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Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 06

Deliberazione della Giunta Regionale 11 giugno 2002, n. 1-6309

Progetto di “Impianto di trampolini per il salto con gli sci” nel comune di Pragelato (TO), artt. 12 e 13 L.R. 40/1998 e art. 9 Legge 285/2000. Provvedimento conclusivo

A relazione degli Assessori: Racchelli, Cavallera:

Vista la richiesta presentata alla Regione Piemonte per l’attivazione del procedimento ai sensi dell’art. 9 della l: 285/2000 e l’istanza in data 22/03/2002, con la quale l’Agenzia per lo svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006", in qualità di proponente ha presentato all’Organo Tecnico dell’Autorità competente domanda di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12, comma 1 della L.R.14/12/1998, n. 40, relativamente al progetto inerente la realizzazione di ”Impianto sportivo di Trampolini per il salto con gli sci" in Comune di Pragelato, allegando la relativa documentazione.

Considerato che il proponente ha provveduto contestualmente al deposito degli elaborati di cui all’art. 12, comma 2 lettera A, alla pubblicazione dell’avviso al pubblico di avvenuto deposito degli stessi sul quotidiano “La Repubblica” del giorno 23/03/2002 ed agli ulteriori adempimenti prescritti dall’art. 12, determinando così l’avvio del procedimento.

Visto che il progetto presentato rientra nelle categorie progettuali individuate nella D.G.R. 09/04/2001 , n. 45-2741-valutazione ambientale strategica del piano degli interventi dei Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006".

Visto inoltre che il progetto in questione ricade parzialmente all’interno delle aree protette classificate come siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Area boscata tra Pourrieres e Laval” e “Sorgenti e primo tratto del Chisone”.

Considerato che l’Organo Tecnico dell’Autorità competente ha provveduto a dare notizia dell’avvenuto deposito del progetto sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte n. 16 del 18/04/2002, e del conseguente avvio del procedimento inerente la fase di valutazione della procedura di VIA, individuando il relativo responsabile.

Considerato che il progetto contiene:

* la progettazione definitiva relativa alla realizzazione di:

- 2 trampolini olimpici (K 120 e K 95);

- edificio locale di partenza;

- edificio Torre dei giudici

- impianto di risalita (seggiovia biposto);

- edificio locali tecnici per l’innevamento ed energia;

- impianto di innevamento programmato;

- impianto di illuminazione notturna dei trampolini;

- edificio polifunzionale comprensivo di: Albergo - residence (100 posti letto complessivi), bar, ristorante (1000 posti), palestra, discoteca (150 persone), sala conferenza (200 posti), locali tecnici per gli impianti, magazzini, locali al servizio del locale sportivo, tribune all’aperto per spettatori in piedi e seduti;

- 3 Trampolini scuola (K 60 - K 30 - K 15);

- passerella pedonale per attraversamento torrente Chisone.

* gli studi di fattibilità, in termini di inquadramento progettuale di area vasta relativi ai seguenti interventi:

- formazione e adeguamento impianto di pista per lo sci di fondo, con relative strutture ed impianti di servizio, tra Granges e Pattemouche;

- messa in sicurezza e sistemazione idraulica del torrente Chisone nel tratto compreso tra Pattemouche e Ruà;

- formazione bacino di accumulo idrico per l’innevamento programmato al servizio degli impianti sportivi presso Pattemouche;

- interventi di sistemazione ed adeguamento della S.S. 23, articolati a loro volta in formazione parcheggio di attestamento veicolare a Ruà, ampliamento e rettifica planoaltimetrica dello svincolo di innesto con la strada per la Val Troncea.

* l’indicazione planimetrica d’insieme delle opere temporanee relativa agli allestimenti olimpici ai fini della sicurezza, dell’accessibilità e della dotazione di strutture e servizi per atleti, famiglia olimpica, media, vip e pubblico.

* lo studio di Compatibilità Ambientale composto dai quadri programmatico, progettuale ed ambientale nell’ambito del quale sono sviluppati in singoli capitoli contributi specialistici relativi alla qualità ambientale delle componenti interessate, alla descrizione degli effetti dell’intervento, ai metodi di previsione e di valutazione adottati, alle misure per ridurre e compensare gli effetti del progetto, nonché ai monitoraggi ambientali proposti, e contiene gli elementi di cui all’allegato G del D.P.R. 357/1997.

Considerato che il progetto consiste nell’insieme di opere necessarie per la realizzazione dell’Impianto di Trampolini per il salto con gli sci e ricade in area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi della L.R. 45/89, nelle fasce fluviali di cui al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) dei torrenti Chisone e Germanasca, ricade inoltre in ambito vincolato ai sensi del D.lgs n. 490/99 di tutela paesistica - ambientale e risulta gravata da usi civici.

Considerato che il progetto è stato sottoposto nell’ambito della Conferenza preliminare di cui all’art. 9 della L. 285/2000 alla Fase di specificazione dei contenuti dello studio di impatto ambientale avviato dalla proponente in data 13/11/2001 e conclusasi con Determinazioni n. 2 e n. 3 rispettivamente in data 10/01/2002 e 14/01/2002.

Considerato che l’Organo Tecnico, attuando quanto previsto dagli art. 12 e 13 della L.R. n. 40/98, ha in particolare avviato la Conferenza dei Servizi coi Soggetti territoriali Istituzionali interessati di cui all’art. 9 della legge stessa convocando i soggetti titolari delle autorizzazioni, definendone il relativo cronoprogramma per l’espressione del giudizio di compatibilità e, a valle di questo in caso positivo, programmando il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’opera, secondo le previsioni della D.G.R. n. 42-4336 del 5/11/2001.

Vista la nota in data 03/06/2002 con la quale l’Agenzia “Torino 2006", con l’assenso del TOROC su proposta del Comune di Pragelato, ha richiesto lo stralcio dal progetto presentato della passerella prevista per l’accesso all’area dell’impianto sportivo.

Visto che a seguito del deposito del progetto sono pervenute le seguenti osservazioni del pubblico ai fini della partecipazione della Procedura di VIA.

- Osservatorio ambientalista “Olimpiadi 2006" presentate con note in data 19/04/2002 ed in data 09/05/2002;

- Comitato NOLIMPIADI trasmesse con nota 09/05/2002;

- Sig.ra Salvatori Marisa presentate con nota 09/05/2002;

- Sig. Masini Michele trasmesse con nota 06/05/2002;

che ai sensi dell’art. n. 12, comma 2, lettera C, sono pervenuti i seguenti pareri e autorizzazioni:

- D.G.P. n. 575-111333/2002 del 21/05/2002 della Provincia di Torino;

- A.S.L. con nota n. 0001860 del 10/04/2002;

- Ministero per i Beni e le Attività Culturali “Sovrintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio del Piemonte” prot. n. 2169 pervenuta via fax il giorno 07/06/2002, modificata verbalmente nel corso della conferenza del 7/06/2002 con l’esplicito rilascio dell’assenso di competenza ai sensi del D. Lgs. 490/1999;

- Autorità d’Ambito Torinese A.T.O. 3 prot. n. 115183 del 23/05/2002;

- Comune di Pragelato con deliberazioni nn. 14, 16, 17, del 24/04/2002 e con nota n. 3098 del 05/06/2002;

- Corpo Forestale dello Stato nota n. 2967 del 10/06/2002.

Considerato che il proponente è stato invitato a partecipare alle riunioni della Conferenza dei Servizi in data 11/04/2002 e 15/05/2002 e, a seguito agli incontri avvenuti in sede istruttoria, ha ritenuto necessario fornire alcuni elaborati di chiarimento.

L’istruttoria è stata svolta sia sul complesso delle opere insistenti sul sito del trampolino che sugli interventi previsti nell’area vasta interessata: le considerazioni e le prescrizioni formulate ai fini della realizzazione dell’opera ricadenti nell’area del trampolino, per le quali è stata fornita la progettazione definitiva, sono funzionali alla autorizzabilità di tali opere, mentre le valutazioni espresse sulle ipotesi progettuali relative alla pista da fondo, al bacino di accumulo acqua, all’impianto di innevamento artificiale, alle sistemazioni idrauliche ed all’adeguamento e sistemazione viaria hanno valore di indicazione e prescrizione al fine di orientare la futura progettazione di tali opere in un quadro complessivo di coerenza nella realizzazione.

A conclusione dell’analisi istruttoria, alla luce di quanto emerso dagli approfondimenti tecnici condotti dall’Organo Tecnico con il supporto tecnico - scientifico dell’ARPA, dalle risultanze delle Conferenze dei Servizi, di cui i componenti hanno fornito il loro contributo anche attraverso atti formali nonché dalle osservazioni depositate all’ufficio di deposito e dalla documentazione prodotta a chiarimento da parte dell’Agenzia, emergono le seguenti considerazioni che per maggiore chiarezza vengono suddivise per argomenti, e con specifiche indicazioni per le opere da realizzarsi nell’area vasta.

Opere per l’approvvigionamento e lo stoccaggio dell’acqua

Per quanto attiene la rete idropotabile, come risulta dagli atti, non sembrano sussistere particolari criticità;

Per quanto attiene la rete fognaria, che si integra con quella esistente,emerge l’ opportunità di prevedere un aumento dei diametri delle tubazioni, ovviamente nelle tratte tecnicamente compatibili al fine soprattutto di facilitare le operazioni di ispezione e manutenzione e di ridurre la possibilità di sovraccarico delle stesse.

Per quanto attiene le c.d. acque tecniche, in relazione ai dispositivi della vigente legislazione in tema di scarichi idrici (D.Lgs 152/99 e s.m.i.) non è da escludere la necessità di separare le acque meteoriche e di drenaggio dei versanti da quelle c.d. tecniche anche al solo fine di poter effettuare dei campionamenti qualitativi di tali acque tecniche, indipendentemente dal fatto che i relativi scarichi possano, o non, essere assoggettati al regime autorizzatorio di legge.

In ogni caso ai fini delle compatibilità ambientali della realizzazione si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

* per quanto attiene la rete fognaria nera dovrà essere previsto, nelle tratte tecnicamente compatibili, un aumento dei diametri delle tubazioni fino ad un minimo di 250 mm ;

* per quanto attiene la rete bianca dovrà essere previsto di elevare fino ad un minimo di 300 mm i diametri delle relative tubazioni;

* per quanto attiene le c.d. acque tecniche, dovrà essere verificata la possibilità di separare le acque meteoriche e di drenaggio dei versanti da quelle c.d. tecniche; nella comprovata impossibilità od eccessiva onerosità di tale operazione, l’eventuale punto di scarico di tali acque nella rete bianca dovrà poter essere reso accessibile e idoneo al prelievo di campioni di acque di scarico prima della loro immissione in rete.

Ed inoltre gli interventi da realizzarsi nell’area vasta dovranno attenersi alle seguenti prescrizioni di fattibilità:

* dovrà essere verificata la sostenibilità dei prelievi idrici sulla base dei monitoraggi e dei risultati emersi dalle prove di emungimento sul pozzo in sub alveo; sulla base di tale verifica dovrà essere stabilito in via definitiva il volume di accumulo del bacino Pattemouche e delle opere a questo collegate. In assenza di un quadro certo ed esaustivo della criticità idrica il volume di accumulo dovrà essere ridotto, così come indicato nello studio di impatto ambientale del trampolino, a 20.000 mc.;

* dovrà essere ammessa e certificata la reale necessità connessa all’evento olimpico di realizzare un ulteriore bacino B3 per l’area Anfiteatro, alimentato dal bacino Pattemouche, gli elaborati relativi dovranno far parte della documentazione progettuale del bacino Pattemouche o costituire un unico progetto ;

* dovrà essere abbandonata l’ipotesi di derivazione dal torrente Mendie già evidenziata incompatibile nel provvedimento di specificazione di VIA;

* dovranno essere allegati, ai vari livelli di progettazione, gli schemi dei disciplinari o dei progetti di gestione del bacino o dei bacini interessati; tali elaborati sono da redigersi, sia come strumenti della gestione operativa sia nella prospettiva di cogenti restrizioni del prelievo idrico qualora si determinino condizioni di estrema criticità quali forti abbassamenti della falda o, anche, elevati livelli di magra dei corpi idrici superficiali. Pertanto dovranno identificare la cadenza delle ricariche - anche in condizioni di massima criticità idrica e di massima utenza - la tempistica e la stagionalità delle stesse nonché le prescrizioni di interruzione dei prelievi in dette condizioni, dovranno inoltre essere definite planimetricamente in modo univoco le aree servite in termini di innevamento e le loro caratteristiche (estensione, spessore del manto nevoso da ottenere ecc.);

* dovrà essere attivata per l’autorizzazione del bacino la procedura prevista dalle L.R. n. 58/95 e n.49/96;

* si ricorda che se le caratteristiche dimensionali definitive dell’impianto sciistico (pista da fondo) saranno tali da dover assoggettare il relativo progetto alla fase di verifica di cui all’art. 10 della L.R. 40/1998, i citati bacini e l’impianto di innevamento artificiale sono da considerare, ai sensi dell’art. 4 comma 5 della L.R. 40/1998, opere connesse alla futura pista da fondo e come tali i loro elaborati progettuali dovranno essere forniti unitamente a quelli dell’impianto sciistico stesso;

* si segnala che il bacino di accumulo delle acque per l’innevamento programmato B12 in località Pattemouche, interferisce con il S.I.C. “Sorgenti e primo tratto del Chisone” IT1110069.

Opere idrauliche ed idrogeologiche

Le linee guida individuate per la redazione della progettazione definitiva, hanno consentito di condurre ad un livello soddisfacente di approfondimento gli studi e le progettazioni proposte relativamente alle problematiche idrauliche ed idrogeologiche.

Lo studio finale ha portato alla definizione di un assetto idraulico del corso d’acqua attraverso la rappresentazione di fasce fluviali associate a tempi di ritorno di 200 e 500 anni, verificate a seguito di interventi che si rendono necessari per un corretto assetto idraulico del territorio, volti a difendere gli insediamenti esistenti ed all’eliminazione delle interferenze negative esistenti.

Le fasce fluviali tracciate per rappresentare i diversi livelli di pericolosità, seppure coerenti con i criteri del PAI, dovranno essere successivamente inserite in una complessiva valutazione del corso d’acqua da parte degli enti competenti, al fine di integrare gli atti di pianificazione che regolano tale materia (PAI o PTCP).

Tali fasce, che rappresentano l’esondabilità associata a tempi di ritorno duecentennali e cinquecentennali a seguito degli interventi previsti sull’asta, sono state verificate anche ad alveo intasato.

Si ritiene comunque indispensabile, ai fine della compatibilità ambientale, che vengano osservate le seguenti prescrizioni:

* dovrà essere garantita, rispetto al ciglio superiore di entrambe le sponde, una fascia di tutela longitudinale al corso d’acqua , di larghezza non inferiore a m. 10,00;

* dovrà essere vietato collocare a deposito, anche solo temporaneo, nelle aree suscettibili di potenziale esondazione, (con tempo di ritorno 500 anni con alveo “intasato”), in sponda destra del torrente medesimo, qualsiasi materiale proveniente dagli scavi sul versante, fino a che le opere di sistemazione del corso d’acqua, nel frattempo progettate, autorizzate e realizzate, non rendano pienamente compatibili eventuali accumuli, di materiale di risulta dagli scavi, in dx orografica del torrente Chisone;

* gli atti del progetto definitivo dovranno essere integrati con gli elaborati necessari ad individuare, con riferimento alle planimetrie catastali, le superfici demaniali occupate, sia provvisoriamente che definitivamente, ciò al fine di consentirne la regolarizzazione amministrativa e fiscale a termini di legge, a decorrere dalla data del provvedimento di approvazione del citato progetto, che autorizza altresì l’occupazione dei sedimi demaniali anzidetti;

* le opere di sistemazione idraulica, i cui elaborati faranno parte del progetto della pista da fondo, dovranno essere propedeutici all’utilizzo delle strutture in progetto in conformità del cronoprogramma allegato agli elaborati geologici redatti a supporto della variazione urbanistica.

Ed inoltre gli interventi da realizzarsi nell’area vasta dovranno attenersi alle seguenti prescrizioni di fattibilità:

* nel progetto definitivo per la realizzazione della pista per lo sci di fondo, dovrà essere valutata, in considerazione della disponibilità economiche conseguenti alla rinunzia all’esecuzione della passerella pedonale, la possibilità della realizzazione di ulteriori interventi di manutenzione delle opere di trattenuta dei materiali litoidi afferente il reticolo idrografico principale e secondario, ed aventi anche funzione di consolidamento dei versanti torrentizi, al fine di ridurre, nell’immediato futuro, la frequenza delle operazioni di disalveo ritenute indispensabili;

* in ordine all’espressione di specifico parere, ai sensi del R.D. n. 523/1904, si rimanda all’esame del progetto definitivo dell’impianto della pista per lo sci di fondo, ogni ulteriore specifica valutazione di merito.

Aspetti paesaggistici

Il contesto paesaggistico interessato dalla realizzazione dei trampolini presenta notevoli caratteri di pregio, come già evidenziato nel parere espresso nella determina n. 2 del 10.01.02 ai sensi dell’art. 11 comma 3, L.R.40/98, per gli aspetti di rilevanza naturalistica che caratterizzano il sito, posto nel S.I.C. “ Area boscata tra Pourrieres e Laval ”, per la copertura vegetazionale di bosco d’alto fusto esteso con continuità in sponda orografica destra del torrente Chisone, dalla media valle al Parco della Val Troncea ed oltre, e per l’elevata visibilità da più punti di osservazione del versante montano interessato dall’intervento; infatti il contesto alpino in esame, seppure oggetto di espansioni insediative di rilievo, presenta ancora ambiti paesaggistici non compromessi e di rilevante interesse naturalistico e paesitico-ambientale, porzioni di territorio inserite nel Parco Naturale della Val Troncea e ricomprese nel Piano Paesistico di Pragelato caratterizzati tra l’altro da un’ampia copertura a larici, prospiciente l’abitato di Pragelato, lungo la sponda destra del torrente Chisone.

La Commissione Regionale Beni Culturali e Ambientali in qualità di Organismo Tecnico consultivo a supporto dell’attività di verifica dei progetti delle opere olimpiche di competenza della Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica, in data 26.04.02 con nota prot. n. 7282/19/19.20 e in data 31.05.02 con nota prot. n. 10235/19/19.20, esprimeva il parere ai sensi dell’art. 8 L.R. 20/89 e della D.G.R. n. 82-5618 del 19.03.02.

Le modificazioni paesaggistiche proposte risultano dettate dalla necessità di realizzazione delle strutture funzionali alle Olimpiadi Invernali Torino 2006; inoltre la realizzazione del trampolino del salto e delle opere annesse determina una sostanziale trasformazione del territorio e la parziale compromissione delle valenze naturalistiche e paesaggistiche prevalenti, anche in relazione alle modificate percezioni visive del contesto d’intervento.

Per contenere l’entità degli impatti sul territorio alpino interferito ed il ripristino degli ambiti compromessi dalle realizzazioni proposte, il progetto indica le opere di mitigazione paesistico-ambientale da attuare in ottemperanza a quanto indicato nell’allegato A della D.G.R. 9.04.01, n. 45-2741 VAS.

Valutate le alterazioni indotte alla configurazione paesistica del territorio in oggetto e considerate le opere di mitigazione degli impatti e di compensazione paesistico-ambientale proposte, e nella considerazione dell’importanza strategica delle strutture previste, si ritiene autorizzabile, ai sensi della normativa di tutela paesistico ambientale, in merito al progetto definitivo dell’intervento in oggetto, a condizione che vengano rispettate le seguenti prescrizioni, condivise dal rappresentante della Sovrintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali del Piemonte che in sede di Conferenza di Servizi del 07/06/2002 ha rilasciato in via definitiva l’autorizzazione ai sensi del D. Lgs. 490/99.

* Per le aree di pertinenza del fabbricato polifunzionale e per i piazzali antistanti ai cinque trampolini, si richiede la sistemazione e il raccordo delle superfici, così come modificate dalla realizzazione degli interventi, ricercando con il rimodellamento dei piazzali e delle aree di pertinenza, la connessione e l’adattamento dei rilevati realizzati, in corrispondenza delle piste di frenata dei trampolini olimpici e dei trampolini scuola, con la situazione morfologica esistente, nonché con le sponde del torrente Chisone, prevedendo interventi di ricucitura e raccordo con gli elementi del paesaggio naturale circostante.

* Si richiede che vengano realizzate le opere di mitigazione proposte ed individuate nell’elaborato n. U9.00.10.D.29.IA.09.00 che si condividono nelle linee progettuali indicate.

* Riguardo alle strade da realizzare a servizio della torre dei giudici e dei locali di partenza, si richiede di limitare l’altezza proposta per le murature di contenimento, che in taluni casi appare di dimensioni rilevanti, adottando, ove possibile, soluzioni che prevedano di suddividere detta altezza, attestandosi su valori intorno ai 2.00-2.50 mt., attraverso terrazzamenti con raccordi e recuperi a verde delle superfici. Le murature siano rivestite di pietra a spacco di adeguato spessore.

* Per la torre dei Giudici dei trampolini K120 e K95, come già indicato nel parere espresso dalla Commissione Regionale Beni Culturali ed Ambientali con nota prot. n. 7282/19/19.20 del 26.04.02, si richiede di sostituire le coperture a tetto piano con la realizzazione di una copertura ad un’unica falda inclinata, che segua idealmente l’andamento morfologico del versante, valutando anche l’eventuale contenimento dell’altezza proposta in riferimento all’inserimento della copertura. Riguardo ai materiali proposti si richiede di privilegiare l’utilizzo del legno e della pietra a spacco di adeguato spessore, anche in sostituzione dei rivestimenti proposti in acciaio zincato che non paiono coerenti con il contesto paesaggistico in oggetto.

* Per le postazioni degli allenatori si dovrà raccordare l’andamento morfologico del terreno con le strutture proposte, occultando gli elementi di fondazione delle stesse, privilegiando per le pavimentazioni e per i parapetti l’utilizzo del legno; anche per le strutture in c.a. a gradoni si prevedano rivestimenti delle strutture in materiali tradizionali e la posa di parapetti in legno.

* Per i locali tecnici addossati al versante, si richiede che la struttura in questione venga inserita il più possibile nel versante in oggetto, con la realizzazione della copertura in terreno vegetale, raccordata al versante, privilegiando per le murature in emergenza il rivestimento in pietra a spacco a tutto spessore.

* Per l’edificio polifunzionale, visto il parere espresso dalla Commissione Regionale Beni Culturali ed Ambientali sopra richiamato, dovrà essere rivisitata la composizione della porzione di fabbricato relativa alla discoteca, palestra, sala congressi e ristorante, in quanto di disegno architettonico rigido e compatto e non adeguato per materiali e soluzioni compositive al corpo retrostante dell’edificio. La revisione dei volumi di testata dovrà essere finalizzata a favorire l’inserimento paesaggistico delle opere proposte, anche in relazione alle percezioni visive del fabbricato dall’abitato di Pragelato.

* I parapetti e le gradinate siano realizzate in legno.

* I parapetti previsti nelle strutture edilizie e le barriere stradali dovranno essere realizzati con manufatti in legno.

* Siano predisposti interventi di sistemazione morfologica e di recupero vegetativo delle aree destinate a deponia di materiali inerti.

* Riguardo agli interventi di compensazione a valenza paesaggistica e naturalistica, che dovranno essere predisposti alla scala progettuale a partire dalla presentazione del progetto preliminare dell’impianto per lo sci di fondo, si concorda con le proposte indicate nelle relazioni “ Paesaggio” e “Mitigazioni, compensazioni e monitoraggi ambientali” e si segnalano le seguenti priorità:

* saturazione del varco nel bosco provocato dalla seggiovia in dismissione;

* riapertura di almeno uno dei percorsi storici di mezza costa che permettevano il transito lungo il versante destro del Chisone, al fine di agevolare la fruizione del bosco anche in aree protette e vincolate.

Ed inoltre gli interventi da realizzarsi nell’area vasta dovranno attenersi alle seguenti prescrizioni di fattibilità:

* in riferimento allo studio di fattibilità relativo alla pista di fondo e strutture accessorie, localizzata nel fondovalle della Val Chisone tra le frazioni Pattemouche e Granges, in ambito già caratterizzato dalla presenza dei tracciati della pista esistente, considerata la morfologia dell’area, caratterizzata da ampie zone prative in sponda sinistra lungo il torrente Chisone e aree boscate in sponda destra e considerate altresì le opere indicate nello studio di fattibilità, si richiede che il progetto preliminare sia comprensivo di tutte le opere di mitigazione e compensazione paesistico-ambientale relative al contesto di intervento e all’asta fluviale interessata, anche in considerazione dei movimenti di terra previsti;

* rispetto alla struttura edilizia prevista, pur condividendo le scelte tipologiche effettuate che paiono coerenti con la tradizione costruttiva locale, si valuti la possibilità di prevedere l’ampliamento dell’edificio esistente del fondo non in aderenza allo stesso, ma come corpo di fabbrica a sé stante, al fine di contenere lo sviluppo del fronte dell’edificio e permettere una migliore definizione nel disegno architettonico delle coperture. Si rimanda infine l’analisi di merito alla fase del progetto preliminare ove saranno specificati i materiali utilizzati ed i dimensionamenti specifici degli sporti, delle aperture ecc., nonché delle sistemazioni del piazzale di arrivo, degli spazi per il pubblico e dei parcheggi di attestamento. Le soluzioni che verranno proposte dovranno garantire la massima continuità e integrazione con le preesistenze di pregio di interesse documentario costituite dal nucleo edificato di Plan.

* riguardo allo studio di fattibilità relativo al bacino in località Pattemouche, visto il notevole pregio paesaggistico e naturalistico del contesto d’intervento, posto in adiacenza alla Val Troncea, viste le indicazioni progettuali pervenute, si ritiene che la soluzione prospettata, in considerazione anche dei consistenti rilevati previsti a chiusura del bacino in particolare sul fronte verso il Chisone e sul lato degli impianti tecnici, si configuri come elemento di rilevante criticità per l’inserimento paesaggistico nel sito in oggetto; si richiede pertanto di valutare la possibilità di limitare l’emergenza dell’intervento, con particolare riferimento alla modalità di realizzazione e di localizzazione degli impianti tecnici per i quali si suggeriscono soluzioni di inserimento nel versante a monte del bacino. Si dovrà prevedere in ogni caso un migliore raccordo delle sponde artificiali rispetto alla morfologia circostante, nonché il recupero a verde delle nuove superfici realizzate.

Si evidenzia infine che l’insieme degli interventi sopra descritti ricade all’interno della perimetrazione del Piano Paesistico di parte del territorio del Comune di Pragelato, e che quindi le indicazioni in esso contenute dovranno essere rispettate.

Riguardo agli interventi di compensazione a valenza paesaggistica e naturalistica, che dovranno essere predisposti alla scala progettuale a partire dalla presentazione del progetto preliminare dell’impianto per lo sci di fondo, si concorda con le proposte indicate nelle relazioni “ Paesaggio” e “Mitigazioni, compensazioni e monitoraggi ambientali” e si segnalano le seguenti priorità:

* saturazione del varco nel bosco provocato dalla seggiovia in dismissione;

* riapertura di almeno uno dei percorsi storici di mezza costa che permettevano il transito lungo il versante destro del Chisone, al fine di agevolare la fruizione del bosco anche in aree protette e vincolate.

Aspetti igienico - sanitari

L’edificio polifunzionale dovrà essere adeguato alle norme di cui alla legge n. 13/89;in merito agli aspetti sanitari vengono individuate le seguenti prescrizioni:

* il locale infermeria dovrà essere dotato di idonea finestratura per ventilazione naturale;

* dovrà essere prodotta all’ASL competente relazione tecnica degli impianti di ventilazione meccanica dei locali in cui sono stati previsti;

* dovrà essere avviata la procedura nel caso di captazione di acqua superficiale ad uso potabile.

Aspetti urbanistici

La documentazione pervenuta a corredo del progetto definitivo risponde solo in parte alle richieste di approfondimenti relativi al contesto generale in cui si colloca la struttura in oggetto, pur rendendo abbastanza chiaro l’insieme delle trasformazioni previste nell’intero ambito comunale. Viene fornito un quadro generale di riferimento che permette di individuare i singoli interventi in ambito comunale, come per altro richiesto dall’allegato alla D.G.R. n. 45/2741 del 09/04/2001 riguardante la VAS. Tuttavia le relazioni di progetto e gli elaborati di inquadramento generale non contengono in modo evidente una disamina complessiva che fornisca una valutazione di “sistema” rispetto alla compatibilità e congruità dell’insieme delle opere previste, in relazione alle reali esigenze da soddisfare sia nella fase olimpica, che nella fase successiva. Questo aspetto è riferibile in particolare all’inquadramento generale degli interventi rispetto alla funzionalità sotto il profilo urbanistico (congruità degli spazi di sosta previsti) e della mobilità, soprattutto tenendo conto della necessità di garantire un livello ottimale della fruibilità in periodo olimpico degli impianti sportivi. In assenza di elementi di analisi a supporto degli interventi previsti, risulta difficile esprimere considerazioni esaustive rispetto alle proposte formulate, con particolare riferimento agli aspetti dimensionali. Tali elementi dovranno trovare approfondimento all’interno delle ipotesi progettuali relative agli altri interventi previsti in Pragelato.

Allo stesso tempo, tenuto conto dell’affermazione più volte ripetuta nelle relazioni di accompagnamento al progetto definitivo dell’intervento in oggetto riguardante l’imminente predisposizione da parte dell’Amministrazione Comunale di Pragelato di una variante generale al P.R.G.C., si ritiene opportuno suggerire una verifica degli aspetti sopra evidenziati anche all’interno del nuovo strumento di governo locale del territorio.

In riferimento alle considerazioni sopra esposte si prescrive per quanto riguarda gli interventi nell’area vasta:

* di predisporre, nell’ambito delle prossime proposte progettuali preliminari da sottoporre all’analisi della conferenza di servizi ex L. 285/2000 ed in riferimento alla tavola U9/00/01/D/30/AR/02/00 “planimetria di inquadramento del progetto olimpico”, un’analisi che dimostri la congruità delle previsioni avanzate con particolare riferimento alla mobilità locale e ai parcheggi (temporanei e/o permanenti), in relazione a stime attendibili degli afflussi di pubblico previsti durante l’evento olimpico e alle ipotesi di utilizzo successivo. A tal proposito si ritiene opportuno che la citata tavola venga modificata prevedendo, rispetto ai parcheggi, una differenziazione tra quelli esistenti e quelli da realizzare, individuando, e conteggiando separatamente, gli spazi di sosta funzionali all’evento olimpico. L’analisi richiesta, a specificazione e giustificazione delle indicazioni della planimetria generale sopra citata, dovrà inoltre indicare l’utilizzo della struttura polifunzionale adiacente ai trampolini in periodo olimpico, specificando le misure temporanee previste per il reperimento degli spazi a parcheggio ad essa pertinenti adibiti ad altra funzione durante la manifestazione. Tali analisi e gli elaborati da esse scaturiti si ritengono presupposto prioritario per l’esame delle successive istanze relative a modifiche della strumentazione urbanistica vigente;

* di provvedere, nell’ambito della progettazione preliminare degli altri interventi previsti in Pragelato (in riferimento anche agli studi di fattibilità già presentati), a far emergere in modo evidente, oltre alle difformità rispetto alle previsioni urbanistiche locali, anche le modifiche da apportare allo strumento urbanistico. Dette modifiche andranno supportate da analisi che ne assicurino la compatibilità rispetto alle ipotesi di sviluppo locale, all’integrazione funzionale, formale con il patrimonio edilizio e naturale esistente, e alla salvaguardia e sicurezza dei luoghi interessati. Tali analisi si ritengono prioritarie per gli interventi previsti nelle zone Pattemouche (bacino idrico, parcheggio), Plan (strutture edilizie del fondo, parcheggio), Ruà (svincolo SS 23, parcheggio).

Per le specifiche prescrizioni di variante urbanistica si rimanda a quanto evidenziato nell’ambito della conferenza conclusiva ex art. 9 della Legge n. 285/00.

Impianto di illuminazione

Nel progetto viene proposto un sistema di illuminazione capace di garantire livelli di illuminamento notturno pari a 1400 lux orizzontali / verticali, basato sulla realizzazione di 8 torri faro di altezza media di 35 metri aventi carattere definitivo.

Considerato che si ritiene che un impianto fisso di tale potenza non sia compatibile con gli obiettivi di conservazione del sito di importanza comunitaria “Fascia boscata tra Pourrieres e Laval” cod. IT1110068 e che i livelli di illuminazione notturna prospettati costituiscano un notevole fattore di disturbo per la fauna presente, si prescrive quanto segue:

* alle eventuali esigenze di illuminazione connesse con lo svolgimento dell’evento olimpico si dovrà provvedere con un sistema a carattere rimovibile, con obbligo di rimozione definitiva al termine dei giochi olimpici.

Recuperi e mitigazioni ambientali

Dovranno essere obbligatoriamente realizzati gli interventi ipotizzati al fine del recupero e dell’inserimento ambientale delle nuove superfici realizzate e delle aree comunque alterate dal complesso dei lavori.

Inoltre relativamente alle attività di recupero e sistemazione ambientale della viabilità di nuova formazione nel sito del trampolino, nonché di realizzazione di aree di sosta per le auto, siano esse a carattere provvisorie o definitivo, così come dei siti alterati nell’ambito delle attività di cantiere relative alla pista da fondo, al Bacino B12 in località Pattemouche e del relativo impianto di innevamento programmato si prescrive quanto segue:

* le attività previste dovranno essere realizzate con tecniche che permettano il massimo inserimento paesaggistico e rispettino la naturalità dei siti; in particolare le opere di consolidamento dovranno essere concepite con tecniche di ingegneria naturalistica, ogni qual volta sia possibile, ed il piano carrabile dei parcheggi dovrà essere realizzato con superfici inerbite o al limite con l’utilizzo di autobloccanti forati che permettano il massimo inerbimento possibile.

Compensazioni ambientali

Il proponente ha indicato negli elaborati un ventaglio di interventi di compensazione paesistica e naturalistica senza procedere ad una loro effettiva progettazione e procedendo ad una loro sommaria e cumulativa quantificazione economica.

A tal proposito si eccepisce sulla metodologia utilizzata per stimare i costi degli interventi di compensazione basata sul costo medio ad ettaro degli interventi di miglioramento forestale, laddove la tipologia delle opere compensative ipotizzate è di natura varia.

Fatta salva la quantificazione delle opere di compensazione relative al trampolino, nella progettazione preliminare della pista da fondo e del bacino di raccolta acque di futura presentazione alla C.d.S., il proponente dovrà esplicitare con chiarezza l’ammontare delle somme accantonate all’uopo ed i criteri utilizzati per la loro quantificazione.

Sulla scorta di quanto sopra premesso, nel considerare in modo unitario l’ambito territoriale del Comune di Pragelato, si prescrive che le risorse economiche accantonate per le compensazioni ambientali debbano essere destinate, nel loro complesso, a fronte delle opportune verifiche in termini di fattibilità tecnica ed economica, ad un’opera o ad un insieme di opere da individuare tra le seguenti, scelte tra quelle indicate dal proponente e ritenute maggiormente necessarie:

* Interventi prioritari:

* riforestazione del varco nel bosco rimanente a seguito della dismissione della seggiovia esistente;

* interventi di decespugliamento di radure, ripristino della copertura erbacea autoctona e interventi selvicolturali mirati ai fini del miglioramento dell’habitat riproduttivo del gallo forcello (Tetrao tetrix) nell’ambito del SIC Denominato “Fascia boscata tra Pourrieres e Laval” cod. IT1110068;

* riapertura di uno dei percorsi di mezza costa che permettevano il transito lungo il versante destro del Chisone al fine di agevolare al fruizione del bosco: ci si riferisce in particolare al percorso storico ed al parallelo canale che dal Rio Mendie portava acqua a Joussaud e a Laval e del quale sono ancora presenti tracce della presa sul Mendie a quota 1950 m s.l.m. e i primi tratti di canalizzazione;

* realizzazione di rampe di risalita per l’ittiofauna nell’ambito dei biotopo IT1110069-Sorgenti e primo tratto del Chisone;

* realizzazione di passaggi per la fauna sulla SS 23 della Val Chisone atti a ridurre gli incidenti stradali e gli investimenti di animali, in particolare ungulati selvatici, valutando in modo assolutamente preferenziale quale sito di collocazione l’attraversamento utilizzato attualmente nelle immediate vicinanze dell’area cimiteriale;

* individuazione di percorsi turistici preferenziali finalizzati alla regolazione dell’afflusso in zone gestite per garantire un maggiore controllo nelle aree protette e tutelate presenti.

* Interventi residuali:

* Interventi di miglioramento della gestione degli alpeggi e di trasemina localizzata nell’ambito delle aree di diffusione del gallo forcello (Tetrao tetrix);

* realizzazione degli interventi selvicolturali e di sistemazione dei dissesti proposti nell’ambito del Piano Forestale Territoriale di valle.

Si prescrive inoltre che gli elaborati progettuali degli interventi individuati dal proponente a partire da quelli elencati quali prioritari debbano essere forniti nell’ambito delle future conferenze di servizi relative alla pista da fondo ed al bacino di accumulo acque.

Vibrazioni generate e loro monitoraggio

Dall’esame di quanto contenuto nella documentazione progettuale presentata circa le vibrazioni indotte dalle attività di cantiere, si rileva che il proponente asserisce che i valori di livello vibrazionale indotti presso i recettori sensibili saranno certamente tali da non superare i parametri limite indicati dalle normative vigenti.

Sulla scorta di quanto sopra, si prescrive che:

* i valori di livello vibrazionale indotti presso i recettori sensibili non dovranno superare i parametri limite indicati dalle normative vigenti ed esplicitati negli elaborati di progetto.

* le attività di monitoraggio previste dal proponente si rendono obbligatorie ed i risultati, adeguatamente commentati, dovranno essere comunicati con idonea frequenza ad A.R.P.A. Piemonte.

Inquinamento acustico e monitoraggio

Relativamente al potenziale inquinamento acustico generato sono stati prodotti specifici elaborati e poiché i valori dichiarati risultano nei limiti della normativa attualmente vigente si prescrive che il proponente rispetti gli stessi nell’ambito dell’esercizio del cantiere.

Si ricorda altresì che in un futuro prossimo l’Amministrazione comunale di Pragelato dovrà dare avvio all’attività di classificazione acustica del proprio territorio in attuazione dell’art. 5 della L.R. 20.10.2000 n. 52 “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico” e nel rispetto della D.G.R. 06.08.2001 n. 85 - 3802 “Linee guida per la classificazione acustica del territorio”.

Si prescrive l’esecuzione delle attività di monitoraggio prospettate; il programma e le modalità di tali attività di monitoraggio dovranno essere concordate dal proponente con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno inoltre essere comunicati con idonea frequenza i risultati delle attività corredati di utile commento.

Per particolari esigenze di cantiere e per periodi limitati nel tempo, eventuali deroghe per lo svolgimento di attività temporanee potranno essere richieste all’Amministrazione comunale locale ai sensi della normativa vigente.

Inquinamento atmosferico e monitoraggio

In seguito all’esame della documentazione progettuale relativa al potenziale inquinamento atmosferico dovuto alle attività di cantiere ed al traffico veicolare connesso con il cantiere e visto quanto prospettato relativamente alle attività di monitoraggio ed alle misure di mitigazione nei confronti di tale componente, si prescrive quanto segue:

* dovranno essere effettuate le attività di monitoraggio e le misure di mitigazione prospettate negli elaborati dello studio;

* il programma dei monitoraggi dovrà essere concordato dal proponente con A.R.P.A. Piemonte; a questa dovranno inoltre essere comunicati con idonea frequenza i risultati delle attività stesse, corredati di adeguato commento.

Considerato che risulta essere previsto l’utilizzo di un impianto di betonaggio si prescrive inoltre il rispetto della D.G.R. 17.02.1997 n. 71-16738 che a tal proposito prevede quanto segue:

1) tutte le fasi devono essere svolte in modo da contenere le emissioni diffuse, preferibilmente con dispositivi chiusi, e gli effluenti provenienti da tali dispositivi devono essere captati e convogliati ad un sistema di abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

2) i silos per lo stoccaggio dei materiali devono essere dotati di un sistema per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

3) l’aria di spostamento utilizzata per il trasporto pneumatico dei materiali deve essere trattata in un sistema per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto;

4) I sistemi per l’abbattimento delle polveri con filtri a tessuto devono essere dimensionati e manutenuti in modo tale da garantire il mantenimento, in tutte le condizioni di funzionamento, di un valore di emissione di polveri totali inferiore a 10 mg/m3 a 0° C e 0,101 MPa.

Rischi di contaminazione delle matrici

Circa la documentazione progettuale fornita relativa all’esame delle possibilità di contaminazione delle matrici suolo, sottosuolo, acque sotterranee, acque superficiali a causa delle attività di cantiere e di quelle ad esse connesse, si evidenzia quanto segue.

Alla luce dalla documentazione progettuale presentata ed in particolare sulla scorta dell’esame delle fasi di cantiere e delle connesse possibilità di contaminazione effettuato nella relazione “Chiarimenti al progetto definitivo dell’impianto olimpico di trampolini per il salto con gli sci a Pragelato” nella sezione F3 “Prima analisi dei rischi di contaminazione delle matrici ambientali nelle fasi di cantiere” non risultano esserci situazioni particolarmente gravose e problematiche, mentre si rileva la necessità di porre particolare attenzione in alcune fasi del cantiere.

Si prescrive pertanto che siano messe in atto tutte le possibili precauzioni e gli accorgimenti volti a limitare i rischi di contaminazione, in special modo nelle fasi di cantiere che potrebbero comportare i maggiori rischi, onde contenere l’eventuale diffusione di inquinanti a carico delle matrici ambientali.

In ogni caso, qualora si dovessero verificare situazioni di contaminazione dovranno essere messe in atto le procedure previste dalla normativa vigente (D.Lgs. 22/1997 e s.m.i., D.M. 471/1999), procedendo innanzitutto ad una tempestiva messa in sicurezza d’emergenza del sito, mettendo in atto ogni intervento necessario ed urgente per rimuovere le fonti inquinanti, contenere la diffusione degli inquinanti ed impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti.

Tutte le attività di monitoraggio, previsione e intervento al fine di evitare fenomeni di inquinamento e rischio per i lavoratori e la popolazione residente dovranno trovare opportuno riscontro, accoglimento e collegamento nella redazione degli atti di pianificazione relativi alla sicurezza dei cantieri di cui si prevede l’elaborazione unitamente alla progettazione esecutiva ai sensi del D.Lgs. 494/1996.

Bilancio, gestione e riutilizzo inerti

Problematiche generali

A tal proposito si sottolinea da subito che le quantità di aggregati per il confezionamento di calcestruzzo sono tali da non giustificare l’apertura di una cava in quanto è possibile sopperire alle necessità nella struttura estrattiva esistente ancorché la stessa non sia localizzata nell’ambito territoriale di riferimento individuato nel piano inerti allegato alla VAS.

Le problematiche di cui all’oggetto rivestono inoltre rilevante importanza in relazione alla possibile generazione di impatti acustici, di polveri, di incremento di mobilità e quindi sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico, nonché, in dipendenza della presenza o meno di minerali asbestiferi in quantità significative, alla idoneità al riutilizzo dei materiali inerti prodotti.

Per quanto riguarda le informazioni fornite dal proponente in merito al bilancio quantitativo degli inerti, talora contraddittorie, si evidenzia che non vi è chiarezza circa il bilancio e la gestione degli inerti e, come risulta dalla documentazione progettuale, le problematiche di fondo devono trovare soluzione in una più volte richiesta pianificazione dello smaltimento degli inerti a livello locale.

Si ritiene che i riutilizzi ipotizzati nella documentazione progettuale possano essere assunti come criteri di progettazione e di gestione dei cantieri, ritenendoli quindi accettabili in linea teorica ma necessitanti di conferma e maggiore commento prima dell’inizio dei lavori di edificazione del trampolino.

In linea generale non risultano essere risolte le problematiche derivanti dalla necessità di stoccare temporaneamente materiali di cui si prevede un utilizzo in un arco pluriennale, quali ad esempio i 20.000 m3 di materiale per inghiaiature che, stando a quanto dichiarato nella relazione, potrebbe restare in attesa di smaltimento sino al 2005/2006.

Tutto ciò premesso, si prescrive che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

Ed inoltre si prescrive che, fermo restando gli obblighi eventualmente derivanti dai disposti di cui alla legge regionale 03.12.1999 n. 30, unitamente alla progettazione preliminare di futura presentazione relativa alla pista da fondo dovrà essere prodotto uno specifico elaborato che illustri precise scelte circa la destinazione e la gestione degli inerti prodotti nell’ambito degli interventi olimpici ricadenti nel territorio del Comune di Pragelato.

Tale documento potrà quindi recepire e partire dalle indicazioni già fornite, confermandole, e dovrà inoltre contenere le seguenti informazioni in merito:

* alla quantità di materiale, vagliato e non, messo a disposizione delle Amministrazioni locali e dei soggetti vari che lo richiederanno;

* ai siti di accumulo temporaneo individuati, commentati in merito alla loro compatibilità con l’ambito territoriale circostante interessato con particolare riferimento agli aspetti idraulici, idrogeologici e di impatto sulle componenti ambientali presenti, nonché alle misure tese al ripristino dei luoghi una volta sgomberati dagli inerti ivi temporaneamente depositati;

* alla tempistica di accumulo sui siti di cui al precedente punto e di rimozione degli inerti dagli stessi, fermo restando che queste aree di deponia temporanea dovranno essere occupate per periodi non superiori ai 24 mesi;

* alle modalità di trasporto ed ai siti di definitiva destinazione del materiale vagliato o delle eventuali eccedenze di materiale non vagliato, provvedendo a fornire un adeguato commento sulla capacità della rete viaria locale di sostenere il traffico veicolare indotto.

Possibile presenza di amianto

Visto inoltre quanto riportato nella documentazione progettuale in merito alla eventuale presenza di amianto e alle implicazioni derivanti nella gestione della cantieristica dal proponente in più punti ed in particolare nell’ambito dell’elaborato U9-00-10-D-29-IA-08-00 “Vibrazioni e rischio amianto”, al fine di prevenire qualsiasi potenziale impatto dovuto all’eventuale ritrovamento di amianto nelle fasi di cantiere, oltre a rendersi obbligatorie tutte le attività prospettate nel progetto, si prescrive il rispetto di quanto segue:

* attesa la possibilità della presenza di amianto sul sito nella predisposizione degli elaborati relativi alla pianificazione della sicurezza ai sensi del D.Lgs. 494/1996 si dovrà tenere conto dei disposti di cui al D.Lgs. 277/1991 e s.m.i. , nonché per quanto applicabili dei decreti ministeriali emanati in forza della legge 257/1992, ai fini della loro immediata attuazione in caso di necessità;

* ai fini di un continuo monitoraggio ambientale della componente “aria” dovrà essere predisposto un sistema di campionamento per il rilevamento di fibre aerodisperse nell’area interessata dal cantiere ed in corrispondenza di alcuni recettori potenzialmente sensibili: le modalità ed il programma di monitoraggio dovranno essere concordati con A.R.P.A. Piemonte a cui dovranno anche essere comunicati con idonea frequenza i dati rilevati adeguatamente commentati;

* si ribadisce che ai materiali comunque derivanti da attività di scavo dovranno essere applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente con attuale riferimento ai commi 17, 18 e 19 dell’art.1 della L. 443/2001.

Aspetti geologico - tecnici

Dal punto di vista geomorfologico si rileva che i settori di fondovalle in destra al T.Chisone sono sede di un esteso riporto di terreno che già allo stato attuale limita la fascia di competenza del torrente, il quale in tempi non lontani divagava sino alla base del versante destro idrografico. Il riporto antropico ha obliterato l’originaria morfologia e le quote altimetriche del fondovalle, limitando la possibilità di allagamenti in parte dei settori indagati, per eventi stimati con tempi di ritorno di 500 anni.

Rispetto alle opere in progetto, si osserva come la realizzazione di un intervento di riporto contenga l’area esondabile con un tempo di ritorno di 500 anni ulteriormente verso la sponda del corso d’acqua allontanandosi dal punto di arrivo dei trampolini che allo stato attuale sarebbero lambiti dalle acque di piena. Lo studio idraulico dimostra che tale riporto, congiuntamente agli interventi di sistemazione idraulica previsti, non comporta una modifica degli ambiti di esondazione del torrente a discapito di areali posti a monte o a valle dell’area d’intervento e neppure in sinistra idrografica.

In relazione ai settori di versante, si osservano due distinti ambiti geomorfologici oggetto della variazione urbanistica: i settori di versante sul lato Nord di Cima Crousets ed i settori di conoide prossimi al T. Mendie.

Per quanto attiene i settori di versante, l’area oggetto d’intervento non risulta perimetrata nell’ambito dei dissesti individuati dal PAI e la “Carta geomorfologica e dei dissesti”, allegata allo studio geologico prodotto a supporto della variazione, richiama che neppure altre banche dati forniscono indicazioni di dissesto. Le stesse cartografie testimoniano tuttavia che marginalmente ai settori interessati dalla posa dei trampolini si estendano ampi areali sede di movimenti gravitativi, attuali e quiescenti e pertanto si formano le seguenti prescrizioni;

* sulla base di quanto indicato nella relazione geologica allegata al progetto di variazione e nello studio geologico redatto a supporto del progetto per la realizzazione dei trampolini, con particolare riferimento allo stato di dissesto presente nei bacini del T.Mendie e del rio Grand Muels, si ritengono tuttavia indispensabili talune cautele nella realizzazione delle opere ed un attento e prolungato monitoraggio sia del versante sia dei bacini citati;

* per quanto attiene i bacini è indispensabile che gli stessi siano oggetto di controllo finalizzato alla verifica e all’aggiornamento del quadro del dissesto e di mirate indagini di terreno, eventualmente affinate con l’utilizzo di strumentazione appropriata qualora l’evoluzione del dissesto lo rendesse necessario; tali indagini dovranno portare alla redazione di specifiche relazioni e cartografie da inviare ai competenti organi regionali;

* in riferimento ai settori di conoide del Torrente Mendie, si sottolinea la situazione di pericolosità che caratterizza questi areali con particolare riferimento alle porzioni abitate dello stesso ed alla zona sede della pista di discesa della sciovia Baby, mentre le opere in progetto e quelle esistenti destinate allo sci (stazione di partenza e sostegni della seggiovia) occupano settori marginali, all’estremità occidentale del conoide, per le quali è condivisibile un minor grado di pericolosità.

A tale proposito andrà preservata la depressione sede del Baby (paleopercorso del T.Mendie) quale possibile area d’espansione di eventuali colate di materiali detritici provenienti dal bacino in occasione di eventi meteorici eccezionali. Benché non oggetto della presente variante si sottolinea sin d’ora che tali ambiti dovranno essere preservati e non potranno essere sede di future urbanizzazioni.

Stante la pericolosità registrata in conoide, sia a causa della sua morfologia sia a causa dell’elevato grado di disseto nel bacino, al fine di non aggravare la situazione di rischio cui già risultano soggette le abitazioni presenti nei settori mediani e distali del conoide, in sinistra idrografica al T. Mendie, si richiama la necessità che nessuna opera debba essere realizzata a difesa degli interventi oggi in progetto, che possa andare ad aggravare la situazione di rischio presente per le abitazioni.

Con specifico riferimento a quanto indicato alla pagina 66 della relazione geologica in merito all’opportunità di colmare mediante riporto di terreno “la stradina di accesso al versante...”, si prescrive che tale operazione non debba in alcun modo limitare la sezione di monte del paleoalveo già citata, con l’effetto di contenere verso destra e di conseguenza verso l’abitato, eventuali materiali di trasporto del rio. In riferimento a quanto indicato nella “Carta del cronoprogramma” è quindi necessario che l’eventuale sistemazione della stradina esistente avvenga all’esterno del limite dell’area a pericolosità molto elevata (Cae - Cab), spostando verso Sud-Ovest il posizionamento dell’attuale tornante.

Si suggerisce viceversa, in fase di realizzazione di eventuali interventi di ristrutturazione sugli edifici esistenti, l’adozione di puntuali accorgimenti per la mitigazione del rischio connesso alla dinamica torrentizia propria del conoide, prevedendo strutture murarie di dimensione appropriate e tipologie costruttive atte a mitigare detto rischio evitando, o limitando, le aperture verso i fronti più esposti.

In base a quanto indicato in relazione alla pericolosità presente nei settori più alti del versante ed in particolare all’interno del bacino del rio T.Mendie e del rio Grand Muels, si sottolinea l’attuale condivisione del quadro del dissesto, ribadendo tuttavia che futuri monitoraggi o l’accadimento di eventi meteorologici eccezionali ed in generale l’evoluzione del dissesto sui versanti potrebbe portare alla modifica delle precauzioni e dei vincoli sin qui esposti per l’utilizzo degli areali in oggetto.

Dalle indagini geologiche effettuate e dalle verifiche stabilite si evince che c’è un generale miglioramento delle condizioni di sicurezza in seguito alle lavorazioni; tale indicazione evidenzia una generale fattibilità sotto il profilo geotecnico dell’impianto previsto, per quanto riguarda la stabilità del versante.

Permanendo alcune problematiche aperte, risolvibili solo nel corso delle lavorazioni si prescrive quanto segue:

* di realizzare, in seguito alla prima apertura degli scavi, delle fondazioni di prova che dovranno subire specifici collaudi;

* nel corso dei lavori di scavo le letture inclinometriche e le misure di tutti gli altri sistemi di monitoraggio geotecnico dovranno essere effettuate a cadenza molto ravvicinata, almeno settimanale, e comunque in corrispondenza delle principali fasi di lavorazione;

* successivamente, le misure dovranno essere comunque effettuate anche se a cadenza meno ravvicinata; i dati, adeguatamente commentati, dovranno essere inviati periodicamente alla Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione per l’inserimento nel sistema informativo geotecnico della Regione Piemonte;

* qualora dai dati di monitoraggio, nonché da una azione di costante controllo che dovrà essere costantemente effettuata, dell’area di cantiere e di un adeguato contorno, emergessero indicazioni che facessero presupporre dei cedimenti di versante, dovranno essere effettuati tutti gli interventi di consolidamento più opportuni per garantire le necessarie condizioni di sicurezza. emergessero indicazioni di cedimento del versante;

* una particolare attenzione dovrà essere data alla eventuale presenza di piccole falde sospese ed emergenze idriche localizzate, frequenti in questi terreni anche in generale assenza di falda;

* dovranno essere previsti già nel computo metrico del progetto esecutivo dei dreni microfessurati suborizzontali per la raccolta di queste acque;

* una particolare attenzione dovrà essere posta nella raccolta delle acque pluviali e di versante, anche durante le fasi di lavorazione. Si dovrà in ogni modo evitare il convogliamento la dispersione sul versante delle stesse, che dovranno essere invece raccolte con efficienti sistemi di drenaggio e addotti negli specifici sistemi di smaltimento.

Per quanto attiene la pericolosità da valanga della zona di conoide del T. Mendie, oggetto di specifiche indagini d’approfondimento richieste con nota prot. 333/20 del 09/01/2002 di questa Direzione, si rilevano le seguenti osservazioni:

Le informazioni disponibili rappresentate nella Carta di localizzazione probabile delle valanghe dei Comuni di Pragelato e Usseaux individuano la zona di arresto della valanga nell’incisione del torrente Mendie a monte del conoide di deiezione.

Gli studi di approfondimento realizzati nel contesto della progettazione definitiva dell’impianto dei trampolini hanno sostanzialmente confermato questo quadro, anche se la modellizzazione, effettuata dal tecnico professionista, della dinamica di un evento estremo dimostra come la valanga possa percorrere il settore di conoide per tutta la sua lunghezza, arrestandosi nel fondovalle presso il T. Chisone. Occorre tuttavia precisare che eventi di tale entità non risultano essersi verificati in epoca storica.

Alla luce di queste considerazioni la zona idrografica sinistra di conoide del T. Mendie viene rappresentata come area a pericolosità medio-bassa, per cui eventuali installazioni tecniche ubicate al piede del conoide non risulterebbero particolarmente esposte a rischio di valanga; infatti, solo attraverso una tracimazione del canale in apice di conoide, inciso in quel punto di diversi metri, potrebbe verificarsi una divagazione del deposito di valanga in sinistra idrografica e pertanto si formulano le seguenti prescrizioni:

* nei settori apicali del conoide ed in quelli sede di un evidente paleoalveo ancora compreso nei settori in sinistra idrografica al torrente, appare opportuno che nel periodo olimpico vengano eventualmente ospitate, qualora necessarie, solo strutture tecniche prive di stabile presenza antropica.

* per tutti gli ambiti compresi nel conoide è necessario che in condizioni meteonivometriche particolari venga attivato da parte del TOROC e dell’Agenzia Torino 2006 un monitoraggio delle condizioni di stabilità del manto nevoso, atto ad escludere la possibilità del verificarsi di fenomeni valanghivi eccezionali, adottando in tal senso tutte le misure precauzionali volte a tutelare la pubblica e privata incolumità.

* non appare viceversa consigliabile la realizzazione di opere di deviazione o contenimento delle valanghe in zona apicale di conoide, in quanto l’aumento di sicurezza a favore delle aree in sinistra idrografica esporrebbe a maggior rischio i settori urbanizzati presenti in destra al torrente e nella zona centrale del conoide.

Dato che nell’area oggetto dei lavori di cantiere per la realizzazione degli impianti sportivi sono presenti due stazioni meteorologiche automatiche di proprietà della Regione Piemonte, installate in prossimità delle aree di partenza e di arrivo dei trampolini di gara su richiesta del C.I.O. per il monitoraggio dei parametri meteorologici del sito olimpico, si prescrive che un’eventuale ricollocazione per esigenze di cantiere delle stazioni suddette sia effettuata a cura e spese dell’Agenzia Torino 2006 o del Toroc; la scelta di siti alternativi per l’eventuale ricollocazione dovrà essere da questi concordata con la Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, gestore del sistema di acquisizione dati.

Opere temporanee

Nella progettazione delle opere temporanee devono essere contenute e assumere carattere vincolante informazioni in merito alla tempistica e ai costi di smantellamento.

Area vasta: Località Pattemouche

Si rileva come la documentazione progettuale fornita indichi in due punti (U9-00-01-D-26-RD-01-00 “Relazione illustrativa del progetto definitivo” punto 2.2, pagina 11 e U9-00-10-D-29-IA-01-00 “Studio di impatto ambientale” punto 1.3), quale elemento di criticità, la segnalazione, non supportata da alcuna indagine conoscitiva, di un sito da bonificare localizzato nei pressi della località Pattemouche,.

In merito alla fattispecie, in ordine a quanto rilevato da A.R.P.A. Piemonte nel corso del sopralluogo del 31.05.2002 e comunicato con nota prot. n. 21436 del 03.06.2002 pervenuta in data 06.06.2002 prot.n. 10510/22, circa la presenza di materiali di varia natura (rifiuti) nell’area a valle del proposto bacino di accumulo in località Pattemouche in sinistra orografica, si sottolinea come l’area in oggetto rientri nell’area vasta interessata dalla presente procedura di V.I.A..

Nel ricordare che gli interventi della pista da fondo, del succitato invaso e dell’impianto di innevamento artificiale, dei quali, come già evidenziato, sono stati forniti gli studi di fattibilità, non sono soggetti a procedura autorizzativa ex art. 9 della L. 285/2000, si sottolinea come attraverso l’area attualmente caratterizzata dalla presenza di rifiuti vari è previsto quanto meno il passaggio delle condotte di adduzione di acqua del citato impianto di innevamento artificiale.

Visto quanto comunicato da A.R.P.A. Piemonte, Considerato che allo stato attuale non è stato accertato il superamento dei limiti stabiliti dalla normativa vigente in materia di bonifica di siti contaminati, si riscontra quindi la necessità di effettuare un approfondimento della situazione rilevata onde verificare se tale fattispecie ricada nell’ambito dell’applicabilità dell’art. 14 del D.lgs. 22/1997 e s.m.i. o dell’art. 17 del D.lgs. 22/1997 e s.m.i..

In particolare, ai fini della futura presentazione alla conferenza dei servizi dei progetti relativi alla pista da fondo, al bacino di accumulo ed all’impianto di innevamento artificiale previsto, e di fornire quindi un quadro conoscitivo completo delle emergenze ambientali presenti, si richiede che siano effettuate le opportune indagini volte a valutare la reale situazione dell’area, verificando l’eventuale superamento delle concentrazioni accettabili limite stabilite dalla normativa, sia nelle matrici suolo e sottosuolo, sia nelle acque sotterranee ed eventuali apporti di inquinanti nelle acque superficiali del Torrente Chisone.

Sostenibilità economica dell’impianto

Il documento di sostenibilità economica offre dati su esperienze analoghe e valutazioni economiche costi gestionali / ricavi ipotizzando il coinvolgimento futuro di Enti del territorio. La gestione dell’impianto sportivo è valutata nell’ambito dell’intero territorio comunale di Pragelato in relazione all’insieme delle opere previste ed agli investimenti ipotizzati.

Per ciò che concerne la sostenibilità socio economica questa è valutata in uno scenario complessivo nel comune medesimo in visione post-olimpica.

Le tematiche affrontate e gli elementi forniti nel documento, rispondono alle prescrizioni richieste nel punto 8.2.1 “prescrizioni tecniche e procedurali” della D.G.R. n. 45-2741 del 9.4.01 e punto P della determinazione dirigenziale n. 2 del 10.02.02 e sono di utilità per una valutazione complessiva del progetto.

Le considerazioni, evidenziazioni, osservazioni e prescrizioni dettagliatamente descritte in premessa forniscono i presupposti per il giudizio di compatibilità ambientale dell’opera e condizione per la sua realizzazione.

Il quadro complessivo relativo alla compatibilità ambientale delle opere e degli interventi e le relative descrizioni costituiscono il presupposto fondamentale e sostanziale delle autorizzazioni rese, ai sensi e per gli effetti dell’art. n. 13 comma 2 della L.R. n. 40/98 e dell’art. n. 9 della L. 285/00, nell’ambito della seduta della Conferenza dei Servizi definitiva in data 07/06/2002 e descritte nel relativo verbale, che sostituisce gli atti di rispettiva competenza dei soggetti interessati.

PROCEDURA AI SENSI DELL’ART. 9 COMMA 5 E SUCC. DELLA L.285/2000

Come già precisato in data 22.3.02 con prot. regionale n. 3058/26.5 la proponente - Agenzia Torino 2006 - ha presentato presso gli uffici competenti per il - Coordinamento delle Conferenze dei servizi dei giochi olimpici invernali Torino 2006 - 3 copie dei progetti definitivi relativi agli impianti di trampolini per il salto con gli sci di Pragelato.

Ai sensi dell’art. 9 comma 5 e succ. della L.285/2000 ripreso dalla DGR n 42-4336 del 5.11.2000, la C.d.S. definitiva è stata convocata ai fini dell’acquisizione di intese concerti nulla osta od assensi comunque denominati.

Ai fini dell’emanazione del presente provvedimento di approvazione del progetto, sono state convocate n. 3 sedute della C.d.S. definitiva ai sensi della L.285/00 nelle date 11-04-2002, 15-05-02 con chiusura il 07-06-02.

L’istruttoria è stata condotta sulla base dei seguenti atti formali:

- Progetto principale recante prot. regionale n. 3058/26.5 del 22.3.02

- Chiarimenti e integrazioni al progetto;

- Note di competenza dei soggetti preposti ad esprimere intese, concerti, nulla-osta o assensi comunque denominati;

- Verbali delle sedute di C.d.S. ai sensi della L.285/00;

- Osservazioni pervenuti ai sensi della L.285/00 e della L.241/90

- Risultanze dell’O.T. ai fini della compatibilità ambientale procedura ex art. 12 L.R. 40/1998.

Specificazioni contenute nella C.d.S. Preliminare

L’istruttoria ha inoltre verificato i seguenti punti oggetto delle specificazioni approvate in sede di C.d.S. preliminare.

Tali specificazioni sono raccolte nelle Determinazioni relative al progetto preliminare e, per quanto riguarda la L. 285/00, nella Determina della Direzione Trasporti n. 35 del 28.1.2001; esse consistono nelle seguenti prescrizioni riportate nell’allegato - A - alla determinazione stessa:

- il punto A è di competenza della VIA ed è stato approfondito nel sopra citato giudizio;

- al punto B è stata richiesta la documentazione relativa a:

1 - entità e dislocazione del vincolo di uso civico;

2 - stato possessorio attuale dei beni civici;

3 - mappa catastale dell’area di intervento.

Con DCC del Comune di Pragelato n. 17 del 24.4.2002 è stato indicato quanto prescritto ai punti B1 e B2, il punto B3 è da considerarsi soddisfatto con la già prodotta planimetria con piano particellare.

Con Determinazione n. 555 del 11.06.02 la Direzione Patrimonio e tecnico determina:

- di autorizzare, per quanto di competenza l’Agenzia Torino 2006 o chi per essa ad operare sulle aree oggetto di intervento di complessivi mq 36.196, più dettagliatamente specificate dalla DCC del Comune di Pragelato n. 17 del 24-04-02 mutandone per quanto occorre la destinazione e l’uso;

- che perentoriamente entro sei mesi dalla data di chiusura della C.d.S. definitiva inerente l’argomento, venga inoltrata all’ufficio Usi Civici della Direzione 10 tutta la documentazione necessaria alla regolarizzazione obbligatoria delle pendenze giuridico-amministrative ed economiche inerenti l’autorizzazione in argomento, precisando in via definitiva le aree che saranno oggetto di spostamento del vincolo nonché quelle eventualmente oggetto di concessione pluriennale, senza sdemanializzazione;

- che dovranno esser rispettate le prescrizioni di cui alla nota n. 816/10/10.7 del 10.01.02;

- che le perizie inerenti gli indennizzi alla popolazione usocivista locale asseverate e recepite da apposita DCC del Comune di Pragelato, dovranno tener conto, nella valutazione dei terreni e dei canoni di concessione d’uso, con mutamento di destinazione degli stessi, della nuova destinazione dell’area, mentre, per quanto riguarda le aree sulle quali si andrà a spostare il vincolo di uso civico in concambio delle aree sdemanializzate, il valore sarà quello dello stato in cui si trovano;

- di dare atto che tutte le spese inerenti le procedure i regolarizzazione, di registrazione e trascrizione obbligatoria degli atti inerenti le aree in argomento, sono a totale carico dl concessionario.

- al punto C il Ministero per i beni e le attività culturali ha prescritto:

1 - la stipula di un accordo col ministero stesso per programmare le indagini e gli accertamenti archeologici;

2 - uno studio di fotointerpretazione con programma di survey

Non essendo state ottemperate tali prescrizioni, le stesse dovranno essere riconfermate in sede di approvazione del progetto definitivo.

- al punto D è stato richiesto l’ottenimento dell’autorizzazione sotto il profilo del Pubblico Spettacolo in ambito di Commissione Provinciale (Prefetto)

Con atto prot. 2001006-1/26/2 sett. I del 6-6-02 la Prefettura di Torino ha formulato in via eccezionale un parere preliminare di massima sulla possibilità di utilizzo delle opere e delle installazioni definitive e provvisorie previste in progetto. Si riserva inoltre di formulare il definitivo parere quando sarà data completa attuazione agli adempimenti connessi alle osservanze delle modalità procedurali di cui all’art. 3 del D.M. 18-3-96 e quando sarà stata fornita, a cura del soggetto proponente, la documentazione completa del puntuale rispetto delle disposizioni di legge vigenti per al costruzione e l’esercizio delle opere in questione, sia sotto l’aspetto della sicurezza che sotto gli aspetti igienico-sanitari.

La Commissione evidenzia la necessità di prevedere che gli spogliatoi per gli utenti dell’impianto sportivo ed i servizi igienici per il pubblico siano distinti rispetto a quelli pertinenti le altre attività e/o funzioni previste nell’ambito del complesso e conformi alle normative vigenti, evidenzia altresì la necessità che l’impianto elettrico di sicurezza sia completamente indipendente dall’impianto ordinario

La Commissione richiede che vengano sottoposte al proprio esame tutte le successive implementazioni degli elaborati progettuali già prodotti, eventuali modifiche apportate al progetto laddove influenti sugli aspetti di competenza.

- al punto E è stato prescritta l’acquisizione del parere del CIS e del CONI

Con nota 127 del 5-6-02 pos. 337/257 il Comitato Olimpico Nazionale - Commissione impianti sportivi esprime un parere preliminare favorevole sull’intervento in oggetto a condizione che sia garantito il rispetto delle seguenti condizioni, anche ricorrendo ad eventuali deroghe da parte delle autorità competenti ai sensi dell’art. 22 del DM 18-03-96: eliminazione delle interferenze tra i percorsi del pubblico e degli atleti nel corso delle manifestazioni, eliminazione delle interferenze tra i percorsi dei mezzi di soccorso e i percorsi del pubblico, realizzazione di due uscite per tutte le zone pubblico in conformità degli articoli 7 - 8 del DM 18-03-96.

La commissione ha inoltre richiesto che sia prevista l’ubicazione della zona per l’eventuale intervento dell’eliambulanza. Le valutazioni espresse non costituiscono parere ai sensi della legge 526/68 e s m. e i., tale parere dovrà essere richiesto secondo le procedure vigenti.

Chiarimenti progettuali

Per quanto di competenza delle procedure L 285/00 sono pervenute al Coordinamento delle Conferenze dei servizi dei giochi olimpici invernali Torino 2006 i seguenti atti:

Agenzia TO 2006 -

a) CHIARIMENTI - con prot. 4423/26.26.5 del 7.5.2002

I) chiarimenti relativi a Sostenibilità economica della gestione dell’impianto

II) studio di impatto ambientale : sintesi in linguaggio non tecnico.

b) CHIARIMENTI - con prot. 4922/26.5 del 21.5.2002

I) Proposta di variazione allo strumento urbanistico ex c. 4 art9 L.285/00 costituita da 1 relazione, 2 tavole 1 cronoprogramma elaborati geologici.

II) Sostenibilità economica della gestione dell’impianto.

III) Chiarimenti al progetto definitivo.

c) CHIARIMENTI - con prot. 5426/26.5 del 4.6.02

Tali atti costituiscono parte integrante del progetto definitivo principale presentato in data 22-3-2002 prot. 3058/26.5.

Osservazioni di cittadini ai sensi della L. 285/00 e della L.241/90

In sede di C.d.S. del 7-6-02 il proponente comunica che ai sensi dell’art. 7 e 8 della L.241/90 ha provveduto a dare comunicazione dell’avvio del procedimento mediante pubblicazione su “Eco del Chisone” e Albo Pretorio del Comune di Pragelato nonché mediante l’affissione di manifesti in diversi luoghi del Paese. A seguito della pubblicazione sono pervenute le seguenti osservazioni di proprietari di terreni interessati dai lavori:

1 - Ferrier Bruna, Passet Katiuscia e Niki di Pragelato (prot.1645/02 del 22.03.02 - Agenzia TO 2006)

2 - Eredi Bermond Ezio (Marchisio Gina, Bermond Mauro e Luca) di Pragelato (prot. 1646/02 del 22.03.02 - Agenzia TO 2006)

3 - Rivetta Aldo Artigiano edile di Pragelato (prot. 1686/02 del 25.03.02 - Agenzia TO 2006)

4 - Prages S.p.A di Pragelato (prot. 1647/02 del 22.03.02 Agenzia TO 2006)

5 - Blanc Mauro di Pragelato (prot. 1623 del 21.03.02 - Comune di Pragelato)

6 - Mansia e capifamiglia (prot. 1568 del 16.03.02 - Comune di Pragelato)

7 - Guermani Roberto e Converso Gabriella di Pragelato (prot. 1577 del 19.03.02 - Comune di Pragelato)

8 - Piacentini Angelo (prot.1619 del 21.03.02 - Comune di Pragelato)

Per quanto riguarda tali osservazioni la C.d.S ha controdedotto non ritenendo le osservazioni accoglibili in quanto le aree interessanti il progetto sono necessarie alla realizzazione dell’opera in esame prevista dalla L.285/2000

Sono inoltre pervenute le seguenti osservazioni:

9 - Scuola di Sci di Pragelato (prot. 2325 del 26.04.02 - Comune di Pragelato)

10 - Guermani Roberto e Converso Gabriella (prot. 2427 del 02.05.02 - Comune di Pragelato)

11 - Prages S.p.A di Pragelato (prot. 2310 del 24.4.02 - Comune di Pragelato)

12 - Lantelme Bruno Adriano (prot. 3074 del 04.06.02 - Comune di Pragelato)

In sede di C.d.S. definitiva è stata data lettura delle osservazioni pervenute ritenendo di poterle accogliere introducendo le seguenti indicazioni:

(Osservazione n. 9: è accoglibile e pertanto già inserita nelle prescrizioni urbanistiche;

(Osservazione n. 10: compatibilmente con le esigenze dimensionali del parcheggio in area di PRG S72 si richiede alla Agenzia Torino 2006 e al TOROC di provvedere in sede di progettazione esecutiva a definire ipotesi progettuali che permettano di limitare al minimo indispensabile l’occupazione dell’ambito interessato dalla presenza di alberature con una progettazione attenta a quelle esistenti, alla loro sistemazione e all’eventuale previsione di nuove alberature.

(Osservazione n. 11: circa le integrazioni normative alla - Tabella 9bis - area ATS 3A - della proposta di variazione al PRGC vigente, la C.d.S. dispone che sull’edificio esistente attualmente sede della stazione di partenza dell’impianto di risalita, siano consentiti interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo B compatibilmente con le fasi di cantiere per la realizzazione delle opere olimpiche, a condizione che a livello progettuale siano adottati accorgimenti per al mitigazione del rischio connesso alla dinamica torrentizia propria del conoide del torrente Mendie (ad esempio particolari cautele sui fronti più esposti che dovranno esser realizzati con strutture murarie di dimensioni e tipologie costruttive atte a mitigare il predetto rischio e sulle quali si dovranno limitare le aperture

(Osservazione n.12: si ritiene pertinente l’osservazione pervenuta circa le parti riguardanti la localizzazione dell’impianto ma non accoglibile in quanto esula dalle questioni urbanistiche locali e progettuali essendo riferita a valutazione strategiche del complesso delle localizzazioni dei siti olimpici, già definite precedentemente nelle fasi di selezione dei siti medesimi.

Variazione urbanistica al PRGC di Pragelato

Premesso che:

il Comune di Pragelato risulta dotato di PRGC approvato con DGR n. 42-24667 del 25.5.1998 e successiva Variante ex art. 17/7c. L.r. 56/77 e s.m.i., approvata con D.C.C. n. 38 del 28.8.2000;

per l’autorizzazione del progetto definitivo relativo all’impianto dei trampolini per il salto con gli sci e strutture accessorie risulta necessaria l’approvazione della Variazione Urbanistica ex comma 4 , articolo 9, L. 285/2000, in quanto detto impianto non è conforme al regime dei suoli previsto dagli attuali strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Pragelato;

l’Agenzia Torino 2006 ha trasmesso unitamente al progetto “Trampolini per il salto con gli sci” la “Proposta di variazione allo strumento urbanistico vigente” ex c.4, art. 9 L. 285/2000 , pubblicata dal Comune di Pragelato dal 15.4.2002 al 23.4.2002;

in sede di Conferenza di servizi definitiva ex L. 285/2000 a seguito delle richieste di chiarimenti espresse dalle strutture regionali competenti, l’Agenzia Torino 2006 ha provveduto a predisporre e trasmettere una nuova formulazione, in sostituzione della precedente, della “Proposta di variazione allo strumento urbanistico vigente” ex comma 4. art. 9 L. 285/2000, che è stata pubblicata dal Comune di Pragelato dal 18.5.2002 al 26.5.2002;

Considerate le osservazioni pervenute nei dieci giorni successivi alle pubblicazioni di detta variazione e viste le controdeduzioni assunte in C.d.S. del 7-6-02 sopra riportate;

Visti i pareri della Direzioni Pianificazione e Gestione Urbanistica, Servizi Tecnici di Prevenzione, Opere Pubbliche, Difesa del Suolo espressi in sede di conferenza ex L. 285/2000;

Vista la Delibera del Consiglio Comunale di Pragelato n. 16 del 24.4.2002 sulla Proposta di variazione allo strumento urbanistico vigente nel Comune di Pragelato;

Si ritiene assentibile, così come riformulata dal proponente, la Variazione allo Strumento Urbanistico ex L. 285/2000 relativa all’impianto sportivo di trampolini per il salto con gli sci nel Comune di Pragelato (che integra il PRGC approvato con DGR n. 42-24667 del 25.5.1998 e successiva Variante ex art. 17/7c. L.R. 56/77 e s.m.i., approvata con D.C.C. n. 38 del 28.8.2000) composta dai seguenti elaborati:

- Proposta di variazione allo strumento urbanistico ex comma 4, art. 9, L. 285/2000 - impianto sportivo di trampolini per il salto con gli sci - Relazione - Tabelle di area - tabelle Riassuntive - Norme Tecniche di attuazione - Modificata a seguito dei chiarimenti richiesti in sede di Conferenza dei Servizi ex L. 285/2000 - Maggio 2002,

- tav. 2b Destinazione delle aree e dei servizi scala 1:5000,

- tav. 3b Destinazione delle aree e dei servizi scala 1:1000,

- Elaborati geologici di supporto alla variazione urbanistica - Modificata a seguito dei chiarimenti richiesti in sede di Conferenza dei Servizi ex L. 285/2000 - Maggio 2002, (fascicoli 1 e 2)

A condizione che gli stessi si intendano rettificati secondo le seguenti modifiche introdotte “ex officio”:.

- AGLI ELABORATI GEOLOGICI DI SUPPORTO ALLA VARIAZIONE URBANISTICA (FASCICOLI 1 E 2)

Si intendono parte integrante della “Proposta di Variazione al PRGC vigente del Comune di Pragelato” ai fini dell’utilizzo dei suoli, oltre alle indicazioni contenute negli elaborati trasmessi dal proponente, tutte le specifiche indicazioni e prescrizioni introdotte dalle competenti strutture regionali e riportate e qui richiamati.

In riferimento a quanto contenuto negli “1. Elaborati geologici di supporto alla variante - Ai sensi della Circ.P.G.R. n.7/LAP/96" modificati e corretti a seguito delle richieste di chiarimenti formulate in sede di Nucleo Centrale dell’Organo Tecnico Regionale in data 7.05.02 ed in sede di Conferenza dei Serivzi ex L.285/00 in data 15.05.02 anche attraverso il ”Cronoprogramma degli interventi per l’utilizzazione delle aree di Classe IIIb2 - IIIb3 - IIIIb4 - IIIb Olimpica", allegato agli stessi, si osserva quanto segue.

Approfonditi e completati gli elaborati tematici di analisi con quanto richiesto, a seguito della redazione dei quali la variazione urbanistica è stata oggetto di ripubblicazione presso il Comune di Pragelato, gli stessi si ritengono esaustivi ed in sintonia con i suggerimenti contenuti nella Circ.P.G.R. n.7/LAP/96 e successiva n.T.E./99.

* Cartografie tematiche

In relazione ai settori di fondovalle si prende atto di quanto indicato dal Dott. Geol. M. Bugnano e del quadro della pericolosità delineato nelle cartografie da lui elaborate nell’ambito dello studio di variante, definito su basi geomorfologiche ed in considerazione delle risultanze dello studio idraulico condotto dall’Ing. Martina a supporto del progetto per la realizzazione dei trampolini, nell’ambito del quale vengono definite le aree allagabili con tempi di ritorno di 200 e 300 anni, nonchè le opere di difesa per la mitigazione del rischio idraulico. Si prende inoltre atto delle osservazioni formulate dalle Direzioni regionali competenti in materia idraulica per la formulazione del parere regionale per la realizzazione del progetto in oggetto.

Dal punto di vista geomorfologico, dal confronto tra la “Carta geomorfologica”, la “Carta della pericolosità geomorfologica” e la “Carta di sintesi” si rileva che i settori di fondovalle in destra al T.Chisone sono sede di un esteso riporto di terreno che già allo stato attuale limita la fascia di competenza del Torrente, il quale in tempi non lontani divagava sino alla base del versante destro idrografico. Il riporto antropico ha obliterato l’originaria morfologia e le quote altimetriche del fondovalle, limitando, secondo quanto indicato dalle fasce fluviali individuate dallo studio dell’Ing. Martina, la possibilità di allagamenti in parte dei settori indagati, per eventi stimati con tempi di ritorno di 500 anni.

Rispetto alle opere in progetto, dal confronto delle tre cartografie citate, si osserva come la realizzazione di un intervento di riporto contenga l’area esondabile con un tempo di ritorno di 500 anni ulteriormente verso la sponda del corso d’acqua allontanandosi dal punto di arrivo dei trampolini scuola che allo stato attuale sarebbero lambiti dalle acque di piena. Lo studio idraulico dimostra che tale riporto, congiuntamente agli interventi di sistemazione idraulica previsti, non comporta una modifica degli ambiti di esondazione del torrente a discapito di areali posti a monte o a valle dell’area d’intervento e neppure in sinistra idrografica.

In relazione ai settori di versante, si osservano due distinti ambiti geomorfologici oggetto della variazione urbanistica: i settori di versante sul lato Nord di Cima Crousets ed i settori di conoide prossimi al T. Mendie.

Per quanto attiene i settori di versante, l’area oggetto d’intervento non risulta perimetrata nell’ambito dei dissesti individuati dal PAI e la “Carta geomorfologica e dei dissesti”, allegata allo studio geologico prodotto a supporto della variazione, richiama che neppure altre banche dati forniscono indicazioni di dissesto. Le stesse cartografie testimoniano tuttavia che marginalmente ai settori interessati dalla posa dei trampolini si estendano ampi areali sede di movimenti gravitativi, attuali e quiescenti.

Sulla base di quanto indicato nella relazione geologica allegata al progetto di variazione e nello studio geologico redatto a supporto del progetto per la realizzazione dei trampolini, con particolare riferimento allo stato di dissesto presente nei bacini del T.Mendie e del rio Grand Muels, si ritengono tuttavia indispensabili talune cautele nella realizzazione delle opere ed un attento e prolungato monitoraggio sia del versante sia dei bacini citati.

Per quanto attiene i bacini è indispensabile che gli stessi siano oggetto di controllo finalizzato alla verifica e all’aggiornamento del quadro del dissesto e di mirate indagini di terreno, eventualmente affinate con l’utilizzo di strumentazione appropriata qualora l’evoluzione del dissesto lo rendesse necessario; tali indagini dovranno portare alla redazione di specifiche relazioni e cartografie da inviare ai competenti organi regionali.

In riferimento ai settori di conoide del Torrente Mendie, si sottolinea la situazione di pericolosità che caratterizza questi areali con particolare riferimento alle porzioni abitate dello stesso ed alla zona sede della pista di discesa della sciovia Baby, mentre le opere in progetto e quelle esistenti destinate allo sci (stazione di partenza e sostegni della seggiovia) occupano settori marginali, all’estremità occidentale del conoide, per le quali è condivisibile un minor grado di pericolosità.

A tale proposito si richiama quanto già contenuto nella relazione geologica del Dott. Bugnano in merito al ruolo di difesa svolto dalla depressione sede del Baby (paleopercorso del T.Mendie) la quale andrà preservata quale possibile area d’espansione di eventuali colate di materiali detritici provenienti dal bacino in occasione di eventi meteorici eccezionali. Benché non oggetto della presente variante si sottolinea sin d’ora che tali ambiti dovranno essere preservati e non potranno essere sede di future urbanizzazioni.

Stante la pericolosità registrata in conoide, sia a causa della sua morfologia sia a causa dell’elevato grado di disseto nel bacino, al fine di non aggravare la situazione di rischio cui già risultano soggette le abitazioni presenti nei settori mediani e distali del conoide, in sinistra idrografica al T. Mendie, si richiama la necessità che nessuna opera debba essere realizzata a difesa degli interventi oggi in progetto, che possa andare ad aggravare la situazione di rischio presente per le abitazioni.

Con specifico riferimento a quanto indicato alla pagina 66 della relazione geologica in merito all’opportunità di colmare mediante riporto di terreno “la stradina di accesso al versante...”, si prescrive che tale operazione non debba in alcun modo limitare la sezione di monte del paleoalveo già citata, con l’effetto di contenere verso destra e di conseguenza verso l’abitato, eventuali materiali di trasporto del rio. In riferimento a quanto indicato nella “Carta del cronoprogramma” è quindi necessario che l’eventuale sistemazione della stradina esistente avvenga all’esterno del limite dell’area a pericolosità molto elevata (Cae - Cab), spostando verso Sud-Ovest il posizionamento dell’attuale tornante.

Si suggeriscono viceversa, in fase di realizzazione di eventuali interventi di ristrutturazione sugli edifici esistenti l’adozione di puntuali accorgimenti per la mitigazione del rischio connesso alla dinamica torrentizia propria del conoide, prevedendo strutture murarie di dimensione appropriate e tipologie costruttive atte a mitigare detto rischio evitando, o limitando, le aperture verso i fronti più esposti.

In base a quanto indicato in relazione alla pericolosità presente nei settori più alti del versante ed in particolare all’interno del bacino del rio T.Mendie e del rio Grand Muels, si sottolinea l’attuale condivisione del quadro del dissesto, ribadendo tuttavia che futuri monitoraggi o l’accadimento di eventi meteorologici eccezionali ed in generale l’evoluzione del dissesto sui versanti potrebbe portare alla modifica delle precauzioni e dei vincoli sin qui esposti per l’utilizzo degli areali in oggetto.

- AGLI ELABORATI GRAFICI

- Si intende stralciato dalle tavole della Variazione urbanistica al PRGC vigente presentate, il tracciato relativo alla passerella prevista sul torrente Chisone negli elaborati urbanistici.

- Ai tracciati viari di accesso ai trampolini si intendono collegate le fasce di rispetto stradali previste dalle norme del codice della strada vigente. Analogamente al nuovo impianto di risalita a servizio dei trampolini per il salto si intendono applicate le fasce di rispetto previste dalla legislazione vigente (art. 27 comma 8 della L.R. 56/77 e s.m.i.).

- ALLA NORMATIVA DELLA “TABELLA 9BIS - AREA ATS3A” si intendono aggiunte le seguenti prescrizioni:

- “Sull’edificio esistente attualmente sede della stazione di partenza dell’impianto di risalita, sono consentiti interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo b), compatibilmente con le fasi di cantiere per la realizzazione delle opere olimpiche, a condizione che a livello progettuale siano adottati accorgimenti per la mitigazione del rischio connesso alla dinamica torrentizia propria del conoide del torrente Mendie (ad es. particolari cautele sui fronti più esposti che dovranno essere realizzati con strutture murarie di dimensioni e tipologia costruttiva atte a mitigare il predetto rischio e sulle quali si dovranno limitare le aperture).”

- “Compatibilmente con le attività di cantiere connesse all’esecuzione dell’impianto sportivo dei trampolini e con le condizioni di rischio idrogeologico rilevate, è temporaneamente ammesso il trasferimento dell’attività esistente all’interno dell’area d’intervento relativa al prefabbricato ”scuola sci"."

Consiglio Superiore dei LL.PP.

Cons. Sup. LL.PP. - prot. 4031/26.5 del 23.4.02 - comunica che il progetto verrà esaminato in sede successiva. Dal verbale della seduta conclusiva della C.d.S. del 7-6-02 si rileva che l’Agenzia dichiara di aver inviato i chiarimenti richiesti dal Consiglio che esprimerà il parere di competenza nella successiva riunione di Commissione fissata per il giorno 14-6-02.

Il parere del Consiglio Sup. dei LL.PP. verrà acquisito per l’approvazione del progetto ai fini della dichiarazione di pubblica utilità.

Vigili del Fuoco

Rifacendosi alla nota del Comando VVF del 15.05.2002 prot. n. 4974/PV/42638 il proponente dovrà perfezionare con sollecitudine il procedimento attivato con propria nota 6031/PV del 5.6.02, mediante la presentazione della necessaria documentazione integrativa, in conformità con le indicazioni riportate nel modello ‘ISGENEP" allegato, predisposto per agevolare la corretta attuazione dei necessari adempimenti di legge, ovvero facendo riferimento alle delucidazioni pubblicate sul sito Internet si questo Comando: http//www.vvf.to.it.

Premesso quanto sopra, il Comando ha comunque provveduto all’esame di competenza della documentazione progettuale trasmessa, per quanto consentito dagli elaborati tecnici prodotti, in esito al quale, pur concordando in linea dl massima con le soluzioni tecniche adottate in tema di prevenzione incendi, ritiene necessario che le stesse siano opportunamente integrate, onde perseguire il puntuale rispetto delle vigenti norme e criteri tecnici di sicurezza antincendio.

Per tale finalità si ritiene necessario che le successive tesi progettuali (esecutiva per le opere fisse, nonché definitiva ed esecutiva per le installazioni provvisorie funzionali alle manifestazioni a carattere temporaneo) recepiscano le condizioni di seguito specificate.

1. La centrale termica deve essere dotata esclusivamente dl accesso dall’esterno, essendo Inserita all’interno di volume contenente anche attività di cui ai p.ti 83 e 84 del citato D.M. 16.02.1982.

Lo stesso impianto, inoltre, essendo sottostante il percorsa di esodo principale dall’albergo. deve essere dotato di parete attestata su spazio a cielo libero, dì sviluppo non inferiore ai 20% del perimetro del locale In cui è installato, nonché provvisto di superficie di aerazione naturale permanente ricavata sulla parete attestata, di altezza utile non inferiore a 0,50 m e sviluppo lineare pari ad almeno il 70% della stessa parete in cui è ricavata.

2. Il locale deposito dl materiale vario ubicato al piano seminterrato, per il quale non vengono indicati la natura e la tipologia del materiale che si intenderà stoccare al suo interno, attese le misure di protezione previste, potrà essere occupato da materiale combustibile In ragione di massimo 30 Kg/mq, con esclusione di liquidi infiammabili e gas dl qualsivoglia genere. dovendosi prevedere per lo stesso locale la protezione mediante impianto di spegnimento automatico qualora sì intenda superare detto limite del carico d’incendio, ovvero la suddivisione in compartimenti di superficie non eccedente i 500 mq.

3. La comunicazione tra la cucina e la restante parte dell’albergo deve avvenire mediante

locale filtro a prova di fumo di caratteristiche conformi alle disposizioni di cui al citato D.M.

30.11.1983, da realizzarsi con strutture fisse e mobili di resistenza al fuoco non inferiore a

REI 60.

4. La discoteca e la sala conferenza ubicate al piano seminterrato devono essere comunicanti con la restante parte dell’albergo mediante locale filtro a prova di fumo delle stesse caratteristiche indicate al p.to precedente.

Gli stessi locali, inoltre, devono essere separati dalle parti comuni attraverso strutture di resistenza al fuoco non inferiore a REI 30.

5. La comunicazione tra il primo piano dell’albergo ed il vano scala principale, alfine di limitare lo sviluppo dei percorsi di esodo, deve avvenire attraverso serramento di resistenza al fuoco non inferiore a REI 60.

6. La via di esodo delle camere del primo piano dell’albergo contrapposta a quella attraverso detto vano scala principale deve avere larghezza utile non inferiore a 1,20 m;

7. Tutto il materiale ligneo costituente le strutture portanti primarie e secondarie dell’edificio, laddove esposto a vista all’interno dell’albergo, deve essere opportunamente trattato in modo da risultare appartenente alla Classe 2 di reazione ai fuoco, secondo la classificazione di cui al D.M. 26.06.1984.

8. Tutti i materiali di arredo e rivestimento per i quali le vigenti disposizioni di legge (DD.M. 09.04.1994; 19.08.1996, 18.03.1996) prescrivono specifici requisiti di reazione al fuoco devono essere posati e messi In opera nella puntuale conformità con le relative specifiche di omologazione.

A servizio dell’intero complesso sportivo e ricettivo deve essere prevista la realizzazione di una rete idrica antincendio che consente la possibilità dell’intervento di spegnimento efficace all’interno di tutti gli ambienti al chiuso, nonché sulle aree esterne caratterizzate da presenza, ancorché potenziale di materiali combustibili (allestimenti provvisori. parcheggi. etc,).

Per tale finalItà, si ritiene necessarIa l’attuazione delle misure dl protezione di seguito indicate.

- Dislocazione di idranti a colonna UNI 70 con doppio attacco UNI 45 sull’intera area esterna a ridosso dell’edificio ricettivo, distanziati da questo di almeno 6m e mutuamente distanti non più di 60/70m, onde consentire sia l’intervento dall’esterno sull’edificio in caso di eventuale incendio, che il rifornimento del mezzi di soccorso in occasione delle manifestazioni sportive a carattere temporaneo.

- Istallazione di idranti a cassetta UNI 45 In prossimità delle uscite principali e del locale deposito, nonché all’interno dei locali filtro a prova di fumo e degli ambienti comuni, tenuto conto che per ogni bocca da incendio UNI 45 potrà prevedersi una operatività massima di 25 m.

L’installazione del naspi DN 20 potrà prevedersi solo all’Interno dei compartimenti antincendio, in diretta derivazione dagli idranti più prossimi, onde consentire l’eventuale intervento per Io spegnimento di un principio d’incendio senza interessare le chiusure tagliafuoco mobili.

Il sistema di spegnimento così costituito dovrà essere progettato e realizzato in modo da perseguire caratteristiche di affidabilità e congruenza non inferIori a quello derivanti dalla puntale osservanza delle vigenti norme UNI-VVF (9490, 10779, etc.) e, comunque, garantire per almeno 60 minuti il contemporaneo funzionamento di almeno n. 2 colonne montanti, con portata non inferiore a 360 1/min per ognuna e pressione dl almeno 2 bar sulla bocca d’incendio ubicata a quota più elevata di ciascuna delle stesse colonne montanti.

Qualora le condizioni climatiche pregiudicassero la possibilità di mantenere in pressione

9. Gli Idranti a colonna esterni dovranno prevedersi opportuni accorgimenti per evitare il rischio di gelo e, quindi, di indisponibilità dell’Impianto, adottando le soluzioni tecniche più opportune impiegabili nella fattispecie.

10. ‘intero edificio al chiuso, attese la presenza di molteplici attività al suo interno, nonché la particolare tipologia edilizia e la conformazione su due livelli di parte delle camere dell’albergo, deve essere dotato di impianto dl rivelazione d’incendio esteso alla generalità delle superfici al chiuso, indipendente dal valore dei carico d’incendio presente all’interno dei singoli locali.

Detto impianto, inoltre, deve essere esteso anche alle condotte aerotermiche di mandate e ripresa dell’aria dagli ambienti, ai fine dl consentire la più tempestiva segnalazione di un eventuale principio d’incendio e, conseguentemente, attuare le procedure che verranno previste nella pianificazione di emergenza.

11. All’interno della discoteca e dell’aIa conferenza, nonché in tutti gli ambienti ad uso comune presentì nell’ambito dell’edificio, deve essere prevista l’installazione di un sistema di diffusione sonora in grado di avvertire tutte le persone presenti in caso di situazioni di pericolo.

12. L’impianto di trattamento aria e condizionamento, anche per quanto non espressamente indicato o descritto nella documentazione progettuale, deve avere caratteristiche tali da non costituire rischio d’innesco e dl propagazione dell’incendio, sia per anomalie di funzionamento dello stesso impianto che per la potenziale presenza d’incendio, ovvero di prodotti della combustione, all’interno dei compartimenti antincendio serviti.

Per tale finalità, si ritiene necessario che lo stesso impianto venga dotato degli apprestamenti di sicurezza dl seguito indicati.

- installazione di dispositivo di agendo automatico del sistema di trattamento arie collegato con l’impianto di rivelazione di fumo presente all’interno dei compartimenti e delle condotte aerotermiche, nonché con l’impianto dl allarme ottico ed acustico;

- Installazione di serrande tagliafuoco di tipo motorizzato all’interno delle condotte aerotermiche, in corrispondenza degli attraversamenti delle pareti tagliafuoco, attivabili direttamente tramite collegamento all’impianto di rivelazione dl fumo.

13. Tutte le tribune e gli allestimenti definitivi e provvisori connessi allo svolgimento dì manifestazioni sportive, anche per quanto non espressamente indicato o descritto nella documentazione progettuale, dovranno essere puntualmente rispondenti alle disposizioni di cui al D.M. 18.03.1996.

Il Comando dei VVF assicura la disponibilità a fornire eventuali delucidazioni o chiarimenti, se necessario, direttamente presso i suoi Uffici riservandosi eventuali ed ulteriori prescrizioni in tale sede.

Per quanto riguarda le autorizzazioni della Commissione Provinciale sotto il profilo del pubblico spettacolo (Prefettura), Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, CIS-CONI, che interessano problematiche legate alla sicurezza sono stati recepiti i pareri di massima favorevoli in quanto l’autorizzazione definitiva potrà essere espressa solo sulla base di progetti esecutivi. Il proponente “Agenzia Torino 2006" dovrà pertanto acquisire tali pareri prima dell’approvazione dei progetti esecutivi.

Note dell’Agenzia Torino 2006

Con nota prot. 2839/02/P del 14-5-02 l’Agenzia Torino 2006 ha comunicato che in data 20-3-02 il progetto definitivo dell’Impianto in oggetto è stato approvato dal Comitato Direttivo dell’Agenzia, inoltre che il TOROC con nota 354/02 del 19-4-02 ha confermato che, ai l’opera ha la necessaria copertura finanziaria nell’ambito del Piano degli Interventi di cui alla L. 285/00.

Dichiarazione di pubblica utilità

Ai fini della dichiarazione di pubblica utilità ed urgenza ai sensi dell’art. 1 comma 3 della L.285/00 il progetto, acquisito il parere del Consiglio Superiore dei LL.PP., verrà approvato dalla Regione Piemonte con successivo provvedimento. A tal fine i termini per le procedure espropriative saranno i seguenti:

- inizio procedura espropriative: entro sei mesi dalla data del provvedimento di approvazione del progetto definitivo

- fine della procedura: 31-12-06

Con riferimento alla dichiarazione di pubblica utilità ai sensi dell’art. 13 della L. 2359/1865 i lavori dovranno iniziare e concludersi nei termini sotto riportati:

- inizio dei lavori: entro sei mesi dalla data del provvedimento di approvazione del progetto definitivo;

- fine lavori: entro il 31-12-2006

Fattibilità e copertura finanziaria delle prescrizioni

La C.d.S ai sensi della L. 285/00 come riportato nel verbale della C.d.S. conclusiva convocata il 7-6-02 prende atto di tutte le prescrizioni espresse nella parte di competenza VIA e ritenute accoglibili in termini di fattibilità e copertura finanziaria da parte del TOROC e dell’Agenzia Torino 2006.

Tutto ciò premesso;

visto il D.P.R. 12/04/1996;

vista la L. 285/2000;

vista la D.G.R. 09/04/2001 n. 45-2741;

vista la D.G.R. 05/11/2001 n. 42-4336;

vista la L.R. 40/1998;

vista la L. n. 431/85;

visto il D.L. 490/1999;

visto il R.D. n. 523/1904;

vista la L. n. 267/1998;

vista la L. n. 365/2000;

visto il R.D. n. 3267/1923;

vista la L.R. n. 45/1989;

visto il D.Lgs. n. 152/1999;

visto il D.P.R. 8.9.97 n. 357;

visto il D.P.G.R. n. 16/R del 16/11/2001;

per tutto quanto sopra esposto ed accogliendo le proposte dei relatori della Giunta regionale, con voto unanime espresso nelle forme di legge,

delibera

- di esprimere giudizio positivo di compatibilità ambientale comprensivo delle autorizzazioni ambientali ed urbanistiche necessarie alla realizzazione del progetto di “Impianto di trampolini per il salto con gli sci” con l’esclusione della passerella pedonale sul torrente Chisone oggetto di richiesta di stralcio, localizzato in Comune di Pragelato (TO), presentato dall’Agenzia Torino 2006 con sede in Torino Galleria S. Federico,16 per le motivazioni espresse in premessa ed a condizione che si ottemperi alle prescrizioni, dettagliatamente descritte nella premessa medesima e che si intendono integralmente richiamate relativi ai seguenti argomenti:

* opere per l’approvvigionamento e lo stoccaggio dell’acqua;

* opere idrauliche ed idrogeologiche;

* aspetti paesaggistici;

* aspetti urbanistici;

* aspetti igienico sanitari;

* impianto di illuminazione;

* recuperi e mitigazioni ambientali;

* compensazioni ambientali;

* bilancio, gestione e riutilizzo inerti;

* vibrazioni generate e loro monitoraggio;

* inquinamento acustico e monitoraggio;

* inquinamento atmosferico e monitoraggio;

* rischi di contaminazioni delle matrici;

* aspetti geologico tecnici;

* opere temporanee;

* area vasta: località Pattemouche;

* sostenibilità economica dell’impianto

- di dare atto che la procedura di VIA, secondo quanto previsto dal D.P.G.R. n. 16/R del 16/11/2001 assolve agli obblighi del procedimento di Valutazione d’Incidenza;

- di autorizzare il progetto definitivo denominato “ Impianto di trampolini per il salto con gli sci”, localizzato in Comune di Pragelato (TO) agli atti della Regione Piemonte al prot. n. 3058/26.5 del 22.3.02 con relative integrazioni e chiarimenti di cui ai prot. 4423/26.5 del 7.5.2002 ; prot. 4922/26.5 del 21.5.2002; prot. 5426/26.5 del 4.6.02 ai sensi del dell’art. n. 9 della L. 285/2000 a condizione che si ottemperi alle prescrizioni, dettagliatamente descritte nelle premesse del presente atto;

- di delegare l’ing. Aldo Manto Direttore della Direzione Regionale Trasporti e Responsabile del Coordinamento delle Conferenze di Servizi dei giochi Olimpici invernali Torino 2006 di approvare il progetto definitivo denominato “ Impianto di trampolini per il salto con gli sci”, localizzato in Comune di Pragelato (TO) agli atti della Regione Piemonte al prot. n. 3058/26.5 del 22.3.02 con relative integrazioni e chiarimenti di cui ai prot. 4423/26.26.5 del 7.5.2002 ; prot. 4922/26.5 del 21.5.2002-06-06 ; prot. 5426/26.5 del 4.6.02, previa acquisizione del parere del Consiglio Superiore dei LL.PP. ai fini della dichiarazione di pubblica utilità;

- di dare atto conseguentemente delle autorizzazioni rese ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell’art. n. 13, comma 2, della L.R. n. 40/1998 e dell’art. n. 9 della L. 285/2000 secondo le procedure individuate con D.G.R. 42 - 4336 del 05/11/2001

- di approvare la variazione urbanistica al PRGC vigente nel Comune di Pragelato composta dagli elaborati e comprensiva delle modifiche ed integrazioni dettagliatamente descritte nelle premesse del presente atto.

- di stabilire che il giudizio di compatibilità ambientale, ai fini dell’inizio dei lavori per la realizzazione degli interventi, ha efficacia per la durata di anni 3;

- di incaricare ARPA Piemonte al monitoraggio ambientale di tutte le fasi realizzative;

- di ritenere necessario per gli studi di fattibilità, che vengano recepite, nella futura progettazione delle opere le prescrizioni indicate in premessa che si intendono integralmente richiamate;

- di inviare il provvedimento al proponente e a tutti i soggetti interessati.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. n. 12, comma 8 della L.R. 40/1998 e depositata presso l’Ufficio di deposito della Regione.

Contro il presente provvedimento è possibile il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 gg. dalla piena conoscenza dell’atto.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

La Deliberazione di Giunta Regionale sopra riportata è già stata pubblicata, priva della premessa, sul Bollettino Ufficiale n. 29 del 18 luglio 2002 (ndr)





La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Giunta regionale