Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 21 del 22 / 05 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 12 maggio 2003, n. 40-9317

Reg. (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEOGA). Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte. Modifica delle Norme di attuazione della Misura T - Azione 1 - approvate con D.G.R. n. 72-1340 del 13.11.2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di approvare le Norme di attuazione della Misura T - Azione 1 allegate alla presente deliberazione per farne parte integrale e sostanziale, risultanti dalla modifica delle Norme approvate con D.G.R. n. 72-1340 del 13.11.2000 secondo i criteri in premessa illustrati e che quindi sostituiscono le precedenti;

- di demandare alla Direzione Economia Montana e Foreste il compito di provvedere all’apertura del secondo invito pubblico per l’attuazione dell’Azione stessa nel triennio 2004-2006, definendo le istruzioni aggiuntive alle Norme di attuazione che siano necessarie per precisare in dettaglio la realizzazione dell’Azione stessa.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 65 dello Statuto e dell’articolo 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato (fare riferimento al file PDF)

MISURA T: “TUTELA DELL’AMBIENTE IN RELAZIONE ALL’AGRICOLTURA, ALLA SILVICOLTURA, ALLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, NONCHÈ AL BENESSERE DEGLI ANIMALI”

AZIONE T1: “INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA E DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI AREE DEGRADATE”

NORME DI ATTUAZIONE

1) OBIETTIVI

Nei bacini idrografici del territorio collinare e montano del Piemonte si manifesta una diffusa propensione al dissesto idrogeologico, le cui cause vanno ricercate nelle condizioni naturali dei luoghi ed anche in fattori di origine antropica.

Di contro si evolve un’azione pubblica sempre più incisiva, che, mentre tende a fornire elementi di conoscenza dei fenomeni di dissesto in atto, mediante atti di pianificazione territoriale, nonché strumenti finanziari e tecnici per contrastare tale tendenza, sottolinea a livello normativo il ruolo fondamentale degli enti locali nella programmazione e gestione degli interventi di sistemazione idrogeologica.

In tale contesto la presente azione tende a raggiungere l’obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico mediante il recupero della stabilità dei versanti sottoposti ad erosioni e dissesti, nonché attraverso la regimazione ed il ripristino del deflusso delle acque superficiali, individuando quali attuatori delle operazioni atte a ridurre il rischio e quali beneficiari del sostegno finanziario gli enti pubblici.

Gli interventi previsti acquistano una loro piena e particolare valenza quando vengono indirizzati al recupero dei luoghi rilevanti sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico ed in un vitale contesto agro-silvo-pastorale.

2) INTERVENTI AMMESSI

Sono ammessi a finanziamento gli interventi finalizzati:

* alla corretta regimazione delle acque;

* al contenimento dei fenomeni erosivi ed alla sistemazione dei versanti;

* al ripristino delle situazioni di corretto assetto idrogeologico;

Le tipologie di opere di cui è ammessa la realizzazione sono quelle connesse alle sistemazioni idrauliche ed idraulico-forestali e quelle relative alla manutenzione straordinaria idraulico-forestale secondo quanto previsto dagli “indirizzi tecnici e procedurali in materia di manutenzioni idraulico-forestali” approvati con D.G.R. n. 49-28011 del 2.8.1999.

Gli interventi ammissibili devono avere le seguenti caratteristiche:

* progettualità mirata al recupero e salvaguardia dell’assetto idrogeologico e ambientale in territori rurali, al fine di raggiungere gli obiettivi propri della misura;

* impiego di tipologie costruttive rispettose delle caratteristiche naturali e prevalentemente progettati con criteri di ingegneria naturalistica o, in casi obbligati, con criteri di basso impatto ambientale;

Devono inoltre essere:

* previsti complessivamente nell’ambito territoriale di bacino idrografico

* realizzati anche attraverso l’esecuzione di differenti tipologie di opere, purchè di carattere unitario;

* comunque consequenziali e funzionali tra loro per la risoluzione delle problematiche riscontrate;

3) DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria dell’Azione T.1 nell’intero periodo di validità del P.S.R. è indicativamente pari a 20.700.000 Euro, di cui 12.500.000 Euro sono destinati al finanziamento del triennio 2004-2006. Di quest’ultimo importo, 7.500.000 Euro sono impiegarsi per il finanziamento degli interventi localizzati nei territori montani e 5.000.000 Euro per il finanziamento degli interventi localizzati nei territori collinari.

La graduatoria risultante dal precedente invito pubblico per l’utilizzo delle risorse relative al triennio 2001-2004 rimane aperta ed ogni economia ancora accertata è destinata all’ulteriore finanziamento delle domande utilmente inserite nella graduatoria stessa.

4)  BENEFICIARI

Sono beneficiari dei contributi previsti dalla presente azione per il secondo triennio di attuazione:

* le Comunità Montane per i territori classificati montani;

* le Comunità Collinari (L.r. 28.2.2000);

* i Comuni collinari non rientranti in Comunità Collinari, solo se associati per interventi di interesse congiunto;

5)  LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI

Territori classificati montani e territori classificati collinari ai sensi della Deliberazione del Consiglio Regionale n.826-6658 del 12.5.1988.

6) AGEVOLAZIONI PREVISTE

Contributo in conto capitale pari al 100% dell’investimento ritenuto ammissibile.

7)  MODALITA’ ATTUATIVE

L’azione è attuata mediante la pubblicazione di inviti pubblici formulati dalla competente Direzione Regionale Economia Montana e Foreste.

Alla Direzione responsabile dell’azione, nell’ambito di quanto disposto dalle presenti norme, compete: l’individuazione delle tipologie di intervento da ammettere all’invito; la definizione dei limiti di spesa ammissibili per domanda, anche differenziando detto limite secondo le varie categorie di beneficiari; l’individuazione dei criteri selettivi e preferenziali ed ogni altro criterio e modalità attinente all’invito stesso.

Agli Enti che intendono partecipare all’invito è richiesta la presentazione, contestualmente alla domanda di finanziamento, di una scheda tecnica, che fornisca, anche attraverso dell’allegata documentazione, un’informazione esauriente sull’intervento proposto e sul contesto fisico e ambientale nel quale si colloca.

L’eventuale presentazione di un progetto di tipo preliminare non costituisce elemento di priorità o di premialità.

Le domande pervenute sono soggette all’esame di un Nucleo di valutazione composto dai Responsabili dei Settori che compongono la Direzione Economia Montana e Foreste e presieduto dal Direttore.

Il nucleo di valutazione provvede all’esame delle domande, alla valutazione dell’ammissibilità delle stesse ed alla formulazione delle graduatorie, tenendo conto dei seguenti criteri preferenziali:

A) Valutazione degli interventi sotto gli aspetti della loro collocazione negli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti; delle caratteristiche fisiche del dissesto; delle caratteristiche tipologiche e quantitative dell’intervento; delle eventuali connessioni con altri interventi in corso; della valutazione dell’efficacia e dei benefici attesi.

B) Valenza agro-silvo-pastorale degli interventi in relazione all’entità della superficie agricola, pastorale e forestale direttamente interessata alla riduzione del rischio di dissesto ed all’efficacia ed ai benefici dell’intervento proposto;

C) Valenza ambientale e turistica degli interventi per quanto riguarda la rilevanza in tale senso dei luoghi interessati dal dissesto e della validità degli interventi proposti sotto tale aspetto.

I caratteri suddetti vanno esplicitati in dettaglio nell’invito pubblico, dove è ad essi attribuito un punteggio massimo assegnabile per ognuno degli argomenti contraddistinti dalle lettere, con peso ponderale maggiore per i fattori riferibili al punto A.

Nell’invito pubblico va citata la possibilità di ottenere un anticipo pari al 20% del costo totale dell’investimento ammesso, ai sensi dell’art.52 del Reg. CE n. 445/2202.

E’ inoltre possibile ottenere un acconto intermedio a certificazione dei lavori già eseguiti, ferma restando la liquidazione del saldo previa presentazione della documentazione contabile attestante l’avvenuta liquidazione della totalità del finanziamento concesso.