborati di dettaglio per tale ambito con gli approfondimenti richiesti.

7. Vista l’entità delle opere in progetto, si sottolinea la criticità, rispetto al poligono di tiro, della realizzazione in riferimento all’inserimento paesaggistico dell’opera; dovranno essere sviluppati in modo adeguato gli approfondimenti progettuali relativi alla realizzazione del poligono limitando le trasformazioni a carico del pendio d’intervento di interesse paesaggistico, valutando soluzioni anche provvisorie per la struttura, in alternativa prevedere raccordi più armoniosi e di minore rigidità e geometricità di forme del versante, nonché un adeguato recupero a verde.

8. In relazione alla ristrutturazione dell’edificio della colonia Italsider si dovrà predisporre un’apposita scheda relativa agli standard urbanistici indotti in termini di servizi pubblici (che dovranno trovare riscontro all’interno delle Variazioni Urbanistiche) ed il soddisfacimento del fabbisogno di parcheggi privati.

9. Le opere previste dovranno essere progettate in sede definitiva nel rispetto delle normative di settore, dei vincoli e delle fasce di rispetto presenti sugli ambiti interessati.

10. Dovranno essere verificate le opere di scavo e riporto per la sistemazione delle aree di pertinenza del fabbricato, in quanto si sono riscontrate incongruenze negli elaborati tra sezioni scavo -riporto e sezioni generali dell’area;

AMBITO PAESISTICO E AMBIENTALE

1. La progettazione definitiva dovrà tenere in particolare considerazione gli aspetti paesaggistici legati soprattutto alle modifiche che verranno apportate alle aree esterne situate nelle vicinanze dell’edificio attuale. E’ necessario pertanto che vengano realizzate delle simulazioni che consentano di valutare le opere e i manufatti da diversi punti visuali.

2. Si prescrive, ai fini della progettazione, in considerazione della possibilità che nell’ambito delle attività di scavo e di disalveo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti, che:

2.1. nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

2.2. ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere previsto dal progetto la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

2.3. che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

3. Considerate anche le attuali carenze della documentazione fornita, il proponente dovrà produrre una chiara progettazione di tutti gli ambiti progettuali, con particolare riferimento alla necessità di rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento, la sistemazione superficiale e il drenaggio dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge.

4. Particolare cura dovrà essere dedicata nella identificazione e nella descrizione delle modalità di cantiere e di ripristino con particolare riferimento alla realizzazione delle azioni del progetto che vedono il coinvolgimento delle pregevoli superfici prative attualmente presenti.

5. In merito agli interventi di compensazione ambientale, sui quali si formula un giudizio di massima positivo, si richiede che questi abbiano un adeguato sviluppo a livello di progetto definitivo.

6. Le problematiche di accesso all’impianto, sia carrabile che pedonale, dovranno essere adeguatamente risolte e dovrà essere identificata una soluzione definitiva soddisfacente sia sotto il profilo della sicurezza pubblica che della limitazione dell’impatto territoriale, nonché della reale fattibilità tecnica con particolare riferimento alle interferenze con la delicata situazione idrogeologica locale.

7. Si considerano fortemente impattanti i vari attraversamenti previsti per il superamento del reticolo idrografico locale: occorrerà quindi riconsiderare le soluzioni proposte optando per soluzioni progettuali che evitino intubamenti e tombinature a favore di guadi, unitamente ad opere di sistemazione spondale dei tratti a monte e a valle dei citati attraversamenti con tecniche proprie dell’Ingegneria Naturalistica. A tal proposito, nel rilevare inoltre che molti attraversamenti possono essere evitati con modeste modifiche di tracciato, si richiede che vengano progettate eventuali opere idraulico-forestali con tecniche di Ingegneria Naturalistica quali interventi di mitigazione sui rii interessati dall’area dell’impianto.

8. Con particolare riferimento alla parte del tracciato della pista che si sviluppa a monte del bacino per l’innevamento artificiale “Italsider” e all’area del previsto Poligono di tiro, considerata la situazione attuale e i rilevanti movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti , nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica che prevedano l’uso del legname derivante dai consistenti abbattimenti previsti, particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare soluzioni risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto: partendo dalle indicazioni del progetto preliminare, nella fase definitiva dovranno trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno eventualmente impiegate, nonchè la concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque.

9. In merito alle attività poste in essere per la ristrutturazione della Colonia Italsider, dovrà essere puntualmente descritto l’impatto ambientale derivante dalle fasi di cantierizzazione, nonché le problematiche inerenti i materiali di rifiuto da smaltire.

10. In relazione al previsto sottopasso ipotizzato nella zona di accesso all’impianto, si sottolinea la criticità della sua realizzazione invitando il proponente alla identificazione di soluzioni alternative anche di carattere temporaneo.

11. Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

12. Circa la sistemazione delle aree di pertinenza, degli spazi per il pubblico e dei parcheggi , per le pavimentazioni devono essere adottate soluzioni che permettano il sicuro e apprezzabile inerbimento in termini percentuali di tali aree e che non richiedano la successiva necessità di ripristino in fase post-olimpica.

13. Le aree destinate al parcheggio dovranno essere realizzate senza l’uso di copertura impermeabilizzante, escludendo pertanto l’uso del tappeto in bitume previsto nel progetto preliminare.

14. Dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea, compatibilmente con le esigenze del tracciato olimpico, in considerazione del fatto che sotto il profilo della sottrazione di naturalità, l’impianto in oggetto nella sua attuale configurazione comporterebbe l’abbattimento di circa 830 soggetti arborei adulti, in prevalenza Larici (Larix decidua Mill.) e che tali abbattimenti si aggiungerebbero a quelli previsti (alcune migliaia) per la realizzazione, in loc Sansicario, di altri impianti olimpici come le seggiovia Ski-Lodge- Sellette e Baby Sansicario, la cabinovia Cesana- Ski Lodge, l’impianto del Bob.

15. Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, fatte salve esigenze chiaramente dimostrate e comunque per limitati tratti iniziali.

16. Ai fini della progettazione, si dovrà prevedere che nel corso dei lavori sia evitata l’estirpazione degli apparati radicali degli esemplari abbattuti e, in caso di necessità, oltre alla massima riduzione delle ceppaie con l’ausilio della motosega, le ceppaie stesse potranno essere eliminate con una eventuale fresatura in loco.

17. La progettazione dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto.

18. Il proponente dovrà in relazione ai futuri usi dell’impianto, fornire uno specifico documento che ipotizzi le linee di gestione della pista e delle aree di pertinenza della “Colonia Italsider” e della pista stessa, improntato ad un uso ecocompatibile dell’area nel rispetto delle preesistenze naturalistiche presenti.

19. Nel prendere atto della scelta effettuata dal proponente di ricorrere ad una soluzione di allacciamento al teleriscaldamento previsto in Sansicario, per il soddisfacimento dei fabbisogni termici del complesso della ex Colonia Italsider, si richiede di precisare, nell’ambito di opportuni elaborati progettuali da presentarsi in sede di progettazione definitiva, le modalità realizzative unitamente al cronoprogramma dell’intero intervento correlato alla realizzazione del teleriscaldamento in località Sansicario.

20. Per quanto attiene invece al fabbisogno elettrico correlato al progetto in esame, si richiede che vengano meglio precisate le potenze elettriche richieste, unitamente alla strategia di soddisfacimento ipotizzata sia per l’alimentazione primaria, sia per quella secondaria o di sicurezza. Si richiede fin d’ora di conoscere se, come pare intendersi dall’affermazione a p. 18 della Relazione Tecnica “Impianti tecnologici e allacciamenti”, è prevista l’installazione di un gruppo elettrogeno per l’alimentazione di sicurezza del complesso Italsider pari a 100 kW e, in caso affermativo, quale alimentazione venga ipotizzata per lo stesso, in considerazione della futura presenza in loco della rete del gas naturale.

21. Si richiedono maggiori informazioni circa i dati relativi alle potenze elettriche in gioco riguardanti la stazione di pompaggio per l’innevamento dei tracciati di gara.

22. Si ritiene indispensabile ottenere in sede di progettazione definitiva dell’opera, considerata la posizione baricentrica del progetto rispetto alle infrastrutture e agli impianti già autorizzati sul medesimo versante, una stima complessiva riguardante i fabbisogni elettrici di carattere temporaneo correlati all’evento olimpico nell’area vasta del comprensorio in esame, al fine di poter valutare la strategia complessiva di soddisfacimento e, ove ritenuto necessario, l’opportunità di esecuzione delle necessarie opere di infrastrutturazione comuni, atte a garantire la funzionalità dell’alimentazione elettrica nel rispetto delle prescrizioni della VAS.

23. Dovrà essere specificato l’utilizzo finale del materiale derivante dal taglio degli alberi. In caso il riutilizzo non avvenga in tempi ravvicinati alla fase di taglio si dovrà prevedere un idoneo sito di deponia opportunamente protetto.

24. Dovrà essere adeguatamente motivata la scelta del tracciato che interferisce con l’area occupata dalla perticaia di rimboschimento (segnata con il codice 09 nella tavola P02_0_0_P_T_AM_016_1), proponendo eventualmente alternative progettuali che prevedano un impatto più contenuto sulla vegetazione arborea di quest’area.

a. In fase di redazione del progetto definitivo dovrà essere predisposta una valutazione previsionale di impatto acustico che preveda:

b. zonizzazione acustica dell’area in esame (nel caso in cui il Comune non avesse ancora provveduto alla sua adozione, dovrà essere redatta una bozza di zonizzazione basata sulle Linee guida regionali)

c. descrizione e modalità di funzionamento dell’impianto relativamente alla componente acustica

d. individuazione e descrizione dei possibili ricettori sensibili (scuole, ospedali, ma anche zone Dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea, compatibilmente con le esigenze del tracciato olimpico.

e. caratterizzazione del clima acustico attuale mediante l’esecuzione di misurazioni del rumore di fondo in punti significativi (anche mediante tecnica di campionamento)

f. descrizione e caratterizzazione acustica delle sorgenti previste

g. stima dei livelli di immissione e di emissione previsti (sia nell’area dell’impianto che presso i ricettori sensibili individuati) e loro confronto con i limiti normativi (con descrizione dei modelli matematici o dei software eventualmente utilizzati), sia durante la fase di cantiere che in quella di esercizio

h. descrizione dettagliata degli eventuali interventi di mitigazione dell’impatto acustico previsti e stima della loro efficacia

i. ogni altra informazione che possa essere utile a caratterizzare il clima acustico dell’area di studio

26. Dovranno essere specificate quantità e tipologie arboree e arbustive che si intende piantumare sui rilevati e dovrà essere specificata la tipologia di miscugli erbacei utilizzati per gli inerbimenti.

27. Si richiede, in riferimento a quanto indicato nell’allegato A della D.G.R. 9.04.01 n.45-2741 “VAS”, che la progettazione definitiva dell’intervento sia accompagnata da elaborati di dettaglio relativi all’inserimento paesaggistico delle strutture in oggetto, individuando gli interventi di recupero, mitigazione da attuare al fine di consentire una adeguata integrazione dell’opera in progetto nel contesto paesaggistico interferito,

28. Si richiede, in riferimento alle opere di compensazione proposte in progetto, oltre ad elaborati di progetto a carattere definitivo, ampia documentazione fotografica dei siti d’intervento.

AMBITO ARCHEOLOGICO

Rilevata la mancanza di un programma di indagini ed accertamenti archeologici ai sensi degli articoli 15,17,18 del D.P.R.554/99, Regolamento di Attuazione della L.109/94 e ss.mm.ii, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

1. In mancanza di ricerche preliminari ed in assenza di puntuali elementi localizzati e noti alla Sopraintendenza dei Beni Archeologici, per il rischio archeologico nei terreni interessati, e’ necessario prevedere un’assistenza archeologica costante in corso d’opera da parte di operatori specializzati sotto la direzione tecnico scientifica della Soprintendenza, a tutte le opere di scotico e di scavo comprese quelle per l’impianto di cantieri e la realizzazione di opere accessorie;

2. deve essere data formale istruzione alla D.L. affinchè ai sensi del D.Leg. 490/99, in caso di rinvenimenti anche dubbi siano sospesi i lavori sino al sopralluogo da parte di un funzionario della Sopraintendenza dei Beni Archeologici

AMBITO OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE E FORESTALE

1. Si dovrà prevedere la realizzazione di una rete idrografica di superficie (fosso di guardia e fossi livellari). per le opere di compensazione ambientale e per la sistemazione dei movimenti franosi del Rio Gran Cote,

2. Si chiede che vengano approfonditi i seguenti punti:

3. quantità e tipologie arbustive che si intende piantumare per il reinverdimento delle falde di scarpata del poligono di tiro

4. quantità e localizzazione dei larici che si intende piantumare nelle aree occupate da particelle di bosco discontinue e nelle radure.

5. In sede di progettazione definitiva la quantificazione economica delle opere di recupero e mitigazione dovrà essere dettagliata in funzione dei singoli interventi previsti.

AMBITO MATERIALI INERTI

Il progetto definitivo dell’opera dovrà contenere approfondimenti dei seguenti aspetti progettuali:

1. Il piano specifico completo della movimentazione e/o reperimento dei materiali inerti;

2. Il cronoprogramma dei lavori con inizio dalla attività di scavo;

3. La quantificazione del materiale movimentato nell’ambito del cantiere, suddiviso per qualità, con indicazione delle eventuali frazioni disponibili per altri cantieri dell’evento olimpico e/o da avviare a discarica; in quest’ultimo caso dovranno essere indicati i relativi siti ed i necessari atti autorizzativi;

4. L’individuazione planimetrica degli eventuali siti di stoccaggio provvisorio nell’ambito del cantiere con indicazione delle tecniche di conservazione del terreno vegetale;

5. La quantificazione degli inerti provenienti dall’esterno del cantiere suddivisi per qualità ed uso con indicazione dei siti di provenienza con particolare riferimento ad altri cantieri dell’evento olimpico.

6. L’ utilizzo del materiale di scortico (terreno vegetale) che dovrà, per quanto possibile, essere reimpiegato in loco ovvero usato per opere di ripristino e mitigazione nell’ambito del cantiere. In caso di eventuale esubero il reimpiego dovrà privilegiare, oltre il complesso dei cantieri dell’evento olimpico, le Amministrazioni locali al fine di evitare l’avvio a discarica di materiale di pregio.

7. Gli atti progettuali, atteso che relativamente alla parte della pista, la stessa appare morfologicamente paragonabile ad un tracciato stradale, dovranno contenere gli elaborati relativi al profilo longitudinale, al diagramma dei volumi depurato dai paleggi ed al diagramma di Bruckner oltre ovviamente alla planimetria indicativa delle sezioni considerate. Le indicazioni grafiche relative al scavi e riparti dovranno essere proposte con gli opportuni cromatismi.

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285 e s. m. e i.;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Visto il D.lgs. n. 490/1999;

Vista la L.R. 45/1989;

Visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo, acquisiti agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti.

Per tutto quanto sopra esposto

determina

Che IL PROGETTO P02 NUOVO IMPIANTO PER IL BIATHLON NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CESANA TORINESE presentato dall’Agenzia Torino 2006 con sede in Torino Galleria San Federico 16, debba essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998 per le motivazioni espresse in premessa.

Le indicazioni, dettagliatamente descritte in premessa, per la redazione del progetto da sottoporre alla fase di valutazione da parte dall’Agenzia Torino 2006, secondo il disposto dell’art 9 comma 1 della L.285/2000 e ss.mm.ii., si intendono integralmente richiamate secondo l’ordine di trattazione di seguito elencato:

AMBITO GENERALE;

AMBITO URBANISTICO

AMBITO SISTEMAZIONI IDRAULICHE;

AMBITI GEOLOGICI, IDROGEOLOGICI E GEOTECNICI;

AMBITO MOBILITA’ E PARCHEGGI;

AMBITO RIUTILIZZO DELLA EX-COLONIA;

AMBITO PAESISTICO E AMBIENTALE;

AMBITO ARCHEOLOGICO

AMBITO OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE E FORESTALE;

AMBITO MATERIALI INERTI.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito della Regione Piemonte.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente Responsabile
Lorenzo Garrone