Torna al Sommario del Supplemento ordinario n. 2

Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 06

Codice 26
D.D. 3 dicembre 2002, n. 654

Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Progetto preliminare della “Nuova Seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico TREBIALS” nel Comune di Sestriere (TO). Conferenza di servizi Preliminare ex art. 9, comma 1 e 2, della Legge 285/2000 e art. 10 L.R. 40/1998

In data 30/09/2002, con nota prot. 9475/26, l’Agenzia Torino 2006 ha trasmesso alla Direzione Regionale Trasporti, la richiesta d’attivazione della Conferenza dei Servizi ai sensi dei commi 1 e 2, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285 e dell’art. 10 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40, relativamente al progetto di “Nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico TREBIALS” nel comune di Sestriere (TO), allegando la documentazione richiesta per la fase di verifica di compatibilità ambientale (ex art. 10 della L.R. 40/98), unitamente alla determinazione del Direttore Tecnico dell’Agenzia Torino 2006 n. 270/02 relativa all’approvazione del progetto preliminare in oggetto ed alla copertura finanziaria dell’opera.

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati di cui all’articolo 10, comma 1 della L.R. 40/98 presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di cui all’art. 19 della predetta legge regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il progetto presentato rientra nella L.R. 40/98 categoria progettuale n. 5 dell’Allegato B1: “impianti meccanici di risalita, escluse le sciovie e le monofune a collegamento permanente aventi lunghezza inclinata non superiore a 500 metri, con portata oraria massima superiore a 1800 persone” e non ricadente neppure parzialmente all’interno di aree naturali protette.

Rispetto alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del piano delle opere per la realizzazione del programma olimpico prevista dall’art. 1 comma 4 della L. n.285/2000 “Interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741 , l’impianto rientra tra quelli allora definiti quali aggiuntivi o alternativi a quelli considerati indispensabili, in accettazione delle indicazioni di funzionalità del programma olimpico (Cap. 7 - Impianti funiscioviari, piste da sci e infrastrutture connesse. Punto 7.2.1 Prescrizioni) e come tale rispetta le disposizioni impartite in merito.

Con D.G.R. n. 16 - 6446 è stata individuata nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente per tutte le opere di cui alla Legge n. 285/2000 da sottoporre alla fase di verifica, specificazione e valutazione della procedura di valutazione di V.I.A. ex L.R. 40/98.

L’autorità competente ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul n. 42 del Bollettino Ufficiale della Regione del 17/10/2002 e del conseguente avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di V.I.A. ai sensi della L.R. n. 40/98 e della legge n. 285/00, individuando il relativo responsabile del procedimento.

L’impianto in progetto sostituisce l’attuale seggiovia triposto “TREBIALS”, con una seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico con portata di 2400 p/h, collegherà la frazione di Borgata con il capoluogo del comune di Sestriere. L’impianto è costituito da una stazione motrice e tenditrice a valle e da una stazione di rinvio a monte, da un magazzino per le seggiole a fianco della stazione di valle e relative opere accessorie. Il progetto ricade in area sottoposta a vincolo ai sensi del D.Lgs. 490/99 e della L.R. 45/89.

L’autorità competente, attuando quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 10 della L.R. 40/1998 e dell’art. 9 della L. 285/2000, ha in particolare avviato la Conferenza di servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni.

Il responsabile del procedimento ha dato quindi attuazione, per quanto di competenza, a quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 40/1998 in materia di partecipazione.

I lavori della C.d.S. si sono espletati nelle riunioni del 30 ottobre e del 27 novembre 2002 e nel corso del sopralluogo effettuato in data 12 novembre 2002.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il proponente è stato invitato a partecipare alla riunione della conferenza di servizi in data 30 ottobre e 27 novembre 2002 nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza ed in particolare sul programma predisposto per la realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, sulle misure di mitigazione d’impatto ambientale previste e sulle specifiche dell’impianto tecnologico progettato.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono pervenuti, entro i termini previsti per la conclusione del procedimento, i seguenti pareri e contributi tecnici dei soggetti interessati, acquisiti agli atti:

Comune di Sestriere;

Amministrazione Provinciale di Torino;

Direzione Regionale Trasporti;

Direzione Regionale Tutela e Risanamento ambientale, Programmazione Gestione Rifiuti;

Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica;

Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione;

Direzione Regionale Economia Montana e Foreste, Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio;

Direzione Regionale Turismo - Sport - Parchi, Settore Pianificazione aree protette;

Direzione Regionale Patrimonio e Tecnico;

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Corpo Forestale dello Stato

Ministero per i Beni e le attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici;

Autorità d’Ambito Territoriale Per i Servizi Idrici;

Arpa Piemonte;

ENAC;

Considerato che:

- la documentazione presentata illustra un approfondito quadro generale delle problematiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche e di pericolosità da valanghe che interessano il tracciato prescelto. Da un punto di vista geologico, nella documentazione esaminata non vengono messe in risalto particolari problematiche di carattere dissestivo che interessino il tracciato dell’impianto. La linea in progetto si colloca interamente in sinistra idrografica del Torrente Chisonetto che, nel tratto adiacente la parte iniziale del tracciato, lambisce in destra idrografica la base di un versante classificato come “area di frana attiva” nell’Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici allegato al P.A.I.

- le problematiche idrogeologiche possono essere messe in relazione alla dinamica torrentizia del T.Chisonetto per il quale sono stati individuati, nel “Piano di Bacino dei torrenti Chisone e Germanasca” , dei limiti di fasce fluviali in base a criteri del tutto simili a quelli del PAI ; la stazione di partenza dell’impianto in progetto e la parte iniziale del tracciato ricadono in fascia “C” , confermando l’evidenza geomorfologica di una possibile interferenza del tracciato con eventuali acque di esondazione del torrente di fondovalle in occasione di eventi alluvionali estremi.

Per quanto concerne la pericolosità da valanghe, la linea dell’impianto risulta immune, per ubicazione naturale, dal pericolo di valanghe.

- riguardo alle opere di compensazione previste, come emerso nel corso del sopralluogo istruttorio congiunto della C.d.S., si rileva in merito all’intervento A - “Consolidamento e rinaturazione sponde del Rio Chisonetto” la mancanza di un quadro complessivo delle opere previste sull’intera asta torrentizia; in particolare il livello progettuale degli elaborati presentati non permette di effettuare considerazioni tecniche circa la loro compatibilità idrogeologica e soprattutto sulla congruità del quadro economico progettuale.

- le aree su cui insiste la nuova seggiovia sono individuate e normate dal P.R.G.C. di Sestriere (approvato con D.G.R. n.59 - 45963 in data 23.05.1995 e s.m.i.) con la seguente modalità:

- per quanto riguarda la stazione di valle, un tratto della linea e il magazzino per il ricovero delle seggiole, ricadono in “Aree convergenza sciatori”- Art.32 delle n.T.A. (Il secondo comma vieta qualsiasi edificazione fatta eccezione per quelle attrezzature strettamente necessarie al funzionamento degli impianti di risalita e per attività sportive; al terzo comma vengono definite le quantità edificabili consentite pari a un massimo di 50 mq di superficie di calpestio per ogni intervento.);

- parte della linea e della stazione di monte ricadono in “Aree a destinazione agricola e per attività sciistiche”- Art. 34 delle n.T.A.(Il settimo comma consente la realizzazione di impianti a fune, sia per nuove costruzioni sia per modifiche ai tracciati esistenti e la destinazione d’uso per attività sciistiche...).

- l’intervento presenta elementi di contenuta modificazione del contesto paesaggistico, in quanto l’impianto risulta posizionato sul tracciato dell’impianto esistente, dovuti, in particolare, all’allargamento del varco in ambito boscato, che dovrà essere adeguato alle nuove esigenze per il rispetto dei franchi di linea.

- la Commissione Beni Culturali e Ambientali, ai sensi della DGR n. 82 - 5618 del 19.03.02, di attribuzione alla Commissione delle funzioni di supporto all’attività di valutazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006", non ha rilevato elementi ostativi in merito all’intervento nella seduta del 21.11.02.

- a fronte della mancanza di un programma di indagini ed accertamenti archeologici, ai sensi del D.P.R. 554/99, L’Agenzia Torino 2006 garantisce la presenza nei cantieri di un archeologo professionista per la valutazione del rischio archeologico durante le operazioni di scavo, per eseguire in sito le valutazioni ed i rilievi necessari.

Tutto ciò premesso,

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 e ss.mm.ii.;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Visto il D.lgs. n. 490/1999;

Vista la L.R. 45/1989;

Visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo, acquisiti agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti.

Per tutto quanto sopra esposto

IL DIRIGENTE

determina

- che, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 14 dicembre 1998 n. 40, il presente progetto non debba essere sottoposto alla fase di valutazione di cui all’art. 12 della suddetta legge regionale;

- che la compatibilità ambientale possa essere comunque garantita dall’osservanza delle seguenti prescrizioni utili anche ai sensi del comma 1 e 2 , art. 9 della L. 9 ottobre 2000 n. 285 ai fini della redazione del progetto definitivo per il conseguimento dei necessari atti di consenso:

30. per un corretto dimensionamento dei plinti di fondazione dei sostegni di linea e delle stazioni dell’impianto dovranno essere quantitativamente calcolati i valori di pressione ammissibile del terreno per ogni singolo punto, utilizzando i dati geognostici già rilevati o altri che si rendessero necessari;

31. dovrà essere effettuata una verifica di stabilità dello scavo sul lato ovest dell’area di prevista realizzazione del magazzino seminterrato per il deposito delle seggiole della stazione di valle, quantitativamente calcolata ai sensi del D.M. 11/3/88, utilizzando metodi di calcolo propri della meccanica dei terreni e delle rocce, verificando le eventuali interferenze con i sostegni della linea dell’impianto “Capret” adiacente;

32. la compatibilità dell’ubicazione della stazione di valle con il quadro di pericolosità delineato nel piano di bacino (area in fascia “C”) dovrà essere esplicitata e argomentata attraverso considerazioni di tipo geomorfologico e/o idraulico;

33. in corrispondenza della stazione di valle dell’impianto dovrà essere adeguatamente rappresentato il sistema di drenaggio delle acque superficiali e di quelle eventualmente captate al di sotto del piano campagna per la realizzazione della porzione seminterrata della struttura, prevedendo un sistema di trincee drenanti che favoriscano l’allontanamento delle acque dalle zone di ristagno e convogliandole nell’ impluvio di fondovalle;

34. in merito alla eventuale presenza di minerali asbestiferi sul sito, si rileva la possibilità che nell’ambito delle attività di scavo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti si prescrive pertanto che:

a. l’esecuzione degli scavi, ai fini dell’individuazione della presenza di eventuali minerali asbestiformi, dovrà essere monitorata da parte di un geologo professionista;

b. nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

c. ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere previsto dal progetto la predisposizione di un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

d. ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

35. in merito alle opere di smantellamento, recupero, mitigazione e compensazione ambientale prospettate, anche in attuazione di tali prime indicazioni, il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi, ampia documentazione fotografica, ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge;

36. il ripristino ambientale dovrà essere esteso alle zone di scopertura presenti nelle immediate vicinanze del tracciato, in particolare della stazione di valle e sui lati dell’attraversamento del Rio Chisonetto;

37. dovrà essere valutata l’eventuale possibilità di utilizzare il legno derivante dal taglio delle piante per la realizzazione delle opere di ingegneria naturalistica. In caso contrario dovrà essere indicato l’utilizzo previsto per tale materiale;

38. particolare attenzione dovrà essere posta alla progettazione definitiva delle opere di compensazione previste onde sistemare i Rii Vallonas e Chisonetto, caratterizzati da importanti dinamiche torrentizie: nello specifico si richiede inoltre che il progetto illustri con uno specifico elaborato, anche cartografico, il quadro di insieme delle opere per la sistemazione idrogeologica del bacino in esame, anche se previste su altri meccanismi economici o quali opere di compensazione a carico di altre opere olimpiche;

39. gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto (ad es. metallici) direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;

40. considerato i quantitativi di materiali inerti originati sul cantiere e movimentati sullo stesso, dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo e riporto, della loro provenienza e della loro destinazione: inoltre dovranno essere maggiormente dettagliate le problematiche inerenti le modalità operative e la viabilità di cantiere, con particolare riferimento al trasporto di tali materiali da un’area all’altra del cantiere stesso e alla identificazione di aree di temporanea deponia del materiale di scortico e delle misure da adottare per la conservazione della fertilità;

41. nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti o alla bitumazione del manto stradale, nel caso in cui questo non sia attualmente asfaltato;

42. relativamente agli interventi di taglio di soggetti arborei, dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea, compatibilmente con la vigente normativa tecnica in materia di impianti di risalita, ponendo attenzione alla realizzazione del margine boscato con interventi di frangiatura per contenere le linearità del disegno del varco;

43. si dovrà prevedere che nel corso dei lavori sia evitata l’estirpazione degli apparati radicali degli esemplari abbattuti e, in caso di necessità, oltre alla massima riduzione delle ceppaie con l’ausilio della motosega, le ceppaie stesse potranno essere eliminate con una eventuale fresatura in loco;

44. per le aree di cantiere prive di superficie pavimentata, nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato. Considerato inoltre la particolare vicinanza dell’area di edificazione della stazione di valle al corpo idrico del Rio Chisonetto, si richiede che il sistema di drenaggio dell’area stessa venga convogliato in un’apposita camera di captazione di potenziali inquinanti prima del recapito delle acque di scolo nel fiume;

45. laddove gli scavi per la posa dei cavidotti interferiscano con gli le aree umide presenti lungo il tracciato, al fine di evitare alterazioni con tali ambienti gli stessi, dovranno essere eseguiti adottando le seguenti precauzioni:

- limitare l’approfondimento degli scavi allo stretto necessario previsto dalle normative vigenti;

- impiegare nei ritombamenti i terreni di scavo precedentemente scavati sottoponendoli ad una accurata costipazione per evitare che si instaurino condizioni di deflusso dalle zone umide;

Inoltre gli scavi per le fondazioni dei piloni dovranno essere mantenuti ad una distanza di rispetto dalle zone umide;

46. dovranno essere valutati interventi di conservazione e recupero dei caratteri di pregio naturalistico connessi alla presenza di aree umide;

47. rispetto ai fabbricati a servizio dell’impianto dovrà essere valutata la possibilità di una maggiore connessione tra le nuove strutture e i versanti montani interessati dalla localizzazione di detti edifici, verificando soluzioni che permettano un adeguato raccordo alla morfologia esistente ed un più consono inserimento delle opere nel contesto paesaggistico;

48. la progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare indicazione nel progetto;

49. l’intervento in progetto risulta in parte difforme alle previsioni dello strumento urbanistico vigente nel Comune interessato in quanto il nuovo magazzino per le seggiole risulta di superficie di calpestio (circa 650 mq.) superiore al massimo consentito (50 mq.) dalla norme di Piano Regolatore (art.32). Per tale motivo il progetto definitivo dell’intervento andrà accompagnato dalla “Variazione urbanistica” ex L. 285/2000, da predisporsi secondo le indicazioni della D.G.R. del 5 novembre 2001 n. 42-4336, così come modificata dalla D.G.R. del 7 ottobre 2002 n. 41-7279. I contenuti della variazione dovranno essere esclusivamente riferiti alla possibilità di realizzare le opere necessarie al progetto definitivo dell’impianto in oggetto;

50. dovranno essere esplicitate le eventuali interferenze degli interventi con le infrastrutture esistenti del servizio idrico e valutate le nuove esigenze di approvvigionamento idrico, allontanamento reflui fognari e relativa depurazione determinate dall’esercizio del nuovo impianto nonché la compatibilità con le opere esistenti destinate ad assolvere alle suddette esigenze;

51. dovranno essere definite le modalità di acquisizione delle aree e delle relative esistenti strutture sovrastanti giustificando sotto l’aspetto economico la soluzione adottata in merito alla demolizione dell’impianto esistente;

52. in corrispondenza del sorvolo dell’impianto sui parterre, postazioni photo ecc.. dovrà essere previsto ogni accorgimento cautelativo sia per gli sciatori in transito con la seggiovia che per gli operatori sottostanti;

53. dovranno essere osservate le norme contenute nel D.M. 12.04.2002 relativo alle P.T.S. per impianti elettrici funiviari;

54. per i sostegni con rulliere a doppio effetto dovranno essere rispettate le specifiche prescrizioni previste al punto 3.18.19 del D.M. 08.03.1999

55. dovrà essere verificato lo stato possessorio attuale dei beni civici interessati dalle opere, onde poter disporre, se del caso, la reintegra dei beni del patrimonio indisponibile del Comune e sistemare le eventuali pendenze giuridico - amministrative ed economiche emergenti;

56. dovrà essere prodotta la mappa catastale dell’area oggetto d’intervento e, sempre nel caso di necessità di spostamento del vincolo, dell’intero comune, con evidenziati i mappali gravati da uso civico, le opere che interessano gli stessi specificandone tipo e durata, gli eventuali mappali o porzioni proposti per lo spostamento del vincolo, tutto integrato con una relazione esplicativa in merito; la documentazione dovrà essere prodotta entro sei mesi dalla data della conferenza dei servizi definitiva così come le perizie inerenti tutte le valutazioni economiche necessarie al perfezionamento delle istanze di modifica d’uso delle aree, in quanto l’autorizzazione che verrà rilasciata inizialmente dalla Direzione Patrimonio e Tecnico, inerirà la possibilità di operare sulle aree di intervento mutandone la destinazione d’uso per un tempo massimo di anni dieci. Successivamente, appena disponibile tutti gli elementi, i sopraccitati mutamenti d’uso verranno perfezionati secondo legge, con concessioni, sdemanializzazioni con eventuali di vincolo o altro nonché verranno attivate le procedure per la precitata regolarizzazione obbligatoria delle eventuali pendenze giuridico - amministrative ed economiche emergenti;

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Tommaso Turinetti