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Bollettino Ufficiale n. 16 del 17 / 04 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2003, n. 66-9075

XX Giochi Olimpici Invernali - Torino 2006. Progetto Definitivo P09 - Piste per lo svolgimento delle gare di Freestyle nel Comune di Sauze d’Oulx. Provvedimento conclusivo della Conferenza dei Servizi Definitiva ai sensi dell’articolo 9, commi 3-9, della Legge 285/2000 e degli art. 12 e 13 della L.R. n. 40/98

A relazione del Vice Presidente Casoni e degli Assessori Racchelli, Cavallera:

Premesso che:

- in data 16/01/2003 l’Agenzia Torino 2006, soggetto proponente, con sede in Galleria S. Federico n°16, Torino, nella persona del Responsabile Unico del Procedimento Vittorio Salusso, ha presentato alla Direzione Regionale Trasporti il progetto definitivo dei lavori di realizzazione di “P09-Piste per lo svolgimento delle gare di Freestyle” nel Comune di Sauze d’Oulx e ha richiesto l’attivazione della Conferenza dei Servizi Definitiva ai sensi dell’articolo 9, commi 3-9, della Legge n°285/2000 nonchè il contestuale avvio della Fase di Valutazione ai fini del Giudizio di Compatibilità Ambientale ai sensi dell’art.12 della Legge Regionale n° 40/98; secondo le procedure della D.G.R. n° 42-4336 del 5/11/2001 e successive D.G.R. n° 41-7279 del 7/10/2002 e D.G.R. n° 44-7807 del 25/11/2002. A tale istanza sono stati allegati il progetto definitivo, lo studio di compatibilità ambientale e la sintesi in linguaggio non tecnico, gli atti afferenti le variazioni urbanistiche, la determinazione n. 03/03 del 14/01/03 del Direttore Tecnico Infrastrutture Stradali ed Impianti Sportivi Montani relativa all’accoglimento del progetto ed al riconoscimento della completa copertura finanziaria dell’opera per un importo di euro 8.060.442,56, giusta la D.D. Direttore Amministrativo della Agenzia Torino 2006 n. 312/02 del 28/10/02; nonché un “Elenco delle autorizzazioni, nulla osta e pareri da acquisire per la realizzazione dell’impianto”;

- in pari data 16/01/2003 il soggetto proponente ha depositato presso l’Organo Tecnico dell’autorità competente con sede presso la Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’articolo 12, della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40, relativamente al progetto in questione, allegando la documentazione prevista;

- contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 12, comma 2, lettera a) presso l’apposito ufficio, alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano La Stampa in data 15/01/2003, ed agli ulteriori adempimenti prescritti dall’articolo 12, determinando così l’avvio del procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale.

L’opera in progetto e’ correttamente collocata in base a quanto previsto al punto 7.1.2 della V.A.S. di cui alla D.G.R. N°45-2741 del 9/4/2001.

Il Responsabile del Procedimento ex L.285/2000 ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto e dell’avvio del procedimento ai sensi della l.r. 40/98 e della Legge n°241/90 e ss.mm.ii; pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 4. del 23/1/2003.

In sintesi le opere in progetto consistono nella realizzazione di:

A - Impianto per le gare di Freestyle Moguls e Aerials e la relativa area di traguardo aventi le seguenti caratteristiche:

- La pista Moguls, lunga 225 metri, larga 22 metri con pendenza compresa tra 22 e 28 gradi. Nella zona di arrivo è prevista una piazzola di 30 metri di lunghezza.

-La pista Aerials, lunga 118,5 metri, con larghezza compresa tra i 22 e i 34 metri e pendenza variabile a seconda dei tratti. Nella zona di arrivo è prevista una piazzola di 30 m di lunghezza.

-tunnel pedonale lungo 45 metri che permetterà l’attraversamento delle piste tramite l’inserimento di moduli prefabbricati in lamiera zincata

-tribuna disposta ad anfiteatro in legno grezzo con le tecniche di ingegneria naturalistica.

B - sciovia a fune alta con stazione motrice ubicata a monte, una stazione intermedia per la partenza della pista Aerials, ed una stazione di partenza, con portata massima di 850 persone/ora e velocità massima di esercizio di 2.80 m/s.

C - impianto di innevamento di tipo a bassa pressione, progettato per l’innevamento di un’area di 18.255 m2 con il consumo di 5737 m3 di acqua per ogni innevamento di 60 cm. Per l’alimentazione dei generatori di neve a bassa pressione sono previsti idranti a scomparsa muniti di valvole automatiche ubicate in pozzetti interrati. I cannoni da neve lavorano con una ventola con portata d’aria fino a 50.000 m3/h per gettare l’acqua polverizzata. La produzione di neve avviene con nucleatori che consumano aria compressa (600 l/m) per raffreddare l’acqua. È prevista una sala macchine interrata su tre lati, linee interrate di adduzione acqua e linee elettriche, pozzetti di allacciamento dei cannoni da neve.

D - realizzazione di una nuova strada carrabile bitumata in rilevato

- strada pedonale con fondo asfaltato per l’accesso al “parterre”

- due strade di servizio, con pavimentazione ‘ecologica’ mediante l’adeguamento di sentieri montani esistenti, che collegheranno alla viabilità principale l’area di partenza e la nuova sala macchine dell’innevamento.

E - Impianto Illuminazione lungo le piste e la viabilita’ carraia e pedonale che utilizzerà un sistema di pali in legno inseriti in tubi di calcestruzzo per poter essere montato e smontato all’occorrenza.

Si prende atto che, con esplicito riferimento alla nota del TOROC prot. n. 03/470 del 05/02/2003 trasmessa con nota dell’agenzia TORINO 2006 prot. n. 1466/03/P del 10/02/2003 alla Regione Piemonte quale Autorità competente in materia di VIA, tutte le scelte progettuali compiute, che implicano notevoli modifiche ambientali e territoriali, sono funzionali all’omologazione della pista e specificatamente utili allo svolgimento delle specialità del freestyle Aerials e Moguls.

Il Responsabile del Procedimento, attuando quanto previsto dall’art.9 della Legge n°285/2000 e dagli artt 12 e 13 della L.R. n°40/98, ha in particolare avviato la conferenza di servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni, definendo il cronoprogramma per l’espressione del giudizio di compatibilità e, a valle di questo in caso positivo, per il rilascio coordinato delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera;

L’istruttoria in merito alla compatibilità ambientale dell’intervento è stata condotta dall’Organo Tecnico di cui all’art. 7 della L.R. n. 40/98, con il supporto tecnico-scientifico dell’A.R.P.A. , nell’ambito delle riunioni tenutesi nei giorni 21/02/03 e 18/03/03 come risultante dai verbali in pari data, ed ha tenuto conto delle osservazioni pervenute a seguito del deposito degli atti presso l’apposito ufficio regionale di deposito progetti sottoposti a procedure di VIA.

I lavori della Conferenza dei Servizi Definitiva si sono espletati nelle riunioni dei giorni 03.02.2003, 25.02.2003 e 24.03.2003 e nel corso della visita sopralluogo effettuata in data 19.02.2003 presso le zone interessate dalla realizzazione dell’impianto, come risultante dai verbali in pari data; a tali incontri ha partecipato anche il proponente che ha ritenuto opportuno fornire chiarimenti in merito alle varie problematiche sorte in sede istruttoria connesse alla realizzazione dell’impianto.

Ai sensi del combinato disposto art. 12 e 13 L.R. 40/1998 e dell’art. 9 L. 285/2000 sono pervenuti, entro la conclusione dell’ultima riunione della Conferenza dei Servizi, i formali pareri e contributi tecnici dei seguenti soggetti interessati, che sono stati acquisiti agli atti:

Comune di Sauze d’Oulx

Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sauze d’Oulx

Provincia di Torino

Provincia di Torino Area Viabilita’ ed Edilizia

Direzione Regionale Trasporti - Settore Viabilità ed Imp.Fissi (parere espresso in C.d.S.)

Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale - Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico

Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale

Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica

Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico Attività Contrattuale - Espropri - Usi Civici

Direzione Regionale Opere Pubbliche

A.R.P.A

A.R.P.A Piemonte Servizio Progettazione interventi Geologico-tecnici e Sismico

ARPA Centro Amianto

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Corpo Forestale Dello Stato

Ministero per i Beni e le attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici di Torino

Ministero della Difesa Comando I Regione Aerea

ENAV

Autorita’ d’Ambito Torinese

USTIF (parere espresso in sede di C.d.S.)

Ministero delle Comunicazioni.

- Dai chiarimenti forniti dall’Ente proponente;

- dalle risultanze dell’istruttoria condotta dall’ Organo Tecnico di cui all’art.7 della L.R.40/98;

- dall’analisi proposta da ARPA con nota prot. n. 3839/26  a supporto dell’organo tecnico regionale

- dalle risultanze dei lavori di Conferenza dei Servizi Definitiva e della visita di Sopralluogo;

- dalle osservazioni del pubblico pervenute a seguito del deposito del progetto:

- prot.1140 del 31/01/03- primo foglio primo firmatario Allemand Giorgio ed altri secondo foglio primo firmatario Eydallin Elena ed altri terzo foglio primo firmatario meschini Angelina ed altri

- prot.1262 del 04-02-03 Allemand Arturo

- prot.1338 del 06-02-03 primo foglio primo firmatario Allemand Giuliano ed altri secondo foglio primo firmatario Perron Franco ed altri terzo foglio primo firmatario Touroud Graziella ed altri quarto foglio primo firmatario Bernard Rinaldo ed altri;

- dalla certificazione dei vincoli gravanti sulle aree oggetto di intervento rilasciata dal Comune di Sauze d’Oulx con nota prot. n.3306 in data 02/04/03;

emergono le seguenti considerazioni in merito agli elaborati di progetto e dallo studio di compatibilità ambientale:

A) - Aspetti geologici e geotecnici

In fase di progetto di fattibilità, la scelta del sito è avvenuta a seguito di un approfondito studio geologico strutturale per verificare soprattutto la realizzabilità dell’intervento in relazione alla presenza di asbesti; tale studio, peraltro ripreso nel progetto oggetto di istruttoria contenenti anche sondaggi geognostici appositamente realizzati, ha permesso di circoscrivere un’area in cui, considerata l’assenza di minerali asbestiformi, fosse possibile realizzare l’intervento.

Si evidenzia in ogni caso che le problematiche relative all’amianto non sono così automaticamente risolte; difatti, sebbene non siano coinvolte dagli interventi principali aree caratterizzate dalla presenza di tali minerali, comunque alcune opere accessorie, ed in particolare la viabilità di accesso, debbono forzatamente passare in aree problematiche. Particolare attenzione in questi casi è stata posta ad evitare nel limite del possibile che la realizzazione degli scavi potesse liberare fibre di minerali asbestiformi.

Sono emersi ulteriori problemi legati alla tipologia dei suoli, in funzione del consolidamento dei versanti e delle fondazioni.

Dato il problema di presenza diffusa con concentrazione diversa di tale materiale, particolare attenzione verrà è posta nel corso di tutta la realizzazione utilizzando specifiche tecniche e cautele atte a garantire sia i lavoratori che gli abitanti della zona.

Ai fini di quanto sopra si evidenziano le seguenti prescrizioni:

1. evitare per quanto possibile i sistemi di consolidamento con jet-grouting sostituendoli con altre metodologie più proprie, quali ad esempio quelle prospettate nell’elaborato prodotto a chiarimento trasmesso con nota prot. 2640/03 del 07/03/03 e recepito con prot. 2729/26-26 del 07/03/03; in fase di progettazione esecutiva potrà anche essere valutata la possibilità di consolidare i terreno attraverso altri metodi;

2. per quanto riguarda la zona “C spalti o anfiteatro” verificare attentamente la presenza locale di asbesti attraverso apposite indagini; nel caso in cui, pur essendo possibile trovarli in base all’interpretazione geologica, non fossero presenti per una superficie e profondità più ampia, si deve procedere ad uno sbancamento e rimodellamento evitando interventi di consolidamento;

3. nel corso delle operazioni di cantiere dovranno essere adottate tutte le opportune precauzione per il consolidamento temporaneo dei fronti di scavo;

4. durante le operazioni di cantiere dovranno inoltre essere adottate tutte le opportune precauzioni per il drenaggio delle acque superficiali e profonde, al fine di evitare dissesti localizzati, e il loro convogliamento in zone del versante ove possano essere causa di dissesti;

5. i terreni che verranno utilizzati per i drenaggi e per i rilevati dovranno essere sottoposti ad opportune prove geotecniche al fine di testarne la corrispondenza ai requisiti progettuali.

6. i lavori dovranno essere coordinati strettamente con quelli del “Progetto di rinaturalizzazione delle aree interessate dalla presenza di affioramenti di Amianto” realizzato dalla Regione Piemonte.

7. nel corso dei lavori dovrà essere seguito un programma intenso di letture inclinometriche del sistema di monitoraggio esistente, con misure in corrispondenza dell’inizio e della fine delle principali fasi di lavorazione;

8. dovrà essere seguito un programma di controllo del livello di falda, ponendo attenzione soprattutto a periodi in cui si potrebbe formare una falda temporanea, ovvero eventi piovosi particolarmente intensi o lo scioglimento della neve;

9. tutti i dati provenienti dalle letture dei sistemi di controllo di cui sopra dovranno essere inviati con cadenza semestrale all’ ARPA Piemonte negli uffici della ex. Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, accompagnati da adeguate sintesi e commenti critici riguardante il significato dei dati, possibilmente correlati ai dati dei sistemi sulle aree circostanti, ed eventuali contromisure da adottate in base al presente documento; inoltre dovrà essere possibile effettuare in prima persona da parte dell’ARPA Piemonte le letture di tali sistemi di controllo in qualsiasi momento;

B) - Aspetti urbanistici

B1) Considerazioni geologiche a supporto della Variazione Urbanistica.

Negli elaborati relativi alla variazione urbanistica connessa al Progetto Piste per lo svolgimento del Free Style, ed in particolare nella carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità urbanistica - scala 1:5000, gran parte dell’area oggetto di variazione è classificata in classe IIIa “Porzioni di territorio inedificate ad elevata pericolosità geomorfologica che le rendono inidonee a nuovi insediamenti. Omississ...”Tuttavia, considerato che: con nota 7963/20 del 28/05/02 della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione è stata proposta l’istituzione di una classe IIIb speciale, altrimenti detta IIIb5, per aree a pericolosità elevata, in cui venga dimostrata la fattibilità tecnica degli interventi connessi comunque alle opere di cui L. 285/2000. L’area in oggetto è stata posta in classe terza, in relazione però alla possibilità di riferirsi all’art. 31 della L.R. 56/77; si ritiene opportuno attribuire alla classe IIIb5 l’area attualmente individuata dalla variante presentata contestualmente al progetto in esame come classe IIIa. La classe IIIb5 viene così definita :

“Porzioni di territorio inedificate ma oggetto di interventi strategici ai sensi della L. 285/2000, caratterizzate da condizioni di pericolosità mediamente elevata per le quali approfondite indagini di dettaglio abbiano dimostrato la fattibilità tecnica degli interventi. Sono ammessi gli interventi ai sensi della L. 285/2000, eventuali opere temporanee e non ad essi connessi, e gli interventi di sistemazione territoriale ad essi correlati.”

Si ritiene che il cronoprogramma degli interventi di consolidamento, rimodellamento e di controllo del versante connessi all’esecuzione del progetto possa essere assimilato al programma di interventi di difesa prevista dalla circ. 7/LAP e successiva Nota Tecnico Esplicativa per gli ambiti in classe IIIb l.s.

B2) Variazione Urbanistica ex L. 285/2000 al P.R.G.C. vigente.

La pubblicazione della variazione Urbanistica ai sensi della L.285/2000 e’ avvenuta all’albo pretorio del comune di Sauze d’Oulx dal 19/02/03 al 08/03/03 compreso, come risulta dalla certificazione del Segretario Comunale del Comune di Sauze d’Oulx prot. 3381 del 04/04/03 e riguardava le seguenti tavole:

tavola cartografica in scala 1:5000 e scala 1:2000;

(PO9 0 - 00- D 30 UB 002 0 PRIMA EMISSIONE 20/12/02 CHIARIMENTI del07/02/03)

vfascicolo inerente alla relazione illustrativa, ai dati riepilogativi, all’integrazione alle norme tecniche di attuazione del vigente PRGC e alla relazione geologica

(PO9 0 - 00- D 30 UB 0010 PRIMA EMISSIONE 20/12/02 CHIARIMENTI del 07/02/03)

A seguito della pubblicazione non sono pervenute osservazioni;

Per quanto attiene alla variazione si prescrive quanto segue:

Il testo cogente dell’articolo 5.19 introdotto con la variazione urbanistica ex L. 285/2000 è da intendersi quello riportato al capitolo “2. Integrazione alle norme tecniche di attuazione del presente PRG” pag. 5 dell’elaborato di variazione urbanistica trasmesso con nota dell’Agenzia Torino 2006 n. 1759/03 del 18.2.2003 (PO9 0 - 00- D 30 UB 0010 prima emissione 20/12/02 chiarimenti del 07/02/03). Al testo di tale articolo (nuovo articolo 5.19) al fondo del punto 2) si intende inserita la seguente prescrizione: “La realizzazione della stazione di monte dell’impianto di risalita è subordinata al rispetto delle fasce previste dagli articoli 5.1 e 5.10 delle N.T.A. di P.R.G.C.”. Inoltre, in relazione alla stazione di monte dell’impianto di risalita, l’esecuzione dei lavori dovra’ rispettare le modalita’ operative e la tempistica di realizzazione delle opere espresse nei chiarimenti forniti dall’Agenzia Torino 2006 con nota n. 2640/03 del 7.3.2003 nonche’ le successive dichiarazioni verbalizzate in sede di conferenza di servizi del 24.3.2003, in particolare i lavori della Stazione a monte dell’impianto di risalita potranno avere inizio solo al momento della cantierizzazione dei lavori di rettifica della curva sulla Strada Provinciale 214 da prevedersi nell’ambito dei lavori di innevamento programmato Clotes. Di conseguenza la distanza tra il margine della strada e la muratura della stazione di monte raggiungerà i 7,5 mt. previsti dal P.R.G.C. vigente. La muratura della stazione di monte dovra’ essere ubicata ad almeno 3 m dal confine della proprieta’ provinciale;

1. all’area attualmente individuata nella “TAV 3 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologia e dell’idoneità urbanistica - scala 1:5000", inserita nella Variazione Urbanistica elaborato PO9 0 - 00- D 30 UB 0010 PRIMA EMISSIONE 20/12/02 CHIARIMENTI del 07/02/03, con classe IIIa dovra’ essere attribuita la classe IIIb5

2. L’amministrazione comunale di Sauze d’Oulx recepira’, successivamente, quanto approvato dal presente dispositivo di variazione urbanistica ex L.285/2000 nell’ambito delle tavole e delle normative allegate alla variante generale di PRGC, fatto salvo ulteriori successivi approfondimenti e aggiornamenti nel quadro del dissesto.

C) - Aspetti connessi con la Viabilita’

Nella predisposizione della progettazione esecutiva si dovra’:

1. definire uno stralcio planimetrico rappresentato in scala opportuna che evidenzi in modo piu’ dettagliato l’inserimento della nuova strada carrabile in progetto alla viabilita provinciale esistente all’altezza della progressiva km3+090

2. analizzare dettagliatamente la soluzione progettuale per la sistemazione dell’area esterna prossima alla stazione di monte e pensilina di attesa autobus tale da non creare problemi per l’incolumita’ fisica di persone o cose, dato che la stessa risulta posizionata in prossimita’ del limite della carreggiata stradale della strada provinciale n.214;

3. si raccomanda a Toroc ed Agenzia Torino 2006 di provvedere, in sede di predisposizione del piano della mobilità, a verificare la dotazione di spazi di sosta a servizio dell’impianto in funzione dell’evento olimpico e paraolimpico della sua utilizzazione nel periodo post olimpico.

D) - Aspetti relativi all’approvvigionamento di materiali inerti

In ottemperanza alla DD. 67 del 24/02/03 vi sara’ apporto di inerti dai cantieri in localita’ Melezet di Bardonecchia, mentre tutti gli inerti provenienti dall’attivita’ di scavo di cantiere verrano utilizzati in ambito del cantiere stesso.

E) - Aspetti ambientali, paesaggistici archeologici

E 1) Paesaggio

L’ambito paesistico-ambientale interessato dall’intervento di realizzazione dell’impianto in progetto si configura come un versante a rilevante naturalità, ancora integro, non segnato da interventi antropici e caratterizzato da alternanza di superfici prative e ambiti boschivi a macchia con predominanza di lariceti. Elemento di pregio paesaggistico è dato dall’ampiezza del quadro visivo: le visuali del sito d’intervento si hanno da più punti di osservazione, in situazioni di percezione del contesto paesistico anche dalla viabilità principale presente sul fondovalle.

Il sito d’intervento risulta parzialmente sottoposto a vincolo di tutela paesistico-ambientale ai sensi del D.Lgs 490/99 per la presenza di alcune aree sulle quali si individuano categorie di beni di cui all’art.146 dello stesso D.Lgs 490/99

La Commissione Beni Culturali e Ambientali, ai sensi della D.G.R. n. 82 - 5618 del 19.03.02, di attribuzione alla Commissione stessa delle funzioni di supporto all’attività di valutazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “ Torino 2006", ha espresso nella seduta del 12.03.03 parere non ostativo in merito all’intervento.

Gli interventi proposti, ed in primo luogo la realizzazione delle piste, comportano una consistente trasformazione del versante in oggetto, per movimentazioni di rilievo del terreno, con modificazione della morfologia dell’area di intervento ed operazioni di taglio della copertura vegetazionale presente, in parte, sul pendio in oggetto. Rispetto all’inserimento paesistico-ambientale può costituire elemento di criticità la nuova strada di accesso all’area parterre delle piste, per le dimensioni proposte e per le modalità di realizzazione della stessa.

In ugual modo la realizzazione dell’impianto di illuminazione può costituire impatto sugli ambiti paesaggistici interferiti, per le dimensioni dei pali dell’illuminazione e per l’entità dei corpi illuminanti.

Valutate le trasformazioni paesaggistiche in progetto e considerati gli edifici proposti a servizio dell’impianto, localizzati in parte in aderenza al versante (stazione di pompaggio) ed in parte in ambiti già antropizzati in adiacenza alla viabilità provinciale (stazione di monte della sciovia),

valutate le opere di recupero e gli interventi di mitigazione proposti, in ottemperanza a quanto prescritto con D.G.R. n. 45-2741 del 09.04.01 VAS, al fine di contenere gli impatti determinati dalla realizzazione dell’impianto sugli ambiti paesaggistici interferiti,

visti gli interventi di compensazione da attuare secondo quanto richiesto dalla D.G.R. n. 45-2741 del 09.04.01 VAS, individuati nel contesto territoriale del comune di Sauze d’Oulx, in località Tuasieres, che prevedono lavori di sistemazione di un dissesto del versante e la realizzazione di briglie sul rio esistente con opere di ingegneria naturalistica, considerato che la realizzazione dell’impianto determina comunque una trasformazione del territorio in oggetto e delle valenze paesaggistiche predominanti, anche in relazione alle modificate percezioni visive del contesto d’intervento.

tutto ciò considerato prescrive pertanto quanto segue:

1. il previsto rivestimento in pietra dei fabbricati in progetto (stazione di pompaggio, stazione di monte della sciovia) dovrà essere realizzato con conci in pietra con superficie scabra a spacco, di adeguato spessore e pezzatura da posare in coerenza con le tecniche costruttive locali, limitando il ricorso a soluzioni di eccessiva geometricità e regolarità nella disposizione dei conci; si raccomanda che in sede di ripristino il previsto riporto sulla copertura piana in progetto sia di appropriato spessore al fine di consentire un adeguato recupero a verde e un più facile inserimento delle volumetrie in progetto nel contesto paesistico-ambientale di riferimento;

2. per la stazione di monte si richiede che in sede di progetto esecutivo venga valutata la possibilità di una collocazione alternativa della tettoia della fermata degli autobus aderente alla struttura dell’impianto di risalita;

3. siano realizzati gli interventi di recupero, mitigazione e compensazione previsti in progetto, da avviare anche in corso d’opera per lotti funzionali con l’avanzamento dei lavori di realizzazione dell’impianto in progetto, comprensivi degli interventi finalizzati al recupero ed alla sistemazione delle aree di pertinenza dei fabbricati in progetto, con attenzione, in particolare, agli ambiti relativi alla stazione di monte posta in adiacenza alla viabilità provinciale;

4. le aree destinate alla deponia temporanea dei materiali di scotico e di scavo dovranno essere ripristinate a conclusione degli interventi in progetto, così come le zone adibite ad aree di cantiere;

5. per la strada di accesso alle piste, si valuti la possibilità in sede di progetto esecutivo di contenere l’impatto sul contesto paesaggistico determinato dalle dimensioni proposte per il tracciato viario, verificando la possibilità di qualificare l’opera in progetto prevedendo interventi di piantumazione di specie arboree ed arbustive autoctone, volti a limitare le visuali panoramiche sull’intervento.

E 2) Sistemazioni esterne e recupero ambientale

Allo scopo di individuare le possibili relazioni intercorrenti tra l’opera in progetto e gli atti di pianificazione e programmazione esistenti, nello studio di impatto ambientale sono stati analizzati gli strumenti normativi e pianificatori relativi ai settori urbanistico, ambientale, paesaggistico e socio-economico. In particolare l’area interessata dalla realizzazione dell’opera è sottoposta al vincolo paesaggistico ai sensi dell’art.146 del D.lgs. 490/99 limitatamente all’area ristretta di bosco di larice (5000 m²).

La realizzazione dell’opera durante le fasi di cantiere, esercizio e dismissione comporta l’utilizzo di suolo, che in parte verrà disboscato, ed un suo rimodellamento. Il movimento terra è infatti l’aspetto che assume maggior peso nel progetto; a tal proposito viene quantificata una movimentazione di circa 180.000 mc di materiale, così suddiviso:

* totale di terreno in scavo: 141.280 mc

* totale di scavo in roccia: 12.740 mc

* totale di riporto: 204.480 mc

Tra gli interventi ci sono le opere di recupero ambientale che consistono nei ripristini delle aree di cantiere con inerbimenti e la messa a dimora di arbusti e specie arboree autoctone quali larici, pini silvestri, frassini e aceri. Per quanto riguarda le opere di compensazione sono previsti interventi di stabilizzazione e consolidamento di una frana recentemente attivatasi in località Tuasieres nel comune di Sauze d’Oulx, sul versante del rio Champ Robert

Alla luce di quanto sopra esposto, verificata anche l’ottemperanza a quanto disposto dalla VAS - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741 si prescrive quanto segue:

1. si richiede l’obbligatoria e puntuale esecuzione di tutte le opere di demolizione, recupero, sistemazione e contenimento dei terreni, mitigazione e compensazione ambientale previste nel progetto;

2. nel corso dei lavori dovrà essere evitata il più possibile l’estirpazione degli apparati radicali degli esemplari abbattuti e, in caso di necessità, oltre alla massima riduzione delle ceppaie con l’ausilio della motosega, le ceppaie stesse potranno essere eliminate con una eventuale fresatura in loco;

3. relativamente agli interventi di taglio di soggetti arborei dovrà essere valutata ulteriormente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea;

4. se idoneo e giuridicamente possibile, il legname abbattuto per la realizzazione dell’impianto dovrà essere impiegato nell’ambito degli interventi di recupero e sistemazione, mitigazione e compensazione ambientale previsti nel progetto o in cantieri limitrofi, nel contestuale rispetto della normativa e delle prescrizioni sugli usi civici;

5. in merito all’esecuzione dei lavori si ribadisce la prescrizione VAS - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741 (Cap. 7 - Impianti funiscioviari, piste da sci e infrastrutture connesse. Punto 7.2.1) che la realizzazione delle opere a verde, costituiscano esse il tutto o parte dei lavori oggetto di appalto, nel rispetto e nelle forme della vigente normativa sugli appalti pubblici, dovrà essere affidata a ditte specializzate e appositamente qualificate ai sensi del D.P.R. 34/2000;

6. si raccomanda che il Capitolato Speciale d’Appalto del progetto esecutivo contenga specifici articoli dedicati alla garanzia dei risultati delle opere a verde, intesa sia come garanzia di attecchimento del materiale vegetale che come periodo di manutenzione obbligatoria a seguito dell’emissione del certificato di ultimazione dei lavori ex art. 172 del D.P.R. 554/1999.

7. si raccomanda che nella Direzione dei Lavori delle opere di sistemazione e recupero di cui al presente punto siano coinvolti professionisti esperti nelle problematiche inerenti la rinaturalizzazione e il recupero ambientale dei siti, nonché le tecniche di mitigazione, di inserimento paesaggistico e di Ingegneria Naturalistica nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze professionali e nella logica dell’art. 123 del D.P.R. 554/1999.

8. tutte le attività di sistemazione e recupero ambientale già previste o di futuro inserimento nel progetto esecutivo dovranno procedere per lotti funzionali parallelamente all’avanzamento del cantiere, secondo un cronoprogramma che tenga conto della stagionalità delle opere a verde e della necessità di riposizionare nel più breve tempo possibile il materiale di scotico precedentemente accantonato.

E3) Possibile presenza di amianto

Attesa la possibilità che nell’ambito delle attività di cantiere e in particolare di scavo venga rinvenuta la presenza di minerali asbestiformi all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti all’interno dei litotipi prevalenti, si prende atto della documentazione di progetto trattante tali problematiche prescrivendo quanto segue:

1. nel corso dei lavori e nella eventuale predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996, si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

2. nel corso dei lavori e nella citata eventuale attività di pianificazione della sicurezza dovrà essere posta particolare attenzione alla necessità che, a fronte del monitoraggio visivo condotto dal geologo in cantiere e del sospetto che il materiale così monitorato contenga amianto, le procedure di lavoro nonché le misure di tutela necessarie vengano attuate anche in assenza del relativo riscontro con i risultati del monitoraggio ambientale di cui al successivo punto 4;

3. qualora nelle attività lavorative si individuasse un rischio di dispersione di fibre di amianto, le azioni e le precauzioni da mettere in atto dovranno comprendere comunque sia la protezione dei lavoratori che della popolazione: in particolare dovrà essere accertato l’effettivo e corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale;

4. ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere predisposto un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno tenere obbligatoriamente conto delle osservazioni e prescrizioni di cui alla nota prot. n. 1189 del 02.04.2003 di ARPA Piemonte - Centro Regionale Amianto, i cui contenuti si intendono integralmente qui richiamati, ed essere concordati con A.R.P.A. Piemonte stessa, a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

5. il progetto esecutivo dovrà indicare le strutture incaricate dei campionamenti e delle analisi nel rispetto dell’All.5 del D.M. 14.05.1996;

6. si ribadisce che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001;

7. preso atto degli elaborati planimetrici che identificano l’area di certa presenza di minerali asbestiformi affioranti, si sottolinea comunque che qualunque movimento dei mezzi di cantiere - con particolare riferimento alle attività di tracciamento o modificazione di nuova o esistente viabilità definitiva e provvisoria - che debba svolgersi su terreni con presenza di minerali asbestiformi dovrà avere luogo dopo aver preventivamente riportato un cassonetto di terra privo di qualsiasi contenuto pericoloso sul quale i mezzi di cantiere possano muoversi senza il rischio di disperdere fibre asbestiformi nell’aria.

E 4 ) Rischio e sicurezza

1. l’unità di decontaminazione amianto personale dovrà essere mantenuta operativa per l’intera durata del cantiere;

2. per la realizzazione delle opere di pavimentazione ecologica non dovrà essere utilizzato terreno locale che possa contenere minerali asbestiformi;

3. per quanto riguarda la prevista sistemazione della viabilità, sia di cantiere che definitiva, prevista con terre in riporto occorre che le terre utilizzate siano prive di minerali asbestiformi

4. durante i cantieri dovranno essere adottate tutte le misure necessarie al fine di contenere per quanto possibile la produzione di polveri in particolare si dovranno inserire nel progetto esecutivo le seguenti prescrizioni :

- tenere bagnate le strade di cantiere,

- tenere costantemente bagnati i mezzi in transito ed i cumuli temporanei di terra che —andranno inoltre opportunamente coperti al fine di ridurre la possibilità di dispersione di polveri nell’area di cantiere ed in prossimità dei recettori limitrofi

E 5) Alimentazione elettrica

Con riferimento al sistema di alimentazione elettrica dell’impianto in oggetto, il proponente prevede di soddisfare la potenza richiesta di 1.165 kW, in parte (470 kW) mediante il collegamento all’esistente rete distributiva dell’energia elettrica, in parte (700kW) a mezzo di gruppi elettrogeni.

In linea con l’espressa disposizione della DGR n. 45 - 2741 del 9 aprile 2001 “Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, in cui al punto 4.2.1., p. 31, si precisa che ”non dovrà essere consentita la realizzazione di nuovi impianti di generazione di energia elettrica nelle valli [...], che non siano alimentati da fonti strettamente rinnovabili. Ciò significa che il fabbisogno aggiuntivo di energia elettrica dovrà essere soddisfatto mediante il vettoriamento della stessa [...] e non, viceversa, mediante la generazione in loco che non avvenga a mezzo delle fonti energetiche menzionate", preso atto dell’impegno del proponente espresso in sede di C.d.S, si prescrive quanto segue:

1. l’alimentazione elettrica dell’impianto del Free Style, anche per la sua natura di opera pubblica di carattere permanente rispetto al periodo di effettuazione dei Giochi Olimpici, dovrà essere garantita, per una potenza elettrica adeguata alla totalità del fabbisogno richiesto dal complesso dell’impianto, a mezzo dell’allacciamento alla rete di distribuzione elettrica esistente in loco, opportunamente dimensionato, al fine di garantire le indispensabili condizioni di sicurezza ed affidabilità di erogazione del servizio elettrico;

2. l’eventuale ricorso alla generazione elettrica locale, a mezzo di uno specifico gruppo elettrogeno, è consentita, senza il ricorso all’alimentazione a gasolio, esclusivamente in funzione dello svolgimento dell’evento olimpico e limitatamente all’impiego della tecnologia a gas, solo per il soddisfacimento delle esigenze correlate a situazioni di emergenza, ovvero per l’alimentazione dei servizi di sicurezza indispensabili, che verranno opportunamente definiti anche in termini di potenza elettrica richiesta, nell’ambito della progettazione esecutiva.

3. Le opere di allacciamento alla esistente e limitrofa rete del gas naturale verranno realizzate secondo norme e criteri di sicurezza, funzionalità ed affidabilità del servizio, per quanto riguarda il dimensionamento delle condotte di conferimento e la relativa pressione, al fine di garantire la compatibilità del sistema di rete e della fornitura con le esigenze dell’evento olimpico.

E 6) Impianto di illuminazione

Vista la previsione progettuale di un sistema di illuminazione, sia sulle piste sia sulla viabilità di accesso, capace di garantire forti livelli di illuminamento notturno, basato su sostegni aventi carattere temporaneo e di cui è previsto lo smantellamento alla fine dell’evento olimpico, ricordando che i livelli di illuminazione notturna prodotti costituiscono un notevole fattore di disturbo per la fauna presente e considerato che l’impianto si sviluppa su un versante privo di significative antropizzazioni, tanto da costituire attualmente un corridoio faunistico, si ritiene che un eventuale utilizzo post-olimpico dell’impianto di illuminazione sia condotto in base a un disciplinare, proprio della progettazione esecutiva e impegnativo per il futuro gestore.

Si prescrive pertanto che:

La progettazione esecutiva dell’Impianto di illuminazione delle piste di Freestyle dovrà essere corredata da un disciplinare di gestione ai fini dell’eventuale mantenimento ed uso dell’impianto di illuminazione post olimpico, esaminando anche, nel caso di uso post olimpico, l’ipotesi di una riduzione della potenza impegnata e della removibilita’ dei supporti e delle lampade. Tale documento, che dovrà essere presentato ad ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) a dimostrazione della sua congruità, dovrà perseguire quale obbiettivo principale la limitazione dell’utilizzo alle effettive necessità connesse alla specificità di impiego dell’impianto in oggetto e la previsione di una casistica che rifletta la principale tipologia di eventi e situazioni in termini di manifestazioni sportive e turistiche.

Tali risultati potranno essere conseguiti, a titolo esemplificativo, tramite la possibilità di una riduzione dei valori di illuminazione in concomitanza di eventi non televisivi, la previsione di rimuovere gran parte dei sostegni per la maggior parte dell’anno, di accendere solo una quota dei corpi illuminanti presenti e di sostituirli con materiale elettrico di minore potenza luminosa, il tutto in una logica di flessibilità e modularità gestionale dell’impianto, volta ad ottimizzarne i consumi elettrici e fatte salve le esigenze di corretta illuminazione delle vie di fuga in caso di emergenza.

E 7) Aspetti archeologici

Rilevata la mancanza di un programma di indagini ed accertamenti archeologici ai sensi degli articoli 15,17,18 del D.P.R.554/99, Regolamento di Attuazione della L.109/94 e ss.mm.ii, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

1. In mancanza di ricerche preliminari ed in assenza di puntuali elementi localizzati e noti alla Sopraintendenza dei Beni Archeologici, per il rischio archeologico nei terreni interessati, al di fuori di generiche notizie circa l’area della Cappella Camparey e della mulattiera tra Gad e Jovenceaux e’ necessario prevedere un’assistenza archeologica costante in corso d’opera da parte di operatori specializzati sotto la direzione tecnico scientifica della Soprintendenza, a tutte le opere di scotico e di scavo comprese quelle per l’impianto di cantieri e la realizzazione di opere accessorie, tra le quali il tunnel pedonale, l’anfiteatro permanente, la nuova sciovia, il nuovo impianto di innevamento programmato, la sistemazione della viabilita’ esistente e di quella di nuova realizzazione, la rete di distribuzione elettrica.

2. deve essere data formale istruzione alla D.L. affinche’ ai sensi del D.Leg. 490/99, in caso di rinvenimenti anche dubbi siano sospesi i lavori sino al sopralluogo da parte di un funzionario della Sopraintendenza dei Beni Archeologici

F) - Aspetti relativi alle risorse idriche

L’approvvigionamento idrico dell’impianto di innevamento dovra’ essere garantito mediante l’integrazione dello stesso impianto in quello di innevamento programmato denominato Clotes

G) - Prescrizioni generali in materia di vigilanza e controllo

1. Fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad ARPA il controllo dell’effettiva attuazione di tutte le prescrizioni nella fase realizzativa dell’opera e di stabilire conseguentemente a tal fine che il proponente dia tempestiva comunicazione dell’avvio dei lavori all’ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) e trasmetta gli elaborati inerenti le attività di monitoraggio previo accordo sulle specifiche tecniche compatibili con il S.I.R.A.

2. Si richiede inoltre che il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento dell’opera in oggetto, per le rispettive competenze, trasmettano all’ARPA Piemonte (coordinamento VIA/VAS) una dichiarazione accompagnata da una relazione esplicativa relativa allo stato di attuazione di tutte le misure prescrittive, compensative, mitigative e di monitoraggio incluse nel progetto definitivo esaminato ed integrate da quelle eventualmente ricomprese nell’atto conclusivo del presente procedimento amministrativo.

3. Dovranno essere concordate con ARPA Piemonte le modalità attuative e le tempistiche dei piani di monitoraggio durante le fasi ante-operam, di cantiere e post-operam, per quanto riguarda:

- la qualità dell’aria, con particolare attenzione alle polveri totali sospese, fibre asbestifere aerodisperse e PM10 in corrispondenza dei recettori limitrofi al cantiere delle frazioni di Jouvenceaux e San Marco (situato in una posizione critica per il passaggio dei mezzi pesanti che trasporteranno materiale inerte per i movimenti terra)

- la produzione di rumore in corrispondenza di recettori limitrofi all’area di cantiere delle frazioni di Jouvenceaux e San Marco

- la fauna e la valutazione della funzionalità ecosistemica dell’area in esame come corridoio ecologico tra le aree boscate del Gran Bosco di Salbertrand e Invers di Malafosse

- l’effettiva efficacia degli interventi di recupero delle aree di cantiere

4. Tutti i dati, adeguatamente commentati, relativi al monitoraggio concordato dovranno essere trasmessi ad ARPA Piemonte, nel minor tempo possibile

H) - Aspetti Forestali

In merito agli aspetti forestali si prescrive quanto segue:

1. La data di inizio lavori dovra’ essere comunicata in anticipo al Comando Stazione forestale di Oulx che provvedera’ alla verifica degli alberi da abbattere, a tale fine gli esemplari governati ad alto fusto dovranno essere preventivamente segnati al piede

2. il recupero del materiale legnoso avvera’ utilizzando la viabilita’ esistente, e dove non e’ possibile senza realizzare alcuna pista o movimento di terra; le piante dovranno essere tagliate a raso del suolo senza sradicare le ceppaie; qualora per motivi di sicurezza debbano essere sradicate, le cavita’ dovranno essere colmate compattate ed inerbite;

3. le piante tagliate saranno rimesse nella disponibilita’ del Consorzio Forestale Alta Valle di Susa quale ente gestore dei beni silvo-pastorali di proprieta’ del comune di Oulx

4. non dovranno essere mantenuti scavi in trincea aperti quali quelli per la posa dei cavi e delle tubazioni interrati dopo il 31/10 di ogni anno

5. poiche’ il complesso delle due piste previste ha le caratteristiche morfologiche di un impluvio lo smaltimento delle acque superficiali dovra’ essere effettuato utilizzando una delle seguenti modalita’: prolungamento delle canalette all’esterno del bordo (per un’estensione variabile da 20 a 30 m per il lato nord della pista Moguls a 70-80 m per il lato sud della pista Aerials) ed utilizzazione della modalita’ pozzetti perdenti prevista in progetto

6. raccordo delle canalette con linee di smaltimento disposte secondo la linea di massima pendenza rivestite in lamiera, in particolare saranno necessarie due linee rispettivamente a nord della pista Moguls ed a sud della Pista Aerials con pozzetti di salto da proseguirsi sino al piazzale basale. All’estremita’ interna del piazzale superiore (1438 m s.l.m.) dovra’ essere realizzata una ulteriore canaletta con fondo rivestito raccordata alla rete di smaltimento prevista in progetto

7. Tutte le superfici di scopertura che non riguardino piani viabili dovranno essere inerbite mediante la semina di un miscuglio erbaceo secondo i criteri indicati in progetto, entro sei mesi dal raggiungimento delle morfologie stabilite; le superfici completate entro agosto di ogni anno dovranno comunque essere seminate entro il mese di settembre dello stesso anno

I) - Ambito Impianti a Fune

1.  Il progetto esecutivo relativo all’impianto di risalita dovrà essere redatto rispettando la normativa in vigore.

2.  il parere di competenza del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti - U.S.T.I.F. sarà rilasciato ai sensi dell’art,. 3 del D.P.R. 753/80 sul progetto esecutivo redatto in conformità al D.M. 15-3-82 n° 706.

L) - Ambito osservazioni presentate

Preso atto delle osservazioni presentate, e citate in premessa, riguardanti la problematica inerente la nuova realizzazione della strada carrabile di servizio funzionale alle aree di “parterre” delle piste, l’istruttoria condotta ha portato alle seguenti conclusioni:

- non e’ possibile l’ampliamento della viabilita’ esistente, al fine di poterla utilizzare per l’accessibilita’ sia carraia che pedonale in quanto l’area interessata e’ ricadente in una zona con presenza di affioramenti di minerali asbestiformi;

- le condizioni di sicurezza impongono la realizzazione di una nuova strada accessibile ai veicoli tecnici e di sicurezza

- lo stato dei luoghi non ha consentito di individuare un tracciato alternativo. Contestualmente il soggetto proponente ha espressamente garantito l’indennizzo per i titolari di immobili o terreni, cosi come verbalizzato in sede di conferenza dei servizi

M) - Ambito Interferenze Elettriche

In merito alle possibili interferenze con impianti T.L.C. si prescrive quanto segue:

Il progetto esecutivo, (ai sensi dell’art.241 del D.P.R. 29/03/73 n. 156) corredato da 2 relazioni tecniche, n.6 disegni planimetrici riportanti il tracciato degli impianti elettrici e/o le condutture metalliche che fanno parte del progetto, unitamente ad un atto di sottomissione redatto in conformita’ a quanto prescritto dall’art.120 del T.U. R.D.11/12/1933 n. 1775, dovra essere presentato al Ministero per le Comunicazioni per il rilascio del relativo nulla osta.

Tutto ciò premesso e considerato;

vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285;

vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

visto il D.lgs. n. 490/1999;

visto il R.D. 30/12/1923, n°3267

vista la L.R. 45/1989;

vista la legge 28/1/1977, n. 10 e ss.mm.ii.;

vista la L.R. 5/1/1977 n. 56 e ss.mm.ii.;

vista la D.G.R. 9 aprile 2001 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 e successive modificazioni e integrazioni;

visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei Servizi e dell’Organo Tecnico acquisiti agli atti;

visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti.

Per tutto quanto sopra esposto ed accogliendo le proposte dei relatori, la Giunta regionale con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche sul progetto denominato “P09-Piste per lo svolgimento delle gare di Freestyle” nel Comune di Sauze d’Oulx presentato dall’Agenzia Torino 2006 con sede in Torino Galleria San Federico 16 per le motivazioni espresse in premessa ed a condizione che nel corso della realizzazione l’Agenzia Torino 2006 ottemperi alle prescrizioni dettagliatamente descritte nella premessa medesima e che si intendono integralmente richiamate e di seguito elencate in ordine di trattazione:

Aspetti geologici e geotecnici

Aspetti urbanistici

Aspetti connessi con la Viabilita’

Aspetti relativi all’approvvigionamento di materiali inerti

Aspetti ambientali, paesaggistici archeologici

Aspetti relativi alle risorse idriche

Prescrizioni generali in materia di vigilanza e controllo

Aspetti Forestali

Ambito Impianti a Fune

Ambito Interferenze Elettriche;

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di anni tre;

- di dare atto che ai sensi della L.R. n°40/98, della L.285/2000 e dell’art.14 ter della L. 241/90 e ss.mm.ii., il presente provvedimento sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti o invitate a partecipare alla C.d.S e pertanto vengono rilasciate le seguenti autorizzazioni richieste dal proponente ed integrate da quelle emerse nell’ambito delle riunioni della C.d.S:

* autorizzazione ai sensi dell’art. 151 del D.Lgs. n°490/99;;

* autorizzazione ai sensi dell’art.5 della L.R. n°45/89;

* approvazione della “Variazione Urbanistica, ai sensi dell’art.9 comma 4 della L.285/2000 e s.m..i.;

* concessione edilizia gratuita;

- di prendere atto dei pareri istruttori favorevoli espressi in sede di conferenza dei servizi dall’USTIF e dal Ministero delle Comunicazioni le cui autorizzazioni di competenza verranno rilasciate a seguito della presentazione del progetto esecutivo.

Le concessioni, autorizzazioni, atti di assenso sono:

a) rilasciati sulla base degli elaborati costituenti il progetto definitivo di cui una copia è conservata agli atti della Direzione Trasporti mentre una copia, debitamente vistata, viene restituita unitamente al presente atto al soggetto proponente;

b) concessi facendo salvi ed impregiudicati eventuali diritti di terzi;

c) subordinati all’osservanza delle prescrizioni citate in premessa, che qui si intendono integralmente riportate oltre a quelle derivanti dalle leggi e normative vigenti;

- di prendere atto dei pareri espressi dalle Amministrazioni in sede di Conferenza dei Servizi e dei seguenti atti di consenso:

a) deliberazione della Giunta Comunale di Sauze di Oulx n° 20 del 31/01/2003 con la quale viene espresso parere favorevole sulla progettazione definitiva;

b) deliberazione della Giunta Provinciale di Torino n° 208-71768/2003 del 18/03/2003 di espressione di parere positivo con prescrizioni;

c) Dichiarazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sauze d’Oulx prot. 3306 del 02/04/03

d) D.D.n.344 08/04/2003 della Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico con la quale si autorizza l’Agenzia Torino 2006, o chi per essa, ad operare sulle aree oggetto di intervento di complessivi mq 1012 e piu precisamente: autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso per complessivi 633 mq, cosi composti FG1 mapp. 25 per mq 110, FG2 mapp. 1198 per mq 8, FG2 mapp. 1032 per mq 11, FG3 mapp. 435 per mq 2, FG3 mapp. 801 per mq 4, FG2 mapp. 928 per mq 498 per i quali si proporra’ lo spostamentodel vincolo su altre aree, e autorizzazione al mutamento temporaneo di destinazione d’uso per complessivi 379 mq cosi composti: FG2 mapp. 1198 per mq 120, FG2 mapp. 973 per mq 2, FG2 mapp. 1048 per mq 48, FG2 mapp. 1193 per mq 206, FG2 mapp. 928 per mq 3, per i quali dovra’ essere effettuato il ripristino allo stato quo ante;

- di prendere atto delle disposizioni contenute nella D.G.R. n. 44-7807 del 25/11/2002 e conseguentemente di considerare acquisito l’assenso delle Amministrazioni che, regolarmente convocate, non abbiano espresso definitivamente la loro volontà nell’ambito della Conferenza dei Servizi;

- di stabilire che il soggetto proponente per la successiva fase di progettazione esecutiva, anche nell’ambito della validazione degli elaborati ai sensi del D.P.R. 554/99, autocertifichi l’ottemperanza delle prescrizioni e condizioni di cui al presente provvedimento dandone contestuale comunicazione alla Regione Piemonte;

- fermo restando le competenze istituzionali in materia di vigilanza in capo ad altri Enti, si prescrive di affidare ad A.R.P.A. la verifica della realizzazione delle opere e dei monitoraggi in conformità alle prescrizioni contenute nel presente provvedimento nel rispetto di quanto previsto al punto “L) Prescrizioni generali in materia di vigilanza e controllo”;

- di inviare il provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati.

Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 gg dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito della Regione Piemonte.

(omissis)


La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)