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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 19

Codice 26
D.D. 5 maggio 2003 n. 200

Progetti P10 impianto per lo sci di fondo ed opere di sistemazione idraulica del Torrente Chisone - I10 impianto di innevamento programmato “Area pragelato” Comune di Pragelato

In data 24/02/2003, con nota prot. 2013/03 recepita con prot. 2227/26 del 24/02/03, l’Agenzia Torino 2006 ha trasmesso alla Direzione Regionale Trasporti, la richiesta d’attivazione della Conferenza dei Servizi Preliminare ai sensi dei comma 2, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285 e comma 1 e 10 dell’art. 4 della Legge Regionale 14 dicembre 1998 n. 40 (fase di verifica della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, relativamente al progetto “P10 Impianto per lo sci di fondo ed opere di sistemazione idraulica del T.Chisone” e I10 Impianto di Innevamento Programmato “Area Pragelato” in Comune di Pragelato TO, allegando la documentazione richiesta per la fase di verifica di compatibilità ambientale, unitamente alle seguenti determinazioni dei Direttori Tecnici dell’Agenzia Torino 2006:

- n. 18/03 del 24/02/03 relativa all’approvazione del progetto preliminare" P10 impianto per lo sci di fondo ed opere di sistemazione idraulica del Torrente Chisone" ed alla specificazione che la spesa corrispondente pari a complessivi € 14.553.742,76 di cui € 13.503.497,95 per i lavori e € 1.050.245,76 per opere di compensazione, trova copertura finanziaria al Cap 1 sottocapitolo P10 del Bilancio Preventivo 2003 dell’Agenzia Torino 2006 approvato dal Comitato Direttivo in data 10/12/2003

- n. 247/02 del 14/08/02 relativa al progetto “I10 impianto di innevamento programmato ”Area pragelato" Comune di Pragelato" ed alla specificazione che la spesa corrispondente pari a complessivi € 1.493.514, trova copertura finanziaria al Cap 1 sottocapitolo I10 del Bilancio Preventivo 2002 dell’Agenzia Torino 2006 approvato dal Comitato Direttivo in data 26/01/02

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 10, comma 2 della L.R. 40/98 presso l’Ufficio di Deposito progetti regionale di Via. P. Amedeo 17 cui all’art. 19 della predetta Legge Regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto presentato rientra nella L.R. 40/98 nella categoria progettuale n. 36 dell’Allegato B1: “piste da sci e relative strutture e infrastrutture connesse, aventi lunghezze superiore a 1,5 Km oppure superficie complessiva superiore a cinque ettari”. L’impianto di innevamento programmato “Area Pragelato” risulta essere “opera funzionalmente connessa”..

Il nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ha individuato nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente (nota del 11 settembre 2002, prot. 8750/26.00).

L’autorità competente ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale n. 10 della Regione del 06/03/03 e del conseguente avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di V.I.A., individuando il relativo responsabile del procedimento nell’Ing. Lorenzo Garrone con D.D. n. 96 del 26/02/03

I lavori in progetto si riferiscono a:

Pista di fondo “Area Pragelato” e opere di sistemazione Idraulica del Torrente Chisone

* creazione del tracciato della Pista per lo Sci di Fondo, sviluppato su 2 anelli di 5 km ciascuno, in parte di nuova realizzazione ed in parte costituente un adattamento della pista esistente al fine di raggiungere un’omologazione secondo i criteri FIS per le competizioni olimpiche;

* realizzazione di due attraversamenti permanenti e di sei guadi temporanei sul T. Chisone più uno sul Rio Combeiraut;

* sistemazione dell’area costituente lo stadio del fondo mediante messa a dimora di materiale di risulta derivante dalle operazioni di disalveo del T. Chisone e di sistemazione delle aree per ospitare le strutture temporanee da allestire per l’evento olimpico;

* ampliamento dell’attuale edificio denominato “Centro del fondo”;

* interventi di sistemazione idraulica lungo un tratto di circa 4,5 km del torrente Chisone, consistenti in demolizioni di attraversamenti esistenti inidonei dal punto di vista idraulico, ricalibratura dell’alveo (disalveo di 52.000 m³ di inerte), realizzazione di opere di difesa spondale per un tratto complessivo di 2500 m

Impianto di Innevamento Programmato “Area Pragelato”

* Impianto per l’innevamento programmato composto da bacino artificiale di accumulo avente capacita’ di 30000 mc, collocato in localita’ Pattemouche in comune di Pragelato e relativa tubazione di adduzione e stazione di pompaggio

Le Opere in oggetto risultano, in base a quanto dichiarato dal proponente situata in area sottoposta a vincolo ai sensi della L.R. 45 e del D.Lgs. 490/99, inoltre interferisce con un sito di Importanza Comunitaria ed ha come opere connesse all’opera principale gli interventi di sistemazione ambientale previsti e le opere di disalveo e sistemazione spondale del Torrente Chisone.

Il Responsabile del procedimento ha dato quindi attuazione, per quanto di competenza, a quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 40/1998 in materia di partecipazione, ha in particolare avviato la Conferenza di servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni, attuando quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 10 della L.R. 40/1998 e dell’art. 9 della L. 285/2000.

I lavori della C.d.S. si sono espletati nelle riunioni del 19/03/03 e 14/04/03 e nel corso del sopralluogo effettuato in data 01 aprile 2003.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il proponente è stato invitato a partecipare alle riunioni delle Conferenze dei Servizi del 19/03/03 e 14/04/03 nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza ed in particolare sul programma predisposto per la realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, e sulle misure di mitigazione d’impatto ambientale previste.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono pervenuti, entro i termini previsti per la conclusione del procedimento, i seguenti pareri e contributi tecnici dei soggetti interessati, acquisiti agli atti:

Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale-Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico

Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale

Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica

Direzione Regionale Risorse Idriche

Direzione Regionale Opere Pubbliche

Direzione Regionale Industria

Direzione Regionale Turismo Sport Parchi

Direzione Regionale Difesa Suolo

A.R.P.A

A.R.P.A Piemonte Servizio Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Corpo Forestale Dello Stato

Ministero per i Beni e le attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici di Torino

Ministero delle Comunicazioni.

Ente Parco Val Troncea

Comune di Pragelato

Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pragelato

Provincia di Torino Serv. VIA

- Dai chiarimenti forniti dall’Ente proponente;

- dalla certificazione dei vincoli gravanti sulle aree oggetto di intervento rilasciata dal Comune di Pragelato;

- dalle risultanze dell’istruttoria condotta dall’ Organo Tecnico di cui all’art.7 della L.R.40/98;

- dalle risultanze dei lavori di Conferenza dei Servizi Definitiva e della visita di Sopralluogo;

- dalle osservazioni del pubblico;

- dai pareri espressi e dai contributi tecnici acquisiti;

emergono le seguenti considerazioni in merito agli elaborati di progetto ed allo studio di compatibilità ambientale:

Impianto di Innevamento Programmato “Area Pragelato”

La documentazione presentata contiene un quadro generale delle problematiche geologiche, geomorfologiche e di pericolosità da valanghe che interessano il sito prescelto per la realizzazione del bacino per l’accumulo idrico, in località Pattemouche, finalizzato all’innevamento programmato.

Il Bacino, della capacità prevista di circa 30.000 mc, risulta compreso entro le zone prossimali di due conoidi sviluppati allo sbocco di canaloni che solcano i versanti nord-orientali di Serre Bail , nella loro zona di raccordo con la porzione di fondovalle posta in sinistra idrografica del torrente Chisone. Immediatamente a valle del sito individuato, in posizione leggermente più prossima al torrente, era localizzato un campeggio ora chiuso a causa di problematiche di rischio idrogeologico; subito a monte invece si trova il ponte che permette l’attraversamento della strada di fondovalle dalla sinistra alla destra idrografica, la cui spalla sinistra è stata più volte interessata, come il tratto di pista immediatamente a monte sullo stesso versante vallivo, da intensi fenomeni erosivi.

Considerato che:

* il conoide più a monte, riattivatosi più volte anche in tempi recenti (sono chiari i segni di attività nelle foto aeree relative al volo 1979) e la cui “unghia” dovrebbe costituire a parere dei progettisti una difesa da eventuali allagamenti ed erosioni da parte delle acque di esondazione del Chisone, risulta estremamente vulnerabile e offre una scarsa garanzia di protezione;

* per gli affioramenti rocciosi, di cui nel corso della prima conferenza dei servizi preliminare del 19/03/2003 il progettista ha garantito le funzioni di protezione antierosiva, sono in realtà localizzati decisamente più a monte ed in posizione ininfluente sui processi erosivi in sponda sinistra che si manifestano frequentemente durante eventi di piena.

* il canalone è anche sede di scorrimenti incanalati di masse nevose che, con eventi eccezionali, potrebbero interessare l’area in esame:

si ritiene che la localizzazione prescelta per ospitare un bacino d’accumulo idrico per l’innevamento programmato in loc. Pattemouche mostri forti elementi di criticità legati alla pericolosità idraulica del torrente di fondovalle e dei tributari laterali minori.

Ne discende che l’invaso artificiale, per motivi di pericolosità ed incolumità pubblica onde evitare un’inutile spreco di risorse finanziarie pubbliche non potrà essere realizzato nella collocazione prevista dal Progetto Preliminare. Sarà cura del soggetto proponente reperire diversa soluzione progettuale.

A completamento di quanto sopra evidenziato si sottolinea che la progettazione dell’impianto di Innevamento Programmato “Area Pragelato” attualmente non soddisfa gran parte delle prescrizioni generali della citata V.A.S., con particolare riferimento alla assenza di un disciplinare di gestione come esplicitamente richiesto con la prescrizione riportata qui di seguito “appare inoltre opportuno, una volta consolidato il contenuto progettuale dei bacini di accumulo e delle captazioni (numero, ubicazione, capacità, tracciati delle condotte di alimentazione e operatività), che l’esecuzione dei medesimi non sia disgiunta dalla definizione preventiva di un disciplinare che ne regoli la gestione e gli utilizzi durante e dopo l’evento olimpico. Ne consegue l’opportunità che, in sede di individuazione del soggetto attuatore, vengano anche definite le procedure e le responsabilità della gestione operativa, anche in considerazione delle problematiche concernenti la sicurezza dei siti”.

Tale documento appare di fondamentale importanza nel creare le condizioni affinché la C.d.S. si possa esprimere positivamente sia in sede preliminare, che a maggior ragione, in una eventuale sede definitiva.

Pista di fondo “Area Pragelato” e opere di sistemazione Idraulica del Torrente Chisone

Il progetto “Impianto per lo sci di fondo ed opere di sistemazione idraulica del torrente Chisone” in linea di massima rispetta le cautele e le disposizioni impartite, nonché le prescrizioni tecniche indicate nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del piano delle opere per la realizzazione del programma olimpico prevista dall’art. 1 comma 4 della L. n.285/2000 “Interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741 , Allegato A - Cap. 7 - Impianti funiscioviari, piste da sci e infrastrutture connesse. Punto 7.2.1 Prescrizioni.

Si prende atto che il progetto presentato, per le sue caratteristiche tecniche, rientra tra quelli da sottoporre alla fase di verifica ex art. 10 L.R. 40/1998, con esplicito riferimento alla nota del TOROC prot. n° 02/2384 del 17.10.2002 trasmessa con nota dell’Agenzia Torino 2006 prot. n.° 6820/02 del 21.10.2002 alla Regione Piemonte quale Autorità competente in materia di V.I.A. e che “le scelte progettuali compiute, comportanti un notevole impatto ambientale e territoriale, sono funzionali all’omologazione della pista in oggetto...”.

Il progetto Pista di fondo “Area Pragelato” e opere di sistemazione Idraulica del Torrente Chisone, alla luce dell’istruttoria svolta e delle risultanze della Conferenza dei Servizi, non dovrà essere sottoposto alla fase di Valutazione di Impatto Ambientale di cui all’art. 12 della L.R. 40/1998, la redazione del progetto definitivo dovrà comunque recepire le prescrizioni di seguito illustrate riferite ai vari aspetti progettuali.

Parimenti dalle risultanze dell’istruttoria e dalla C.d.S. è emerso che ai fini della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/97 e del regolamento regionale recante “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione d’incidenza” approvato con D.P.G.R. 16 novembre 2001, n. 16/R, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del Sito, gli interventi in progetto sono da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del Sito di Importanza Comunitaria e non ne pregiudichino l’integrità, a patto che siano recepite le prescrizioni progettuali e gestionali.

Aspetti geologici e geotecnici

Relativamente alle piste, la documentazione presentata contiene un quadro generale delle problematiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche e di pericolosità da valanghe, che interessano il tracciato prescelto. Tali analisi sono condivisibili nelle linee di principio; tuttavia si segnala la carenza di adeguate proposte per gli attraversamenti, in destra idrografica, degli impluvi privi di corsi d’acqua perenni ma che possono in occasione di eventi meteorici rilevanti trasformarsi in ricettori di deflussi anche importanti. Si evidenzia inoltre che, ove la pista attraversi settori di versante instabili, come peraltro evidenziato nella relazione geologica-tecnica, non sarà assolutamente possibile operare sbancamenti verso monte.

Considerato che per quanto riguarda l’esposizione al pericolo di valanghe, il tracciato della pista risulta, in base alla “Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe dei Comuni di Pragelato ed Usseaux” pubblicata dalla Regione Piemonte, sostanzialmente immune dall’interferenza con siti valanghivi. Si segnala comunque un unico evento sul versante sovrastante la pista, che non si è mai storicamente esteso a quote inferiori a 1950-2000 m s.l.m. (la pista interseca il canalone della valanga in oggetto a quote inferiori ai 1600 m s.l.m.). Tuttavia non si può però escludere, in particolarissime condizioni di innevamento, la possibilità di locali piccoli scaricamenti o scivolamenti di masse nevose che possano interessare il tracciato della pista in prossimità di radure del bosco o zone prative ad acclività più accentuata.

Appare insufficente la progettazione relativa alla porzione riattivata del grosso movimento gravitativo, cartografato come “frana del substrato quiescente” nella “Carta geologica e morfologica alla scala 1:5.000" (elab. P10-0-0 PG AA 011-1) localizzato in destra idrografica di fronte alla partenza della seggiovia della Val Troncea. Nel progetto preliminare e’ prevista in tale tratto esclusivamente la realizzazione di una protezione spondale in funzione antierosiva da parte del torrente Chisone alla base del versante. Occorrerà invece in fase di progettazione definitiva prevedere una risagomatura della nicchia di frana attiva, la realizzazione di opportuni drenaggi a monte del coronamento ed eventualmente profondi nel corpo di frana, la realizzazione di palificate e opere di sostegno associate ad una rivegetazione ”forzata" della porzione delimitata a monte dalla netta rottura della cotica erbosa.

Si è inoltre di parere contrario alla realizzazione di opere di qualsiasi tipo a valle della strada che risale la valle, e pertanto collocate in aree di pertinenza dell’ alveo del torrente, denominati Percorso Val Troncea e Percorso Pattemouche, comportanti artificializzazione del contesto adiacente al torrente e di durata nel tempo presumibilmente del tutto effimera in relazione al comportamento estremamente “irruento” del torrente stesso, che è caratterizzato da frequenti e violenti eventi alluvionali che interessano l’intero fondovalle nel settore a monte di Pattemouche.

Considerato quanto sopra esposto relativamente agli Aspetti geologici e geotecnici scaturicono le seguenti prescrizioni :

1. andranno esplicitate in sede di progetto definitivo con specifici elaborati le soluzioni progettuali da cui risulti il recepimento delle indicazioni del geologo per la minimizzazione delle interferenze tra le opere in progetto e l’ambiente geologico e morfologico;

2. ravvisandosi la carenza di adeguate proposte per gli attraversamenti, in destra idrografica, degli impluvi, in fase progettuale definitiva occorrerà approfondire tali problematiche, privilegiando soluzioni progettuali che evitino intubamenti e tombinature a favore di guadi. Dove gli attraversamenti interessano corsi d’acqua perenni e rii, si progettino soluzioni che prevedano tubazioni (opportunamente dimensionate idraulicamente e tenendo conto dei potenziali carichi solidi) accompagnate sempre da cunettoni o guadi sormontabili che permettano il deflusso in condizioni di portate straordinarie;

3. in destra idrografica, nel settore più settentrionale della pista, l’eventuale allargamento della pista esistente potrà realizzarsi esclusivamente mediante strutture a mensola poggianti eventualmente su pali in legno e a carattere esclusivamente temporaneo;

4. si richiede una valutazione, sulla base di carte dell’acclività dei versanti e della copertura arborea, della presenza di aree soggette a potenziali scorrimenti nevosi che possano interessare il tracciato in oggetto; andrà definito un disciplinare di gestione della pista che individui le eventuali misure da adottare in caso di emergenza e le figure responsabili della sicurezza anche in relazione ai possibili rischi da valanga;

5. occorrerà prevedere una sistemazione della porzione di frana attiva, in destra idrografica di fronte alla partenza della seggiovia Val Troncea, mediante la realizzazione di opportuni drenaggi a monte del coronamento ed eventualmente profondi nel corpo di frana, la realizzazione di palificate e opere di sostegno con rinverdimento;

6. dovranno essere effettuate verifiche di stabilità ai sensi del D.M. 11/3/88 sulle porzioni di versante interessate da scavi per l’allargamento della pista o per la realizzazione di nuovi tracciati, utilizzando metodi di calcolo propri della meccanica dei terreni e delle rocce; stesse verifiche andranno condotte sui rilevati che si andranno a realizzare per ricavare nuovi spazi da adibire ad aree parcheggio o destinati ad ospitare allargamenti dei tracciati o nuovi tratti di pista.

7. Dovrà essere previsto un adeguato numero di sondaggi, ubicati nelle aree degli interventi. Dovrà essere acquisita una maggiore conoscenza dell’assetto idrogeologico sia di superficie (con particolare riferimento alle portate solide del torrente ed ai possibili inneschi di fenomeni di debris-flow ) che del sottosuolo nel sei settori di versante e di fondovalle.

Aspetti urbanistici

Considerata la sostanziale compatibilità della realizzazione della pista ed il centro del fondo con le indicazioni normative del Piano Regolatore Generale vigente (approvato con DGR 42-24667 del 25/05/98) con l’inserimento di alcune integrazioni relative all’elenco degli interventi ammessi nelle “aree agricole produttive”. Si evidenzia che gli interventi di sistemazione idraulica devono risultare conformi, oltre che alle indicazioni prescrittive del PRGC, anche a quelle del Piano Paesistico redatto ai sensi della L.431/85 anteriormente all’approvazione del PRGC e pertanto contenute nelle norme dello stesso. Si rendono necessarie invece delle varianti allo strumento urbanistico per quanto riguarda le aree a parcheggio la dove queste intervengono su zone ad altra destinazione.

L’intervento interferisce con aree di tipo:

* Aas - agricole di interesse sportivo

* Ats - turistico sportive

* Aa - agricole

* Aatp- agricole di tutela paesistica

* S - servizi

Concordando con le valutazioni espresse dai progettisti, in sede di progetto definitivo dell’impianto dovrà essere predisposta la Variazione Urbanistica ai sensi della L. 285/2000. Tale variazione sarà finalizzata a rendere l’intervento proposto conforme con le previsioni urbanistiche.

In particolare si prescrive:

1. In merito all’interferenza della pista con aree agricole di tipo Aa dovrà essere inserita una norma specifica che consenta la realizzazione dell’impianto in oggetto.

2. Rispetto alle aree per servizi pubblici (con servizi non coerenti con le previsioni di progetto) si dovranno modificare le destinazioni d’uso di tali servizi in funzione della conformità con le realizzazioni proposte (parcheggi P, attrezzature di interesse generale, verde sport V, ecc.).

3. Si dovrà prevedere una norma specifica per l’area S8 dedicata al fondo (edifici e stadio).

4. In merito agli interventi complessivi previsti sul territorio comunale (spazi di sosta in particolare) all’interno della variazione urbanistica relativa all’impianto per il fondo potranno essere previste le sole modifiche al PRGC vigente derivanti dalle opere di cui verrà presentato il progetto definitivo.

5. In merito alle interferenze con il centro storico di Traverses il progetto definitivo dovrà dimostrare che gli interventi previsti non interferiscano in alcun modo (anche rispetto a movimenti di terra, recinzioni, ecc) con le aree urbanizzate.

6. Le opere previste dovranno essere progettate in sede definitiva nel rispetto dei vincoli e delle fasce di rispetto presenti sugli ambiti interessati (distanze dalle strade, dai cimiteri, dalle sponde dei fiumi, ecc,). La fascia di rispetto della strada interessata è di mt. 10 (all’interno del centro abitato).

7. In merito all’interferenza con la fascia di rispetto cimiteriale per la quale in merito agli interventi previsti si dovrà richiedere l’autorizzazione dell’ASL competente per territorio.

8. Si dovranno fornire tutti i dettagli relativi alla gestione olimpica (interruzione stradale, accessibilità, ecc.); riguardo agli elaborati relativi all’insieme delle opere di accessibilità e parcheggio relativi all’intero Comune (già trasmessi in sede di progetto preliminare) si richiede l’aggiornamento degli stessi rispetto allo stato di avanzamento degli interventi .

9. La Variazione Urbanistica ex comma 4. articolo 9 della L. 285/2000, da presentare in sede di progetto definitivo, dovrà essere predisposta in osservanza delle procedure previste dalla DGR n. 42 - 4336 del 5. 11.2001 e s.m.i. anche in riferimento agli elaborati ivi indicati, e contenere l’insieme delle modifiche relative al PRG derivanti dalla realizzazione delle opere previste.

La progettazione definitiva dovrà inoltre essere accompagnata da una Variante al Piano Paesistico di Pragelato che contenga almeno i seguenti elaborati:

- relazione descrittiva dell’impianto progettato nonché delle previsioni della variante proposta rapportate ai contenuti del piano paesistico descritti nella parte seconda della relazione al piano. A maggior specificazione, è opportuno corredarla da efficace documentazione fotografica

- elaborato di modifica al fascicolo generale del piano, in particolare dovranno essere modificate le norme tecniche di attuazione relativamente agli articoli interessati e le tavole, anche in questo caso, limitatamente a quelle interessate da modifiche. Non si escluda la possibilità di formulare un apposito articolo, verificando però che tutto l’articolato non sia in contrasto

- le tavole di piano fuori fascicolo generale modificate, in particolare la tav. PR.5.

Aspetti paesaggistici archeologici

La pista di fondo è localizzata nel fondovalle della Val Chisone tra le frazioni Pattemouche e Granges, ambito paesaggistico di pregio aperto ad ampie visuali panoramiche, caratterizzato da superfici a prato in sponda sinistra lungo il torrente Chisone e da zone boscate in sponda destra, in un contesto già modificato dalla presenza del tracciato della pista di fondo esistente. L’intervento costituisce completamento e adeguamento dell’attuale pista e interessa zone poste a margine dei nuclei edificati esistenti, in prevalenza prative, ambiti fluviali in corrispondenza degli attraversamenti e aree a ricca copertura vegetazionale in sponda destra orografica.

Rispetto all’inserimento paesaggistico degli interventi proposti a corredo della pista di fondo si rilevano alcune criticità connesse in primo luogo alle modalità di realizzazione del fabbricato per il quale si ritiene debbano essere predisposti approfondimenti progettuali in sede di progetto definitivo, mentre per il parcheggio proposto in prossimità del cimitero si ritiene debba essere riconsiderata la proposta progettuale così come formulata, in quanto si configura come trasformazione rilevante del contesto paesaggistico interferito.

Unitamente al progetto preliminare dell’impianto dello sci di fondo, in ottemperanza a quanto richiesto con la D.G.R. di approvazione dell’impianto del trampolino del salto, sono pervenuti i progetti delle opere di disalveo del torrente Chisone e delle opere di compensazione.

La Commissione Beni Culturali e Ambientali, ai sensi della DGR n. 82 - 5618 del 19.03.02, di attribuzione alla Commissione delle funzioni di supporto all’attività di valutazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “ Torino 2006", ha espresso parere non ostativo in merito agli interventi proposti nella seduta del 3.04.03.

Riguardo alle opere previste per l’inserimento dell’impianto nel contesto di elevata valenza paesistico-ambientale e in relazione a quanto indicato nella D.G.R. 9.04.01 n. 45-2741, VAS “ Prescrizioni”, la documentazione progettuale definitiva dovrà contenere i seguenti approfondimenti:

1. Rispetto al tracciato della pista di fondo ed alle opere previste in progetto si richiede di verificare il tracciato proposto e le trasformazioni previste a carico dei versanti, privilegiando soluzioni in aderenza, per quanto possibile, alla morfologia esistente; eventuali tratti della pista da realizzare con strutture a sbalzo dovranno avere carattere preferibilmente provvisorio ed essere in legno;

2. si richiede che nell’ambito del progetto definitivo sia valutato il tracciato proposto in adiacenza alla frazione di Traverses, ambito di interesse documentario, verificando la possibilità di allontanare la pista dal nucleo edificato, salvaguardando il più possibile il pendio sottostante l’abitato e contenendo il taglio degli esemplari arborei presenti a macchia sul pendio stesso;

3. rispetto al fabbricato del centro del fondo si richiedono approfondimenti progettuali riguardo alle soluzioni compositive individuate nel progetto preliminare, valutando soluzioni architettoniche di maggiore articolazione della volumetria dell’edificio in progetto e di maggiore definizione del disegno della copertura, in continuità con le preesistenze di interesse documentario costituite dal nucleo edificato di Plan. Rispetto alle aree di pertinenza del fabbricato si richiede di riconsiderare quanto proposto (per il periodo post olimpico) riguardo al parcheggio posto il adiacenza alla viabilità esistente, prevedendo il recupero a verde con raccordo al pendio;

4. si richiedono approfondimenti progettuali circa la sistemazione delle aree di pertinenza, degli spazi per il pubblico e dei parcheggi valutando modalità realizzative che privilegino, per le pavimentazioni, tipologie che prevedano la formazione e il mantenimento di manti erbosi;

5. per il parcheggio adiacente al cimitero si richiede di riconsiderare quanto proposto verificando la possibilità di soluzioni progettuali di maggiore coerenza con la morfologia, ancora integra, dei luoghi interessati dall’intervento. Si ritiene debbano essere valutate alternative che prevedano dimensioni più contenute dell’area a parcheggio, alla quota della viabilità esistente, riducendo al minimo indispensabile l’eventuale ricorso a strutture di contenimento, limitando il taglio delle alberature esistenti e prevedendo un più appropriato raccordo con il profilo del terreno esistente anche verso il Torrente Chisone; per piazzali e parcheggi, sia definitivi che temporanei, si dovrà prevedere la realizzazione con materiali non impermeabili.

6. per i sottopassi presenti nel tracciato della pista di fondo in progetto si richiede di riconsiderare le scelte tipologiche effettuate, valutando alternative di maggiore naturalità nelle soluzioni prospettate, almeno nelle modalità di costruzione dei muri d’ala delle strutture proposte;

7. per le difese spondali in progetto si richiede la documentazione fotografica puntuale delle aree d’intervento maggiormente significative, oltre a sezioni e planimetrie di progetto a scala adeguata delle tipologie d’intervento prescelte;

8. Rispetto alle demolizioni degli attraversamenti esistenti si richiede di documentare lo stato attuale delle opere, anche attraverso elaborati fotografici e di indicare le opere individuate per il ripristino dello stato dei luoghi, qualora l’area non risulti interessata da nuovi interventi;

9. per i piazzali esistenti a destinazione parcheggio in località Plan e Pattemouche si richiede un progetto di riqualificazione e inserimento paesaggistico in funzione della sistemazione post olimpica, che tenga conto degli usi plurimi a cui già attualmente viene asservito e che dovrà essere oggetto di successiva specifica autorizzazione; in merito alla sistemazione degli ambiti in oggetto si valutino soluzioni che per materiali e scelte tipologiche garantiscano il migliore inserimento nel contesto paesaggistico interferito;

10. riguardo alle compensazioni proposte si richiede di valutare la possibilità di inserire tra le opere previste in accompagnamento al progetto dell’impianto del fondo e riferite anche al progetto dell’impianto dei trampolini del salto, la riqualificazione di un nucleo edificato preesistente di valore documentario, in ottemperanza alle prescrizioni contenute nella D.G.R. 9.04.01 n. 45-2741, VAS “Territorio e Paesaggio”;

11. sempre in riferimento alle opere di compensazione proposte in progetto si richiedono oltre ad elaborati di progetto a carattere definitivo, ampia documentazione fotografica dei siti d’intervento.

12. Dovranno essere realizzate tutte le opere di mitigazione e di compensazione atte a contenere la compromissione dei caratteri originari di pregio paesaggistico del contesto d’intervento.

13. Rilevata la mancanza di un programma di indagini ed accertamenti archeologici ai sensi degli articoli 15,17,18 del D.P.R. 554/99, Regolamento di Attuazione della L. 109/94 e ss.mm.ii, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

* in mancanza di ricerche preliminari ed in assenza di puntuali elementi localizzati e noti alla Sopraintendenza dei Beni Archeologici, per il rischio archeologico nei terreni interessati, è necessario prevedere un’assistenza archeologica costante in corso d’opera da parte di operatori specializzati sotto la direzione tecnico scientifica della Soprintendenza, a tutte le opere di scotico e di scavo comprese quelle per l’impianto di cantieri e la realizzazione di opere accessorie,

* deve essere data formale istruzione alla D.L. affinchè ai sensi del D.Leg. 490/99, in caso di rinvenimenti anche dubbi siano sospesi i lavori sino al sopralluogo da parte di un funzionario della Sopraintendenza dei Beni Archeologici

Aspetti Ambientali

1. Nel prendere atto della documentazione progettuale, si rileva la possibilità che nell’ambito delle attività di scavo e di disalveo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti: ciò premesso si prescrive, ai fini della progettazione definitiva, che:

* nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

* ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere previsto dal progetto la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

* si sottolinea che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

2. Nel condividere in linea generale le opere di recupero e mitigazione prospettate, anche in attuazione di tali prime indicazioni, il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, e specificando le superfici che saranno oggetto di inserimento di nuclei di arbusti autoctoni, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento, la sistemazione superficiale e il drenaggio dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’analisi delle caratteristiche della flora e della fauna delle aree interessate ai fini dell’ottimizzazione degli interventi di mitigazione.

La progettazione delle opere di mitigazione dovrà entrare nel dettaglio in merito a:

- tipologia di interventi previsti al contorno dell’inserimento delle opere civili più consistenti

- modalità di miglioramento delle cotiche erbose nei prati e pascoli all’intorno delle aree di intervento nel post-olimpico

- tipologie di intervento selvicolturale previste sulle particelle di bosco interferite per rendere più naturale la fascia di transizione bosco-pista inerbita

- quantità e tipologie arboree e arbustive che si intende utilizzare per la sistemazione delll’area parcheggio del Cimitero e per le sponde torrentizie allo scopo di tutelare la funzionalità globale dell’ecosistema

3. Occorrerà obbligatoriamente prevedere, nella progettazione definitiva delle opere di mitigazione, la sistemazione della porzione di frana attiva, in destra idrografica di fronte alla partenza della seggiovia Val Troncea, mediante la realizzazione di opere di consolidamento e drenaggio proprie delle tecniche di ingegneria naturalistica.

4. Con particolare riferimento alla parte del tracciato della pista che si sviluppa su versante, considerata la situazione attuale e i rilevanti movimenti terra prospettati, relativamente al complesso delle opere necessarie per il drenaggio e il consolidamento delle superfici già esistenti , nonché di quelle di neo formazione, nel ribadire che queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica che prevedano l’uso del legname derivante dai consistenti abbattimenti previsti, particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di regimazione delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Il progetto dovrà individuare soluzioni risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto: partendo dalle indicazioni del progetto preliminare - che si giudicano non esaustive - nella fase definitiva dovranno trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno eventualmente impiegate, nonchè la concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque.

5. Vista la carenza di adeguate proposte per gli attraversamenti degli impluvi posti in destra idrografica, in fase progettuale definitiva occorrerà approfondire tali problematiche, privilegiando soluzioni progettuali che evitino intubamenti e tombinature a favore di guadi, unitamente ad opere di sistemazione spondale dei tratti a monte e a valle dei citati attraversamenti con tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica.

6. In merito alle tipologie di difesa spondale proposte, nel condividerne in linea di massima la concezione, si raccomanda una attenta loro valutazione in relazione ai tempi di ritorno della piena caratterizzanti gli ambiti spondali di collocazione delle opere e alla esigenza di salvaguardia degli insediamenti esistenti: inoltre nel caso di utilizzo delle voci relative ad opere compiute della pubblicazione “Prezzi di riferimento per Opere e Lavori Pubblici nella Regione Piemonte” si raccomanda la aderenza tra le stesse voci ed i particolari costruttivi del progetto definitivo: eventuali difformità dovranno logicamente essere giustificate da apposite analisi prezzi.

7. In merito alle opere di compensazione ambientale prospettate, nell’esprimere un assenso di massima si prescrive quanto segue:

* Si sottolinea sin da ora che il previsto acquisto dell’edificio presente nell’area dell’ex campeggio potrà essere considerato favorevolmente in sede di C.d.S. definitiva se l’attuale controversia giuridica tra i proprietari e il Comune di Pragelato sarà stata a quel momento risolta.

* Gli interventi di recupero del sentiero Bial Mendie dovranno essere progettati e concepiti in maniera ridotta rispetto a quanto indicato nel progetto preliminare, ripristinando la percorribilità pedonale del sentiero, limitando al minimo indispensabile i movimenti terra ed evitando manufatti artificializzanti. Dovrà essere prevista la realizzazione e la posa di bacheche che riportino le informazioni storiche sul Bial Mendie e le caratteristiche naturalistiche del S.I.C. “Val Troncea” e del vicino Parco naturale. Il contenuto e il posizionamento dei pannelli informativi dovrà essere concordata con il Settore Pianificazione Aree protette e con il Parco naturale della Val Troncea.

* I percorsi attrezzati per i portatori di handicap dovranno essere realizzati con modalità ridotte rispetto a quanto indicato nel progetto preliminare e limitatamente al tratto tra il costruendo Stadio del Fondo, l’area dell’ex campeggio e l’area situata 200 metri a monte del ponte Arzitrei: gli interventi di compensazione non potranno comunque ricadere sull’acquisto o sull’allestimento di strutture ludiche o sportive. Si esprime inoltre un parere negativo alla realizzazione di opere di qualsiasi tipo a valle della strada che risale la valle, e pertanto collocate in aree di pertinenza dell’ alveo del torrente, denominati Percorso Val Troncea e Percorso Pattemouche, comportanti artificializzazione del contesto adiacente al torrente e di durata nel tempo presumibilmente del tutto effimera in relazione al comportamento estremamente “irruento” del torrente stesso, che è caratterizzato da frequenti e violenti eventi alluvionali che interessano l’intero fondovalle nel settore a monte di Pattemouche.

* dovrà essere attentamente valutata l’opportunità del recupero dell’area di Soucheres Basses in relazione ai tempi di ritorno di fenomeni alluvionali che potrebbero pregiudicare la durata degli interventi da realizzare.

* Si dovrà verificare la possibilità di destinare un locale del fabbricato del Centro del Fondo Temporaneo al ricovero della motoslitta e dello slittone per il trasporto dei materiali del Parco naturale della Val Troncea.

* Dovrà essere valutato l’inserimento tra le opere di compensazione ambientale degli interventi richiesti dal Comune di Pragelato e dal Parco naturale della Val Troncea in sede di Conferenza dei Servizi Preliminare del 14.04.2003, relativamente ai lavori di riqualificazione architettonica nell’ambito di alcune frazioni di Pragelato e al ripristino del sentiero di accesso alla Val Troncea posto in sinistra orografica del Chisone.

8. Eventuali tratti della pista da fondo da realizzare con strutture a sbalzo dovranno essere progettate a carattere provvisorio, onde prevederne l’immediato smontaggio post-olimpico, ed essere in legno; parimenti nell’eventualità in cui fosse necessario predisporre l’illuminazione della pista del fondo, a causa dell’incidenza negativa che l’illuminazione notturna ha sui ritmi biologici della fauna e della vegetazione, l’impianto di illuminazione dovrà essere a carattere provvisorio ed essere rimosso definitivamente al termine dell’evento olimpico.

9. Circa la sistemazione delle aree di pertinenza, degli spazi per il pubblico e dei parcheggi , per le pavimentazioni devono essere adottate soluzioni che permettano il sicuro e apprezzabile inerbimento in termini percentuali di tali aree e che non richiedano la successiva necessità di ripristino in fase post-olimpica.

10. In relazione ai sottopassi presenti nel tracciato della pista di fondo in progetto, nel considerare in modo critico le soluzioni attualmente previste, si richiede di valutare alternative che permettano la rivegetazione delle superfici in scarpata: nel caso in cui permanessero progettualmente le soluzioni proposte, dovrà essere dimostrata tecnicamente ed economicamente la impossibilità ed inopportunità di adozione di tipologie alternative.

11. Si osserva inoltre che il proponente non ha ottemperato ai disposti della D.G.R. n. 1 - 6309 del 11.06.2002 laddove al punto “Area vasta: loc. Pattemouche” sono richieste puntuali informazioni su una probabile emergenza ambientale ivi presente disponendo quanto segue:

“Si rileva come la documentazione progettuale fornita indichi in due punti (U9-00-01-D-26-RD-01-00 ”Relazione illustrativa del progetto definitivo" punto 2.2, pagina 11 e U9-00-10-D-29-IA-01-00 “Studio di impatto ambientale” punto 1.3), quale elemento di criticità, la segnalazione, non supportata da alcuna indagine conoscitiva, di un sito da bonificare localizzato nei pressi della località Pattemouche,.

12. In merito alla fattispecie, in ordine a quanto rilevato da A.R.P.A. Piemonte nel corso del sopralluogo del 31.05.2002 e comunicato con nota prot. n. 21436 del 03.06.2002 pervenuta in data 06.06.2002 prot. n. 10510/22, circa la presenza di materiali di varia natura (rifiuti) nell’area a valle del proposto bacino di accumulo in località Pattemouche in sinistra orografica, si sottolinea come l’area in oggetto rientri nell’area vasta interessata dalla presente procedura di V.I.A..

Nel ricordare che gli interventi della pista da fondo, del succitato invaso e dell’impianto di innevamento artificiale, dei quali, come già evidenziato, sono stati forniti gli studi di fattibilità, non sono soggetti a procedura autorizzativa ex art. 9 della L. 285/2000, si sottolinea come attraverso l’area attualmente caratterizzata dalla presenza di rifiuti vari è previsto quanto meno il passaggio delle condotte di adduzione di acqua del citato impianto di innevamento artificiale.

Visto quanto comunicato da A.R.P.A. Piemonte, considerato che allo stato attuale non è stato accertato il superamento dei limiti stabiliti dalla normativa vigente in materia di bonifica di siti contaminati, si riscontra quindi la necessità di effettuare un approfondimento della situazione rilevata onde verificare se tale fattispecie ricada nell’ambito dell’applicabilità dell’art. 14 del D.lgs. 22/1997 e s.m.i. o dell’art. 17 del D.lgs. 22/1997 e s.m.i..

In particolare, ai fini della futura presentazione alla conferenza dei servizi dei progetti relativi alla pista da fondo, al bacino di accumulo ed all’impianto di innevamento artificiale previsto, e di fornire quindi un quadro conoscitivo completo delle emergenze ambientali presenti, si richiede che siano effettuate le opportune indagini volte a valutare la reale situazione dell’area, verificando l’eventuale superamento delle concentrazioni accettabili limite stabilite dalla normativa, sia nelle matrici suolo e sottosuolo, sia nelle acque sotterranee ed eventuali apporti di inquinanti nelle acque superficiali del Torrente Chisone.

13. A tal proposito, nel ribadire la succitata prescrizione, il proponente dovrà chiarire in assoluto la situazione in essere e provvedere a fornire progettualmente la soluzione prescelta, quale elemento imprescindibile ai fini di un’eventuale positiva conclusione della futura Conferenza dei Servizi definitiva, preso atto della disponibilità dell’Agenzia Torino 2006 alla rimozione dei rifiuti o alla messa in sicurezza dell’area dimostrata nella seduta della C.d.S. preliminare del 14.04.2003.

14. Relativamente agli interventi di taglio di alcune centinaia di soggetti arborei adulti, dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea, compatibilmente con le esigenze del tracciato olimpico.

15. Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, fatte salve esigenze chiaramente dimostrate e comunque per limitati tratti iniziali.

16. Tutte le aree di cantire dovranno essere individuate con evidenziazione delle piste di transito dei mezzi pesanti, stimandone i dati di traffico.

17. Ai fini della progettazione definitiva, si dovrà prevedere che nel corso dei lavori sia evitata l’estirpazione degli apparati radicali degli esemplari abbattuti e, in caso di necessità, oltre alla massima riduzione delle ceppaie con l’ausilio della motosega, le ceppaie stesse potranno essere eliminate con una eventuale fresatura in loco.

18. Ai fini della progettazione definitiva, si dovrà prevedere che nel corso dei lavori e nelle fasi precedenti l’ apertura del cantiere siano previste attività di monitoraggio della qualità dell’aria, delle acque di superficie e profonde, del rumore, del suolo, degli ecosistemi, prevedendo le operazioni da effettuarsi per la minimizzazione degli effetti del cantiere stesso sull’ecosistema specialmente per quanto concerne i lavori di disalveo e di realizzazione delle opere di sistemazione idraulica.

19. In fase di redazione del progetto definitivo dovrebbe essere predisposta una valutazione previsionale di impatto acustico che preveda:

* zonizzazione acustica dell’area in esame (nel caso in cui il Comune non avesse ancora provveduto alla sua adozione, dovrà essere redatta una bozza di zonizzazione basata sulle linee guida regionali) e modalità di funzionamento dell’impianto relativamente alla componente acustica

* descrizione e modalità di funzionamento dell’impianto relativamente alla componente acustica

* individuazione e descrizione dei possibili ricettori sensibili (scuole, ospedali, ma anche zone residenziali o residenze isolate) con indicazione delle distanze dalle sorgenti in progetto (fornire cartografia in scala adeguata)

* descrizione delle sorgenti di rumore attualmente presenti

* caratterizzazione del clima acustico attuale mediante l’esecuzione di misurazioni del rumore di fondo in punti significativi (anche mediante tecnica di campionamento)

* descrizione e caratterizzazione acustica delle sorgenti previste

* stima dei livelli di immissione e di emissione previsti (sia nell’area dell’impianto che presso i ricettori sensibili individuati) e loro confronto con i limiti normativi (con descrizione dei modelli matematici o dei software eventualmente utilizzati), sia durante la fase di cantiere che in quella di esercizio

* descrizione dettagliata degli eventuali interventi di mitigazione dell’impatto acustico previsti e stima della loro efficacia

* ogni altra informazione che possa essere utile a caratterizzare il clima acustico dell’area di studio.

Aspetti relativi ai materiali inerti

Considerato i notevoli quantitativi di materiali inerti originati sul cantiere e movimentati sullo stesso, si rileva che il proponente non ha ottemperato ai disposti della D.G.R. n. 1 - 6309 del 11.06.2002 laddove al punto “Bilancio, gestione e riutilizzo degli inerti - Problematiche generali ” recita:

“Ed inoltre si prescrive che, fermo restando gli obblighi eventualmente derivanti dai disposti di cui alla legge regionale 03.12.1999 n. 30, unitamente alla progettazione preliminare di futura presentazione relativa alla pista da fondo dovrà essere prodotto uno specifico elaborato che illustri precise scelte circa la destinazione e la gestione degli inerti prodotti nell’ambito degli interventi olimpici ricadenti nel territorio del Comune di Pragelato”.

Nel ribadire questa prescrizione, il proponente dovrà ottemperare alle seguenti prescrizioni:

1 Dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo, riporto e disalveo, della loro provenienza e della loro destinazione: inoltre dovranno essere maggiormente dettagliate le modalità operative, anche supportate da idonee planimetrie, con particolare riferimento al trasporto di tali materiali da un’area all’altra del cantiere stesso e alla identificazione di aree di temporanea deponia dei materiali, compreso quello di scotico. Tale documento potrà quindi recepire e partire dalle indicazioni già fornite, confermandole, e dovrà inoltre contenere le seguenti informazioni in merito:

* definizione della quantità di materiale, vagliato e non, messo a disposizione delle Amministrazioni locali e dei soggetti vari che lo richiederanno;

* individuazione siti di accumulo temporaneo individuati, commentati in merito alla loro compatibilità con l’ambito territoriale circostante interessato con particolare riferimento agli aspetti idraulici, idrogeologici e di impatto sulle componenti ambientali presenti, nonché alle misure tese al ripristino dei luoghi una volta sgomberati dagli inerti ivi temporaneamente depositati;

* tempistica di accumulo sui siti di cui al precedente punto e di rimozione degli inerti dagli stessi, fermo restando che queste aree di deponia temporanea dovranno essere occupate per periodi non superiori ai 24 mesi; anche definendo un apposito cronoprogramma dei movimenti di inerti che preveda le priorità delle attività di scavo

* modalità di trasporto ed ai siti di definitiva destinazione del materiale vagliato o delle eventuali eccedenze di materiale non vagliato, provvedendo a fornire un adeguato commento sulla capacità della rete viaria locale di sostenere il traffico veicolare indotto.

* quantificazione dei materiali litoidi provenienti dall’esterno dell’area di cantiere (massi ciclopici, materiali da rivestimento, ecc.) con indicazione dei siti di approvvigionamento;

* quantificazione degli aggregati destinati al confezionamento dei calcestruzzi previsti, specificando se i conglomerati cementizi siano approvvigionati gia confezionati ovvero se il confezionamento avviene nelle aree di cantiere con impianto mobile.

2. I dati sopra riportati dovranno essere elaborati per la definizione e l’aggiornamento del Piano Generale degli Inerti e del Piano della Viabilita’ Sostenibile.

3. La riduzione dei volumi di materiali litoidi da asportare all’alveo, rispetto a quelle ipotizzate nel primo studio idraulico che corredava il progetto dei trampolini, necessita di più approfondite motivazioni, che diano atto del raggiungimento degli obbiettivi di messa in sicurezza della tratta oggetto degli interventi di sistemazione.

4. Dovrà essere stabilita con precisione la quantità di materiale d’alveo movimentata nella sistemazione del T. Chisone, eventuali esuberi di materiali, oltre la compensazione, da condurre a discarica dovranno essere computati tra le spese da affrontare in sede di progetto definitivo

5. Il previsto utilizzo a titolo gratuito dei materiali litoidi provenienti dai disalvei dovrà essere richiesto con riferimento all’O.M.I. n. 3098/2001 e nei limiti definiti dallo stesso (materiali alluvionali di esclusiva provenienza evento ottobre 2000)

6. Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva.

Aspetti Forestali

1. Il ripristino del tratto di pista non più utilizzato dovrà essere garantito nella sua completezza

2. Tutte le superfici di scopertura che non riguardino piani viabili dovranno essere inerbite mediante la semina di un miscuglio erbaceo di graminacee e leguminose secondo i criteri indicati in progetto al raggiungimento delle morfologie stabilite; le superfici completate entro agosto di ogni anno dovranno comunque essere seminate entro il mese di settembre dello stesso anno

3. Il numero dei soggetti arborei che dovrebbero essere eliminati sembra eccessivo rispetto a quanto apparso in sede di sopralluogo e pertanto si chiede di effettuare delle verifiche puntuali per definire tale dato con maggiore precisione.

4. In sede di progetto definitivo dovrà essere meglio precisata e rivista la planimetria T AA 005 relativa allo stato dei vincoli . In particolare dovranno essere tracciati con maggiore precisione i confini delle zone a vincolo idrogeologico sia quelle a vincolo ambientale occupate da formazioni boschive, sulla base della definizione di bosco contenuta nel D.Lgs. 18/05/01 n. 227.

Ambito Interferenze Elettriche;

In merito alle possibili interferenze con impianti T.L.C. si prescrive quanto segue:

Il progetto esecutivo, (ai sensi dell’art.241 del D.P.R. 29/03/73 n. 156) corredato da 2 relazioni tecniche, n. 6 disegni planimetrici riportanti il tracciato degli impianti elettrici e/o le condutture metalliche che fanno parte del progetto, unitamente ad un atto di sottomissione redatto in conformità a quanto prescritto dall’art.120 del T.U. R.D.11/12/1933 n. 1775, dovrà essere presentato al Ministero per le Comunicazioni per il rilascio del relativo nulla osta.

Ambito interferenza con il Sito di Importanza Comunitaria Val Troncea

1. In considerazione del fatto che la pista del fondo si sviluppa in stretta adiacenza al Sito di Importanza Comunitaria “Val Troncea” IT1110080, dovranno essere eseguite attività di recupero ambientale che assicurino la completa rivegetazione delle superfici di cantiere, nonché costituenti diretttamente il sedime della pista. A tal proposito, anche a beneficio del futuro soggetto gestore, la progettazione definitiva dovrà evidenziare i costi di manutenzione del manto erboso e le attività necessarie affinchè l’opera venga mantenuta nel tempo da un punto di vista della copertura vegetale.

2. Nell’eventualità in cui sia necessario predisporre l’illuminazione della pista del fondo, a causa dell’incidenza negativa che l’illuminazione notturna ha sui ritmi biologici della fauna e della vegetazione, l’impianto di illuminazione dovrà essere rimosso definitivamente al termine dell’evento olimpico.

3. Il progetto definitivo dovrà approfondire le modalità e la tempistica di esecuzione degli interventi di disalveo del torrente Chisone in relazione alla presenza del S.I.C. suddetto.

4. Gli interventi di recupero del sentiero Bial Mendie dovranno essere progettati e concepiti in maniera ridotta rispetto a quanto indicato nel progetto preliminare, ripristinando la percorribilità pedonale del sentiero, limitando al minimo indispensabile i movimenti terra ed evitando manufatti artificializzanti. Dovrà essere prevista la realizzazione e la posa di bacheche che riportino le informazioni storiche sul Bial Mendie e le caratteristiche naturalistiche del S.I.C. “Val Troncea” e del vicino Parco naturale. Il contenuto e il posizionamento dei pannelli informativi dovrà essere concordata con il Settore Pianificazione Aree protette e con il Parco naturale della Val Troncea.

Ambito sistemazioni idrauliche

Gli accertamenti e rilievi eseguiti (cfr.sopralluogo del 01/04/03) hanno evidenziato l’elevato numero di attraversamenti previsti in progetto, due ponti, sei guadi, ancorchè provvisori, e la loro concentrazione territoriale. Inoltre sono state constatate alcune situazioni di dissesto e/o disordine idraulico che devono essere affrontate a livello di progettazione definitiva, per garantire buone condizioni di deflusso e di sicurezza idraulica nei riguardi delle opere Olimpiche e degli insediamenti e infrastrutture gia in essere. Di seguito sono elencate le situazioni unitamente alle opere che devono essere affrontate livello di Progettazione Definitiva.

Tratta a monte del ponte di Atzitrei:

* potenziale aggirabilità della spalla sinistra del ponte sul torrente Chisone.

Opere da realizzare: difesa interrata che raccordi la spalla del versante, immorsandosi in esso;

* marcato sopralluvionamento dell’alveo immediatamente a monte dell’attraversamento dell’acquedotto, situato a sua volta, a monte del suddetto ponte di Atzitrei, con riduzione della sezione di deflusso.

Opere da realizzare: disalveo con asportazione dei materiali alluvionati che ostacolano i deflussi a monte dell’attraversamento idrico e rimodellamento dell’alveo verso valle, fino a raccordarsi con gli interventi già previsti nel progetto di sistemazione della tratta di valle, nell’ambito della realizzazione della pista di fondo.

Tratta a monte della confluenza del torrente Chisonetto:

* Potenziale aggirabilità della spalla destra del ponte sul torrente Chisonetto a servizio dell’attuale pista di fondo, ed erosione della sponda sinistra del torrente Chisone, in tale intorno, con minaccia alla stabilità di due edifici, lambiti dalla piena dell’ottobre 2000 e comunque posti in area espondabile.

Opere da realizzare: consolidamento della sponda destra del torrente Chisonetto, con raccordo alla spalla del ponte e formazione di difesa della sponda sinistra del torrente Chisone, nell’ambito dei lavori di ricalibratura della tratta d’alveo di monte e di formazione di difesa in destra a protezione del tracciato della pista olimpica.

Si evidenzia inoltre che, nella tratta compresa tra la sez. 6 e la sez. 10, ove sono ubicati sia gli edifici che la confluenza del torrente Chisonetto, non risulta previsto alcun intervento di ricalibratura, volto a ridurre le condizioni di dissesto alluvionale.

Si prescrive pertanto la valutazione e previsione di tali opere, che prescindendo da interventi a diretta difesa degli edifici privati, di competenza dei rispettivi proprietari, dovranno garantire un corretto deflusso delle acque e ripristinare in modo idraulicamente compatibile il ciglio spondale sinistro nell’intorno degli edifici ed in corrispondenza della confluenza, che dovrà essere opportunamente risistemata.

Tratta interessata dalla confluenza del rio Comeiraut:

* Inadeguatezza idraulica del ponte in legno a servizio della strada sterrata che corre in fregio alla sponda sinistra del torrente Chisone e mercato dissesto della tratta terminale del rio Combeiraut, alla confluenza con il Chisone stesso.

* Opere da realizzare: rimozione del ponte in legno ed eventuale sua ricostruzione, con sezione idraulicamente compatibile, in sostituzione del guado che era previsto a servizio della pista olimpica, con sistemazione del rio per almeno mt. 50 a monte del nuovo ponte e da questo fino alla confluenza del Chisone.

Tratta interessata dal nuovo ponte sul torrente Chisone al servizio della pista olimpica:

* La previsione di detto ponte appare discutibile, in particolare nei riguardi della configurazione dell’alveo attivo caratterizzato da sponde naturali poco incise, attualmente sormontate da cospicui depositi di materiali alluvionali depositati a seguito dell’evento dell’ottobre 2000, di cui è peraltro prevista l’asportazione, proprio al fine del ripristino dell’ampia zona d’espansione presente a monte ed a valle della zona di attraversamento della pista.

Opere da valutare: sostituzione del ponte con un guado.

Tratto a monte del ponte in loc. Rivet a servizio dei trampolini:

* L’andamento della riprofilatura della sponda sinistra del torrente Chisone, prevista in progetto, non appare ottimale nei riguardi del raccordo con la spalla sinistra del suddetto ponte, in quanto poco estesa verso monte ed eccessivamente rettilinea.

La tipologia prevista per la protezione delle sponde non pare offrire sufficienti garanzie di stabilità al verificarsi di eventi di piena rilevanti, considerata la funzione di protezione che deve assolvere nei riguardi delle spalle del ponte e dell’abitato sottostante.

Si rileva inoltre, in zona prossima al ponte, nei pressi della sponda sinistra, la presenza di una cabina a servizio della rete gas che interferisce con le opere di ricalibratura dell’alveo, così come pare interferire la condotta del gas che corre pressoché parallela al corso d’acqua in tale tratta.

Opere da realizzare : estensione verso monte della ricalibratura della sponda sinistra e miglioramento del raccordo con la spalla del ponte, al fine di garantire il corretto deflusso nelle sezioni di valle, prossime peraltro proprio alla zona dei trampolini per il salto, e adozione, sia in sponda destra che sinistra, di tipologia di difesa che dovrà essere verificata e garantire pienamente le esigenze di salvaguardia degli insediamenti esistenti.

Tratta della zona dei trampolini:

* La protezione delle sponde sinistra e destra del torrente Chisone a valle del ponte in località Rivet, presenta tipologia che non pare offrire sufficienti garanzie di stabilità al verificarsi di eventi di piena rilevanti, considerato altresì la sua collocazione a difesa dell’abitato e della zona trampolini. Inoltre la difesa prevista, non appare sufficientemente estesa verso valle, zona dove la protezione dell’abitato sarebbe lasciata alla difesa in gabbioni la cui quota di fondazione, per quanto emerso da due sondaggi, non appare sufficientemente approfondita.

Si rivela inoltre, con riferimento alle sezioni in progetto, che nella tratta in argomento non risulterebbero previsti ulteriori disalvei, contrariamente a quanto dichiarato dai progettisti nel corso del sopraluogo.

Opere da realizzare: difese in destra e sinistra orografica con tipologia che dovrà essere verificata e garantire pienamente le esigenze di salvaguardia degli insediamenti esistenti ed ulteriori opere di ricalibratura dell’alveo.

* L’alveo a valle dell’esistente ponte di via Sciatori, di cui è previsto il rifacimento nell’ambito delle opere connesse, si presenta in pessime condizioni di manutenzione, ed è stato fatto oggetto, a seguito dell’evento alluvionale dell’ottobre 2000, soltanto di modesti interventi di movimentazione di materiali litoidi per ripristinare le minime condizioni di deflusso.

Opere da realizzare: ricalibratura della tratta d’alveo a valle della zona che sarà interessata dai lavori di costruzione del nuovo ponte, fino alla confluenza con il torrente Riva Veia.

Tale ricalibratura dovrà essere effettuata previa verifica dello stato di efficienza di un esteso muro di recinzione e argine esistente in sinistra orografica, a monte degli impianti sportivi comunali ed ora separato dall’alveo attivo da una bancata di materiali alluvionali.

Riguardo invece ai contenuti delle relazioni tecniche relative alle opere di sistemazione del Torr. Chisone si formulano i seguenti rilievi;

* la riduzione dei volumi di materiali litoidi da asportare all’alveo, rispetto a quelle ipotizzate nel primo studio idraulico che corredava il progetto dei trampolini, necessita di più approfondite motivazioni, che diano atto del raggiungimento degli obbiettivi di messa in sicurezza della tratta oggetto degli interventi di sistemazione.

Dovranno inoltre essere definiti, quantomeno per gli scenari dei 200 e 500 anni, il livello di massima piena, comprensivi dei trasporti solidi e tenuto conto altresì, della presenza di un deposito di fondo che possa rappresentare una situazione immediatamente seguente ad una piena ordinaria, al fine della conferma dei limiti delle fasce di possibile esondazione relative alle aree interessate della presenza di opere olimpiche e/o di insediamenti abitativi o turistici.

Si ribadisce la richiesta di estensione dell’analisi delle condizioni dell’alveo anche alle zone a valle del ponte di via Sciatori, a comprendere l’intero abitato di Pragelato, ed a monte della loc. Pattemouche, per valutare in questo caso, gli effetti delle opere presenti in Val Troncea, sempre nei riguardi dei contributi alla propensione al deposito di materiali alluvionali.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali litoidi provenienti dai disalvei e dalle ricalibrature del torrente Chisone e dei suoi tributari, considerato che tali materiali appartengono al demanio dello Stato in gestione alla Regione, ma vista l’Ordinanza del Ministro dell’Interno n. 3098 del 14/12/2000, si richiede di precisare se si intende avvalere di tale procedura, dimostrando i termini della sua applicabilità nei riguardi delle opere previste con i suddetti materiali, e predisponendo la progettazione dei previsti utilizzi definitivi.

Avuto infine riguardo al tracciato della pista dello sci di fondo, considerato che lo stesso oltre che, ovviamente, in corrispondenza degli attraversamenti previsti, interessa anche in alcuni tratti del suo sviluppo aree, che in base alla cartografia catastale allegata, risultano di proprietà demaniale, premessa la raccomandazione di limitare al minimo indispensabili tali occupazioni, dandone la necessaria motivazione, si richiede ai fini della successiva regolarizzazione amministrativi connessa all’occupazione di tali aree, che siano fornite indicazioni dettagliate in merito, quantificando altresì le superfici di che trattasi.

Per quanto riguarda infine il tracciato della condotta idrica al servizio dell’impianto di innevamento dei trampolini, si raccomanda il rispetto delle distanze minime del ciglio superiore delle sponde naturali e/o risistemare, stabilite in mt. 10,00 dall’art. 96 lett. F) del R.D. n. 523/1904.

Tutte le predette integrazioni dovranno essere contenute nel progetto definitivo delle opere di “Impianto per lo sci di fondo e opere di sistemazione idraulica su un tratto del torr. Chisone ” in merito al quale il Settore decentrato della Direzione Regionale OO.PP. formulerà in sede di conferenza di servizi definitiva il proprio parere idraulico.

Si ribadisce l’opportunità che, come dichiarato in sede di CdS il Comune di Pragelato si impegna ad operare per chiudere la controversia in atto, onde consentire la demolizione delle strutture dell’attraversamento incompiuto presente in località “ A - Go”

Ambito Opere di compensazione

In riferimento alle opere di compensazione progettate si formulano le seguenti richieste:

1. valutare l’opportunità di inserire all’interno delle opere di compensazione il recupero del patrimonio storico e culturale del tessuto edilizio esistente delle strade Via del Beth e Via Banchetta interne ai centri storici delle frazioni Plan e Pattemouche prevedendo la sostituzione dell’asfalto esistente con pavimentazioni in pietra.

2. valutare l’opportunità di inserire la sistemazione del sentiero di accesso alla Val Troncaea in sinistra orografica, a partire dalla località Pount d’Azitrei fino al mulino Laval proseguendo in destra orografica fino alla borgata di Troncea. L’attivazione di questo percorso garantirebbe l’accessibilità pedonale, e con racchette da neve nel periodo invernale quando la strada di fondo valle è impegnata per la pista di fondo. La collocazione di alcune bacheche lungo il percorso consentirà la valorizzazione delle informazioni di tipo naturalistico.

Si prescrive inoltre che l’amministrazione comunale s’impegni alla concessione a rotazione degli alpeggi inseriti nelle opere di compensazione, nonché alla manutenzione delle aree stesse ad uso di pascolo, mediante contratti annuali o pluriennali sulla base del nuovo piano pascoli in corso di redazione da parte dell’amministrazione stessa; con esplicito riferimento all’impegno formale preso dal Comune di Pragelato con nota 1819 del 12/04/03 recepita con prot.4081/26 del 14/04/03 e confermato in sede di C d S .

Ambito mobilita’ sostenibile

Dovrà essere fornito in sede di progetto definitivo un quadro dei flussi di traffico con riferimento alla fruizione dei parcheggi ed alle vie di accesso alle strutture sportive.

Ambito Gestione post-olimpica

Dovrà essere fornita, nella progettazione definitiva, una valutazione dei costi di gestione post-olimpica dell’impianto per lo sci di fondo a carico del futuro gestore.

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285 e s. m. e i.;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Visto il D.lgs. n. 490/1999;

Vista la L.R. 45/1989;

Visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo, acquisiti agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti.

Per tutto quanto sopra esposto

determina

Riguardo al Progetto Preliminare:

Pista di fondo “Area Pragelato” e opere di sistemazione Idraulica del Torrente Chisone

che gli interventi relativi alla pista di fondo “Area Pragelato” ed alle opere di sistemazione Idraulica del Torrente Chisone, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 14 dicembre 1998 n. 40, non debbano essere sottoposti alla fase di valutazione di cui all’art. 12 della suddetta Legge Regionale. Parimenti dalle risultanze dell’istruttoria e dalla C.d.S. è emerso che ai fini della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/97 e al regolamento regionale recante “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione d’incidenza” approvato con D.P.G.R. 16 novembre 2001, n. 16/R, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del Sito, gli interventi in progetto sono da considerarsi compatibili con la conservazione delle emergenze naturalistiche che hanno portato all’individuazione del Sito di Importanza Comunitaria e non ne pregiudichino l’integrità. La compatibilità ambientale e la conservazione delle emergenze naturalistiche potranno essere garantitite dall’osservanza delle prescrizioni riportate in premessa utili anche ai sensi del comma 2 ,art. 9 della L. 9 ottobre 2000 n. 285 ai fini della redazione del progetto definitivo per il conseguimento dei necessari atti di consenso, e che si intendono integralmente richiamate e di seguito elencate in ordine di trattazione:

Aspetti geologici e geotecnici

Aspetti urbanistici

Aspetti paesaggistici archeologici

Aspetti Ambientali

Aspetti relativi ai materiali inerti

Aspetti Forestali

Ambito osservazioni presentate

Ambito Interferenze Elettriche;

Ambito sistemazioni idrauliche

Ambito mobilita’ sostenibile

Ambito Gestione postolimpica

Impianto di Innevamento Programmato “Area Pragelato”

- che relativamente all’impianto d’innevamento e al bacino, non è possibile ai sensi dell’art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285, dare le prescrizioni per la redazione del progetto definitivo in quanto la localizzazione prescelta delle opere essenziali, ovvero del bacino, in località Pattemouche, mostra forti elementi di criticità legati alla pericolosità geologica ed idraulica del torrente di fondovalle e dei tributari laterali minori, rendendo necessari onerosi e pesanti opere di difesa del bacino di invaso stesso e non raggiungendo comunque una certezza di messa in sicurezza dell’opera.

In considerazione quindi dell’onerosità che adeguate opere di difesa idraulica comporterebbero in rapporto ai costi di realizzazione del semplice bacino ed il cui costo dovrà in ogni caso rientrare nel quadro economico generale dell’opera, si ritiene il sito individuato non idoneo e appare altresì opportuno, in un’ottica di valutazione dell’economicità e di sicurezza dell’opera, che venga attuata da parte dell’Agenzia proponente un’indagine su sistemi d’accumulo idrico alternativi, parallelamente alla ricerca di siti alternativi con caratteristiche geomorfologiche più favorevoli di quello proposto.

In tale situazione i pareri e i contributi tecnici acquisiti consentono solo delle indicazioni di massima per la realizzazione del nuovo progetto, in particolare:

- la progettazione, a qualunque livello, dovrà essere fondata sulla piena conoscenza delle condizioni reali ed amministrative relative alle quantità di acqua estraibili la cui sufficienza e compatibilità ambientale sia verificata in relazione a tutte le infrastrutture destinate all’utilizzo di tali acque nelle condizioni di prevedibile criticità climatica.

- Unitamente alla documentazione progettuale dovrà essere prodotto un apposito disciplinare di gestione operativa degli invasi in progetto ed esistenti che identifichi quanto meno la cadenza delle ricariche - anche in condizione di massima criticità idrica e di massima utenza - la tempistica delle stesse, nonché definisca planimetricamente in modo univoco le aree servite in termini di innevamento e le loro caratteristiche (estensione, spessore del manto nevoso da ottenere, ecc...) nonché le infrastrutture ed i servizi connessi che siano interessati dall’utilizzo di risorsa idrica.

- Dovranno essere tempestivamente attivate le procedure relative per l’ottenimento delle autorizzazioni a concessioni di captazione o derivazione d’acqua.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Garrone