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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 06

Codice 26
D.D. 28 novembre 2002, n. 640

Progetto di Impianti di innevamento programmato “Alpette Sises” e “Anfiteatro” nei Comuni di Sestriere e Sauze di Cesana

In data 2/09/2002, con nota n. 5564/02 - protocollo regionale n. 8491/26.0, l’Agenzia Torino 2006 ha trasmesso alla Direzione Regionale Trasporti, la richiesta d’attivazione della Conferenza dei Servizi ai sensi del comma 1, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, relativamente al progetto di Impianti di innevamento programmato “Alpette Sises” e “Anfiteatro” in Comune di Sestriere, unitamente alle seguenti determinazioni del Direttore Tecnico dell’Agenzia Torino 2006:

- n. 245/02 relativa all’approvazione del progetto preliminare di impianto di innevamento programmato “Alpette Sises” nel Comune di Sestriere ed alla copertura finanziaria dell’opera per un importo complessivo di Euro 3.677.644,00 (cap.1 sottocapitolo I 01 del Bilancio Preventivo 2002 dell’Agenzia Torino 2006 approvato dal Comitato Direttivo in data 26-01-2002);

- n. 246/02 relativa all’approvazione del progetto preliminare di impianto di innevamento programmato “Anfiteatro” nel Comune di Sestriere ed alla copertura finanziaria dell’opera per un importo complessivo di Euro 5.545.682,00 (cap.1 sottocapitolo I 02 del Bilancio Preventivo 2002 dell’Agenzia Torino 2006 approvato dal Comitato Direttivo in data 26-01-2002);

Il progetto prevede la realizzazione di opere per garantire l’innevamento artificiale delle piste durante la manifestazione olimpica in assenza o in carenza di precipitazione nevosa adeguata.

Attualmente il sistema di innevamento si compone di:

- un invaso artificiale L. Golf di capacità 12000 mc

- sala macchina L. Golf di capacità 270 mc/h

- fonti di approvvigionamento acqua: Pozzo di Borgata (8-12 l/s), captazione Fontana dei Morti (5-10 l/s), captazione T. Chisonetto (6-10 l/s), acquedotto di Sestriere (captazione dal T. Ripa,15 l/s) per una portata complessiva massima di 34-47 l/s;

per garantire una superficie complessiva di innevamento programmato di 911.355 mq su una lunghezza di 20.575 m di piste.

Il progetto in via generale prevede interventi di:

- ampliamento Lago Golf (Sestriere) - da 12.000 mc a 30.000 mc

- realizzazione nuova condotta di adduzione dal Torrente Ripa (lungh. 3,8km ca.) (com. Sauze di Cesana), portata 60 l/s per innevamento artificiale e per servizio idropotabile di Sestriere e Sauze di Cesana;

- ampliamento sala macchine Lago Golf (capacità da 270m3/h a 690m3/h)

- ripristino opere captazione alla sorgente Fontana dei Morti e rifacimento condotta di adduzione;

- ripristino opere captazione sul Torrente Chisonetto e rifacimento condotta di adduzione;

- ripristino opere captazione al Pozzo Borgata e rifacimento condotta di adduzione

- realizzazione nuovo Lago Anfiteatro (40000mc);

- realizzazione nuova sala macchine Anfiteatro (capacità 420mc/h)

- ammodernamento linee e opere di innevamento

- estensione piste da innevare da 911355mq a 1116455mq

Tutti i prelievi confluiscono nel L.Golf e da esso, con una nuova condotta con gruppo di pompaggio autonomo, si alimenta il laghetto Anfiteatro.

In totale i due bacini avranno una capacità di 70.000mc che viene giustificata in progetto dalla necessità di diminuire il prelievo istantaneo (in termini di portata) dai punti di captazione sopra indicati;

Il progetto di innevamento delle piste appartenenti al comprensorio sciistico di Sestriere, ubicate a quote comprese tra 1850 e 2800 m s.l.m., prevede:

- ampliamento capacità bacino L. Golf da 12000mc a 30000mc

- nuovo sistema raffreddamento lago;

- realizzazione nuova stazione di rilancio denominata Booster Motta da collocarsi all’arrivo della seggiovia Banchetta;

- aumento portate idriche con prelievo dal t.Ripa di 50 l/s mediante unica condotta in acciaio saldato;

- realizzazione nuova tubazione bypass a doppia funzione tra sala macchine L. Golf e nuovo bacino artificiale L. Anfiteatro;

- vari interventi per rendere più efficiente il sistema di innevamento (anelli idraulici per diminuire le perdite idriche, nuove valvole automatiche, sostituzione generatori di neve, sostituzione tratti di tubazioni,...)

- realizzazione ampliamento della sala macchine esistente per innevare indipendentemente la parte bassa in direz. Borgata fino a quota 2100m s.l.m. rispetto a tutte le rimanenti piste ricadenti nel comprensorio Sestriere parte alta in direz. Alpette-Sises.

- nuovo bacino artificiale di accumulo idrico (laghetto Anfiteatro) con capacità 40000mc

- sistema di raffreddamento del lago;

- realizzazione nuova sala macchine con un sistema di trattamento aria composto da 3 compressori da 250kW/cad ed un sistema di sollevamento idrico costituito da 3 pompe HP con portata unitari di 140m3/h (totale 420m3/h) per l’innevamento delle piste da sci;

- cabina elettrica di trasformazione nella sala macchine;

- sala di controllo nella sala macchine;

- stazione di rilancio idrico a quota 2585 m s.I.m. contenente due pompe Hp con portata unitaria 40m3/h in pozzetto;

- vari interventi per rendere più efficiente il sistema di innevamento (es. nuove valvole automatiche).

- ripristino funzionale captazione Fontana dei Morti;

- sistemazione captazione T.Chisonetto - pista 32;

- captazione e condotta di adduzione dal T. Ripa.

- per quanto riguarda gli aspetti idraulici tutte le derivazioni saranno dotate di misuratore di portata al fine di salvaguardare il DMV;

L’autorità competente, ha dato avvio alla procedura con D.D. n. 426 del 13/09/02 con la quale ha designato l’ing. Lorenzo Garrone a responsabile del procedimento per gli interventi in oggetto.

Il Responsabile del Procedimento ha avviato la Conferenza di servizi con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni, attuando quanto previsto dall’art. 9 della L. 285/2000.

I lavori della C.d.S. si sono espletati nelle riunioni del 2 e 23 ottobre 2002 e nel corso del sopralluogo effettuato in data 17 ottobre 2002.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Ai sensi della L.R. 58/95 e 49/96, relative a progetti riguardanti invasi idrici, il progetto è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Sestriere nel periodo compreso tra il 31-10-02 e il 16-11-02. Durante tale periodo non sono pervenute osservazioni in merito.

Il proponente è stato invitato a partecipare alla riunione della conferenza di servizi nelle date 2 e 23 ottobre 2002 nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza ed in particolare sul programma predisposto per la realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, sulle misure di mitigazione d’impatto ambientale previste.

Ai sensi di quanto disposto dall’art. 9 della L. 285/2000 sono pervenuti pareri e contributi tecnici dei soggetti interessati, acquisiti agli atti.

Considerato che i dintorni dell’area interessata dagli interventi e l’area vasta sono fortemente antropizzate a causa degli insediamenti umani rappresentati in particolare dal centro abitato di Sestriere, dalle piste ed impianti sciistici e dal turismo concentrato soprattutto durante la stagione invernale. Considerato inoltre che le scelte progettuali compiute, comportanti un notevole impatto ambientale e territoriale, sono funzionali all’omologazione delle piste in oggetto onde permettere, durante l’evento olimpico, lo svolgimento delle specialità di sci alpino assegnate a questa località ed in particolare Down Hill Man e Giant Slalom.

Considerato che nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del piano delle opere per la realizzazione del programma olimpico prevista dall’art. 1 comma 4 della L. n.285/2000 “Interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741 , la collocazione dei bacini viene ritenuta di notevole problematicità e criticità (Cap. 6 - Approvvigionamento idrico e captazioni, bacini di stoccaggio ed innevamento artificiale. Punto 6.1.2), si rileva, come il progetto di innevamento programmato in oggetto non soddisfi alcune delle prescrizioni generali della stessa, con particolare riferimento alla assenza di un disciplinare di gestione come esplicitamente richiesto con la prescrizione riportata qui di seguito ”appare inoltre opportuno, una volta consolidato il contenuto progettuale dei bacini di accumulo e delle captazioni (numero, ubicazione, capacità, tracciati delle condotte di alimentazione e operatività), che l’esecuzione dei medesimi non sia disgiunta dalla definizione preventiva di un disciplinare che ne regoli la gestione e gli utilizzi durante e dopo l’evento olimpico. Ne consegue l’opportunità che, in sede di individuazione del soggetto attuatore, vengano anche definite le procedure e le responsabilità della gestione operativa, anche in considerazione delle problematiche concernenti la sicurezza dei siti".

Tale documento appare di fondamentale importanza nel creare le condizioni affinché la C.d.S. si possa esprimere positivamente in sede definitiva.

Considerato che l’opera di presa in località Fontana dei Morti è ubicata entro un canale di valanga la cui sponda sinistra mostra anche segni di ruscellamento concentrato e diffuso e di erosione rimontante a monte della strada di accesso;

Considerato che le opere relative alla derivazione sul Torrente Ripa, in Comune di Sauze di Cesana, sono ubicate in un’area chiaramente interessata dalla dinamica di valanga del versante SW della cresta S.Giacomo.

Considerato il non trascurabile impatto che l’impianto di innevamento programmato avrà sotto il profilo dell’assorbimento elettrico, nonché degli effetti cumulativi che esso produrrà rispetto alle esigenze di alimentazione correlate agli altri impianti previsti nell’area, si rende necessario attribuire evidenza progettuale, unitamente a congrua attenzione, agli aspetti energetici di progettazione, ovvero alle necessarie opere di sviluppo dell’infrastrutturazione lineare elettrica in MT e alle cabine di trasformazione in una logica di area vasta e di correlazione con gli altri progetti insistenti sul medesimo comprensorio nel rispetto delle prescrizioni poste dalla V.A.S.

Considerato che, con nota 554/3 del 23-10-2002 (prot. regionale 10656/26-26.0 del 30-10-02) il Comando R.F.C. Interregionale Nord ha preso atto della procedura in corso dichiarando l’impossibilità di formulare il proprio parere finale relativo al nulla osta entro i tempi previsti per la Conferenza di Servizi preliminare. Si ritiene che detto nulla osta, in considerazione anche della diversa classificazione degli invasi in questione che prevedono iter procedurali diversi, possa pervenire in sede di C.d.S. definitiva.

Considerato che la Commissione Beni Culturali e Ambientali, ai sensi della DGR n. 82 - 5618 del 19.03.02, di attribuzione alla Commissione delle funzioni di supporto all’attività di valutazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006", non ha rilevato elementi ostativi all’intervento nella seduta del 24.10.02.

Constatato che a fronte della mancanza di un programma di indagini ed accertamenti archeologici, ai sensi del D.P.R. 554/99, L’Agenzia Torino 2006 garantisce la presenza nei cantieri di un archeologo professionista per la valutazione del rischio archeologico durante le operazioni di scavo, per eseguire in sito le valutazioni ed i rilievi necessari.

Considerato che le ipotesi per quanto riguarda la disponibilità della risorsa idrica hanno suscitato qualche perplessità in sede di Conferenza di Servizi, anche per quanto riguarda la mancanza di indicazioni rispetto alla situazione amministrativa relativa alle captazioni, che dovrà essere precisata anche per la fase post-olimpica.

Si prende atto della nota della Provincia di Torino con la quale si conferma che allo stati degli atti non esistono elementi ostativi al rilascio delle concessioni di derivazione richieste.

Detta situazione assume rilievo sostanziale in quanto risulta opportuno che i pareri, permessi o autorizzazioni prescritte, sia per la realizzazione che per l’esercizio dei bacini con potenziali riflessi o limitazioni, siano disponibili al momento della progettazione preliminare in esame nonché la successiva progettazione definitiva. Appare comunque chiaro che si va ad incidere su un sistema idrico abbastanza delicato, ancorché sia prevista una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che rimane comunque subordinata al prioritario utilizzo idropotabile per i Comuni di Sestriere e di Cesana.

Considerato che le opere previste ricadono all’interno delle aree per gli sport invernali (art.24 delle NTA - Aree per attività agricole e sciistiche), che prevedono la possibilità di realizzare le opere per le attività sciistiche, e si possono considerare conformi con le norme e la zonizzazione del PRG vigente nel Comune di Sestriere (approvato con DGR n. 59-45963 del 23.5.1995).

Si sottolinea tuttavia che entrambi i laghi artificiali funzionali all’impianto di innevamento da realizzarsi in Sestriere sono da assoggettarsi alla disciplina dell’articolo 29 della L.R. 56/77 e s.m.i. per ciò che riguarda l’introduzione delle fasce di rispetto previste al comma 1 di tale articolo.

In merito all’opera di presa idraulica prevista nel Comune di Sauze di Cesana, in adiacenza e a completamento della già esistente presa per la rete idropotabile, la citata relazione illustrativa al progetto evidenzia la sua collocazione in area agricola (articolo 9.2 delle NTA - aree AA - zone con destinazione agricola e silvo pastorale) e la sua non completa compatibilità con le norme di zona previste dal PRGC di Sauze di Cesana (approvato con DGR 30-27885 del 26.7.1999).

Tutto ciò premesso,

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, integrata dalla D.G.R. 7 ottobre 2002 n. 41-7279. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agli interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n.45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Visto il D.lgs. n. 490/1999;

Vista la L.R. 45/1989;

Visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei servizi e del sopralluogo, acquisiti agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici acquisiti agli atti.

Per tutto quanto sopra esposto

IL DIRIGENTE

determina

* che, ai sensi dell’art. 9 c. 2 della L. 285/00 per il Progetto agli impianti di innevamento programmato “Alpette Sises” e “Anfiteatro” previsto nei comuni di Sestriere e Sauze di Cesana e depositato al prot. n. 4791/26.5 del 16.05.2002 presso questi uffici ai sensi del punto 2.1 della DGR 42-4336 del 5.11.01, non sussistono elementi preclusivi alla realizzazione del progetto;

* di prescrivere che in sede di progetto definitivo vengano recepite le indicazioni di seguito riportate:

1. La progettazione definitiva dovrà fondarsi sulla piena conoscenza delle condizioni reali ed amministrative relative alle quantità di acqua estraibili da ognuna delle fonti di approvvigionamento previste e nel rigoroso rispetto della priorità di soddisfacimento degli usi idropotabili anche in condizione di estrema criticità; la captazione sul rio Ripa dovrà essere realizzata nel rispetto degli accordi di programma approvati dai comuni di Sestriere e Sauze di Cesana per l’utilizzo della derivazione a scopi idropotabili.

2. Il transito della condotta interrata da posare al di sotto della strada Sestrierere-Bessen Alto, recentemente sistemata, avvenga con la condotta nella carreggiata posizionata nel lato verso il monte, con l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari per evitare cedimenti del terreno e ristagno di acque meteoriche e che al termine dei lavori si provveda alla asfaltatura della strada per l’intera larghezza della carreggiata.

3. Dovranno essere indicati e documentati gli eventuali interventi da realizzare connessi all’attuale progetto per una panoramica complessiva delle trasformazioni indotte al territorio montano in oggetto predisponendo un quadro complessivo degli interventi per i quali si dovrà tener conto di quanto sancito dalla L.1766/23 e s.m.i.

Dovra’ essere eseguito uno studio relativo alle condizioni di deflusso a valle e sulle eventuali aree a rischio in caso di collasso dello sbarramento.

4. Tutte le opere previste relativamente al ciclo idraulico dell’innevamento artificiale dovranno quindi essere verificate in funzione delle anzidette condizioni evitando sovradimensionamenti non coerenti con le effettive disponibilità idriche.

5. Unitamente alla documentazione progettuale dovrà essere prodotto un apposito disciplinare di gestione operativa degli invasi proposti che identifichi quanto meno la cadenza delle ricariche - anche in condizioni di massima criticità idrica e di massima utenza - la tempistica delle stesse, nonché definisca planimetricamente in modo univoco le aree servite in termini di innevamento e le loro caratteristiche (estensione, spessore del manto nevoso da ottenere ecc.).

6. Gli invasi previsti dovranno:

* essere provvisti di argini privi di vegetazione arbustiva che limiti stabilità, impermeabilità delle opere di ritenuta e rapida ispezione visiva dei paramenti, quindi è consentito un basso manto erboso;

* essere segnalati da idonea cartellonistica e circoscritti da recinzione che eviti cadute accidentali all’interna;

* essere protetti verso monte da un canale di gronda che eviti l’ingresso nell’invaso di acque di scorrimento dal versante;

* essere dotati di scarico di superficie dimensionato in maniera tale da garantire il mantenimento di un franco di 1,5 metri rispetto al coronamento;

* essere previsti gli eventuali canali di scarico dotati di adeguate opere di dissipazione dell’energia e se necessario, di opere di protezione in corrispondenza degli organi recettori;

* essere provvisti di adeguati impianti di insufflazione al fine di evitare la formazione di strati di ghiaccio,

* essere provvisti di impianto di monitoraggio per individuare eventuali perdite dall’invaso per un rapido e continuo controllo della bontà del manto impermeabile.

7. Per quanto riguarda l’area di prevista realizzazione del bacino d’accumulo dell’Anfiteatro:

* dovrà essere approfondita e documentata la conoscenza dell’area circostante il sito prescelto mediante la realizzazione di una carta geologica geomorfologica di dettaglio, ad una scala 1:5.000 o maggiore, corredata da una sezione geologica interpretativa dell’assetto geologico del versante e comprensiva dei dati geognostici esistenti. Tale carta, che deve ovviamente tenere conto anche dei risultati di una accurata indagine fotogeologica, deve illustrare i rapporti fra basamento roccioso in posto, coperture quaternarie di origine glaciale e di origine gravitativa, distribuzione degli affioramenti del substrato, tipologie dei depositi superficiali. Dovranno altresì essere evidenziati in tale documento le forme ascrivibili a movimenti gravitativi quiescenti, o in evoluzione estremamente lenta, quali ondulazioni di versante, contropendenze, scarpate rimodellate o affioramenti rocciosi traslati, e forme ascrivibili a movimenti recenti o localmente attivi quali scarpate di frana attiva, soil slip, aree in soliflusso, ecc.

* in fase di progettazione definitiva sarà necessario disporre, in base ai disposti dell’art.2 della L.R.58/95 e s.m.i., di un quadro dettagliato delle caratteristiche geotecniche del materiale per la realizzazione dei rilevati arginali del bacino e del terreno di fondazione sui quali gli stessi insisteranno, a seguito di una caratterizzazione geotecnica di laboratorio o mediante prove in situ finalizzate ad una verifica quantitativamente calcolata ai sensi del D.M. 11/3/1988;

- la documentazione presentata deve essere integrata con la relazione geotecnica che evidenzi le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione e la loro capacità portante in relazione ai carichi dovuti alle opere in progetto, nonché quelle di stabilità dei versanti (art. 2, comma 4. L.R. 58/1995 e s.m.i.);

per quanto riguarda la documentazione già presentata, si rileva quanto segue:

- le planimetria di progetto e le relative sezioni dovranno riportare lo scarico di fondo previsto al paragrafo 07.01.03, relativo a “Organi di sicurezza dell’invaso Anfiteatro”, della relazione illustrativa;

- si dovrà verificare la presenza, nonché l’eventuale interferenza con le opere in progetto, dell’area in frana attiva, riportata nella cartografia allegata al PAI, che interesserebbe l’intero pendio posto lungo il margine NE dell’area in studio (paragrafo 05 della relazione geologica);

- con riferimento a quanto espresso al punto precedente, la fattibilità dell’opera in argomento non potrà prescindere dalla verifica delle condizioni di stabilità dei versanti interessati dall’invaso in progetto.

* La progettazione definitiva del bacino dovrà prevedere ogni misura idonea ad evitare il più possibile l’intercettazione delle vie d’acqua superficiale esistenti in loco, provvedendo se necessario ad un loro naturale convogliamento in vie di scolo già evidenti;

- Riguardo alle opere di recupero e mitigazione la progettazione definitiva dovrà prevedere per l’invaso piantumazioni a macchia ai margini dell’invaso, in continuità con i caratteri vegetazionali esistenti;

8. Per quanto riguarda l’ampliamento del bacino Golf:

* si richiede che in fase di progetto definitivo vengano forniti tutti i dati dei sondaggi geognostici esistenti e delle eventuali prove geotecniche ed idrogeologiche eseguite, opportunamente commentati ed inquadrati nell’ambito dell’assetto geologico-geotecnico delineato per l’area.

* nella nuova progettazione gli scarichi, per quanto possibile, non dovranno interessare i rilevati artificiali di sbarramento.

* dovranno essere presi tutti gli accorgimenti al fine di non incidere sull’attuale andamento delle falde.

9. Per quanto riguarda le opere complementari:

* in fase di progettazione definitiva della derivazione sul torrente Ripa si dovrà: prevedere una idonea tipologia ed il corretto dimensionamento delle strutture fuori terra, in funzione di un possibile impatto da valanga. Occorrerà prevedere che le opere che si andranno a realizzare siano dimensionate e progettate per resistere ad eventuali sovrapressioni derivanti da scorrimento di una massa nevosa incanalata, quantitativamente calcolata per un tempo di ritorno di almeno 50 anni. Si renderà necessario inserire nel piano delle opere di mitigazione un progetto di sistemazione mediante tecniche di ingegneria naturalistica sul versante in sinistra idrografica immediatamente a monte della strada di accesso all’impluvio che mostra palesi segni di dissesto gravitativo e di erosione.

* L’opera di captazione, poiché caratterizzata da una soglia fissa, tipologia costruttiva esclusa dalla disciplina prevista dalla L.R. 58/1995 e s.m.i., questa dovrà essere sottoposta ad autorizzazione idraulica ex R.D. 523/1904. Si ricorda che, al fine di pervenire all’autorizzazione di cui sopra, codesta Agenzia dovrà presentare apposita istanza corredata dai seguenti elaborati:

- corografia in scala 1 : 5.000/l0.000 con indicazione del bacino sotteso;

- planimetria catastale ufficiale della porzione di alveo interessata dai lavori in argomento, con l’indicazione anche del tracciato attuale dello alveo e delle opere in progetto; rilievo plano-altimetrico quotato, a tutta sezione, a scala adeguata (1:100/200), dello stato attuale, avendo cura di indicare sia i limiti attuali del corso d’acqua (ciglio inferiore e ciglio superiore di sponda rilevati), sia i limiti catastali di cui al punto precedente;

- sezioni trasversali e profili longitudinali, quotati, indicanti lo stato attuale e di progetto desunti dal rilievo di cui al punto precedente;

- planimetria di progetto, quotata, alla scala del rilievo, derivante dalla sovrapposizione del rilievo plano altimetrico con la planimetria catastale e riportante le opere e gli interventi in progetto;

- particolari costruttivi quotati, in scala adeguata, di ciascun manufatto previsto in progetto (pianta e sezioni trasversali e longitudinali);

- relazione tecnico-descrittiva delle opere in progetto;

- relazione idraulica.

* Relativamente alle opere di mitigazione, si richiede che in prossimità del sito della cosiddetta “Fontana dei Morti”, venga realizzato un guado in pietrame “tipo corda molle”, al fine di consentire l’ottimale attraversamento della strada da parte delle acque provenienti dall’impluvio sovrastante posto in corrispondenza della citata fontana. Parimenti si suggerisce di valutare l’opportunità di procedere al consolidamento con tecniche di Ingegneria Naturalistica delle scarpate di monte per il tratto di strada immediatamente precedente la fontana stessa;

* Per le compensazioni si richiedono elaborati di progetto a carattere definitivo, in particolare sul rio del Mulino, oltre ad ampia documentazione fotografica dei siti d’intervento;

* Si richiede un approfondimento progettuale relativo alle opere di presa sul torrente Chisonetto.

10. Nel prendere atto di quanto dichiarato dal proponente nella documentazione progettuale, si rileva la possibilità che nell’ambito delle attività di scavo venga rinvenuta la presenza di amianto all’interno di eventuali lenti ofiolitiche presenti nei litotipi prevalenti attribuibili ai calcescisti, con particolare riferimento al sito di cantiere della ipotizzata traversa in alveo sul Torrente Ripa in Comune di Sauze di Cesana. Ciò premesso si prescrive, ai fini della progettazione definitiva, che:

- dovrà essere redatto un adeguato piano per la messa in sicurezza di tutte le aree interessate dalla movimentazione di terra e per la protezione degli addetti ai lavori e dell’ambiente circostante.;

- si dovrà quindi tenere conto dei disposti di cui al D.lgs. 277/1991 e s.m.i., nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della L. 257/1992, ai fini della loro puntuale immediata attuazione in caso di necessità;

- è necessario che l’eventuale materiale contenente amianto sia movimentato in ottemperanza con le norme in vigore e che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001;

- ai fini di un continuo monitoraggio della componente aria dovrà essere predisposto un sistema di campionamento per il rilevamento delle fibre aerodisperse nell’area interessata dai movimenti terra ed in corrispondenza di recettori potenzialmente sensibili: nel progetto definitivo dovranno quindi essere esplicitate le modalità ed il programma di monitoraggio a seguito di opportuno confronto con ARPA Piemonte, a cui in seguito dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

- il progetto definitivo dovrà esplicitare con precisione l’eventuale impiego di impianti di innaffiatura, di teli di sconfinamento, di impianti di aspirazione e di ogni altra modalità di lavoro individuata e da applicarsi nelle aree caratterizzate dalla presenza di minerali asbestiferi.

11. Nel condividere in linea generale le opere di recupero, mitigazione e compensazione ambientale prospettate, anche in attuazione di tali prime indicazioni, il proponente dovrà produrre una chiara progettazione onde rappresentare e collocare planimetricamente gli interventi di rinaturalizzazione e recupero ambientale previsti, con la preferenziale adozione di tecniche di Ingegneria Naturalistica, per la ricostruzione morfologica dei siti, per il consolidamento e la sistemazione superficiale dei terreni, nonché per il contenimento e la mitigazione dell’impatto ambientale e per il reinserimento paesaggistico dei luoghi alterati durante i lavori e delle infrastrutture edificate. A tal proposito dovranno essere prodotti elaborati completi (relazioni tecniche, planimetrie, sezioni, assonometrie, particolari costruttivi ecc.), propri della progettazione definitiva, atti a descrivere le opere progettate, nonché le opportune valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno e di drenaggio delle acque superficiali previste negli interventi di recupero e sistemazione. Ai fini di una corretta valutazione quali-quantitativa delle medesime, esse devono trovare riscontro negli elaborati relativi all’analisi prezzi e nel computo metrico del progetto definitivo, nonché negli allegati relativi alla definizione dei piani di manutenzione delle opere previsti ai sensi delle vigenti normative di legge. In particolare, si richiede:

- che l’invaso dell’Anfiteatro sia ricompreso in una formazione boscata che rappresenti la naturale evoluzione ed estensione del popolamento di Larice (Larix decidua Mill.) esistente, valutando anche l’opportunità di dotare le sponde del bacino stesso di una vegetazione ripariale, compatibilmente con l’integrità della funzionalità tecnica dell’invaso;

- alla rivegetazione del rilevato arginale si dovrà provvedere con la formazione di una copertura erbacea caratterizzata da una composizione floristica del tutto simile a quella propria delle superfici prative circostanti: a tal fine si richiede di utilizzare le zolle erbose delle superfici destinate allo scavo, dopo un loro idoneo prelievo e accantonamento onde preservarne le caratteristiche peculiari;

12. Nella formazione del rilevato arginale si dovrà prevedere un utilizzo degli inerti di scavo che, per la formazione degli strati del terreno nelle operazioni di riporto, veda il rispetto della successione originaria degli orizzonti del terreno; gli inerti di scavo dovranno inoltre essere destinati prioritariamente al riutilizzo in loco o in cantieri di lavoro limitrofi alle aree interessate dal progetto in oggetto: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponia temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali; nel caso di smaltimento degli stessi o di altri materiali di rifiuto direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;

Considerati i notevoli quantitativi di materiali inerti originati sul cantiere e movimentati sullo stesso, dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo e riporto, della loro provenienza e della loro destinazione: inoltre dovranno essere maggiormente dettagliate le modalità operative, anche supportate da idonee planimetrie, con particolare riferimento al trasporto di tali materiali da un’area all’altra del cantiere stesso e alla identificazione di aree di temporanea deponia dei materiali, compreso quello di scotico. In particolare dovranno essere opportunamente chiarite le modalità di trasporto degli inerti derivanti dal sito “Anfiteatro” con destinazione alla sommità della pista “Banchetta - Nasi”;

- Nel caso risulti necessario adeguare in alcuni punti la viabilità di accesso esistente di cui si prevede l’utilizzo in fase di cantiere, gli interventi relativi dovranno essere progettati ai fini della fase definitiva e comportare esclusivamente operazioni di sistemazione, consolidamento e risanamento conservativo, senza procedere ad allargamenti;

- Ai fini della progettazione definitiva, si dovrà prevedere che nel corso dei lavori sia evitata l’estirpazione degli apparati radicali degli esemplari abbattuti e, in caso di necessità, oltre alla massima riduzione delle ceppaie con l’ausilio della motosega, le ceppaie stesse potranno essere eliminate con una eventuale fresatura in loco;

- Per le aree di cantiere prive di superficie pavimentata, nel caso di sversamenti accidentali di sostanze impregnanti, il terreno dovrà essere asportato e smaltito nel rispetto della normativa vigente e conseguentemente il sito dovrà essere ripristinato;

- La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel progetto;

- In previsione del non trascurabile impatto che l’impianto di innevamento programmato avrà sotto il profilo dell’assorbimento elettrico, nonché degli effetti cumulativi che esso produrrà rispetto alle esigenze di alimentazione correlate agli altri impianti previsti nell’area, dovranno essere evidenziati gli aspetti energetici di progettazione, ovvero le necessarie opere di sviluppo dell’infrastrutturazione lineare elettrica in MT unitamente alle cabine di trasformazione, in una logica di area vasta e in correlazione con gli altri progetti insistenti sul medesimo comprensorio, nel rispetto delle prescrizioni poste dalla VAS.

13. In sede di progettazione definitiva dovranno essere verificati i seguenti aspetti:

* chiarire il criterio adottato per il dimensionamento delle tubazioni drenanti con diametro 110 e 125 mm;

* verificare la capacità di smaltimento, a valle del pozzetto di raccolta dei drenaggi, della tubazione di scarico esistente (0 125 mm); Considerato che questa dovrebbe convogliare le acque provenienti dal tubo drenante (0 125 mm) e dallo scarico di superficie (0 500 mm), potrebbe risultare sottodimensionata;

* motivare la scelta progettuale di attraversare, con lo scarico dello sfioratore, il corpo del rilevato. A tal proposito, la normativa tecnica di settore, non consente l’attraversamento del corpo del rilevato con condotte di qualunque specie (lettera H.3 del D.M. 24 marzo 1982);

* Dovrà essere redatta la relazione geotecnica di cui all’art. 2 della L.R. 58/1995 e s.m.i.; nel caso si volessero confermare le risultanze emerse dagli studi condotti nell’ambito del progetto esecutivo presentato dalla società Sporting Club Sestrieres S.r.l., è necessario che se ne faccia esplicitamente riferimento.

14. Il progetto definitivo dovrà tener conto dell’imposizione di un nuovo vincolo sul territorio, (fascia di rispetto di m. 200 in base ai disposti della legislazione vigente non espressamente prevista dalle NTA e dalle previsioni del PRGC vigente in Sauze di Cesana) e della realizzazione di nuove strutture per il pompaggio delle acque ed attrezzature connesse all’impianto di innevamento non previste in ambito agricolo, predisponendo la Variazione urbanistica ex c. 4, art. 9, L. 285/2000, relativamente all’opera di presa in oggetto.

La Variazione Urbanistica dovrà prevedere l’individuazione cartografica del nuovo impianto con specifica destinazione di zona (impianto tecnologico e/o servizio di pubblico interesse) e, trattandosi in parte di presa relativa a fabbisogni idropotabili, l’apposizione della fascia di rispetto prevista dalla legislazione vigente.

La Variazione Urbanistica ex comma 4. articolo 9 della L. 285/2000 al PRGC vigente nel Comune di Sauze di Cesana relativa all’opera di presa idropotabile ed attrezzature connesse all’impianto di innevamento in progetto dovrà essere redatta in osservanza delle indicazioni e delle procedure previste dalla DGR n. 42 - 4336 del 5. 11.2001, così come integrata dalla DGR n. 41 - 7279 del 7. 10.2002.

15. Al fine di ottenere le migliori condizioni di inserimento delle opere progettate nel contesto paesistico si richiede:

- di valutare la possibilità di realizzare argini con scarpate a pendenza inferiore, sia per il bacino Anfiteatro sia per il lago Golf, per consentire una maggiore connessione e raccordo con la morfologia dei luoghi ed il recupero per quanto possibile del grado di naturalità esistente ;

- di valutare la possibilità di realizzare gli invasi con un disegno del lago artificiale di minore rigidità e geometria e di maggiore naturalità, sempre al fine di permettere l’inserimento armonico dell’opera nel contesto paesaggistico in oggetto, al contempo si richiede un approfondimento sulle tipologie possibili di recinzione degli invasi, con alcune proposte progettuali alternative;

- approfondire gli aspetti relativi alle modalità di realizzazione delle aree di pertinenza del fabbricato e dei muri d’ala;

- di valutare soluzioni per la viabilità di cantiere che individuino percorsi su tracciati viari esistenti ed essere individuati i necessari interventi di ripristino dei siti a conclusione degli interventi.

- di predisporre la documentazione progettuale relativa alla fase di cantiere individuando i tracciati delle piste per la realizzazione delle condotte e le opere di recupero dei siti a conclusione della posa delle condutture. La documentazione dovrà essere accompagnata da documentazione fotografica degli ambiti interferiti.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Garrone