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Bollettino Ufficiale n. 19 del 8 / 05 / 2003
Autorità di Bacino del Fiume Po - Parma
Atti del Comitato Istituzionale - Seduta del 25 febbraio 2003 - Deliberazione n. 4/2003 - Adozione del Progetto di variante al piano stralcio per le fasce fluviali (PSFF) approvato con DPCM 24 luglio 1998-fasce fluviali del Torrente Pellice in Località Airaudi del Comune di Villafranca Piemonte (art. 17, comma 6 ter legge 18 maggio 1989, n. 183)
IL COMITATO ISTITUZIONALE
VISTO:
- la legge 18 maggio 1989 n.183, recante Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo e successive modifiche ed integrazioni;
- in particolare, lart.17 della suddetta legge, relativo a valore, finalità e contenuti del piano di bacino;
- il DPCM 10 agosto 1989, recante Costituzione dellautorità di bacino del fiume Po;
- il Decreto legge 11 giugno 1998 n.180, recante Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1998, n.267, e successive modifiche ed integrazioni;
- in particolare, lart.1 della suddetta normativa, relativo a Piani stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico e misure di prevenzione per le aree a rischio;
- Il DPCM 24 luglio 1998, recante Approvazione del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali;
- il Decreto legge 12 ottobre 2000, n.279, recante Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonché a favore di zone colpite da calamità naturali, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2000, n.365;
- in particolare, lart.1, comma 1bis della suddetta normativa, relativo a Procedura per ladozione dei progetti di piani stralcio;
- il DPCM 24 maggio 2001, recante Approvazione del Piano stralcio per lAssetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po.
RICHIAMATE:
- la propria Deliberazione n.19 del 9 novembre 1995, con cui questo Comitato ha approvato il Programma di redazione del Piano di bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali;
- la propria Deliberazione n.26 dell11 dicembre 1997, con cui questo Comitato ha adottato il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, in attuazione della deliberazione del Comitato Istituzionale n.19 del 9 novembre 1995";
- la propria Deliberazione n.1 dell11 maggio 1999, con cui questo Comitato ha adottato il Progetto di Piano stralcio per lAssetto Idrogeologico;
- la propria Deliberazione n.18 del 26 aprile 2001, con cui questo Comitato ha adottato il Piano stralcio per lassetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI);
PREMESSO CHE:
- il territorio del bacino del fiume Po costituisce un bacino idrografico di rilievo nazionale, ai sensi e per gli effetti dellart.14 della legge 18 maggio 1989, n.183;
- con DPCM 10 agosto 1989 è stata costituita lAutorità di bacino del fiume Po;
- lart.17 della citata legge 18 maggio 1989, n.183 - come modificato dallart.12 del decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n.493 - prevede, al comma 6ter, che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali, che devono costituire fasi interrelate rispetto ai contenuti del comma 3 dello stesso articolo, garantendo al considerazione sistemica del territorio e disponendo le opportune misure inibitorie e cautelative in relazione agli aspetti non ancora compiutamente disciplinati;
- in attuazione del menzionato art.17, comma 6ter della legge 183/1989, questo Comitato, con propria Deliberazione n.19 del 9 novembre 1995, ha approvato un programma di redazione del piano di bacino del fiume Po per stralci relativi a settori funzionali individuando, tra laltro, lesigenza di adottare il piano stralcio relativo allassetto idrogeologico, in relazione allo stato di avanzamento delle analisi propedeutiche alla redazione del piano di bacino ed alle priorità connesse alla necessità di difesa del suolo, determinatesi anche in conseguenza ai gravi eventi alluvionali degli ultimi anni;
- con DPCM 24 luglio 1998 è stato approvato il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (di seguito PSFF), il quale ha delimitato e normato le fasce fluviali relative ai corsi dacqua del sottobacino del Po chiuso alla confluenza del fiume Tanaro, dallasta del Po fino al Delta, e degli affluenti emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;
- lart.1, comma 1 del Decreto legge 11 giugno 1998, n.180, convertito in legge 3 agosto 1998, n.267 dispone che le Autorità di bacino di rilievo nazionale adottino Piani Stralcio di bacino per lAssetto Idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6ter dellart.17 della legge 18 maggio 1989, n.183 e successive modificazioni, che contengano in particolare lindividuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, nonché le misure medesime;
- con Deliberazione n.1 dell11 maggio 1999, il medesimo Comitato ha adottato, ai sensi dellart.18 comma 1 della legge 183/1989, il Progetto di Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico (di seguito brevemente denominato Progetto di PAI). Lambito territoriale di riferimento di tale Progetto di Piano è costituito dallintero bacino idrografico del fiume Po chiuso allincile del Po di Goro, ad esclusione del Delta;
- il Progetto di PAI ha, tra laltro, previsto lestensione della delimitazione delle Fasce fluviali di cui al citato PSFF ai corsi dacqua della restante parte del bacino del fiume Po, e altresì lapplicazione ad essi della relativa normazione, con le ulteriori integrazioni normative contenute nellelaborato 7 (Norme Tecniche di Attuazione).
- con propria Deliberazione n.18 del 26 aprile 2001 questo Comitato ha infine adottato il Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico (di seguito brevemente definito PAI) quale stralcio del Piano di bacino del fiume Po ai sensi dellart.17, comma 6ter della citata legge 183/1989, come modificato dallart.12 del Decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, convertito in legge 4 dicembre 1993, n.493;
- il PAI è stato approvato, ai sensi dellart.4, comma 1 della legge 183/1989, con DPCM 24 maggio 2001;
- per effetto dellapprovazione del PAI, la delimitazione delle Fasce fluviali di cui al citato PSFF è stata estesa ai corsi dacqua della parte del bacino del fiume Po, non precedentemente interessata dal PSFF medesimo, unitamente alle relative Norme Tecniche di Attuazione di cui allelaborato 7. Il PAI approvato ha pertanto assunto, in tal modo, i caratteri ed i contenuti di secondo Piano stralcio per le Fasce Fluviali, applicando altresì la relativa normazione con le ulteriori integrazioni normative contenute nellelaborato 7 (Norme Tecniche di Attuazione);
CONSIDERATO CHE:
- il PAI persegue lobiettivo di garantire al territorio del bacino del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni, il recupero delle aree fluviali ad utilizzi ricreativi;
- con Nota n.106/PU del 23 gennaio 2002, lAutorità di bacino ha chiesto al Magistrato per il Po e alla Regione Piemonte di verificare la possibilità di difesa idraulica dalle piene del Torrente Pellice della località Airaudi, in Comune di Villafranca Piemonte
- con Nota 5578 del 23 settembre 2002, la Regione Piemonte ha trasmesso una relazione nella quale si evidenzia lopportunità di riconsiderare lassetto di progetto del torrente Pellice in modo tale da perseguire lobiettivo di contenere i livelli di piena in corrispondenza della località Airaudi, in Comune di Villafranca Piemonte, attualmente ricompresa allinterno della Fascia fluviale B;
- con Nota 2593 del 13 febbraio 2003, lAIPO (ex Magistrato per il Po) ha ritenuto condivisibile la proposta avanzata dalla Regione Piemonte;
- sulla base dei contenuti delle suddette Note, lAutorità di bacino ha provveduto allelaborazione dellallegato Progetto di variante al PSFF - Fasce fluviali del torrente Pellice in località Airaudi del Comune di Villafranca Piemonte, ai sensi dellart.18, comma 1 della legge 18 maggio 1989, n.183;
ACQUISITO
- il parere favorevole espresso da parte del Comitato tecnico nella seduta dell20 febbraio 2003;
RITENUTO
di procedere alladozione dellallegato Progetto di Variante al Piano Stralcio delle Fasce Fluviali;
per quanto sopra visto, richiamato, premesso, considerato e ritenuto, questo Comitato Istituzionale
delibera
ART.1
E adottato, ai sensi del combinato disposto degli artt.18, comma 1 e 17, comma 6ter della legge 18 maggio 1989, il Progetto di variante al PSFF - Fasce fluviali del torrente Pellice in località Airaudi del Comune di Villafranca Piemonte (di seguito brevemente denominato Progetto di Variante), il quale è allegato alla presente Deliberazione come parte integrante della medesima.
ART.2
Il presente Progetto di Variante è costituito dai seguenti elaborati:
1. Cartografia di delimitazione delle fasce fluviali;
2. Relazione tecnica.
ART.3
In relazione allesigenza di contenere i livelli di piena in corrispondenza della località Airaudi, è compito dellAIPO provvedere allelaborazione del Progetto preliminare relativo alle necessarie opere idrauliche, anche al fine di individuare con maggior dettaglio, rispetto allAllegato Progetto di Variante, lassetto definitivo da attribuire al corso dacqua nel tratto considerato.
ART.4
Entro 15 giorni, decorrenti alladozione della presente Deliberazione, lAutorità di bacino provvede a trasmettere alla Regione Piemonte e alla Provincia di Torino copia autentica della Deliberazione medesima, unitamente agli elaborati che costituiscono il suddetto Progetto.
Il Progetto di Variante e la relativa documentazione sono depositati presso lAutorità di bacino, nonché presso le sedi della Regione Piemonte e della Provincia di Torino e saranno ivi disponibili per la presa di visione e per la consultazione da parte di chiunque sia interessato.
La Regione Piemonte è altresì tenuta a disporre la trasmissione della suddetta documentazione presso il Comune di Villafranca Piemonte, al fine di consentire il deposito e la consultazione di cui al comma precedente presso tale Comune.
ART.5
Entro 15 giorni, decorrenti da quello successivo alla scadenza del termine di cui al primo comma dellarticolo precedente, la Regione Piemonte provvede alla pubblicazione sul proprio Bollettino Ufficiale di un apposito avviso recante la notizia delladozione del Progetto di Variante e, contestualmente, lindicazione di tutti i luoghi presso i quali gli interessati possono prendere visione e consultare la documentazione, nonché le modalità di consultazione ed il termine perentorio di cui al successivo articolo 6.
Entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del suddetto avviso sul Bollettino Ufficiale, la Regione provvede a trasmettere allAutorità di bacino comunicazione della data e del numero del Bollettino su cui la pubblicazione stessa è stata effettuata.
ART.6
Entro i 10 giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 2 del medesimo articolo 5, lAutorità di bacino provvede a trasmettere alla Gazzetta Ufficiale la notizia delladozione della presente Deliberazione, ai fini della pubblicazione della stessa ai sensi dellart.18, comma 3 della legge n.183/1989.
ART.7
Presso ogni sede di consultazione del Progetto di Variante è predisposto un registro sul quale devono essere annotate le richieste di visione e di copia degli atti.
Il Progetto di Variante e la relativa documentazione sono disponibili per la consultazione fino al termine stabilito dallart.18, comma 6 della legge n.183/1990.
Le osservazioni sul Progetto di Variante possono anche essere inoltrate alla Regione Piemonte entro il termine di 45 giorni, decorrenti da quello successivo alla scadenza del periodo di consultazione.
ART.8
Ai fini della definitiva adozione ed attuazione della Variante al PAI e della necessaria coerenza tra pianificazione di bacino e pianificazione territoriale, la Regione Piemonte convoca una Conferenza Programmatica, ai sensi dellart.1bis della legge n.365/2000.
Alla Conferenza partecipano la Provincia di Torino ed il Comune interessato, unitamente alla Regione Piemonte e ad un rappresentante dellAutorità di bacino del fiume Po.
La Conferenza esprime, con atto formale, un parere sul Progetto di Variante che tiene luogo di quello che deve essere formulato dalla Regione ai sensi dellarticolo 18, comma 9 della legge 18 maggio 1989, n.183. A tal fine, nellambito della conferenza possono essere esaminate anche le osservazioni pervenute ai sensi degli articoli precedenti, salva comunque lespressione del distinto parere su di esse, di competenza della Regione.
ART.9
Entro 15 giorni dalla conclusione della Conferenza Programmatica di cui allarticolo precedente la Regione Piemonte si esprime sulle osservazioni di cui allarticolo 6, formulando, con atto formale, apposito parere.
Entro 10 giorni dalladozione dellatto contenente il parere di cui al comma precedente, la Regione trasmette allAutorità di bacino latto medesimo, unitamente alle osservazioni di cui allo stesso articolo 7 ed al parere della Conferenza Programmatica di cui allarticolo 8.
Il Comitato Istituzionale, tenuto conto delle suddette osservazioni e dei pareri espressi dalla Regione e dalla Conferenza Programmatica, adotta la Variante al PAI di cui allarticolo 1.
Il Presidente
Altero Matteoli
Il Segretario Generale
Michele Presbitero