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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 06

Codice 26
D.D. 18 settembre 2002, n. 435

Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. L. 285/2000 e L.R. 40/98. Fase di verifica della procedura VIA inerente il progetto preliminare della pista da sci “Down Hill Man” presentato dall’Agenzia Torino 2006, da realizzarsi in comune di Sestriere (TO). Esclusione del progetto dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della L.R. 40/98

In data 28 giugno 2002, con nota prot. 4003/02, pervenuta alla Direzione Regionale Trasporti, il 1 Luglio 2002 prot. 6282/26.0, l’Agenzia Torino 2006 ha richiesto l’attivazione della Conferenza dei Servizi ai sensi del comma 2, art. 9 della legge 9 ottobre 2000, n. 285 e dell’art. 10 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40, relativamente al progetto di sistemazione piste da sci “DOWN HILL MAN” in Comune di Sestriere, allegando la documentazione richiesta per la fase di verifica di compatibilità ambientale (art. 10 della L.R. 40/98).

Contestualmente il proponente ha provveduto al deposito degli elaborati, di cui all’articolo 10, comma 1 della L.R. 40/98, presso l’Ufficio di deposito progetti regionale di cui all’art. 19 della predetta legge regionale, determinando così l’avvio del procedimento.

Il nucleo centrale dell’Organo tecnico regionale ha individuato nella Direzione Trasporti la struttura regionale competente (nota del 8/07/2002, prot. 6555/26.0).

L’autorità competente ha provveduto quindi a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 29 del18/07/2002 e del conseguente avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di V.I.A., individuando il relativo responsabile del procedimento.

L’area d’intervento è localizzata, nel territorio comunale di Sestriere provincia di Torino, in corrispondenza del colle, più precisamente le aree interessate risultano localizzate sulla pista esistente che da M.te Banchetta scende fino a Borgata. Le opere che s’intendono realizzare consistono in alcune modifiche da apportare all’attuale pista “Kandahar - Banchetta - Nasi” ai fini dello svolgimento delle gare di discesa libera maschile. Gli interventi sono limitati a sbancamenti e riporti di terreno superficiali, di bonifica e risanamenti mediante drenaggi superficiali, risagomatura, posa d’interventi di sostegno ed ingegneria naturalistica, lungo il tracciato della pista stessa, costruzione di un manufatto “Tunnel” per attraversare, in sicurezza, la pista di discesa, posa di barriere frangivento. I lavori da eseguirsi sulla pista si configurano all’interno del programma proposto per la realizzazione della manifestazione dei giochi olimpici invernali “Torino 2006". Il sito d’intervento ricade in area sottoposta a vincolo ai sensi del D.lgs. n. 490/1999, della L.R. 45/1989 e del D.P.R. 357/1997 relativamente per la parte alta, tra quota 2780 e 2410 s. l. m..

L’autorità competente, attuando quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 10 della L.R. 40/1998 e dell’art. 9 della L. 285/200, ha in particolare avviato la Conferenza di servizi per il giorno 22 Luglio 2002 e rinviata perché l’Agenzia Torino 2006, a mezzo fax, aveva annunciato la trasmissione di chiarimenti sulle problematiche ambientali relativa all’area protetta (SIC) ai sensi del D.P.R. n. 357/97, riconvocata per il giorno 12 Settembre 2002 ai fini di effettuare, con i soggetti territoriali e istituzionali interessati, tra i quali i soggetti titolari delle autorizzazioni, l’esame contestuale degli interessi pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo di cui all’oggetto.

Preso atto che l’istruttoria è stata svolta con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA

Il responsabile del procedimento ha dato quindi attuazione, per quanto di competenza, a quanto previsto dall’art. 14 della L.R. 40/1998 in materia di partecipazione.

A seguito del deposito del progetto presso l’Ufficio di deposito progetti regionale, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico.

Il proponente è stato invitato a partecipare alla riunione della conferenza di servizi in data 22 luglio 2002 e rinviata al 12 settembre 2002, nel cui ambito ha fornito opportuni chiarimenti in merito agli elaborati progettuali presentati a corredo dell’istanza ed in particolare sul programma predisposto per la realizzazione dei giochi olimpici invernali di Torino 2006, sulle misure di mitigazione d’impatto ambientale previste e sulle specifiche dei lavori da apportare alle piste esistenti.

Ai sensi del combinato disposto art. 10, comma 3 L.R. 40/1998, art. 9 L. 285/2000 sono pervenuti i pareri e contributi tecnici dei soggetti interessati, acquisiti agli atti.

Considerato che rispetto alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del piano delle opere per la realizzazione del programma olimpico prevista dall’art. 1 comma 4 della L. n.285/2000 “Interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" - D.G.R. 09.04.2001 n. 45 - 2741, i lavori proposti rientrano tra quelli definiti indispensabili, in accettazione delle indicazioni di funzionalità del programma olimpico (Cap. 7 - Impianti funiscioviari, piste da sci e infrastrutture connesse. Punto 7.2.1 Prescrizioni).

Visti gli approfondimenti tecnici condotti dall’Organo tecnico con il supporto tecnico scientifico dell’ARPA, visti i verbali delle riunioni della Conferenza dei Servizi, valutato tutto quanto complessivamente emerso nel corso dell’istruttoria svolta, tenuto conto degli elementi di verifica di cui all’allegato E della l.r. 40/1998;

Considerato che le problematiche emerse, attinenti a tematiche geologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed urbanistiche, possano essere risolte con una serie di prescrizioni per la predisposizione della progettazione definitiva,anche ai fini delle successive autorizzazioni;

Per tutto quanto sopra esposto

IL DIRIGENTE

Vista la L. 9 ottobre 2000 n. 285;

Vista la L.R. 14 dicembre 1998 n. 40;

Vista la D.G.R. 5 novembre 2001 n. 42-4336, art. 9 della Legge n. 285/2000. Procedure per l’approvazione dei progetti relativi agl’interventi per i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 9.04.01 n. 45-2741, Valutazione Ambientale Strategica del piano degli interventi per i Giochi Invernali Torino 2006;

Vista la D.G.R. 01. 07. 02 n. 16- 6446;

visto il D.P.R. n. 357/1997

Visto il verbale delle riunioni della Conferenza dei servizi indetta il giorno 12 settembre 2002, acquisito agli atti;

Visti i pareri ed i contributi tecnici, acquisiti agli atti.

determina

Che, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 14 dicembre 1998 n. 40, il presente progetto possa essere escluso dalla fase di valutazione di cui all’art. 12 della suddetta legge regionale; che la compatibilità ambientale possa essere, comunque, garantita dall’osservanza delle seguenti prescrizioni utili anche ai sensi del comma 2, art. 9 della L. 9 ottobre 2000 n. 285 ai fini della redazione del progetto definitivo per il conseguimento dei necessari atti di consenso:

1. Si dispone che, per la realizzazione della nuova zona di sgancio e stradina annessa in destra orografica presso la stazione di monte della seggiovia “Banchetta”, vista l’importante presenza di minerali asbestiferi, come evidenziato dalle analisi del Centro Regionale Amianto riportate nel contributo istruttorio dell’ARPA trasmesso con nota n. prot. 33326 del 12.09.2002, siano evitate del tutto le attività di scavo, aumentando eventualmente i volumi in riporto, anche con materiale proveniente da fuori cantiere; inoltre, per l’attività in loco si dispone inoltre che:

a) dovrà essere redatto un adeguato piano per la messa in sicurezza di tutte le aree interessate dalla movimentazione di terra e per la protezione degli addetti ai lavori e dell’ambiente circostante.;

b) si dovrà quindi tenere conto dei disposti di cui al D.lgs. 277/1991 e s.m.i., nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della L. 257/1992, ai fini della loro puntuale;

c) è necessario che l’eventuale materiale contenente amianto sia movimentato in ottemperanza con le norme in vigore e che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001;

d) ai fini di un continuo monitoraggio della componente aria dovrà essere predisposto un sistema di campionamento per il rilevamento delle fibre aerodisperse nell’area interessata dai movimenti terra ed in corrispondenza di recettori potenzialmente sensibili: nel progetto definitivo dovranno quindi essere esplicitate le modalità ed il programma di monitoraggio a seguito di opportuno confronto con ARPA Piemonte, a cui in seguito dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

e) il progetto definitivo dovrà esplicitare con precisione l’eventuale impiego di impianti di innaffiatura, di teli di sconfinamento, di impianti di aspirazione e di ogni altra modalità di lavoro individuata e da applicarsi nelle aree caratterizzate dalla presenza di minerali asbestiferi:

f) si ritiene inoltre comunque obbligatoria la messa in sicurezza delle rocce serpentinitiche e delle superfici presenti in loco e contenenti amianto, come proposto già dall’Agenzia Torino 2006, evitando il più possibile il ricorso al calcestruzzo proiettato (spritz beton - shotcrete) ed individuando migliori alternative sotto il profilo paesaggistico e tecnico;

2. In relazione alla costruzione di paraventi (deflettori), poste oltre il limite delle aree vegetate, in ambiti ad elevata visibilità, lungo le pendici del monte Motta, nel tratto superiore del tracciato, occorre prevedere che gli stessi siano costruiti il più possibile con elementi lignei e con un sistema tale che siano abbattibili a terra alla fine della stagione sciistica;

3. Relativamente al complesso delle opere di drenaggio e di consolidamento delle superfici già esistenti nonché di quelle di neo formazione, queste dovranno essere realizzate il più possibile con l’impiego di tecniche d’ingegneria naturalistica e particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di consolidamento e di drenaggio delle acque superficiali nelle zone di eventuale riporto di materiale, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati. Anche con particolare riferimento alla grave situazione di dissesto del bacino Rio Vallonas, gli interventi di recupero e sistemazione dovranno quindi essere oggetto di un’attenta progettazione definitiva, che individui soluzioni risolutive tenendo in debito conto le problematiche derivanti dalla nuova morfologia attribuita al sito con i lavori in oggetto: partendo dalle indicazioni del progetto preliminare - che si giudicano non completamente soddisfacenti sotto il profilo tecnico - nella fase definitiva dovranno trovare maggiore dettaglio e trattazione le valutazioni sul dimensionamento e sulle verifiche di stabilità delle opere di sostegno eventualmente impiegate, nonché la concezione delle opere di drenaggio, il loro puntuale posizionamento e la zona di recapito delle acque;

4. Gli inerti di scavo derivanti dalle operazioni di cantiere dovranno essere destinati prioritariamente al riutilizzo: dovrà quindi essere limitato alle sole fasi di cantiere l’uso di aree di deponi a temporanea ed esclusi stoccaggi provvisori di tali materiali: nel caso di smaltimento degli stessi direttamente in discariche autorizzate ai sensi della normativa vigente, queste dovranno essere già esplicitamente individuate in fase progettuale definitiva;

5. Considerato i notevoli quantitativi di materiali inerti originati sul cantiere e movimentati sullo stesso, dovrà essere fornito un preciso quadro dei volumi di scavo e riporto, della loro provenienza e della loro destinazione: inoltre dovranno essere maggiormente dettagliate le modalità operative, anche supportate da idonee planimetrie, con particolare riferimento al trasporto di tali materiali da un’area all’altra del cantiere stesso e alla identificazione di aree di temporanea deponi a dei materiali, compreso quello di scotico;

6. Relativamente agli interventi di allargamento della pista, mediante ridefinizione del profilo (scavi e riporti) e taglio di 92 soggetti arborei di Larix decidua Mill., nel tratto inferiore del tracciato, dovrà essere valutata progettualmente la possibilità di contenere la sottrazione di vegetazione arborea, compatibilmente con le esigenze del tracciato olimpico;

7. In linea generale si condividono le opere di recupero, mitigazione e compensazione ambientale prospettate e di cui si dovrà avere adeguato sviluppo progettuale in sede definitiva;

8. La progettazione definitiva dovrà contenere un adeguato piano di manutenzione delle opere realizzate, con particolare riferimento a quelle di recupero e sistemazione idrogeologica ed i derivanti oneri economici dovranno trovare rispondenza nel computo metrico di progetto.

9. Al fine di limitare il più possibile il disturbo durante le fasi di corteggiamento e di cova del gallo forcello (Tetrao tetrix), che popola le parti più basse del versante, e in generale dell’avifauna d’alta quota presente, i lavori dovranno iniziare dopo la metà di luglio. A partire da fine giugno potranno essere realizzate le opere in calcestruzzo relative alla galleria artificiale necessaria per l’attraversamento della pista di gara.

10. Durante le fasi di cantiere e di successiva manutenzione della pista da sci dovrà essere utilizzata la viabilità già esistente, limitando il più possibile l’utilizzo delle aree attualmente identificate dalla pista da sci.

11. Al fine di limitare gli effetti negativi sulla vegetazione erbacea e la compattazione del terreno, nell’esecuzione dei lavori dovrà essere preferito l’utilizzo di mezzi leggeri e dovrà essere evitata la permanenza prolungata dei mezzi nelle aree vegetate.

12. Nelle zone interessate dagli interventi lo strato superficiale del terreno dovrà essere asportato e stoccato temporaneamente, per essere poi riutilizzato nella formazione degli strati superficiali del terreno nelle aree da ripristinare al termine dei lavori.

13. Al termine dei lavori, le aree utilizzate come deposito temporaneo dello strato superficiale del terreno dovranno essere ripristinate. A tal fine è necessario effettuare un monitoraggio della condizione ante-operam di tali aree.

14. Poiché nello studio di incidenza non è stata approfondita l’analisi delle possibili interferenze degli interventi in progetto sulle componenti biotiche e abiotiche degli habitat interferiti, dovrà essere realizzato un monitoraggio delle specie animali “chiave” presenti nel S.I.C. (gallo forcello, coturnice, pernice bianca, camoscio). Tale sistema di monitoraggio dovrà essere realizzato sia prima dell’inizio dei lavori, al fine di confrontare la situazione prima della realizzazione dell’opera, che durante e dopo il termine dei lavori di cantiere. Il piano di monitoraggio dovrà essere concordato e dettagliato con il Coordinamento VIA-VAS dell’ARPA Piemonte prima dell’inizio dei lavori. I dati del monitoraggio dovranno essere trasmessi al Settore Pianificazione Aree Protette della Regione e al suddetto Coordinamento dell’ARPA.

15. Nel caso in cui nel corso del monitoraggio di cui al punto precedente si dovessero rilevare effetti tali da compromettere la conservazione degli ambienti e delle popolazioni di fauna e flora presenti nel S.I.C., sarà necessario ricorrere a interventi di mitigazione e dovranno essere progettate e realizzate opportune opere di compensazione con onere a carico del proponente degli interventi di sistemazione della pista Down Hill Man. Il progetto delle opere di compensazione dovrà essere presentato al Settore Pianificazione Aree Protette, al Settore Politiche di Prevenzione, Tutela e Risanamento Ambientale e all’ARPA Piemonte - Coordinamento VIA-VAS per una valutazione di merito.

16. Il proponente deve comunicare all’ARPA Piemonte - Coordinamento VIA-VAS l’inizio dei lavori ai fini del controllo dell’attività di monitoraggio di cui al punto 7.

17. Come intervento di compensazione dovrà essere predisposta una segnaletica che illustri le caratteristiche peculiari del S.I.C. da posizionare nei punti di ritrovo e di aggregazione dei fruitori della pista e del S.I.C. (es. presso il bar-ristorante “Tana della Volpe”). Tale segnaletica dovrà essere concordata con il Settore Pianificazione Aree protette.

18. dovranno essere indicate le opere di adeguamento che si intendono realizzare nell’area destinata all’arrivo, con individuazione puntuale delle modifiche da produrre all’andamento morfologico dei luoghi,

19. si dovranno predisporre elaborati relativi all’inserimento planimetrico delle strutture temporanee previste all’interno del contesto circostante ed al progetto specifico delle piste, per valutarne le eventuali interferenze, anche in relazione all’accessibilità per il pubblico, per i media e famiglia olimpica,

20. deve essere predisposta, in rapporto al precedente punto, un’analisi che determini la capienza delle strutture temporanee previste (tribune, parcheggi ecc.) e che definisca uno schema degli attestamenti veicolari (mezzi pubblici e/o privati) previsti per il pubblico,

21. dovrà essere predisposto un progetto che individui gli interventi di recupero post-olimpico dell’area destinata a strutture temporanee,

22. dovranno essere indicati e documentati gli eventuali interventi da realizzare connessi all’attuale progetto (impianti di risalita e di innevamento) per una panoramica complessiva delle trasformazioni indotte al territorio montano in oggetto,

23. Le scarpate di scavo e di riporto previste lungo la pista in destra orografica presso la stazione di monte della seggiovia “Banchetta” tra le quote 2560 m e 2590 m dovranno essere previste attraverso la realizzazione di adeguate opere di sostegno, realizzate con tipologie costruttive “leggere” e utilizzando prevalentemente tecniche bio-ingegneristiche; particolare cura dovrà essere impiegata nella progettazione delle opere di drenaggio delle acque superficiali nelle zone di riporto del materiale scavato, al fine d’impedire l’innesco di fenomeni erosivi concentrati.

24. Nell’area della realizzazione prevista del tunnel d’attraversamento della pista dovranno essere effettuate indagini geognostiche puntuali, al fine di effettuare la scelta progettuale più indicata in relazione alle caratteristiche geotecniche del terreno; nel caso in cui non si rendesse disponibile la quantità di materiale di riporto prevista dallo scavo di un bacino d’accumulo idrico presso la zona denominata “Anfiteatro”, dovrà essere indicato il sito alternativo di reperimento del materiale necessario alla copertura della struttura d’attraversamento.

25. si richiede di specificare se nel piano di lavoro per gli interventi previsti nell’area è necessario l’utilizzo di esplosivi, nel qual caso si rendono necessarie delle limitazioni nell’area interna e immediatamente prossima al SIC;

26. si rendono necessari interventi di ripristino di tutte le aree interessate dal movimento terra e a tal fine è necessario effettuare un monitoraggio di tali aree della condizione ante-operam;

27. Il sito d’intervento è localizzato in corrispondenza di un esteso fenomeno di deformazione gravitativa profonda di versante, e interseca una nicchia di distacco all’interno di questo. Si ritiene che gli interventi di ridefinizione profilo del versante e le operazioni legate alla realizzazione dell’opera di attraversamento della pista possano compromettere la stabilità del versante. Si ritiene pertanto necessario uno studio approfondito del settore interessato dalla nicchia di distacco all’interno del fenomeno di deformazione gravitativa profonda di versante individuata tra quota 2100 m e 2180 m s.l.m.; inoltre come in parte espresso nella relazione geologica, sono necessarie verifiche delle condizioni geotecniche e geomeccaniche dei terreni, della capacità portante e della stabilità dei versanti prima e dopo gli interventi previsti.

28. Movimenti di terra e realizzazione di terrapieni, sia per la costruzione della stradina alternativa di collegamento tra la zona di sgancio della seggiovia e le piste di discesa, che in occasione dell’allargamento, tramite terrapieno, della struttura posta in corrispondenza della partenza della sciovia “La Motta”. Tali interventi potrebbero, infatti, determinare possibili problematiche relative alla stabilità dei riporti di terreno (terrapieni) e dei fronti di scavo. Le opere di stabilizzazione dei fronti di scavo e delle scarpate dei terrapieni realizzati con materiale di riporto devono essere scelte e dimensionate in seguito a verifiche di stabilità con i metodi di calcolo ritenuti più opportuni.

29. Si raccomanda particolare attenzione nel mantenimento durante la fase di recupero e di ripristino ambientale della biodiversità e degli indici ecotonici. La scelta attuata nella V.A.S., di ripristinare il patrimonio boschivo abbattuto con incrementi pari a dieci volte la superficie boscata abbattuta, dovrà essere attentamente valutata di volta in volta, equilibrando opportunamente gli spazi aperti con le aree boscate, allo scopo di ottenere habitat adeguati alla presenza e allo sviluppo della fauna selvatica.

30. Realizzare una stradina sciabile in diagonale, per migliorare il grado di sicurezza durante le gare Olimpiche, che parte dall’arrivo della seggiovia Nuova Nube, e si collega con la pista di discesa n. 9.

31. Migliorare, per motivi di sicurezza, la piazzola di partenza della sciovia “La Motta”,

32. Sistemare idoneamente il tratto di pista alternativa tra le quote 2130 e 2240 s.l.m.

Contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente per il territorio entro 60 giorni dalla data d’avvenuta pubblicazione o della piena conoscenza secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971, n. 1034; ovvero Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data d’avvenuta notificazione ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 25.11.1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Garrone

La Determinazione Dirigenziale sopra riportata è stata già pubblicata, priva della premessa, sul Bollettino Ufficiale n. 48 del 28 novembre 2002, Parte I (ndr)